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Slides Lezione 5
Tests of Einstein Equivalence Principle (EEP) 1e-8 Eötvös Uniquene Renner 1e-9 1e-10 Free-Fall Boulder Princeton 1e-11 1e-12 Moscow 1e-13 Eöt–Wash Eöt–Wash LLR Eöt–Wash APOLLO 1e-14 MLR MicroSCOPE 1e-15 POEMS, I.C.E., QUANTUS 1e-16 GG, STUFF 1e-17 STEP 1e-18 1900 1920 1940 LLR, APOLLO 1960 MLR 1980 2000 2020 2040 • Proposti • Test della SEP All bodies f acc Confrontation Between the Theory and Experiment Tests of Local Lorentz Invariance (LLI) 1e-2 Michelson–Morley JPL Joos 1e-4 Local Lorentz Invar TPA Centrifuge 1e-6 1e-8 Cavities Brillet–Hall 1e-10 Future experiment 1e-12 1e-14 Hughes–Drever 1e-16 NIST 1e-18 1e-20 Washington Cavities Harvard 1e-22 1e-24 GLAST 1e-26 1900 1920 1940 1960 1980 2000 2020 Test of one-way sp 2040 Tests of Local Position Invariance (LPI) 1e-1 1e-2 Pound–Rebka R&S SolS SolS R&S Pound–Snider ms Pulsar Dn DU = (1+ a ) 2 n c SolS R&S Saturn Null Redshift Local Position Invariance: 1e-3 H–Maser 1e-4 Null Redshift Risultato migliore: Ashby el a., Phys. Rev. Lett., 98 070802 (2007) a=1.4 10-6 Null Redshift 1e-5 Null Redshift 1e-6 ACES 1e-7 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030 La Congettura di Schiff • WEP provata con grande accuratezza (10-13) con bilance di torsione. • EEP verificato solo con un’accuratezza di 10-4 con esperimenti di redshift gravitazionale. Nel 1960 Schiff ha ipotizzato che qualsiasi teoria della gravità che sia invariante di Lorentz e che obbedisca al principio debole obbedirebbe anche all’EEP (LLI e LPI). Se questo fosse vero, l’EEP sarebbe provato con la stessa precisione del principio debole, aumentando molto la solidità sperimentale della relatività generale. Congettura: Ogni teoria completa ed autoconsistente della gravità che includa il WEP necessariamente include il EEP Difficilmente dimostrabile, ma plausibile essendo il formalismo di una teoria gravitazionale unico, verificare il WEP potrebbe garantire anche la validità degli esperimenti sui clock, o altro.. ARGOMENTI A FAVORE ED ALCUNI CONTROESEMPI (Contestati) Decade da AB Fotone a frequenza n H supponiamo che un sistema in caduta gA emetta un fotone a frequenza n quando è ad altezza H perdendo energia hn FLOOR la frequenza del fotone e’ spostata a n quando raggiunge terra, e la variazione di energia potenziale del sistema nello stato B è Ek=mBgBH B Fotone a frequenza n’ L’argomento proposto assume la conservazione dell’energia H FLOOR Ek=mBgBH H Ricostruisco lo stato A FLOOR Fotone a frequenza n’ Per ricostruire lo stato devo fornire energia hne EB=mBgBH per cui affinchè si conservi l’energia totale dopo il ciclo deve essere: A H FLOOR A Posso riportarlo nella posizione originaria solo se mBgBH + hn’ = hn+ mAgAH H (conservazione energia) Violazione WEP: æ aE A ö ÷ g A = g çç1 + 2 ÷ è m Ac ø FLOOR æ aE B ö ÷ g B = g çç1 + 2 ÷ è mB c ø EB - EA = hn Allora violi anche la LPI : n ' -n gH DU Z= = (1+ a ) 2 = (1+ a ) 2 n c c con DU = gH Contro-esempio alla congettura di Schiff: • un campo pseudoscalare che interagisce con il campo elettromagnetico conducendo ad una violazione del EEP, pur obbedendo al WEP. • il campo pseudoscalare produrrebbe una