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L`IMU mette in difficoltà i Comuni “Costretti a tartassare i cittadini”

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L`IMU mette in difficoltà i Comuni “Costretti a tartassare i cittadini”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
pag.10
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 367 - ANNO XIV - EURO 1,50
Bruciano
troppi camini
Grafica Altopiano
Ci sono due modi per pulire una canna fumaria: 1)
chiamare periodicamente lo
spazzacamino che in 30 minuti toglie in maniera professionale le incrostazioni
formatesi dalla combustione di “stele” troppo ricche
di resina; 2) aspettare che
lo scarico dei fumi sia
ostruito in maniera
irreversibile e, ad incendio
avvenuto, allertare i pompieri con una o due
autopompe. Per le caldaie
a metano e gasolio è già attiva una normativa che prevede la pulizia periodica,
con rilascio di relativo certificato, mentre il legislatore sembra si sia scordato
un regolamento in materia
di caminetti a legna, si prevedono comunque tempi
brevi per nuove regole, considerata la frequenza con
cui questo genere di incidenti domestici entrano a
far parte della cronaca quotidiana. Famiglie intossicate, condomini inagibili, arredamenti da riacquistare e
edifici da ricostruire, problemi che una volta nemmeno sfioravano il quieto
vivere dei nostri nonni,
solerti nel lavoro di pulizia
della stufa e dei camini.
Sarà che il concetto di focolare domestico aveva
ben altro significato nel secolo scorso, mentre oggi indica una sorta di grande televisore con delle fiammelle
relegate dietro ad uno spesso vetro trasparente. Un
fuoco alimentato da trucioli pressati, e se pensiamo
poi che un timer l’accende
anche quando la casa è
vuota, comprendiamo che
insieme alla fuliggine, ad
andare in fumo è anche
qualcosa di più importante.
Giovanni Dalle Fusine
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 3 MARZO 2012
L’IMU mette in difficoltà i Comuni
“Costretti a tartassare i cittadini”
Lunghe discussioni nelle giunte comunali per decidere l’applicazione delle percentuali
per la nuova imposta municipale - Pagheranno di più i proprietari di seconde case
Pagina 4
SANITA’
I pazienti
oncologici
chiedono
maggiori
servizi ad
Asiago
Pagina 5
ROANA
Dal Belgio
in vacanza
sull’Altopiano,
quando
l’emigrazione
aiuta il
turismo
Nasce “La Giovine Reggenza”
CAMPIONI
Pattinaggio
artistico
Filippo
Ambrosini
ai Mondiali
di Minsk
Un’associazione per la salvaguardia e la promozione
della storia, della cultura e dell’ambientealtopianesi
GALLIO
Pagina 9
Giacenze di cassa allo Stato?
Il Comune non ci sta
CONCORSI
Pagina 8
Pagina 12
Denise Frigo, una giovane
roanese alla conquista
delle passerelle
Comunità
Montana
Spagnolo:
“O cambiano
le cose o
consegno
le chiavi
dell’ente
a Luca Zaia”
Pattinaggio
Velocità
Tumolero
e Stefani
staccano il
biglietto per
i Campionati
iridati
Salto
Per Andrew
Lunardi doppio
podio ai
Tricolori
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8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
2
In arrivo l’IMU, la nuova tassa sugli immobili
I sindaci sono preoccupati ed irritati:
“Non siamo esattori delle tasse dello Stato”
di Gerardo Rigoni
C’è chi lo definisce un bagno di sangue, chi un furto,
chi un’ulteriore batosta servita dallo Stato centrale. Imputata di tante preoccupazioni è l’IMU, nuova tassa imposta dal Governo che, in
pratica, prevede che la quota di Ici che i Comuni prima
percepivano nei loro bilanci
vada a coprire una parte del
debito pubblico. Ai Comuni
poi la scelta su come integrare questi fondi disciplinando
aliquote più alte rispetto
all’Ici. La tassa viene all’incirca così formulata: prendendo come riferimento base
le aliquote Ici, lo Stato prima
ha aumentato le rendite
catastali degli immobili e poi
ha previsto un’aliquota maggiore che in media si aggira
attorno ai 7,6 x 1000. Sul totale che emerge da questo
computo, i Comuni dovranno trasferire circa il 50%
mentre il restante rimane
nelle casse comunali per le
esigenze del paese. Come i
Comuni decidano di distribuire le aliquote per raggiunge-
Asiago. Gios: “Lo Stato ci
costringe a mettere mano
nelle tasche dei cittadini, delle
attività produttive e dei turisti”
re la cifra calcolata dallo Stato è affare loro. I Comuni
dell’altopiano, per tutelare le
famiglie e le attività produttive, hanno giocoforza dovuto
gravare maggiormente sulle
seconde case perché, come
spiega il sindaco di Asiago
Andrea Gios, “Se avessimo
applicato il 7,6 x 1000 previsto dallo Stato avremmo
mandato alla carità buona
parte delle nostre attività
produttive che avrebbero
visto più che raddoppiare la
tassa sugli immobili; in particolare gli alberghi, che
costituiscono volumi importanti, avrebbero pagato cifre folli”.
Roana. Frigo “Preserviamo
i residenti, aumentano le
aliquote per le seconde case”
Il secondo Comune altopianese si trova a dover versare nelle
casse dello Stato 2,3 milioni di euro, cifra similare a quella di
Asiago, e per recuperarla in bilancio l’amministrazione si è trovata a dover percorrere la strada dell’aggravio sulle seconde
case. “Prioritario è stato quello di salvaguardare le famiglie
applicando un’aliquota bassa sulle prime case – spiega il sindaco Valentino Frigo – Per il resto abbiamo cercato di usare il buon senso; quindi
le attività produttive vedranno un aumento modesto mentre le residenze turistiche saranno caricate di più anche
se pensiamo di non applicare l’aliquota
massima come sembra faccia Asiago”.
“Spiegare ai cittadini e agli operatori che la tassazione non parte dal
Comune ma dallo Stato è fondamentale - illustra Gios – In pratica
l’Ici raccolta ad Asiago nel 2010 (2.207.000 euro ) andrà a coprire il debito pubblico con un trasferimento allo Stato di 2.120.000
euro. In più oltre alla quota di compartecipazione al debito sono
previsti 450 mila euro in meno di trasferimenti statali quindi
siamo costretti a mettere mano nelle tasche dei cittadini, delle
attività produttive e dei turisti”. Asiago quindi applicherà l’aliquota del 2 per 1000 sulla prima casa (in pratica l’85% dei
residenti non pagheranno l’Imu), il 4 per 1000 sulle attività produttive (che poi diventerà il 5 x 1000 con l’1 x 1000 destinato
alla promozione turistica, come richiesto dalle categorie economiche), l’1 x 1000 sulle aziende agricole e l’aliquota massima
del 10,6 x 1000 sulle seconde case. “Questa suddivisione non
dovrebbe appesantire particolarmente le famiglie e le attività,
solo gli alberghi vedranno un aumento più consistente – prosegue – Inoltre ricordiamo che le seconde case già pagavano un aliquota dell’Ici
del 7,6 x 1000 e quindi gli aumenti sono
nell’ordine di 200/300 euro. Inoltre abbiamo previsto che se una seconda casa viene affittata con contratto d’affitto registrato ad un residente l’aliquota scende al 4 x
1000".
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
Gallio. Rossi: “Una
patrimoniale mascherata;
quanto ancora i cittadini
potranno sopportare?”
Enego. Rodeghiero:
“Importi minimi per
residenti, attività
agricole e produttive”
“Un bagno di sangue – è la definizione senza mezzi termini
dell’Imu fatta dal sindaco Pino Rossi – E’
una patrimoniale mascherata nemmeno tanto bene che mette ancora una volta le
mani nelle tasche dei cittadini invece di
concentrarsi su altri settori. Non so ancora quanto i cittadini potranno sopportare; anche perché siamo tutti costretti a strapazzare i proprietari di seconde case come se
avere una casa di vacanza fosse una colpa. E per evitare di impoverire maggiormente il turismo a Gallio, con proprietari
di seconde case che magari sceglieranno di vendere le loro proprietà e quindi
non frequentare più l’altopiano, saremmo costretti a spendere di più per aumentare i servizi e rendere comunque
appetibile il soggiorno”.
Applicherà gli importi minimi alle attività agricole (1 x 1000),
attività produttive (4 x 1000) e alle case dei residenti (2 x
1000). “Quindi non ci rimane che tassare le seconde case –
commenta il sindaco Igor Rodeghiero – E’ comunque allucinante che i Comuni debbano versare soldi allo Stato per coprire debiti fatti appunto dalle strutture statali”.
Foza e Rotzo: “Qui non
abbiamo seconde case…”
Per i Comuni con poche
seconde case, in particolare Foza e Rotzo, la situazione si fa veramente
difficile perché se lo Stato indica dove trovare i
fondi da trasferire a
Roma non dice come fare
per non mettere in difficoltà le famiglie e nello
stesso tempo garantire servizi e opere necessarie.
FOZA. L’amministrazione del sindaco Giovanni
Alessio Oro sta ancora
valutando il decreto ma
con ogni probabilità cercherà di concentrare la
parte
più
pesante
dell’Imu sulle seconde
case presenti. “Non è ancora definito – spiega –
Ma dovendo tutelare le
famiglie e nello stesso
tempo difendere le attività presenti applicheremmo un’aliquota più alta
sulle case turistiche e nel-
lo stesso tempo attueremmo un politica di
contenimento dei costi”.
