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celiachia
LA SALUTE DEL CITTADINO AL CENTRO
DELLA GOVERNANCE
LE RETI INTEGRATE TERRITORIO-OSPEDALE
CASA LA SALLE
VIA AURELIA 472 ROMA
Roma, 12 giugno 2015
LA GESTIONE NUTRIZIONALE
DEL BAMBINO CELIACO
Prof. F. M. Paone
CELIACHIA
La malattia celiaca (MC) è
un'enteropatiaimmuno-mediata
scatenata dalla ingestione del
glutine in individui geneticamente
predisposti
La MC rappresenta uno tra i più comuni disordini cronici, diffusa in
tutto il mondo e caratterizzata da una ampia varietà di
presentazioni cliniche
Celiachia: sintomi
Diarrea
Vomito
Distensione addominale
Perdita di peso
Pallore
Anoressia
Magrezza
Edemi
Irritabilità
Bassa statura
Anemia ferrocarenziale
Ipoplasia dello smalto dentario
Dermatite erpetiforme
Stipsi
Dolori addominali ricorrenti
Aftosi recidivante
Ipertransaminasemia
Ritardo puberale
EPIDEMIOLOGIA
La MC è oggi ritenuta la più comune causa di
malassorbimento nei paesi occidentali, con apparenti
differenze nell’incidenza geografica, correlate, tra l'altro, all'età di
introduzione del glutine nella dieta, che, se precoce, rischia di
alterare l'equilibrio di un sistema immunitario non ancora
completamente maturo
Il tipico danno intestinale, caratterizzato dalla distruzione dei villi
e dall'iperplasia delle cripte, si risolve, ad oggi, con l'eliminazione
del glutine dalla dieta
EPIDEMIOLOGIA
Non più malattia rara
L’Italia, con estesi studi di screening sul territorio, è stata la prima
nazione a rilevare l’incidenza della celiachia 1:100 già negli anni
’80. L’ultimo studio epidemiologico in ordine di tempo è stato
condotto dall’Irccs Burlo Garofalo di Trieste in collaborazione con
l’Università americana del Maryland. Utilizzando il modello già
sperimentato dall’Istituto su 3800 triestini, l’analisi americana
condotta su un campione di oltre 13 mila persone ha fornito un
dato di incidenza della malattia pari a 1 caso su 100 nati con
rapporto maschi/femmine di 1:3
EPIDEMIOLOGIA
Non più malattia rara
Una patologia quindi piuttosto
comune che ha acquisito una
150.000
dimensione sociale, al punto che si
discute se sia opportuno uno
screening di tutta la popolazione
giovanile, allo scopo di prevenire le
600.000
possibili complicanze della celiachia
mediante un tempestivo trattamento
dietetico.
In Italia i celiaci potenziali, infatti, sarebbero 600 mila, ma ne
sono stati diagnosticati, al 2014, solo 150.000. Ecco perché si
parla di iceberg celiaco ad indicare la parte visibile ben minore di
quella sommersa che non viene riconosciuta
LA GESTIONE DEL BAMBINO CELIACO
Rispettare una dieta rigorosamente priva di glutine non è una
cosa drammatica, ma certamente pone una serie di problemi
psicologici e pratici con cui i celiaci e le loro famiglie devono fare i
conti
La proibizione di alimenti comuni quali pane,
pasta, biscotti, focacce e pizza comporta una
educazione alimentare ed una consapevolezza cui
molte persone non sono abituate
L’inserimento dei bambini nelle refezioni scolastiche e degli adulti
nelle mense aziendali non è sempre facile o possibile: la
"concessione" della dieta priva di glutine dipende largamente dalla
sensibilità dei responsabili dei servizi di ristorazione collettiva
Il rispetto della dieta a scuola implica l’istruzione
degli insegnanti e del personale scolastico e la
loro volontà di collaborazione. Molti prodotti del
commercio non possono essere utilizzati dai
celiaci perché contengono o potrebbero contenere
glutine, anche in minime tracce
È necessario pertanto sensibilizzare le ditte
produttrici a collaborare con l’Associazione
Italiana Celiachia (AIC) per l’elaborazione
del prontuario dei prodotti del commercio
senza glutine
AIC è nata nel 1979 con le seguenti finalità:
 promuovere l’assistenza ai celiaci, agli affetti da dermatite
erpetiforme e alle loro famiglie;
 informare la classe medica sulle possibilità diagnostiche e
terapeutiche;
 studiare, in stretta collaborazione con la Società Italiana di
Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP)
e la Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE), i problemi dei
celiaci;
 stimolare la ricerca scientifica in tre direzioni: genetica,
immunologica e clinica;
 sensibilizzare le strutture politiche, amministrative e sanitarie.
