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Untitled - Ilaria Porceddu

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Untitled - Ilaria Porceddu
Litri di gasolio
lampade a petrolio
occhi e bocche aperte di bambini
Tutta questa vita
fatta a camminare
sopra lunghe e vecchie cicatrici
Troppi brevi amori
per eterni cuori
dove batte sempre poco il sole
dove la poesia
non la puoi toccare
ma portarla via per ricordare
Giru, bivu
danzendi asusu e’ unu filu
deu seu comenti coriandulu
ca antia simbillu a un anghelu
istimamì immoi ca crasi no app’essi innoi...
Mille bocche aperte
tutte a tempo
fumano sorrisi
tutti in un secondo
sognano
e si sentono più vivi
guarda come sputa il fuoco
e che coraggio il mangiafuoco!
Guarda l’elefante
com’è grande
dai che costa poco!
Giro, vivo
in equilibrio su un filo
leggera come un coriandolo
sopra i tuoi occhi che danzano
e amami adesso perché all’alba ripartirò
e andrò...
Dove mi porterà la vita
prometti e poi dimentica.
(I.Porceddu, A.Fontana, C.Ferrari)
Dove mi porterà la vita...
Guarda il mangiafuoco
tutto spettinato
chiude la bottiglia e manda un bacio
bacio della sorte
bacio che promette
che ritorna e non è mai tornato.
Oggi è un nuovo giorno
oggi si riparte
scendono le tende
cadono bulloni
Pronti a rimontare
case naviganti
il mare è il fango tra l’asfalto e il sole.
Rughe d’elefante
guarda e sputa il lama
piedi neri scimmie noccioline
carovane lente
viaggiatori persi
sotto il trucco non c’è mai un confine.
Vendo fantasia
vendo l’allegria
in equilibrio sopra i vostri occhi
gioco e vado via
e tutti -mamma mia!vivo sopra un battito di mani...
Dove mi porterà la vita
prometti e poi dimentica
che questa strada è infinita
ma è questa la mia vita.
Giru, bivu
danzendi asusu e’ unu filu
deu seu comenti coriandulu
ca antia simbillu a un anghelu
istimamì immoi ca crasi no app’essi innoi...
Oro nella corsa per l’oro
si è già perso il decoro
il decoro dell’oro.
Vendo tutto l’oro del mondo
impegnandolo a tempo
ma sbagliando il mio conto.
Vendo oro perché canto
vendo oro ma non mangio
Miseriaccia!
Compro oro da forgiare
compro arte da squagliare
in un monologo un quadro una rima una foto una
foto di te...
ma
Miseriaccia!
Vendo l’oro di mia madre
che era stato di sua madre mo’ non lo rivede più
ma Miseriaccia!
Era della comunione
grazie a tutti gli invitati oggi mangio
un po’ di più.
Vendo l’oro col mio talento
m’han pagato col piombo
io gli ho fatto lo sconto.
Loro non sappiamo chi sono
ci consolano a birra
che ha il colore dell’oro.
Vendo oro perché canto
vendo oro ma non mangio
poveraccia!
Compro oro da ascoltare
faccio un disco da buttare
in un applauso una lacrima un grazie un articolo
scritto a metà
ma
Miseriaccia!
Vendo il dente di mio nonno
che era stato di suo nonno grazie all’eredità
ma Miseriaccia!
alla fine questo è tutto
io con l’oro compro e vendo ma non mangio a
sazietà.
L’era dell’oro è lontana da noi
ma te lo vendono pure al discount.
Dona, dona due penny anche tu...
Ma
Miseriaccia!
Vendo l’oro di mia madre
che era stato di sua madre mo’ non lo rivede più
ma Miseriaccia!
era della comunione
grazie a tutti gli invitati oggi mangio un po’ di più
oggi mangio un po’ di più
oggi mangio un po’ di più di più.
(S.Cipollone, F.Principi, I.Porceddu)
entura)
tana, F.V
(I
Un vecchio sedeva vicino al fiume
Viso corrucciato dal tempo
Ti scrutava e diceva di conoscerti
Diceva di sapere i tuoi errori
E quel che avevi lasciato
Di una storia che conosceva
-Amico mio hai scambiato una donna
per un ballo, ma i passi si contano in musicaPassa, segue, fuma
Gira, tira e balla...
Il vecchio sulla riva del fiume
Un suono portato dall’acqua
-bevi- diceva, -che ancora devi vivere-,
la corrente è come un ballo,
non devi farti tirare
ma la devi seguire...
Camminavo lungo il fiume
In una notte chiara
Ma non vedevo ciò che desideravo
Che tutto sembrava di un buio raro,
e l’acqua passava,
andava e tornava,
non si fermava a guardare.
E anch’io, forse,
avrei dovuto fare come lei,
continuare ad andare.
Il vecchio sulla riva del fiume
Un suono portato dall’acqua
-bevi- diceva, -che ancora devi vivere-.
