Una cisti tolta col robot Dopo Urologia di Chioggia è la
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Una cisti tolta col robot Dopo Urologia di Chioggia è la
16 Domenica 23 ....Agosto 2015 La Voce CAVARZERE www.lavocedirovigo.it e-mail: [email protected] Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 IMMIGRAZIONE Nessun arrivo nella ex base missilistica tra Cavarzere e Chioggia Ca’ Bianca vuota, Conetta piena A Cona invece giunge un gruppo di nigeriane. Il sindaco Panfilio: “Basta collaborare con la Prefettura” Forse le proteste dei comitati di Ca’ Bianca e di Ca’ Pasqua sono state utili, e le parole del sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, all’amico di partito, il ministro Angelino Alfano, ha sortito l’effetto voluto. E così, almeno per ora, nonostante gli allarmismi derivanti da un movimento nella ex base militare per il lancio missili di Ca’ Bianca, immotivato dopo decenni di immobilità, nessun profugo è arrivato nel confine tra Chioggia e Cavarzere. La base, in passato dell’81esimo gruppo intercettori teleguidati dell’aeronautica militare, e ancora prima della Nato, è ancora vuota e niente si sa dei lavori che l’esercito ha fatto nelle settimane scorse. C’è chi ha giurato fosse per accogliere parte dei profughi della ex base di Conetta nel comune di Cona, a loro volta arrivati per sgravare la situazione al limite di Eraclea Mare. Sembra, però, che niente si sia ancora mosso, forse per una questione di permessi, forse perché la ex base di Ca’ Bianca non è propriamente agibile, o forse semplicemente perché si attende che ci sia una cooperativa che la prenda in gestione. Sì perché come a Conetta c’è la cooperativa sociale Ecofficina di Battaglia Terme, lo stesso dovrebbe accadere a Ca’ Bianca. E chissà che non sia proprio la soluzione tampone per il bando della Prefettura di Venezia che dovrebbe raccogliere in tutta la provincia un migliaio di posti per tre mesi e mezzo, da metà settembre a fine dicembre. Ma questa è un’altra storia, che potrebbe sbrogliarsi, forse, nei prossimi giorni quando rientrerà il prefetto Cuttaia dalle ferie. Intanto la situazione di Ca’ Bianca è tanto tranquilla quanto movimentata è quella di Conetta. Qui infatti sono arrivate l’altro ieri poco più di una dozzina di Nessun movimento in vista per la ex base missilistica di Ca’ Bianca, che si divide tra i comuni di Cavarzere e Chioggia donne, giovani profughe nigeriane, che si sono aggiunte al centinaio e oltre di uomini già presenti. E questo ultimo arrivo ha fatto arrabbiare - e assicuriamo che si tratta di un eufemismo - Alberto Panfilio, il sindaco di Cona, che da settimane cerca di stemperare gli animi, ma che per questo ultimo arrivo a puntato i piedi. E mercoledì mattina ha già convocato la stampa per dire la sua posizione, di certo non morbida sulla questione. “La Prefettura comunica solo alla cooperativa gli arrivi - le paro- le del sindaco - e gli ultimi sono di donne, che sono costrette a vivere in promiscuità con gli uomini”. Da quando ha aperto le porte ai profughi, i numeri dicono che circa 350 sono entrate nella ex base, e dalla cooperativa pare attualmente ce ne siano 200. Nessuno dei profughi, però, è stato trasportato in altre strutture. E il sindaco Panfilio mercoledì punterà i piedi con la Prefettura di Venezia, per quello che è in suo potere, poco come del resto per tutti i primi cittadini che vivono queste situazioni. “Devo cau- telarmi - le parole di Panfilio non sono più disposto a collaborare con la Prefettura, manca chiarezza e, purtroppo, non ho neppure la solidarietà di alcun comune della provincia. Siamo completamente lasciati soli”. © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITA’ La nuova frontiera dell’Ulss 14 di Chioggia Una cisti tolta col robot CAVARZERE - Dopo Urologia di Chioggia è la volta dell’équipe di Ginecologia ad eseguire un delicato intervento, di asportazione di una grossa cisti, su una donna di 35 anni, con il sofisticato sistema robotizzato per la chirurgia di avanguardia all’Angelo di Mestre. Così nell’Ulss 14, che comprende nel proprio bacino d’utenza anche Cavarzere e Chioggia, si conferma l’alta professionalità del team di specialisti presenti nei vari reparti. L’intervento, eseguito qualche giorno fa col Robot Da Vinci, si è concluso con successo e la paziente, dopo un giorno di degenza, ha fatto rientro a casa propria. A dirigere l’operazione alcuni medici di Chioggia: Sergio Porto e Michele Caramia della Ginecologia insieme al primario di Anestesia e Rianimazione Massimo Tedesco, coadiuvati dal gruppo infermieristico di Mestre. Il Robot Da Vinci è stato acquistato dall’Ospedale di Mestre lo scorso febbraio con la formula originale impiegata dalla Regione Veneto di un suo utilizzo per tutte le Ulss della provincia di Venezia: una strumentazione all’avanguardia che rappresenta la frontiera più recente della robotica applicata alla chirurgia e della tecnica detta “videolaparoscopia”. In questa tecnica, grazie ai bracci operanti, alle cui sottilissime estremità sono montati strumenti per tagliare, cauterizzare, suturare, il “robot” costituisce in pratica una potente e precisissima estensione del chirurgo, che lo controlla da remoto e lo manovra attraverso una console dedicata. “Con la videolaparoscopia – ha spiegato dottor Porto – il chirurgo può Il gruppo ginecologico che ha operato la paziente operare sul corpo del paziente attraverso minuscoli fori, anziché tagli con il bisturi, il sistema consente quindi interventi meno invasivi, con riduzione del rischio operato- rio, della perdita ematica, e della necessità di trasfusioni, delle cicatrici e del dolore post operatorio”. N. S. © RIPRODUZIONE RISERVATA