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La Scienza a “misura di Bambino”

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La Scienza a “misura di Bambino”
LA SCIENZA A “MISURA DI BAMBINO”
Percorsi laboratoriali per la competenza scientifica
nella scuola dell’Infanzia
Dott.ssa Lucia Barbiera
Me l’hanno raccontato e l’ho dimenticato
L’ho visto e l’ho capito.
L’ho fatto e ho imparato.
Confucio
I docenti
La leadersphip educativa
 Motivazione
 Preparazione
 Attenzione alle specificità degli
alunni
 Progettualità- coordinamento
pedagogico
 Regia pedagogica ( I.N.)
 Formazione continua in servizio
 Lavoro collaborativo
 Apertura alle TIC
DOCENTE COME MEDIATORE E
FACILITATORE
FATTORI DI QUALITA’
Per un
AMBIENTE EDUCATIVO
di apprendimento
accogliente
sicuro
ben organizzato
affidabile
stimolante
FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
secondo le Indicazioni Nazionali
IDENTITA’
Costruzione del sé,
autostima, fiducia nei
propri mezzi
AUTONOMIA
Rapporto consapevole
con gli altri
FINALITA’
COMPETENZA
CITTADINANZA
Elaborazione di
conoscenze, abilità,
atteggiamenti
Attenzione alle
dimensioni sociali ed
etiche
I campi di esperienza:
campi del fare e dell’agire del bambino





1.
2.
3.
4.
5.
Il sé e l’altro ( le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute)
Immagini,suoni,colori (gestualità, arte, musica, multimedialità)
I discorsi e le parole ( comunicazione, lingua, cultura)
La conoscenza del mondo ( ordine, misura, spazio, tempo, natura)
ATTRAVERSO
 La relazione personale significativa tra compagni e con gli adulti
 La valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni
 L’esplorazione della realtà attraverso l’esperienza diretta e la valorizzazione
della curiosità
 La conoscenza dei sistemi simbolico-culturali.
E’ l’insieme integrato (acquisibile
in modo progressivo e graduale) di
conoscenze, abilità e
atteggiamenti, che, sorretto da
motivazioni adeguate, consente
via via di compiere, in un contesto
di apprendimento (cooperativo),
da soli o con altri, (nuove)
esperienze conoscitive, relative a
un determinato campo di sapere,
dotate di senso, per raggiungere
scopi diversi e di averne
consapevolezza critica.
Queste esperienze conoscitive,
quando consolidate, possono poi
essere trasferite, parzialmente o
integralmente, in altri contesti,
prima analoghi e più semplici, poi