ROTZO. Il più piccolo
Comune dell’Altopiano è
anche quello forse in
maggior difficoltà nell’applicare l’Imu e nello stesso
tempo far quadrare il bilancio. “Non abbiamo attività
produttive e abbiamo pochissime seconde case, mi
chiedo dove andrò a recuperare questi soldi – dice il
sindaco Lucio Spagnolo –
Primo perché l’Imu non garantisce un reddito simile
all’Ici se non gravando sulle famiglie tanto che prevedo un bilancio comunale ridotto del 30%. In pratica veniamo puniti perché abbiamo conservato integro il territorio, non si è pensato alle
specificità né al ruolo fondamentale che i Comuni
montani rivestono nella gestione del territorio”.
3
Conco. “Cercheremo
di contenere
gli aumenti”
Scelte obbligate anche per
Conco. “Sarebbe stato qualificante mantenere un atteggiamento
unificato sul tutto il territorio ma
purtroppo le caratteristiche e le
esigenze tra i Comuni sono troppo diverse – considera il sindaco
Graziella Stefani – Comunque
cercheremo di mantenere più con-
tenuti possibili gli aumenti che l’Imu comporterà ma anche
noi, per mancanza di
alternative, saremmo
costretti ad aumentare le aliquote sulle
seconde case”.
Lusiana. Antonella Corradin: “Costretti
a coprire un debito pubblico del quale
non siamo responsabili”
Non ancora del tutto definiti i parametri a Lusiana
dove si attendono
le ultime disposizioni in materia per
non dover rifare
un lavoro già pesante di per sè.
“Inutile dire che
l’Imu ci preoccupa
– commenta il sindaco Antonella
Corradin – Già rispetto al gettito
2010 ci troviamo
con circa 70 mila euro in
meno a bilancio e ora i Comuni sono stati investiti del
ruolo di esattori statali per
coprire un debito pubblico non certo creato dagli enti locali. E’ chiaro
che basilare è la salvaguardia dei residenti e
delle attività produttive
ma dobbiamo anche
cercare di fare cassa
per fornire servizi adeguati ai nostri cittadini”.
Tra le maglie del decreto “salva Italia” ci sono
altre due insidie per i
Comuni passati in secondo piano ma che il
sindaco Corradin mette
in evidenza.
“Primo, dal 2013 anche i
piccoli Comuni saranno
sottoposti al patto di stabilità che frenerà ancora di
più una capacità di spesa
già ridotta – conclude amaramente – Secondo la tesoreria unica, ovvero lo
Stato pretende che i Comuni con soldi in cassa li depositino in una cassa unica togliendo
fondi ai Comuni virtuosi e premiando
ancora una volta gli
enti locali spreconi
invece di imporre rigore economico e
politiche
di
contenimento della
spesa”.
In poche parole, cornuti e pure bastonati.
Approfondimento
a pagina 10
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
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ENTI LOCALI
Comunità montane: o le cose cambiano o tutti a casa!
I presidenti, dopo un incontro a Vittorio Veneto, pronti a consegnare le chiavi degli enti al Governatore Zaia.
Quaranta giorni di tempo alla Regione per sistemare le faccende. Lucio Spagnolo: “Situazione insostenibile”
I presidenti delle Comunità
Montane del Veneto si sono
riuniti mercoledì 29 febbraio
a Vittorio Veneto. All’ordine del
giorno, per l’ennesima volta,
la trasformazione di questi
enti in “Unione dei comuni
montani” ovvero in una nuova creatura dai contorni ancora non ben definiti.
Le problematiche affrontate
nell’incontro sono tante e forse troppo tecniche per poter
essere esaustivamente illustrate nelle poche righe di un articolo. In Regione sono depositate due proposte di legge,
entrambe importanti, per il rinnovo delle Comunità montane (una di Marino Finozzi,
assessore all’economia Montana, e una di Roberto
Ciambetti, assessore agli
Enti). Dopo una lunga discussione tecnica tesa a rilevare i
punti di forza e le carenze delle
diverse proposte, si è capito
che i tempi per l’approvazione delle leggi potrebbero essere ancora lunghi, che di due
leggi bisogna farne una soltanto e che la Commissione dovrà lavorare per
mesi.
Una prospettiva che ha suscitato diverse reazioni da
parte dei presidenti delle
Comunità Montane: chi
sconcertato, chi rispettoso, chi preoccupato, qualcuno rassegnato.
Per il presidente della
“Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni” Lucio Spagnolo la misura è arrivata
davvero al colmo.
“Io non ci sto più – ha
sbottato con i colleghi - da
due anni lavoriamo gratis
per mantenere vive le Comunità montane e in Regione continuano prolungare i tempi!
Tutto ciò potrebbe avere un significato se almeno servisse a
qualcosa, se ci assicurassero
che domani le cose si sistemeranno, che potremo essere
ascoltati e che i nostri bisogni
saranno soddisfatti. Ma non è
così! Ma cosa vogliono que-
sti signori? Abbiamo un territorio montano da curare da
servire: malghe strade, prati
pascoli e boschi e la Regione
annulla in pratica i
finanziamenti per la gestione
del territorio! È una vergogna!”
Nel bilancio 2012 in effetti non
si fa cenno a finanziamenti per
le Montane. Quattro anni fa ,
nel 2008, venivano assegnati
280 mila euro per mantenere in operatività cantieri,
operai e uffici e per dar risposta ai Comuni; nel 2011 i
trasferimenti sono stati ridotti a 54 mila euro! Per arrivare agli zero cent di quest’anno.
“È vergognoso – ha proseguito Spagnolo - che i no-
stri politici regionali pretendano di avere amministratori che si assumono, gratuitamente, senza
percepire un solo euro, la
responsabilità civile e penale delle Comunità montane, che si debba garantire lavoro per squadre di
operai per gli interventi
sul nostro altopiano, senza un soldo a bilancio!
Adesso vogliono trasformare le Comunità in centri associati di gestione
dei servizi comunali: giusto , era ora. Ma quando
un’azienda vuole rinnovare il suo modo di operare pensa agli investimenti da
fare per raggiungere lo scopo. La Regione, invece, ordina di fare e pensa a tagliare.
Chi deve fare? Cosa deve fare
senza fondi? I presidenti sono
indicati come coloro che devono risolvere il problema,
ma le Comunità non sono di
loro proprietà: la Reggenza non
è mia!”
Alla luce di tutto ciò, Spagnolo ha dunque lanciato una proposta condivisa da tutti gli altri presidenti: consegnare le
chiavi delle Comunità montane in Regione.
“Ed è quello che faremo dopo
Pasqua se le cose non saranno ancora sistemate, nel frattempo vedremo di contattare
personalmente i rappresentanti regionali”
“Se davvero dovrò consegnare le chiavi a Zaia – conclude
Spagnolo - lo farò con grandissima amarezza e con la
consapevolezza che questo
territorio merita attenzione,
cura, considerazione e interesse. Lo farò perché costretto, ma dopo anni di impegno
e di totale gratuità da parte del
Consiglio, della Giunta e mio
lo farò anche con la coscienza tranquilla di chi ha dimostrato di aver fatto tutto il
possibile perché ciò non avvenisse”.
Stefania Longhini
Sapor d’acqua natia
Nasce “La Giovine Reggenza”
Giovani, intraprendenti,
volenterosi e innamorati della
propria terra. Sono in sei (cinque maschi e una femmina) e
dopo essersi interrogati sul come
potersi impegnare a favore
dell’altopiano, del suo territorio e
della sua gente, hanno deciso di
dar vita ad un’associazione senza scopo di lucro, apartitica e
apolitica, che hanno voluto significativamente chiamare “La
giovine Reggenza”. Niente di
insurrezionale, sia chiaro: anche
se subito potrebbe richiamare alla
mente l’associazione politica di
mazziniana memoria, quel
“giovine” è scaturito dalla volontà di dare con il nome l’idea di
qualcosa che porta già in sé una
lunga storia, quella ricchissima
dell’Altopiano, nonchè l’appartenenza a questo meraviglioso territorio. Una storia che tutti gli
altopianesi dovrebbero conoscere, riconoscere come propria e
conservare, così come va salvaguardato il nostro ambiente. Tutti
concetti che pare vengano spesso dimenticati. “C’è una grande
divisione nel nostro territorio,
troppi campanilismi –
esordiscono i nostri baldi giovani – dov’è finita l’unione del passato? Gli obiettivi di fratellanza e
collaborazione della “Spettabile
Reggenza” non esistono più. Noi
vogliamo fare del nostro meglio
per ripristinarli. Come? Creando
un movimento giovanile che inizi
il suo percorso dal prendere coscienza della propria identità e dando modo ai giovani di essere attivi e protagonisti nella società e
nella salvaguardia di questo territorio”. Giada Basso, Bruno Carli,
Nicholas Dellai, Marco Lobbia,
Enrico Pesavento, Roberto
Rigoni sono i fondatori della
“Giovine Reggenza”. Il loro slogan è “La Reggenza si difende”.
Nella loro mission ci sono tre
grandi obiettivi: salvaguardia del
territorio, delle tradizioni e del patrimonio culturale; rafforzamento dello spirito di unione dei Sette
comuni; promozione del turismo
giovanile. Hanno obiettivi nobili,
le ali degli ideali e la forza del travolgente entusiasmo dei 18 anni
come loro grandi punti di forza,
abbinati ad una certa personale
inclinazione all’impegno in vari
campi.
