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apri/salva file

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apri/salva file
La cultura è assorbita dal ragazzo attraverso
esperienze individuali in un ambiente ricco di
occasioni di scoperta e di lavoro
Maria Montessori
Il più grande segno di successo per un
insegnante è poter dire:
i ragazzi stanno lavorando come se io non
esistessi
Maria Montessori
Lamento dell’insegnante …
A volte sei solo stanco di rispondere
mille volte alla stessa domanda. O di
dover ripetere qualcosa che hai
appena detto perché uno studente non
era attento. Oppure di dover
riprendere un concetto perché un
alunno era stato assente.
Allora dentro di te ti arrabbi perché
vorresti fare altro, fare cose più belle,
ma mandi giù il rospo perché sai che
anche questo fa parte del tuo lavoro.
Capovolgere la classe
o
flipped classroom
Pensare all’apprendimento a scuola così come è nella vita:
non una ripetizione imposta e passiva, ma un processo
autonomo, attivo, che nasce e si sviluppa se c’è un
coinvolgimento personale e un nostro interesse.
Non c’è
verum se non
siamo noi a
costruirlo e a
farne un
factum …
.
G. Vico
E’ capitato a molti di sperimentare che è
addirittura impietoso il confronto tra una
lezione frontale anche del più bravo
professore e una trasmissione di Piero
Angela che tratti la stessa materia.
Nell’aula, con la sua lezione frontale , anche
il più bravo prof. esce sconfitto…
…ma il docente ha in sé una
grande forza. Può fare quello che
nessun grande specialista come
Piero Angela potrà mai fare: può
uscire dallo schermo della
frontalità e scendere tra i banchi.
Può parlare con i suoi alunni.
Può capire chi sono quelli che
hanno ben capito e chi sono quelli
che ancora ben capito non hanno e
può invitare i primi ad aiutare i
secondi. Può trasformare la sua
classe in una classe “vichiana”,
dove vero è quello che si fa e si
costruisce.
In che modo ?
La classe non deve essere più un auditorium fatto di
uditori singoli e muti, ma un laboratorio di persone che
collaborano tra loro e con l’insegnante
Il segreto è che gli alunni entrino in classe
già informati sull’argomento di cui si tratterà a lezione.
I video preliminari
aprono un grande
spazio di libertà
Con un video
visto e rivisto
dagli alunni a
casa, il tempo a
scuola diventa
tutto suo,
dell’insegnante e
dei suoi alunni.
Non basta dire: leggetevi per domani le
pagine del tal libro.. forse basterebbe per
materie umanistiche, forse per l’Università…
sarebbe più difficile per materie scientifiche o
peggio ancora laboratoriali
Serve la parola
dell’insegnante,
serve che sia lui
stesso a costruire
un breve video (o
selezionarlo su
internet )
L’antica aula scolastica
ordinata e silenziosa delle foto
d’epoca è lontanissima dalla
realtà odierna, fatta di classi
rumorose e irrispettose del
ruolo del docente.
C’è tuttavia una competenza unica e specifica
dell’insegnante, che non può essere sostituita da
nessuna tecnologia moderna
l’insegnante è un educatore
L’insegnante non trasmette
soltanto il Sapere, ma anche la
sua esperienza di vita e i valori
in cui crede
E per
educare
deve
essere un
esempio
credibile e
coerente
Recuperare il suo ruolo di
educatore significa allora
ricercare ogni strada
possibile per giungere al
cuore e agli intelletti dei
propri alunni.
La passione per il proprio
lavoro e l’attenzione verso
gli alunni, che non esclude il
ripensare all’organizzazione
della propria azione
didattica, contribuisce a
restituire al docente quel
ruolo di riferimento e di
orientamento che forse oggi
è andato perduto.
L’insegnamento capovolto
è un piccolo passo verso questa
direzione …
L’insegnamento
capovolto
consiste quindi
nell’invertire il
luogo dove si
segue la lezione:
a casa propria
anziché a scuola,
con quello in cui si
studia e si fanno i
compiti : a scuola
anziché a casa
1° PARTE
L’insegnante fornisce per
casa agli studenti
materiali didattici
appositamente
selezionati: video, risorse
multimediali, libri o
e-book.
