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UNITA* 3:
UNITA’ 3: Lo sviluppo del progetto informatico IL PROGETTO Lo sviluppo di un progetto è un sistema complesso di attività che mira ad ottenere un risultato definito prodotto. In un progetto compaiono diverse attività: • L’attività di studio, per conoscere approfonditamente la materia; • L’attività di ideazione, che definisce le caratteristiche del prodotto; • L’attività di progettazione, dove il prodotto viene rappresentato tramite disegni, modelli e prototipi; • L’attività di realizzazione, che crea i primi esemplari del prodotto; • L’attività di esercizio, cioè la terminazione del progetto e l’inizio della produzione. Per poter sviluppare il prodotto, inizialmente, bisogna conoscere gli obiettivi e le finalità, cioè cosa bisogna realizzare. Dopo aver compreso che cosa produrre, occorre effettuare un ulteriore studio del territorio per conoscere l’esistenza di vincoli. Conclusa la fase di studio, inizia la fase di ideazione e progettazione. Il risultato della fase di progettazione (disegni) sarà fornito a coloro che si occupano della realizzazione. In un progetto informatico, il prodotto è l’insieme dei software (programmi) e degli archivi (dati) che servono per soddisfare gli obiettivi predefiniti. IL CONTROLLO DI QUALITA’ La qualità di un prodotto deriva dal produrre ciò che ci è stato richiesto. Per raggiungere obiettivi di qualità esistono teorie chiamate garanzia di qualità. Per effettuare un controllo sulla qualità bisogna determinare quali sono le caratteristiche più importanti, cioè le capacità; quest’ultime, a loro volta, saranno scomposte in proprietà che verranno misurate con opportune tecniche. Per le capacità non avviene una misurazione diretta, ma la loro misurazione si ottiene attraverso la misura di più proprietà. Aspetti del controllo di qualità: 1. Verificare la corrispondenza di un prodotto alle caratteristiche che si vogliono avere; 2. Determinare le proprietà da misurare e da verificare; 3. Per ogni proprietà si identifica l’unità di misura utilizzata; 4. Si definisce l’intervallo di valori entro il quale è garantita la qualità; 5. Si misurano le caratteristiche del prodotto e si confrontano con i valori della qualità. In aggiunta a ciò, avviene il controllo di qualità di processo, cioè non si misura solo il prodotto finale, ma si controllano le fasi di produzione. LA QUALITA’ PER I PRODOTTI SOFTWARE In informatica il controllo di qualità è il complesso delle attività e delle relazioni rappresentate dal ciclo di vita del software che definisce una metodologia per la progettazione, lo sviluppo e la manutenzione del software. La metodologia racchiude le attività in fasi e ne descrive gli obiettivi e i prodotti da ottenere. Inizialmente, per attuare il controllo di qualità si parte con la scelta delle caratteristiche da misurare. Le principali caratteristiche da misurare sono: • La funzionalità, controllare se le procedure software coincidono con i requisiti prefissati; • L’affidabilità, verificare che i programmi non si blocchino per motivi banali; • L’usabilità, il facile utilizzo da parte degli utenti; • L’efficienza, la velocità nelle elaborazioni. • La portabilità, il trasferimento del software sul altre piattaforme hardware o in altri sistemi operativi. Queste caratteristiche vengono, poi, suddivise in altre sottocaratteristiche. LA METODOLOGIA Adottare una metodologia significa organizzare il lavoro, cioè individuare il metodo per sviluppare il progetto. Essa viene suddivisa in FASI, a loro volta composte da ATTIVITA’; ciascuna attività ottiene dei PRODOTTI. Inoltre, occorre indicare il tempo previsto per lo svolgimento di ogni attività per pianificare le risorse umane e i tempi di conclusione delle attività. Nella successiva slide vengono riportate le diverse fasi di metodologia…. Conoscenza degli obiettivi Analisi Progettazione Transizione Realizzazione Documentazione testing esercizio formazione