Come si organizza la produzione aziendale? Che differenza c`è tra
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Come si organizza la produzione aziendale? Che differenza c`è tra
4 Management Come usare un APS per la pianificazione: il caso Saira Europe L’APS, questo sconosciuto La sede della Saira Europe a Villafranca di Verona dove nella pianificazione si fa ricorso all’APS (Advanced Planning & Scheduling) per la produzione di arredi e complementi per le carrozze di treni, tram e metropolitane Massimiliano Oleotto* Come si organizza la produzione aziendale? Che differenza c’è tra pianificazione e schedulazione? E soprattutto: come si utilizza uno strumento sofisticato come un APS (Advanced Planning & Scheduling) per ottenere il massimo dei risultati? Per chi è indispensabile e chi invece può farne a meno? Ecco tutte le risposte… A PS è un acronimo anglosassone. Sta per Advanced Planning & Scheduling, facilmente traducibile in italiano con Pianificazione e Schedulazione Avanzata. Ma cos’è una pianificazione? In cosa differisce da una schedulazione? E soprattutto, quando si può dire che una pianificazione assieme ad una schedulazione risultano avanzate? Le risposte a queste domande non sono affatto semplici, quindi è conveniente procedere con ordine. Intanto è bene focalizzarsi sulla pianificazione che, in buona approssimazione, determina e data attività future. Con riferimento ai processi aziendali, la pianificazione è perfettamente definita dal modello HPP, alias Hierarchical Production Planning, ossia Pianificazione della Produzione Gerarchica, proposto da Hax e Meal già nel 1975. Come si può osservare dalla Figura 1, il modello in questione è molto sofisticato giacché prevede due livelli - quello tattico e quello operativo - e tre ambiti - il MPS/MRP, la pianificazione della capacità produttiva e la verifica di fattibilità dell’ordine cliente. Di fatto, i due livelli implementano la logica che prima di fare è conveniente stabilire come fare, mentre i tre ambiti che un piano aziendale può essere un buon piano aziendale solo se si ha la capacità per farlo ed è orientato al cliente. Detto della pianificazione, c’è da dire della schedulazione. A differenza della pianificazione, la schedulazione non determina attività future, e pertanto le attività future devono essere già state determinate; in aggiunta, la datazione della schedulazione è più precisa della pianificazione, poiché oltre al giorno si indica anche l’ora del giorno. Rientrando nuovamente nell’ambito dei processi aziendali, dalla Figura 1 si evince che la schedulazione si trova a mezza via tra la pianificazione e l’esecuzione - e infatti, si usano talora espressioni equivalenti quali pianificazione L’interno di una carrozza ferroviaria: Saira Europe è un’azienda del Gruppo Tosoni e vanta collaborazioni eccellenti tra cui le forniture per l’ETR500 esecutiva o programmazione. Ciò accade perché, dovendo tradurre il piano operativo in una lista lavori eseguibile dall’officina, la datazione è vincolata dall’effettiva disponibilità delle risorse, cioè materiali, manodopera, strutture, ecc. È il vincolo, dunque, che caratterizza la schedulazione, quando invece la pianificazione è caratterizzata dalla possibilità di rimuovere il vincolo, approvvigionando le risorse oppure gestendo il cliente. Pianificazione e schedulazione coesistono all’interno di un’azienda. Nessuno può dubitare circa la presenza della prima, del resto l’ERP, che sottende oggidì la vita di una qualsiasi azienda, è un’evoluzione del MRP che è il cuore dell’HPP. Si può invece dubitare - e si dubita - circa la presenza della seconda, ma tale dubbio viene meno nel momento in cui non si pensa ad un software e si pensa in sua vece ad un foglio Excel oppure alla testa di un capo reparto. Ecco allora che, se pianificazione e schedulazione coesistono con i loro set di date, le date pianificate distinte dalle date schedulate epperò congruenti tra loro, si ottiene un sistema che è il PS, ossia proprio l’APS senza la A. Per comprendere il passo dal PS all’APS è sufficiente accennare a come viene svolto l’HPP: si esegue il MPS, si danno i risultati al RCCP, se il RCCP trova dei vincoli e non li rimuove si esegue di nuovo il MPS per rimuoverli, si danno i risultati del MPS al MRP, e via dicendo. Facile intuire che, se ogni processo