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Roma - IC Rufino Turranio

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Roma - IC Rufino Turranio
Roma
Roma è stata la capitale di un Impero che
ha conquistato molti popoli e civiltà e ha
molte particolarità e scoperte.
Il simbolo di
Roma è una lupa
che allatta
Romolo e Remo
La civiltà romana
La storia degli antichi Romani è divisa in
tre periodi. Ogni periodo corrisponde a un
tipo di governo diverso.
I tre periodi stabiliti dagli storici sono:
● 753 a.C. – 509 a.C. Periodo monarchico
● 509 a.C. – 31 a.C. Periodo repubblicano
● 31 a.C. – 476 d.C. Periodo imperiale
Premessa
Per rendere nobili le origini
della loro città, i Romani
ricorsero alle leggende.
La leggenda
La più conosciuta racconta che
quando gli Achei distrussero
Troia, l’ eroe Troiano Enea
riuscì a mettersi in salvo e a
fuggire. Alla fine del suo viaggio
sbarcò nell’attuale Lazio.
La leggenda
Dopo un lungo viaggio, Enea
giunse alle foci del Tevere e si
stabilì nel Lazio. Qui, sui colli
Albani, suo figlio Iulo fondò la
città di Alba Longa.
La leggenda
Alcune generazioni dopo,
divenne re di Alba Longa
Numitore. Suo fratello Amulio,
però, gli sottrasse il trono e
costrinse la figlia di Numitore
Rea Silvia,
e divenne sacerdotessa: così da
non avere figli che
reclamassero il trono.
La leggenda
Ma il Dio Marte si innamorò di lei
e nacquero due gemelli Romolo e
Remo. Appena nati, Amulio ordinò
che fossero uccisi ma la guardia li
nascose in una cesta e li lasciò
sulle acque del Tevere.
La leggenda
La cesta finì incagliata tra i
cespugli, dove i gemelli furono
trovati e allattati da una lupa,
finché furono raccolti e allevati
dal pastore Faustolo.
La leggenda
Divenuti grandi conobbero la
loro storia e si vendicarono
uccidendo Amulio e rimettendo
sul trono il nonno Numitore.
Poi decisero di salvare la loro
madre.
La leggenda
Decisero poi di fondare una città
e Romolo che delimitò i confini, la
chiamò Roma, di cui fu il 1^ re e
uccise suo fratello Remo
La Monarchia
Roma nacque come città-stato governato da
un re che aveva il compito di comandare le
truppe, amministrare la giustizia e
rappresentare la città davanti agli Dei. Il re
non aveva potere assoluto , poiché era eletto
e controllato dal senato, il consiglio formato
dai capofamiglia delle famiglie più ricche.
al senato spettava anche il compito di
proporre nuove leggi, occuparsi delle feste
pubbliche e delle cerimonie religiose,
prendere decisioni militari.
I 7 re di Roma
Romolo -753 a.C. - 716 a.C. – Fondò la città e stabilì le prime
leggi
Numa Pompilio - 715 a.C. - 672 a.C. – Riforma il calendario
Tullo Ostilio - 672 a.C. - 640 a.C. – Estende il dominio
nell’intera Lazio
Anco Marzio- 640 a.C. - 616 a.C. – Fa costruire il porto di Ostia
e il ponte sul Tevere
Tarquinio Prisco - 616 a.C. - 579 a.C. - Fa costruire il tempio di
Giove, il Circo Massimo e la Cloaca Massima
Servio Tullio -578 a.C. - 535 a.C. – Fa costruire nuove mura e
aumenta il numero dei senatori
Tarquinio il Superbo - 534 a.C. - 509 a.C. – Viene cacciato da
Roma per la sua crudeltà
Romolo
Dopo la fondazione leggendaria della città, Romolo (che
probabilmente derivò il suo nome dalla città, anziché il
contrario) ne divenne il suo primo Re. Uno dei suoi primi atti fu
quasi certamente quello di stringere un patto di alleanza con i
popoli sabini guidati dal Re Tito Tazio. Anche questa alleanza
venne trasformata in un episodio leggendario, "il ratto delle
sabine", ma al di là della leggenda è probabile che l'alleanza tra
i due popoli, in funzione anti-etrusca, venne proprio sancita con
un matrimonio, celebrato sulla via Sacra
Numa Pompilio
La leggendaria scomparsa
di Romolo nel 716 a.C. apre un
lungo periodo in cui Roma non è
guidata da nessun re. Non si
tratta però di un momento di
anarchia dell'Urbe poiché il
Senato composto dai 'patres'
(originariamente capifamiglia) si
sostituisce al re.
