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Le ricordanze - Liceo “Gandhi”
LE RICORDANZE Gianluca Fiorentino Luca Giordano Martina Laezza Fabrizio Maglione Ennio Maione Alessandro Rocco Giorgio Sartorio "Vaghe stelle dell'orsa..." "...in questo natìo borgo selvaggio..." "...il sol che nasce su romita campagna..." "E sebben voti son gli anni miei, sebben deserto, oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie la fortuna, ben veggo." "...e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio..." "...Fugaci giorni! A somigliar d'un lampo son dileguati. "O Nerina! E di te forse non odo questi luoghi parlar?" INTRODUZIONE Questo canto fu composto a Recanati dal 26 agosto al 12 settembre 1829, dieci mesi dopo il suo ritorno da Firenze e sedici mesi dopo la composizione di A Silvia, e fu pubblicato per la prima volta in Firenze nel 1831. Per il personaggio di Nerina alcuni critici ipotizzano la figura di Teresa Fattorini altri, come Piervirgili in Nuovi documenti, ipotizza per primo che si tratti di Maria Belardinelli, recanatese, nata da famiglia contadina il 15 novembre 1800 e stabilitasi in Recanati nel 1821 con la famiglia. "Le finestre della casupola da lei abitata" scrive il Mestica "stavano quasi di fronte a quelle della camera da letto di Giacomo, guardanti a settentrione verso il carro di Boote. Era una biondina candidissima, come la Nerina Galatea di Virgilio, e morì il 3 novembre 1827 circa un anno avanti all'ultima tornata di Giacomo a Recanati". • 1° strofa: (vv 1-27) ricordi della vita giovanile e confronto col presente • 2° strofa: (vv 28-49) invettiva contro Recanati • 3° strofa:(vv 50-76) rapporto tra i ricordi, il presente e la visione filosofica della condizione umana; • 4° strofa(vv 77-103) contrasto da speranze della gioventù e della sua vita; • 5° strofa: (vv 104-118) legame tra condizione presente e condizione giovanile, rimpianto; • 6° strofa: (vv 119-135) parabola universale, vita priva di piaceri; • 7° strofa :(vv 136-173) figura di Nerina, confronto tra presente e passato. GRANDI IDILLI Risorgimento Dal pessimismo storico a quello cosmico Consapevolezza del vero Riflessione universale sulla giovinezza e sulla morte Equilibrio tra «vero» e «caro immaginar» Assenza del titanismo Innovazione metrica Linguaggio del vago e indefinito TEMI Il tema fondamentale, che è anche il titolo del canto, è la ricordanza del passato in correlazione alla visione del presente: • Tematicamente simile ad "A Silvia"; • 7 stanze con pensieri differenti. I temi rispecchiano i "Grandi Idilli": • elegìa della giovinezza, ovvero la vita che si presenta pura al ragazzo; • elegìa della speranza, ossia un inganno dell'età giovanile; • contemplazione dell'amore nella figura di Nerina; • critica di Recanati, rabbia dettata dall'insoddisfazione del proprio isolamento. Il ritmo è calmo e meditato, spezzato da enjambements. Il linguaggio è armonioso, scandito da: • Allitterazioni: |l| |r| |m| |n|, |e| vv 4-6-914-15: «Ascoltando il canto della rana rimota alla campagna» (v 12-13) • Iterazioni: vv 7 "quante immagini... Quante fole" vv 57-58 "dolce...dolce"; • Anafore: vv 160, 164,168 " o Nerina". I timbri non gradevoli laddove è presente una riflessione amara: "strani" vv 31. FIGURE SEMANTICHE E SINTATTICHE • Prosopopea: "Vaghe stelle dell'orsa" v 1: mondo idillico e protetto, vago e indefinito; • Analogia : "l'età verde" v 28: giovinezza; • Enumerazione: "Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, senz'amor, senza vita" (vv 38-39): sofferenza, critica di Recanati; • Iperbole: "Che pensieri immensi" (v 19): speranze; • Apostrofi :" O speranze, speranze" (v 77): speranza, " O Nerina" (v 136): amore cosciente dei sentimenti; • Ossimoro: " la speme e il dolor mio" (v 109): speranza e dolore, termini inscindibilmente legati; • Ipallage : "sul conscio letto, dolorosamente " (v114): conosceva le sue sofferenze, esempio dell'arido vero; • Interrogazioni: " E di te forse non odo questi luoghi parlar?" (intera strofa): assenza di Nerina, perdita irrecuperabile delle illusioni giovanili. Lo stile è ipotattico, con la prevalenza del polisindeto, che evidenzia l'affollarsi dei ricordi. È presente un registro semplice arricchito da un lessico ricercato e locuzioni peregrine. Ricordi del «Caro tempo giovanil» Inganno, conforto effimero ed evidente illusione Felicità e serenità Ritorno al borgo natio Impossibile ritrovare innocenza e mancanza di consapevolezza dei limiti della vita Illusione Capacità di immaginare perduta conl’età adulta Esperienza insegna che l’esistenza è tristezza e la speranza è vana Contrasto tra realtà e illusione Elegia (componimento poetico di carattere nostalgico) Avvicinarsi del crepuscolo Pensiero della morte come unico sollievo Alla giovinezza, alla speranza e a Nerina Critica aspra e sferzante contro il popolo ignorante che lo deride ed esclude Sensazione d’aver vissuto d’inganni, sconforto, tristezza e senso di inutilità Nerina è personificazione dell’amore finito e della giovinezza perduta Invettiva contro Recanati Il senso dell’esistenza è negato dalla realtà