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Diapositiva 1 - prof. Liguori

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Diapositiva 1 - prof. Liguori
ITT LIVIA BOTTARDI
GEOGRAFIA TURISTICA
PROF. SALVATORE LIGUORI
VILLA CHIGI FARNESINA
La Villa Farnesina in via della Lungara a Roma, nel cuore di
Trastevere, è una delle più nobili e armoniose realizzazioni
del Rinascimento italiano
Villa Chigi Farnesina
La villa Chigi Farnesina è
un edificio storico di
Roma.
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Villa Chigi Farnesina
Si trova su via
della Lungara,
nel rione
Trastevere, nel
Municipio I ed è
uno degli edifici
rappresentativi
dell'architettura
rinascimentale
del primo
Cinquecento
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Villa Chigi Farnesina
L'edificio, su due
piani, ha una
innovativa pianta
a ferro di cavallo,
che si apre verso il
giardino con due
ali tra cui è posta
una loggia situata
nel piano terreno
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Villa Chigi Farnesina
La Villa fu commissionata da Agostino Chigi a Baldassarre Peruzzi nel maggio 1505, e
affrescata con dipinti ispirati ai miti classici da Raffaello Sanzio, Sebastiano del Piombo,
Giovanni da Udine, Giovanni Bazzi detto il Sodoma, Giulio Romano e Giovan Francesco
Penni.
La villa è oggi sede di rappresentanza della Accademia dei Lincei.
Risparmiata dalle turbinose vicende e dai numerosi
passaggi di proprietà, la Villa reca oggi il nome e la
memoria dei Farnese, a cui pervenne nel 1579 in
violazione del vincolo ereditario posto dal suo
committente.
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Villa Chigi Farnesina
In realtà essa dovrebbe invece essere intitolata
ad Agostino Chigi, l’ambizioso mecenate e
fine intenditore d’arte, nato a Siena nel 1466,
che volle erigerla quale segno tangibile della
propria personalità e cultura, facendola
decorare con magnificenza e abitandovi fino
alla morte, avvenuta nel 1520.
Erede di una intraprendente dinastia di
mercanti, passata poi all’attività bancaria,
Agostino aveva ricevuto la sua formazione
presso la banca paterna, entrando presto in
contatto con lo Stato della Chiesa e le sue
finanze e aprendo appena ventenne, a Roma,
la sua prima società.
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Villa Chigi Farnesina
Nel 1511, recatosi a Venezia per riscuotere
alcuni debiti, vi conobbe una fanciulla di umili
origini, Francesca Ordeaschi, e visse con lei
“more uxorio” fino al 28 agosto 1519, quando
nel giorno di sant’Agostino, forse presentendo la
fine ormai prossima, volle regolarizzare la sua
posizione con una solenne cerimonia di nozze e
dettò le sue ultime volontà.
Dorotea (Sebastiano del Piombo): presunto ritratto di Francesca
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Villa Chigi Farnesina
SALADI GALATEA
La sala prende il nome dall’affresco della
ninfa Galatea ad opera di Raffaello
Sanzio che la dipinse con i tratti del viso
delicati, in contrasto con il corpo
rigoglioso, trasportata sull’acqua in un
cocchio formato da una conchiglia
trainata da delfini e intorno una festa di
tritoni, amorini e nereidi. La loggia fu
affrescata da diversi artisti.
Il primo fu Baldassarre Peruzzi, che nel
1511 affrescò sulla volta l’oroscopo di
Agostino Chigi. Nell’inverno 15111512 Sebastiano del Piombo, uno dei
maggiori talenti pittorici veneziani,
dipinse le scene mitologiche delle nove
lunette con varie scene tratte delle
Metamorfosi di Ovidio.
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Villa Chigi Farnesina
POLIFEMO
Sebastiano del Piombo affrescò su una parete una
grande figura di Polifemo, lo sgraziato innamorato
di Galatea, originariamente nudo e poi per decenza
rivestito da una vestina azzurra.
Il mito narra che Galatea fosse innamorata di Aci,
un giovane bellissimo, e che il ciclope Polifemo,
invidioso del giovane e a sua volta innamorato
della ninfa, un giorno avesse cercato di attirarla
con il suono del suo flauto. Non essendo riuscito
nel suo intento, sorpresa la coppia di amanti,
scagliò infuriato un enorme masso che raggiunse,
uccidendolo, Aci.
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Villa Chigi Farnesina
BALDASSARRE PERUZZI
La 10° lunetta della Loggia di Galatea fu
decorata da Baldassarre Peruzzi con una
gigantesca Testa di giovane, che la
leggenda voleva fosse opera del grande
Michelangelo Buonarroti.
