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Formazione preposti - Modulo aggiuntivo
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 corso per lavoratori e preposti 2014/2015 - a cura del RSPP con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo – via S. Francesco, 2 - FUSCALDO PROGRAMMA DEL CORSO I corsi sono riferiti al livello di rischio MEDIO: n. 2 corsi per n. 55 LAVORATORI: 4 formazione generale +8 ore formazione specifica; n. 1 corso per n. 11 PREPOSTI: 4 formazione generale +8 formazione specifica +8 ore formazione aggiuntiva. Tipologia di Corso Formazione Generale dei lavoratori/preposti Formazione Specifica dei lavoratori/preposti Formazione particolare aggiuntiva per il preposti Ore/Durata Quattro/un pomeriggio Otto/due pomeriggi quattro – con valutazione finale/un pomeriggio Numero totale di dipendenti dell’unità produttiva Numero totale di partecipanti al corso 113 55 3 Corsi attivati Il numero max di lavoratori ai corsi è pari a 35, con l’obbligo di frequenza del 90% delle ore previste, con la predisposizione di un registro di frequenza. 11 Numero di preposti partecipanti ai corsi di formazione aggiuntiva. CALENDARIO FORMAZIONE in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.L. 81/08 Sede Centro 1° corso Lavoratori/preposti 2° corso Lavoratori/preposti Modulo generale - giovedì 26 marzo 2015 dalle 15,30 alle 19,30 - giovedì 9 aprile 2015 dalle 15,30 alle 19,30 Modulo specifico - lunedì 30 marzo 2015 - martedì 31 marzo 2015 dalle 15,30 alle 19,30 - lunedì 13 aprile 2015 - martedì 14 aprile 2015 dalle 15,30 alle 19,30 Modulo aggiuntivo preposti giovedì 16 aprile 2015 dalle 15,30 alle 19,30 - lunedì 20 aprile 2015 dalle 15,30 alle 19,30 - corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 3 MODULO AGGIUNTIVO PREPOSTI (8 ORE) Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 CONTENUTI DEL CORSO 1. Principali soggetti del sistema di prevenzione, compiti, obblighi, responsabilità; 2. Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione; 3. Definizione ed individuazione dei fattori di rischio; 4. Incidenti e infortuni mancati; 5. Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei Lavoratori; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 4 6. Valutazione dei rischi, con particolare riferimento al contesto in cui il preposto opera; 7. Individuazione misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; 8. Modalità di esercizio della funzione di controllo e di uso dei mezzi di protezione collettivi e individuali; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 5 Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 Il Decreto legislativo 9 Aprile 2008 n. 81 integrato da: •Legge del 2 agosto 2008, n. 129 (conversione del D.L. 97/2008) •Legge del 6 agosto 2008, n. 133 (conversione del D.L.112/2008) •Legge del 27 febbraio 2009, n. 14 (conversione del D.L. 207/2008) •Legge 7 Luglio 2009 n° 88 •Decreto legislativo 3 Agosto 2009 n° 106 corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Testo unico - Abrogazioni DPR 547/55 DPR 164/56 DPR 303/56 D.Lgs.n. 277/91 D.Lgs.n. 626/94 D.Lgs.n. 493/96 D.Lgs.n. 494/94 D.Lgs.n. 187/05 “ogni altra disposizione legislativa e regolamentare nella materia disciplinata dal Decreto Legislativo medesimo incompatibile con lo stesso.” corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l’Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per “Preposti” corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 8 Preposto – definizione del D.Lgs. 81/08 art. 2, c. 1 lett. e: « Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa» corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 9 Non ha bisogno di una nomina formale (*), in quanto è l’unità lavorativa strutturata che, grazie alle sue competenze professionali ed alla posizione gerarchica apicale assunta rispetto alle altre unità presenti nell’ambiente lavorativo, è considerata dal Testo Unico la persona più adatta ad assolvere agli obblighi sintetizzati ai successivi punti da 5. a 8. ai quali non può sottrarsi. (*) Secondo il consolidato indirizzo interpretativo della Corte di Cassazione, confermato dalla sentenza della Sezione III Penale n. 22118 del 03/06/2008, “in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, il conferimento della qualifica di preposto deve essere attribuita, più che in base a formali qualificazioni giuridiche, con riferimento alle mansioni effettivamente svolte nell'impresa. Ne consegue che chiunque abbia assunto, in qualsiasi modo, posizione di preminenza rispetto agli altri lavoratori, così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire, deve essere considerato, per ciò stesso, tenuto”, a norma del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. - art. 19, “all'osservanza ed all'attuazione delle prescritte misure di sicurezza ed al controllo del loro rispetto da parte dei singoli lavoratori”. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 10 1. Principali soggetti del sistema di prevenzione, compiti, obblighi, responsabilità secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi e responsabilità. Il D.Lgs. 81/08 individua e indica con chiarezza le principali figure che devono occuparsi di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: • Datore di lavoro; • Dirigenti e Preposti; • Servizio di Prevenzione e Protezione ( RSPP e ASPP); • Medico Competente; • Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (RLS); • Squadre antincendio, pronto soccorso, emergenza. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 11 Schema Organizzazione Aziendale PREPOSTI ADDETTI ALLE EMERGENZE RSPP DS ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO MEDICO COMPETENTE ASPP LAVORATORI RLS corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 12 Definizioni (art. 2 D.Lgs. 81/2008) Datore di lavoro (DL) Il DL è il titolare del rapporto di lavoro o comunque il soggetto responsabile dell‘attività come titolare dei poteri decisionali e di spesa (art. 2 D.Lgs. n. 81/2008); Il DL ha dei compiti non delegabili quali la valutazione del rischio e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; Nel sistema italiano (Costituzione, Codice civile, Codice penale ecc.) il DL è il responsabile ultimo dei doveri di igiene e sicurezza. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 13 L’individuazione del DL non è scontata perché dipende dagli effettivi poteri esercitati e di spesa Il DL deve organizzare, prevenire, scegliere, prendere provvedimenti, proteggere …, per eliminare o ridurre al minimo i rischi Se il DL non dimostra di aver fatto tutto ciò che è in suo potere per evitare l’infortunio questo può diventare destinatario di sanzioni penali o ammende corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 14 Dirigente art. 2, c. 1 lett. d: Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. Il dirigente è il soggetto che dirige le attività produttive pur senza i poteri tipici del DL; Il dirigente organizza il lavoro, controlla la conformità, segnala le anomalie e interviene a correggerle laddove il suo potere di spesa lo permette; Il Dirigente risponde solo nei limiti dell’incarico conferitogli e nella misura dei mezzi di cui è dotato. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 15 Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: […] a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente Decreto Legislativo; b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 16 d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente; e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 17 g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto g bis) nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro; h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 18 l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37; m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute; o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche su supporto informatico come previsto dall'articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 19 p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5; q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio; r) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni […]; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 20 s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50; t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti; u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro; v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 21 z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione aa) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati; bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 22 Dirigenti, preposti ed effettività Art. 299 – D.lgs. 81/08 ( Esercizio di fatto di poteri direttivi) “Le posizioni di garanzia dei soggetti di cui all’art. 2, comma 1, lettera b), d) ed e) gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti” Principio di effettività La disposizione si applica al DL, dirigenti e preposti e stabilisce, in sintesi, che ai fini della corretta individuazione di tali figure occorre fare riferimento, oltre che alle attribuzioni formali, alle mansioni effettivamente svolte e al potere concretamente esercitato. Per “essere” un dirigente non basta essere un manager, occorre dimostrare che sulle persone coordinate viene esercitato un potere. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 23 Preposto – definizione del D.Lgs. 81/08 art. 2, c. 1 lett. e: Definizione di Preposto « Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa» I preposti sono le interfacce tra DL/dirigenti e i lavoratori; I preposti hanno obblighi di vigilanza e controllo; Se il preposto viene a conoscenza di situazioni che possono mettere a rischio i lavoratori ha l’obbligo di intervenire, segnalare o interrompere le lavorazioni a seconda dei casi. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 24 Obblighi Preposto – articolo 19 preposti, […], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; […] c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 25 d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 26 Preposto – articolo 19 e sanzioni SINTESI SANZIONE A SOVRINTENDERE (dirigere) Arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 € B CONTROLLO COMPETENZE Arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 € C PERICOLI GRAVI ED IMMEDIATI Arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 € D CONDIZIONI DI PERICOLO Arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 € E SEGNALAZIONI ANOMALIE Arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 € F CORSI DI FORMAZIONE Arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 € corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 27 Servizio Prevenzione e Protezione Il servizio prevenzione è un insieme costituito da soggetti (ASPP) e un responsabile (RSPP) con lo scopo di: individuare e valutare i fattori di rischio; definire le misure di prevenzione e protezione adatte ai rischi rilevati; elaborare procedure di sicurezza e validare istruzioni operative per le diverse lavorazioni; proporre e programmi di informazione e formazione e addestramento dei lavoratori. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 28 RSPP - Responsabilità Il RSPP non è destinatario di sanzioni dal D.Lgs. 81/08; non risponde per i reati imputabili al datore di lavoro, al dirigente o al preposto; può essere comunque coinvolto nelle indagini (e, nel caso, anche condannato) laddove si ipotizzi che l’infortunio in esame sia scaturito da una omissione o valutazione colposamente errata. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 29 Addetto Servizio Prevenzione e Protezione (ASPP): Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali, facente parte del servizio di prevenzione e protezione; L’ASPP coadiuva il RSPP nell’espletare i compiti del SPP. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 30 Medico Competente (interno o esterno): è un medico specializzato in medicina del lavoro con compiti e attribuzioni specifiche sulla sorveglianza sanitaria e le attività di prevenzione dell’azienda; è destinatario di sanzioni dal D.Lgs. 81/08; Il MC, il RSPP, il DL e il RLS si incontrano periodicamente in una riunione nella quale sono esaminate vari aspetti della gestione di igiene e sicurezza dell’azienda. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 31 Obblighi del Medico Competente (art. 25) collabora con il datore di lavoro e con il Servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi e alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute; programma ed effettua la sorveglianza sanitaria; istituisce una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza; consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso; consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, la documentazione sanitaria; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 32 invia all’Ispesl, esclusivamente per via telematica, le cartelle sanitarie e di rischio; fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria; informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria; visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno; partecipa alla programmazione per il controllo dell’esposizione dei lavoratori; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 33 RLS art. 47 D. Lgs.81/2008 Il RLS è il soggetto eletto o designato per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; È eletto direttamente dai lavoratori al loro interno nelle aziende o unità produttive che occupano sino a 15 dipendenti; È eletto tra le rappresentanze sindacali (se ci sono) nelle aziende che occupano oltre 15 dipendenti; Il numero degli RLS dipende dal numero di dipendenti; 1 fino a 200, 3 tra 200 e 1000, 6 oltre 1000. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 34 – attribuzioni art. 50 Il RLS, secondo il D.Lgs. 81/08, tra l’altro: accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; è consultato sulla valutazione dei rischi; è consultato sulla designazione delle figure di SSL e sull'organizzazione della formazione di cui all'art. 37; riceve le informazioni e la documentazione sulla valutazione dei rischi e le misure relative; riceve una formazione adeguata e partecipa alle riunioni periodiche del servizio prevenzione e protezione. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 35 Lavoratori DEFINIZIONE Il D.Lgs. 81/08 art. 2 comma 1 lettera a): “«lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. […]” corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 36 Nella scuola si qualificano lavoratori i soggetti che prestano servizio dipendente con rapporto di lavoro subordinato, ad essi sono equiparati gli allievi degli istituti di istruzione e i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali si utilizzano laboratori, attrezzature di lavoro, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali, agenti chimici, fisici e biologici, limitatamente ai tempi di effettiva applicazione ai laboratori e alle attrezzature. Il d.lgs. n. 81, all'art. 4, prescrive, comunque, che gli allievi degli istituti di istruzione e i partecipanti ai corsi di formazione professionale non sono computati ai fini dell'individuazione del numero dei lavoratori a partire dal quale conseguono particolari obblighi a carico del datore di lavoro. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 37 Il lavoratore, in tema di sicurezza, deve: rispettare le norme e le prescrizioni; utilizzare correttamente macchinari, attrezzature e DPI; segnalare le anomalie; collaborare all’attuazione delle misure preventive e protettive. Tra i doveri principali dei lavoratori, ricadono quelli di: • collaborare con il datore di lavoro, all'osservanza degli obblighi posti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; • rispettare le norme e le istruzioni che provengono dal datore di lavoro in materia di protezione; • utilizzare in modo adeguato le attrezzature e i macchinari da lavoro, le sostanze tossiche, i mezzi di trasporto e i dispositivi di sicurezza; • adoperare correttamente i dispositivi di protezione; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 38 • segnalare immediatamente al datore di lavoro qualsiasi eventuale condizione di pericolo, adoperandosi per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente; • non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza; • non agire autonomamente in operazioni o manovre che possono comportare dei rischi per gli altri lavoratori; • prendere parte ai programmi formativi e di addestramento predisposti dal datore di lavoro; • sottoporsi periodicamente ai controlli sanitari presso il medico competente. Viene risaltato il ruolo attivo del lavoratore, la sua partecipazione come persona direttamente impegnata nella gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro e non più soltanto un esecutore di ordini e mansioni. Pertanto il lavoratore è chiamato a garantire un costante livello di sicurezza all'interno dell'azienda in cui lavora, adoperandosi direttamente ed immediatamente per eliminare o per ridurre tutte le emergenze o i pericoli che si verificano e che possono arrecare dei danni. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 39 ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE ADDETTO PRIMO SOCCORSO Il Datore di Lavoro designa tramite nomina formale i dipendenti, Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso appositamente formati, su proposta dei Dirigenti Responsabili delle Strutture ed in accordo con il medico competente, previa consultazione dei RLS. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 40 2. Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Relazioni: il Datore di Lavoro chi DL cosa destinatario Individua- informa-sorveglia preposto Individua- informa-sorveglia dirigente forma-sorveglia lavoratore nomina RSPP Forma-consulta RLS nomina MC Nomina-forma Addetti a compiti speciali informa ASL (OdC) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 41 Relazioni: il DL chi cosa preposto segnala Dirigente segnala Lavoratore segnala RSPP assiste RLS Segnala-assiste MC assiste ASL (Odc) Controlla (sanziona) destinatario DL corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 42 Relazioni: il preposto chi cosa DL Individua-sorvegliaforma Dirigente Sorveglia-forma Lavoratore segnala ASL sanziona chi cosa destinatario segnala DL segnala Dirigente Controlla-richiama lavoratori segnala RSPP preposto destinatario preposto corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 43 Relazioni: il lavoratore chi cosa DL Sorveglia-forma-richiama Dirigente Sorveglia-richiama Preposto Controlla-richiama ASL Controlla-sanziona RLS Rappresenta SSL chi cosa destinatario segnala DL segnala Dirigente segnala Preposto segnala RSPP/MC lavoratore destinatario lavoratore corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 44 Relazioni: il RSPP chi cosa DL nomina Dirigente segnala Preposto segnala RLS segnala chi cosa destinatario assiste DL Si interfaccia Dirigente Si interfaccia Preposto Si interfaccia lavoratori RSPP destinatario RSPP corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 45 Relazioni: il MC chi cosa DL nomina Dirigente segnala Preposto segnala RLS segnala ASL Controlla-Sanziona chi cosa destinatario assiste DL Si interfaccia Dirigente Si interfaccia Preposto Si interfaccia lavoratori MC destinatario MC corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 46 Relazioni: il RLS chi cosa DL Forma-consulta-informa Dirigente consulta lavoratore Elegge-designa-segnala chi cosa destinatario segnala DL segnala Dirigente segnala Preposto segnala RSPP/MC segnala ASL RLS destinatario RLS corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 47 La riunione periodica Il MC, il RSPP, il DL e il RLS si incontrano periodicamente in una riunione nella quale sono esaminate vari aspetti della gestione di igiene e sicurezza dell’azienda. La riunione è obbligatoria nelle aziende che coinvolgono oltre 15 lavoratori ed è una fondamentale occasione di confronto i cui argomenti sono dettati dal D.Lgs. 81/08. Ordine del giorno della riunione periodica: Esame del documento di valutazione dei rischi; andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria; criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei DPI; programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 48 3. Definizione ed individuazione dei fattori di rischio Pericolo Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore, (per esempio materiali, attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro ecc.) avente la potenzialità di causare danni. Rischio Valutazione del Rischio Probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, e/o di esposizione, di un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Testo unico - Definizioni Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, Salute non consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità (OMS). Danno Prevenzione La perdita di qualsiasi elemento che contribuisca alla conservazione delle salute. Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Analisi degli infortuni - definizioni INCIDENTE INFORTUNIO Qualsiasi evento improvviso ed imprevisto che altera il normale andamento dell’attività lavorativa e determina danni materiali ad impianti ed attrezzature. “Evento lesivo avvenuto per causa violenta, in occasione di lavoro, da cui sia derivata una inabilità permanente assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea assoluta” NEAR-MISS (infortunio/incidente mancato) Qualsiasi evento che in circostanze avverse potrebbe determinare un incidente e/o un infortunio corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Analisi degli infortuni - Cause determinanti • Scarsa padronanza della macchina; • Assuefazione ai rischi ; • Banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo; • Sottostima dei rischi. • Diminuzione dell’attenzione nel lavoro di sorveglianza; • Mancato rispetto delle procedure; • Aumento dello stress; • Precarietà del lavoro che conduce ad una formazione insufficiente; • Manutenzione poco o male eseguita. • Dispositivi di protezione inadatti; • Sistemi di comando e controllo sofisticati; • Rischi propri della macchina (movimenti alternati, avviamento imprevisto, ecc); • Macchine non adatte allo scopo o all’ambiente (allarme sonoro mascherato dal rumore del parco macchine). • Circolazione di persone; • Assemblaggio di macchine di provenienze e tecnologie differenti; • Flusso di materiale o di prodotti tra le macchine. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Analisi degli infortuni - Conseguenze • Danno più o meno grave all’integrità fisica del lavoratore; • Arresto della produzione della macchina interessata; • Immobilizzazione del parco macchine similari per perizie (es. ispezione ispettorato del lavoro); • Degradazione dell’immagine dell’azienda. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Testo unico -Art 28 - La Valutazione dei Rischi Art 28 comma 1 Oggetto della VdR La valutazione dei rischi, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, (vedi accordo UE 8/10/04), e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. e i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili interessati da attività di scavo. La valutazione stress lavoro-correlato deve essere effettuata entro il 31. 12 .2010 nel rispetto delle indicazioni fornite dalla commissione consultiva permanente circolare Ministero del Lavoro 18.11.2010, corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Testo unico- Art 29 Modalità di effettuazione della V.d.R. Il Datore di lavoro effettua la Valutazione ed elabora il Documento Collaborazione con RSPP e Medico Competente (nei casi previsti dall’art. 41) Consultazione del RLS Rielaborazione in occasione di: • modifiche significative di processo produttivo; • modifiche dell’organizzazione del lavoro; • grado di evoluzione della tecnica di prevenzione; • infortuni significativi • risultati della sorveglianza sanitaria che ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di necessità di rielaborazione il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali. Il DVR (art 17 comma 1 lett a) e il DUVRI (art 26 comma 3) devono essere custoditi presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 DUVRI art. 26 Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi e il coordinamento degli interventi al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non é possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento é allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori. L’obbligo di elaborare il DUVRI non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore a cinque uomini/giorno, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 DUVRI art. 26 RISCHI DA INTERFERENZA sovrapposizioni attività svolte da più operatori rischi immessi dall’appaltatore rischi presenti nell’area L’interferenza è una circostanza in cui si verifica un EVENTO RISCHIOSO tra il personale del committente e quello dell’appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella stessa sede. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Informazione lavoratori art. 36 Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione su: •rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; •procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro; •nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli artt. 45 e 46; •nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente. •rischi specifici cui é esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; •pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; • misure e le attività di protezione e prevenzione adottate. Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Formazione lavoratori e RLS art. 37 Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata …, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a: concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda. Anche i dirigenti e i preposti ricevono a cura del datore di lavoro, un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione di cui al presente comma comprendono: a) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; b) definizione e individuazione dei fattori di rischio; c) valutazione dei rischi; d) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Da giugno 2013 il Documento di Valutazione Rischi (DVR) diventa obbligatorio anche per le imprese individuali o società con meno di 10 dipendenti. Il datore di lavoro non è tenuto alla redazione del piano di emergenza, ferma restando l’adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio, per i luoghi di lavoro ove sono occupati meno di 10 dipendenti, fatta eccezione per le aziende soggette al controllo da parte dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco ai sensi del DPR 151/2011. Per i luoghi di lavoro di piccole dimensioni il piano può limitarsi ad avvisi scritti contenenti norme comportamentali. LA “VALUTAZIONE DEL RISCHIO” è divenuta di uso comune con il