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Egitto - Istituto Comprensivo Rovani

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Egitto - Istituto Comprensivo Rovani
Egitto
Quando i valori prendono vita
Resoconto di un ‘uscita didattica della classe 3e
Scuola Media Forlanini
Sesto San Giovanni – Mi
Prof. sa Valeria Calcagno
Ci siamo recati presso l’istituto De Nicola di Sesto San Giovanni l’11 dicembre
2014 . In questa scuola era stata allestita la Mostra “Egitto , quando i valori
prendono vita”
DI CHE SI TRATTA?DA DOVE NASCE
QUESTA MOSTRA?
UNIVERSITA’ AMERICANA DE IL
CAIRO
UNIVERSITA’ CATTOLICA DI
MILANO
CAPIAMO IL SIGNIFICATO DI QUESTA ESPRESSIONE:
SWAP
SHARE WITH ALL PEOPLE
E’ un gruppo che nasce prima con il nome di Comunità Incontro.
Alcuni studenti universitari di Milano , arabi e italiani, decidono di
scoprire la cultura delle proprie origini .Sono ragazzi che appartengono a
due culture, portano in sé una doppia ricchezza ma anche una doppia
difficoltà: quella di dover mediare tra i due mondi a cui appartengono.
Vengono incoraggiati dal prof. dell’Università americana del Cairo e
visiting professor dell’Università Cattolica di Milano WAEL FAROUK che
da tempo si occupa del dialogo tra le differenze.
DUE EVENTI
MARZO-NOVEMBRE 2013
• racconto del convegno
che si era tenuto a Il
Cairo nel 2010 con lo
scopo di favorire
il dialogo tra fedi e
culture diverse in Egitto
e in Medio Oriente
• Conferenza sul tema
della educazione alla
diversità per capire
come conoscere l’altro
ti possa far crescere.
DOPO QUESTI DUE EVENTI IL GRUPPO CAMBIA NOME
• Il nuovo nome è SWAP
SHARE
WITH
ALL
PEOPLE
CONDIVIDERE CON TUTTE LE
PERSONE
Il trionfo del positivo
Come è nata l’idea della
mostra
Quando il gruppo cambia nome ,
diventando Swap, l’Egitto sta vivendo
un momento drammatico:
• 3 luglio 2013: il presidente Morsi
viene destituito in seguito a
manifestazioni popolari.
• Si scatena un’ondata di attacchi
contro gli Egiziani Copti e le loro
chiese
•Alcune studentesse musulmane
dell’Università Cattolica di Milano
decidono di fare qualcosa per far
conoscere le sofferenza del popolo
egiziano e per denunciare le violenze
che i cristiani copti subiscono.
•A queste studentesse si uniscono altri
studenti
Gli studenti decidono non solo di denunciare la violenza ma
soprattutto di mettere in luce il positivo che la
rivoluzione egiziana ha portato :
la convivenza tra cristiani e musulmani, l’amicizia tra
persone differenti tra loro, l’unione tra diversità.
E’ possibile costruire ponti tra persone appartenenti a
paesi, religioni, ideologie diverse.
Il dialogo interreligioso e inteculturale nasce dalla
naturalezza di questi rapporti.
L’idea della mostra nasce dalla consapevolezza di potersi
amare mettendo in secondo piano politica, religione
e altre appartenenze .E dal desiderio di diffondere
questo messaggio …
Ed ora un breve viaggio in alcune
tappe significative della mostra ………….
Mina Daniel e Al Azhar Emad Effat entrambi uccisi, reggono insieme uno striscione
che chiede : Chi è il prossimo?Sotto un disegno illustra gli attacchi militari
egiziani sui manifestanti. Questo murale invita alla cooperazione tra l’anima
islamica e quella copta. Per impedire che questo murale venisse tolto , sono morte
65 persone
Alla ricerca della bellezza
La bellezza della convivenza
•
Spesso durante la rivoluzione egiziana di
fronte a episodi di violenza le persone
hanno risposto con atti di bellezza.