Tullo Ostilio
Nel 672 a.C. Tullo Ostilio è eletto
nuovo re di Roma. Il suo carattere e
la sua indole guerriera lo rende
completamente diverso dal suo
religioso predecessore Numa
Pompilio. La guerra dichiarata ad
Alba Longa è un chiaro esempio degli
obiettivi espansionistici di Tullo
Ostilio. Non è un caso che Ostilio
derivi da Hostis, ostile.
La sua prima azione bellica è
realizzata conto la vicina Alba Longa.
Anco Marzio
Nel 639 a.C. Anco Marzio è eletto
nuovo re di Roma. E' un discendente
(nipote) di Numa Pompilio un legame
familiare che lo favorisce nel
momento storico in cui Roma è alla
ricerca di sacralità. La parentesi
bellica di Tullo Ostilio aveva in gran
parte cancellato ogni relazione tra
potere e religione. Nonostante la
sua indole mite ed il rispetto del
culto, Anco Marzio affronta la
guerra agli stessi Latini riprendendo
la politica espansionistica verso sud
iniziata da Tullo Ostilio.
Tarquinio Prisco
Nel 616 a.C. sale al trono di Roma il
primo re etrusco, Tarquinio Prisco.
La sua storia rende evidente come
l'attività politica di Roma non sia più
una disputa tra pastori come ai
tempi di Romolo.
Il re Tarquinio Prisco nasce a
Tarquinia da un ricco mercante
esule dalla Grecia e da una
nobildonna etrusca. Il suo nome
etrusco è Lucumone.
Servio Tullio
La leggenda del re di Roma non
eletto. Alla morte di Tarquinio
Prisco, la sua stessa moglie Tanaquil
temendo il conseguente disordine
sociale e l'intervento delle fazioni
dei Marcii, organizza una
successione "di fatto" nei confronti
del genero Servio Tullio. Dopo aver
annunciato pubblicamente
l'attentato al re, Tanaquil evita di
dichiarare al popolo anche la morte
del re. In attesa della sua
"guarigione" ogni potere è
"temporaneamente" affidato al
genero Servio Tullio.
Tarquinio il Superbo
L'ultimo re di Roma. Lucio Tarquinio
assume nella leggenda di Roma il
ruolo del personaggio "negativo". Gli
stessi storici romani evidenziano la
sua malvagità oltre ogni altro
aspetto. Sposato con Tullia
Maggiore non esita ad ucciderla per
poter convolare a nozze con l'altra
figlia di Servio Tullio, Tullia Minore
(anch'ella uccide il marito per lo
stesso motivo).
La Repubblica
Secondo la leggenda il figlio di Tarquinio il superbo
commise una violenza ai danni di Lucrezia onesta
moglie di un patrizio. La donna, per la disperazione, si
uccise e il popolo indignato cacciò il re etrusco; era il
509 a.C.′′
E così Roma diventò una repubblica.
Il periodo della Repubblica
Il Senato ha governato Roma durante il
periodo della repubblica, che è durato circa
400 anni. Il Senato prendeva le decisioni più
importanti, discuteva e approvava le leggi,
cioè decideva se erano giuste e ordinava di
farle rispettare. Il Senato eleggeva due
consoli, che restavano in carica un anno; i
consoli avevano il compito di comandare
l’esercito e di far rispettare le leggi.
S.P.Q.R
S.P.Q.R. stava per Senatus
Popolasque Romanus cioè
“il Senato e il Popolo Romano”
Le guerre puniche
Dopo la conquista della penisola italiana, Roma volle
espandere il proprio dominio sul Mediterraneo. Si scontrò
contro Cartagine fondata dai Fenici. Le guerre puniche, da
Puni, il nome con cui i romani chiamavano i cartaginesi
furono durissime e impegnarono Roma per oltre un secolo,
dal 264 a.C. al 146 a.C.
