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Presentazione ASL_rev

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Presentazione ASL_rev
R. Pisciotta & E. Scaffidi Abbate
Milazzo – 21/22 maggio 2015
a)
b)
Accrescere le competenze del docente in merito
alla fase di pianificazione e programmazione dei
percorsi di alternanza
Sostenere
il
docente
nell’acquisizione
di
competenze relazionali al fine di favorire la
crescita
dello
studente,
rendendolo
progressivamente più critico e consapevole del
percorso realizzato e delle possibili scelte future
Comma 3, art. 2 del DD 832 del 4 novembre 2014
c)
d)
Promuovere nel docente la consapevolezza che
l’informazione, la comunicazione e la didattica
innovativa rivestono un ruolo fondamentale nei
percorsi in alternanza
Contribuire a sviluppare nel docente un
atteggiamento che ritenga la valutazione delle
competenze acquisite nei percorsi di alternanza un
elemento fondamentale per la valorizzazione degli
obiettivi raggiunti nel processo di apprendimento
Comma 3, art. 2 del DD 832 del 4 novembre 2014
Contesto di riferimento: aspetti normativi
Aspetti organizzativi: attori, ruoli e funzioni
13
Aprile
14
Aprile
L’alternanza S-L: definizioni, processo,
modelli e strumenti
Gruppi di lavoro
Conclusioni
Introduzione
Modello
Organizzativo
La legge 59/97
sull’autonomia scolastica
e il successivo
regolamento attuativo
(DPR 275/99) hanno
segnato nelle istituzioni
scolastiche un
cambiamento radicale
caratterizzato dai
seguenti passaggi:
Temporalità
Rigido/Flessibile
Settimanale rigido/Monte
ore annuo
Focus
Didattica
Classe/Gruppo
Direttiva/Interattiva
Curriculo
Valore educativo
Rigido/Personalizzato
Insegnamento/
Apprendimento
Nel 2000 il Consiglio dei Ministri
europei, riunito a Lisbona, ha
elaborato una strategia complessiva di
intervento per lo sviluppo dei sistemi di
istruzione e formazione che coinvolge
tutti i Paesi membri, affinché l’Europa
possa
OBIETTIVO STRATEGICO
LISBONA 2000
Diventare l’economia basata
sulla conoscenza più
competitiva e dinamica del
mondo, in grado di realizzare
una crescita economica
sostenibile con nuovi e
migliori posti di lavoro e una
maggiore coesione sociale.
«[…] I percorsi liceali e i percorsi di istruzione e formazione
professionale nei quali si realizza il diritto-dovere all'istruzione e
formazione sono di pari dignità e si propongono il fine comune di
promuovere l'educazione alla convivenza civile, la crescita educativa,
culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il saper
essere, il saper fare e l'agire, e la riflessione critica su di essi, nonché
di incrementare l'autonoma capacità di giudizio e l'esercizio della
responsabilità personale e sociale […]»
Comma 5, art. 1 del Dlgs 226/05
LEP
Legge 53/03 – Decreto Legislativo 15.04.2005, n. 77


Possibilità di realizzare percorsi sia nei licei e negli istituti
tecnici sia nell’istruzione e formazione professionale per
assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base,
l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del
lavoro
I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e
valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o
formativa, sulla base di apposite convenzioni con le
imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza,
con enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore
Legge 53/03 – Decreto Legislativo 15.04.2005,n. 77





Finalità
Attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il
profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del
secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in
aula con l’esperienza pratica
Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con
l’acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del
lavoro
Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni
personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali
Realizzare un organico collegamento delle istituzioni
scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società
civile
Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale
ed economico del territorio

