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La dichiarazione dei diritti dell*uomo e del cittadino (1789)

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La dichiarazione dei diritti dell*uomo e del cittadino (1789)
La dichiarazione dei diritti dell’uomo e
del cittadino (1789)
Video introduttivo:
Cliccare >>> QUI
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Afferma che a tutti i cittadini debbano
essere garantiti i diritti naturali di ogni
individuo in particolare nell’ art 2 si
legge : «Diritto alla libertà, proprietà,
sicurezza e resistenza all’oppressione».
La necessità della legge deriva dal fatto
che «i limiti nell’esercizio dei diritti
naturali di ogni uomo sono
esclusivamente quelli che garantiscono
agli altri membri della società di poter
esercitare a loro volta quegli stessi
diritti.»
La fine della seconda guerra mondiale e la ricostruzione morale
nel lavoro delle nazioni unite
Milano 1943
Brindisi 1941
EIeanor Roosevelt (1884-1962)
“La libertà richiede moltissimo a ogni essere umano. Con la libertà viene la responsabilità. Per la persona che non vuole
crescere, la persona che non vuole portare il suo peso, questa è una prospettiva terrificante”.
“Fa ciò che senti giusto nel tuo cuore, poiché sarai criticato comunque. Sarai dannato se lo fai, dannato se non lo fai”
Eleanor Roosevelt
Esame del documento
Nel preambolo e nell’Articolo 1,
la Dichiarazione proclama
inequivocabilmente i diritti
innati di ogni essere umano:
“La non curanza e il disprezzo
per i diritti umani hanno
prodotto atti barbarici che
hanno oltraggiato la coscienza
dell’umanità, e l’avvento di un
mondo dove gli esseri umani
possono godere di libertà di
parola e credo, libertà dalla
paura e dalla povertà, è stata
proclamata come la più elevata
aspirazione della gente
comune... Tutti gli esseri umani
nascono liberi ed eguali in
dignità e diritti.”
Da dichiarazione d’intenti a corpo legislativo
vincolante..un cammino ancora incompiuto
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è uno standard ideale che le nazioni di
tutto il mondo condividono, ma non ha forza di legge. Pertanto, tra il 1948 ed il 1966,
uno dei compiti principali della delle Nazioni Unite è stato quello di creare un corpo di
leggi internazionali sui diritti umani basato sulla Dichiarazione e di istituire i
meccanismi necessari a farle osservare .
Uno dei meriti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stato quello di ispirare
la formulazione della Convenzione Europea dei Diritti Umani, uno degli accordi più
significativi della Comunità Europea.
Questo ente fu fondato per rafforzare i diritti umani, promuovere la democrazia e le
norme giuridiche.
Gli articoli principali della Dichiarazione dei diritti umani
ARTICOLO 3 – IL DIRITTO DI VIVERE LIBERAMENTE
“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.”
Si stima che 6.500 persone siano state uccise durante i conflitti armati del 2007 in Afghanistan, dei quali quasi la metà erano civili non
combattenti uccisi dai ribelli. Inoltre, centinaia di civili sono stati uccisi in attacchi suicidi da parte di gruppi armati.
Le autorità vietnamite hanno internato almeno 75.000 tossicodipendenti e prostitute in 71 campi di “riabilitazione” sovrappopolati,
classificando i detenuti come ad “alto rischio” di contrarre HIV/AIDS, pur senza fornire cure.
ARTICOLO 4 – NESSUNA SCHIAVITÙ
“Nessuno sarà tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e il commercio degli schiavi saranno proibiti in tutte le loro forme.”
Nell’Uganda del nord, i guerriglieri dell’LRA (Esercito di Resistenza del Signore) hanno rapito 20.000 bambini negli ultimi vent’anni e li hanno
obbligati a prestare servizio come soldati o schiavi a fini sessuali per l’esercito.
In Asia, il Giappone è la destinazione principale per la tratta delle donne, in special modo per donne provenienti dalle Filippine e dalla
Thailandia. L’UNICEF stima che vi siano 60.000 prostitute tra bambine e bambini nelle Filippine.
ARTICOLO 5 – NESSUNA TORTURA
“Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti.”
