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Il sistro di Pompei suona dopo 2000 anni

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Il sistro di Pompei suona dopo 2000 anni
Walter Maioli
Dopo 2000 anni torna a risuonare
il sistro di Pompei
2012
www.vesuvioweb.com
INTRODUZIONE e SUNTO DELLA RICERCA di Walter Maioli e Il Centro del Suono
Il sistro e la ricerca sui poteri dei suoni della preistoria e dell’antichità
Il sistro è lo strumento che più si presta per comprendere quanto sia importante la riscoperta degli antichi suoni.
Strumento tra i più raffigurati nell’antichità, direi onnipresente nei dipinti dell’antico Egitto. Viene da porsi la domanda: perché gli antichi egiziani avevano scelto proprio il sistro e
per cosa lo impiegavano, e proprio gli egizi, con i loro fantastici misteri e che nulla lasciavano al caso, cercando di relazionare tutto: cosmo, architettura, corpo umano ecc. Quindi secondo la loro scienza a cosa serviva il sistro, quale era il simbolismo della sua forma e il profondo significato del nome e soprattutto il suo suono, cosa era in grado di produrre.
Questo è il fattore importante che mi ha portato ad indagare sul sistro così su altri rari
strumenti musicali della preistoria e dell’antichità, alla ricerca di quel “potere del suono”che
gli antichi tanto attribuivano al fenomeno acustico.
Un altro punto determinante per questa ricerca è costituito dal fatto che il sistro è tra i rarissimi strumenti musicali dell’antichità di cui non solo sono rimaste le raffigurazioni con il
contesto dell’impiego, ma vi sono anche molti reperti archeologici, strumenti sopravvissuti e
intatti, conservati nei musei e alcuni di loro non ossidati sono ancora funzionanti, questo permette di costruire delle fedeli repliche.
Quindi abbiamo la possibilità, semplicemente scotendolo (è uno strumento idiofono a
suono fisso) di ascoltarne il suono, oggi come migliaia di anni fa.
A questo punto possiamo sperimentare sia personalmente sia attraverso analisi elettroniche le proprietà acustiche e psicoacustiche del suo suono, considerando anche come scriveva Marius Schneider, che bisogna farsi catturare dai suoni e tutto dipende da come si ascolta.
E come ascoltavano gli antichi egizi? Come predisponevano l’orecchio e la psiche
all’ascolto?
I risultati di questa ricerca, esposti in questo testo sono entusiasmanti: l’analisi elettronica
dei suoni del sistro hanno confermato, ciò che le persone predisposte avvertono immediatamente con il proprio orecchio nudo, e ovviamente gli egizi ne erano ben coscienti: il potere
dei suoni acuti, intorno ai 4.000-5.000 sino a 16.000 hertz, (le frequenze del suono del sistro) suoni in grado di rivitalizzare gli organi dell’udito (4000-8000 hertz è la banda di frequenza in cui si determina la maggiore perdita dell’udito, fenomeno ora sempre più crescente) e non solo, questi suoni sono in grado di stimolare e attivare sfere celebrali responsabili
dell’animazione della mente e del corpo. Anche per le antiche scienze indù, certi suoni acuti
agiscono sulla zona superiore del corpo, quella che riguarda il capo dagli occhi in su, scotendo e pulendo il sistema nervoso.
La conferma di tutto ciò sta anche nel significato dei nomi dati a questo strumento, infatti
sistro, termine greco, significa ”scuotere” risvegliare, così il termine egizio per sistro, ssst o
shm, significa, brillare, far uscire la “luce” e il suo movimento simbolizzava il movimento
del mondo nell’esistenza attraverso il medium del suono.
Quindi il suono del sistro, che era impiegato nei culti misterici per favorire l’elevazione
spirituale, va giustamente collocato tra i suoni definiti “sacri” e terapeutici i cui effetti psicoacustici sono ben evidenti.
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Fig. 1 - Tipica perdita uditiva sulle frequenze acute con picchi da 4000 a 8.000 Hz. - Fig. 2 - Sistro egizio
Sistri da Pompei. Museo Archeologico Nazionale di Napoli
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Archeomusica ultime scoperte
Uno strumento tante volte visto e descritto ma mai ascoltato
Ora grazie al laboratorio SYNAULIA IN STABIAE
Dopo 2000 anni torna a risuonare il sistro di Pompei
di Walter Maioli e Il Centro del Suono
Le repliche del famoso sistro di Pompei sono presenti in tutte le principali collezioni archeologiche del mondo dal Britisch Museum, al Metropolitan di New York. Sono copie del reperto rinvenuto negli scavi, quindi è ossidato e le barrette sono bloccate.
Replica del sistro di Pompei,
fatta eseguire da Walter Maioli, da Chiurazzi di Napoli.
Permette di ascoltarne il suono
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Repliche, reperti etnici e sperimentazioni
Impiego per analisi sonore, mostre, dimostrazioni e concerti
Pochi autori che trattano il sistro ne descrivono il suono, le sue qualità acustiche, differenti secondo le diverse tipologie e materiali, e questo , perché non hanno potuto ascoltare i suoni dei sistri antichi, soprattutto quelli originali (difficile è poter accedere ai reperti museali) o fedelmente
riprodotti (oggetti altrettanto rari).