è eseguito con un software che è un’elaborazione batch che mostra i risultati in modo tabellare - come accadeva alla fine degli anni Novanta - lo svolgimento è molto lento. Tanto più lento quanto più la rimozione dei vincoli derivanti dalla pianificazione della capacità produttiva richiede la gestione del cliente, ad esempio perché una consegna cliente viene posticipata. In ogni caso così lento da rendere improponibile la simulazione di più La sede di Saira Europe che conta su stabilimenti produttivi a Villafranca di Verona, Avellino, Andresieux Boutheon (Francia) e Vadodara (India) Management 5 Figura 1 - Il modello Hierarchical Production Planning Figura 2 - Utilizzo del processo MPS nelle aziende To Stock e To Order A lato: Il modello Hierarchical Production Planning, con le linee che sono relative ai flussi principali ed i processi “rossi” che sono i processi implementati dall’APS piani operativi per confrontarli sulla base di KPI in grado di valutare la stabilità del piano, il livello di servizio al cliente, la saturazione delle risorse, l’impatto economico sull’esercizio dell’azienda. Fu a questo punto che ci si accorse che i software di schedulazione in circolazione, dovendo da un lato eseguire elaborazioni interattive e dall’altro lato mostrarne i risultati in modo grafico, potevano inglobare anche la pianificazione e, inglobandola, divenire APS. Perché l’APS mantiene sì l’approccio seriale dell’HPP ma lo svolge in modo talmente veloce, anche quando si rimuovono i vincoli e si attiva la simulazione, che tale approccio non è più distinguibile dall’approccio all-in-one. Proprio questo nuovo approccio tutt’uno si è meritato la A di Avanzato. Avere un cronometro significa sapere cronometrare? Siamo alla partenza dei 100 metri. Non c’è il cronometraggio elettrico ma solo quello manuale, e voi siete uno dei cronometristi disposti sul traguardo. Cronometro in mano dovete farlo partire allo sparo dello starter. Ma… quando lo fate partire? Molti di voi risponderanno: quando sento lo sparo. Giusto? No, non va bene. La risposta corretta è: quando si vede il fumo uscire dalla pistola. Questo perché il suono viaggia a circa 340 metri al secondo, per cui ci vogliono 3 decimi affinché arrivi al traguardo. Se faceste partire il cronometro quando sentite lo sparo, beh, trasformereste un 10”8 in un 10”5 e, credetemi, fa una bella differenza. Tutto ciò per dire che, se avere un cronometro non significa sapere cronometrare, avere un APS non significa saperlo utilizzare, e ciò vale soprattutto per la pianificazione. Ora, prima di vedere come si usa il nostro cronometro è il caso di chiederci se ci serve, che usarlo, chessò, nel salto in alto non avrebbe senso. Ecco, quando è necessario disporre di un APS? Tomi e tomi sull’argomento dicono che l’APS deve essere utilizzato nelle aziende che lavorano su commessa, che significa che può essere utilizzato nelle aziende che lavorano per il magazzino epperò lì se ne può fare a meno. Ciò accade perché le imprese To Stock operano in base alle previsioni di vendita, e pertanto hanno tutto il tempo per svolgere in modo tradizionale l’HPP, tempo inteso sia come periodo di formulazione del piano che come frequenza di riformulazione dello stesso. Il focus in questa situazione è tutto sul forecasting, e lo stesso ordine cliente è regolato dall’ATP, cioè da ciò che si è prodotto in base alle previsioni ed a terra in magazzino. Per le imprese To Order la situazione è opposta e assai più complicata, giacché i tempi concessi dai clienti sono brevi e, ahinoi!, stanno diventando sempre più brevi. In più l’ordine cliente, non trovando a terra alcunché, non può essere regolato dall’ATP ma deve essere controllato dal CTP, che è una simulazione degli effetti dell’ordine sul piano per appurare che possa essere fatto nelle quantità e nelle date richieste - e abbiamo visto poc’anzi che l’HPP svolto in modo tradizionale fa letteralmente a pugni con la simulazione. In questa complessità c’è almeno una semplificazione di un certo peso, come si può ricavare dalla Figura 2: l’assenza del processo MPS. Ciò implica che la pianificazione con l’APS nelle imprese To Order è costituita solamente da un livello, quello operativo, con i suoi tre ambiti, vale a dire MRP, CRP e CTP. Le aziende che lavorano su commessa non sono aziende qualsiasi per il