La pietra non ferma
E a forza di passarci
L’acqua lucente... la lima
u, A.Fon
.Porcedd
(I.Porceddu, A. Fo
ntana, D.Dessì)
‘Ecciu sezziada accostau ‘e su riu
cara imbecciada ‘e su tempu
ti castiada e narada de tia
narada de iscì is erroris tusu
e cussu ch’iasta lassau
de una storia chi connoscia
-amigu caru, asi pigau una femmia po un ballu,
ma is passus si contanta in sonus
passa, sighi e fumada
gira, tira e ballada.
Su ecciu in sa riva ‘e su riu
unu sonu portau da s’acqua
-buffa- narada, ca ancora tenisi
tenisi meda de bivi,
sa currente e currente
comente su ballu,
no a ti fai tirai, ma da depisi sighì.
Camminau lungu su riu
in una notte ‘e craru
ma no bidìu cussu chi olliu
ca mi pariada de unu scuru
e s’acqua passada,
andada e torrada
no si frimmada a castiai
e deu puru forzisi
comente issa depiu fai,
sighì, sighì ad andai,
Su ecciu in sa riva ‘e su riu
unu sonu portau da s’acqua
-buffa- narada, ca ancora tenisi
tenisi meda de bivi,
Sa pedra no frimada
e a forza de passai
s’acqua luxenti... da limada.
Ubaldo e Loredana in una settimana
si sono trovati tra le lenzuola
Ubaldo e Loredana in una settimana
tu guarda la vita la vita che strana.
Li guardano una vecchia con la nipotina
la vecchia fa’ una faccia sembra una befana
la vecchia dice a tutti questa cosa è strana
-io non sapevo niente da una settimana-.
Ma il loro amore non li salverà
dice la gente, dice la gente
Ma il loro amore non li salverà
dice la gente della città.
Ubaldo e Loredana scrivono canzoni
senza cannoni senza milioni
le portano dai saggi dagli stregoni
le suonano al cospetto dei capoccioni.
Gli dicono che è bella ma che è troppo strana
-ci serve la solita campanala gente vuole tutto dietro la vetrina
e dice -dovevate consultarci prima-.
Con questa musica dove si va?
dice la gente, dice la gente
Con questa musica niente si fa’!
dice la gente della città.
Ma dentro qualche fischio dentro un
pescatore
suonano le note scritte con il cuore
cuore che frantuma tutte le campane
tutte le paure e pure le vetrine.
Ubaldo e Loredana da una settimana
cantano sempre e c’è un’aria strana
canta la vecchia e pure la bambina
canta la gente del giorno prima!
Ma questa musica dove si fa’?
dice la gente, dice la gente
Questa è la musica che adesso va’!
dice la gente della città!
La vita è un cielo grigio che
ha lacrimato tanta pioggia
e goccia su goccia
consuma l’età.
Sarà più facile per te
innamorarti e non soffrire
le lame d’amore.
Ricordati
Mai mai mai
dal pianto al fango mai
non dovrai mai dire parole socchiuse
in silenzio sospese allegre deluse
che il tempo soffocherà.
non dovrai mai dire parole socchiuse
in silenzio sospese allegre deluse...
Sole
donne deluse
vive
sirene confuse
non dovrai mai dire parole sospese
su lame d’amore nel tempo confuse.
Mai mai mai
dal pianto al fango mai
non dovrai mai dire parole socchiuse
in silenzio sospese allegre deluse...
Mai mai mai...
Non te l’avevo detto mai
ma ho perso le mie labbra
tra spighe di grano
tra sogni di sabbia.
Vedrai che ti ricorderai
soltanto del tuo primo amore
i suoi occhi il suo nome.
I figli gli sbagli lasciati a metà
cancella il dolore le grida
ma tu ricordati
Mai mai mai
dal pianto al fango mai
non dovrai mai dire parole socchiuse
in silenzio sospese allegre deluse
che il tempo soffocherà.
Mai mai mai
sulla tua bocca mai
(L.Dalla, A.Fontana, D.Bonnes)
E balla balla che ti passa la paura
e balla balla che ti passa la paura
quando la vita che ti stringe
come l’argia che ti punge
e non ti resta che il vestito per la sera
e balla balla che il veleno si distilla
e balla balla senti il corpo come brilla
che poi magari gira il vento
e almeno senti il tuo lamento
che è un mulino arrugginito dentro al petto.
E balla balla che sei libera e sei bella
e balla balla che il dolore così brilla
e balla balla che c’è il ragno che ti aspetta
e balla forte a chi ti sente che a qualcuno
fai dispetto!
Mòvidindi
dantzèndi fintzas a su mangiànu
Arriendi
cu-is peis iscurtzus in su
destinu
Movidindi
in su cadinu fai binu sanu
Arriendi
donendi incantu a
tottus...
E balla balla sulla vita
che è una sola
e balla balla
che il bicchiere ci
consola
e balla balla su ‘sto
cielo a manovella
che non gira e ti si
incolla quando il sogno
non s’impasta
e balla balla che si illumina
il più bello
ari)
a, F.Ventura, C.Ferr
(I.Porceddu, A.Fontan
se la tua anima resiste falle perderle il
controllo
è il momento di ballare sotto un altro
temporale
sopra un letto sfatto e ancora da rifare!
