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I BATTERI DEL SUOLO
I BATTERI DEL SUOLO ECOSISTEMA = complesso dinamico di piante, animali, comunità microbiche e del loro intorno non vivente che interagiscono come un’unità funzionale. Un ecosistema contiene molti HABITAT diversi, cioè parti dell’ecosistema particolarmente adatte alla vita di una o poche popolazioni. Nonostante i microrganismi siano presenti in qualunque habitat in cui sono presenti animali o piante, non è vero il contrario, cioè molti habitat microbici non sono adatti alla vita di piante e animali (per es. ambienti estremi come le aree vulcaniche). Il termine SUOLO si riferisce al materiale più esterno e lasso presente sulla superficie terrestre, che costituisce uno strato distinto dal letto roccioso sottostante. HUMUS: è un componente del terreno formato da prodotti frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica del terreno. È un eteropolimero con peso molecolare che va da poche centinaia a migliaia di Dalton. L'humus rappresenta la parte più attiva PEDOGENESI 2 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale 1 3 3 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale INTERAZIONI SUOLO-PIANTA-MICRORGANISMI Pianta 4 3 Microrganismi (Funghi e batteri) 1 2 5 Suolo 6 1 – La pianta influenza le caratteristiche del suolo con l’apporto di materia organica (tessuti morti + essudati radicali); 2 – Le caratteristiche del suolo influiscono le attività fisiologiche della pianta e la disponibilità di nutrienti; 3 – La pianta fornisce energia ai microrganismi; 4 e 5 – L’abbondanza e la diversità dei microrganismi influisce sulle attività fisiologiche della pianta e sulla disponibilità di nutrienti in modo diretto (4) o in modo indiretto modificando le caratteristiche del suolo (5); 6 – Le caratteristiche del suolo modulano l’abbondanza e la diversità dei microrganismi. 4 LA RIZOSFERA La RIZOSFERA è il volume di suolo che subisce l’influenza delle radici Esterna (ectorizosfera) Interna (endorizosfera) Rizoplano = interfaccia suolo-radice 5 Nella rizosfera troviamo: 1. I microrganismi associazione radici, i quali possono: • svilupparsi sia all’esterno sia all’interno delle radici • ricoprire fino al 10% della superficie radicale • inibire la crescita radicale Fitotossine • stimolare la crescita radicale Micorrize 2. Materiali organici liberati dalle radici: • Essudati: composti a basso peso molecolare • Lisati: prodotti di autolisi delle cellule epidermiche più vecchie e delle cellule microbiche • Mucillagini: composti a elevato peso molecolare di natura polisaccaridica https://www.youtube.com/ watch?v=XqIuNMDwFtc 6 Habitat microbici nelle piante Simbiosi dei noduli radicali delle leguminose Vedremo meglio di cosa si tratta in una prossima lezione! 7 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale 8 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale 9 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale La NITROGENASI è un complesso enzimatico, appartenente alla classe delle ossidoreduttasi, che catalizza il processo di riduzione dell'azoto atmosferico 10 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale Fasi del processo di fissazione dell'azoto e reazione globale Processo di azotofissazione - È altamente riduttivo; - È inibito dall’ossigeno; - È molto costoso in termini di energia di attivazione in quanto l’azoto molecolare è un composto inerte data la presenza di un triplo legame molto stabile. - Per ridurre l’azoto a ammoniaca devono essere trasferiti sei elettroni e formati diversi intermedi. Il flusso di elettroni prevede quattro differenti tappe con 4 fattori: (i) Donatore di elettroni (ferrodossina o flavodossina); (ii) Dinitrogenasi reduttasi; (iii) Dinitrogenasi; (iv) N2 (Fig. 4). Acetilene Etilene + + + Durante il passaggio degli elettroni all’N2 si ha il consumo di 16-24 moli di ATP per mole di N2 fissato. 