Espansione
Dopo la conquista dell’Italia in epoca
repubblicana, i Romani sono diventati
ancora più potenti:
● sono diventati padroni dei commerci nel
Mediterraneo,
● hanno conquistato la Grecia,
● hanno conquistato buona parte
dell’Europa.
Le guerre civili
Le guerre civili romane furono 3 guerre, causate da
divisioni fra fazioni interne, molto sanguinose e che
deteriorarono la repubblica.
Gaio Giulio Cesare
Gaio Giulio Cesare, prima generale e poi
uomo politico della Roma antica, nato
nel 101 o 100 a.c. regnò dal 49 a.C. al 15
marzo 44 a.C. Fu dictator
perpetuus, console e imperatore.
Fu assassinato con 23 coltellate, in una
congiura, nel giorno delle “Idi di
Marzo”.
Da alcuni storici, compreso Svetonio, è
ritenuto in effetti il primo vero
imperatore romano.
Ottaviano verso il potere
I senatori volevano togliere il potere a Cesare perché
era troppo potente. L’esercito e gran parte del popolo
seguivano gli ordini di Cesare. Per questo motivo alcuni
senatori organizzano una congiura, cioè un patto
segreto, per uccidere Cesare. Ma anche dopo la morte di
Cesare i senatori non riescono a riprendere il potere.
L’uccisione di Cesare scatenò nuovi disordini. Nel suo
testamento egli aveva nominato come proprio erede il
figlio adottivo Ottaviano. Ma anche il generale Antonio
amico e alleato di Cesare, ne rivendicava il posto.
Il periodo dell’Impero
Inizialmente Ottaviano e Marco
Antonio cercarono un accordo e,
assieme a Emilio Lepido, un altro
sostenitore di Cesare diedero vita al
secondo triumvirato.
Ottaviano era figlio adottivo di
Cesare (non nato da lui ma scelto per
diventare suo figlio e successore).
Dopo avere sconfitto i suoi rivali, i
suoi nemici, Ottaviano si fa nominare
imperatore.
Complesso di
tre persone di
pari grado e
autorità.
Espansione in età imperiale
Nel momento della sua massima espansione
l’Impero Romano comprendeva:
● a nord una parte dell’attuale Inghilterra,
● a sud tutta l’Africa settentrionale,
● a ovest la Spagna e il Portogallo,
● a est una parte della Germania,
dell’Ungheria e della Romania,
● a sud-est la Mesopotamia, la Palestina e
la Fenicia.
Le classi sociali
L’esercito Romano
Ogni cittadino aveva il compito di fare parte
dell’esercito. Fare parte dell’esercito era un dovere e
anche un onore per i Romani.
Nel periodo della monarchia solo i patrizi (nobili)
facevano parte dell’esercito.
Nel periodo della repubblica, Roma era diventata più
grande e anche i plebei (non nobili) entrarono
nell’esercito. C’erano plebei ricchi e plebei poveri: i
ricchi potevano comprare armi più costose, i poveri non
potevano. Perciò i plebei avevano compiti differenti
nell’esercito romano.
Nel periodo dell’impero fare il soldato era diventato un
mestiere e i soldati ricevevano uno stipendio
L’accampamento
Quando l’esercito si fermava in un luogo, i soldati
innalzavano il castrum, l’accampamento. Di solito esso
era provvisorio, ma per controllare meglio alcune zone
poteva essere permanente, con edifici e mura di pietra.
Molte città italiane ed europee sorgono in luoghi dove
c’era un castrum romano.
Lo schema testuggine
Schieramento di grande
complessità, richiedeva notevole
coordinamento collettivo.
Dava il grande vantaggio di poter
avanzare fino al contatto con le
prime file nemiche riparandosi da
frecce e proiettili e occultando il
reale numero dei componenti, in
modo da generare un effetto
sorpresa
La società romana
Patrizi e plebei formavano la società di Roma.