Puntano in alto. Cercare di metterli in guardia da possibili delusioni sembra fiato sprecato. L’essere scettici sul buon esito dell’operazione e cominciare a parar loro davanti le grandi difficol-
tà a cui sicuramente andranno incontro, il pericolo che tutto si
esaurisca in un ennesimo fuoco
di paglia, è roba da adulti
sfiduciati, chiusi nella pigrizia, nella
più stagnante mentalità, nella
miscredenza e nella logica del proprio orticello. Ben venga questa
nuova ventata di speranza,
l’Altopiano ne ha bisogno. La loro
prima uscita, con la presentazione dell’associazione nell’assemblea dell’Istituto superiore, ha già
messo un bel po’ di benzina nei
serbatoi: 160 le adesioni raccolte
in una mattinata tra i loro coetanei, ma se è vero che , secondo
statuto, i soci attivi devono avere
un’età compresa tra i 14 e i 25
anni, tutti gli altri, anche adulti, potranno comunque aderire come
soci sostenitori a dare il proprio
contributo alla causa. E’ quasi
pronto un sito internet; c’è una
pagina Facebook. Anche su
questo giornale, appena definiti, daremo tutti gli estremi per
avere maggiori informazioni.
“Tutti dicono che i giovani
sono il futuro di questo paese
– concludono i nostri “Giovini
Reggenti” – noi pensiamo di
essere il presente e intendiamo
dimostrarlo!”
Stefania Longhini
Gigi Buffon, l’uomo-immagine dell’Italia
Gigi Buffon merita
ancora la fascia di
capitano: la merita
sopratutto dopo la
partita Milan –
Juventus di domenica scorsa. Perchè
se la nazionale di
calcio rappresenta
l’Italia e il capitano
è il leader di una squadra, allora non avremmo
potuto chiedere alla buona sorte capitano migliore e più rappresentativo di Buffon a tenere
alta la nostra bandiera. In fin dei conti cos’avrà
detto poi di così amorale il portierone azzurro?
L’ha pure ribadito al ritiro azzurro da quanto ne
è convinto: “sono contento di come sono, sono
ancora più orgoglioso di essere fatto in questa
maniera, sono molto più leale di tanti retorici
che si accaniscono dietro a determinate frasi”.
Orgogliosi d’essere riusciti a negare la verità
fino a farci credere che non esista più una verità oggettiva ma ognuno abbia il diritto di crearsi
una verità a suo uso e consumo: “non c’è stato
goal, questa è la mia verità”. D’altronde Gigi è
capitano dell’Italia, ricordiamocelo. Dell’Italia
che ha bandito da anni il principio dell’onestà
intellettuale fino a farci credere che il futuro
appartiene alla gente ch’è in grado di manipolare la verità.
Che sia stato il calcio a mostrarcelo in
mondovisione è solo un’occasione della quale
rendere grazie e laudi mattutine al Padreterno
che, pure Lui, ha messo da parte i pulpiti e le
omelie e ha iniziato a parlare al cuore e alla
pancia della gente col loro linguaggio: quello del
calcio per l’appunto. Perchè in uno stato in cui
l’affiliazione sportiva ha preso il posto dell’appartenenza religiosa di un tempo, i sermoni di
San RomualdoAbate e San Giovanni Nepomuceno
– non ce ne voglia San Paterniano di Fano o il suo
collega Sant’Alberto degli Abati se non li citiamo –
non sono poi così evocativi come le gesta di Gigi
Buffon o del giovane Alessandro Matri. Ragione
per cui pure il buon Dio s’è deciso di usare la
filiazione sportiva
per mostrare come
la zizzania cresca
fertile e feconda
assieme al buon
grano. I grandi
moralizzatori hanno
dato contro al nostro portiere. A
guardarli sono gli
stessi che magari frequentano i luoghi sacri
della nostra nazione: lo stato, l’economia, la
Chiesa. Quello stato che per primo c’ha
addottrinati all’omertà colpevole e alla menzogna ad oltranza come mezzi utili e necessari per salvare lo sgabello e il prestigio. Quella
chiesa che di fronte ad un’evidente scisma
sotterraneo in atto da anni continua imperterrita a negare ogni pur minima diatriba al suo
interno. Quell’economia che per anni ci ha
fatto credere d’essere in fase di ripresa e ancor
oggi s’intestardisce a negare l’evidenza di una
povertà dilagante e disarmante. Con buona
pace di chi al cristianesimo ha preferito il
moralismo, in coro diciamo: “Capitano, mio capitano”. Perchè cosa mai avrà detto di così diverso dal sentire popolare? Per questo merita la fascia sul braccio: per averci dimostrato il labile
confine che esiste tra la Verità e la Menzogna.
Almeno lui – e chi con lui fa parte di questa
galassia pseudo-sportiva – l’ha fatto per difendere una tribù e una squadra che lo paga per
difendere una bandiera a tutti i costi. Il problema
è tutta l’altra parte dell’Italia, quella che gratis
e a suo danno continua ad autoconvincersi
che la verità sia davvero quella che le stanno
facendo bere da anni. Se davvero il calcio
stavolta fosse servito anche solo a far provare
ribrezzo della Menzogna dilagante, una partita
val bene una messa mancata: chissà che il buon
Dio non si sia deciso di parlare un linguaggio più
figurato per esprimere il medesimo concetto.
All’insaputa di chi Dio pensava d’averlo rinchiuso dentro gli armadi delle sacrestie; in realtà domenica era allo stadio.
don Marco Pozza
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
5
Tumori sull’altopiano: avviata l’indagine
ASIAGO
E’ stato assegnato nei giorni
scorsi l’incarico per lo studio
statistico dell’incidenza dei
tumori nel Comune di Gallio.
Sarà la dottoressa Lucia Di
Pascoli, su incarico dell’amministrazione comunale, a redigere “uno studio di tipo statistico volto a verificare la veridicità e l’attendibilità di dati
divulgati nel corso di un incontro tenutosi in Comunità Montana il 10 dicembre. E’ emerso che la popolazione dei Comuni di Gallio ed Asiago, in
particolare i residenti in centro, sarebbe affetta da
patologie oncologiche in maniera elevata o comunque superiore alla media. Questo
dato, sommato ad un’azione
di sensibilizzazione portata
E i pazienti oncologici dei Sette Comuni esortano i sindaci a battersi per potenziare i servizi
avanti da parecchi anni da un
gruppo di donne di Gallio su
questioni relative all’insorgenza dei tumori, ha portato l’amministrazione comunale
galliese a ritenere fondamentale appurare il grado di incidenza tumorale nella sua popolazione. E qualora questo
dato superiore alla media venisse confermato, cercare d individuare, per quanto possibile, le cause ed eventuali soluzioni.
“Il benessere dei cittadini è il
primo dovere di un sindaco –
spiega il primo cittadino di
Gallio Pino Rossi – Benessere
che comprende anche la serenità quindi se emergerà che
ci sono più tumori della media
chiederemo alle autorità preposte di intervenire per individuare le cause; se invece ri-
sulta che il numero di pazienti
oncologici è nella norma allora avremo fatto un gesto che
tranquillizza la popolazione”.
Sulla scia della questione
galliese pare ci sia una “mobilitazione” degli attuali pazienti
oncologici dell’altopiano che
vogliono chiedere ai sindaci di
farsi portavoce per potenziare
i sevizi oncologici all’ospedale
di Asiago. Un servizio ritenuto
di buona qualità, ma che oramai non riesce a far fronte alle
tante richieste né con gli spazi
né con le prestazioni, costringendo gli altopianesi a dover
ricorrere a Bassano e ad affrontare il disagio del viaggio
con il malessere che accompagna
il
trattamento
chemioterapico.
Gerardo Rigoni
Nuovo ospedale Alto Vicentino
L’apertura dell’ospedale unico nel comune di Santorso rappresenta
un servizio per l’intera collettività dell’Alto Vicentino. Agevolazioni
anche per buona percentuale dell’utenza altopianese
Dopo quasi tre anni di lavori, il nuovo ospedale
di Santorso ha iniziato il 25 febbraio a ricevere
gli utenti presso il proprio Pronto Soccorso. Una
settimana è occorsa per traslocare dal De Lellis
di Schio i macchinari dei vari reparti, e nel giro
di pochi altri giorni il nosocomio ha compiuto
l’iter che ora lo offre operativo a tutti gli effetti.
La sua particolare posizione rende più agevole
anche il percorso degli altopianesi che risiedono nella zona ovest dei Sette Comuni, mentre
per i centri montani situati più a est rimane valida la minor percorrrenza stradale verso il San
Bassiano. “Il nuovo ospedale unico è molto
più grande del Boldrini di Thiene e del De
Lellis di Schio - ha precisato il Direttore Generale Ermanno Angonese - con una capacità ricettiva pari alla somma degli altri due.