Gli studenti studiano,
guardando i video e
consultando i materiali
più e più volte, ciascuno
secondo le proprie
esigenze, prima e al di
fuori della scuola, e non
dopo, come nel modello
classico.
2° PARTE
In classe l’insegnante
propone e segue le
attività applicative a
fianco degli alunni e non
in cattedra: schede da
compilare, esercitazioni
scritte, preparazioni di
gruppo per le esposizioni
orali, diagrammi, schemi
e cartelloni da
appendere in classe,
presentazione
Power Point, risoluzione
di problemi, attività di
approfondimento…
Metodo tradizionale
Insegnamento capovolto
Gli insegnanti fanno lezione in
classe
Gli insegnanti “ fanno lezione” a
casa degli studenti, normalmente
con video ma anche con letture di
articoli, libri, immagini, modelli,
dimostrazioni….
Gli studenti prendono appunti
Gli studenti ricevono guide
pratiche in classe
Gli studenti vanno a casa e fanno i
compiti
Gli studenti vengono in classe
pronti per fare domande ,
discutere, applicare le conoscenze,
fare collegamenti sui contenuti…
Gli studenti ricevono supporto e
aiuto e chiarimenti
dall’insegnante, secondo il loro
bisogno
Esempio
Italiano
Supponiamo di voler insegnare come si scrive una
poesia
Metodo tradizionale:
•Spiegazione del concetto di poesia e dello sviluppo
della poesia in letteratura
•Esempi di scrittura poetica
•Esercizi a casa di scrittura poetica
•Interrogazioni su quanto appreso
… a casa però anche il
ragazzo che era
convinto di aver capito
si accorgerà che
scrivere una poesia
non è così semplice
come gli era sembrato
durante la spiegazione.
Da solo, dopo qualche
tentativo, potrebbe
stancarsi e
scoraggiarsi.
Insegnamento capovolto
•Visione a casa di un video che mostra
quali sono le linee fondamentali per
scrivere una poesia, con esempi pratici
•Esercizi in classe di scrittura poetica
•Verifica delle competenze
Il capovolgimento è
importante perché i
ragazzi hanno
bisogno dell’aiuto
del docente
soprattutto nel
momento in cui
svolgono il compito
e questo differente
approccio porta
anche ad una
relazione più
significativa tra
docente e alunno.
Esempio
Matematica
Metodo tradizionale
Si supponga che gli studenti debbano
comprendere il calcolo del massimo comune
divisore.
•Il docente entra in classe e spiega alla lavagna
come si calcola: alcuni studenti capiranno subito
e altri invece dovranno avere ulteriori istruzioni
su come fare il calcolo.
• Si impiegherà tempo prezioso affinché tutti
imparino il calcolo e sappiano farlo almeno una
volta: alcuni studenti saranno annoiati e altri
rimarranno comunque indietro. Spesso è
necessario fermare la classe e aiutare gli
studenti che hanno perso un passaggio o che
erano semplicemente assenti.
Insegnamento capovolto
•Creare un semplice video di pochi minuti –
max 8-10 minuti - che mostri la procedura: i
contenuti devono essere chiari, concisi e
andare al punto; fare alcuni esempi.
•Questo sarà un supporto costantemente
disponibile. Gli studenti più bravi nella
materia non avranno bisogno di guardare
più volte il video, mentre gli altri potranno
eventualmente guardarlo nuovamente
ripetendo i passaggi più difficili con calma.
• Gli alunni si troveranno in classe già con
alcune informazioni di base; in classe ci
sarà più tempo per la didattica
laboratoriale: chiarimenti, schemi,
esercitazioni …
VANTAGGI
Il fatto che i ragazzi possano studiare un argomento
autonomamente e su un video prima di venire a lezione
comporta questi vantaggi:
•I ragazzi hanno già in mente quello che si farà a
lezione
•Alcuni di loro avranno dei dubbi e saranno in grado di
porre delle domande
•Qualcuno di loro avrà già capito perfettamente e sarà
in grado di aiutare chi si trova più in difficoltà
•Sarà necessario solo poco tempo in classe per
riepilogare e riprendere l’argomento, in confronto
ad una elementare lezione dove tutti partono da zero
•Gli alunni possono in classe riguardare il video e
recuperare autonomamente evitando che il docente
ripeta tutto l’argomento all’intera classe
•Creare un ambiente di apprendimento dinamico
focalizzato sull’interazione tra studenti tra di loro e con
Come valutare ?
