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La Smart Specialisation
della nuova programmazione
2014-2020
Giorgio Martini
Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica
Ministero dello Sviluppo Economico
La Smart Specialisation
come strategia di sviluppo regionale
I primi passi: dalla strategia di Lisbona ad oggi
 L’economia della conoscenza e il Consiglio Europeo Straordinario
di Lisbona (marzo 2000): «Verso un'Europa dell'innovazione e della
conoscenza»
 I primi strumenti di Smart Specialisation Strategy: i Distretti
Tecnologici (cicli di programmazione 2000-06 e 2007-13)
 Il Bando «Cluster Tecnologici Nazionali» (MIUR, Decreto
Direttoriale 30 maggio 2012 n. 257) e le 9 aree tecnologiche:
Chimica verde, Agrifood, Tecnologie per gli ambienti di vita, Scienze
della Vita, Tecnologie per le Smart Communities, Mezzi e sistemi per
la mobilità di superficie terrestre e marina, Aerospazio, Energia,
Fabbrica intelligente
La Smart Specialisation Strategy e la Politica di Coesione
La strategia di Smart Specialisation nell’ambito della Politica di Coesione
coniuga
- la sua logica place-neutral (accezione settoriale, cfr. McCann P.)
- l’approccio place-based che caratterizza la politica regionale (cfr
Rapporto Barca).
A tal fine essa:
•deve tener conto delle vocazioni e del potenziale innovativo dei territori,
nonché delle competenze disponibili a livello locale in quanto fonte di
vantaggio competitivo sostenibile;
•non può prescindere dalla presenza a livello territoriale di due condizioni
necessarie: la volontà politica di contrastare la resistenza al cambiamento
degli attori locali e le capacità tecniche di ripensare i propri paradigmi di
crescita.
La Smart Specialisation Strategy:
la via europea
La Smart Specialisation Strategy nella proposta di Regolamento
FESR 2014-20
Priorità d'investimento (Reg. art. 5)
(a) potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le capacità di
sviluppare l'eccellenza nella R&I; promuovere centri di competenza, in
particolare quelli di interesse europeo
(b) promuovere gli investimenti delle imprese in R&I, lo sviluppo di prodotti e
servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale e le applicazioni nei
servizi pubblici, la stimolazione della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione
aperta attraverso la specializzazione intelligente
(c) sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di
validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima
produzione in tecnologie chiave abilitanti e la diffusione di tecnologie con
finalità generali
Le linee guida JRC - IPTS
Step 1 – Analisi del contesto regionale e del
potenziale di innovazione
Step 2 – Governance: assicurare la
partecipazione di tutti i soggetti interessati e la
responsabilità
Step 3 – Visione condivisa del potenziale
regionale e direttive principali per il suo
posizionamento internazionale
Step 4 – Identificazione delle priorità attraverso un percorso top-down e
bottom-up
Step 5 – Identificazione di un insieme coerente di politiche, di percorsi e
piani d’azione
Step 6 – Integrazione di un efficiente sistema di monitoraggio e valutazione
La Smart Specialisation Strategy:
la via italiana
Le attività del DPS: il supporto alle politiche di ricerca e innovazione
delle regioni (2011-2012)
Progetti tematici di accompagnamento alle politiche di ricerca e innovazione
nelle regioni
 la domanda pubblica innovativa pre-commerciale (precommercial
procurement),
 il monitoraggio della performance degli enti intermediari
dell’innovazione (Distretti Tecnologici e Poli di Innovazione),
 il foresight tecnologico,
 i bandi multistadio per la realizzazione di interventi complessi.
Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica italiana nella
valutazione delle politiche di R&I (UVAL)
 Modello di politica tecnologica: da diffusion a mission oriented
 I Distretti tecnologici e le aggregazioni pubblico private: dalla
specializzazione produttiva a quella tecnologica
 Selettività dei destinatari: dalle caratteristiche strutturali al potenziale
innovativo
Gli interventi in Ricerca, Innovazione e Imprenditorialità nella
Programmazione 2007-2013
Risorse programmate e spese in area CONV e CRO (R&S, innovazione, capitale umano per
la R&I, agenda digitale e imprenditorialità)
Categorie di spesa: 1-15, 62-64, 68, 74
16
14,8
14
Miliardi di Euro
12
10
8
6,9
6
25,6%
4
38,8
%
2
0
Risorse programmate
Risorse spese
Risorse programmate
CONV
Fonte: elaborazioni DPS-DGPRUC su dati del Sistema nazionale di Monitoraggio
Risorse spese
CRO
Dati al 30 giugno 2012
IMPEGNI
€ 1,3 miliardi
SPESE
€ 700 milioni
IMPEGNI
€ 2,4 miliardi
SPESE
€ 850 milioni
IMPEGNI
€ 1,8 miliardi
SPESE
€ 850 milioni
Offerta di ricerca, trasferimento tecnologico e servizi avanzati
alle imprese
• Potenziamento delle infrastrutture di università e centri di
ricerca pubblici previsto dal PON “Ricerca e Competitività”.