Comunicare nella madre lingua

Comunicare in lingua straniera

Competenze matematiche e di base in campo scientifico e
tecnologico

Competenza digitale

Imparare ad Imparare

Competenze sociali e civiche

Senso di iniziativa e imprenditorialità

Consapevolezza ed espressione culturale
DPR 86, 87 e 89 del 5 marzo 2010


Alternanza scuola lavoro come metodologia di lavoro
finalizzata allo sviluppo delle competenze previste dai profili
in uscita
Alternanza in ordinamento negli istituti professionali
D.lgs 81/2008 - Sicurezza
Direttiva Regionale 25/07/2013 – Indirizzi regionali in
materia di tirocini
Le riforme
del mercato
del lavoro
La riforma
scolastica
SCUOLA COME NUOVO
ATTORE DEL MERCATO DEL
LAVORO
Le riforme del mercato del lavoro propongono un
insieme di interventi strutturati e integrati di
politiche attive finalizzati a rendere più fluidi e
trasparenti i meccanismi che regolano domanda e
offerta di lavoro.
La riforma della scuola, promuovendo il contatto tra
studenti e imprese lungo tutto il percorso scolastico e
formativo, mira a facilitare la transizione al lavoro e a
dare coerenza ai titoli di studio.
In questa direzione il sistema scolastico è sollecitato
a svolgere la funzione di intermediario tra domanda e
offerta di lavoro.
Una ‘buona’ alternanza richiede che la
funzione
venga
condivisa
in
un
partenariato stretto tra i tre attori.
Studenti: alunni a partire dai 15 anni di età.
(comma 1, art. 1 del Dlgs 77/05)
Sono portatori di fabbisogni formativi.
Scuola: rappresenta il cardine e il punto di
raccordo tra il MdL e lo studente
Imprese: rappresentano tutti gli attori del
MdL, compreso le associazioni di categoria,
enti pubblici e privati, terzo settore…,
disponibili ad accogliere gli studenti
(comma 2, art.1 del DLgs 77/05)
Sono portatori di fabbisogni professionali.
ATTORE
CONVENIENZE
ATTORE
CONVENIENZE
ATTORE
CONVENIENZE
Completare e integrare
l’offerta dei servizi
Ricevere informazioni sul
target di riferimento e sulle
nuove misure/dispositivi per
l’accesso al lavoro
Fruire di un’offerta
ampia e integrata di
servizi a supporto dei
percorsi post-diploma
Offrire agli studenti
opportunità formative e
lavorative
Disporre di un bacino di
utenti mediamente
qualificato
Ampliare la gamma
delle opportunità di
avvicinamento e
collocazione al lavoro
Favorire l’inserimento degli
studenti nel mercato del
lavoro
Contribuire a «curvare»
l’offerta formativa scolastica
ai bisogni formativi e
professionali del mercato
locale
SCUOLA
RETE
STUDENTE
Ampliare la gamma
delle opportunità di
prosecuzione degli
studi post-diploma
Integrare risorse economiche
ed umane per progetti
Disporre di un bacino di
utenti per promuovere
l’offerta universitaria e
l’offerta formativa Superiore
Accelerare i tempi di
transizione scuolaformazione e scuolalavoro
Radicarsi e avere visibilità
nel territorio
Ridurre i costi di
intermediazione
Beneficiare di un
aumento di efficacia
negli esiti della
transizione scuolaformazione e scuolalavoro..
È il beneficiario dell’attività di alternanza che può richiedere (ai
sensi del D.lgs 77/05) o alla quale può partecipare su iniziativa
della scuola (ai sensi del DM 142/98). La condizione e premessa
per un corretto avvio di un percorso in alternanza è costituito dalla
condivisione da parte dello studente delle conoscenze, competenze
ed abilità che potrà acquisire mediante l’esperienza di alternanza.
Alcuni strumenti diretti all’allievo:


il diario di bordo da redigere quotidianamente durante l’attività
in azienda e nel quale sono riportate le attività svolte;
iI report di valutazione, che lo studente presenta al termine
ell’esperienza al tutor scolastico sullo sviluppo complessivo del
progetto.
Indipendentemente
dalle
ricadute
occupazionali
immediate, l’impresa che aderisce ad un sistema formativo
in alternanza si confronta con la promozione della qualità
del lavoro, della competitività complessiva e con
l’assunzione di uno specifico ruolo formativo.