Ai bambini celiaci è bene insegnare presto che cosa possono
mangiare o no, insegnando loro a riconoscere il simbolo della
spiga sbarrata posta sui prodotti dietetici e a rifiutare prodotti su
cui questo simbolo non compare, in modo che non debbano
dipendere da chi non sa cosa sia la celiachia
=
Molto spesso, inoltre, i piccoli hanno a che fare
con nonni o zii i quali, sicuramente in buona
fede, non riescono sempre a essere così ligi, a
vietare al nipotino un bocconcino proibito
Per questo è importante lavorare molto in
positivo, cercando di stabilire giusti
rapporti in famiglia, facendo comprendere
l'utilità di piatti variati preparati soprattutto
con prodotti naturalmente privi di glutine e
che possono essere mangiati da tutta la
famiglia (un risotto o una polenta, ad
esempio)
È preferibile insegnare al bambino a scegliere ciò che può
mangiare e parallelamente dargli una motivazione chiara e
semplice di ciò che deve imparare a rifiutare
Bisogna anche prevedere la
necessità di mettere al corrente e
sensibilizzare i genitori degli amici
dei figli, in previsione di feste e
ritrovi
Insomma, meglio non nascondere la celiachia a parenti, amici
e conoscenti, ma anzi cercare una situazione di alleanza con le
persone che hanno in qualche modo a che fare con il bambino
celiaco
VOGLIO LA MIA PASTASCIUTTA!
Un altro punto critico è rappresentato dalla
mensa scolastica. La scuola per il bambino
costituisce una tappa importante della sua vita
e deve essere vissuta nella maniera più
serena possibile
Ci sono dei genitori che, al momento della diagnosi,
decidono di togliere il bambino dal tempo pieno
escludendo il pasto a scuola, che invece
rappresenta un momento educativo importante,
oltre che di socializzazione
Sia che la mensa sia interna alla scuola
sia esterna, cercate di contattare il
responsabile
del
servizio
di
ristorazione: in genere, specialmente
se la refezione è affidata ad una grossa
ditta, probabilmente c'è una dietista
che si occupa della stesura dei menù
per le diete speciali (senza uova, senza
proteine del latte, senza glutine, senza
pomodoro e così via)
Necessario verificare inoltre la formazione del personale di
cucina, che dovrebbe essere in grado di preparare un pasto
senza glutine in assoluta sicurezza e autonomia, garantendo
l'esclusione di ogni più piccolo errore
Solitamente sono persone preparate, ma molto è lasciato alla
sensibilità personale dell'addetto
Nelle scuole pubbliche chiedete di inserire nei requisiti previsti
dall'appalto l'inserimento della gestione di pasti dietetici per
necessità particolari, quali quelle del celiaco
Informazioni utili per gli insegnanti
Gli insegnanti presenti al
pasto del
bambino celiaco devono vigilare sul
corretto svolgimento dello stesso.