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Villa Chigi Farnesina
LA LOGGIA DI AMORE E PSICHE
La loggia prende il nome dalla
decorazione ad affresco dipinta nel 1518
sulla volta dalla scuola di Raffaello su
disegni del maestro, dove si raffigurarono
episodi ispirati all’Asino d’oro di
Apuleio, della favola di Amore e Psiche
già impiegata nel Quattrocento per
immagini di argomento nuziale.
Le peripezie di Psiche ripercorrono la
medesima travagliata salita sociale di
Francesca Ordeaschi, amante di
Agostino Chigi, che da cortigiana si
elevò al rango di moglie legittima del
banchiere.
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Villa Chigi Farnesina
SALA DEL FREGIO
La sala, un locale destinato a sala d’aspetto
per gli ospiti ma anche a importanti
cerimonie come la lettura del testamento
del banchiere, è così denominata dal fregio
che corre in alto lungo le pareti.
Ne è autore Baldassarre Peruzzi, che lo
affrescò intorno al 1508 raffigurando, con
evidente allusione allegorica alle virtù del
committente, le 12 fatiche di Ercole, e
altre imprese dell’eroe, nonché vari episodi
mitologici (il ratto di Europa, Apollo e
Marsia, Orfeo e Euridice…) che si
susseguono senza soluzione di continuità.
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Villa Chigi Farnesina
SALA DELLE PROSPETTIVE
La vasta aula del primo piano, dove
il 28 agosto 1519 Agostino Chigi
tenne il suo banchetto di nozze, è
uno dei primi esempi di prospettiva
nella pittura. Prende il nome dalla
decorazione di Baldassarre Peruzzi
che nel 1519 affrescò sulle pareti
vedute prospettiche aperte con finti
colonnati su scorci urbani e
campestri.
Attraverso il finto loggiato si
scorgono vedute paesistiche.
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Villa Chigi Farnesina
SACCO DI ROMA 6 MAGGIO 1527
Nel corso dei recenti restauri, tra
le colonne, è venuta alla luce la
sarcastica scritta, datata, in
lingua tedesca e a caratteri
gotici, che registra il passaggio
dei Lanzichenecchi: “1528 –
perché io scrittore non dovrei
ridere: i Lanzichenecchi hanno
fatto correre il Papa”.
https://www.flickr.com/photos/mike_simons/14307302932/in/photostream/
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Villa Chigi Farnesina
SACCO DI ROMA 6 MAGGIO 1527
Sull’affresco scritta “Babibonia”
Sull’affresco un graffito con l’immagine del papa
https://www.flickr.com/photos/mike_simons/14307302932/in/photostream/
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Villa Chigi Farnesina
INONDAZIONI DEL TEVERE
Nell’affresco della Sala delle prospettive si
vedono molti dettagli della Roma del
Cinquecento, tra cui le alluvioni storiche del
Tevere.
Queste alluvioni si arrestarono solo con la
costruzione dei “muraglioni” dopo l’arrivo degli
Italiani nel 1870.
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Villa Chigi Farnesina
STANZA DELLE NOZZE
Così denominata dall’affresco principale,
la stanza era in origine la camera da letto
di Agostino Chigi che avrebbe accolto i
novelli sposi.
Il banchiere nel 1519 ne affidò la
decorazione al pittore senese Giovanni
Antonio Bazzi, detto il Sodoma.
Fulcro della narrazione, la scena stessa
delle nozze, con il condottiero macedone
Alessandro Magno in atto di offrire la
corona alla sua sposa Rossane,
principessa persiana, la quale, attorniata
da amorini, lo attende sul bordo di un
sontuoso letto a baldacchino.
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Villa Chigi Farnesina
EPILOGO
Dopo la morte del proprietario (1520) e
l’invasione dei Lanzichenecchi (1527), la villa
decadde e venne depauperata degli arredi e
delle opere d’arte. Nel 1579 fu acquistata dal
cardinale Alessandro Farnese, da cui il nome.
Dopo Agostino decadde questo ramo della
famiglia Chigi: il banco romano fu chiuso nel
1528, le sostanze sperperate così che i Chigi si
ritirarono a Siena.
Ma la loro storia non termina qui, avranno un
altro momento di gloria quando uno di loro
diventerà papa con il nome di Alessandro VII
Fabio Chigi (1655 – 1667).
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7c71df9e-c1f4-4b28-aecc-d2ca1bbe5a47.html
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