via via più complessi. ( Mario
Ambel)
COSA E’ UNA
COMPETENZA
competenza
attitudini
abilità
conoscenze
La competenza scientifica
Indicazioni Nazionali 2012
3^
competenza
chiave
“ il sistema scolastico italiano
assume come orizzonte di
riferimento verso cui tendere,
le otto competenze chiave per
l’apprendimento permanente
definito dal Parlamento
europeo e dal Consiglio
dell’UE
( Raccomandazioni del 18
dicembre 2006).
Competenze di cittadinanza
3^ competenza europea
Competenza matematica e
competenze di base
in campo scientifico e tecnologico.
 LA COMPETENZA MATEMATICA
…risolvere una serie di problemi in
situazioni quotidiane.
modelli matematici di
pensiero (pensiero
logico e spaziale)
presentazione (formule,
modelli, costrutti, grafi
ci, carte).
LA COMPETENZA IN CAMPO
SCIENTICO
…si riferisce alla capacità e alla
disponibilità di spiegare il mondo
che
ci
circonda
sapendo
identificare le problematiche e
traendo le conclusioni che siano
basate su fatti comprovati.
LA
COMPETENZA
IN
CAMPO
TECNOLOGICO
…è considerata l’applicazione di tale
conoscenza e metodologia per dare
risposta ai bisogni degli esseri umani.
….è la comprensione dei cambiamenti
determinati dall’attività umana e la
consapevolezza della responsabilità di
ciascun cittadino
…..
CURIOSITA’, VOGLIA DI
SPERIMENTARE
INTERAGIRE CON LE
COSE, L’AMBIENTE E LE
PERSONE
PERCEPENDONE LE
REAZIONI E
CAMBIAMENTI
REGOLE DI
COMPORTAMENTO
PORSI DOMANDE DI
SENSO
SA RACCONTARE,
DESCRIVERE
POSITIVO RAPPORTO
CON LA CORPOREITA’, I
PROPRI LIMITI, RISORSE
RICONOSCERE LE
PROPRIE EMOZIONI,
PAURE, SENTIMENTI…
ALLA FINE DEL
TRIENNIO DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA
E’ RAGIONEVOLE
ATTENDERSI
RIVELARE LE
CARATTERISTICHE DI
EVENTI OGGETTI
SITUAZIONI, FORMULA
IPOTESI, RICERCA
SOLUZIONI
NELLA SCUOLA PRIMARIA
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA
FINE DEL CICLO
ATTEGGIAMENTI DI
CURIOSITA’
INDIVIDUARE SOMIGLIANZE
E DIFFERENZE
FARE MISURAZIONI
INDIVIDUARE RELAZIONI
SPAZIO-TEMPO
APPROCCIO SCIENTIFICO
DEI FENOMENI IN FORMA
AUTONOMA
OSSERVARE, DESCRIVERE,
FORMULARE IPOTESI,
PROPRORRE E REALIZZARE
ESPERIMENTI
CONSAPEVOLEZZA DELLA
CORPOREITA’
RISPETTARE E APPREZZARE
IL VALORE DELL’AMBIENTE
SOCIALE E NATURALE
ESPORRE IN MODO CHIARO
CIO’ CHE SI
E’SPERIMENTATO
UTILIZZARE IL LINGUAGGIO
SPECIFICO
CAMPO DI ESPERIENZA: la
conoscenza del mondo