Fase progettuale: deve rendere leggibile la propria
organizzazione dal punto di vista formativo;

Fase di avvio: deve essere disponibile alla flessibilità
dell’alternanza

Fase conclusiva: deve essere disponibile ad effettuare
una valutazione sul percorso e restituire i relativi
feedback
Il tutor aziendale costituisce il punto di raccordo tra il mondo dell’impresa e
quello della scuola. Mantiene un costante rapporto con il tirocinante, lo
sostiene nelle difficoltà e lo supporta da un punto di vista metodologico
indirizzandolo al perseguimento degli obiettivi formativi. Per il suo ruolo di
“garante” della qualità formativa dell’esperienza, concorre alla valutazione
dell’allievo e alla proposta di interventi che migliorino l’apporto formativo del
lavoro in azienda. In sintesi, il tutor aziendale:




condivide, per conto dell’impresa, gli obiettivi e i contenuti dell’intervento in
alternanza;
accompagna e facilita il processo di apprendimento dello studente,
favorendo la sua partecipazione e la sua integrazione nell’ente/azienda;
collabora con il tutor scolastico, con il quale verifica la progressione e
l’efficacia dell’intervento;
valuta i risultati raggiunti compilando un proprio report finale.
Come previsto dai nuovi ordinamenti (DPR 87,
88 E 89 del 2010), la scuola può innovare la
propria struttura organizzativa attraverso
l’articolazione del Collegio dei docenti in
Dipartimenti e la costituzione del Comitato
Tecnico Scientifico.
Inoltre può dotarsi di un gruppo dedicato
all’alternanza, cui possono partecipare soggetti
esterni, che hanno competenze necessarie per
affrontare l’esperienza di lavoro.
Il Dirigente scolastico, avvalendosi del gruppo di lavoro dedicato
all’alternanza e per le altre attività del POF promuove le necessarie azioni e
relazioni per la realizzazione di tutto il percorso. La gestione delle risorse
finanziarie e umane è nel suo mandato
Il Collegio dei docenti delibera l’insieme delle attività che costituiscono il
POF, tenuto conto delle linee generali emanate dal CdI. Approfondisce il
significato di un percorso di alternanza rispetto all’offerta scolastica, ne
individua la collocazione rispetto all’iter formativo complessivo, sviluppa la
progettazione ed è il soggetto a cui spetta la valutazione dei risultati
individuali dell’alternanza rispetto al processo di apprendimento e ai suoi
contenuti. In qualche caso, secondo le modalità organizzative degli istituti,
parte di queste funzioni possono essere attribuite ad équipe
specificatamente costituite, in attuazione dell’autonomia propria di ogni
istituto scolastico.
Il Consiglio d’istituto adotta il POF; la ripartizione dei finanziamenti
disponibili sulle diverse attività previste nel POF, e il conseguente incentivo
al personale, è materia di contrattazione.
I Consigli di classe, operando come gruppo di lavoro, decidono le
modalità di realizzazione delle diverse attività, a seconda delle
caratteristiche delle classi. individuano rispetto alla classe di
riferimento le competenze da sviluppare in alternanza e, tenuto
conto delle indicazioni del CTS e dei Dipartimenti, concordano con i
referenti interni ed esterni le azioni da intraprendere e le modalità di
valutazione delle competenze da certificare.
Il DSGA predispone una scheda finanziaria dei progetti di alternanza
in cui vengono indicati: l’estensione temporale del progetto, il
periodo di attuazione, le fonti di finanziamento, i costi previsti e le
quote di spesa complessiva, attribuita a ciascun anno finanziario in
attuazione del Piano dell’offerta formativa. Tali schede, unitamente
ad una dettagliata relazione sull’andamento delle attività svolte,
concorrono alla stesura del conto consuntivo inerente l’esercizio
finanziario di riferimento.
Il tutor scolastico assiste e guida gli studenti
impegnati
in
percorsi
in
alternanza
scuolalavoro e verifica, in collaborazione con il
tutor aziendale, la corrispondenza del percorso
al progetto sottoscritto con la convenzione tra
scuola ed impresa. Tra le sue attività vi sono
compiti connessi sia alla gestione tecnica del
progetto sia a quella amministrativa.
TUTOR
SCOLASTICO
Con i colleghi docenti:

collaborare alla redazione del progetto
di alternanza;

assicurare la circolazione delle
informazioni;

favorire le collaborazioni
interdisciplinari;

affrontare problemi di tipo gestionale e
organizzativo;

valutare l’efficacia dell’esperienza
svolta
Con gli studenti



:
rendere partecipe sia l’allievo sia la
famiglia
delle
caratteristiche
del
percorso formativo, illustrando le
conoscenze e le abilità da raggiungere;
monitorare il percorso formativo in
raccordo con il tutor aziendale;
predisporre
la
documentazione
amministrativa
necessaria
allo
svolgimento del progetto (es. apertura
posizione INAIL, stipula del contratto
per l’assicurazione del tirocinante in
conformità alla normativa vigente).
Comitato Tecnico Scientifico
Il CTS è organo paritetico composto, in egual
numero,
da
rappresentanti
dell’istituto
scolastico (membri di diritto, scelti e nominati
dal Dirigente Scolastico) e rappresentanti delle
associazioni di categoria, degli enti locali, delle
Università e più in generale da rappresentanti
degli attori del MdL (scelti dall’ente di
appartenenza
e
nominati
dal
Dirigente
Scolastico).
Aspetti Organizzativi: il CTS [2.4.2]
Gli istituti tecnici e
professionali
possono dotarsi, nell'esercizio della
loro autonomia didattica e
organizzativa, di un comitato
tecnico-scientifico, senza nuovi e
maggiori oneri per la finanza
pubblica, composto da docenti e da
esperti del mondo del lavoro, delle
professioni e della ricerca scientifica
e tecnologica, con funzioni consultive
e di proposta per l'organizzazione
delle aree di indirizzo e
l'utilizzazione degli spazi di
autonomia e flessibilità; ai
componenti del comitato non
spettano compensi ad alcun titolo..."
(D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, n. 88).
I licei
“possono dotarsi, …,
di un comitato
scientifico composto
di docenti e di esperti
del mondo del lavoro,
delle professioni, della
ricerca scientifica e
tecnologica, delle
università e delle
istituzioni di alta
formazione artistica,
musicale e
coreutica..." (D.P.R. 15
marzo 2010, n. 89).
26
Il CTS, come luogo privilegiato in cui avviene l’interazione tra
scuola e impresa, rappresenta il raccordo tra la finalità
educativa della scuola, le esigenze del territorio e le reali
figure richieste dal mondo del lavoro, dal mondo della ricerca
e dell’università.
a) individuare e descrivere le figure professionali più richieste
dalle imprese;
b) definire le competenze professionali di tali figure;
c) definire nuovi percorsi didattici;
d) raccogliere le disponibilità delle imprese del territorio a
offrire opportunità di lavoro e/o stage e tirocini.
Aspetti Organizzativi: il CTS
[2.4.4]
Il
territorio
può
esprimere,
grazie
al
coinvolgimento di una pluralità di soggetti pubblici
e privati, un’offerta formativa articolata e flessibile
(poli formativi territoriali e di filiera), in grado di
supportare i processi di crescita e di rispondere
coerentemente sia alle esigenze personali dei
giovani in formazione e degli adulti occupati, sia ai
bisogni formativi espressi dal tessuto produttivo e
dalle comunità locali.
28
Aspetti Organizzativi: il CTS
[2.4.5]
La GOVERNANCE
capacità di esercitare una “politica”, interna ed esterna
alla scuola, con la quale improntare le relazioni con i
diversi interlocutori, sulla base delle reciproche
responsabilità e dei rispettivi ruoli.
In questo senso il Dirigente Scolastico rappresenta la
figura chiave della strutturazione della rete, e può agire
sia come sostenitore che come animatore della stessa,
proprio in virtù del ruolo politico ed istituzionale che