All’inizio patrizi e plebei non stavano insieme e
formavano due gruppi differenti:
● i patrizi erano nobili, come gli aristocratici
greci;
● i plebei formavano il popolo romano: alcuni
erano contadini, altri erano ricchi commercianti,
altri erano artigiani, altri possedevano piccoli
pezzi di terra.
Con i patrizi e i plebei a Roma vivevano anche:
● gli stranieri: abitanti delle province;
● gli schiavi: uomini, donne e bambini catturati in
guerra che appartenevano a un padrone;
● i liberti: persone che nel passato erano schiavi,
e poi erano stati liberati.
Solo i patrizi e i plebei avevano i diritti dei
cittadini romani.
La schiavitù
Vi erano infine gli schiavi: prigionieri di guerra
o plebei venduti per troppi debiti.
Erano di proprietà del loro padrone, che li
impiegava nelle attività domestiche o li
destinava ai lavori più pesanti, ma poteva
anche concedere loro la libertà: in tal caso
diventavano liberti cioè uomini liberi, ma
senza alcun diritto politico
I figli dei patrizi
Maschi e femmine ricevevano la prima istruzione dal
padre. Quando i domini di Roma si estesero nelle
famiglie più agiate divenne abitudine prendere a
servizio in casa un pedagogo, ovvero un maestro privato
I figli dei plebei
Fin dall’età di 6 anni imparavano il lavoro del padre,
mentre le bambine aiutavano le madri nei lavori
domestici.
La casa
Le abitazioni a Roma erano di due tipi: le Domus e le
Insulae. I patrizi vivevano sulle domus, che in epoca
imperiale divennero sempre più grandi e lussuose. I
plebei vivevano negli appartamenti delle insulae: dei
poveri edifici.
I numeri romani
Un tratto orizzontale su una o più lettere significa
che quella lettera viene moltiplicata per 1000
Invece due trattini significano che la lettera viene
moltiplicata per 1.000.000
L’alimentazione
Si basava sugli ortaggi, formaggi e legumi, pesce e frutta. Il
piatto forte era una polenta di farina di farro bollita
nell’acqua o nel latte.
I patrizi si intrattenevano spesso in ricchi banchetti con
servitori, musiche e danze.
Vivere da bambini nella Roma antica
Le bambine e i bambini stavano con i genitori fino a 7
anni. In questo periodo gli schiavi avevano il compito
di allevare, far crescere, i bambini e le bambine. Dai
7 anni ai 12 anni i bambini andavano a scuola dove
erano istruiti da un insegnante; dopo i 12 anni i
maschi potevano continuare a studiare, le femmine
invece restavano a casa e imparavano con la mamma i
lavori domestici. A diciassette anni tutti i maschi
liberi, che erano cittadini romani, potevano
partecipare alla vita politica, cioè andavano alle
assemblee, votavano e potevano essere eletti. Invece
i bambini e i ragazzi schiavi non andavano a scuola ma
lavoravano; il padrone poteva decidere di togliere i
bambini ai genitori schiavi e vendere i piccoli schiavi.
I giocattoli
Anche ai bambini romani piaceva giocare. Nei templi
e nelle tombe romane sono stati trovati molti
giocattoli che assomigliano ai giochi di oggi: palle,
bambole, bastoni, piccoli carretti…
La Religione
I romani erano politeisti e avevano copiato alcuni dei
dai greci.
La religione romana era collegata con la buona
condotta nella vita più che con la fede nella divinità.
Per la religione romana gli avvenimenti di questo
mondo erano influenzati dall’azione di divinità buone
o cattive e un buon comportamento poteva propiziare
il loro aiuto e scongiurare la cattiva sorte.
Il cristianesimo
I romani avevano sempre permesso ai popoli
conquistati di mantenere la propria religione. Più di
ogni altra si sviluppò da il 1° secolo d.C.
Gesù, nacque durante l’ impero di augusto nella
Palestina abitata dagli ebrei e governata dai romani.
Predicava l’ amore per il prossimo e l’ uguaglianza. I
romani lo odiarono subito e lo crocifiggero. da li in
poi iniziarono le persecuzioni dei cristiani.
