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il programma nazionale di sicurezza marittima
CAPITANERIA DI PORTO PESCARA GUARDIA COSTIERA LA SECURITY DEI TRASPORTI MARITTIMI - Misure particolari per migliorare la sicurezza marittima - • 7 ottobre 1985 dirottamento M/n Achille LAURO a seguito di quegli eventi il MSC dell’IMO elaborò la MSC/Circ. 443 che dettava linee guida sulle misure da prendersi con particolare riferimento alle navi passeggeri impegnate in viaggi internazionali di durata pari o superiore alle 24 ore e alle rispettive attrezzature portuali di servizio. • Nel novembre 1986 il Comitato Giuridico dell’IMO avvio il lavoro di preparazione della Convenzione SUA (Convention for the Suppression of Unlawful Acts of Violence Against the Safety of Maritime Navigation) ed il relativo coevo protocollo, che furono adottati nella conferenza di Roma del 10 marzo 1988. La Conventzione ha ricevuto sufficienti ratifiche da parte dei diversi stati per entrare in vigore nel 1992. • Lo scopo principale della Convenzione SUA era quello di assicurare che alle persone che commettono atti illeciti contro le navi non sia dato rifugio in alcun paese, ma che queste persone siano o processate o estradate in uno stato per subire un processo. Gli atti illeciti coperti dalla Convenzione includono la presa di possesso di navi con la forza; gli atti violenti contro le persone a bordo e la sistemazione di ordigni a bordo che possano distruggere o danneggiare la nave. Introduzione A partire dai tragici attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, l’Assemblea Generale dell’IMO nel novembre 2001 ha unanimemente ritenuto di dover sviluppare misure relative alla sicurezza delle navi e delle strutture portuali, da adottarsi a seguito di una Conferenza internazionale tra tutti i Paesi firmatari della “Convenzione Internazionale per la Salvaguardia della Vita Umana in Mare” del 1974 (SOLAS 74), che si è tenuta a Londra nel dicembre 2002. . A seguito della predetta Conferenza è stato introdotto all’interno della SOLAS 1974 un nuovo capitolo (Capitolo XI-2), specificatamente finalizzato a creare una serie di norme internazionalmente riconosciute, atte a prevenire eventuali attività terroristiche nei confronti dei vettori di trasporto marittimo e delle strutture portuali da essi utilizzate. Codice ISPS la Parte A contiene le norme cogenti ed imperative Parte B, raggruppa una serie di indicazioni (“guidelines”), non obbligatorie ma facoltative, con le quali si indicano le metodologie e i procedimenti necessari per implementare nella maniera più corretta quanto riportato nella Parte A. Fonti normative NORMATIVA COMUNITARIA IL REGOLAMENTO (CE) 725/2004 HA RESO ESECUTIVA L’APPLICAZIONE IN AMBITO COMUNITARIO DEL CAPITOLO XI-2 SOLAS E DELL’ANNESSO CODICE ISPS (INTERNATIONAL SHIP AND PORT SECURITY CODE) NORMATIVA NAZIONALE DI MAGGIOR RILIEVO D.M. 29 novembre 2002 • Decreto istitutivo del Comitato interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti Marittimi e dei Porti. D.M. 18 giugno 2004 • Tale Decreto attribuisce le funzioni in materia di sicurezza marittima nonché quelle di Autorità competente per la sicurezza marittima e di Punto di contatto per la sicurezza marittima al Corpo delle Capitanerie di Porto. PROGRAMMA NAZIONALE DI SICUREZZA MARITTIMA (PNSM) • IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA SICUREZZA MARITTIMA (CISM) IN DATA 26.04.2007 HA APPROVATO IL PROGRAMMA NAZIONALE DI SICUREZZA MARITTIMA (PNSM). • IL SUDDETTO PROGRAMMA DEFINISCE L’APPLICAZIONE COORDINATA DELLE NORME E DELLE PROCEDURE IN MATERIA DI SICUREZZA MARITTIMA, INDIVIDUA RUOLI, COMPITI E RACCORDI SINERGICI TRA AUTORITA’, FORZE DI POLIZIA, ENTI ED OPERATORI DEL TRASPORTO MARITTIMO, NONCHE’ CRITERI APPLICATIVI AI FINI DELL’IMPLEMENTAZIONE DELLE MISURE DI SECURITY. Definizioni principali INTERFACCIA NAVE/PORTO S.O.L.A.S. Cap.XI-2, Regola 1 Rappresenta le interazioni che hanno luogo