11 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale A B N.B.: La canna da zucchero ha la maggiore capacità di fissazione: • alta qualità negli essudati radicali • alte temperature del suolo • associazioni a più alta specificità pianta-ospite • maggiore resistenza alla presenza di N nel terreno A B 12 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale N.B.: In natura esistono anche diverse piante non leguminose in grado di istaurare simbisi per l’azoto-fissazione con batteri diversi dai rizobi (se veda la pagina successiva). Microorganismi fissatori dell'azoto La capacità di fissare l'azoto si osserva in un piccolo numero di microorganismi procarioti. I batteri azotofissatori possono vivere sia liberi che in simbiosi. In generale, infatti, si possono distinguere due grandi gruppi: i batteri liberi e i batteri simbiontici (che vivono cioè in simbiosi con altri organismi). Tra i batteri liberi, Rhodospirillum. per esempio, Azotobacter, Klebsiella, Clostridium, Tra i batteri simbiontici, Anabaena, Nostoc, Citrobacter, oltre al gruppo dei Rhizobium che sono simbionti delle leguminose (come soia, trifoglio, erba medica). Molti generi sono eterotrofi, altri autotrofi. Fra gli eterotrofi alcuni generi sono anaerobi obbligati, (per esempio Clostridium), altri aerobi facoltativi (per esempio Klebsiella), altri ancora aerobi (per esempio Azotobacter). I batteri autotrofi presentano un tipo primitivo di fotosintesi, ricavando sia il carbonio che l'azoto dall'aria (come il Rhodospirillum). Fra i batteri che vivono in simbiosi, i più importanti e specializzati appartengono al genere Rhizobium, che formano noduli radicali in molte specie di leguminose. Tutti i microrganismi capaci di fissare l'azoto sono provvisti di un sistema enzimatico denominato nitrogenasi. Presentation Title runs here l 13 00/00/00 13 Clostridium p__Firmicutes;c__Clostridia;o__Clostridiales; f__Clostridiaceae Il genere Clostridium (già citato alcune volte in precedenza in questo corso…) comprende batteri anaerobi più o meno stretti, chemioorganotrofi, sporigeni. Alcune specie sono azotofissatrici, altre proteolitiche. Hanno forma a bastoncino e sono generalmente mobili. Hanno notevole capacità di adattamento e possono essere annoverati fra le specie più attive, specialmente nei terreni forestali (…così come nell’intestino umano…). Azotobacter p__Proteobacteria;c__Gammaproteobacteria; o__Pseudomonadales;f__Pseudomonadaceae È il più importante genere di microorganismi azotofissatori. Comprende batteri chemioorganotrofi e strettamente aerobi. Hanno forma a bastoncino di 2 micron di diametro e di lunghezza variabile. Sono mobili per mezzo di flagelli o immobili. Si presentano singolarmente, in coppie o in aggregati irregolari. Non formano spore. Possono produrre abbondanti quantità di muco capsulare e fissano l'azoto in maniera non simbiontica. Sono diffusi in acque e suoli con temperatura ottimale 20 14 30 °C. Rhodospirillum p__Proteobacteria;c__Alphaproteobacteria; o__Rhodospirillales;f__Rhodospirillaceae I batteri Rhodospirillum sono policromi, rossi, verdi e bruni, essendo dotati di batterioclorofilla e di differenti tipi di pigmenti carotenici. Nella loro attività fotosintetica il riducente non è l'acqua ma l'acido solfidrico. L'azotofissazione è associata alla fotosintesi. Condizioni fondamentali per il loro sviluppo sono anaerobiosi e luce. Perciò sono presenti negli stagni, nelle fanghiglie al fondo dei bacini lacustri, nei terreni sommersi e nelle acque di scarico. Rhizobium p__Proteobacteria;c__Alphaproteobacteria; o__Rhizobiales;f__Rhizobiaceae I Rhizobium sono batteri chemiorganotrofi con metabolismo respiratorio. Hanno forma a bastoncino, di 0,5-0,9 micron; sono mobili