Le persecuzioni
L’Impero romano si basava sulla disuguaglianza delle
classi sociali, sullo sfruttamento degli schiavi.
Anche i cristiani vengono perseguitati per la loro
religione per oltre 300 anni.
Ma poi, con l’editto di Costantino o editto di Milano i
cristiani non vennero più perseguitati.
Le divinità
Gli dei più importanti dei Romani erano gli antenati:
gli antenati erano le persone della famiglia che erano
morte. Si dice che i Romani avevano il culto degli
antenati. I Romani dividevano gli antenati in tre
gruppi:
● lari = dei che proteggevano la casa,
● penati = dei che proteggevano la famiglia,
● mani = spiriti degli antenati.
In seguito i Romani hanno incontrato i popoli etruschi
e greci e hanno conosciuto altri dei; poi i Romani
hanno creduto anche in questi
Gli Dei
Giove: era il padre degli dei,
Giunone: moglie di Giove, proteggeva le nascite e i matrimoni,
Marte: era il dio della guerra,
Minerva: era la dea della sapienza, della conoscenza,
Venere: era la dea dell’amore,
Vesta: era la dea che proteggeva la casa e la famiglia,
Cerere: era la dea che proteggeva i raccolti,
Diana: era la dea della caccia,
Nettuno: era il dio del mare,
Mercurio: era il dio che portava i messaggi degli dei,
Apollo: era il dio del Sole,
Vulcano: era il dio del fuoco,
Saturno: era il dio dell’agricoltura.
La lingua
Gli antichi Romani parlavano il latino. L’italiano di oggi deriva
dal latino. Anche il francese, lo spagnolo, il portoghese e il
rumeno sono lingue che derivano dal latino. I Romani usavano
una scrittura alfabetica che derivava dall’alfabeto greco. Gli
antichi Romani scrivevano su rotoli di papiro, una specie di
carta fabbricata con la pianta del papiro, e su tavolette di
legno. Le tavolette di legno erano coperte con uno strato di
cera. Verso la fine dell’impero i Romani scrivevano anche su
rotoli di pergamena, cioè di pelle di pecora o di capra che
seccavano e facevano diventare liscia come un foglio per
scrivere. Molti antichi Romani erano scrittori, poeti, scienziati.
La scuola
I bambini e le bambine romane
andavano a scuola a 7 anni. Questa
scuola durava cinque anni e gli
scolari imparavano a leggere, a
scrivere, a calcolare e a recitare a
memoria. A 12 anni i ragazzi
potevano continuare gli studi con
un maestro greco o egiziano;
allora studiavano la letteratura e
imparavano a scrivere, leggere e
tradurre la lingua latina e la lingua
greca. A 17 anni i figli delle
famiglie ricche che volevano
continuare gli studi e imparare
altre materie, andavano all’estero,
specialmente in Grecia.
A tavola !
Gli antichi Romani mangiavano cereali, verdura, pesce
fresco o pesce sotto sale e frutta; solo i ricchi
mangiavano la carne. Condivano i cibi con salse, spezie e
olio e usavano il miele per dolcificare, cioè rendere dolce.
Il pasto principale era fatto al tramonto. I ricchi
mangiavano distesi sul triclinio, che era un letto con lo
schienale (la spalliera, cioè la parte dove appoggiamo la
schiena quando siamo seduti). I triclini stavano attorno a
tre lati del tavolo dove c’erano i cibi; il quarto lato del
tavolo era libero per i servi che portavano i cibi. La
maggior parte del popolo, per , mangiava seduto su panche
e sgabelli attorno a un tavolo.
Le strade
Moltissime strade univano Roma con le più importanti
città dell’Italia e dell’Impero. Infatti l’impero era
molto grande e aveva bisogno di comode vie di
comunicazione dove gli eserciti potevano passare;
inoltre con queste strade i Romani potevano controllare
meglio i territori conquistati. Sulle strade c’erano
luoghi dove i viaggiatori, gli animali o i carri trovavano
rifornimenti (per esempio, acqua e cibo per le persone
e gli animali), e aiuto.
Un piccolo riepilogo
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