Dai primi anni settanta, mi occupo di studiare le origini degli strumenti musicali
(paleorganologia) una ricerca che coinvolge l’etnomusicologia, in particolare lo studio delle culture arcaiche e preistoriche. Questo mi ha permesso di conoscere e raccogliere molti sistri delle tradizioni primitive e popolari costruiti con materiali naturali, come legno, zucca, conchiglie. Negli
anni novanta, con la preziosa collaborazione di Nathalie van Ravenstein e mia figlia Luce abbiamo dato vita al progetto Synaulia, suoni , musiche e danze dell’antichità classica e l’associazione
Il Centro del Suono. Dopo anni di ricerche abbiamo fatto eseguire da abili artigiani diverse repliche di sistri dell’antichità: quello copto, di Creta, diverse varianti dell’Egitto e quelli di Epoca Romana, ma al momento della stesura di queste pagine, essendo un lavoro in progressione, stiamo
approntando la riproduzione di altri sistri, come quello Anatolico.
Queste repliche e la sperimentazione dei reperti museali ha permesso di ascoltarne il suono,
poterlo analizzare e sperimentare gli effetti sia su quelli che lo suonano, che quelli che lo ascoltano, considerando pure gli animali.
Fig. 1
Fig. 1 - Reperti etnici raccolti dall’autore e da Il Centro del Suono. (Collezione Il Centro del Suono)
Fig. 2
Fig. 2 - Repliche di reperti archeologici (Collezione Synaulia e Il Centro del Suono)
Da sinistra : sistro di Creta in terracotta, due sistri Egizi, manico in legno, fascia in rame e barre in
ferro, due sistri in bronzo di epoca Imperiale Romana , sistro in argento dei Copti, simile ai sistri mesopotamici.
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Analisi acustiche dei suoni dei sistri
I suoni, l’ambiente e l’ascolto
“Più si scava nella realtà con l’occhio dell’elettronica, più si scopre l’unicità del reale:
l’uomo (microcosmo) e l’universo (macrocosmo) sono la stessa essenza, perché unico è il
materiale della vita". Mircea Eliade
“Sono numerosi i fenomeni spiegati “alla maniera antica” che si sono avverati e hanno
finito per rientrare nell’ambito scientifico”. Alfred Tomatis
Abbiamo analizzato con apparecchiature elettroniche i suoni dei sistri della nostra collezione, rilevandone le frequenze e le intensità.
Emerge l’evidenza di una fascia di frequenze acute costituite, secondo il tipo di sistro, da
una o due dominanti, che vanno dai 4,500 ai 16.000 hertz circondate da una effervescente
serie di armonici. (Fig 2)
Come già il nostro orecchio aveva captato e decifrato senza bisogno di un’analisi elettronica abbiamo la conferma grafica e numerica dell’aspetto armonioso, dei suoni del sistro.
Con precisione “vediamo” che le frequenze prodotte dal sistro sono quelle che vengono a
mancare nel maggior caso della perdita dell’udito.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 2 - Anali acustica della fedele replica del sistrum rinvenuto a Pompei. (fig.1)
Esami eseguiti da Silvio Torelli nel marzo del 1999.
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Strumenti musicali da Pompei.
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
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SYNAULIA a Speciali Superquark - TV Rai Uno - 23 dicembre 2009
Piero Angela intervista Walter Maioli, e resta affascinato dalle sue ricerche sull'ascolto e
sul potere psicoacustico dei suoni antichi, primo tra tutti il suono della ricostruzione del
sistro egizio di Pompei.
Il Centro del Suono: suoni, musiche e danze della Natura, Preistoria e Antichità.
Associazione culturale fondata nel 2001 da Walter Maioli, Luce Maioli, Nathalie van Ravenstein, Ivan Gibellini
e Egidio Forasassi.
Walter Maioli, musicista, paleorganologo, che da più di 40 anni sperimenta e applica i suoni archetipi, con
Luce Maioli e Nathalie van Ravenstein, pluristrumentiste, danzatrici, che hanno svolto una ricerca incentrata sul ruolo femminile nell’arte, nel mondo sonoro e nell’invenzione degli strumenti musicali sono anche i
fondatori di SYNAULIA, il primo gruppo di archeologia sperimentale che mette in scena i suoni, le musiche,
le danze e il teatro dell’antichità.
Il Centro del Suono gestisce una collezione con migliaia di strumenti musicali, prototipi, reperti originali e
repliche da tutto il mondo e un archivio di registrazioni audio dedicate alla natura, preistoria e antichità, per
concerti, teatro, mostre, archeologia sperimentale, musei, video, documentari, film, web, cd, sonorizzazioni,
sonoterapia, installazioni e progettazioni acustiche tra natura e tecnologia per un soud design del futuro.
Attività che ha avuto riconoscimento anche dall’ICOM – UNESCO.
informazioni, curriculum, rassegna stampa - vedere il sito www.soundcenter.it
Il Centro del Suono Tel. 339 7586817 - 333 4474175 - Walter Maioli Tel. 327 2297213
www.vesuvioweb.com
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