A tal fine sono necessarie le seguenti
precauzioni:
•al bambino celiaco va assegnato un posto a tavola dove sia
possibile evitare che ricadano nel suo piatto briciole di pane o
altro alimento non consentito: in caso questo avvenga, sostituire
il piatto e la portata, con piatto pulito e altra preparazione
alternativa (es: prosciutto crudo, formaggio, uovo sodo, tonno
sgocciolato)
Informazioni utili per gli insegnanti
• si deve sempre controllare che al bambino celiaco arrivino le
preparazioni previste dal suo menù (dieta speciale), di cui una
copia va appesa nel refettorio
• nel caso di insegnanti nuovi (supplenti o altro) si deve informarli
della situazione e delle precauzioni da adottare
• sarebbe bene individuare sempre un insegnante responsabile
tra quelli presenti al pasto nei giorni della settimana che
garantisca un buon controllo della situazione
Informazioni utili per gli operatori addetti alla
distribuzione
Chi apparecchia i tavoli dovrà avere l’avvertenza di lavarsi le mani
e di indossare guanti monouso nuovi quando prepara il tavolo del
bambino celiaco
Il pasto del bambino celiaco dovrà arrivare in refettorio
direttamente dalla cucina di produzione al bambino stesso (in
caso di pasto trasportato quello del bambino celiaco sarà
consegnato
in
contenitore
apposito
opportunamente
contrassegnato dal nome e cognome del bambino)
Durante la distribuzione del pane si farà grande attenzione a non
porgerlo al bambino in questione a cui in precedenza saranno
stati dati i prodotti sostitutivi ( fette biscottate o pane senza
glutine)
Uno dei periodi più critici è quello
dell'adolescenza, specialmente in casi di
pazienti asintomatici (lo schema è questo:
mangio glutine - non ho nessun effetto
apparente - lo rifaccio)
C'è chi si isola e chi trasgredisce alla dieta
Esistono anche ragazzi, leader all'interno del gruppo, che non
hanno alcuna difficoltà a farsi accettare quali celiaci, ma la
maggior parte degli adolescenti si vergognano a comportarsi
diversamente dagli amici e sicuramente sono i soggetti più fragili,
più sottoposti a trasgressioni alimentari
Ma in genere bambini e ragazzi sono molto sensibili alla
compagnia degli amici, più che a quello che si mangia in
compagnia, e quindi non si creano grossi problemi
Importante quindi che questo sia anche l'atteggiamento dei
genitori, specialmente se uno dei due è celiaco
I genitori dovranno rafforzare il concetto di dieta senza glutine
finalizzata ad un maggior benessere, proponendo dei pratici
consigli su come affrontare le uscite con gli amici, scegliendo
piatti alternativi (riso, carne alla griglia, patate, verdure)
informando comunque la cucina dell'attenzione da prestare; altre
volte mangiando a casa e limitandosi in compagnia a prendere
solo una bibita
Etichette degli alimenti e celiachia
Indispensabile è il "Prontuario dei prodotti senza glutine in
commercio“ fornito dall‘ AIC (Associazione Italiana Celiachia) :
infatti non è sufficiente leggere nell'etichetta l'elenco degli
ingredienti per essere sicuri che il prodotto non contenga glutine
Non è nemmeno possibile escludere eventuali contaminazioni
durante le varie fasi di lavorazione. I prodotti elencati nel
Prontuario dell'Aic offrono invece questa sicurezza. Molto utile
anche il giornale "Celiachia notizie". Ottime informazioni, sempre
aggiornate, si trovano poi sul sito Internet dell'associazione,
all'indirizzo www.celiachia.it, e su Televideo Rai alla pagina 433
Andare al
supermercato
con un celiaco
Tra i prodotti in commercio, per i pazienti affetti da celiachia, ormai
si trova di tutto: farine, pane, pasta, biscotti, le fette biscottate e
quelle croccanti, dolci, crackers, salatini, e perfino la pizza e la
birra senza glutine…
I sapori dei prodotti cambiano a seconda della loro composizione
e delle farine utilizzate, quindi il consiglio è di provarle un po' tutte
e di scegliere quelli che si avvicinano di più al vostro gusto
Al di là dei prodotti di "farmacia", si possono anche adoperare
farine che non contengono glutine, come quelle di soia, mais,
grano saraceno, fecola di patata, o prodotti come il miglio
VIETATI:
Frumento
Segale
Avena (?)