IDENTITA’


AUTONOMIA
Educazione
permanente
COMPETENZA


Identita’
come capacità di essere SOGGETTO
PENSANTE, che sa fare esperienze, sa valutare
limiti, potenzialità e risorse, vive l’errore come
prova e non sconfitta, che sa indagare e trovare
risposte
Autonomia
come capacità di avere fiducia in sé, e negli
altri, di imparare ad operare scelte, assumere
responsabilità.
Competenze
Giocare Muoversi Manipolare Curiosare
domandare imparare a riflettere
sull’esperienza
 attraverso l’esplorazione
 l’osservazione
 il confronto tra proprietà, quantità,
caratteristiche, fatti
Metodologie di insegnamento
 Brainstorming
 Cooperative learning
 Peer education
 Gioco-lavoro
 RICERCA-AZIONE
 apprendimento basato su problemi (ABP) o problem-based learning (PBL)
 Inquiry-based science education (IBSE) apprendimento per indagine
Il metodo dell’indagine: metodo
per ‘alfabetizzazione scientifica
 L’importanza del comprendere “come funziona” la scienza piuttosto che
l’acquisizione di una serie di conoscenze
 Non didattica trasmissiva, anche quando questa riguarda le modalità con cui
sono state ottenute le “scoperte” scientifiche più note.
 L’allievo è chiamato a risolvere problemi secondo i metodi propri dell’indagine
scientifica.
 Indagine scientifica è ritenuta importante a livello internazionale
 7° Programma quadro dell’Unione Europea, “Progetto Fibonacci “
Com’è il bambino a cui ci
rivolgiamo?
 I bambini giungono con il proprio piccolo bagaglio di
conoscenze , hanno iniziato a farsi domande sulla vita
e sul mondo
 Sono pronti ad incontrare e sperimentare nuovi
linguaggi
 Osservano, interrogano la natura
 Elaborano le prime ipotesi sulle cose, sugli eventi, sul
corpo
Questa pluralità di elementi sono possibilità di
crescita emotiva e cognitiva
Il laboratorio: esperienza guidata
L’apprendimento avviene attraverso
l’azione, l’esplorazione, il contatto
con gli oggetti, la natura,il
territorio in un dimensione ludica
L’esperienza e’ la modalità
privilegiata per indagare la realtà,
per conoscerla ed interpretarla.
.
 La curiosità del bambino è il
vero motore
dell’apprendimento
 E’ necessario intervenire
intenzionalmente sulla
predisposizione e strutturazione
dell’ambiente educativo
 L’ambiente ha un ruolo
fondamentale per lo sviluppo e
la crescita dei bimbi.
Cosa fa il docente: progetta, crea,
verifica con l’osservazione
 Aiutare a pensare, a riflettere
 Dare spiegazioni
 Facilitare il confronto e la
scoperta
 Organizzare gli spazi e i tempi
 Documentare per lasciare tracce,
memoria e riflessione, per dare
visibilità
 Accogliere, valorizzare ed
estendere le curiosità, le
esplorazioni le proposte
Cosa fa il bambino
 Fa esperienze dirette
 Gioca
 Procede per tentativi ed errori
 Se opportunamente guidato,
approfondisce e sistematizza
gli apprendimenti
LA RICERCA DI ORIZZONTI DI SIGNIFICATO
SCIENZE
• RISPOSTA ALLA
REALTA’ IN
DIVENIRE
• INDAGARE SE
STESSI E IL
MONDO ESTERNO
TECNOLOGIA
• LA REALTA’ VIENE
CONOSCIUTA,
MANIPOLATA ED
ORGANIZZATA IN
FUNZIONE DI UN
FINE
MATEMATICA
• RAZIONALIZZARE LA
REALTA’ ATTRAVERSO LE
PRIME OPERAZIONI
LOGICHE
• MODELLIZZARE LA REALTA’
• LINGUAGGIO CON CUI SI
ESPRIMONO SCIENZA E
TECNOLOGIA
La conoscenza del mondo
Oggetti, fenomeni, viventi:
Le prime esperienze della Materia
Prima organizzazione fisica della realtà: qualità e proprietà degli
oggetti e dei materiali
Caratteristiche della luce e delle ombre
Effetti del calore
Movimento di se stessi e degli oggetti
Concetto di forza e di energia
Il proprio corpo: struttura e funzionamento
Gli organismi animali e vegetali: modello di vivente
Le trasformazioni dei viventi e non viventi
La conoscenza del mondo
Numero e spazio
La quantità e numerosità
Conoscenza del numero
Intuizione delle operazioni logiche
Classificazione
Ordinamento
Seriazione
Misurazione
Uso di semplici simbolizzazione