quando una nave è direttamente ed immediatamente interessata da azioni che comportano il movimento di persone, di merci o la fornitura di servizi portuali alla nave o dalla nave. IMPIANTO PORTUALE (PORT FACILITY) • Localita’ nella quale ha luogo l’interfaccia nave/porto (banchina di ormeggio, zona di ancoraggio) Definizioni principali INCIDENTE DI SICUREZZA Significa qualsiasi atto o circostanza sospetti che minaccino la sicurezza di una nave, ivi comprese le unità mobili di perforazione offshore e le unità ad alta velocità, ovvero la sicurezza di un impianto portuale o di un’interfaccia nave/porto o di un’attività da nave a nave. Definizioni principali AUTORITA’ DESIGNATA Significa l’organizzazione (o le organizzazioni) o l’amministrazione (o le amministrazioni) cui il Governo Contraente abbia affidato il compito di far osservare le disposizioni relative alla sicurezza dell’impianto portuale e all’interfaccia nave/porto, dal punto di vista dell’impianto portuale. . • IN ITALIA IL PROGRAMMA NAZIONALE DI SICUREZZA MARITTIMA (PNSM) AFFIDA LE FUNZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA MARITTIMA NONCHÉ QUELLE DI AUTORITÀ COMPETENTE PER LA SICUREZZA MARITTIMA E DI PUNTO DI CONTATTO PER LA SICUREZZA MARITTIMA, AL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO. • L’AUTORITÀ DESIGNATA, A LIVELLO PERIFERICO, È STATA IDENTIFICATA DAL PNSM NEL CAPO DEL COMPARTIMENTO MARITTIMO COMPETENTE PER TERRITORIO. Ambito di applicazione - NAVI ADIBITE A VIAGGI INTERNAZIONALI (entro 1° luglio 2004) • navi da passeggeri, comprese le unità veloci da passeggeri; • navi da carico, comprese le unità veloci, di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate; • piattaforme offshore. mobili di perforazione . • NAVI DA PASSEGGERI IN VIAGGI NAZIONALI DI CLASSE “A” (navigazione oltre 20 miglia dalla costa) • (entro 1°luglio 2005) - Art. 3.2 Reg.(CE) n.725/2004 – • TUTTE LE ALTRE NAVI CHE EFFETTUANO SERVIZIO NAZIONALE • (entro 1°luglio 2007) - Art. 3.3 Reg.(CE) n.725/2004 - Ambito di applicazione LE STESSE SCADENZE SI APPLICANO NATURALMENTE AGLI IMPIANTI PORTUALI (PORT FACILITY) CON CUI ESSE SI INTERFACCIANO Prescrizioni per gli impianti portuali PORT FACILITY SECURITY OFFICER (P.F.S.O.) E’ LA PERSONA RESPONSABILE DELL’ELABORAZIONE, ATTUAZIONE, RIESAME E RISPETTO DEL PIANO DI SICUREZZA DELL’IMPIANTO PORTUALE (PFSP). NEL PORTO DI PESCARA SI IDENTIFICA CON GLI ABITUALI UTILIZZATORI DELLE BANCHINE PORTUALI. Prescrizioni per gli impianti portuali PORT FACILITY SECURITY ASSESSMENT (P.F.S.A.) E’ ELABORATO ED APPROVATO DAL CAPO DEL COMPARTIMENTO MARITTIMO TENENDO CONTO DELLA TIPICITA’ DEI TRAFFICI E DELLO STATO DEI LUOGHI CARATTERIZZANTE LA STRUTTURA FISICA DELLA PORT FACILITY. COMPRENDE LA DESCRIZIONE DEI PUNTI DEBOLI RISCONTRATI DURANTE LA VALUTAZIONE, E LE CONTROMISURE CUI E’ POSSIBILE RICORRERE PER FARVI FRONTE. Prescrizioni per gli impianti portuali PORT FACILITY SECURITY PLAN (P.F.S.P.) E’ ELABORATO, PER OGNI IMPIANTO PORTUALE (PORT FACILITY), DAL RISPETTIVO PORT FACILITY SECURITY OFFICER (PFSO) SULLA BASE DELLA VALUTAZIONE DI SICUREZZA (PFSA) DELL'IMPIANTO PORTUALE. Prescrizioni per gli impianti portuali REDAZIONE ED APPROVAZIONE DEL P.F.S.P. NEI PORTI NON SEDE DI AUTORITÀ PORTUALE (PESCARA) PROVVISTI DI STRUTTURE PORTUALI PUBBLICHE UTILIZZATE DA UNA PLURALITÀ DI UTENTI, LA REDAZIONE DEL PFSP SPETTA AGLI UTILIZZATORI ABITUALI DELLA STRUTTURA PORTUALE (PFSO). DOPO L’ELABORAZIONE, IL PFSO INVIA IL PIANO DI SICUREZZA PORTUALE ALLA CAPITANERIA DI PORTO CHE PROVVEDERÀ ALLA SUA APPROVAZIONE, PREVIO CONFRONTO CON I COMPONENTI DEL COMITATO DI SICUREZZA PORTUALE, E PARERE CONFORME SULLA SUA CONGRUITÀ RISPETTO AD EVENTUALI ULTERIORI PIANIFICAZIONI PROVINCIALI DI SICUREZZA, DA PARTE DELL’UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO. COMPANY SECURITY OFFICER (C.S.O.) ISPS Code parte A Regola 11 La società designa un agente di sicurezza della società. La persona può