fatto che sono le nostre PMI, cioè le Piccole e Medie Imprese. E le Le aziende che lavorano su commessa non sono aziende qualsiasi PMI sono tutt’altro che una realtà marginale in Italia, dal momento che costituiscono addirittura il 99% del totale delle aziende, l’81% del totale degli occupati e il 72% del totale del valore aggiunto. Proprio una di queste, la Saira Europe, sarà considerata nel prosieguo a titolo di esempio per chiarire come si utilizza l’APS in pianificazione. Saira Europe: fornitura di arredi per le carrozze dei treni Saira Europe è un’azienda facente parte del Gruppo Tosoni, ed è leader europeo nella fornitura di arredi per le carrozze dei treni, come anche delle metropolitane e dei tram. La sede si trova a Villafranca di Verona ed è mostrata nella Figura 3, ma può contare anche su altri tre branch produttivi: Avellino, Andresieux Boutheon in Francia e Vadodara in India. Molte sono state le realizzazioni eccellenti in questi anni, come ad esempio l’ETR 500, meglio conosciuto come Frecciarossa, oppure il MF 77, che indica i convogli della linea 7, 8 e 13 della metropolitana di Parigi. La fornitura di arredi di Saira Europa parte dalla progettazione e riguarda tutti i particolari che si possono trovare all’interno di una carrozza come quella mostrata nella Figura 4: rivestimenti, por- 6 Management Figura 5 - Il modello Rolling Horizon A destra l’Istogramma di Carico di JFlex (software della Tecnest di Udine) e sopra il modello di attuazione dell’HPP (Hierarchical Production Planning), ossia il modello Rolling Horizon. L’orizzonte di pianificazione è un insieme di zone in cui il piano è via via più solidificato man mano che ci si avvicina all’oggi te, cappelliere, toilette, vestiboli, tavolini, tende, ecc. Il cliente può richiedere all’azienda veneta sia un elemento specifico che un kit di elementi specifici, kit che può allargarsi tanto all’intera carrozza quanto a tutte le carrozze di un intero treno. Per quanto detto, la modalità produttiva di Saira Europe è MTO & PTO oppure ETO a seconda che ciò che il cliente richiede sia già stato progettato o meno. Dal punto di vista operativo questo si traduce in distinte base già pronte oppure distinte base in allestimento, cioè che prevedono un rilascio parziale di componenti per iniziare le attività di acquisto e produzione prima del completamento della progettazione. Tutto facile in teoria… Ma in pratica? Riprendendo quanto detto sull’HPP declinato per le aziende che lavorano su commessa come Saira Europe, il primo step teorico è il MRP. Il suo compito è da un lato evidenziare i fabbisogni, ossia le mancanze, per ovviarvi con proposte d’ordine, e dall’altro lato evidenziare i surplus, ossia i sovrappiù, per ovviarvi con avvisi d’eccezione. Già qui, tuttavia, ci si imbatte in alcune questioni pratiche: ogni quanto si lancia il MRP? E se lo si lancia, si confermano prima le eccezioni o gli ordini? E si conferma tutto oppure una parte? E se si conferma una parte, quale parte si conferma? Il secondo step teorico è il CRP. Confermato il MRP, il carico delle risorse produttive che ne deriva deve essere confrontato con la loro capacità per evidenziare eventuali sovraccarichi che renderebbero il piano non fattibile. Facile dire che, se esiste sovraccarico, lo si può elidere nelle modalità consuete, vale a dire aumento della capacità (straordinario ed approvvigionamento risorse), ricorso a capacità alternativa (interna ed esterna) e ridatazione ordini (anticipo e posticipo). Meno facile risolvere altre questioni pratiche, come quali risorse e quali bucket valutare prima e quali dopo, o come quale modalità scegliere prima e quale dopo, o ancora se e come propagare l’eventuale anticipo o posticipo a carichi precedenti e successivi - e questo: solo per le operazioni di un ordine di produzione? Oppure anche di altri ordini, compresi quelli di acquisto, in base al pegging MRP? E se il posticipo porta ad uno spostamento della consegna cliente, cosa si fa? A questo punto, prima ancora di passare al terzo step teorico, che è il CTP, c’è da chiarire un’ulteriore questione pratica. Quando si lancia il MRP non ci si trova ad avere a che fare con una lavagna vuota, ma con una lavagna piena di ordini tra i quali devono trovare spazio proposte ed avvisi. Ma se tra quegli ordini ci sono materiali in ritardo