Movimento nello spazio e rappresentazione grafica
Concetto di direzione e di angolo
La modellizzazione della realtà attraverso le figure geometriche
Uso di costruzioni, materiale strutturato
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Abilità in “campo” con “La conoscenza del mondo”
RAGGRUPPARE E ORDINARE OGGETTI E MATERIALI
SECONDO CRITERI CONDIVISI.
COLLOCARE LE AZIONI QUOTIDIANE NEL TEMPO
DELLA GIORNATA E DELLA SETTIMANA
RIFERIRE EVENTI
OSSERVARE CON ATTENZIONE IL PROPRIO CORPO,
GLI ORGANISMI VIVENTI
COGLIERE I CAMBIAMENTI
SI INTERESSA A MACCHINE E STRUMENTI
TECNOLOGICI, SCOPRIRNE LE FUNZIONI ED USI
HA FAMILIARITA’ CON LE STRATEGIE DEL CONTARE
E DELL’OPERARE
EFFETTUARE LE PRIME MISURAZIONI
INDIVIDUARE LE POSIZIONI DI OGGETTI E PERSONE
NELLO SPAZIO
Motivazione del progetto
Titolo
Finalità
Obiettivi cognitivi
Obiettivi logico-operativi
Obiettivi affettivo-relazionali
Contenuti
Attività
Mediazione didattica
Metodologie
Fasi del progetto - organizzazione
Mezzi e strumenti-tecnologie
Verifica e valutazione
Il setting scientifico:
un ambiente laboratorio con
strumentario a portata di bambino
AMBIENTE
 Esperienze scientifiche in un
ambiente attrezzato.
 La sezione con uno spazio per le
scienze attrezzato con semplici
strumenti.
 LABORATORIO SCIENTIFICO
MOBILE con uno scatolone,
magari con le ruote attrezzato di
contenitori specifici alle aree
sperimentabili
 Organizzare i banchi con uno
spazio centrale per le
conversazioni e la socializzazione
delle esperienze.
STRUMENTARIO
Materiale povero:
Cotone, bottigliette di plastica, fornellino, un
pentolino, cartoncini, bicchieri, palloncini,
mollette, candela, piattini, barattoli., carta
cucina, gruccia. *
I prodotti delle esperienze potranno essere
catalogati in SCATOLE A TEMA:
LA SCATOLA DELLA BIOLOGIA con foglie,
vasetti, terriccio,
 LA SCATOLA DELL’ OTTICA ( materiali
legato agli esperimenti sulla luce e le ombre)
 LA SCATOLA DELLA FISICA
 LA SCATOLA DELLA CHIMICA
IL TACCUINO DEGLI ESEPRIMENTI:
IL DIARIO DI BORDO COME BLOCCO DI
FOGLI DI CARTA DA PACCO
Il DECALOGO DELLA BUONA ESPERIENZA
L’ESPERIMENTO NON FA PAURA
1) Creare una situazione problematica o domanda focale . ( Gowin)
2) “STANARE le preconoscenze con verbalizzazione delle varie opinioni ( brainstorning)
3 ) Individuazione del campo di indagine
4) Formulazione dell’ipotesi
5) Ricercare il materiale per l’esperienza e allestire l’ambiente di apprendimento con la piena
partecipazione degli alunni
6) SPERIMENTARE diretta mente con il coinvolgimento di tutti
7)
Parlare, confrontare le osservazioni
8) Documentare l’esperienza nel BLOCCO DI SCIENZE O TACCUINO DELLE ESPERIENZE
9 ) Leggere e comprendere l’esperienza
10) Formulare la legge.
LASCIATE UNA TRACCIA IN SEZIONE NELL’ANGOLO DELLE SCIENZE
Il laboratorio “inclusivo”
 I campi di esperienza
interagiscono nel laboratorio
scientifico.
 Il laboratorio sui QUATTRO
ELEMENTI apre svariate
opportunità di collegamenti
con i linguaggi non verbali.
 Una fiaba, un racconto, una
filastrocca come ELEMENTO di
INNESCO dell’INTERESSE.
 Interesse dei bambini
 Attivato
 Potenziato
 Canalizzato
 Esplicitato
UN PARADOSSO PER CAPIRCI
RENDERE DIFFICILI LE COSE FACILI
E’ FACILE
RENDERE FACILI LE COSE DIFFICILI
E’ DIFFICILE….
aggiungerei
E’ UN’ARTE….
L’ARTE DEL MAESTRO
I QUATTRO ELEMENTI
ARIA-ACQUA-FUOCO-TERRA
ORGANIZZIAMO LA SEZIONE
 QUATTRO ANGOLI
 QUATTRO ELEMENTI
 QUATTRO COLORI
 QUATTRO TACCUINI
L’ARIA: c’è ma non si vede
 L’ARIA ESISTE--------------------ESPERIENZE
DIRETTE
Soffio sulla mano e sul vetro
L’aria ha una forza, grazie alla quale il bambino “può vederla”.
1° step: domande stimolo ai bambini
 Semplici attività di Brainstorming ( fissare su un foglio le
idee dei bambini)
 Chiediamo: cos’è l’aria? Quando la vediamo? La sentiamo?
Un palloncino: ecco l’aria
 LE PRIME ESPERIENZE..anche






