...

scarica slide - Ipasvi Ferrara

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Transcript

scarica slide - Ipasvi Ferrara
Ferrara, 12 Ottobre 2013
Roberta Toschi
Ferrara 12/10/2013
2
Ferrara 12/10/2013
3
Paziente in dialisi
Persona che in seguito a patologia
renale acuta ( AKI ) o
cronica progressiva ( CKD )
subisce la perdita temporanea o
permanente della funzionalità
renale e necessita di
trattamento sostitutivo
Ferrara 12/10/2013
4
Trattamento sostitutivo
TEMPORANEO
Emodialisi
(HD)
Ferrara 12/10/2013
PERMANENTE
Dialisi
peritoneale(PD)
Emodialisi(HD)
Trapianto di
rene
5
DIALISI
=
PROCEDIMENTO GRAZIE AL QUALE
LE SOSTANZE CHE SI
ACCUMULANO NEL SANGUE DEL
PAZIENTE UREMICO PASSANO,
ATTRAVERSO UNA MEMBRANA
SEMIPERMEABILE, A UNA
SOLUZIONE, DETTA SOLUZIONE
DIALIZZANTE, E CON ESSA
ALLONTANATE
Ferrara 12/10/2013
6
Perché parliamo di Emodialisi?
Pazienti in HD 90.5%
Ferrara 12/10/2013
Pazienti in PD 9.5%
7
Il primo trattamento di dialisi sull’uomo
1924 George Haas a Giessen effettua la prima dialisi
nell’uomo utilizzando tubi in celloidina con superficie
totale di 1.5-2.1 m2.
Ferrara 12/10/2013
8
EMODIALISI
Ferrara 12/10/2013
9
Monitor
durante
la seduta
dialitica
Ferrara 12/10/2013
10
EMODIALISI
L’Emodialisi è una terapia sostitutiva della
funzionalità renale, che si avvale della
circolazione extracorporea.
Le principali funzioni dell’emodialisi sono:
 depurare il plasma dalle tossine azotate
presenti in elevate concentrazioni nel paziente
uremico;
 ripristinare l’equilibrio idro-elettrolitico ed
acido-base dell’organismo.
Ferrara 12/10/2013
11
Emodialisi…curiosità
…Durante la seduta dialitica il flusso
sangue, da e per il filtro dializzante, è
continuo e con una portata media di 300
ml/min.
Nelle 4 ore di seduta si ha un passaggio
globale di 70-80 litri di sangue e quindi i 5
litri medi di ogni organismo passano nel
filtro per 15 volte!!!
Per questa ragione l’accesso vascolare deve
avere particolari caratteristiche di flusso e
portata…
Ferrara 12/10/2013
12
ACCESSI VASCOLARI

FISTOLA ARTEROVENOSA FAV
Connessione chirurgica ( shunt ) tra un’arteria e
una vena o protesica per ottenere un flusso
ematico adeguato al trattamento dialitico

CVC per HD
temporaneo ( max 20/30 giorni )
permanente o a lungo termine ( senza limite di
tempo )
Ferrara 12/10/2013
13
IL CONFEZIONAMENTO DELLA
FAV…..
….porta la vena a ricevere sangue
arterioso, aumentando la sua portata
ematica di circa 10 volte.
Le pareti della vena aumentano di spessore ed aumenta
il calibro del vaso, permettendo, nella maggior
parte dei casi, un flusso superiore ai
300 ml/min.
Ferrara 12/10/2013
14
Fistola Artero Venosa
Ferrara 12/10/2013
15
CVC PER EMODIALISI
Il cateterismo venoso centrale temporaneo
( sedi elettive femorale o giugulare )
è utilizzato nei pazienti affetti da IRA
che necessitano di un’emodialisi urgente
o nei pazienti affetti da IRC, quando si
verifica un malfunzionamento dell’accesso
vascolare permanente.
Il cateterismo venoso centrale permanente
(tunnellizzato), è utilizzato nei pazienti
affetti da IRC in trattamento emodialitico cronico.
Ferrara 12/10/2013
16
CVC PER EMODIALISI
Ferrara 12/10/2013
17
PAZIENTE IN DIALISI
 Perdita di una funzione vitale
 Alterazione dello schema corporeo (FAV/CVC)
 Dipendenza dalla macchina per la
sopravvivenza ( trattamento trisettimanale per 4
o più ore )
 Obbligo a restrizioni alimentari
 Limitazioni nei rapporti sociali
( lavoro, vacanze, hobby )
 Alterazioni della sfera sessuale
Ferrara 12/10/2013
18
PAZIENTE IN DIALISI
 Pluripatologie di base : diabete, cardiopatie,
ipertensione, etc.
 Patologie correlate : neuropatia uremica,
iperparatiroidismo, squilibri elettrolitici.
 Complicanze intradialitiche : ipo o
ipertensione, crampi intensi, collasso,nausea e
vomito,febbre,etc.
Ferrara 12/10/2013
19
Pazienti dializzati
 sempre più anziani (attualmente l’età media è intorno