Tutti gli abitanti del territorio dell’Ulss troveranno risposta assistenziale in un unico
ospedale, caratterizzato dai più moderni
standard sanitari e tecnologici, con vantaggio di tutti, riduzione dei costi per l’Azienda, maggior qualità assistenziale e comfort
necessari al cittadino che si trova nella situazione di doversi curare. Nel nuovo ospedale il paziente non passerà più da un reparto all’altro, ma saranno gli specialisti ad
andare al letto del paziente ricoverato nell’area che gli è stata assegnata in relazione
alla gravità della sua condizione. Si parla
dunque di ospedale a “intensità di cura”,
per acuti, nodo fondamentale di una rete di
servizi integrati territoriali. Da un lato è necessario collocare in ospedale le terapie com-
plesse e le alte tecnologie e dall’altro potenziare nel territorio le strutture per la
prevenzione, diagnosi, controlli e
cronicità. Il Direttore Generale ha infine
sottolineato l’importanza della grande professionalità del personale: “La vera ricchezza dell’azienda risiede nelle persone che vi lavorano. In questa Azienda i
dipendenti sono motivati, fidelizzati all’Ente ed è giusto far sì che possano lavorare bene, in un ospedale nuovo e tecnologico. Una struttura d’avanguardia
rende inoltre più facile reclutare nuovi
specialisti”. L’inaugurazione ufficiale si terrà
in aprile, alla presenza del governatore Luca
Zaia, che ha sempre espresso grande apprezzamento per il progetto. Il nuovo ospedale, situato in comune di Santorso, in via
Garziere n. 42, offre operative da sabato 25
febbraio le seguenti attività: Fisiokinesiterapia,
Malattie Infettive, Dialisi, Rianimazione,
Geriatria Polifunzionale, Medicina, Chirurgia, Urologia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria,
Oculistica, Pronto Soccorso. Come raggiungere l’ospedale per chi scende dai tornanti
del Costo: prendere la direzione per Piovene
Rocchette e Schio, lungo via Veneto girare verso
sinistra per via Garziere. Vi si può accedere dai
parcheggi attraverso un ingresso sopraelevato
(primo piano) ed uno al piano terra che, grazie
ad una scala mobile, conduce ad una hall, da
dove parte la “Main Street”, la strada principale, che accompagna a reparti e servizi.
Giovanni Dalle Fusine
Corpo forestale e scuole insieme
per una maggior attenzione ambientale
Scoprire la natura, immergersi nell’ambiente e sentirsi parte di essi sono le basi per formare una
coscienza ambientale più consolidata.
E’ il concetto dietro al progetto di educazione ambientale proposto dal Corpo
Forestale dello Stato che coinvolge
molte scuole di vario grado del Veneto.
E proprio la natura invernale e il ruolo
dell’acqua negli ecosistemi sono stati
affrontati dagli alunni di due classi delle
scuole elementari di San Luca di
Marostica che hanno visitato il Museo
dell’acqua gestito dal Gruppo
Speleologico 7 C e compiuto un’escursione nei prati e boschi circostanti. In
particolare i ragazzi hanno potuto osservare il bosco nella veste invernale, imparando a riconoscere le varie specie di piante, e riconoscendo le tracce di caprioli, volpi e scoiattoli. Così come hanno potuto osservare i fenomeni
superficiali del carsismo come la città di roccia e crepacci carsici grazie alle guide d’eccezione
Corrado Corradin, presidente del Gruppo grotte, e Paola Favero, funzionario della Forestale, che
li ha condotti in una visita ai boschi circostanti e al museo, ricco di spunti scientifici ma anche di
riferimenti alla vita del passato e alle problematiche ambientali. L’esperienza della giornata è
stata poi riportata nel “quaderno di campo” consegnato ad ogni bambino dal personale della
Forestale perché, come facevano un tempo naturalisti e esploratori, lo accompagni sempre nelle
gite negli ambienti naturali. Ai bambini è stato anche consegnato un attestato di partecipazione
realizzato sempre dal CFS in collaborazione con Montura Editing.
Isola pedonale con il divieto di transito
per le auto? E chi se ne frega…!
Via Scajaro, all’altezza di
Piazzetta delle Poste: cartello e transenna laterale indicano il divieto di transito
per istituzione di isola pedonale . Le auto arrivano, alcune passano spedite, qualcun’altra rallenta ed esita un
attimo ma poi il conducente
decide di passare, seguito a
ruota da altre auto giunte
dopo di lui. Una scena che
si è ripetuta quotidianamente
fino a pochi giorni fa, quando
da quel punto e per il breve
tragitto che porta in piazza
Carli, era stata istituita l’isola pedonale. Che, per la maggioranza degli automobilisti,
era come se non ci fosse:
“C’è il divieto di transito? Ma
chi se ne importa…passo lo
stesso!” deve essere stato un
pensiero piuttosto comune nel
mese di febbraio appena
conclusosi, visto che a rispettarlo sono stati davvero
pochi. Si sa, l’isola pedonale, soprattutto quando è una
novità, risulta piuttosto indigesta. E non ha certo riscosso molti favori l’iniziativa
sperimentale di inibire al
transito veicolare questo
tratto di via non solo nei
week-end, ma tutti i giorni,
oltre che nel periodo natalizio, anche a febbraio. La
decisione era stata presa
dopo aver sentito, tramite un
questionario da compilare, i
commercianti con attività in
Via Scajaro: la maggioranza si era detta favorevole, e
così si era concretizzata
l’idea. Che poi, per ammissione della gran parte dei
commercianti stessi, si era
rivelata inutile, se non controproducente, visto soprattutto l’andamento della stagione invernale. Sta di fatto
che se non si prova non si
possono avere termini di paragone, e che se c’è un divieto, questo va rispettato,
tanto più se non si ha una
qualche necessità di fermarsi nella via, ma si passa
solo per andare in centro,
evitando un tragitto leggermente più lungo.
Silvana Bortoli
PROGETTO SCUOLA SENZA OSTACOLI
Proseguono gli incontri per genitori ed insegnanti presso l’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Asiago - via Matteotti (ex Ragioneria).
Mercoledì 14 marzo alle ore 20.30 l’argomento trattato sarà “Conoscere l’intelligenza matematica per capirne meglio l’apprendimento, le difficoltà nello studio, il
disturbo specifico”.
8
Sabato 3 marzo 2012
ATTUALITA’
l’Altopiano
6
Produzioni casearie di eccellenza e
tutela della biodiversità dei pascoli
Corsi gratuiti col
Gal Montagna Vicentina
Tecniche di comunicazione ed accoglienza, risparmio
energetico, informazione e comunicazione e marketing dei
prodotti tipici del territorio. E’ l’offerta formativa per operatori del commercio dell’Altopiano che viene promossa
dall’Esac Formazione e commercio. Sono cinque i corsi a
partecipazione gratuita organizzati nell’ambito del bando
GAL Montagna Vicentina, Misura 331, AZIONE 1, promosso dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale,
finanzia dal fondo FEARS. Il primo corso dal titolo “Tecniche di comunicazione e dell’accoglienza – ed. 2" è riservato alle donne titolari d’impresa o personale dipendente femminile e si propone di fornire le nozioni per attivare azioni di marketing, relazionarsi con professionalità e
migliorare le capacità di comunicazione. La prima lezione
si terrà il 1 marzo; seguiranno altri cinque incontri, per un
totale di 25 ore di formazione. La seconda proposta
formativa riguarda le “Tecniche di primo contatto” ovvero le tecniche per stabilire un contatto positivo con il cliente e gestire al meglio la fase di vendita. Le lezioni si svolgeranno a Lusiana, nella sala comunale, il giovedì in orario
serale, ad iniziare dall’1 marzo fino al 12 aprile, per un
totale di 25 ore formative. Un altro interessante corso,
che ha per tema “Valutazione economica delle tecniche
per il risparmio energetico per le micro imprese”, si terrà a
Canove, presso la sala consigliare, dal 22 marzo al 17 maggio, ogni giovedì, in orario serale. Verranno approfondite le
tecniche e gli strumenti per limitare i consumi energetici nella
gestione di un’impresa. La quarta proposta ha per tema “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione” e si propone di
studiare l’impatto di Internet e le potenzialità della rete nella promozione di un’impresa, anche di piccole dimensioni. Il corso si
terrà ad Asiago, presso l’Istituto d’istruzione superiore, il martedì
e il giovedì dall’8 al 22 maggio. Infine, dal 7 al 21 maggio, e
sempre ad Asiago si svolgerà il corso “Marketing dei prodotti
tipici del territorio”, finalizzato alla realizzazione di piani di sviluppo
turistico territoriale per la valorizzazione delle tipicità e delle tradizioni gastronomiche locali. Per maggiori informazioni contattare
Esac Formazione Confcommercio al tel. 0444 964300, oppure
visitare il sito www.esacformazione.it.
Università di Padova, Comunità Montana e Caseificio Pennar
collaborano alla realizzazione di un ambizioso progetto
L’Altopiano dei Sette
Comuni
ha
una
millenaria tradizione
zootecnica che trova la
massima espressione
nel formaggio Asiago,
autentico ambasciatore
alimentare della nostra
terra in tutto il mondo.
L’allevamento
e
l’alpeggio estivo delle
mandrie hanno contribuito in modo decisivo
alla definizione dei preziosi dettagli della straordinaria “cartolina”
cromatica che è
l’Altopiano, esempio di
equilibrata integrazione
tra gli agglomerati urbani, prati e boschi. In questo delicatissimo ambito
territoriale di rilevante
valenza paesaggistica, la
corretta gestione delle superfici foraggere rappresenta un imprescindibile
tassello del mosaico ambientale che funge anche
da calamita al settore turistico. Oggi, tuttavia la tutela delle superfici a pascolo sembra correre maggiori pericoli rispetto al passato per effetto di strategie
di utilizzo intensivo che in
alcuni casi portano a un degrado, con una perdita di
biodiversità vegetale. Per
opporsi a questo crescente fenomeno, è stato avvia-
to un progetto con il quale
ci si propone di valorizzare
corretti standard di gestione delle superfici a pascolo. Pilastro fondamentale
per questa strategia appare la valorizzazione del latte
prodotto da mucche che hanno nell’erba di pascolo il principale alimento della propria
razione alimentare mediante
la creazione di virtuose e
innovative filiere lattierocasearie che ne esaltino le riconosciute
qualità
nutraceutiche. Questa idea è
stata sviluppata dalla Università degli Studi di Padova
unitamente alla Comunità
Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni e al
Caseificio Pennar di Asiago
con i suoi soci allevatori. Il
progetto denominato “Green
Grass Dairy” è stato finanziato dalla Regione Veneto
nell’ambito della misura 124
del Piano di Sviluppo Rurale.