per bambini di 3 anni
Gonfiare un palloncino
Vedere che la maestra che gonfia
un palloncino
Sentire il buffo rumore dell’aria
che esce dal palloncino
Vedere un palloncino ad elio che
vola
Cercare di comprimere un
palloncino
Scoppiare un palloncino
Basta un poco di fantasia….e l’esperimento
va….giù! ( Mary Poppins)Il palloncino a reazione

 - Far passare una cordicella o un filo in una







cannuccia.
- Fissare il filo a due lati della stanza.
- Gonfiare un palloncino e chiuderlo con
una molletta.
- Attaccare il palloncino alla cannuccia con
due pezzetti di scotch.
- Togliere la molletta che chiude
l'imboccatura del palloncino.
- L'aria esce dal palloncino e lo spinge in
avanti, portandolo lungo il filo come un
razzo!
Questo è il principio per cui anche gli
aerei e i razzi sono spinti in avanti da
gas compressi che all'improvviso si
espandono.
L'aria ha molta forza!
La nostra mongolfiera: l’aria calda
sale
Il palloncino “monello”



Il palloncino gonfiato dall'aria calda
Infilare un palloncino sul collo di una bottiglia
vuota.
Mettere la bottiglia in una ciotola o una
pentola piena di acqua calda.


L'aria contenuta nella bottiglia si riscalda.
L'aria riscaldata si espande ed ha quindi
bisogno di più spazio, perciò sale verso l'alto,
entra nel palloncino e lo gonfia.
Con il calore l’aria si dilata.
La mongolfiera funziona nello stesso modo.
L'esperimento precedente è reversibile:
 - Se inseriamo del ghiaccio e facciamo
raffreddare l'acqua, il palloncino si sgonfia.
Con il freddo l'aria diminuisce di volume.
Un po’ di chimica!
 Gonfiare un palloncino con l'anidride
carbonica:
 Occorrente
 bottiglia di plastica
 palloncino
 aceto
 bicarbonato di sodio
In una bottiglia di plastica piccola viene
messo qualche cucchiaio di aceto a cui si
aggiunge del bicarbonato di sodio,.
Si infila un palloncino che comincia a
gonfiarsi per lo sprigionarsi dell'anidride
carbonica.
I bambini saranno veramente stupiti di
questa attività penseranno a magie della
maestra.
Occorre a questo punto spiegare che è
avvenuta una "reazione chimica" per il
contatto di due elementi.
L’acqua occupa lo spazio dell’aria
 5 - La candela
 - Porre la candela al centro di una
bacinella.
 - Accendere la candela.
 - Coprire con un vasetto di vetro.
 - Nel giro di qualche minuto, la
fiamma si spegnerà. La fiamma in
poco tempo consuma l'ossigeno ed
il gas che rimane nella bacinella è
solo l'anidride carbonica, che non
consente la combustione. L’acqua
occupa lo spazio dell’aria.
 In mancanza di ossigeno, la
combustione non può avvenire.
LA GIRANDOLA:
 Si tratta di un
esperimento semplice
ma d’effetto anche
estetico. Le girandole
potranno ornare
l’ANGOLO DELL’ARIA
 I bambini realizzano
girandole di carta, già
sagomate dalla maestra.
L’importanza della verbalizzazione
prima e dopo
 La verbalizzazione
 La ripetizione dell’esperienza