rotazione della polarizzazione, la CPR (Rotazione della polarizzazione cosmica) o birifrangenza cosmologica. La CPR, cioè una rotazione del piano di polarizzazione per una radiazione che viaggi per distanze cosmologiche, è teoricamente prevista nel caso di violazione di alcuni principi fondamentali della fisica. Il più noto di questi è il principio di equivalenza di Einstein (EEP), sul quale si basano tutte le teorie metriche di gravitazione, inclusa la relatività generale. La CPR, se esistesse, produrrebbe per accoppiamento un segnale anche nella polarizzazione B-mode del CMB… Limite superiore alla rotazione di circa un paio di gradi, usando la polarizzazione radio e ottica/UV delle radio galassie e la polarizzazione E-mode del CMB. Analisi con BICEP2 ma prima dei dati di Planck!! Lezione V Teorie metriche della gravitazione e confronti sperimentali Contenuto della Lezione V 1) Diverse Teorie Metriche 2) Tests della Relatività Generale 3) Il principio di Equivalenza Forte Criteri di Attendibilità di una Teoria Gravitazionale Condizioni Logiche Completa: Dai principi primi devono essere derivate tutte le equazioni necessarie a descrivere il comportamento dei corpi nel campo gravitazionale. Autoconsistente: La predizione dei risultati di un dato esperimento, ottenuta con metodi differenti, deve essere unica (Esempio: deflessione della luce calcolata considerando le Equazioni di Maxwell o il moto di particelle di massa nulla). Relativistica: Quando il campo gravitazionale è trascurabile le leggi fisiche si devono ricondurre a quelle della Relatività Speciale. Limite Newtoniano: Quando il campo gravitazionale è debole e le particelle si muovono lentamente la teoria deve ritrovare le leggi della fisica Newtoniana.(*) Verifiche Sperimentali (*) L’ultima richiesta può sembrare superflua in quanto la meccanica relativistica, una volta raggiunta nell’ipotesi di campi deboli (vedi terzo punto), di per se stessa, nel limite di basse velocità, si riduce alla meccanica Newtoniana. Non bisogna però dimenticare che le leggi della gravitazione Newtoniana non sono compatibili con la Relatività Speciale. Chiedendo che queste siano verificate, chiediamo qualcosa di aggiuntivo. Teorie metriche della Gravitazione L’unico campo che regola le equazioni del moto è la metrica g. Il ruolo degli altri campi che la teoria può contenere è solo quello di contribuire a generare la metrica. La materia crea questi campi che, insieme alla materia generano la metrica, ma la materia risponde solo alla metrica.(*) (*) • Le leggi della fisica sono espresse in forma covariante la loro forma della relatività speciale viene generalizzata ad una nuova forma che tenga conto della curvatura dello spazio. • La logica è quindi quella di scrivere le leggi della Relatività Generale nella forma della Relatività Speciale rimpiazzando il tensore metrico pseudo-Euclideo con il tensore metrico g, le virgole in semi-colonne (derivate covarianti). • Le diverse teorie si differenziano sul modo in cui la metrica viene generata. Il meccanismo di cui sopra si applica ad una qualunque teoria metrica, è solo la traduzione formale del EEP • Nella teoria della Relatività Generale esiste un unico campo