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XXI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL`IMPEGNO IN RICORDO

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XXI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL`IMPEGNO IN RICORDO
VIII CIRCOLO DI SALERNO
«DON MILANI»
A.S. 2015/16
21 MARZO 2016: XXI GIORNATA DELLA
MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO
DELLE VITTIME DELLE MAFIE
«ANCHE NOI….RICORDIAMO!!»
COS'È IL 21 MARZO
Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la
Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime
innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della
natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di
circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli
senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime
conosciute, quelle il cui nome richiama subito un'emozione forte.
E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla.
Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per
ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo
la dignità dell'Italia intera.
Anche i bambini delle classi terze, quarte e quinte dell’VIII
Circolo di Salerno, hanno partecipato alla XXI giornata della
memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia
Riuniti nel cortile della scuola hanno ricordato alcune vittime
della mafia, pronunciando i loro nomi.
• In particolare, hanno rivolto il loro pensiero a Filomena
Morlando, anche lei vittima innocente della mafia.
• Mena Morlando, nata a Giugliano in Campania (Na), il 19
aprile 1955. Vittima innocente di camorra, uccisa per errore
dalla mano camorrista che aveva per obiettivo Francesco
Bidognetti. Mena fu presa come “scudo umano”, per far salva
la vita del futuro boss casalese, il 17 dicembre 1980 alle 18.00,
sullo spiazzale antistante la Chiesa di Sant’Anna, a Giugliano.
• Era una giovane insegnante morta a soli 25 anni. Il nome della
giovane insegnante campana è stato scelto per l'intitolazione
del presidio salernitano poiché vittima innocente delle mafie
nella nostra regione, donna e, inoltre, persona legata al mondo
della scuola e dell'istruzione.
Riportiamo, sulla storia di Mena, quanto descritto dal Dott. Cantone alla
pagina 128 del suo Best seller “Solo per Giustizia”, ringraziandolo, per
averci fatto conoscere questo angelo:
“L’unica sua colpa era stata quella di essere uscita di casa nel momento
sbagliato. Presumibilmente qualcuno se ne era fatto scudo durante un
agguato contro un delinquente in soggiorno obbligato a Giugliano. A
morire invece fu lei. L’obiettivo dei killer la fece franca e più tardi
sarebbe diventato uno dei capi del clan dei Casalesi: Francesco
Bidognetti, detto “Cicciott’ ‘e mezzanotte”. Il caso dell’omicidio di
quella ragazza malgrado numerose indagini non ha mai avuto soluzione
giudiziaria. E lentamente il suo ricordo si è sbiadito. I suoi genitori ne
sono morti entrambi di crepacuore. Ma nessuna autorità si è mai
preoccupata di ricordarla come meritava, e la sua bellezza fresca e il suo
sorriso pulito riaffiorano soltanto nei ricordi amari dei suoi amici e
familiari” (Mena Morlando nel ricordo di Raffaele Cantone, in “Solo per
Giustizia”, pagina 128, Mondadori editore per la collana Strade blu,
2008).
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