accompagnata dal racconto
verbale per comprendere e
chiarire il concetto
La rappresentazione iconica
dell’esperienza
Le fotografie per fissare la
memoria
Riprese video ( se possibile)
Riascoltare quanto
sperimentato
 Trovare simboli condivisi
per indicare la legge e/o
fenomeno sperimentati
L’ ACQUA
 Gli esperimenti con l’acqua sono tanti e tutti divertenti. Offrono spunti per attività
“multi-esperienziale”.
 Le prime esperienze sono ludiche e permettono al bambino di indagare le
caratteristiche percepibili con i sensi.
 E’ incolore, insapore, non si può afferrare, prende la forma del contenitore come tutti
i liquidi
 Si può far intuire che ci sono delle palline che non si vedono ma che formano l’acqua:
sono le molecole.
 “Modellizziamo” l’acqua come una collana le cui perle si possono muovere ma non
si staccano l’una dall’altra
( IMPORTANTE USARE LA TERMINOLOGIA CORRETTA PER AVVIARE
L’ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGI SPECIFICO DELLA DISCIPLINA)
LA MANO DI GHIACCIO: solidificazione
 I CAMBIAMENTI DI
STATO DELLA
MATERIA
Misuriamo: MATEMATICA e SCIENZE
un binomio imbattibile!
 CONOSCERE
IL
MONDO=
MISURARLO
 Le prime esperienze di misura
sono di grande importanza . Il
bambino alla scuola dell’infanzia
può e deve fare il primo incontro
con il concetto di misurare.
 Misurare vuol dire rendersi conto
di quante volte un’unità di misura
CONVENZIONALE è contenuta
nel fenomeno/oggetto che voglio
misurare.
MATEMATICA
EVAPORAZIONE-CONDENSAZIONE
 Si fanno le nuvole…
 E’ il vapore….
 Il vapore a contatto con il
coperchio, condensa
 Piove…nel pentolino
ALLARGARE GLI ORIZZONTI CONOSCITIVI….
La competenza scientifica diviene “generativa”
L’esperienza del cambiamento di
stato dell’acqua facilità la
comprensione del ciclo dell’acqua,
nel rispetto della fase cognitiva di
tipo manipolativo concreto.
Si tratta di stimolare la conoscenza e
di favorire la comunicazione su
argomentazioni nuove e reali.
L’immagine inoltre presenta
parole in inglese per confermare la
valenza trasversale delle
esperienze scientifiche.
Si può creare il DISCO DELL’ACQUA
come gioco da fare insieme
con quiz a punti e premi per tutti…
VIVA LA FANTASIA
I cambiamenti di stato della
materia
 Tutto può diventare una magia da vivere insieme: basta un
pentolino e un fornello. Le maestra saranno le fatine che
realizzano le nuvole da un pentolino in cui avranno messo
una sostanza magica che altro non è che acqua.
 Nel pentolino pioverà quando il vapore tocca il
coperchio. Tutto diventa ghiaccio quando si toglie
calore
Il galleggiamento
 ARCHIMEDE
 Esperienze di
galleggiamento
 Anno archimedeo
 Far conoscere la figura di
Archimede
 Intuizione del principio
di galleggiamento
 BACINELLA PIENA
D’ACQUA CON
PALLINA DI
PLASTILINA
 La pallina va a fondo, ma
se viene trasformata in
una conca o barchetta,
galleggia.
Esperimenti sulla capillarità
Il fiore che
sboccia
 Materiale occorrente:
 un foglio di carta, matite colorate,
forbici, una bacinella.
 Descrizione dell'esperienza:
 si ritaglia il foglio di carta a forma di
fiore; poi,dopo aver piegato verso
l'interno i "petali", si appoggia il fiore
di carta sull'acqua.
 Osservazione:
 dopo un pò di tempo si osserva che
piano piano il fiore si apre, proprio
come se sbocciasse.
 Conclusione:
 l'acqua penetra per capillarità nei
piccoli spazi che ci sono tra le fibre
della carta e la gonfia, di
conseguenza le piegature si
distendono facendo sbocciare il
fiore.
 Materiale occorrente:
 strisce di carta assorbente, barattolo
di vetro, acqua, inchiostro colorante.
 Descrizione dell'esperienza:
 si riempie il contenitore di acqua
colorata con sali di permanganato di
potassio; successivamente si
immerge nell’acqua una striscia di
carta.
 Osservazione:
 dopo un pò di tempo, si osserva che
la carta si colora come l'acqua.
 Conclusione:
 l'acqua si è arrampicata attraverso i
pori della carta assorbente, che si
sono comportati come se fossero dei
capillari.
La tensione superficiale dell’acqua