gravitazionale generato dal tensore energia-impulso che contiene sia la materia che gli altri campi. • Nella teoria di Branse-Dicke-Jordan la materia ed i campi generano un campo scalare f che insieme a materia e campi generano la metrica. • Nella teoria di Ni è supposto che esista una metrica piatta in tutto l’Universo dove esiste un tempo proprio. Il tensore metrico h coopera con la materia ed il campo scalare alla creazione della metrica g a cui la materia è accoppiata Theoretical Landscape of the 20th Century: Competing Theories of Gravity o Panorama del 20 secolo … non completo Newton 1686 Poincaré 1890 Einstein 1912 Nordstrøm 1912 Nordstrøm 1913 Einstein & Fokker 1914 Einstein 1915 Whitehead 1922 Cartan 1923 Kaluza & Klein 1932 Fierz & Pauli 1939 Birkhoff 1943 Milne 1948 Thiry 1948 Papapetrou 1954 Jordan 1955 Littlewood & Bergmann 1956 Brans & Dicke 1961 Yilmaz 1962 Whitrow & Morduch 1965 Kustaanheimo & Nuotio 1967 Page & Tupper 1968 Bergmann 1968 Deser & Laurent 1968 Nordtvedt 1970 Wagoner 1970 Bollini et al. 1970 Rosen 1971 Will & Nordtvedt 1972 Ni 1972 Hellings & Nordtvedt 1972 Ni 1973 Yilmaz 1973 Lightman & Lee 1973 Lee, Lightman & Ni 1974 Rosen 1975 Belinfante & Swihart 1975 Lee et al. 1976 Bekenstein 1977 Barker 1978 Rastall 1979 Coleman 1983 Logunov 1987 Hehl 1997 Overlooked (20thcentury) Complete • • • Alcuni autori proposero più di una teoria, per esempio Einstein, Ni, Self-consistent Lee, Norvedt, Papapetrou, Yilmaz, etc… Alcune teorie sono variazioniRelativistic di altre Anni più attivi 20/30 e anni 60/70 Theory must be Competing Theories of Gravity Newton 1686 Poincaré 1890 Theories that fail already Einstein 1912 Nordstrøm 1912 Nordstrøm 1913 Einstein & Fokker 1914 Einstein 1915 Whitehead 1922 Cartan 1923 Kaluza & Klein 1932 Fierz & Pauli 1939 Birkhoff 1943 Milne 1948 Thiry 1948 Papapetrou 1954 Jordan 1955 Littlewood & Bergmann 1956 Brans & Dicke 1961 Yilmaz 1962 Whitrow & Morduch 1965 Kustaanheimo & Nuotio 1967 Page & Tupper 1968 Bergmann 1968 Deser & Laurent 1968 Nordtvedt 1970 Wagoner 1970 Bollini et al. 1970 Rosen 1971 Will & Nordtvedt 1972 Ni 1972 Hellings & Nordtvedt 1972 Ni 1973 Yilmaz 1973 Lightman & Lee 1973 Lee, Lightman & Ni 1974 Rosen 1975 Belinfante & Swihart 1975 Lee et al. 1976 Bekenstein 1977 Barker 1978 Rastall 1979 Coleman 1983 Logunov 1987 Hehl 1997 Overlooked (20thcentury) All’interno del sistema solare la luce segue traiettorie rettilinee e i corpi di test si muovono seguendo le leggi della fisica Newtoniana con approssimazioni di una parte su 105 a = ÑU Ñ U = -4pr, U ( x, t ) = 2 dove ò r ( x¢, t ) x - x¢ d 3 x¢ dove a è l’accelerazione di un corpo e U il potenziale generato dalla densità di massa a riposo r. In una teoria Metrica l’accelerazione di un corpo a riposo in un campo gravitazionale statico si deduce a partire dall’equazione delle geodetiche a b d 2 xm m dx dx + Gab =0 2 dt dt dt dx i con g 00,0 = 0, = vi = 0 dt Þ d2xk 1 a = 2 = -G k00 = g kj g00, j dt 2 k e dt dt = cost (*) (campo statico, massa di test a riposo) (*)la virgola indica la derivazione ordinaria Poichè il campo è statico e debole possiamo pensarlo come una perturbazione al primo ordine della metrica piatta di Minkowsky: gmn = hmn + hmn æ ç hmn = ç ç ç è ì a = ÑU ï í k 1 kj ï a = g g00, j î 2 -1 0 0 0 Þ 0 1 0 0 hmn << 1 0 0 1 0 0 0 0 1 ö ÷ ÷ ÷ ÷ ø gik » d ik , g 00 = -1+ 2U Che a grandi distanze dalla sorgente diviene la metrica piatta In questa approssimazione valgono le equazioni di Eulero della Fluidodinamica valide nella fisica Newtoniana e (con buona approssimazione) nel sistema solare ¶r + Ñ × ( r v) = 0 ¶t dv r = rÑU - Ñp dt con d ¶ = +v×Ñ dt ¶t Quindi il tensore energia-impulso per un fluido perfetto assume la forma: T00 = r, T 0j = rv j, T jk = rv jv k + pd ik e le equazioni di Eulero sono equivalenti a T;nmn @ T,nmn + G m00T 00 = 0 avendo tenuto conto solo dei termini in v 2 » U » p r del secondo ordine in v (O(2)) LIMITE NEWTONIANO DI UNA TEORIA METRICA E’ LO SVILUPPO AL PRIMO ORDINE NELLE QUANTITA’ MENZIONATE U < 10-5 In tutto il sistema solare Le velocità dei pianeti, legate ad U dal teorema del viriale, sono piccole La pressione p all’interno dei pianeti è più piccola della densità di energia gravitazionale rU (p/r circa 10-5 nel sole e 10-10 sulla terra) Altre forme di energia (termica, elastica, radiativa) sono piccole: • densità specifica di energia P=u/rc2 (densità di energia fratto energia a riposo) P<U P~10-5 per il sole, ~ 10-10 per la terra Il limite Newtoniano è valido per descrivere la fisica nel sistema solare con una precisione dell’ordine di una parte su 105. Già l’avanzamento del perielio di Mercurio è un effetto su scala inferiore (5 x 10-7 rad su ogni orbita)…. In altre parole, negli anni ’70 il limite Newtoniano (cioè lo sviluppo al primo ordine era sufficiente a descrivere le osservazioni) Attualmente per lo studio di fenomeni ove è più forte la gravità non basta fermarsi al primo ordine ed in casi particolari addirittura va abbandonata la tecnica perturbativa Il limite Newtoniano si può vedere come uno sviluppo della metrica troncato all’ordine O(2) = e2 ricordiamo infatti che v2 ~ U ~ p r ~ e 2 L’azione ING da cui si deriva l’equazione delle geodetiche per una singola massa neutra si può scrivere æ dx m dxn ö = - m0 ò ç -gmn ÷ dt dt dt ø è 12 I NG = - m0 ò (-g00 - 2g0 j v - g jk v v ) dt j i k 12 per cui l’integrando è la Lagrangiana di una singola particella in un campo gravitazionale metrico che nel limite Newtoniano si scrive: L = (1- 2U - u 2 )1 2 Lo sviluppo post-Newtoniano include i termini di ordine successivo a O(2)=e2. I termini di ordine dispari O(1) e O(3) contengono un numero dispari di fattori velocità o derivate temporali, per cui non rispettano la conservazione dell’energia (dissipazioni, assobimento)…sono quindi vietati per rispettare il limite Newtoniano v~e Uv ~ e 3 ¶ ¶t ¶ ¶x U2 ~ e 4 »e ¶ essendo » v×Ñ ¶t Oltre O(4) possono esserci e dare diverse predizioni a seconda della teoria. • O(5) vietata dalla RG per la conservazione dell’energia • O(7) può esserci ed è legata alla perdita di energia per emissione di onde gravitazionali Lo sviluppo Post-Newtoniano si ferma all’ordine (e4) L = {1-U - u - g00 [O(4)] - 2g0 j [O(3)] u - g jk [O(2)] u u 2 j j } k 12 Ciascuna teoria deve fornire gli sviluppi a questi ordini della metrica Ciascuna teoria potrebbe presentare la sua “versione particolare” La metrica PN