E’ prevista la creazione di
una nuova filiera lattiero
casearia “verde”, cioè basata esclusivamente sul latte
proveniente da bovine che
nella stagione estiva pascolano le superfici verdi del nostro Altopiano. Il latte così
ottenuto verrà destinato alla
produzione di un paniere di
formaggi di eccellenza a “tiratura limitata”, il tutto accompagnato da una
certificazione che attesterà
la totale trasparenza dell’intera filiera. L’Università degli Studi di Padova effettuerà una serie
di analisi atte a comprovare la presenza di
antiossidanti e la qualità
superiore di dette produzioni dal punto di vista
salutistico e organolettico.
Per questo motivo si è
pensato di denominare
questa filiera di eccellenza “Pisenaghen” dal
cimbro “brucare prati”. In
questo primo anno ci si
dedicherà alla definizione
e sviluppo dei diversi prodotti caseari, mentre la
prossima estate sarà realizzata la produzione destinata alla commercializzazione.
Un particolare sforzo sarà
profuso per informare i consumatori circa le qualità
organolettiche, nutraceutiche
e salutistiche dei formaggi
derivanti dal pascolamento
dei nostri pascoli, gestiti in
modo compatibile con la tutela della biodiversità vegetale.
Gli attori di questo progetto
credono fortemente che il rispetto della Natura e la grande tradizione agro-alimentare altopianese, siano le chiavi imprescindibili per garantire un futuro proficuo a questo nostro territorio.
Fiorenzo Rigoni
nica per quanto riguarda
sovrapposti e carabine a canna rigata, come pure nessuna
sorpresa per la preannunciata
manifestazione inscenata da-
vanti ai cancelli
della Fiera il
giorno dell’apertura, con
un gruppo di
animalisti armati
di bandiere e
striscioni in difesa della fauna. Il fuori programma domenica pomeriggio, verso le 15.00, quando una
maestoso astore ha deciso di
attaccare un colombo citta-
dino sullo spazio aereo che
sovrasta l’ampio parcheggio
della Fiera. Scontata la vittoria del rapace dopo un breve
combattimento che ha tenuto centinaia di sguardi rivolti
al cielo, e ha causato una circoscritta pioggia di penne
strappate al piccione. Messaggio della natura sulla manifestazione o semplice selezione naturale?
G. Dalle Fusine
Migliaia di cacciatori in
visita all’Hunting Show
Molti i seguaci di Diana altopianesi presenti alla fiera vicentina
che esponeva fucili e attrezzature per caccia e pesca. Giornata di
apertura senza scontri nonostante la protesta degli animalisti
13 mila visitatori alla domenica, e altrettanti nelle due
rimanenti giornate di apertura, centinaia di espositori con
una varietà di prodotti che
sconfina dall’hobbistica alla
alimentazione, sono solo alcune peculiarità dell’Hunting
Show tenutasi la scorsa settimana in Fiera a Vicenza.
Tanti i cacciatori partiti
dall’Altopiano, territorio con
una tradizione venatoria ben
radicata. Oltre ai classici
stand con fucili e
munizionamento, l’esposizione ha mostrato quanto ampio e florido sia il mercato che
ruota attorno a questo settore. Dal vestiario alle calzature, dai richiami per uccelli
su supporto digitale all’organizzazione di viaggi per la
caccia all’estero. E poi ancora pesca, armi ad aria compressa, giochi di guerra simulata e riproduzioni delle antiche avancarica. Difficile non
sostare qualche minuto al
cospetto dei mitici Perazzi
(quattro pezzi ad un costo che
sfiora 300 mila euro!) o della
doppietta Beretta da 100 mila
euro. Roba da sceicchi col
pozzo di petrolio in cantina,
ovviamente. Per i cacciatori
più alla buona erano esposte
molte valide opportunità di
acquisto, poiché è ben noto
che alla fine la differenza viene dalla mira di chi usa l’arma. Tra i vari padiglioni ha
attirato consensi l’attrezzatura dedicata alla cottura della
selvaggina, con produttori di
“spiedi per osei” tipici della
storia vicentina, i “taglia polenta” meccanici che avrebbero fatto sorridere i
nostri nonni e spiedi
motorizzati capaci di
sostenere e cucinare a
fuoco lento un cervo
intero. A considerare
l’alta affluenza di pubblico, vien da smentire
l’aria di crisi che da
qualche anno sembrava colpire il settore,
sfiorando le 30 mila
presenze in tre giorni
e con l’aumento di
espositori giunti da fuori Europa, Hunting
Show” ha subissato quest’anno le manifestazioni del calibro della bresciana EXA. Da
segnalare comunque le poche
le novità in materia di mecca-
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
7
Un altopiano unico, un unico territorio, La bestemmia ovvero
una Reggenza 7C per il turismo
l’urlo del diavolo
Sono favorevolmente colpito dalle osservazioni del
presidente mandamentale
Commercianti Corrado
Finco pubblicate a pag. 6
dell’ultimo numero. «E’
incredibile che, pur parlandone da tempo, non si sia
riusciti ancora a trovare
una soluzione per dare la
possibilità di andare a piedi fra Asiago e Gallio»: il
vertice del turismo
altopianese vive in un’altra dimensione, ha una propria visione, ispirata a se
stessa, antistorica, invoca
infrastrutture, resort, arroccamenti e collegamenti in quota,
la moltiplicazione dei campi da golf che interessa il 4,6% dei
turisti italiani(*). Avrà forse qualche rilevanza che il 62,0%
dei turisti italiani(*) dichiari di andare in vacanza per camminare? Se si, dov’è la rete perdonale intercomunale che collega tutto l’altopiano, sotto un unico marchio Reggenza 7C,
365 giorni all’anno, lontani da auto, in un paesaggio secolare
favoloso? Finco sottolinea poi giustamente la priorità di «organizzare manifestazioni che valorizzino le nostre tradizioni,
che invece di sostenere abbiamo abbandonato»: il vertice del
turismo altopianese risponde con le serate piromusicali.
Recoaro domenica scorsa ha attirato in un solo giorno 15.000
spettatori, lo ha fatto con la sua “shella martz”, ovvero consolidando valori, tradizioni locali... cultura cimbra. Significa
saper dare un senso alle cose, coinvolgere “dal basso” il territorio, 200 volontari, 1200 comparse, i carri delle contrade,
saper far squadra e andare incontro alle aspettative di cultura locale ricercate dal 24,0% dei turisti italiani (*), assistere
a spettacoli è al 10° posto con il 9,1% (*). Le istanze di
Finco troveranno accoglienza tra gli amministratori? Oggi la
parola d’ordine per competere nel turismo diventa «Un
altopiano unico, un unico territorio». Chiaro poi che dentro a
questo “contenitore” ci siano realtà diverse, nulla di nuovo,
nulla da reinventare, tutto già previsto e rodato nei secoli
dalla Reggenza. Risulta allora determinante che proprio i
commercianti, per primi, nel loro preciso interesse, “pretendano” strategie per la maggior competitività. Non si tratta di
programmazione di eventi e manifestazioni, ma di operare
una svolta per la crescita sistemica. Implica cambiamenti,
l’avvio di un radicale processo di innovazione con l’intervento di consulenti esterni che affianchino non gli amministrato-
ri, ma una consulta locale.
E’ nell’interesse anche delle immobiliari, perché la
qualità percepita del turismo eleva sensibilmente il
valore e l’attrattività degli
immobili esistenti, è nell’interesse di agricoltori, artigiani,
guide
e
accompagnatori...Un’unica
rete intercomunale di percorsi riveste un’altissima
valenza strategica, nel dicembre 2009 si è avviata
una raccolta firme su
www.liberaconsulta7c.it
che oggi ha superato le 800
adesioni, nel giugno scorso a Gallio si è organizzato (Arc.
Diego Morlin, Chiara Stefani) un Seminario sulla Mobilità
Dolce, incontro totalmente disertato dagli stessi amministratori locali a cui oggi, sullo stesso tema, chiede attenzione
Corrado Finco. Questa rete è indispensabile prima di tutto
per “marcare il territorio sul piano simbolico”. Significa contribuire a restituire quell’originaria identità secolare della
Reggenza di cui non si legge più traccia alcuna. E’ l’opportunità reale, a investimento minimo, a impatto zero, per avviare questo primo fondamentale strumento unitario di “turismo
dei servizi”, coordinato sotto un unico marchio, 365 giorni
l’anno, a partire dai centri, dagli alberghi. Stiamo parlando di
un patrimonio comune di storia, saperi e sapori, che messo in
connessione attraverso segnalazione e microstoria eleva quella qualità senza cui oggi è assolutamente inutile investire in
fiere e su internet in quanto il prodotto risulta privo dell’unicità originaria che distingue e fa la differenza. Non è più il
tempo di modalità riconducibili all’attività da Pro loco, chi ha
operato nell’errata visione del potenziale turistico si faccia
da parte e favorisca, responsabilmente, l’avvio urgente di
una consulta territoriale degli operatori. Lo suggerisce la secolare tradizione giuridica della Reggenza 7C; lo dimostra il
successo delle buone pratiche di governo del turismo di altri
territori, pur ben meno dotati dell’altopiano; lo indicano le
direttive della Commissione europea per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali a vocazione turistica. E se tutto ciò non
bastasse, mettiamo sul piatto le testimonianze dei saggi, primo tra tutti Mario Rigoni Stern, raccolte nella Carta di Asiago.