Materiale occorrente:
pinzetta, ago, bicchiere con acqua, carta assorbente,
bacchetta di vetro.
Descrizione dell'esperienza:
si riempie il bicchiere di acqua fino all'orlo, si appoggia su
un pezzetto di carta assorbente l'ago e si adagia
delicatamente il tutto sull'acqua. Con l'aiuto della
bacchetta di vetro si fa andare a fondo la carta assorbente.
Osservazione:
l'ago galleggia, nonostante sia di acciaio.
Conclusione:
le molecole dell'acqua, in superficie, formano una pellicola
che è in grado di sostenere un corpo leggero. La forza che
tiene unite le molecole si chiama tensione superficiale
Bolle di sapone
La tensione superficiale dell’acqua
 Buchi nell'acqua
 Descrizione
dell'esperienza:
 ·prima fase: si cosparge con
del talco la superficie
dell’acqua contenuta in
una bacinella; si
 immerge qua e là la punta
del dito, come per
bucherellare l’acqua.
 seconda fase: si prova, poi,
a mettere sul dito una
goccia di sapone liquido e
si immerge il dito, sporco
di sapone, in un punto
vicino al bordo della
bacinella.
IL FUOCO
 L’esperienza con il fuoco si
traduce in esperienze con il
CALORE e la LUCE,
soprattutto con il calore e
la luce del SOLE”
 Si legge nelle Indicazioni
nazionali: “i bambini
elaborano la prima
organizzazione fisica del
mondo esterno attraverso
attività concrete che
portano la loro attenzione
sui diversi aspetti della
realtà, sulle caratteristiche
della luce e delle ombre e
sugli effetti del calore”.
La luce e i colori: conoscere il meccanismo
della rifrazione della luce.
Domande stimolo per catturare
l’attenzione degli alunni sui
contenuti abbastanza complessi che
regolano i meccanismi di percezione
del colore.
Registrare le loro risposte
Fornire l’informazione scientifica nella
maniera più consona alla loro età.
Il disco di Newton
Dare notizie sui grandi
scienziati soddisfa la
curiosità dei bambini.
La terra
 Gli esperimenti con le
piante
Fasi operative
La struttura e il funzionamento
dei vegetali
 Individuare il rapporto tra
strutture e funzioni negli
organismi osservati
 le condizioni
indispensabili per la vita
dei vegetali
 le trasformazioni
ambientali di tipo
stagionale
Allestimento dell’ “Angolo
Verde” dove collocare diversi
vasi in cui seminare varie
piantine ( il nome del
bambino viene scritto sul
vaso).
Su un calendario a muro si
possono raccogliere le
osservazioni della crescita
delle piante.
Al termine di ogni osservazione
si possono produrre disegni e
fotografie delle varie parti da
apporre su cartelloni.
I vegetali:
la terra da’ vita
 Il viaggio dell’acqua dalle radici







alle foglie ( I FIORI BLU)
La “Bomba fagiolo”: la forza delle
piante
I terreni
Omino erboso
La clorofilla delle foglie: “La
foglia Ubriaca”
La clorofilla si sviluppa con la
luce del sole ( la pianta in
“castigo”)
Le foglie si muovono ( La pianta
nella scatola con il foro)
La varietà di forme nelle foglie:
la struttura e i cambiamenti
legati alla stagione
Animali in classe
 Esperienza formativa*
 il ciclo vitale
 difficoltà oggettive




Pesciolini rossi
Uccellini
Tartarughine
Criceto
Gli elementi non viventi presenti sulla terra, insieme all’energia proveniente dal
sole, sono essenziali per la sopravvivenza delle specie viventi .
L’educazione non e’ ciò che il maestro da’,
ma e’ un processo naturale che si svolge
spontaneamente nell’individuo;
essa non si acquisisce ascoltando le parole,
ma in virtù delle esperienze effettuate nell’ambiente.
Il compito del maestro non è quello di parlare, ma di
preparare e di disporre una serie di motivi, di attività
culturali in un ambiente appositamente preparato.
Maria Montessori
Bibliografia
 F. Pirrami, Per una didattica che parta dalle competenze, in «Linx





Magazine», 7 (2010), pp. 54-57. (?) link web linx
. F. Pirrami, Apprendimento basato su problemi e inquiry, per una
educazione scientifica contestualizzata, integrata e per tutti, in New Trends
in Science and Technology Education: selected paper, a cura di L. Menabue,
G. Santoro, Bologna, CLUEB, 2010, vol. 1, pp. 286-295.
F. FRABBONI, La scuola dell’infanzia, Firenze, La Nuova Italia, 1974. La
scoperta del bambino, Garzanti, Milano 1950 (I edizione inglese con il titolo
‘'The discovery of child, 1948).
Montessori M. La mente del bambino. Mente assorbente, Garzanti, Milano
1952 (I edizione originale inglese con il titolo ‘'The absorbent mind, 1949).
Montessori M. Educazione per un mondo nuovo, Garzanti, Milano 1970 (I
edizione inglese con il titolo ‘'Education for a new world, 1947).
Montessori M.Come educare il potenziale umano, Milano, Garzanti, 1970
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