Orzo
Farro
Frumento
Segale
Orzo
Avena (?)
Triticale o farro
Sono vietati per i celiaci
anche: spelta, kamut,
sorgo, tabulè, bulgur,
seitan, frik, greunkern,
gries, kokoh.
-Tutte le preparazioni
dietetiche contenenti
malto
-Tutte le preparazioni
dietetiche contenenti
amido di frumento
-Tutte le preparazioni
dietetiche che
contengono le farine
suddette (semolini,
fiocchi, dolci)
VIETATI:
FRICK
ATTENZIONE A PARTICOLARI DICITURE COME:
Amido non specificato, amido nativo,amido modificato, amido
pregelatinizzato, amido destrinizzato
Farina, malto, estratto di malto, maltosio, maltodestrine, destrosio,
proteine vegetali, germe di grano, fibra
POSSONO CONTENERE GLUTINE!
Anche in casa naturalmente sono necessari alcuni cambiamenti
per adattarsi alla dieta. Se cuocete sia la vostra pasta che quella
di grano (naturalmente in due pentole separate!) fate attenzione
a non adoperare lo stesso mestolo e, quando la scolate,
adoperate un colino diverso oppure scolate quella senza glutine
per prima. Attenzione a non farla scuocere! Ha una "tenuta"
inferiore rispetto a quella tradizionale
NON CONTENGONO GLUTINE (PERMESSI)
Mais, Riso, Soia, Grano saraceno, Tapioca, Midollo di
palma, Castagne, Miglio, Quinoa, Amaranto, Teff, Sorgo
sbiancato, Carrube, Fecola di patate, Roveja, Lupino.
LA CONTAMINAZIONE: cose da NON fare...
Infarinare gli alimenti con farine vietate
Aggiungere farine vietate in salse e sughi di cottura
Utilizzare l'acqua di cottura già usata per la pasta comune
Inquinare il cibo con mani infarinate o con utensili sporchi di farina
Appoggiare il cibo direttamente su superfici contaminate,
utilizzare carta da forno o fogli di alluminio sui piani di lavoro,
teglie infarinate, griglie dove si abbrustolisce il pane comune.
Tagliere, forni o piastre dove si cuociono pizza o prodotti da forno
confezionati con farina comune
Il pane è nettamente più buono se viene scaldato nel tostapane o
in forno. Con i prodotti senza glutine potete realizzare qualsiasi
ricetta, dalle lasagne al forno, al fritto misto, al tiramisù. Molto
utile la macchina del pane
La maggior parte delle famiglie in cui esiste un paziente
intollerante al glutine preparano dolci ed alimenti eccezionali con
le farine consentite, che non hanno nulla da invidiare ai dolci fatti
dai pasticcieri con farina di frumento
Alcune ditte organizzano periodicamente degli incontri, dove vi
verrà spiegato come realizzare al meglio pane, pasta, dolci e
pizza fatti in casa
Ma è mangiando fuori casa che
sorgono i problemi più grossi
Esiste una rete di ristoranti consigliati, in quanto
l'Aic (Associazione Italiana Celiachia) ha
organizzato corsi di cucina senza glutine per i
ristoratori, ma non sempre è possibile recarsi in
uno di questi locali
E non possiamo certamente precluderci una vita sociale e
rinchiuderci in casa. Il trucco è: chiedere. Sempre
Non abbiate paura di importunare il cameriere e
se possibile parlate anche con il cuoco,
spiegategli il problema, chiedete sempre gli
ingredienti delle pietanze. Se prendete il riso,
domandate se il riso viene cotto o riscaldato
nell'acqua della pasta e, se è così, non
mangiatelo
Diffidare dei piatti che contengono salse, in quanto generalmente
viene adoperata la farina per addensarle. Ricordare che anche il
farro è un tipo di frumento. Fare attenzione che il pesce - anche
quello cotto alla griglia - non venga prima infarinato o cosparso
con pane grattugiato
Chiedere se le patatine o i crostini di polenta vengono fritti nello
stesso olio delle altre verdure, che solitamente sono impanate: in
tal caso non consumarle
Attenzione ai sughi "alla marinara", alla pescatora, così come alle
insalate di mare gastronomiche: il "surimi" (i bastoncini di pesce
aromatizzato al granchio) possono contenere frumento. Se
prendete il caffè, chiedete se viene fatto abitualmente anche
quello d'orzo con lo stesso beccuccio. Se è così, rinunciateci!