• Rafforzamento o creazione di laboratori pubblici e privati, parchi
e distretti tecnologici e poli d’innovazione
Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale
• interventi realizzati dal sistema delle imprese anche in
collaborazione con università e centri di ricerca pubblici
• interventi programmati e avviati da tutti i Programmi Operativi
FESR
Innovazione nelle imprese
• Innovazione di carattere tecnologico, di prodotto, di processo,
organizzativa
• Interventi finalizzati a migliorare la sostenibilità ambientale dei
processi produttivi (in particolare in PIE, TRE, BOZ, LAZ, BAS,
ABR)
Dati al 30 giugno 2012
IMPEGNI
€ 1,4 miliardi
SPESE
€ 900 milioni
Agenda Digitale
• infrastrutture per la banda larga e ultra larga
• servizi innovativi della pubblica amministrazione per cittadini e
imprese
• iniziative per la diffusione delle ICT nelle imprese
IMPEGNI
€ 2,2 miliardi
SPESE
€ 1,2 miliardi
Capitale Umano per la ricerca e innovazione
• Supporto all’istruzione avanzata (master universitari, scuole di
dottorato di ricerca, interventi formativi avanzati e supporto al
personale di ricerca)
• Miglioramento capitale umano nelle imprese
IMPEGNI
€ 3 miliardi
SPESE
€ 1,9 miliardi
Imprenditorialità
• Misure anti-crisi: Interventi in prevalenza focalizzati su
strumenti di ingegneria finanziaria (fondi di garanzia, accesso
al credito, VC)
• Creazione nuova impresa, ammodernamento impianti,
miglioramento delle funzionalità delle aree produttive
• Contratti di programmi e PIA
Dati al 30 giugno 2012
La Smart Specialisation Strategy
nella programmazione 2014 - 20
Contratto di partenariato: visione, principi e risultati attesi
Il cambiamento atteso
una discontinuità nella traiettoria di sviluppo delle regioni attraverso
 lo sviluppo di capitale umano qualificato e
 la diffusione delle tecnologie abilitanti trasversali ai 9 ambiti
tecnologici prioritari di specializzazione
Contratto di partenariato: visione, principi e risultati attesi
I principi guida
 composizione a livello nazionale delle strategie regionali di smart
specialisation
 passaggio da un approccio “orientato alla diffusione”, a un
approccio più chiaramente “di missione”
 apertura delle realtà produttive dei territori in ritardo verso la
dimensione internazionale
 revisione dei meccanismi di selezione delle proposte di
intervento
Contratto di partenariato: visione, principi e risultati attesi
Principali risultati attesi
 Rafforzamento del sistema innovativo regionale.
 Incremento del focus industriale delle attività di ricerca
accademica sulle esigenze attuali del sistema produttivo.
 Sviluppo dei comparti del terziario in grado di agire da leva di
innovazione degli altri settori.
 Aumento dell’occupazione nelle imprese di profili di alta
qualificazione tecnico-scientifica.
 Incremento della qualità della domanda di innovazione
tecnologica della PA.
 Aumento del numero delle spin-off della ricerca e delle start-up
innovative.
Le risorse e la concentrazione tematica 1/2
Metodo di concentrazione tematica delle risorse (posizione negoziale
Stati membri)
 Concentrare le risorse su occupazione e mobilità e lavoro (8), inclusione
sociale e lotta alla povertà (9), istruzione,competenze, apprendimento
lungo tutto l’arco della vita (10)
 Nelle regioni più sviluppate il 45-50% delle risorse FESR+FSE
 Nelle regioni in transizione il 35-40% delle risorse FESR+FSE
 Nelle regioni meno sviluppate il 20-25% delle risorse FESR+FSE
 La somma a livello di SM non deve essere inferiore alla somma che si
otterrebbe applicando i livelli minimi percentuali per singola categoria
(possibilità di compensazioni tra categorie)
 Le risorse FESR allocate all’obiettivo 9 contribuiscono a raggiungere il
20% minimo da allocare a questo obiettivo
Le risorse e la concentrazione tematica 2/2
Metodo di concentrazione tematica delle risorse (posizione negoziale
Stati membri)
Concentrazione delle risorse FESR:
 Nelle regioni più sviluppate e in transizione almeno l’80% a uno o più
degli obiettivi tematici 1, 2, 3 e 4 (almeno il 20%)
 Nelle regioni meno sviluppate almeno il 50% a uno o più degli obiettivi
tematici 1, 2, 3 e 4 (almeno il 10%)
Regioni meno sviluppate
simulazione con metodo Consiglio con accantonamento minimo del 20%
delle risorse totali su temi 8, 9 e 10
2007-2013
2014-2020
8.773
8.143
6.776
6.039
3.839
4.328
2.127
1.694
20%
40%
10%
50%