Svolgendo in classe i compiti per
casa, il numero di prove valutabile
per studente si moltiplica.
L’insegnante può decidere a quali
prove applicare la valutazione.
Lo studente lavorerà sapendo che i
propri progressi o regressi saranno
monitorati
Didattica per competenze
La lezione frontale si basa sulla trasmissione del sapere,
certamente si può fare lezione frontale in modo accattivante,
interattivo, ma sostanzialmente non cambia l’idea
del docente come fonte autorevole della propria materia e di
alunni che assorbono i contenuti seduti in ascolto.
Tale metodologia ha un forte limite:
scarso sviluppo di competenze
Nella scuola italiana vige il
primato della parola sull’azione
Spesso nelle aule
scolastiche, invece
di mettere gli
studenti di fronte
ai problemi, si
preferisce lavorare
sulla spiegazione
di come si
potrebbe fare per
risolverli.
Se non metto l’alunno di fronte al problema, non sviluppo e
non controllo la sua competenza operativa bensì la sua
rappresentazione metacognitiva che è fondamentale ma solo
dopo che l’alunno ha svolto l’azione per costruire i concetti,
personalizzarli e consolidarli in competenze
Portare in classe quelli che erano i compiti a casa significa che lo
studente non resta più solo nel processo di elaborazione dei contenuti,
ma è guidato dal docente, che assume così un ruolo diverso: non più il
depositario della conoscenza ma il facilitatore, colui che non ti permette
di scoraggiarti di fronte alle difficoltà.
I ragazzi sono più motivati se chiamati a risolvere problemi, a sviluppare
intuizioni e a usare creatività e riflessione.
Inoltre si può cogliere l’occasione di lavorare in gruppo.
Il lavoro di gruppo consente di velocizzare le attività, permette
l’apprendimento collaborativo ed è fondamentale per imparare ad
aiutarsi e a confrontarsi
con gli altri.
La didattica per competenze
si basa sull’idea che è
importante che i ragazzi
imparino non solo i fatti, le
idee e i concetti, ma
soprattutto che imparino
come applicarli nel concreto e
come utilizzarli esternamente
alla scuola, in ambiti non
convenzionali, trasformando
appunto le conoscenze in
competenze
Nella didattica per competenze il principio è
quello di integrare:
•Il sapere ( le conoscenze)
•Il saper fare ( le abilità)
•Il sapere come fare ( l’abilità complessa)
•Il sapere perché ( meta cognizione)
•Il generalizzare e trasferire la conoscenza
•L’ideare, il progettare, affrontare e gestire
•Il collaborare e il relazionarsi
L’obiettivo finale è quello di formare una
persona veramente competente che conosca il
“sapere agito”
Scala di Bloom ( 1956) indica le fasi
dell’apprendimento
1^ conoscere/ricordare
2^ capire/descrivere
3^ applicare
4^ analizzare
5^ valutare
6^ creare
- cos’è una bicicletta
- a cosa serve
- come si guida
- quali sono le sue parti
- quali sono le sue
potenzialità e limiti …
- come si costruisce una
bici
Il modello
spiegazione/interroga
zione della lezione
frontale, in genere,
permette di
discostarsi poco dai
primi due gradini,
in quanto si
richiedono solo le
nozioni spiegate
La didattica per
competenze vorrebbe
gettare le basi per
andare oltre il terzo
gradino, perché
prevede di far
lavorare i ragazzi con
problemi più
complessi integrando
più discipline
(didattica narrativa)
Il flipped classroom,
fornendo un metodo
per anticipare,
accorciare o
addirittura sostituire la
lezione frontale, libera
il tempo in classe
necessario per
realizzare quelle
attività che
permettono ai ragazzi
di raggiungere un
livello di maggiore
competenza.
Curriculum e competenze
Per insegnare per competenze l’importante è la
costruzione del curricolo.