E veniamo ai dessert: se volete gustarvi una
bella coppa di gelato o un dolce, occorre
verificare che tra gli ingredienti del gelato o dei
semilavorati utilizzati per produrlo non ci siano
farina di frumento, amido di frumento, malto ed
estratto di malto, proteine vegetali (nella maggior
parte dei casi sono di soia, ma potrebbero anche
contenere glutine)
Chiaramente devono essere evitati
gelati contenenti cialde e in generale
è meglio preferire quelli contenenti
meno coloranti, come fior di latte,
vaniglia, banana, limone.
E per togliersi ogni dubbio, è
sempre possibile fare riferimento a
quelli pubblicati sul "Prontuario dei
prodotti
senza
glutine
in
commercio",
edito
dall'AIC
(Associazione Italiana Celiachia.
Sede AIC Lazio: via Caio Mario 8;
tel: 0636010301)
Un capitolo a parte meritano i ristoranti "esotici", specialmente i
cinesi (costano meno): sulla loro "sicurezza" è praticamente
impossibile esprimere giudizi, in quanto è difficile avere ricevere
informazioni precise, corrette e dettagliate sulla composizione e
sul processo di lavorazione dei prodotti da loro utilizzati (che,
apparentemente, potrebbero essere concessi ai celiaci), in quanto
sono spesso di importazione
Inoltre, in alcuni locali è possibile trovare personale che
parla bene l'italiano, ma in molti il livello di conoscenza
della lingua è assai basso, quindi è difficile per loro
capire il significato di dieta rigorosamente e totalmente
senza glutine
Ricordatevi comunque, nei ristoranti
cinesi o indiani, di scartare i piatti con la
salsa di soia: quasi sempre contiene
frumento. Da evitare assolutamente
anche il "seitan", alimento base della
cucina orientale che altro non è che
glutine allo stato puro
In viaggio con un celiaco
Se andate in albergo, contattate qualche tempo prima il direttore e
spiegategli esattamente di cosa avete bisogno, poi chiedete di
parlare con il maître e il cuoco. Molti sono disponibili anche a
cuocere la pasta senza glutine
In caso di viaggi all'estero, sempre più
compagnie aeree offrono menu senza glutine
(il pasto gluten-free deve essere ordinato
all'atto della prenotazione del biglietto
aereo), in caso contrario dovrete attrezzarvi
per conto vostro
In alcuni paesi il problema celiachia è abbastanza conosciuto (ad
esempio in Inghilterra, Irlanda) ma fate attenzione perché nei
paesi del Nord Europa l'amido di frumento è consentito: quindi
esistono dei prodotti dietetici cosiddetti gluten-free contenenti
amido di frumento e prodotti dietetici senza amido di frumento
Presso
l'Aic
(Associazione
Italiana
Celiachia), o su Internet troverete gli indirizzi
delle associazioni estere, che in genere
sono molto disponibili a fornire materiale
Portatevi comunque una traduzione in inglese o altre
lingue delle principali frasi che vi potranno essere
utili e dei termini più frequenti
FARMACI E CELIACHIA
I celiaci possono tranquillamente assumere
tutti i farmaci presenti sul mercato. La
Farmacopea Europea dal 1999 ha imposto,
infatti, per l’amido di frumento presente come
eccipiente, un contenuto proteico totale il cui
quantitativo massimo è stato limitato alla misura
dello 0,3% (il quantitativo massimo di glutine è
quindi limitato da tale disposizione e risulta del
tutto innocuo per il celiaco).