rappresenta all’interno del contesto scolastico
29
Aspetti Organizzativi: il CTS [2.4.6]
Caratteristiche della Governance scolastica:
- Partecipazione: le scuole devono aprirsi al
territorio;
- Mediazione: le scuole devono confrontarsi con gli
attori territoriali, inclusi gli stakeholders;
- Coordinamento: obiettivi, finalità e risultati attesi
devono essere condivisi in fase di progettazione;
- Coerenza: le politiche e gli interventi delle scuole
devono essere coerenti con le indicazioni normative
Regionali, Nazionali ed Europee.
30
Aspetti Organizzativi: il CTS [2.4.7]
Alcuni elementi presenti nei regolamenti del CTS
• Nomina, composizione e durata
Costituzione, durata e
convocazione del CTS
• Finalità, funzione, compiti
• Natura giuridica Organi
• Rapporto tra il CTS e gli Organi
collegiali
• Competenze, finalità, programma
• Durata e modalità di decisioni
• Riunioni del CTS
• Interlocutori istituzionali
• Indicatori di qualità del
funzionamento
• Segretario
• Convocazione delle riunioni del
Comitato Tecnico
• Scientifico
• Approvazione degli ordini del
giorno
• Gruppi di lavoro del CTS
• Partecipazione alle riunioni
• Disposizioni finali
• Presidente (Incarichi e compiti)
• Risorse
• Attività
• Azioni specifiche a carico
dell’Istituto
• Azioni specifiche di competenza
dei membri
• rappresentativi
• Individuazione dei docenti
• Monitoraggio e Valutazione
dell’operato del CTS
31
3. L’Alternanza S-L: Definizioni
Metodologia didattica innovativa dei percorsi di istruzione e formazione
destinati agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età.
Nell’alternanza si intrecciano e interagiscono tra loro innovazioni metodologiche,
organizzative e didattiche che, per quanto riguarda il sistema scolastico,
impegnano le scuole nell’attuazione dei nuovi ordinamenti degli istituti tecnici,
degli istituti professionali e dei licei:
 la metodologia centrata sull’esperienza di laboratorio e in contesti reali;
 la conoscenza del contesto lavorativo, delle sue dinamiche, dei ruoli;
 lo sviluppo della capacità di orientarsi e di sostenere scelte motivate degli
studenti;
 l’integrazione dei saperi e l’acquisizione metodi attivi, quali il problem solving;
 il Comitato Tecnico Scientifico (Comitato Scientifico nei licei) ed i Dipartimenti.
www.indire.it/scuolalavoro/consultazione/
L’Alternanza S-L: Definizioni [3.1.1]
 Privilegia l’apprendimento attivo “in situazione”
 Sviluppa la logica di processo
 Induce a ragionare in termini di compito e di progetto
 Rimodula la didattica con “progettazione per competenze”
 Sviluppa il lavoro in team
L’Alternanza S-L: Definizioni [3.1.2]
 Personalizzazione dei percorsi di apprendimento 
apprendimento centrato sullo studente per favorire lo
sviluppo delle potenzialità e delle attitudini individuali
 Sviluppo di competenze spendibili e professionali  effetti
positivi sulla motivazione ad apprendere
 Valenza orientativa legata all’aspetto professionale dei
percorsi
 Utilizzo di modalità di osservazione e valutazione delle
competenze
L’Alternanza S-L: Definizioni [3.1.3]
Il percorso in alternanza non è una aggiunta al
curricolo, non è solo uno stage di lavoro, ma è
parte integrante dell’intero percorso formativo
In questo senso, l’alternanza deve essere pensata come un
percorso pluriennale, progettato sulla base dei
fabbisogni formativi dello studente e dei fabbisogni
professionali richiesti dal MdL, supportato dai tutor
referenti della scuola e dell’azienda, che avranno, altresì, il
compito di monitorare e valutare le attività svolte al fine di
certificarne in seguito le competenze apprese.