Si distinguono il curricolo formale, che è l’elenco delle
competenze che deve acquisire lo studente a scuola, anno
per anno, nelle varie discipline, il curricolo non formale,
che corrisponde alle informazioni e esperienze acquisite in
altri contesti educativi (attività extra scolastiche: sport,
scout …) e il curricolo informale che include le esperienze
spontanee della vita dell’alunno ( ambito familiare,
amicizie, contesto socio- economico …)
Compito della scuola è
quello di saldare il curriculum formale agli altri,
dando un valore integrale a tutta la conoscenza
Si definisce :
•Conoscenza: risultato dell’assimilazione
delle informazioni attraverso l’apprendimento:
fatti, principi, teorie, pratiche …
•Abilità: capacità di applicare le conoscenze
per portare a termine compiti e risolvere
problemi, le abilità sono cognitive ( pensiero
logico, intuitivo e creativo) e pratiche ( abilità
manuali, l’uso di metodi, materiali,
strumenti..)
•Competenza: capacità di integrare e usare
conoscenze e abilità insieme alle capacità
personali, sociali e metodologiche, in
situazioni di studio o di lavoro. Le competenze
si esprimono in termini di responsabilità e
autonomia.
L’Europa definisce 8 competenze chiave per la
cittadinanza attiva, l’inclusione e l’occupazione.
•Comunicazione nella madrelingua
•Comunicazione nelle lingue straniere
•Competenza matematica e competenze in
scienze e in tecnologia
•Competenza digitale
•Imparare ad imparare
•Competenze sociali e civiche
•Spirito d’iniziativa e imprenditorialità
•Consapevolezza ed espressione culturale
Guida pratica per far
apprendere ai ragazzi
un nuovo concetto:
Somiglianza: come un
nuovo concetto si mette
in relazione con altri
già posseduti
Distinzione: Quali
sono le differenze tra il
nuovo concetto e quelli
che sono già acquisiti
Attualizzazione: come
si può collegare il
nuovo concetto con
l’esperienza personale
dell’alunno
Motivazione: come si
può utilizzare il nuovo
In sostanza occorre che il docente si prepari una specie di check-list
•Scelta di un argomento da trattare preso dal curriculum formale
•Contestualizzazione per lo studente e per il docente:
a) con quali argomenti si possono trovare somiglianze e differenze?
b) come si può collocare l’esperienza dello studente?
c) come può lo studente utilizzare il concetto nella sua vita
quotidiana?
•Identificazione delle competenze da sviluppare:
a) quali competenze disciplinari e come si possono sviluppare;
b) quali delle 8 competenze europee e come si possono sviluppare,
•Modalità: con che risorse attività e tempi si svolgerà il compito?
•Come sarà valutato?
•Definizione del titolo
La scelta del titolo è lasciata per ultimo in quanto è bene che il titolo dia
un’idea del significato dell’attività e che richiami l’interesse e la curiosità
dello studente.
Le tombe etrusche
Supponendo di dover spiegare ai ragazzi
gli etruschi e la loro cultura, scegliamo di partire dal sarcofago degli sposi
Seguendo la cheak list e avendo a portata di mano sia le competenze europee che
quelle del curricolo di storia
•Utilizzare il web per ricercare dei sarcofaghi simili e del materiale utile per
rispondere alle domande (competenze europee: imparare ad imparare e
competenza digitale)
•Cosa stanno facendo? Come definisci l’espressione dei loro volti? Cosa
descrive l’immagine e come potresti collegare il banchetto alla morte ( abilità di
storia: utilizzo di un’immagine per la lettura del processo storico)
•Che rapporto hanno gli etruschi con la morte e come viene affrontato il
problema della morte nella realtà contemporanea’ ( competenza europea: sociale e
civica e della contestualizzazione)
•Delinea il rapporto tra l’uomo e la donna al tempo degli etruschi. Come lo
puoi paragonare alla realtà attuale( competenza europea di cittadinanza e
contestualizzazione)
•Gli etruschi erano un popolo pacifico ? Quale valore può avere
al giorno d’oggi essere un popolo pacifico ( contestualizzazione)
Prepariamo una
griglia di
valutazione
misurando punto per
punto:
- Livello di coerenza
della risposta con la
domanda
- Apporto personale
Ai ragazzi viene consegnato
tutto il materiale da visionare a
casa :
- Una scheda con la spiegazione
del compito
- Consegna di tutto il materiale
necessario per rispondere alle
domande: immagini, testi,
eventuali video…
- Griglia di valutazione
- Tempi e modalità di lavoro
- Istruzione per la consegna e la
realizzazione dell’elaborato, sia
esso un documento world, power
point o foglio di carta
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