l’ordine di acquisto è stato inviato al fornitore ma la data confermata è successiva a quella richiesta - oppure carichi in backlog - l’ordine di produzione che doveva essere svolto nel periodo che intercorre tra due pianificazioni successive non è stata svolto oppure è stato svolto in parte, ed è quindi rimasto al passato - che si fa? Si lascia che a risolvere le criticità sia il MRP con avvisi di anticipo e sollecito, o si lancia una ripianificazione che le elide perché posticipa gli ordini? E se li posticipa, ricordando quanto visto per il CRP, come li posticipa? Venendo infine al CTP, questo lancia un’elaborazione simile al MRP/ CRP con la differenza che: non si generano avvisi; in luogo delle proposte si hanno i suggerimenti; la conferma di un suggerimento porta a suggerimenti validati e non ancora a proposte, che si hanno solo quando l’ordine cliente verificato viene effettivamente confermato al cliente. Le questioni pratiche da affrontare pure in questo contesto sono molte: ogni quanto si lancia il CTP? Si lancia il CTP per un solo ordine cliente o per un insieme? Se un suggerimento di acquisto o di produzione va al passato, che si fa? E che si fa se un suggerimento di produzione porta ad un sovraccarico e non si può fare a meno che posticipare un carico per eliderlo: si posticipa il carico simulato, oppure invece si posticipa un altro carico, perfino un carico rilasciato? Si potrebbe pensare che le risposte alle domande fatte sopra varino da azienda ad azienda. Invece sostanzialmente sono le stesse. E la procedura di pianificazione APS adottata in Saira Europe è un esempio illuminante a questo proposito. Prima di esaminarla, tuttavia, è bene accennare pure alla Figura 5, che presenta il modello di attuazione dell’HPP, ossia il modello Rolling Horizon. Secondo tale modello l’orizzonte di pianificazione non è un tutto indistinguibile ma piuttosto un insieme di zone in cui il piano è via via più solidificato man mano che ci si avvicina all’oggi. Dunque, procedendo dal futuro al presente, si hanno i suggerimenti, le proposte, gli ordini confermati e gli ordini rilasciati. La procedura di pianificazione APS in Saira Europe La procedura di pianificazione svolta in Saira Europe utilizza il software APS JFlex della Tecnest di Udine, che è interfacciato al software ERP Galileo della San Marco Informatica di Grisignano di Zocco, in provincia di Vicenza. Software italianissimi, dunque. Tale procedura ha frequenza settimanale per i processi MRP e CRP, giornaliera per il processo CTP. In buona approssimazione, la procedura MRP e CRP si compone dei seguenti step: •si aggiorna la capacità delle risorse, costituita in Saira Europe sostanzialmente da manodopera •si lancia l’elaborazione MRP/ CRP •si accettano tutti gli avvisi: cancellazione, decremento quantità, anticipo e posticipo - gli avvisi riguardano tutti gli ordini confermati e non quelli rilasciati • si confermano in ordine tutte le proposte all’interno del planning fence, siano esse di acquisto o di produzione • si ripianificano in avanti gli ordini di produzione rilasciati che impiegano materiali in ritardo, per i quali non ci sono possono essere avvisi ed evidenziati da un’elaborazione simile al MRP che è l’Analisi Mancanti - in sintesi, con tale elaborazione in luogo di un avviso si ha un mancante; la ripianificazione avviene spostando in avanti tutti gli ordini di produzione successivi all’ordine in questione in base al pegging MRP e può pertanto comportare Management 7 lo spostamento in avanti di una consegna cliente. Si osservi che non si procede alla ripianificazione in avanti degli ordini di produzione in backlog perché tale carico deve essere smaltito il più velocemente possibile, che equivale a dire che l’officina di Saira Europe, mostrata in Figura 6, deve recuperare quanto prima la sua produttività, cioè la produttività che non genera backlog • se esistono, si elidono i sovraccarichi in questo modo - nella Figura 7 è mostrata una schermata di JFlex in cui compare l’Istogramma di Carico, ossia l’applicazione in cui si svolge il livellamento del carico rispetto alla capacità: - si esplorano le risorse e i bucket considerando prima tutti i bucket dall’oggi al planning fence della prima risorsa del flusso produttivo, poi si passa ai bucket della seconda, e della terza, e così via; in sostanza