Mòvidindi
dantzèndi fintzas a su mangiànu
Arriendi
cu-is peis iscurtzus in su destinu
Movidindi
in su cadinu fai binu sanu
Arriendi
donendi incantu a tottus...
Seu una femmia ca bòlli bolài
poitta crasi no arrennesciu a torrai
de no bòllu po’ nudda sa faùla
bòllu fetti e po’ sempri dantzai
punga, pinnasa, e fogusu
movidindi ca custa una festa!
Mòvidindi
dantzèndi fintzas a su mangiànu
Arriendi
cu-is peis iscurtzus in su destinu
Movidindi
in su cadinu fai binu sanu
Arriendi
donendi incantu a tottus!
(I.Porceddu, A.Fontana, C.Ferrari)
(A.Fontana, F.Ventura)
Il mare è famoso
ci vanno a trovarlo
tutti gli amanti del mondo.
Il mare è famoso
ci vanno a pescarlo
tutti i silenzi del mondo.
Sul mare le nuvole
riflettono petali
ricamano morbidi le mie solitudini,
le voci he tremano
le mangia l’oceano
le incastra in un’elica che gira e che va’.
Silenzi desertici
segnati da ruggini
dividono sadici le nostre metà.
Il mare è famoso
ci fanno le foto
le donne su tutti i giornali
Il mare è famoso
e canta canzoni
da quando è venuto al mondo.
Il mare ha i suoi vicoli
e molti pericoli
ma porta la nave che ci salverà
dai nostri tentacoli
dai giorni difficili
è il mare che ci salverà.
Il mare ha i suoi vicoli
e molti pericoli
ma porta la nave che ci salverà
dai nostri tentacoli
dai giorni difficili
è il mare che ci salverà.
Libera come una nuvola
morbida come una fragola
prendo di nuovo me stessa.
Rido perché fuori nevica
neve sul tempo che ho dato a te
bianca, cancella e lui passa.
E allora sarà
un volo di libertà
tra angeli, coriandoli in festa
è musica, solletico in testa...
Arriverà
forte sarà
la mano che cancellerà
l’assenza di te.
Butto i tuoi fiori di plastica
sul punto metto una virgola
indosso un vestito rosso
Tacchi sul mondo che scivola
smalto sulla luna timida
porto a volare me stessa.
Domani sarà
di nuovo domenica
tu cercami su un ciondolo che danza
su tavoli di nuvole si balla...
Arriverà
pioggia sarà
mi coprirò di fragole e tempesta
Arriverà
forte sarà
la mano che cancellerà
l’assenza di te.
Libera come una nuvola
morbida come una fragola
prendo di nuovo me stessa.
Luna digli dove sono, adesso uccidi il tempo e
dimmi che tornerà…
E adesso,
vattene a cercare il giorno, lascia qui l’inverno
e dimmi ancora che tornerà...
Se pioverà
E dimmi ancora che tornerà…
Se pioverà
felicità
dagli occhi…
D’estate, le mani, scivolavamo piano
Tre gocce, veleno e trema un po’ la mano
Sudare, si vive, si muore.
(I.Porceddu, A.Fontana, C.Ferrari)
Parlami di lui ovunque sia
parlagli di me
di questa notte che non passa mai.
Luna digli che io sono qui
aspettando cado
come polvere tra gli angoli.
Luna digli che non passerà
non dimentico
gli attimi di felicità
gli occhi lucidi.
Corri e digli che io sono qua
a difenderci
che la pioggia non cancellerà
tutti i brividi.
Luna digli dove sono, adesso uccidi il tempo
e dimmi ancora che tornerà…
E adesso,
Vattene a cercare il giorno, lascia qui l’inverno
e dimmi ancora che tornerà…
Se pioverà
felicità
dagli occhi.
Parlagli di me ovunque sia
parlagli di noi
di quel passato che non passa mai.
Luna digli che io sono qui
qui che attendo danze
sotto piume d’ali e di angeli.
Posa su di lui la verità
croci e lividi
specchialo sulla felicità
di quegli attimi.
Fa’ che veda cosa perderà
almeno illudimi
che una goccia lo risveglierà
coi miei brividi.
(I.Porceddu, A.Fontana, C.Ferrari)
C’era in un tempo candido
su qualche cielo magico
stanza di organza e nuvole
e dentro una vita fragile
tutto sembrava facile
crescere che è un’incudine
dove li metto gli attimi?
Come conservo i brividi?
Non ti dimentico
non mi dimentico
piega le lacrime
che bisogna andare
via da quest’isola
via dalla scatola
scrivi una favola
e vola via…
Via
e vola via
vola e rimani qua
porta i ricordi
portali via…
Via.
Siamo talenti o sagome
vite tutte da scrivere
solo per chi sa leggere
sogni fatti di nuvole.
Voglia di vivere
voglia di correre
liberi, liberi
che bisogna andare
via da quest’isola
via dalla scatola
scrivi una favola
e vola via…
Via
e volo via
vola e rimani qua
lascia i ricordi
o portali via
porta lontano la fantasia
via…
Via.
Oi mia pippiedda
fai sa ninna
oi vida mia.
Via da quest’isola
via dalla scatola
scrisse una favola
e volò via.
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