Seminario di Teologia Il senso della sofferenza in un mondo
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Seminario di Teologia Il senso della sofferenza in un mondo
Seminario di Teologia Il senso della sofferenza in un mondo secolarizzato The meaning of suffering in the secularized world Facoltà di Medicina e Chirurgia A.A. 2012/2013 Roberta Caputo(3850269) Gaia Giannone(3850178) Medicina e Chirurgia Quaerebam unde malum et non erat exitus S. Agostino, Confessioni, VII, 5 Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia “Suffering is something more than pain in the usual meaning of the world. Pain as well, sounds a note of warning , announces the “presence” of some malady in man, which threatens his life. But its meaning cannot be reduced to the function of revealing the illness. Having made a diagnosis, we alleviate pain, trying even to eliminate it, if we are able to destroy its causes. But even if we succeed in doing so, the feeling of being in danger, awakened by the experience of pain, will remain in our consciousness as a part of the real condition of our being; it will speak about its thruth. It is in pain that the reality of illness and death, indicatid by illness itself, are forced out into the open.” La sofferenza è qualcosa di più della sensazione del dolore, perché anche eliminando il dolore stesso essa rimane nella nostra coscienza come una parte del nostro essere Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Tribolazione dell’anima Richiamo alla morte SOFFERENZA E’ Spunto di riflessione Ricerca di salvezza Dove non c’è sofferenza la vita dell’uomo, il suo essere uomo, sono in mortale pericolo. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Il DOLORE deve essere affrontato con: • Intelligenza per localizzarlo e sconfiggerlo • ma soprattutto con saggezza per comprendere il significato ultimo della morte, come unica via per ritrovare se stessi. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Ogni dolore è un dolore dell’intero uomo, che sia un dolore ad un orecchio o ad un dito, penetra l’intera persona e introduce l’uomo al dialogo con il suo corpo. In questo modo l’uomo dialoga con tutto il suo essere. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia L’ esperienza della sofferenza, essendo parte della natura umana si è sempre presentata come un grande interrogativo nel corso della storia. Prenderemo in considerazione alcuni personaggi tratti dalla storia, dalla letteratura Sacra e non: •Le confessioni di s.Agostino •Libro di Giobbe •Faust Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia S. AGOSTINO Aurelio Agostino d'Ippona: Tagaste, 13 novembre 354 – Ipponia, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo cattolico e teologo latino. Padre, dottore e santo della chiesa cattolica, è conosciuto semplicemente come sant’agostino, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). Secondo Antonio Livi, filosofo, editore e saggista italiano di orientamento cattolico, è stato «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto». Le Confessioni sono la sua opera più celebre. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Libro di Giobbe Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia La perdita di ciò che si ha, ma non di ciò che siamo, non causa un dolore tale da rendere l’uomo pienamente conscio della sua miseria e paradossalmente della sua grandezza. Il semplice lavoratore , homo faber, è capace di riparare una macchina e di sostituire perfino un uomo. Avendo perso qualcosa o perfino qualcuno che lui solo possiede, l’homo faber non è ancora pronto a occuparsi in modo definitivo dell’essenza del suo essere. Ironicamente l’homo faber non vede neanche se stesso come insostituibile. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia In Giobbe troviamo l’uomo che sopporta il dolore causato dalla perdita dei suoi averi, capace di non confondere il suo essere con ciò che possiede. Si pone per la prima volta delle domande circa se stesso solo quando il dolore scuote il suo corpo e quando si confronta direttamente con la morte. Ogni uomo, trovandosi per la prima volta dinanzi alla morte si pone la fatidica domanda: factus sum mihi ipse magna quaestio ( S.Agostino, confessioni, IV,4 ). Può iniziare il dialogo con Dio Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Giobbe comprende che sebbene lui sia mortale, è uno spirito, e sebbene viva nel mondo materiale delle cose non è trattato come tale Chiedendo a se stesso l’inizio e la fine di questo mistero Giobbe diventa consapevole di essere un soggetto sovrano nel mondo, e di essere proiettato verso dio e non verso il mondo che sta lasciando . È solo Lui che può fare il regalo dell’essere ed è solo in Lui che la verità dell’essere può avere il suo fondamento e il suo adempimento Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Giobbe aveva tutto il diritto di chiedere a Dio: Sei capace di fare del male all’uomo? Chi sei tu? Ho pregato per te invano? Le preoccupazioni di Giobbe sembrano apparentemente per se stesso, ma è trasformata in una domanda per Dio stesso che può indirizzare Giobbe solo a Lui. La risposta può essere solo un regalo di Dio Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Giobbe sa che questa vita non ritornerà, e che gli è stata donata da dio per un periodo di tempo. Questo dono rappresenta: La Salvezza in Dio Il frutto dell’amore di Dio la morte dell’uomo vista come un grande regalo che fa ritornare l’uomo a dio La grandezza dell’essere di Giobbe non è più nella sua grande sofferenza, ma nella sua immensa fede e speranza verso Dio. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia La magna quaestio identifica se stessa con il desiderio dell’uomo di un’altra vita; la verità e il senso di questo desiderio è rivelata solo all’uomo che conosce la sofferenza, e che è consapevole che deve cercare l’aiuto non di se stesso ma di Dio. Tale modo di pensare , nel più profondo senso della parola è inteso come il più forte desiderio di una seconda vita in dio. Il desiderio di questa seconda vita è espresso attraverso la preghiera , chi chiede prega. La preghiera da un senso alla vita transitoria; l’uomo che prega vuole prepararsi e aspettare per il regalo del seminato Mercoledì 7 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Gli amici di Giobbe non comprendono la sofferenza umana, non sono orientati verso la magna quaestio alla quale risponderà dio solo. Loro sanno solo ragionare e discutere, ma non pensare. E i loro ragionamenti non trovano riscontro in Giobbe che ha iniziato a pensare. È il suo essere che ha bisogno di aiuto. vivendo a livelli differenti loro sono incapaci di raccontare a Giobbe dove andare, nella speranza che la salvezza arriverà. Non sono vigili perché non aspettano nessun dio, sono auto-sufficienti, non pensano perché non pregano. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia La morte si scontra con la libertà, è attraverso la morte che si scopre la verità dell’essere, la grande domanda, la magna quaestio che Giobbe scopre nell’epifania del suo Dio. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Il potere della libertà dell’uomo è nella sua speranza, perché è la speranza che apre un Futuro differente dal tempo, Futuro inteso come Dio, e come la seconda vita. In contrapposizione con questa speranza si pone il modello dello Struldbrugg, essere immortale incontrato da Gulliver nei suoi viaggi. Costui non si pone domande circa la sua vita e vive un’esistenza priva di prospettive, incastrata in una serie di azioni noiose che tendono al nulla. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia ‘’Dopo questo preambolo, mi diede alcune notizie sugli "struldbruggs". Fino all'età di trent'anni si comportavano come comuni mortali, dopo di che entravano in uno stato di malinconia e di prostrazione che tendeva ad aumentare gradatamente fino agli ottanta anni. Glielo avevano confessato loro stessi, ed infatti, poiché ne nascevano solo due o tre in una generazione, sarebbe stato difficile farsene un'opinione generale. Arrivavano alla soglia dei sessanta, che è il limite medio dei mortali, non solo con quelle malattie della mente e infermità del corpo che affliggono gli uomini in generale, ma con ben altre ancora, dovute alla terribile prospettiva di non morire mai. Non erano soltanto individui testardi, noiosi, avidi, bisbetici, leggeri, chiacchieroni, ma anche incapaci di intrecciare amicizie e immuni da ogni forma di affetto che si fermava, in ogni caso, a quello per i figli dei figli. Le loro uniche passioni erano l'invidia e il desiderio impotente: invidia per i vizi dei giovani e la morte dei vecchi; si sentono esclusi dalla possibilità di assaporare il piacere e nello stesso tempo, quando vedono un funerale, si lamentano e si disperano per quel porto di quiete dove gli altri si dirigono e che a loro rimane negato per sempre .’’ I viaggi diGulliver, J. Swift Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Lo struldbrugg è il moderno homo faber, colui che separa la vita dalla morte. L’homo faber fa di tutto per svuotare il suo pensiero e la sua stessa essenza dalla morte, così facendo però la svuota dalla vita stessa, trovandosi nell’assurda situazione di morire continuamente pur di non affrontare la morte. Per capire meglio questo concetto è bene analizzare la dicotomia: Dia-bolico vs Sym-bolico Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia DIABOLICO: Deriva dal verbo greco dia-ballein, che vuol dire separare. L’homo faber partorisce idee diaboliche in quanto non sono ordinate dalla presenza dell’Ordine, non si rifanno a Egli. Separandosi da Egli, queste idee a separarsi dall’essenza dell’uomo stesso. SIMBOLICO: Deriva dal verbo greco syn-ballein,che vuol dire unire. La Verità intera e sola è una verità simbolica,che cioè unisce uomo a Dio. Le semiverità invece,generano caos e distruggono la natura simbolica dell’uomo stesso. In ciò sono diaboliche. Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia ‘’Diabolical reason,unable to receive the gift of truth,imitates the creative thought of God[…]. Such a reason identifies itself in the cogito in which morals dissolve into onthology’’ Ragione diabolica (cogito) vs Verità simbolica Morale vs ontologia Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Il cogito dell’homo faber si traduce ,infine, nel: Cogito ergo non patior Mercoledì 21 Novembre 2012 Patior ergo non cogito Medicina e Chirurgia Se si rinuncia ad affrontare la sofferenza e il dolore, la vita stessa perde di significato e la risposta alla magna quaestio viene accantonata e ,con essa la ricerca, di se stessi. Al tempo stesso il piacere si impone sulla volontà: TOTALITARISMO DEL PIACERE VS SOFFERENZA Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Nel totalitarismo del piacere l’uomo è unito al suo corpo in modo non costruttivo. Il piacere ‘’accade’’ nel corpo ma non richiama l’attenzione dell’uomo sul corpo stesso. Il corpo perciò diviene un semplice strumento,utilizzabile a proprio piacimento,solo finchè serve a provocare piacere, tanto da giungere al termine ultimo della ‘’pleasant death’’,l’eutanasia. Nella sofferenza, il corpo non è più uno strumento ma si offre come un punto di partenza per dialogare con Dio; la sofferenza è campanello d’allarme fisico e spirituale per l’uomo . Lo induce a prendersi cura del suo corpo ma soprattutto del suo essere. Inoltre il dolore apre all’uomo la possibilità di una communio personarum, che si rivela come condizione esistenziale esclusiva per la persona. "Solo le persone sono capaci di esistere in "comunione"" [Lett. Ap. Gratissimam sane 7,1 (2-2-1994); EV ]. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia La sconfitta dell’uomo moderno diviene evidente nel Faust di Goethe. Trama: Il Faust di Goethe è uno scienziato, insoddisfatto dei limiti del sapere umano che, ormai vecchio, viene tentato dal demonio Mefistofele. Gli vende la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere. Ora Faust, onnipotente, può disporre delle sorti altrui: porta alla follia e alla morte una povera fanciulla, Margherita; poi inizia a esercitare la sua diabolica influenza presso le corti principesche del gran mondo. E benché tutto sembri congiurare contro la salvezza dell'anima di Faust, la pietà divina riconosce il desiderio di bene che è stato all'origine di tutti i suoi peccati: la stessa Margherita interviene per Faust, simbolo ormai dell'umanità stessa e del suo cammino verso la redenzione. . ‘’Chi sempre faticò a cercare, noi possiamo redimerlo”. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Faust è destinato a divenire una magna quaestio deviata: Se il tempo è solo il tempo della corruzione; Se il corpo è solo un mezzo per procurarsi piacere; Se l’assenza di fede priva l’uomo della comprensione alla luce della resurrezione Se il coraggio della sfida viene surclassato dalla paura di affrontare il dolore; All’ontologia si sostituisce l’anestesiologia. All’importanza del tempo si sostituisce il sogno dell’eterna giovinezza. Alla pace si sostituisce un appetito insaziabile che si rivela mancanza di se stessi. E così Faust diventa il Giobbe sconfitto L’uomo viene ridotto al rango di. homunculus ( Goethe,Faust) Mercoledì 21 Novembre 2012 Medicina e Chirurgia LA SOCIETA’ SECOLARIZZATA Nella turba homunculorum, al concetto del Tempo viene sostituito quello del saeculum ( id quod corrumpit et corrumpitur saeculum dicitur,Tacito). La società viene secolarizzata,non c’è nulla oltre il presente stesso. È il tempo del piacere momentaneo e fuggevole,della finitudine che si prende tutto l’uomo, finanche la sua essenza,privo come è della luce dell’Altro. Il saeculum diviene il tempo diabolico La sofferenza viene vissuta nell’ottica del patior ergo non cogito In questa società , l’uomo incapace di superare la sofferenza è privo di valore. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Perciò la società secolarizzata è governata da immagini di uomini sempre giovani e in salute che godono oltremodo di un piacere senza limiti, di tempo o di misura, e non vivono mai la ‘ sofferenza. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia SOFFERENZA E SOCIETA’ Alla società secolarizzata si contrappone la società dell’amore, della speranza e della fede;in cui l’uomo può essere realmente libero. In questa società all’homo faber si sostituisce l’homo patiens Solo qui si potrà creare una vera cultura, intesa nel suo originale significato (dal participio futuro del verbo latino coleo, coltivare) come il frutto della semina e del lavoro dell’uomo. ‘’Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra sono coloro che odono la parola e l'accolgono e fruttano il trenta, il sessanta e il cento per uno ‘’(Mc 4,1-20) Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia L’homo faber può solo amministrare altri uomini e non governarli,in quanto l’uomo è ridotto al