CELIACHIA ED EUCARESTIA
In Italia è notevolmente aumentato il numero di soggetti celiaci. Il
celiaco non può accostarsi alla Comunione Eucaristica
per via della composizione delle ostie tipiche (farina di
frumento)
La Congregazione per la dottrina della Fede il 19 giugno 1995
così puntualizzava le condizioni di validità della materia:
- le ostie prive di glutine sono materia invalida per l'Eucaristia;
- sono materia valida le ostie nelle quali è presente una quantità di
glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di
materie estranee e purché il procedimento usato non sia tale da
snaturare la sostanza del pane
Finalmente da alcuni anni anche i Celiaci possono ricevere
l'Eucaristia sotto la "specie del pane". Si tratta di un'ostia a
base di amido di grano del tipo "Cerestar", inizialmente
prodotta
dalla ditta: Franz HOCH GmbH, Hostien-und
Oblatenfabrik, Postfach 1465 - D 63884 Miltenberg am Main
(Germania)
Oggi queste ostie sono importate in Italia dalle seguenti ditte:
- ARS NOVA S.A.S. ARTE SACRA, di Giacomo GNUTTI, Via
TOSIO,1
-25121
BRESCIA
Tel.
030
3755124
- ARTE SACRA di CANDOTTI, Via TREPPO, 10 -33100 UDINE
Tel. 0432 / 502065
A Roma si possono acquistare le ostie consentite ai celiaci presso
la Curia, alla libreria COR, piazza San Giovanni in Laterano 6
Se invece si vuole fare la Comunione, la Chiesa di Santa Maria in
Trastevere, ha disponibilità delle ostie, rivolgendosi al Parroco
don Matteo
Dalla certificazione e documentazione pervenute dalla ditta
tedesca, dalle analisi eseguite dalla Commissione Kit e dal parere
espresso dal nostro Comitato Scientifico Nazionale, oggi
possiamo dire che le ostie Cerestar per i celiaci possono essere
considerate alla pari dei "migliori" prodotti dietetici senza glutine e
possono essere consumate quotidianamente in assoluta
tranquillità. Infatti, un'ostia contiene appena lo 0,0374 mg. di
glutine
La Congregazione per la Dottrina della Fede, con lettera del 17
agosto 2001 all'A.I.C. Nazionale, ha fatto presente che questo
tipo di ostia rispetta "le decisioni a suo tempo assunte dal
Dicastero circa l'uso del pane con poca quantità di glutine" e
pertanto ha giudicato "favorevolmente l'iniziativa intrapresa ed i
conseguenti risultati, conformi alle disposizioni in ordine alla
materia valida per la Consacrazione ed ai necessari parametri che
salvaguardino la salute del fedele celiaco"
Modalità di accostarsi alla Comunione:
-occorre che il Sacerdote accerti, attraverso certificazione medica,
la condizione di celiachia
-mancando ostie aventi requisiti idonei, viene concessa la
comunione al calice. Tuttavia sussistono problemi per gli astemi e,
soprattutto, bambini
Aspetti psicologici nei soggetti affetti da celiachia
La celiachia è un'affezione che può essere diagnosticata in
qualsiasi momento della vita, in età pediatrica, in adolescenza e in
età adulta
L’unica terapia efficace è seguire una
dieta priva di glutine per tutta la vita
Naturalmente, introdurre nella vita del soggetto adulto o
adolescente, affetto da celiachia, un cambiamento alimentare,
non risulta essere di semplice accettazione
Un “cambiamento alimentare” nella vita di una persona,
plasmata dagli eventi della vita e dalla sua cultura di
appartenenza, considerando tutto il suo background “alimentare”,
può risultare di difficile accettazione e in alcuni casi addirittura
drammatica
In quest’ultimo caso ci si riferisce specialmente a soggetti celiaci
che non presentano al momento della diagnosi sintomi
conclamati, tale da motivare l’accettazione della dieta propostagli
dai medici
Il cambiamento alimentare comporta, almeno inizialmente un
disequilibrio mente/corpo, che si riverbera in tutte le sfere della