più generale è data da una lineare di vari funzionali di variabili che descrivono le proprietà della materia (potenziali PN). I coefficienti della combinazione possono dipendere dal tipo di modello cosmologico. La teoria è però obbligata a rispettare delle regole: ordine dello sviluppo, assenza di dimensioni, termini che vanno a zero almeno per 1/r, le correzioni siano date da prodotti delle grandezze di cui sopra, etc, etc, etc.. (Gravitation Par.39.8) w preferred frame parameters Le teorie si distinguono una dall’altra dai valori assunti dai parametri Post-Newtoniani Termini che regolano la dipendenza dalla metrica dalla velocità del sistema di riferimento rispetto ad un sistema di riferimento Universale x è non zero in tutte quelle teorie che predicono una dipendenza dalla posizione rispetto ad un sistema di riferimento privilegiato anisotropia di G • • Teorie Semi-Conservative (conservazione globale dell’impulso) Totalmente Conservative (oltre all’impulso, conservazione del momento angolare su scala globale) nullità di effetti dipendenti dalla velocità del sistema di riferimento a=0. PPN in General Relativity Per i dettagli del calcolo vedereC.Will Par.5.2 PPN in Brans-Dicke PPN in Brans-Dicke Per i dettagli del calcolo vedere C.Will ,Par.5.3 Limiti sperimentali dei parametri PN • Relazioni fondamentali sulla base delle quali si deducono i limiti ai parametri PN per i test classici della Relatività Generale • Deflessione della luce • Ritardo della luce • Precessione del perielio di Mercurio Equazioni del moto per i fotoni t=xo (1) (2) Equazioni del moto per i fotoni (1) (2) Soluzione Newtoniana (0 order) br b alla direzione di propagazione imperturbata della luce (1) (2) Potenziale gravitazionale generato dal sole di massa m la (2) integrata origine delle coordinate sul centro del sole Deflessione della Luce Un osservatore sulla terra riceve il fotone dalla sorgente e da una stella di riferimento in xr Deflessione della Luce æ 2M Ä ö 1 dq = (1+ g )ç ÷ [(1+ cosJ o )] è b ø 2 Traiettorie dei Fotoni nello sviluppo Post-Newtoniano Osservatore b Posizione apparente sole Posizione vera GRAZING PHOTONS b » bQ 1 dq » (1 + g )1"75 2 Deflessione della Luce Prima ossevazione: Eddington (1919) Eclisse Solare: Misura della Posizione delle stelle prima e durante. 30% di Errore sugli 1.75 secondi d’arco previsti. Misure Ottiche successive (‘70) pongono limiti al 10% Very-Long-BaseLine Radio Interferometry Ogni anno il Sole raggiunge la minima distanza dalla linea visiva che congiunge la terra a gruppi di quasar. (Accuratezza di 100 arcsec) (1 + g ) = 0.99997 ± 0.00016 2 Deflessione della Luce da parte di Giove: 300 microarcsec verificate con accuratezze del 50% Ritardo dell’eco radar dall’equazione del moto del fotone: Ritardo di arrivo della luce (Shapiro delay) Alla deflessione e’ associato anche un ritardo che è massimo quando il pianeta o la stella sorgente è in congiunzione superiore con il sole. Calcolato da Irwin Shapiro all’inizio degli anni ’60. é æ b 2 öù 1 dt » (1+ g )ê240m s - 20m s ln ç ÷ú 2 è r øû ë Se si manda un segnale radar ad un pianeta (o ad una sonda artificiale) che passi vicino al Sole, e lo si riceve indietro, si può misurare questo ritardo ... 