si livella solo il carico degli ordini, giacché un livellamento del carico delle proposte verrebbe annullato dalla rigenerazione del MRP. Ciò non esclude che ci possa essere un sovraccarico con le proposte, e tuttavia, da un lato questo sovraccarico è critico solo se la risorsa è critica, ossia ha solo il posticipo per eliderlo, e dall’altro si cerca di non essere mai in tale condizione grazie al CTP; però, qualora si ricada in questa condizione, che è risorsa critica in sovraccarico con le proposte, è necessario confermare in ordine anche quelle proposte e procedere con gli step successivi della procedura - si cerca di elidere il sovraccarico aumentando prima la capacità delle risorse o con straordinari oppure aumentando il numero degli operatori - non esistendo in Saira Europa la possibilità di ricorrere a risorse alternative, che sarebbe stato lo step successivo all’aumento di capacità, · si posticipa il sovraccarico nelle stesse modalità viste per i materiali in ritardo ma con la sostanziale differenza che in genere si tratta di scegliere quale carico posticipare, e di conseguenza si tratta di scegliere quale consegna cliente spostare •non esistendo in Saira Europa la possibilità di comprimere i lead time o di utilizzare l’overlapping, si analizzano gli eventuali spostamenti delle consegne cliente causati dai materiali in ritardo e La modalità produttiva La fornitura di arredi di Saira Europa parte dalla progettazione e riguarda tutti i particolari che si possono trovare all’interno di una carrozza. Il cliente può richiedere all’azienda veneta sia un elemento specifico che un kit di elementi specifici, kit che può allargarsi tanto all’intera carrozza quanto a tutte le carrozze di un intero treno. Per quanto detto, la modalità produttiva di Saira Europe è MTO & PTO oppure ETO a seconda che ciò che il cliente richiede sia già stato progettato o meno. Dal punto di vista operativo questo si traduce in distinte base già pronte oppure distinte base in allestimento, cioè che prevedono un rilascio parziale di componenti per iniziare le attività di acquisto e produzione prima del completamento della progettazione. dai posticipi del sovraccarico non per minimizzarli, che sarebbe l’azione canonica di questo step, ma per validarli • si valuta mediante il set di KPI se stabilità, servizio, saturazione ed impatto economico del piano operativo sono accettabili con degli standard predefiniti • si rilasciano tutti gli ordini all’interno del freezing fence, ordini che diventano di dominio del FFS. Invece, sempre in buona approssimazione, la procedura CTP si compone dei seguenti step: •si lancia l’elaborazione CTP per tutti gli ordini cliente non ancora confermati al cliente, e quindi sia quelli da verificare che quelli verificati •si ripianificano in avanti i suggerimenti di acquisto e di produzione che sono al passato nella modalità già vista per la procedura MRP e CRP •se esistono, si elidono i sovraccarichi nella modalità già vista per la procedura MRP e CRP •si analizzano gli eventuali spostamenti delle consegne cliente nella modalità già vista per la procedura MRP e CRP - è evidente, quindi, che si può spostare tanto un ordine da verificare, quanto un ordine verificato, quanto ad- dirittura un ordine confermato; in altre parole, seppure in linea di principio vale la logica della prenotazione, che implica spostare prima ordini da verificare, poi ordini verificati e infine ordini confermati, esiste sempre la possibilità di fare un overrule, che nel linguaggio tennistico indica la situazione in cui una palla chiamata fuori dal giudice di linea viene considerata buona dal giudice arbitro, o viceversa •si conferma la simulazione che trasforma gli ordini clienti da ordini non verificati a ordini verificati. Chiudiamo questa trattazione con un’ultima osservazione. È chiaro che se esistono delle regole precise da un lato per livellare il sovraccarico e dall’altro lato per minimizzare lo spostamento delle consegne cliente, entrambe le procedure possono essere completamente automatizzate. Che è proprio quello che accade nel momento in cui le procedure di pianificazione svolte manualmente sono consolidate e il software APS implementato è in grado si supportare l’automatizzazione integrale. *European Senior Logistician certified by European Logistics Association