svolgere tale ruolo per una o più navi, a seconda del numero o il tipo di navi di cui è dotata la società, purché venga chiaramente indicato di quali navi egli è responsabile. I doveri e le responsabilità dell'agente di sicurezza della società comprendono tra l'altro: 1. prestare consulenza sul livello delle probabili minacce per la nave, sulla base delle valutazioni di sicurezza ed altre informazioni pertinenti; 2. provvedere affinché siano effettuate le valutazioni di sicurezza della nave; 3. occuparsi dell'elaborazione, della presentazione per approvazione, e in seguito dell'attuazione e rispetto del piano di sicurezza della nave; 4. provvedere affinché il piano di sicurezza della nave venga modificato nella misura necessaria per correggerne i difetti e rispettare i requisiti di sicurezza della singola nave; SHIP SECURITY OFFICER (S.S.O.) ISPS Code parte A Regola 12 • • 1. Viene designato un ufficiale di sicurezza per ciascuna nave. I doveri e le responsabilità dell'ufficiale di sicurezza della nave comprendono tra l'altro: svolgere regolari ispezioni di sicurezza della nave per verificare l'osservanza costante delle misure di sicurezza necessarie; 2. garantire osservanza e supervisione dell'attuazione del piano di sicurezza della nave, comprese eventuali modifiche del piano; 3. coordinare gli aspetti di sicurezza della movimentazione del carico e delle provviste di bordo con il restante personale della nave e con i competenti agenti di sicurezza degli impianti portuali; 4. proporre le modifiche al piano di sicurezza della nave; 5. comunicare all'agente di sicurezza della società le eventuali anomalie e non conformità individuate durante gli audit interni, i riesami periodici, le ispezioni di sicurezza e le verifiche della conformità ed attuare eventuali azioni correttive; 6. potenziare la sensibilizzazione e la vigilanza a bordo in materia di sicurezza; 7. assicurare l'addestramento adeguato per il personale responsabile della sicurezza della nave, nella misura opportuna; 8. comunicare tutti gli incidenti di sicurezza; 9. coordinare l'attuazione del piano di sicurezza della nave con l'agente di sicurezza della società e del competente agente di sicurezza dell'impianto portuale; 10. assicurare l'adeguato impiego, collaudo, calibratura e manutenzione delle attrezzature di sicurezza eventualmente presenti. Livelli di Sicurezza LIVELLI DI SICUREZZA L’insieme delle misure di sicurezza della nave e dell’impianto portuale sono articolate in tre livelli di sicurezza : LIVELLO I: è quello in cui operano normalmente le navi e le infrastrutture portuali; LIVELLO II: richiede misure supplementari da applicare per un determinato periodo di tempo in conseguenza di un incremento del rischio; LIVELLO III: richiede misure di sicurezza specifiche allorchè un rischio di incidente è probabile o imminente. SHIP SECURITY ASSESSMENT (S.S.A.) ISPS Code parte A Regola 8 • La valutazione di sicurezza della nave comprende un'ispezione in loco e almeno i seguenti elementi: 1 identificazione delle attuali misure, procedure ed operazioni di sicurezza; 2 identificazione e valutazione delle principali operazioni di bordo della nave che è importante proteggere; 3 identificazione di possibili minacce alle principali operazioni di bordo della nave e della probabilità che si verifichi un problema, per la definizione delle misure di sicurezza e la determinazione del loro ordine di priorità; 4 identificazione dei punti deboli, fattore umano compreso, delle infrastrutture, politiche e procedure. SHIP SECURITY PLAN (S.S.P.) ISPS Code parte A Regola 9 • Redatto sulla base della valutazione di sicurezza, deve contenere tra l’altro: 1 misure per prevenire l'introduzione a bordo di armi, sostanze pericolose e congegni destinati all'uso contro persone, navi o porti e il cui porto non è autorizzato; identificazione delle aree riservate e misure previste per prevenire l'accesso non autorizzato; misure