Un esempio è questa testimonianza: “Tutte le
volte che torna il mese di Ramadan mi
ricordo la conversazione con un amico
egiziano che era entrato in monastero e si
era fatto monaco. Quando ci incontrammo
anni dopo … rievocando gli anni della
adolescenza gli chiesi che cosa gli
mancasse di più del mondo fuori. Disse in
fretta, senza pensarci su “Il Ramadan , con
le decorazioni delle strade, l’ora della
rottura del digiuno, il giocare a calcio fino
all’alba ……………
Quando mi mostrai emozionato mi disse : “ è
normale, ti sei dimenticato dei milioni di
musulmani che accendono le candele per
la festa della Vergine Maria ?”
Murale al Cairo
• Egitto aprile 2011
Nella parte superiore del
murale il rosso della
bandiera egiziana gocciola
giù come il sangue dei
martiri rivoluzionari. Sotto
le colombe compare la
parola libertà.
Croce cristiana e mezzaluna
islamica sono accostate in
segno di unità.
“Chi desidera lo scontro è solo una piccola minoranza che non rappresenta
l’Egitto” Asianews 21/08/2013
26 luglio 2013
• I cristiani digiunano insieme ai • Ad Alessandria , al momento
musulmani in occasione delle
della preghiera del venerdi, i
manifestazioni contro il
musulmani si sono rivolti alla
terrorismo e la violenza in nome
Mecca e hanno iniziato a
della religione.
pregare . I cristiani copti hanno
• Lo stesso giorno per festeggiare
formato una catena umana
l’iftar(la rottura del digiuno) le
per impedire eventuali
chiese cristiane egiziane hanno
attacchi.
suonato le loro campane
contemporaneamente alla
• Anche i musulmani hanno
chiamata alla preghiera del
organizzato cordoni di
tramonto salmodiata dal
sicurezza intorno alle chiese,
muezzin.
alle casa, ai negozi…
Essere madri in Egitto
• Alcune donne hanno perso i
loro figli durante la
rivoluzione e sono
diventate attivista del
movimento rivoluzionario.
• Per esempio la madre del
giovane Khaled Said, vittima
delle torture della polizia
egiziana, una delle principali
cause scatenanti della
rivoluzione in Egitto.
Per esempio la madre del
cristiano copto Mina Daniel
ucciso durante la seconda
ondata della rivoluzione.
• Le due madri, una
musulmana ed una cristiana
, sono diventate il simbolo
di migliaia di rivoluzionari
Storia di un’amicizia
Mina Daniel
• Mina Daniel era attivista cristiano
copto. A 22 anni resta vittima di
una strage.
• Diventa simbolo della rivoluzione
• Tareq el Tayeb ha stretto amicizia
con Mina: ha visto Mina portare
acqua ai musulmani in piazza
Tahrir per le abluzioni prima della
preghiera. Questo gesto ha fatto
cadere tutti i pregiudizi. Mina e
Tareq sono diventati amici
inseparabili
Due volti un’anima
•
•
•
•
Mohammed el Qorany conosciuto
come Mohammed Kristy è rimasto
vittima a 22 anni di colpi di arma da
fuoco durante gli scontri del 1 febbraio
2013 a il Cairo.
Lo chiamavano Kristy , anche se era
musulmano: ha voluto accostare al suo
nome, che è quello del profeta
Mohammed, il nome di Christian ,
abbreviato in Kristy.
Con questo gesto ha voluto esprimere
l’unità nazionale delle due componenti
religiose del popolo egiziano.
In un unico corpo c’erano insomma un
Mohammed e un Kristy
Queste sono solo alcune tappe
della mostra che abbiamo
visto.
Abbiamo lasciato gli studenti
del De Nicola con un saluto
ed un parere sulla mostra
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