Può bastare?.
Andrea Cunico Jegary
* Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo dati Unioncamere, 4000 interviste, secondo semestre 2011.
Da moltissimi anni sono residente con mio marito in Altopiano
e qui viviamo sereni. Siamo entusiasti di tutte le bellezze che
esso offre, oltre all’aria pura che si respira ed agli spettacoli
che ci fanno divertire durante tutto l’arco dell’anno. Si può
circolare tranquillamente con le amiche, anche di sera. Insomma, è ancora un’isola felice. Quello che però non riusciamo a sopportare è l’intercalare con bestemmie che fanno i locali uomini “adulti e non”, soprattutto gli abitanti di Gallio
(per fortuna non tutti!). Quando parlano fra loro a voce alta,
fanno a gara su chi bestemmia più forte ed in maniera peggiore. Questo intercalare avviene nei negozi, in ospedale, nei
bar, nei ristoranti, nelle pizzerie, nelle piazze, per la strada.
Quello che più mi stupisce, è che le donne che certe volte
sono in loro compagnia e “con bambini” non si azzardino
nemmeno a chiedere che abbassino il tono. Spesso bestemmiano anche i gestori dei bar. Poiché c’è un articolo del Codice Penale circa la bestemmia nei locali pubblici, certe volte
intervengo facendo notare che ci sono dei minori, e mi sento
rispondere “meglio, così imparano prima anche loro …”. Il
dilagare della bestemmia è anche a causa dell’indifferenza
dei troppi “preti e cristiani tiepidi” che non mettono in campo
alcuna iniziativa contro questa orrenda vergogna, che è segno di poca intelligenza e grande inciviltà. Il linguaggio
blasfemo usato in Altopiano, in nessun altro luogo d’Italia
l’ho sentito. Don Enzo Boninsegna di Verona dice nel suo
libretto che quando Dio è maledetto dai suoi nemici e non
abbastanza difeso dai suo ministri e dai suoi figli, ogni iniziativa è condannata al fallimento. Il vero cristiano non può continuare a tacere: è nostro dovere parlare, agire, organizzarci
e non lasciare nulla di intentato perché Dio sia finalmente
rispettato, amato ed obbedito. A tale scopo invito i negozianti
e soprattutto i baristi a rimettere i cartelli in bellavista con
scritto “IN QUESTO LOCALE APERTO AL PUBBLICO
NON SI BESTEMMIA”. Si ricordi il bestemmiatore che è
portatore di una malattia contagiosa: il cancro dell’anima, che
infetta gli altri. Non per niente S. Giovanni Crisostomo dice
che per la bestemmia vengono sulla terra le carestie ed i
terremoti e ci invita a ricordare che “la lingua del blasfemo è
la carrozza del diavolo”.
Meditate gente, meditate……
Annamaria Zerbetto
l’Altopiano
Sabato 18 febbraio 2012
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)
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presso il tribunale di Bassano del Grappa
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Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione:
Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto,
Gerardo Rigoni, Martina Rossi,
Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato:
don Marco Pozza, Virginia Gianello,
Aurora Carli, Morena Turetta , Alessandro Siviero,
Ilario De Guio, Giacomo Scarsella, Giulia Rossi, Nerina
Panozzo, Giulia Crestani, Giulia Rigoni, Marco Pellegrini,
Fiorenzo Rigoni, Roberta Strazzabosco, Serena Baù,
Stefano Rigoni, Francesca Chiesa, Valerio Fabris
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione giornale: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale, Roberta Strazzabosco
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
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Sabato 3 marzo 2012
ROANA
l’Altopiano
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Dal Belgio in vacanza a Roana:
quando l’emigrazione aiuta il turismo
Nella crisi del movimento turistico che si fa sentire duramente sull’altopiano, possono avvenire
piccoli miracoli positivi. E’ quello che si è visto
a Roana anche nei giorni scorsi, con l’arrivo,
come avviene sempre in questo periodo da diversi anni, di una nutrita comitiva belga grazie
alla vacanza organizzata da un roanese emigrato in Belgio. Enrico Mosele è sempre stato legato al suo paese, ai suoi parenti, ai suoi amici
d’infanzia. Egli veniva a Roana ogni anno privatamente per le sue vacanze. In Belgio oltre alla
sua attività in campo sindacale, egli collaborava
e collabora ancora con agenzie di viaggi che
organizzano vacanze in ogni parte del mondo.
Nel 2001 egli si è chiesto se non potesse portare qualche comitiva anche al suo paese. Ha cominciato con venti persone, trovando a Roana
Enrico Mosele
la stretta collaborazione di Andrea dell’Albergo
assieme a una
collaboratrice
al Bosco. Il numero dei partecipanti è via via
cresciuto e la collaborazione si è allargata ad
altri alberghi e esercizi commerciali altopianesi.
un forte effetto propaganda, impensabile per le costose e
Anche quest’anno la settimana di carnevale ha visto a faticose promozioni turistiche. Gli ospiti sono coinvolti
Roana i graditi ospiti, arrivati dal Belgio in pullman, in positivamente dalla accoglienza cordiale e dalla
auto private, in aereo. Gruppi di parenti e amici non solo convivialità allegra che trovano negli alberghi. La settidi origine italiana, ma anche belgi, cinesi, turchi… Tutti mana comprende giornate sulla neve, sulle piste di discemolto soddisfatti dell’accoglienza, dell’organizzazione. sa e di fondo, una giornata al Carnevale di Venezia, una
Incantati dell’altopiano che qualcuno ha trovato veramente serata ad Asiago per la partita hockey, una serata insie“magico”. La soddisfazione è confermata anche dai ri- me per una cena di prodotti locali… E movimento nei bar,
torni: più dell’70 % dei partecipanti torna a Roana, con nelle pizzerie, nei negozi…Ora si parla di allargare l’espe-
rienza sul piano del turismo scolastico, coinvolgendo le scuole dei figli. Certamente l’aspetto più bello
e significativo di questo movimento è il ritorno di
qualche emigrante con famiglia la seguito. Nella
comitiva arrivata nei giorni scorsi erano presenti
13 persone di cognome Slaviero. Una famiglia
Slaviero che ha perso il padre l’anno scorso, torna
al suo paese come in un pellegrinaggio. Tra gli altri
c’era anche l’emigrante roanese Armando, lontano
da più di 60 anni, che quando torna , dice di trovare
il suo paese con sempre più case e sempre meno
gente, sempre meno solidarietà e meno allegria. E
cita a memoria le malinconiche parole della canzone di Bepi De Marzi, La Contrà dell’Acqua
Ciara. “ no se ride e no se canta, no se fa filò la
sera…” L’altopiano deve forse riscoprire quello che
è stata l’emigrazione nella storia dei nostri paesi e
quello che può portare il ritorno e il legame degli
emigranti nel presente e nel futuro. Da ciò può venire anche un modo nuovo di intendere e di fare
turismo. Si può capire meglio che il turismo non è soltanto un fattore commerciale, economico, ma è prima
un’esperienza umana, un fatto di relazioni, di scambi culturali. Roana è grata ad Enrico Mosele per le sue iniziative in questo campo e molti ricordano la mamma Antonietta,
mancata quest’anno in Belgio all’età di 95 anni, sempre
legata alla sua Roana durante la sua lunga vita , forse
l’ispiratrice di questa bella esperienza di amicizia tra Belgio e altopiano.
Sergio Bonato
A fuoco una palazzina, ma stavolta il camino non c'entra
Dai primi rilievi dei periti sembra che le fiamme che hanno distrutto due appartamenti di Via Dante a Canove siano partite
da una stufetta elettrica o da uno scaldaletto lasciati incautamente accesi. Il grande contributo di volontari nello spegnere
l'incendio, prolungatosi anche per l'impossibilità di utilizzare il vicino idrante a causa delle condutture ghiacciate
Un tempo, quando scoppiava un incendio e non
c’erano i pompieri con i
loro mezzi, era la gente del
paese o della contrada ad
accorrere con i secchi
d’acqua per aiutare a spegnere il fuoco. Alle operazioni partecipavano tutti
gli abitanti della zona,
ognuno pronto a dare una
mano per quanto gli era
possibile. Oggi si fa in tutt’altro modo, ma ci possono essere situazioni
d’emergenza in cui risulta comunque preziosa la
collaborazione delle persone. Una collaborazione
spontanea, che evidenzia
come ci sia ancora oggi
chi è disponibile a mettersi
a disposizione volontariamente per aiutare altri
che si trovano in difficoltà. Un aspetto umano che
si rivela di conforto per
chi viene colpito da un
evento improvviso e dannoso. Come accaduto
giorni fa, durante un incendio scoppiato a
Canove.
I fatti
Sono le 21 passate sabato
25 febbraio quando Stefano Santarossa, vigile del
fuoco volontario, transitando con la famiglia in auto
per Via Dante a Canove, si
accorge del fumo che esce
dal tetto di un condominio.
Il tempo di fermarsi per
guardare meglio e capire
da dove viene, mentre si
inizia a scorgere anche il
bagliore delle fiamme.
Santarossa chiama immediatamente il 115 e nel
contempo allerta i proprietari della palazzina e coloro che abitano nei pressi.