Alcune fasi devono essere eseguite in sequenza, mentre le fasi di progettazione, transizione, documentazione e di formazione possono essere eseguite contemporaneamente. Questa impostazione è chiamata metodologia in cascata. Altre metodologie prevedono il riciclo delle fasi come ad esempio la metodologia a spirale. L’approccio prototipale punta al realizzare il prodotto migliorandolo con successivi interventi. LE FIGURE PROFESSIONALI Le figure professionali che normalmente interagiscono in un progetto informatico sono: • Il capo progetto • Il progettista • L’esperto dei dati • L’esperto dei sistemi informatici • L’utente • L’ispettore. Queste figure assumono un ruolo di: • Responsabilità, in quanto garantiscono che il lavoro sia svolto secondo i piani; • Collaborazione, contribuendo allo sviluppo del progetto; • Controllo, verificando il rispetto della metodologia; • Approvazione, nell’accettare o nel rivedere i risultati ottenuti. LA CONOSCENZA DEGLI OBIETTIVI La prima fase, l’ analisi dei requisiti, riguarda la conoscenza degli obiettivi, cioè di ciò che si dovrà sviluppare e il contesto nel quale si inserisce il prodotto, cioè in quale realtà informativa si deve integrare il nuovo progetto. Ad esempio dobbiamo conoscere quali siano gli archivi già presenti nel sistema per evitare duplicazioni. Questo avviene attraverso un’indagine. Un elemento importante è la presenza di vincoli che impone l’ambiente esterno. Ad esempio i dati e i programmi esistenti a cui il prodotto deve essere collegato. L’analisi preliminare deve, inoltre, tener conto: • Della sicurezza per la protezione dei dati • Della riservatezza riguardo i dati sensibili • Dell’ergonomia ed usabilità per gli utenti finali. L’INTERVISTA Per ottenere la conoscenza necessaria è indispensabile fare un’intervista conoscitiva. Il progettista utilizza questa tecnica per scoprire tutte le caratteristiche del progetto. Gli strumenti che usa sono: • Le fonti della conoscenza • I questionari Le prime sono i testi, le persone esperte e coloro che svolgono mansioni inerenti l’area del progetto. I questionari sono domande le cui risposte servono per fornire tutte le informazioni necessarie per documentare gli aspetti importanti. L’ANALISI La fase di analisi ha l’obiettivo di determinare e gestire tutte le componenti del progetto. In essa vengono trattati tre aspetti fondamentali: • I dati, cioè le informazioni che caratterizzano il progetto; • Le funzioni, cioè le funzionalità richieste al progetto; • Il flusso dei dati, cioè le modalità di input/output. La documentazione dei dati prevede che ogni tipologia di dato abbia un nome, una descrizione, un formato, una dimensione e l’obbligatorietà. Le definizioni e le descrizioni dei dati formano l’insieme dei metadati. • LE FUNZIONI Le funzioni determinano le cose che il sistema dovrà fare. E’ necessario analizzare le funzioni in tutti i loro dettagli attraverso la scomposizione funzionale. Ci sono alcune regole per realizzare un funzionigramma: 1. Ogni funzione è descritta con un verbo che deve corrispondere all’azione da svolgere. 2. Ogni funzione madre deve avere almeno due funzioni figlie. 3. Ogni funzione madre non può avere più di 6 funzioni figlie. 4. Il risultato di ogni funzione figlia è gia descritto nella funzione madre. 5. Tra le funzioni figlie dello stesso livello non esiste alcuna relazione. • IL FLUSSO DEI DATI Documentare un flusso dei dati significa abbinare, ad ogni funzione, quali dati utilizza in output e quali dati produce in input. Una funzione che ricorre spesso nei sistemi informatici è l’inserimento dei dati. Questa funzione ha gli stessi dati sia in input che in output e svolge il processo di conversione dei dati dalla forma cartacea alla forma elettronica. Per documentare l’abbinamento tra i dati e le funzioni si usa lo schema delle risorse di sistema, che evidenzia per ciascuna funzione, la risorsa che fornisce i dati di input e la risorsa che riceve i dati di output.