per mezzo di 2-6 flagelli o di un flagello polare; sono asporigeni. Possono invadere i peli radicali delle leguminose e stimolare la produzione di noduli detti anche tubercoli_radicali, in cui i batteri si presentano come simbionti intracellulari (batteroidi). I batteroidi dei tubercoli fissano l'azoto molecolare in forme combinate utilizzabili dalle piante ospiti e usano i metaboliti prodotti dalla pianta come fonte di energia. Rispetto all’AZOTO si distinguono: • batteri AZOTOFISSATORI: da N2 a NH4+ (Azotobacter e Rhizobium) • batteri NITROSANTI: NH4+ → NO2- (Nitrosomonas, Nitrospira e Nitrosococcus) • batteri NITRIFICANTI: NO2- → NO3- (Nitrobacter, Nitrospina e Nitrococcus) 15 DA RICORDARE! 16 16 • batteri NITROSANTI: NH4+ → NO2Proteobacteria; Betaproteobacteria; Nitrosomonadales; Nitrosomonadaceae; Nitrosomonas Nitrospirae; Nitrospira; Nitrospirales; Nitrospiraceae; Nitrospira Proteobacteria; Gammaproteobacteria; Chromatiales; Chromatiaceae; Nitrosococcus • batteri NITRIFICANTI: NO2- → NO3Nitrospinae; Nitrospinia; Nitrospinales; Nitrospinaceae; Nitrospina Proteobacteria; Alphaproteobacteria; Rhizobiales; Bradyrhizobiaceae, Nitrobacter Proteobacteria; Gammaproteobacteria; Chromatiales; Ectothiorhodospiraceae; Nitrococcus 17 Agrobacterium p__Proteobacteria;c__Alphaproteobacteria; o__Rhizobiales;f__Rhizobiaceae Le interazioni dei alcuni microrganismi con le piante sono di tipo parassitario. Il genere Agrobacterium (un genere affine a Rhizobium) comprende organismi che provocano la formazione di tumori in diverse piante. Le specie più studiate sono Agrobacterium tumefaciens, che provoca la «galla del colletto» e Agrobacterium rhizogenes, che provoca la malattia delle «radici pelose». 18 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale Un altro tipo di interazione tra microrganismi e piante è rappresentato dalle MICORRIZE (etimologia: fungo della radice) Le micorrize sono una associazione simbiontica che si instaura tra le radici di molte piante (erbacee, arbustive ed arboree) e funghi del terreno. La pianta fornisce ai funghi simbionti carboidrati semplici prodotti con la fotosintesi (essudati radicali) indispensabili al loro metabolismo. I funghi micorrizici producono fattori di crescita vegetali che inducono alterazioni morfologiche delle radici stimolando la formazione dello strato micorrizico. La specie-specificità è bassa in quanto una specie di pianta può formare associazioni micorriziche con diversi funghi. Benefici per la pianta: - estendono il sistema radicale (maggior sviluppo delle radici); - migliorano l’efficienza di assorbimento di nutrienti (P e N) soprattutto nei suoli umidi; - favoriscono l’assunzione dell’acqua negli ambienti aridi; - esercitano un’azione di protezione nei confronti di stress abiotici e biotici (maggiore resistenza ai patogeni). 19 20 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale 21 Brook, Biologia dei microrganismi – 2 Microbiologia ambientale e industriale Gli eumiceti Gli EUMICETI sono microrganismi eucarioti chemiorganotrofi (generalmente hanno richieste nutrizionali semplici) appartenenti al regno Fungi e sono costituiti da tre principali gruppi (classificazione non tassonomica): • lieviti (funghi unicellulari) • le muffe (funghi filamentosi) Le muffe sono organismi eucarioti, eterotrofi, privi di clorofilla, la cui struttura somatica è costituita da elementi tubolari ramificati: le ife. L’insieme delle IFE costituisce il MICELIO La parete cellulare ha come principale costituente la chitina (omopolimero di Nacetilglucosammina). Contiene anche cellulosa (omopolimero di glucosio). Chitina e cellulosa (80-90 % dell’intera parete) sono disposte in fasci di microfibrille, cementate dalla presenza di proteine, lipidi, polifosfati e ioni inorganici • I funghi fruttiferi (carpofori) 22