ai 70 anni)
sempre più numerosi, soprattutto nelle fasce di età più
avanzata ( > 65 aa. )
sempre più comorbidi (soprattutto diabetici,
cardiopatici e vasculopatici)
sempre più soggetti a ricoveri ospedalieri per
riacutizzazione delle patologie di base
necessitano di una sempre più attenta ed efficace
gestione della seduta extracorporea
Ferrara 12/10/2013
20
INFERMIERE DI DIALISI
 Corretta applicazione del piano di
trattamento dialitico ( prescrizione medica )
 Corretta pianificazione e gestione della
seduta dialitica
 Corretta gestione delle tecnologie
 Presa in carico globale del paziente
Ferrara 12/10/2013
21
RIDURRE LA SINTOMATICITÀ
DELLA DIALISI
Ferrara 12/10/2013
22
Governare la
complessità
assistenziale
COME?
Pazienti provenienti
dal domicilio
Pazienti ricoverati
Ferrara 12/10/2013
23
Pazienti provenienti dal domicilio
Infermiere di dialisi e percorsi
clinico assistenziali:
PCA per lista trapianto
PCA per trasferimenti e dialisi vacanze
PCA per TAO
PCA per consulenze/diagnostica
Ferrara 12/10/2013
24
Pazienti ricoverati in settore non
specifico
Partendo dalla riflessione che il paziente
emodializzato non è solo “NOSTRO” ,
ma frequentemente diventa un paziente anche di
altre figure professionali sanitarie e che ha sempre più
bisogno oltre che della seduta di dialisi di esami
diagnostici, ricoveri e/o consulenze specialistiche per
le comorbidità presenti…………………………………
INTEGRAZIONE PROFESSIONALE e DOCUMENTALE
Ferrara 12/10/2013
25
Presa in carico integrata
Ospedale – Centro Dialisi
Integrazione professionale
Integrazione documentale
 Corsi di formazione
 Cartellino identificativo
 Materiale da lasciare in
del paziente dializzato
 Scheda di valutazione
assistenziale integrata
 Modulo sinottico della
seduta dialitica
reparto (poster)
 Consulenza
infermieristica
Ferrara 12/10/2013
26
CORSO
Dialogo sul paziente emodializzato
 Rivolto ai colleghi di reparti e servizi dei 9 ospedali
AUSLBO e Centro INAIL Vigorso
 20 edizioni
 Ottimo gradimento e ritorni positivi
 Produzione di materiale informativo
Ferrara 12/10/2013
27
Contenuti formativi
Gestione degli accessi vascolari
Indicazioni assistenziali sulla
preparazione alle principali
tecniche diagnostiche
Indicazioni dietetiche
Ferrara 12/10/2013
28
Gestione FAV
…QUALI PRECAUZIONI
ADOTTARE PER
SALVAGUARDARE LA
DURATA E LA FUNZIONALITA’
DELLA FISTOLA ARTEROVENOSA?
Ferrara 12/10/2013
29
E’ FONDAMENTALE:
Non utilizzare la FAV per eseguire
prelievi ematici e/o per infondere
liquidi e/v.
Non utilizzare il braccio dove è
presente la FAV per rilevare la
pressione arteriosa.
Ferrara 12/10/2013
30
E’ FONDAMENTALE…
Evitare di posizionare il paziente
sull’arto dov’è la fistola.
Rimuovere indumenti con maniche
strette, orologi o bracciali sopra la fistola.
Controllare il buon funzionamento della
fistola rilevando il trillo, l’assenza di questo
deve essere segnalata tempestivamente
al centro dialisi.
Ferrara 12/10/2013
31
E’ FONDAMENTALE
Riportare e segnalare al
centro
dialisi eventuali segni di infezione.

Garantire l’igiene del braccio della
FAV.