vita. Ci riferiamo soprattutto a difficoltà della gestione della vita
quotidiana, sia in casa che fuori casa, con conseguente riduzione
della vita sociale
La dimensione psicologica più rilevante nei
soggetti celiaci adulti al momento della
diagnosi è caratterizzata da sentimenti di
ansia e tristezza, mentre il sentimento
predominante collegato all’osservanza alla
dieta è la rabbia
Mentre l’ansia, sembra ridursi durante la dieta,
la depressione sembra essere costante
sottofondo della vita dei celiaci
Questi stati d’animo quali l’inadeguatezza, l’impotenza e la
diversità, spingono i soggetti celiaci ad avere un atteggiamento
psicologico passivo, di rinuncia e di chiusura in se stessi, che li
spingono ad evitare cene, ristoranti o uscire con gli amici, o
diversamente negare la malattia, assumendo così condotte a
rischio, come una ridotta osservanza alla dieta e trasgressioni
Tali condizioni, se non correttamente affrontate, possono
peggiorare lo stato generale del paziente e interferire con la sua
malattia complicandone o aggravandone il decorso
Il soggetto adulto celiaco, deve affrontare una ristrutturazione
cognitiva che non è di semplice soluzione almeno inizialmente,
perché si troverà ad affrontare un cambiamento importante
costellato di abnegazioni e privazioni
Questo può farci intuire la chiara necessità di un supporto
psicologico per questi tipi di soggetti, e di quanto sia importante
individuare i problemi di carattere strettamente psicologico derivati
dal cambiamento alimentare
Il discorso è un po’ diverso, invece, se il
cambiamento alimentare avviene nella vita del
bambino più piccolo; le problematiche
psicologiche e gli aspetti emotivo comportamentali cambiano a seconda della
fascia di età in cui la malattia celiaca si manifesta
Aspetti emotivo – comportamentali nel
bambino celiaco
Nei primi anni di vita il bambino, presenta accanto ai disturbi
organici come diarrea cronica, vomito, anoressia, dolori
addominali, arresto della crescita staturo/ponderale, ipotrofia
muscolare, anche disordini di tipo emotivo - comportamentali,
quali irritabilità, depressione, apatia, o uno stato di impotenza
Il cambiamento alimentare in questa fascia di età, risulta
essere molto meno traumatico rispetto all’adulto o
nell’adolescente, in quanto non si sono ancora strutturate le
valenze psichiche dell'alimentazione, derivate da esperienze,
adattamenti e reazioni emotive di vario tipo
Questo discorso decade però nel momento in cui il bambino in età
scolare dovrà affrontare nuove situazioni e persone al di fuori del
guscio familiare
Infatti, è proprio nell’ ambiente scolastico
che, confrontandosi con i suoi compagni, si
accorgerà che ci sono elementi della sua
vita che non sono “universali”, per cui può
subentrare in lui la convinzione di “essere
diverso”
Per eliminare tale stato d’animo, cercherà di uniformarsi agli altri e
sarà tentato ad esempio a consumare cibi proibiti, non
conoscendo a fondo le complicanze della malattia
Aspetti emotivo- comportamentali
nell’adolescente celiaco
L’adolescenza è un periodo di transizione e infatti, il giovane
adolescente si ritrova a rifiutare la sua infanzia e allo stesso
tempo tende a sentirsi adulto, pur non desiderando di identificarsi
con quest’ultimi
In quest’ottica si comprende anche la necessità da parte del
giovane adolescente di distaccarsi dal nucleo familiare, che non è
più visto come unico e principale punto di riferimento, ma il suo
interesse si sposta ad un nuovo sistema, ossia al gruppo dei
coetanei, che diventa per l’adolescente terreno fertile per le
identificazioni
Questo particolare momento di assoluta
sensibilità è ancora più sentito e amplificato,
nei soggetti celiaci, specie quando la diagnosi
di celiachia giunge proprio in questo periodo