Arrivano subito i Vigili del
Fuoco di Asiago con un primo mezzo, ma una serie di
eventi sfavorevoli (come
quella della difficoltà di
avere acqua in quantità necessaria per domare in
fretta le fiamme a causa
delle condutture ghiacciate
che non permettono di utilizzare il vicino idrante a
colonnina) favoriscono il
prolungarsi dell’incendio,
che verrà spento del tutto
solo dopo qualche ora. Alla
fine il danno risulterà piuttosto consistente, con due
appartamenti della palazzina di proprietà della ditta
Effe 5 andati completamente distrutti ed altri danneggiati. Le prime indagini da parte dei periti per
scoprire le cause dell’incendio, partito da un appartamento occupato da
turisti che si erano momentaneamente assentati,
hanno escluso che il fuoco si sia sviluppato nella
canna fumaria, facendo invece ipotizzare che sia stato generato da una stufetta elettrica o da uno scaldaletto lasciati incautamente accesi.
I ringraziamenti.
“Aldilà di quello che è il dispiacere per quanto accaduto – affermano i fratelli
Rigoni, proprietari dello stabile - vorremo qui ringraziare per il prezioso aiuto tutti
coloro che si sono prestati, familiari, collaboratori, carabinieri, vigili del fuoco, compresi
quelli che non erano in servizio e che, saputo dell’incendio,
sono giunti spontaneamente
sul posto per dare un mano.
C’è stato chi si è attivato subito per verificare che non ci
fossero persone all’interno
del caseggiato, chi ha aiutato deviando il traffico, chi si
è dato da fare per vedere se
si riusciva a far arrivare acqua dal vicino idrante, e poi
in tanti, una volta domato l’incendio quando era ormai
passata la mezzanotte, si son
messi a liberare gli appartamenti dall’acqua usata per
spegnere il fuoco. Ma un ringraziamento grande e doveroso lo vogliamo fare a Stefano Santarossa, che dopo
essersi accorto dell’incendio
e aver immediatamente dato
l’allarme, è corso a casa ad
indossare la divisa di vigile del
fuoco e ha continuato a darsi
da fare senza sosta e senza
risparmiarsi in tutti i modi
che gli sono stati possibili
per contribuire alle operazioni di spegnimento”.
S.B.
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
GALLIO
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CONCO
Giacenze di cassa allo Stato? Attenti ai furbetti del ristorante
Il Comune di Gallio non ci sta
“Lo Stato – dice il sindaco Pino Rossi - non
può privare i Comuni di
quel fondo di cassa che
storicamente consentiva di finanziare qualche minima spesa, soprattutto nel settore
sociale, e quindi in favore delle fasce più
deboli”. E così la Giunta di Gallio, con deliberazione n. 33 del
24.02.2012, ha autorizzato il primo cittadino,
che ha già diffidato il
tesoriere in tal senso,
a proporre un’azione
giudiziaria al fine di ottenere l’accertamento
della non sussistenza
dell’obbligo di trasferire le
somme delle casse comunali
alla Cassa Centrale dello
Stato. Questo dunque in opposizione al decreto legge
del 24 gennaio 2012 che impone ai tesorieri o cassieri
degli enti e organismi pubblici di versare il 50% delle di-
sponibilità liquide esigibili depositate presso gli stessi sulle rispettive contabilità speciali aperte presso la tesoreria statale, provvedendo al
versamento della quota restante entro il 16 aprile 2012.
“In sostanza – spiega Rossi le entrate derivanti dagli in-
teressi attivi sulle giacenze di cassa saranno azzerate e altri benefici erogati ai Comuni dagli Istituti Bancari
saranno ridotti al minimo. I Comuni inoltre si
vedono obbligati a aumentare le aliquote
IMU rispetto a quelle
di base, determinate
dallo Stato, per compensare i minori trasferimenti relativi al Fondo Sperimentale di
Riequilibrio.
“Riteniamo – conclude
Rossi - che l’azione di
questo Governo, portato da tutti in palmo di
mano, non solo abbia
messo le mani nelle tasche di
tutti i cittadini senza preoccuparsi dei più deboli, ma
voglia mettere al tappeto anche i Comuni, specialmente i
più piccoli. Ci sembra proprio
che il Governo stia un po’
esagerando”.
Stefania Longhini
ROTZO
Gli alunni di Rotzo a lezione di... neve
Giornata a Campolongo con un’esperta nivologa nell’ambito del progetto
“Acqua di casa mia” in gemellaggio con la scuola di Sant’Ulderico di Schio
“Acqua di casa
mia” è il tema
del “Progetto
ambientale”
proposto agli
alunni della
scuola primaria
di Rotzo che
prevede uno
studio sull’origine e lo sviluppo
di questo bene
prezioso. Nell’ambito di questa iniziativa, martedì 28 febbraio si è svolta un’uscita degli alunni a
Camplongo di Rotzo effettuata in
“gemellaggio” con la primaria di
Sant’Ulderico di Schio anch’essa impegnata in un percorso per approfondire la conoscenza dell’ambiente circostante. Assieme
ai 60 alunni ed alle insegnanti c’era un
esperta nivologa, la quale ha tenuto una lezione pratica di studio ed analisi della neve.
La visita si è poi trasformata in un particolare momento di gioco nel quale i bambini
hanno potuto ben socializzare giocando insieme con bob e slitte nell’area dedicata.
Dopo il pranzo presso il rifugio Campolongo,
il rientro a Rotzo con una tappa alla locale
scuola elementare. Un’esperienza davvero bella ed unica, molto apprezzata da tutti
i partecipanti.
Soddisfazione per
la buona riuscita
della giornata e
per aver pienamente centrato
gli obiettivi dell’iniziativa, ovvero l’incontro e il
confronto con
una realtà scolastica simile con
un
proficuo
scambio di esperienze, e’ stata espressa
dalle insegnanti di Rotzo e dalle colleghe
di S Ulderico. L’appuntamento e’ ora per
fine maggio quando i bambini di Rotzo andranno in visita a Sant’Ulderico. In programma la scoperta della suggestiva “Valle dell’Orco” con le locali Guardie
Forestali, per seguire l’acqua dalla sorgente
al torrente. “Questa giornata – commenta
il consigliere delegato per l’istruzione del
Comune di Rotzo Aldo Pellizzari - rappresenta il proseguo di una serie di iniziative
volute dall’associazione genitori di Rotzo che,
con l’appoggio dell’amministrazione comunale e della dirigenza scolastica, sta appoggiando il Progetto Ambientale posto in essere dalle insegnanti per poter offrire ai bambini di Rotzo uno strumento in più per la conoscenza del territorio.
Il tutto nel pieno rispetto dei programmi scolastici curricolari, ampliandone anzi le possibili applicazioni. Decisamente
proficua la collaborazione con la scuola di
Sant’Ulderico che in questo meraviglioso progetto vanta già un’esperienza di 8 anni”.
Assomiglia a uno
sketch dei comici
Ale e Franz, scelto
fra quelli che impersonano i “furbetti
del ristorante”, ciò
che è accaduto la
sera di S. Valentino
al Rubens di
Rubbio, quando a
tarda ora si è presentata una coppia
chiedendo di accomodarsi per mangiare qualcosa. “Vogliamo star
tranquilli”- hanno specificato,
chiedendo un tavolo un po’ isolato rispetto a quelli occupati
dagli altri clienti del locale. “Vista l’ora, erano circa le 22.30 –
racconta la titolare del locale, signora Marisa – abbiamo detto
che la cucina era ormai chiusa,
e quindi, dopo aver preso l’aperitivo e gustato con esso
bocconcini e stuzzichini, hanno
ordinato due ricche pizze. Mangiate anche queste, lui ha ordinato un’altra pizza, mentre lei ha
chiesto di poter mangiare mezza razione di pasta al ragù. Poco
dopo aver servito la pietanza, mi
hanno chiamato e, con tono indignato, mi hanno fatto notare
che tra la pasta c’era un’ape.
Sono rimasta molto sorpresa, e
al momento non ho pensato ad
altro se non a scusarmi, seppur
non riuscissi a rendermi conto
di come fosse potuto accadere. Loro per contro, con fare
molto scocciato, hanno cominciato a dirmi <Chissà che
cosa abbiamo mangiato finora, magari stanotte staremo male, forse è meglio se
chiamiamo i carabinieri…>
e così via, un parola dietro l’altra, senza lasciarmi il tempo di
ragionarci su. Alla fine, con il
fare di chi ti sta facendo un
grosso favore, hanno concluso <E adesso come la risolviamo la faccenda? Come
minimo non paghiamo il
conto!> E così i due se ne
sono andati…a pancia piena
e a portafogli intatto!”. Una
volta passata la fase più concitata, Marisa e i suoi famigliari
hanno però dato un’occhiata
con calma al “corpo del reato” ovvero all’ape, che è risultata rinsecchita tanto da rompersi in due non appena presa
in mano. Se fosse in qualche
modo finita nel ragù in cottura, sarebbe stata umida e
spappolata, senza contare che
Ceci, la cuoca, ha la fobia delle api e risultava quindi impos-
sibile che non si
fosse accorta della
presenza nello scaldare la piccola
dose di ragù servita per condire la
mezza razione di
pasta. Insomma, la
coppia probabilmente è abituata a
girare con un’ape
in tasca per mettere a segno una mini
truffa e mangiare
gratis. “Nell’andarsene – conclude Marisa – i due, che non
erano certo della zona e probabilmente neppure veneti,
hanno detto che in Altopiano
non sarebbero più tornati per
un bel pezzo. Me lo auguro
proprio che non ci tornino, ma
intanto desidero che la cosa si
sappia perché, nel caso pensassero di truffare in questo
modo qualche nostro collega,
questi sia preparato e pronto nel
rispondere loro a tono!”
Silvana Bortoli
Ma c‘è anche chi non disdegna
di mangiare gli insetti….anzi!