recepimento di Direttive Comunitarie. Prima di ciò le norme in tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori hanno avuto valore prescrittivo e repressivo. La legislazione a carattere partecipativo orientata alla promozione della salute e sicurezza ha portato a processi di tipo valutativo per tutto ciò che è ragionevolmente prevedibile. Il processo di valutazione dei rischi non va visto come un adempimento burocratico ma come un fondamentale e continuo momento di verifica dell’attività produttiva dal quale dipendono la salute e la sicurezza di tutti coloro che fanno parte della medesima attività. La giurisprudenza, ha ritenuto responsabile il datore di lavoro in tutti i casi in cui il documento di valutazione dei rischi non fosse risultato completo e aggiornato (“culpa in vigilando”), anche nel caso che la carenza materiale fosse attribuibile ad un consulente esterno (“culpa in eligendo”) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio La valutazione del rischio è un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro intrapreso per definire quale siano le cause probabili di lesioni o di danni sia che: a) risulti possibile eliminare il pericolo, b)oppure definirne le misure protettive del caso, c) oppure ridurli fino a livelli accettabili, secondo quanto previsto dall'Art. 15 del D. Lgs. 81/2008 (misure generali di tutela). La valutazione del rischio è una operazione complessa che richiede necessariamente per ogni ambiente di lavoro o posto di lavoro una serie di operazioni successive e conseguenti tra loro. E’ il momento in cui si decidono quali livelli di rischio siano accettabili per il singolo individuo e/o per la collettività ed è il momento in cui oltre a dimostrare di essere in regola con le norme si scelgono le priorità di intervento. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio La VALUTAZIONE DEL RISCHIO è lo strumento fondamentale che permette al D.L. di individuare le misure di prevenzione, di pianificarne l’attuazione, il miglioramento, ed il controllo al fine di verificarne l’efficacia e l’efficienza. A seguito della VDR il datore di lavoro potrà così confermare le misure di prevenzione già in atto o decidere di modificarle, per migliorarle in relazione alle innovazioni di carattere tecnico od organizzativo sopravvenute in materia di sicurezza corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Obiettivo Per tutte le attività di lavoro vi sono rischi associati (costruire una casa, impiegare prodotti chimici, lavorare in un ospedale ecc.). L’obiettivo della valutazione dei rischi è quello di consentire al datore di lavoro di prendere provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questi provvedimenti comprendono: • La prevenzione • La protezione • L’informazione dei lavoratori • La formazione professionale degli stessi • L’organizzazione e mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. I soggetti L’obbligo di realizzare la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento spetta al datore di lavoro. Art 17 D.Lgs 81/08 Alla valutazione del rischio collabora il RSPP e il medico competente nei casi previsti dall’art 41. La valutazione si avvale del contributo del RLS in quanto deve essere realizzata previa consultazione del RLS il quale adeguatamente formato (Art.37 comma 10) è una risorsa tecnica oltre che il collettore delle esperienze e delle valutazioni degli stessi lavoratori. Il processo di valutazione investe anche in modo più o meno diretto anche i progettisti (art 22), i fabbricanti e i fornitori (art 23) e gli installatori (art 24) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. I soggetti Art 22 I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia. Art.23 Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbono essere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione. Art. 24 Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Classificazione La classificazione del rischio permette agli operatori della sicurezza di distinguere e differenziare il rischio in base a determinati parametri qualitativi. Il rischio, infatti, può assumere connotazioni differenti a seconda dei “punti di vista” secondo i quali viene valutato. I principali parametri tramite i quali possono essere classificati i rischi sono la “mansione” (potenzialità della fonte di pericolo), la “popolazione”(quantità dei soggetti coinvolti), la “conoscenza del lavoratore” e la “tollerabilità del rischio”. Si parla di rischio generico o specifico, individuale o collettivo, volontario o involontario e tollerabile o intollerabile. Il medesimo rischio può essere definito contemporaneamente specifico, individuale e trascurabile: semplicemente cambia il parametro secondo il quale in quel momento tale rischio è valutato. Poiché i rischi presenti nell’ambiente di lavoro possono essere molteplici, appare necessario inserirli in una scala di priorità. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Classificazione Generico Rischio Specifico Incidente stradale Incidente stradale per un addetto al settore trasporto Continuo Rischio Discontinuo Sono quelli inerenti specifiche attività lavorative Insorgono per attività non usuali (guasti/errori, manutenzione) Individuale Rischio Collettivo Insorge per un solo individuo Insorge per più individui Volontario Rischio Involontario Di cui sì è almeno parzialmente a conoscenza Rischi non conosciuti Tollerabile Rischio Intollerabile Tollerabile se ad esempio ne deriva un beneficio Non tollerabile corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Criteri La valutazione deve riguardare i rischi derivanti dall’attività lavorativa e che risultano ragionevolmente prevedibili La valutazione deve coinvolgere i lavoratori i quali devono successivamente essere informati circa le valutazioni stesse e i provvedimenti posti in essere. La valutazione dei rischi deve essere strutturata in modo da: garantire che si tenga conto di tutti i pericoli (persistenti, dovuti a guasti e ad errori, non trascurando i lavori complementari e situazioni di lavoro che esulano dalla routine come la manutenzione, pulizia, ecc.) Non considerare un pericolo equivale a non valutare il rischio ad esso associato corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Criteri •Il processo logico della valutazione comporta l’identificazione di tutti i possibili eventi anomali dell’attività oggetto dello studio, la stima della probabilità di accadimento e la valutazione della magnitudo delle conseguenze. •Nella valutazione del rischio quindi convergono concetti di tipo probabilistico e affidabilistico di componenti e sistemi, e sono richieste competenze e conoscenze multidisciplinari. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Criteri Per tutti i problemi di prevenzione non riconducibili ad un confronto con uno standard normativo o tecnico di riferimento la valutazione dei rischi comporta un contributo soggettivo del valutatore . Possono pesare negativamente sulla valutazione quegli elementi di percezione soggettiva che con l’abitudine possono portare ad una sottostima. A mitigare la soggettività del valutatore contribuiscono la consultazione con le RLS e la raccolta critica dei giudizi dei lavoratori. La fase di valutazione del rischio può essere espletata utilizzando diverse metodologie di lavoro, alcune delle quali utilizzano funzioni matematiche. Si deve tenere conto nell’ambito delle tipologie di rischio trattate anche di altri elementi quali ad esempio: agile lettura individuazione sintetica dei livelli di rischio individuati corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Criteri Occorre tenere presente la struttura sequenziale che un incidente assume. • A volte l’insorgere di un’unica causa (evento iniziatore) può portare direttamente a conseguenze incidentali. • Più spesso l’incidente presenta una struttura più complessa di carattere essenzialmente sequenziale : evento iniziatore - eventi intermedi – evento finale. Per eliminare l’incidente bisogna eliminare le concause o le concatenazioni in cui l’uomo è spesso l’anello debole. •Fallimenti umani •Fallimenti tecnici •Fallimenti organizzativi corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fonti informative La valutazione va fatta precedere da: Attente ricognizioni e acquisizioni di informazioni di tutti gli elementi utili disponibili come ad esempio: • analisi dell’attività di lavoro per prevedere possibili incidenti; • consultazione e/o partecipazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti; • dati e manuali forniti dai fabbricanti e dai fornitori; (schede di sicurezza delle sostanze e prodotti) • fonti documentarie ed esperienze in rapporto alla attività in oggetto; (documentazione delle associazioni commerciali o di professionisti qualificati nel campo della sicurezza e della sanità); • orientamenti proposti dagli enti nazionali o dagli istituti competenti nel campo della sicurezza, della sanità e dell’igiene del lavoro; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fonti informative • dati relativi a incidenti e infortuni, compresi i rapporti sugli eventi pericolosi (incidenti mancati, indagini epidemiologiche, registro infortuni, denunce INAIL; • metodi di lavoro, manuali e procedure operative; (registro manutenzioni, atti autorizzativi); • controllo continuo dei dati e registri delle misurazioni; • pubblicazioni scientifiche e tecniche del settore; • norme definite da organismi di standardizzazione europei o nazionali; • norme minime nel campo della sicurezza e della sanità del posto di lavoro; • riviste specializzate. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Metodologia Esistono molti modi di procedere per l'analisi dei pericoli e la stima dei rischi. Sicuramente occorre: Utilizzare le competenze necessarie per redigere una VdR. L’entità dello sforzo e delle risorse o il livello di dettaglio necessario per la realizzazione della VdR, derivano dalla natura e dalla entità dei rischi, così come la complessità e variabilità delle tappe del processo. Descrivere in modo minuzioso il processo e/o le attività. Realizzare un elenco di tutti i rischi noti nell’ambiente di lavoro compresi i rischi presenti durante attività di lavoro eccezionali, come anomalie o operazioni di manutenzione. Elencare gli agenti nocivi sulla base dell’esame delle materie prime, e di una attenta analisi dei processi che consenta di identificare i prodotti intermedi e quelli finiti. Raccogliere informazioni anche direttamente dai lavoratori in specifiche aree produttive. Effettuare sopralluoghi. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Metodologia metodologie di analisi di rischio e scopi che si vogliono raggiungere: Tecniche specifiche usate per identificare i rischi nella fase di pianificazione e di progettazione. • Gli studi sul rischio e sull’operatività (HAZOP), tecniche qualitative usate per identificare i rischi derivanti da errori meccanici e da quelli umani. • Analisi delle modalità d’errore e dei loro effetti (FMEA), tecniche induttive usate soprattutto per identificare gli errori meccanici. • Analisi delle mansioni (task analysis), una tecnica induttiva usata per identificare la sorgente probabile dell’errore umano. Metodi utilizzati per identificare i rischi nel luogo di lavoro. • Analisi Storica (Statistiche sugli incidenti e malattie professionali, dati INAIL). • Indagini sugli incidenti ( banche dati, letteratura tecnica) • Audit di sicurezza • Checklist. • Sopralluoghi. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi INDIVIDUARE I PERICOLI che sussistono nel luogo di lavoro Pericoli ordinari o generici Esempi •ambiente di lavoro •macchine e impianti •attrezzature di processo •Rilasci sostanze pericolose •Contaminazioni •Incendi ed esplosioni specifici •Presenza sostanze pericolose nell’ambiente di lavoro •Rilasci di energia nell’ambiente di lavoro •Esposizione ad agenti fisici •Movimentazione manuale di carichi •Videoterminali •Posture incongrue •Interferenza, confusione nei ruoli •Carenza di informazione e formazione •Carenza procedure •Carenza comunicazione ergonomici organizzativi corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi INDIVIDUARE LE PERSONE ESPOSTE Individuare per ciascun pericolo, chi sono le persone che potrebbero subire un danno tenendo conto dell'esposizione diretta e indiretta di tutti i lavoratori. Particolare attenzione deve essere prestata a: • questioni di genere • gruppi di lavoratori che possono essere maggiormente a rischio o che hanno particolari requisiti: lavoratori con disabilità lavoratori migranti lavoratori giovani e anziani donne in gravidanza personale privo di formazione o inesperto lavoratori a tempo parziale e con contratti a tempo determinato corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi VALUTARE I RISCHI DERIVANTI DA CIASCUN PERICOLO in termini di probabilità, gravità e frequenza di esposizione A tal fine si possono considerare i seguenti fattori: • il grado di probabilità che un pericolo possa determinare un danno (per esempio, improbabile, possibile ma poco verosimile, probabile o inevitabile nel tempo); • la possibile gravità del danno (per esempio se il danno è contenuto, un infortunio che non provoca lesioni, una lesione superficiale -lividi o lacerazioni-, una lesione grave fratture, amputazioni, malattie croniche-, un incidente mortale, o più infortuni mortali); • la frequenza dell'esposizione e il numero di lavoratori esposti. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi DECIDERE quali provvedimenti debbano essere presi per prevenire e proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori nel rispetto delle norme di legge, in modo da effettuare la selezione quanto più motivata possibile delle attrezzature di lavoro, dei prodotti e dei preparati chimici, che si trovano sul luogo di lavoro, nonché dell’organizzazione dello stesso. Se possibile prevenire o eliminare i rischi alla radice. Per esempio, valutando: • se l'attività o il lavoro siano indispensabili; • la possibilità di eliminare il pericolo; • la possibilità di utilizzare sostanze o processi di lavoro diversi. Qualora non sia possibile evitare o prevenire i rischi, allora stabilire se sia possibile ridurli a un livello idoneo a non compromettere la salute e la sicurezza degli esposti ulteriori principi generali di prevenzione: • combattere i rischi alla fonte; • adeguare il lavoro a ciascun individuo, nella scelta dei posti di lavoro e delle attrezzature; tener conto del grado di evoluzione della tecnica; • priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle protezioni individuali. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi INTERVENIRE con azioni concrete, mettere in atto misure e mezzi e definire le priorità Un intervento efficace comprende l'elaborazione di un piano che specifichi: • quali misure attuare; • i mezzi messi a disposizione (tempo, risorse ecc.); • le persone responsabili per le diverse misure e il relativo calendario di intervento; • le scadenze entro cui portare a termine le azioni previste, e una data per la revisione delle misure di controllo. È importante coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti nel processo: • informandoli delle misure messe in atto, di come saranno attuate e di chi sarà la persona incaricata della loro attuazione; • fornendo loro una formazione o istruzioni adeguate sulle misure o i processi che saranno attuati. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi CONTROLLARE e REVISIONARE i provvedimenti posti in atto per comprendere se risultano adeguati e se rimangano efficaci nel tempo. • il grado di evoluzione probabile dell'attività lavorativa; • le modifiche, l'introduzione di un nuovo processo, nuove attrezzature o nuovi materiali, le variazioni apportate nell'organizzazione del lavoro possono alterare la percezione del rischio sul luogo di lavoro; • dopo aver adottato le nuove misure necessarie alla luce della valutazione dei rischi, è indispensabile analizzare le nuove condizioni di lavoro per monitorare le conseguenze delle modifiche apportate. È altresì fondamentale evitare il trasferimento del rischio; ciò significa che occorre evitare di creare un nuovo rischio per risolvere un problema; • la valutazione non è più applicabile, in quanto i dati o le informazioni su cui si basa non sono più validi; corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Fasi • le misure di prevenzione e di protezione attualmente in atto non sono sufficienti o non sono più adeguate, per esempio perché sono disponibili nuove informazioni concernenti particolari misure di controllo; • Mancati infortuni. DIMOSTRARE e DOCUMENTARE che tutti i fattori attinenti l’attività lavorativa siano stati presi in esame. Registrare i pericoli individuati, misure necessarie, informazioni specifiche, coinvolgimento dei lavoratori e loro rappresentanti. È necessario conservare una registrazione dei risultati delle valutazioni dei rischi sul lavoro. Tale registrazione può essere utilizzata come base per: •trasmettere informazioni alle persone interessate; •monitorare l'introduzione delle misure necessarie; •fornire una prova alle autorità di vigilanza; •provvedere a una revisione, in caso di mutamenti nelle circostanze corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Analisi del rischio – INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI schema logico dell’analisi del rischio I metodi di analisi e valutazione dei rischi si differenziano per scopo, completezza ed utilizzo ma tutti presentano la stessa sequenza di fasi logiche principali: Identificazione dei pericoli e degli eventi incidentali si individuano in modo sistematico tutti i pericoli legati all’attività in esame ed i fattori di rischio connessi (in questa fase si usano prevalentemente check-list, dati storici sugli incidenti, casi simili ecc.). Valutazione delle frequenze di accadimento (esperienza e banche dati) Analisi delle conseguenze Valutazione del rischio: si stima il rischio per ogni pericolo individuato; questa fase comprende anche il giudizio sul grado di accettabilità del rischio stesso. Definizione delle priorità degli interventi correttivi: i pericoli vengono ordinati per valori di rischio decrescenti e per tutti i casi in cui tale livello risulta inaccettabile si individuano azioni correttive adeguate. corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 ANALISI DEL RISCHIO IDENTIFICAZIONE EVENTI INCIDENTALI VALUTAZIONE FREQUENZE DI ACCADIMENTO ANALISI CONSEGUENZE VALUTAZIONE DEI RISCHI È funzione di probabilità e conseguenze storico, banche dati chech list modalità di guasto e analisi effetti esperienza banche dati albero dei guasti (top event) albero eventi danni effetti fisici rilasci Processo decisionale misure prevenzione e protezione corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. Matrici di rischio OCCORRE RICORDARE E TENERE PRESENTE CHE IL RISCHIO NON PUO’ ESSERE RIDOTTO A ZERO. Il RISCHIO è funzione del tempo di esposizione, della probabilità che si verifichi un evento dannoso e della gravità del danno R = f ( t , P, D,) RIDURRE IL RISCHIO EQUIVALE A : • ridurre il tempo di esposizione per t = 0 si ha R = 0 • ridurre la probabilità che un evento si verifichi per P = 0 si ha R = 0 • ridurre la gravità delle conseguenze ( del danno) per D = 0 si ha R = 0 corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Valutazione del rischio. PREVENZIONE Diminuire la PROBABILITA’ dell’EVENTO PROTEZIONE Diminuire la ENTITA’ del DANNO corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Documento Della Sicurezza - Il documento è custodito presso l’azienda o l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione - Il documento non deve essere considerato come un lavoro definitivo ma esso deve essere rielaborato, aggiornato e rivisitato in occasione di modifiche di processo produttivo o dell’organizzazione significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori - Il documento rappresenta quindi una cerniera tra lo stato di fatto rilevato all’interno all’azienda e la situazione migliorata da conseguire nel breve e medio periodo corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 5. Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei Lavoratori PROBLEMA ESEMPIO OBIETTIVO CONSEGNA il preposto segnala al SPP che le classi sono costrette a lavorare in un laboratorio sottodimensionato rispetto al numero degli allievi SPP valuta il rischio legato alla situazione in essere, confrontandosi con il preposto stesso e con il responsabile di laboratorio per conoscere le modalità di lavoro propone al DS una circolare/disposizione rispetto al numero massimo di studenti che possono operare contemporaneamente in laboratorio “commissiona” nel medio termine la modifica della programmazione didattica di dipartimento suggerisce al preposto soluzioni organizzative adottabili nell’immediato e richiede informazioni di ritorno corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 PROBLEMA OBIETTIVO CONSEGNA il preposto segnala al SPP che uno studente si ostina a fare le esercitazioni senza indossare i DPI richiesti, perché non vuole comprarli ESEMPIO SPP pone al DS il problema dell’acquisto da parte della scuola dei DPI per gli studenti equiparati a lavoratori propone al DS una circolare esplicativa in merito suggerisce al preposto soluzioni organizzative adottabili nell’immediato (DPI di riserva, modalità di conservazione, ecc.) e richiede informazioni di ritorno sui problemi gestionali che ciò comporta suggerisce al responsabile di laboratorio un’integrazione del regolamento, con possibili sanzioni per chi disattende le regole corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 QUATTRO REGOLE DI UN INTERVENTO IN-FORMATIVO 1° Avere un obiettivo 2° L’obiettivo sia concreto, realizzabile (es. rispetto regole, uso corretto DPI, uso corretto di attrezzature …) Quello che comunico e come lo comunico 3° siano funzionali e coerenti con l’obiettivo e adeguati al destinatario 4° Valuto l’efficacia (raggiungimento obiettivo) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 CHE COSA FA IL PREPOSTO ? È di esempio (lavora in sicurezza) Valorizza gli esempi positivi Adotta una comunicazione rispettosa (ascolta le ragioni, non fa prediche, attiva processi di convincimento quanto più possibile personalizzati, evidenzia i vantaggi, l’utilità del cambiamento) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 L’informazione nell’ambito della sicurezza sul lavoro ALCUNE VARIABILI che condizionano la comunicazione Fattori soggettivi Età Percezione del messaggio Metodologia e tecniche di comunicazione corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 ETÀ CONCETTO DI SÈ Oggettivamente delimitato Autonomia ESPERIENZA Dipendenza Risorsa PROSPETTIVA TEMPORALE Applicazione posticipata Applicazione immediata ORIENTAMENTO Centrato sulla operatività Centrato sui problemi corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 SECONDO MEHRABIAN La comunicazione si realizza attraverso Semplici regole per una comunicazione efficace - Mettersi in gioco in prima persona - Adeguare il messaggio alle caratteristiche di chi ascolta - Prestare molta attenzione ai “messaggi di ritorno” corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Semplici regole per una comunicazione efficace Porsi degli obiettivi Incentivare i contributi Far emergere (e ricomporre) i contrasti Non essere valutativi e moralistici Convincere, non imporre Non contrastare in modo diretto Umorismo, ironia Utilizzare esempi concreti e reali Far leva sugli aspetti positivi, evidenziare i vantaggi Valorizzare e diffondere le esperienze positive Prestare attenzione alla comunicazione non verbale corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione BRAIN STORMING … per raccogliere le idee e produrre creativamente Procedura • Il conduttore pone una domanda, individua un argomento o una parola-chiave • Ciascuno esprime le proprie idee, mentre gli altri evitano giudizi o commenti • Il conduttore classifica e riorganizza i contenuti corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione BRAIN STORMING VANTAGGI Se ben condotta, è ben accettata Stimola la partecipazione Favorisce lo sviluppo della creatività È facilmente applicabile ai gruppi corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione LAVORO DI GRUPPO … tecnica che facilita la ricerca di soluzioni e problemi Procedura • il conduttore pone l’argomento con un mandato da assolvere • ciascuno esprime le proprie idee e si apre una discussione • Il conduttore classifica, organizza e commenta i risultati della discussione corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione LAVORO DI GRUPPO Stimola la partecipazione generale Può essere usato per introdurre un argomento conosciuto almeno in parte dai partecipanti Facilita la comprensione e l’apprendimento È applicabile a piccoli gruppi corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione STUDIO DI CASO Procedura Gli interessati sono chiamati ad analizzare/affrontare razionalmente situazioni articolate reali La situazione stimolo può consistere in un fatto accaduto, in un problema posto (problem solving), in una richiesta Può essere necessario rilanciare le domande, evidenziare differenze ed eventuali contraddizioni, senza suggerire soluzioni corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione STUDIO DI CASO VANTAGGI E SVANTAGGI Applicazione di conoscenze già acquisite Evita l’applicazione in differita Dà la possibilità di ragionare in gruppo Costituisce la simulazione di una soluzione di problema Se di una certa complessità richiede molto tempo Può scoraggiare se troppo complicato (non deve essere vissuto come un rompicapo) corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione COMPITI DI REALTA’: In classe Esperienze di coinvolgimento degli allievi in attività su commissione dell’insegnante (o dal SPP) valutazione dei rischi di lavorazioni di laboratorio e definizione di procedure corrette collaborazione nella stesura di piani emergenza specifici del laboratorio collaborazione nella predisposizione del regolamento di laboratorio allestimento di materiali informativi o didattici relativi alle esercitazioni di laboratorio coinvolgimento nella stesura di manuali d’uso di macchine o apparecchiature di laboratorio prive di documentazione corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 Tecniche di sensibilizzazione COMPITI DI REALTA’: In classe VANTAGGI E SVANTAGGI Approfondimento delle conoscenze Acquisizione di competenze Coinvolgimento su cose concretamente utili e visibili Contribuzione alla risoluzione di problemi Se di una certa complessità richiede molto tempo Richiede risorse materiali non sempre reperibili facilmente corso per lavoratori e preposti - a cura del RSPP, con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo - 2014/2015 corso per lavoratori e preposti 2014/2015 - a cura del RSPP con la collaborazione degli ASPP I. C. Fuscaldo – via S. Francesco, 2 - FUSCALDO