Nel 2008, le autorità degli Stati Uniti hanno detenuto 270 prigionieri nella Baia di Guantánamo, Cuba, senza accuse e senza processo,
sottoponendoli al “waterboarding”, una tortura che simula l’annegamento. L’ex presidente George W. Bush autorizzò la CIA a portare avanti
la detenzione e gli interrogatori segreti, nonostante violassero la legge internazionale.
Nel Darfur, violenza, atrocità e sequestri di persona dilagano e l’aiuto esterno viene impedito. Le donne, in particolare, sono vittime di
sfrenate violenze carnali, con oltre 200 stupri nelle vicinanze dei campi profughi in un periodo di 5 settimane, senza nessun intervento da
parte delle autorità per punire i perpetratori.
ARTICOLO 13 – LIBERTÀ DI MOVIMENTO
“1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.”
In Myanmar, migliaia di cittadini sono stati detenuti in carcere, tra cui 700 prigionieri politici, tra i quali la più famosa è il premio Nobel San
Suu Kyi. Come ritorsione per la sua attività politica, è stata imprigionata o relegata agli arresti domiciliari per dodici degli ultimi diciotto anni, e
ha rifiutato le offerte del governo di rilasciarla se avesse richiesto di lasciare il paese.
In Kenya, le autorità hanno violato la legge internazionale sui rifugiati quando hanno chiuso il confine a migliaia di persone che fuggivano dal
conflitto armato in Somalia. Coloro che richiedevano asilo sono stati detenuti illegalmente al confine keniota senza accuse o processo e
rimandati a forza in Somalia.
ARTICOLO 18 – LIBERTÀ DI PENSIERO
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la
libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento,
nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.”
Nel Myanmar, la giunta militare ha annientato dimostrazioni pacifiche guidate da monaci, assalito e chiuso monasteri, confiscato e distrutto
beni, sparato, picchiato e detenuto chi aveva partecipato alle proteste, nonché tormentato o tenuto in ostaggio i loro amici e familiari.
In Cina, gli adepti della Falun Gong sono stati selezionati per torture e altri abusi mentre erano detenuti. I cristiani furono perseguitati per
aver praticato la loro religione fuori dai canali sanciti dallo stato.
ARTICOLO 19 – LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non subire interferenze con le proprie opinioni e quello di
cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo per qualsiasi tipo di frontiera.
Nel Sudan, dozzine di difensori dei diritti umani sono stati arrestati e torturati dai servizi segreti nazionali e dalle forze della sicurezza.
In Etiopia, due importanti difensori dei diritti umani sono stati giudicati colpevoli con false accuse e condannati a quasi tre anni di carcere.
La Russia ha represso i dissidenti politici, ha fatto pressione o chiuso media indipendenti e ha perseguitato organizzazioni non governative.
Pacifiche dimostrazioni pubbliche sono state dissipate con la forza, e avvocati, difensori dei diritti umani e giornalisti sono stati minacciati e
aggrediti.
ARTICOLO 21 – DIRITTO ALLA DEMOCRAZIA
“1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio Paese.
3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni,
effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.”
In Pakistan, è stato ordinato l'arresto di migliaia di avvocati, giornalisti, difensori dei diritti umani ed attivisti politici che richiedevano
democrazia, norme giuridiche e una magistratura indipendente.
A Cuba, alla fine del 2007, sessantadue prigionieri politici sono rimasti in prigione a causa delle loro vedute o attività politiche non violente.
I diritti dell’uomo sono definiti universali ed indivisibili. A tale definizione tuttavia non
corrisponde un eguale significato e un eguale livello politico-giuridico capace di farli
rispettare.
Il Rapporto Mondiale del 2009 di Amnesty International e di altre fonti indicano
che gli individui sono:
• Torturati o maltrattati in almeno 81 paesi
• Affrontano processi iniqui in almeno 54 paesi
• Limitati nella loro libertà di espressione in almeno 77 paesi
L’effettiva situazione del mondo è ancora molto distante dagli ideali concepiti
nella Dichiarazione.
Per alcuni, la piena realizzazione dei diritti umani è una meta remota ed
irraggiungibile. Anche le leggi internazionali sui diritti umani sono difficili da
far rispettare e portare avanti.
Una denuncia può richiedere anni e una gran quantità di denaro. Queste leggi
internazionali hanno una funzione limitatrice, ma non sono sufficienti a
fornire un’adeguata protezione dei diritti umani, come evidenziato dalla dura
realtà degli abusi perpetrati ogni giorno.
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