L’Alternanza S-L: Processo [3.2.1]
…Un salto di Paradigma…
LAVORARE
PER CONOSCENZE
 Attenzione ai contenuti;
 Priorità alla quantità degli
argomenti trattati;
 Studente passivo;
 Acquisizione di nozioni e
conoscenze, spesso non
correlate;
 Valutazioni in termini di
giusto e/o sbagliato;
 Valutazione delle
conoscenze acquisite
LAVORARE
PER COMPETENZE
 Attenzione allo studente;
 Priorità alla qualità della
didattica;
 Studente protagonista attivo;
 Acquisizione di competenze
mediante l’esposizione a
«situazioni-problema»;
 Valorizzazione delle capacità
degli studenti;
 Uso dell’errore come risorsa;
 Valutazione dei processi e
delle competenze acquisite
L’Alternanza S-L: Processo [3.2.2]
Concetto di Competenza
La competenza è la capacità dimostrata di utilizzare le
conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale. Nel sistema europeo EQF, le
competenze sono descritte in termini di responsabilità e
autonomia (Unione Europea 2008).
Essa pertanto non è un oggetto/prestazione, nè riducibile ad un
sapere, ad un’abilità o capacità, ma è una caratteristica della
persona, mediante la quale essa è in grado di affrontare
efficacemente i problemi connessi ad un particolare ambito. Essa
è una dotazione del soggetto umano in un contesto definito, e ne
realizza le potenzialità.
L’Alternanza S-L: Processo [3.2.3]
Perché progettare per competenze?
La didattica delle competenze si fonda sul
presupposto che gli studenti apprendono meglio
quando costruiscono il loro sapere in modo attivo
attraverso situazioni di apprendimento fondate
sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e
perseguire interessi, si può elevare al massimo il loro
grado di coinvolgimento, la loro produttività i loro
talenti
L’Alternanza S-L: Processo [3.3.1]
Il Processo di Gestione del Percorso di ASL
Contatti con il mondo produttivo
Tali attività debbono essere preparate con gli allievi e gli
apprendimenti debbono essere valorizzati tramite strumenti di
‘riflessione sull’esperienza’ ad opera di un docente o di uno
specialista(orientatore)
L’Alternanza è introdotta da attività rivolte all’esplicitazione di
propensioni, aspettative, autoconoscenza e autovalutazione
Obiettivi e contenuti chiari e realistici
Docente-guida
L’Alternanza S-L: Processo [3.3.2]
Il Processo di Gestione del Percorso di ASL
Flessibilità oraria
Creare un data base (elenco imprese interessate/disponibili,
Elenco Centri di ricerca, Repertorio di strumenti)
Dotarsi di accordi/protocolli di rete per l’accesso a collaborazioni
con partner e a specifiche risorse messe a disposizione da soggetti
istituzionali o privati per la messa in rete delle esperienze.
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4]
Classificazione delle principali tipologie di esperienze in impresa e
la descrizione del profilo di ciascuna di esse. In questo modo sarà
possibile identificare quelle esperienze che meglio rispondono agli
obiettivi identificati e alle risorse disponibili.
1. VISITE
2. STAGE OSSERVATIVO
3. PROJECT WORK
4. SIMULAZIONE D’IMPRESA
5. INSERIMENTO NEL FLUSSO OPERATIVO
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4.1]
1.VISITE - Vivere l‘atmosfera di un’azienda
CHI Gruppi di studenti accompagnati da 1 o più docenti.
QUANTO L’esperienza può durare 2 ore circa.
PERCHE’
‘Vedere’ un ambiente produttivo per osservare aspetti
dell’organizzazione aziendale;approfondire la conoscenza di una o più
figure professionali;
COME
preparazione precedente in aula (conoscenza base attività azienda, …)
utilizzo di una griglia di osservazione/traccia della visita concordata