3 Differenti tipi di misure basate sull’eco radar I. Vengono utilizzati pianeti come Venere o Mercurio come riflettori passivi di segnali radar. Una delle maggiori difficoltà è legata alla scarsa conoscenza della topografia planetaria errori (~ 5 s). II. Utilizzo di satelliti artificiali come riflettori attivi (Mariner 6 e 7). Errori legati ad accelerazioni spurie, ai sistemi di controllo dell’assetto, al vento solare e alla pressione di radiazione (~ 50 m). Le migliori misure dello “Shapiro time delay” sono state fatte usando la sonda Mariner 6 (inviata verso Marte) durante 2 congiunzioni superiori con la Terra che delloe “Shapiro (II)approvò questi ebbero luogo il 31Misura Marzo 1970 10 Maggio time 1970. delay” La NASA esperimenti solo l’8 dicembre 1969, pochi mesi prima che le 2 congiunzioni si verificassero. Le migliori misure dello “Shapiro time delay” sono state fatte usando la sonda Mariner (inviata verso Marte) Disporre di una6sonda artificiale è importante perché ha a superiori bordo uncon durante 2 congiunzioni “transponder”, però i disturbi la Terra che ebbero luogo il dovuti 31 Marzo ai razzetti per controllare suo 1970 e 10usati Maggio 1970. La ilNASA assetto la qualità solo dellal’8 approvòdegradano questi esperimenti misura. I pianeti non hanno questi che dicembre 1969, pochi mesi prima disturbi, ma non si dispongono le 2 congiunzioni verificasserodi!!! “transponder”. cosa migliore è di “ancorare” la sonda al pianeta, in modo da nsponder senza i disturbi quindi usare un “orbiter” (attorno a III. La cosa migliore è di “ancorare” la sonda al pianeta, in modo da avere il eglio ancora un “lander” (sulla superficie di Marte). E infatti transponder senza i disturbi... quindi... usare un “orbiter” (attorno a Marte) o etè l’esperimento nel 1972 con il Mariner 9 e nel 1976 con il meglio ancora un “lander” (sulla superficie di Marte). E infatti Shapiro ripetè der l’esperimento nel 1972 con il Mariner 9 e nel 1976 con il Viking Lander. e di Marte nel cielo,di vicino al Sole, durantevicino la congiunzione superiore Le traiettorie Marte nel cielo, al Sole, durante la con congiunzione riner 9 (dal 30 Agosto al 15 Settembre 1972) e quella con il Viking (dal 15 superiore con Mariner 9 (dal 30 Agosto al 15 Settembre 1972) e quella con il Novembre al 4 Didcembre 1976) Viking (dal 15 Novembre al 4 Dicembre 1976) (1+g)/2 misurato con accuratezze dello 0.1% Il parametro g g» 1+ w 2 +w w > 3500 Ruolo ridotto del campo scalare Migliore misura con sonda Cassini g = 1+(2.1±2.3)10-5 che descrive lo spazio-tempo attorno a massa sferica M che rappresenta un moto armonico per u=r -1 con una piccola perturbazione Terra: Requat. e Rpolare differiscono di 1 parte su mille Sole: Requat. e Rpolare differiscono di 1 parte su 105 Sottraibile con ottima accuratezza Effetto dovuto alla Relatività Generale o teorie alternative Perturbazione dal moto dei pianeti: 500” per secolo Perturbazione dal momento di quadrupolo del sole Perturbazione dovuto al rapporto delle masse dei corpi (nullo in teorie puramente conservative) Nella prima lezione avevamo discusso come misurare il momento di quadrupolo del sole… Dicke e Goldberg (1961): misura dell’intensità della radiazione solare sulla superficie J = Q/2MR3 = 2 x 10-5 (errore al 10%) Questo valore di J genererebbe un avanzamento del perielio pari a 3 sec arco per secolo rendendo le osservazioni compatibili con la teoria di Brans-Dicke . Hill e Stebbins (1975): Stessa tecnica – smentirono la misura J = Q/2MR3 = 1 x 10-6 (errore al 400%) Anni ’80: Misura delle oscillazioni solari J = Q/2MR3 = 2 x 10-7 (errore al 10%) Brown et al.