rango di un oggetto. Inoltre, al dialogo con l’altro, si sostituisce solo uno sconsiderato monologo di rivendicazioni personali. L’homo patiens ,invece, non amministra ma anzi è chiamato a compatire. Da compatior, patire e soffrire assieme. Basti come esempio Giobbe stesso, che è capace di compatire gli amici e pregare per la loro alla salvezza. Basti pensare a Margaret, la donna che Faust fa soffrire più di tutti ma che ,con la sua preghiera, lo sottrae alla morsa di Satana. “Margaret soffriva, Faust provava solo dolore. Soffrendo, Margaret ha compiuto qualcosa di grande, pregava, parlava con Dio, era libera, anche se ridotta ad oggetto da Faust” S. Grygiel, La persona nella rivelazione cristiana L’homo patiens è sempre homo compatiens e in quanto tale, soffre anche la sofferenza altrui e nella preghiera trova un mezzo per la salvezza non solo propria ma anche degli altri. La Compassio personarum è la conditio sine qua non per la communio personarum. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Esempi storici di homines patientes, che si sono impegnati a creare una società basata sull’amore Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Michelangelo,Pietà Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia ‘’La società perciò torna alla vita grazie alla sofferenza e alla preghiera intesa anche come compatire e solo chi soffre può salvare la società dal totalitarismo del piacere’’. Tutti i diritti e i doveri dell’uomo emanano dal dialogo tra Libertà dell’uomo e di Dio;Sono diritti e doveri d’amore che si rivelano nell’uomo sofferente, oppresso, fino a condurlo alla Verità. Giobbe incarna così il primo campione dei diritti umani,il primo che ha combattuto per essi con Dio Stesso. Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia La Com-passione di Dio entra nella storia con la Passione di GESU’ Attraverso la passione di Gesù Cristo,Dio entra nel dialogo proprio del compatior. Si fa uomo e soffre con l’umanità sulla croce. Solo capendo il senso del mistero della morte di Cristo, può capire se stesso. ‘’Jesus will die until the end of the world,we should not sleep during this time’’(Pascal, Pensieri) Attraverso la sofferenza di Gesù, la philo-sophia, come ricerca della saggezza, può divenire philo-agapia, ricerca dell’amore nella Gloria di Dio Philosophia Mercoledì 21 Novembre 2012 philoagapia Medicina e Chirurgia El Greco, Trinità Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Attraverso la Parola di Dio, l’uomo, soggetto alla morte e alla sofferenza, entra nel dialogo della Trinità. La morte,da ingiustizia radicale, si trasforma in un affidarsi a Dio. La sofferenza e la morte conducono l’uomo al futuro come unica prospettiva possibile per lui. È l’ingresso nella gloria di Dio,casa e felicità ultima dell’uomo che si adempie grazie al ‘’patior’’. Noi dunque non ci scoraggiamo. Anche se i nostri corpi vanno in sfacelo, la nostra forza interiore viene rinnovata di giorno in giorno. 17 Dopo tutto, queste nostre sofferenze sono leggere e non dureranno a lungo. Anzi, grazie a questo breve periodo di difficoltà, avremo una vita gloriosa ed eterna, neppure paragonabile alla vita presente! 18 E così, fissiamo lo sguardo non sulle cose visibili, ma sulle cose che non si vedono, perché le cose che si vedono passano, mentre quelle invisibili durano per sempre. (2Cor4,16-18) Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Perciò la domanda ‘’perché l’uomo soffre?’’ è mal posta. La sofferenza non è una punizione ma è inclusa nel disegno divino ,come mezzo offerto all’ uomo per guidarlo al Futuro. Piuttosto l’uomo deve imparare ad affrontare sofferenza, come mezzo di accesso alla felicità eterna. Mercoledì 21Novembre 2012 la Medicina e Chirurgia ‘’Our life belongs to us but our being belongs to creator. Then life is for being ,not being is for life.’’ Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco. 4 Deh, ascoltami, io parlerò; io ti farò delle domande e tu insegnami! 5 Il mio orecchio avea sentito parlar di te ma ora l’occhio mio t’ha veduto. 6 Perciò mi ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere". (Gb42,3-6) La parola dell’uomo diviene il silenzio carico della presenza dell’Altro. In essa la felicità, intesa come beatitudo, può nascere solo dopo aver conosciuto se stessi e dopo essere divenuti la magna quaestio in dialogo con Dio. Perciò la felicità, attributo squisitamente divino, viene concessa all’uomo che soffre, in quanto solo lui sa come ‘’pensare’’ . Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Mercoledì 21Novembre 2012 Medicina e Chirurgia Bibliografia: •The meaning of suffering in secularized world, S. Gryegiel (rivista teologica di Lugano,I,1-1996) •S. Grygiel, La persona nella rivelazione cristiana •La Bibblia • Faust,W.Goethe •Pensieri,B.Pascal •Le Confessioni, S.Agostino •Lettera di Giovanni Paolo II alle famiglie, Gratissimam Sane, 1994 •Tacito, Germania •I viaggi di Gulliver, J. Swift Mercoledì 21Novembre 2012