preventivamente con l’azienda;
presenza accompagnatore/referente aziendale (che conosca bene
l’azienda, che sappia relazionarsi con ragazzi, ecc.)
possibilità di individuare altre persone da intervistare;
presenza di spazi per l’incontro e per la visita;
sistema di sicurezza al massimo;
Utilizzo materiali illustrativi;
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4.2]
2.STAGE OSSERVATIVO osservare e ‘ricostruire’
CHI individuale o per piccolissimi gruppi (2-3 giovani).
QUANTO 2/3 giorni se necessario anche più
PERCHE’ osservazione legata ad un singolo processo lavorativo che
può comprendere più figure e più reparti;
osservazione dell’azienda come sistema (rapporti con fornitori, clienti,
ecc.);
realizzazione di una ricerca all’interno dell’azienda;
‘ricostruzione’ di una filiera tramite stage in più aziende;
COME lo studente dispone di griglia semistrutturata e nel suo lavoro
di osservazione è costantemente seguito anche dal docente della
scuola;
il sistema di sicurezza al massimo;
l’azienda mette a disposizione i documenti e i materiali concordati;
il tutor aziendale viene dotato di uno strumento di valutazione ed è
chiamato a fornire un feedback al giovane.
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4.3]
3.PROJECT WORK sviluppo di un progetto specifico
(brochure, maglietta…)
CHI Individuale o piccolissimi gruppi (2-3 giovani).
QUANTO Si può andare da due settimane ad un mese.
PERCHE’ responsabilizzazione al risultato e alla gestione dei tempi;
apprendimento di una particolare competenza;
potenziamento delle competenze trasversali come la capacità di
lavorare in
autonomia e l’orientamento al risultato, la resistenza allo stress da
risultato;
COME definizione preliminare del progetto da realizzare: una ricerca,
questionari, analisi pubblicistica, realizzazione di un particolare
prodotto…
il lavoro dello studente è seguito da vicino anche dal docente della
scuola;
il sistema di sicurezza al massimo;
l’azienda mette a disposizione i documenti e i materiali concordati;
il tutor aziendale viene dotato di uno strumento di valutazione ed è
chiamato a fornire un feedback al giovane.
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4.4]
4. SIMULAZIONE D’IMPRESA
E’ la ricostruzione simulata di un’azienda nei suoi diversi reparti, nei
processi, nelle attività.
DOVE Si attua in una sede formativa (fuori dall’impresa) sulla base di
un’impresa madrina che può fornire esperti/dipendenti per far capire
particolari figure professionali, procedure e tecnologie utilizzate.
Le imprese simulate operano in rete.
QUANTO L’esperienza che ha una durata media di 80/100 ore.
CHI riguarda una classe o un gruppo di studenti che ruotano nelle
diverse funzioni dell’azienda simulata e richiede la presenza di un
tutor e di diversi docenti.
L’Alternanza S-L: Modelli e strumenti [4.5]
5. INSERIMENTO NEL FLUSSO OPERATIVO
con affiancamento da parte di un lavoratore esperto permette un contatto più
diretto e approfondito con l’organizzazione del lavoro e l’acquisizione di
specifiche competenze tecniche.
CHI Individuale.
QUANTO Almeno 2/3 settimane.
PERCHE’ contatto in profondità con l’organizzazione del lavoro;
acquisizione più centrata su specifiche competenze tecniche e trasversali.
COME fase di preparazione a cura della scuola (possibili interventi da parte di
rappresentanti delle imprese);
costruzione di un progetto individuale;
inserimento del giovane nelle attività di lavoro di un ufficio/reparto produttivo
con affiancamento da parte del lavoratore esperto;
