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Presentazione standard di PowerPoint

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Presentazione standard di PowerPoint
-
CAUSE E CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN
AMERICA
(Conseguenze)
-
LA DIFFUSIONE DEL SOCIALISMO
-
LA CHIESA DIFRONTE ALLA QUESTIONE SOCIALE
LE DUE FASI DELLA SECONDA
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
PRIMA FASE
1850 - 1879
- Incremento Demografico
- Innovazioni nel settore
Siderurgico
- Nuove società:
commerciali e industriali
- Evoluzione degli istituti
bancari
- Trasformazione dei
trasporti
Inizio XX
CAUSE
SECONDA FASE
- Nuove scoperte tecniche e
scientifiche
- Nuovi metalli
- Concentrazione
monopolistica delle imprese
- Ampliamento dei mercati
I fattori che determinarono la prima fase della seconda Rivoluzione industriale
furono:
- un’ importante aumento demografico, che concorse all’aumento della domanda di
prodotti sul mercato
- Una maggiore disponibilità di metalli, che provocò nuove tecniche di lavorazione
- La riforma delle società commerciali, la costituzione delle cosiddette società per
azioni, tramite le quali divenne più facile reperire denaro
- Evoluzioni degli istituti bancari, si divisero in banche commerciali e banche di
investimento (prestiti più lunghi)
- Trasformazione dei trasporti, sviluppo della circolazione ferroviaria e della
navigazione a vapore
Tra il 19 e il 20 secolo si ebbe in Europa e nel mondo un ulteriore progresso determinato
da nuove scoperte tecniche e scientifiche, che finirono per rivoluzionare l’attività
produttiva.
L’industria negli anni a venire raggiunse uno sviluppo senza precedenti , questo fu
possibile grazie all’introduzione di nuovi metalli come l’acciaio il cromo etc..
Molto più versatili e lavorabili del ferro.
Inoltre le vie di comunicazione e i mezzi di trasporto subirono oltre che un’enorme
sviluppo, anche un radicale cambiamento: iniziarono negli ultimi decenni dell’ottocento
a essere prodotte le prime automobili, e nel 1904 entrarono in circolazione autobus e
autocarri.
Il vertiginoso sviluppo della tecnica dell’ industria comportò trasformazioni essenziali in
campo organizzativo: la piccola fabbrica diventava sempre più inadatta a sostenere le
esigenze di una produzione crescente.
Verso la fine del secolo, si cominciò ad assistere al fenomeno della concentrazione delle
imprese, finalizzato a battere la concorrenza suddividendosi la richiesta del mercato tra
varie aziende. (TRUST)
CRISI ECONOMICA E PROTEZIONISMO
Aumenta la produzione
Aumentano le importazioni
Troppe merci sul mercato
Grave crisi economica
IL MOVIMENTO SOCIALISTA
All’ interno delle classi operaie, si andava diffondendo il movimento socialista,
diviso tra diversi programmi.
Per tentare di eliminare le divergenze fu organizzato a Londra nel 1864, un
convegno dei rappresentanti delle varie correnti socialiste.
Da quel convegno nacque l’Associazione internazionale dei lavoratori (Prima
Internazionale).
Alla stesura del documento di fondazione aveva collaborato anche Karl Marx .
Lo scopo era quello di costruire un punto di riferimento organizzativo e ideologico
per le associazioni operaie e socialiste operanti nelle singole realtà nazionali contro
lo sfruttamento.
Successivamente però si accese lo scontro tra le diverse posizioni ideologiche,
infatti si inserì la pubblicazione da parte di marx di un imponente studio sul
capitalismo. Marx analizza il sistema di produzione come si è venuto formando tra
settecento e ottocento, caratterizzato dall’esistenza di due classi, quella
capitalistica e quella operaia. Secondo questo pensiero gli interessi delle due classi
sono inconcilliabili secondo la teoria del plusvalore: cioè la quota del lavoro
prodotto dall’ operaio è nettamente superiore rispetto allo stipendio con cui il
lavoro stesso viene pagato. Da qui deriva lo sfruttamento a cui la classe operaia è
sottoposta, destinato ad aumentare continuamente con lo sviluppo dell’industria.
PRIMA
INTERNAZIONALE
SCIOLTA
Perché lo scopo di unificare a
livello internazionale le lotte
operaie fallisce. (1876) troppe
fazioni opposte (anarchici)
FORMAZIONE DI UNA SECONDA INTERNAZIONALE
In seguito, all’interno del movimento operaio andò sempre di
più formandosi il pensiero Marxista, che portò in breve alla
nascita in tutta Europa dei grandi partiti Socialisti. Purtroppo
le discussioni all’interno dei Partiti non erano finite. Si
diffusero tesi riformiste in base alle quali bisognava perseguire
il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori
lottando per delle riforme che tutelavano in modo
democratico i sistemi borghesi e portassero pacificamente,
all’emancipazione politica e sociale dei lavoratori. (scioperi
operai)
SCIOPERO E PRIMO MAGGIO
La Seconda Internazionale fece un appello per la giornata internazionale dei
lavoratori che si celebrò per la prima volta il primo maggio 1890.
IL PRIMO MAGGIO NACQUE COME GIORNATA DI LOTTA, in cui si
scioperava per ottenere la giornata di otto ore.
La seconda internazionale, non riuscì a promuovere un’azione rivoluzionaria,
ma comunque ebbe un ruolo importante per il coordinamento e il dibattito
ideologico tra operai, successivamente li portò alla conoscenza a pieno dei loro
diritti e alla rivendicazione di essi attraverso lo sciopero.
LA CHIESA DI FRONTE ALLA
QUESTIONE SOCIALE
 Anche la chiesa elaborò una propria posizione sulla
questione sociale, esprimendo una condanna al socialismo,
ritenuto incompatibile col cristianesimo a causa della sua
visione atea della vita e del suo rifiuto della proprietà
privata, che invece la Chiesa considerava indispensabile per
lo sviluppo della personalità umana e la difesa del sopruso
dei potenti.
 Per far fronte alla questione sociale, il cattolicesimo
propose una distribuzione più equa della ricchezza e il
potenziamento delle attività assisteziali.
 Leone XIII con la rerum novarum si schierava sia contro
l’egoismo del liberalismo borghese, sia contro le dottrine
socialiste. Invece che una contrapposizione il papa invocava
una collaborazione delle classi.
KARL MARX
Karl Heinrich Marx (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883) è stato
un filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco. In italiano è
a volte chiamato Carlo Marx, con il nome tradotto.
Il suo pensiero, incentrato sulla critica, in chiave materialista, dell'economia,
della politica, della società e della cultura capitalistiche, ha dato vita alla
corrente socio-politica del marxismo. Teorico della concezione materialistica
della storia e, assieme a Friedrich Engels, del socialismo scientifico, è
considerato tra i filosofi maggiormente influenti sul piano politico,
filosofico ed economico nella storia del Novecento che ha avuto un peso
decisivo sulla nascita delle ideologie socialiste e comuniste.
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