Per i motivi suddetti, è facile capire come
l’adolescente celiaco possa manifestare un
rifiuto della propria malattia ed una scarsa
adesione alla dieta più che in altre fasi della vita
Infatti, è molto probabile che ci siano delle
differenze corporee con i suoi coetanei,
come ad esempio il ritardo della crescita
staturo/ponderale, che può produrre
insicurezza e timore sulla propria efficienza
fisica, ed ha come conseguenza la paura
di non essere accettato dal gruppo dei pari
Inoltre, le limitazioni alimentari dettate dalla dieta aglutinata,
possono favorire la produzione dei sentimenti di disagio e di
diversità, che possono comportare problemi emotivi
Due sono i pericoli in cui l’adolescente celiaco può incorrere
almeno inizialmente come risposta alla malattia celiachia:
1)assumere atteggiamenti passivi, di rinuncia e di chiusura in se
stessi, come evitare di uscire con gli amici, non recarsi a cene,
party, e a sottrarsi ad ogni tipo di divertimento
2)cercare
di
nascondere
la
sua
condizione
di
celiaco, ripristinando il glutine nella propria alimentazione, in
presenza di amici, infatti la mancanza dei sintomi riduce
l’aderenza alla dieta
È sbagliata la convinzione che piccole quantità di glutine assunte
sporadicamente siano ininfluenti sulla malattia.
Difatti è stato dimostrato che l’assunzione di un solo grammo di
glutine è in grado di provocare un grave quadro di sofferenza
della mucosa del paziente celiaco in remissione
In base a queste considerazioni si comprende come una completa
aderenza alla dieta aglutinata fa della celiachia una “non malattia”
È importante inoltre, che i genitori incoraggino il giovane
adolescente a non nascondere la propria condizione di celiaco,
ma spiegare ai propri coetanei cosa sia la celiachia, cosa
comporta e quali sono le conseguenze se non si segue la dieta
Così parlandone con semplicità ed eliminando le tensioni, si
elimina la sensazione di diversità, e si supera la paura di non
essere accettati dagli altri, ma fondersi nel gruppo, sentirsi così
accettato e sostenuto nella sua condizione
Nel caso in cui tutto questo potrebbe essere di difficile
accettazione da parte dell’adolescente, si potrebbe sempre
prendere in considerazione un intervento psicoterapico breve ed
incisivo, in questo modo si aiuta il soggetto a rafforzare le risorse
psicologiche, si aiuta ad eliminare il senso di diversità e di
trasformare i sentimenti negativi in produttività, per raggiungere
così un buon livello di benessere psicofisico
Conclusioni
Concludendo, la celiachia come tutte le malattie organiche
presentano, spesso aspetti di natura psicologica che non possono
essere sottaciuti, ma affrontati senza alcun timore perché
considerati aspetti importanti della malattia stessa
Inoltre, è riconosciuto come le problematiche emozionali, possano
peggiorare lo stato generale del paziente e quindi interferire con la
malattia complicandone o aggravandone il decorso
La nostra esperienza clinica ci suggerisce che un sostegno
psicologico servirebbe molto nei casi in cui il soggetto celiaco
soffra della limitazione dietetica più che per la malattia organica.
Grazie a questo sostegno si aiuta il soggetto a mettere in atto
risorse psicologiche adeguate e a superare questo momento
difficile
Non sempre però, il paziente è disposto a spendere tempo e
denaro per un malessere dell’anima, mentre lo farebbe senza
esitazioni per un problema fisico!
L’approccio psicologico nella gestione clinica dei soggetti celiaci è
necessaria affinché si sostenga il celiaco e i suoi familiari ad
affrontare tale momento particolare, allo scopo di contribuire a
migliorare la loro qualità di vita
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