strumenti di monitoraggio in capo al tutor scolastico;
strumenti di valutazione in capo ai due tutor aziendale e scolastico;
strumento di auto-valutazione da parte dello studente;
strumenti di feedback dell’esperienza.
L’Alternanza S-L: progettazione di dettaglio - fasi[5]
.FASI ATTIVITA'
FASI ATTIVITA' STRUMENTI
FASI ATTIVITA' STRUMENTI
Progettazione di un
percorso
di
alternanza
Pluriennale
Definizione da parte del CdC del
percorso pluriennale di ASL
Identificazione di un referente per
l'Alternanza e delle modalità di
coinvolgimento del CdC
Declinazione della
programmazione annuale del
percorso in ASL sulla base del
progetto pluriennale
Strumento 1. Format tipo per la
progettazione
pluriennale
del
percorso in ASL
Strumento 2. Format tipo per la
progettazione
annuale
del
percorso in
ASL
Definizione dell' Intervento
orientativo
Definizione del contributo
specifico di ogni disciplina
Costruzione collaborativa degli
strumenti in capo agli studenti
Strumento 3. Format tipo per
strutturare l'esperienza e
identificare il contributo
disciplinare specifico
Strumento 4. Format tipo per
identificare e sostenere il ruolo
attivo dello studente nel percorso
di alternanza
Strumento 5. Scheda aspettative
Strumento 6. Scheda bilancio di se'
Strumento 7. Repertori di item a
carattere osservativo
STRUMENTI
Programmazione
annuale del
percorso
Preparazione degli
studenti alle
esperienze di
alternanza
L’Alternanza S-L: progettazione di dettaglio - fasi[5.1]
.
FASI ATTIVITA'
STRUMENTI
FASI ATTIVITA' STRUMENTI
FASI ATTIVITA' STRUMENTI
Realizzazione delle
esperienze di
alternanza
Accompagnamento dello studente
nell'esperienza
Monitoraggio dell'esperienza in
coordinamento con il Tutor
aziendale
Strumento 3. Format tipo per
strutturare l'esperienza e
identificare il contributo
disciplinare specifico
Strumento 8. Diario di bordo
Valorizzazione
dell'esperienza e
valutazione degli
apprendimenti
conseguiti
Coinvolgimento degli allievi in
attività di ‘rielaborazione’
dell’esperienza
 Valutazione degli apprendimenti
conseguiti integrando valutazione
del tutor aziendale, del tutor
didattico e autovalutazione
studente
Strumento 3. Format tipo per
strutturare l'esperienza e
identificare il contributo
disciplinare specifico
Strumento 9. Format relazione
finale dello studente
Strumento 10. Scheda di
autovalutazione da parte dello
studente
Strumento 11. Scheda di
confronto tra aspettative e vissuto
Strumento 12. Linee Guida per
una Didattica Metacognitiva
L’Alternanza S-L: progettazione di dettaglio - fasi[5.2]
.
FASI ATTIVITA'
STRUMENTI
FASI ATTIVITA'
STRUMENTI
FASI ATTIVITA' STRUMENTI
Valorizzazione del
percorso di ASL verso
l’esterno
Individuare i
destinatari verso i
quali si vuole mettere
in evidenza i risultati
raggiunti
 Definire
ambiti/occasioni di
valorizzazione
Realizzare conferenza stampa con i principali
attori coinvolti (allievi, aziende, ecc.);
Scrivere (nell’ambito delle attività didattiche)
un comunicato stampa e diffonderlo al
territorio;
Attivare gli alunni come testimoni significativi
delle esperienze;
Realizzare (nell’ambito delle attività didattiche)
un opuscolo leggero e snello per i genitori e il
territorio;
Utilizzare il sito web dell’Istituto per diffondere
le valutazioni dei ragazzi, l’impatto
sull’andamento scolastico di queste
esperienze…;
Realizzare (nell’ambito delle attività didattiche)
una presentazione in power point da utilizzare
per presentare l’esperienza di alternanza;
Attivare un blog d’istituto;
Creare book fotografico;
Realizzare un concorso… una festa dell’ASL.
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