Nella deambulazione evitare di
sostenere il paziente dal braccio
portatore di FAV.
Ferrara 12/10/2013
32
Nei giorni interdialitici rimuovere le
medicazioni apposte sopra i fori di puntura,
proteggendosi con i DPI, perché potrebbero
sanguinare.
Ferrara 12/10/2013
33
Gestione CVC
…QUALI PRECAUZIONI
ADOTTARE PER
SALVAGUARDARE LA
DURATA E LA FUNZIONALITA’
DEL CVC PER EMODIALISI?
Ferrara 12/10/2013
34
CVC PERMANENTI:
Sono posizionati in vena giugulare e la punta pesca
nella giunzione atrio cavale o direttamente in atrio
(ALTO RISCHIO EMBOLICO !!!)
Scorrono per alcuni centimetri nel sottocute,
ove è stata allestita una tasca sottocutanea, ed
emergono dalla cute nella regione sovramammaria.
( NON TRAZIONARE !!!)
Sono muniti di una cuffia che funge da ancoraggio
e da barriera meccanica alle infezioni.
( PROCEDURA STERILE DI MEDICAZIONE)
Ferrara 12/10/2013
35
CVC PERMANENTI
CVC DI TESIO
Ferrara 12/10/2013
CVC ASH SPLIT
36
MEDICARE IL CVC X HD??
Ferrara 12/10/2013
37
Utilizzare il CVC X HD???
SOLO ED
ESCLUSIVAMENTE
IN CASO DI REALE
NECESSITA’ O
EMERGENZA
Ferrara 12/10/2013
38
UTILIZZARE IL CVC…
Rimuovere l’eparina prima
dell’utilizzo
Non infondere soluzioni dense,
nutriz. parenterali ed
emotrasfusioni
Dopo l’utilizzo effettuare un
lavaggio con 10 ml. di soluzione
fisiologica
Eparinare le branche con
la quantità specificata sul CVC
Ferrara 12/10/2013
39
PREPARAZIONE
ESAMI STRUMENTALI
ECO PELVICA
COLONSCOPIA
RMN con MDC
TAC con MDC
CLISMA OPACO
Ferrara 12/10/2013
40
TERAPIA FARMACOLOGICA
La terapia farmacologica,
integrata alla terapia dialitica,
ne va a completare i benefici.
I farmaci più usati nei pazienti
in emodialisi sono:
 Antiipertensivi
 Eritropoietina
 Ferro
 Vitamina D
 Chelanti del fosforo
 Chelanti del
potassio
Ferrara 12/10/2013
41
TERAPIA FARMACOLOGICA
Attenzione alla TAO
Attenzione ai chelanti
(Calcio Carbonato,
Renagel, Maalox) da
assumere prima o durante i
pasti
Attenzione agli
antipertensivi
Attenzione alle
somministrazioni i.m.
Attenzione ai liquidi
Ferrara 12/10/2013
“nascosti”
42
ALIMENTAZIONE DEL DIALIZZATO
“Quello che è cibo per un uomo, è veleno per un
altro”
Lucrezio
Ferrara 12/10/2013
43
LIQUIDI
L'introito giornaliero di
liquidi nel paziente in
dialisi non dovrebbe essere
superiore a 500 cc,
compresi caffè, thè o
bevande varie.
Limitare l’assunzione di
brodi, passati, minestroni,
ghiaccio e gelati, frutta
molto acquosa (melone ed
anguria).
Ferrara 12/10/2013
44
POTASSIO
I pazienti dializzati devono
evitare cibi con contenuto di
potassio particolarmente
elevato come frutta secca,
frutta oleosa, succhi di frutta
e ortaggi.
Non sono da consumare i sali
dietetici (alto contenuto di
potassio).
Ferrara 12/10/2013
45
PROTEINE
In dialisi aumenta il fabbisogno
proteico in quanto il filtro di
dialisi non trattiene gli
aminoacidi, inoltre l’individuo
stesso presenta un maggior
catabolismo.
lI paziente dovrebbe assumere
almeno una volta al giorno
proteine ad alto valore
nutrizionale
sotto forma di carne, pesce,
pollame, uova o latticini.
Ferrara 12/10/2013
46
FOSFORO
All’aumentato
approvvigionamento proteico si
accompagna automaticamente
un maggiore introito di fosforo.
L’eliminazione del fosforo con
il rene artificiale è limitata,
quindi si consiglia l’assunzione
di farmaci chelanti che legano
il fosforo a livello intestinale,
o l’incremento farmacologico
del calcio. Limitare latte e derivati,
frutta secca e cacao.
Ferrara 12/10/2013
47
Scheda
di
Valutazione
Assistenziale
Condivisa
Ferrara 12/10/2013
48
CONSULENZA INFERMIERISTICA
XXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXX
Ferrara 12/10/2013
49
ULTIMA SFIDA
PESARE LA COMPLESSITA’!!
Ferrara 12/10/2013
50
MODELLO CONCETTUALE DELLA
COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE
(Silvestro,Pitacco e coll.)
Ferrara 12/10/2013
51
Strumenti in sperimentazione
 Metodo Assistenziale
Professionalizzante
(MAP) ridotto adattato e
rivolto nello specifico al
paziente dializzato
Valutazione della
complessità assistenziale
Ferrara 12/10/2013
52
GRAZIE
Ferrara 12/10/2013
53
Fly UP