(1989): Misura più accurata J = Q/2MR3 = 1.5 x 10-7 (errore al 10%) Avanzamento per ciascuna orbita æ R2 öù æ 6p m öé 1 1 m w =ç ÷ú ÷ê (2 + 2g - b ) + (2a1 - a 2 + a3 + 2V 2 ) + J2 ç 6 m è p øë 3 è 2mp øû m=m1+m2 R C-A J2 = 2 m1 R Massa totale Massa ridotta Raggio medio del sole C ed A sono i momenti di inerzia rispetto all’asse di rotazione e all’asse equatoriale J 2 » 1×10-7 p = amaggiore (1 - e ) 2 m m » mmerc » 2 ×10 -7 msun Trascurabile comunque é1 - 4 æ J 2 öù y = 42".98ê (2 + 2g - b ) + 3 ×10 ç -7 ÷ú è 10 øû ë3 Avanzamento per secolo Sotto l’errore sperimentale L’errore sperimentale dell’osservazione Radar di Mercurio (dal 1966) è circa una parte su mille 1 (2 + 2g - b ) » 1 ± 10 -3 3 -3 2 g b 2 < 3×10 ( ) Il SEP estende i concetti di LLI e LPI agli esperimenti con una forte componente autogravitante. Nella RG il SEP è valido. Nel caso di violazione di SEP un corpo di massa m caratterizzato da energia Wg autogravitante cade in un campo U con accelerazione: æ mp ö æ Wa ö a = ç ÷ ÑU = ç1- h ÷ ÑU ma ø è mI øa è r* è la densità del corpo Effetti legati alla violazione del SEP • Effetti di preferred frame e location nelle misure di G • Variazioni di G su scale cosmologiche Nel formalismo PPN dimostra che un corpo massivo in generale può violare il principio di Unicità del Free-Fall æ Wa ö a = ç1- h ÷ ÑU ma ø è 10 2 2 1 h = 4 b - g - 3 - x - a1 + a 2 - z 1 - z 2 3 3 3 3 L’effetto Nordvedt: crescente polarizzazione dell’orbita Terra-Luna per effetto del Sole rispetto al quale Terra e Luna hanno una diversa energia autogravitante Misurabile in sistemi con rapporto Wa/ma grandi Wa £ 10-27 ma Laboratory-size objects Wa £ 10 -5 ma Sun Wa £ 4.6 ×10-10 ma Earth Wa £ 0.2 ×10 -10 ma Moon Polarizzazione dell’orbita lunare verso il sole dr » 13.1 h cos (w0 - wS ) t wo frequenza di rotazione Luna-Terra ws frequenza di rotazione Terra-Sole Lunar Laser Ranging Experiments Apollo 11 ha piazzato nel 1969 dei retro-riflettori sulla superficie lunare. Un laser manda impulsi di 1018 fotoni della durata di 200 ps. 1 fotone ogni qualche secondo viene rivelato. Accuratezze dell’ordine del cm (50 ps) sull’orbita lunare. Calcolo delle Maree, Perturbazioni da altri pianeti, postNewtonian Gravitational Effects,….etc.. h = 0.00 ± 0.03 h = 0.001 ± 0.015 (Williams et al., 1976) (Shapiro et al., 1976) Materiale Didattico TESTI FONDAMENTALI Cap.4 dello Will per capire la logica complessiva dello sviluppo Post-Newtoniano e delle diverse teorie metriche. C.Will: “The Confrontation Between General Relativity and Experiment”, sul sito web. Capitolo 39 del Gravitation. TESINE POSSIBILI I 3 test standard della Relatività Generale (problematiche sperimentali) Approfondire il quadro Generale sui limiti per i vari parametri post-Newtoniani