per prevenire l'accesso non autorizzato alla nave; procedure per reagire a minacce alla sicurezza o a violazioni della sicurezza, comprese disposizioni per garantire le operazioni fondamentali della nave o dell'interfaccia nave/porto; procedure per reagire alle istruzioni che i governi contraenti possono dare al livello di sicurezza 3; procedure per l'evacuazione in caso di minacce alla sicurezza o violazioni della sicurezza; i compiti del personale di bordo dotato di competenze di sicurezza e del restante personale di bordo, limitatamente al tema della sicurezza; 2 3 4 5 6 7 RILASCIO INTERNATIONAL SHIP SECURITY CERTIFICATE (I.S.S.C.) ISPS Code parte A Regola 19 • Decorsi trenta giorni calendariali successivi al giorno di approvazione dello ship security plan, durante i quali il Company security officer deve verificare ed accertare che a bordo il piano approvato sia stato integralmente implementato e che la nave soddisfi in pieno ai requisiti richiesti, può essere presentata domanda per l’effettuazione delle verifiche dirette al rilascio del certificato in questione. • L’istanza deve essere presentata alla Capitaneria di porto nella cui giurisdizione si trova la nave da visitare, con almeno sette giorni calendariali di anticipo rispetto alla presumibile data di visita. Alla richiesta dovrà essere allegata copia del piano approvato. Il D.A.O. (duly authorised officer), accertata la presenza a bordo di un piano regolarmente approvato, procede alle verifiche di cui alla sezione 19 della parte A del codice I.S.P.S. • • A buon esito degli accertamenti effettuati, si procede al rilascio del certificato internazionale di sicurezza della nave, a firma del Capo del Compartimento, secondo il modello appositamente approvato dal Comando Generale. VISITE DI SECURITY ALLE NAVI ISPS Code parte A Regola 19 • VERIFICA INIZIALE che comporta una verifica completa del sistema di sicurezza della nave e di tutte le associate attrezzature di sicurezza cui si applicano le pertinenti disposizioni del capitolo XI-2, la parte A del Codice ISPS e il piano di sicurezza della nave approvato. La verifica accerta che il sistema di sicurezza della nave e le attrezzature associate sono pienamente conformi ai requisiti applicabili del capitolo XI-2 e della parte A del Codice ISPS, sono in condizioni soddisfacenti e rispondono alle necessità del servizio cui è destinata la nave. • VERIFICA DI RINNOVO a intervalli indicati dall'amministrazione, ma che non possono superare il quinquennio, tranne nei casi in cui è applicabile la sezione 19.3 della parte A del Codice ISPS. La verifica accerta che il sistema di sicurezza della nave e le attrezzature associate sono pienamente conformi ai requisiti applicabili del capitolo XI-2 e della parte A del Codice ISPS e del piano di sicurezza della nave approvato, sono in condizioni soddisfacenti e rispondono alle necessità del servizio cui è destinata la nave. • VERIFICA INTERMEDIA Se si effettua una sola verifica intermedia, essa si svolge tra il secondo e il terzo anno dalla data di rilascio del certificato. La verifica intermedia comporta l'ispezione del sistema di sicurezza e delle associate attrezzature di sicurezza della nave, con la finalità di garantire che esso rimanga efficiente per il servizio cui la nave è destinata. La verifica intermedia è riportata sul certificato. • VERIFICA SUPPLEMENTARE decisa dall'amministrazione Livelli di Sicurezza DETERMINAZIONE DEI LIVELLI DI SICUREZZA IL COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO, STABILIRA’ L’ATTRIBUZIONE DEI LIVELLI DI SICUREZZA II E III AGLI IMPIANTI PORTUALI ED ALLE NAVI NAZIONALI. IN SEDE LOCALE, IL CAPO DEL COMPARTIMENTO MARITTIMO PER FAR FRONTE AD UNA IMMINENTE MINACCIA DI SECURITY, SU PARERE CONFORME DELL’UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO, SENTITO IL COMITATO DI SICUREZZA PORTUALE (CSP), POTRA’ ELEVARE IL LIVELLO DI SICUREZZA. GRAZIE DELL’ATTENZIONE QUESTIONS?