Thematic objectives
8-9-10
RDT, PMI, SI CAT.UE
1-5, 7-15, 68, 74
Low Carbon Economy
CAT.UE
6, 24, 33-43, 52, 78
Altro
FESR
Fonte: elaborazioni DPS-DGPRUC
Importi in milioni
Regioni in Transizione
simulazione con metodo Consiglio con accantonamento minimo del 20% delle risorse totali
su temi 8, 9 e 10
2007-2013
2014-2020
501
472
455
382
199
192
167
167
35%
60%
20%
20%
Thematic objectives
8-9-10
RDT, PMI, SI CAT.UE
1-5, 7-15, 68, 74
Low Carbon Economy
CAT.UE
6, 24, 33-43, 52, 78
Altro
FESR
Fonte: elaborazioni DPS-DGPRUC
Importi in milioni
Regioni più sviluppate
simulazione con metodo Consiglio con accantonamento minimo del 20% delle risorse totali su
temi 8, 9 e 10
2007-2013
2.266
2014-2020
2.239
1.343
1.092
638
508
448
448
45%
60%
20%
20%
Thematic objectives
8-9-10
RDT, PMI, SI CAT.UE
1-5, 7-15, 68, 74
Low Carbon Economy
CAT.UE
6, 24, 33-43, 52, 78
Altro
FESR
Fonte: elaborazioni DPS-DGPRUC
Importi in milioni
Le condizionalità ex ante: la Smart Specialization Strategy e il gruppo
di lavoro 1
Allegato IV proposta di Regolamento:
Condizionalità 1 (art.9. punto 1)
“disponibilità di una strategia di ricerca e innovazione nazionale o
regionale per la specializzazione intelligente che:
 si basi sull’analisi swot (punti di forza e di debolezza, opportunità e
minacce) per concentrare le risorse su una serie limitata di priorità di
ricerca e innovazione;
 definisca misure per stimolare gli investimenti privati in RST;
 preveda un sistema di controllo e riesame.”
Le condizionalità ex ante: la Smart Specialization Strategy e il gruppo
di lavoro 1
Primi risultati sulla condizionalità 1:
 tutte le Amministrazioni hanno avviato le attività;
 nessuna Regione ha al momento una SSS adeguata;
 l’Amministrazione nazionale di riferimento ha avviato il percorso necessario
per arrivare alla definizione di un Quadro di riferimento e di un Piano
pluriennale di programmazione e di definizione delle priorità di investimento;
 si prevede che per l’inizio della prossima programmazione tutte le Regioni
potranno adempiere a quanto richiesto nei termini del Regolamento;
 e’ stato avviato anche un percorso congiunto, Stato e Regioni, per la
definizione di elementi per una strategia di ricerca e innovazione nazionale
e regionale comune.
Ad oggi i criteri di condizionalità non si ritengono soddisfatti
La disponibilità di una strategia regionale: condizione necessaria ma
non sufficiente
Puntare su più stringenti criteri di selezione nei nuovi Programmi Operativi, che
potrebbero ad esempio:
• incorporare i risultati della valutazione ex-post dei passati interventi, con
particolare riferimento ai casi di fallimento
• introdurre, quando applicabile, metodologie di finanziamento a più stadi (multistage)
• includere il ricorso a esperti esterni (con esperienze anche internazionali) per la
valutazione dei progetti
• favorire procedure di procurement innovativo, fissando un target minimo della
spesa pubblica per beni e servizi da allocare attraverso pre-commercial
procurement (PCP)
La disponibilità di una strategia regionale: condizione necessaria ma
non sufficiente
Evitare la frammentazione e mettere a sistema le esperienze regionali in
materia di sostegno all’innovazione
Costruire strategie di “Smart Specialisation” regionali flessibili e dinamiche
nell’ambito di una strategia condivisa nazionale
Rafforzare il supporto alle Amministrazioni coinvolte nel processo di
definizione delle Smart Specialisation Strategy in analogia e continuità con
quanto fatto nella programmazione in corso con il progetto “Sostegno alla
politiche di ricerca e innovazione delle Regioni”
IL nuovo progetto DPS: Supporto alla definizione e attuazione delle
Specializzazioni intelligenti regionali (2013-2014)
 Favorire il raccordo tra le SSS regionali e la strategia nazionale e la
composizione coerente del quadro nazionale delle singole strategie
 Individuazione dei settori di specializzazione e diversificazione più adeguati
per essere leva di sviluppo
 Supporto alla attuazione delle linee operative individuate dalle strategie
 forsight tecnologico e approfondimenti sulle tecnologie trasversali
 Definizione di indicatori di realizzazione e di risultato degli strumenti attuativi
della strategia regionale
 creazione di una infrastruttura informatica documentale
Grazie dell’attenzione
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