Nel mondo, per culture diverse dalla nostra, gli insetti rappresentano non solo una pietanza commestibile, ma sono
addirittura considerati una
leccornia. Quanto raccontato da
Marisa del Rubens mi ha fatto
ricordare una recente serata dei
“Mercoledì del Cai” , durante la
quale sono state proiettate le foto
di un lungo viaggio fatto da un
giovane asiaghese, Rudy
Rodeghiero. Curioso di tutto ciò
che si differenzia dal nostro stile
di vita, Rudy ha ampiamente illustrato le immagini di cibi che
ha trovato e assaggiato nel suo
viaggio, in particolare nel sud-est
asiatico. Immagini e aneddoti
davvero curiosi, che vi proporremo in un servizio nel prossimo
numero del giornale.
S.B.
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
10
LUSIANA
Con la nuova IMU, tartassati i contribuenti, con la
compartecipazione al debito tartassato il bilancio
La legge 214 del 22 dicembre 2011 (detta salva Italia)
anticipa per tutti i comuni l’applicazione dell’imposta municipale propria per il triennio 2012-2014, rimandando al
2015 l’applicazione dell’IMU a regime. La nuova imposta, che va a sostituire l’ICI, sarà un salasso per tutti i
contribuenti e non porterà alcun vantaggio alle casse del
comune ma solo una bella somma nelle casse dello Stato.
La novità è il ritorno dell’ICI prima casa, l’introduzione di
nuovi moltiplicatori per il calcolo e nuove aliquote. Le aliquote base calcolate dalla legge sono: 0,4% per l’abitazione principale e 0,76% per il resto.
La norma prevede detrazioni di 200,00 euro per abitazione principale + 50,00 euro per ogni figlio di età inferiore ai
26 anni che vive in famiglia, le pertinenze dell’abitazione
principale possono essere solamente una per categoria,le
abitazioni date in comodato gratuito a figli o genitori sono
considerate come seconde case dell’intestatario dell’immobile , i moltiplicatori per il calcolo dell’imposta subiscono dei considerevoli ritocchi , ad esempio per le abitazioni
principali si passa da un moltiplicatore 100 a 160 , i terreni
dell’ultima ICI pagata come prima casa, per le seconde
case il costo dell’IMU sarà più del doppio dell’ultima ICI
pagata, per le aree edificabili in costo IMU sarà più elevato per effetto della differenza di aliquota , le strutture
rurali , prima esentate, ora pagano. Non sarà facile per i
Comuni fare le previsioni dell’entrata prevista per tale titolo necessarie per poter predisporre un bilancio di previsione 2012 il più possibile realistico. In attesa di ulteriori
istruzioni da parte del Ministero, abbiamo provato a fare
una simulazione in tutto il territorio e per tutte le tipologie
con le sole aliquote di base.
Il risultato, confrontato con l’anno 2010, lo si vede nella
tabella sotto riportata: salta subito all’occhio che il gettito
ICI 2010 era di 347.310,00 • mentre il gettito IMU simulato sarà di 775.497,00 •. Di questo gettito 347.310,00 •
resterà al Comune mentre il resto andrà allo Stato sotto
forma di trasferimento diretto e riduzione di trasferimenti.
Come è apparso subito evidente, per il Comune non ci
sarà nessuna utilità dall’entrata in vigore di questa nuova
imposta, anzi. Anche il servizio di invio ai contribuenti del
bollettino prestampato con il versamento da effettuare, come
si faceva per l’ICI, non sarà possibile farlo in tempo utile per
i versamenti del 2012, e quindi l’assessore Dalle Nogare e
l’Ufficio tributi hanno convenuto di inviare a tutti i contribuenti una dettagliata scheda istruttiva con tutti i dati necessari per il calcolo dell’imposta da pagare.
Per il bollettino sarà poi possibile rivolgersi ai Caf, mentre appena l’imposta entrerà a regime, l’ufficio potrà organizzarsi per
ripristinare il servizio dell’invio dei bollettini. Data la difficile situazione economica, l’assessore Dalle Nogare sta valutando,
con gli uffici, la possibilità di intervenire modificando le aliquote
a favore delle categorie più in difficoltà ma ogni considerazione
deve tener conto che bisogna almeno mantenere i servizi in
essere senza penalizzare troppo nessuno. Sarà una sfida non
da poco, tenuto conto che a peggiorare la situazione finanziaria dei comuni è anche stata prevista, con l’introduzione dell’IMU,
una compartecipazione al debito, cioè un prelievo che lo Stato
fa sotto forma di minori trasferimenti: un’altra bella somma di
poco inferiore ai centomila euro forse se ne andrà così. Insomma sarà dura salvaguardare i servizi garantendo almeno le
stesse entrate che avevamo nel 2010 e nello stesso tempo
non penalizzare troppo i cittadini!
agricoli del nostro comune rimangono esentati , le aree
edificabili rimangono con la stessa regola dell’ICI ma con
aliquota diversa .Per i fabCiamar Marso
bricati rurali , che prima erano esentati , la norma prevede l’aliquota al 0,2% . L’effetto di questa nuova imposta non porterà alcuna risorsa aggiuntiva nelle casse del
comune mentre sarà un
salasso per i contribuenti.
Vincitrice, con poco margine, nuovamente la contrada del Colonello Superiore
Infatti buona parte di questo
Maino assieme ad un rap- gettito va a finire nelle casse
Per il quinto anno conpresentante per ogni
secutivo, il gruppo del
dello stato e cioè il 50% del
contrada presente che
“Colonnello Superiore”
gettito seconde case, delle
hanno formato la giuria
ha vinto il concorso per
aree edificabili e dei fabbripopolare che ha avuto
il gruppo più fracassone
l’ingrato compito di do- cati rurali oltre all’eventuale
della tradizionale chiaver “giudicare” chi me- maggior gettito calcolato apmata di Marzo svoltasi
ritava il titolo 2012. Le plicando le aliquote base. Per
nella serata di mercoleprove, la cui somma dei fare alcuni esempi puramendì 29 febbraio. Un prevoti stabiliva il vincitore, te indicativi possiamo dire
mio, per il gruppo più
sono state come sempre che, per effetto delle
originale, è stato asse3: chi faceva più confu- detrazioni , per l’abitazione
gnato al gruppo di Sansione, chi aveva lo stru- principale si pagherà meno
ta Caterina che si è premento più particolare e il
sentato con una serie di
gruppo più numeroso. A
“racole” (strumento usato al posto del campanello in ta Caterina con donne e uomi- conclusione la presidente
chiesa alla benedizione al ter- ni vestiti con suggestivi abiti Valentina ha consegnato a
mine della messa il Venerdì d’epoca dantesca. In terza fila Denis Broglio, rappresentante
Santo) e in completa tenuta in si è classificato (il voto della del gruppo del “Colonnello
stile medioevale. Un totale di giuria ha voluto esprimergli so- Superiore” il “Ciocon”, grossei gruppi hanno preso parte stegno per l’ardua partecipazio- so campanaccio messo in pa- Avere i soldi e
alla scampanellata: il “Colon- ne nonostante l’esiguo nume- lio ogni anno, che verrà espo- non poterli spennello Superiore” che si è dota- ro di componenti il gruppetto) sto come un palio al ristorante dere. Un assurdo
to di campanacci, coperchi, il team della contrada Xausa. “Conca Verde” di via Mazze di in qualsiasi epopentole e un tamburo formato Quarta posizione per i “Rustici Sotto nel Colonnello Superio- ca, ma ancora
da un bidone pieno di martellini allegri di Velo e dintorni”, for- re, fino al prossimo anno. Dopo più paradossale
azionati dal motore di una mato da una flottiglia di giova- la sfilata allegra e rumorosa dei in questo mofalciatrice,
in
tenuta ni. Su un carro agricolo, con gruppi per le vie del centro, con mento di grave
ottocentesca con un cappello uno stuolo di bambini, si è pre- frastuono di campanacci e sva- crisi economica
con impresso lo stemma del sentato il gruppo di Vitarolo, riati oggetti , attrezzi e suoni di e finanziaria. Ma
campanile di Campana il più giunto quinto. Sesto il gruppo sirena, in una serata dalla tem- è quanto sta avantico del Veneto, che ha cen- del “Centro” di Lusiana in sce- peratura mite, il gruppo com- venendo con i
trato il primo posto del podio. na con alcuni campanelli e stru- mercianti di Lusiana ha offer- fondi regionali
Seconda piazza per la compa- menti musicali. Ha fatto da re- to un rinfresco con cioccola- destinati al ripristino del territorio dopo la grave alluvione del
gine di dame e cavalieri dotati gista alla premiazione la presi- to caldo, vin brulè e dolci.
2010. Un fenomeno che non solo ha fatto traEgidio Zampese
di “racole” in concerto di San- dente della Pro Loco Valentina
cimare fiumi, straripare torrenti e traboccare
falde acquifere con l’acqua che ha invaso case,
edifici e negozi, ma ha anche provocato frane
lungo tutta la pedemontana demolendo strade
e minando la stabilità di pareti rocciose. Nelle
zone alluvionate i danni hanno interessato maggiormente i privati; nelle zone franate soprattutto opere pubbliche. Ed ecco dove sta l’inghippo. “Finita l’emergenza, la Regione ha raccolto la conta dei danni e ha provveduto all’elargizione del 30% della somma – spiega il
sindaco di Lusiana Antonella Corradin – Soldi
che sono stati depostati sui conti dei Comuni
per essere utilizzati nel ripristino e nella bonifiNelle foto, Il gruppo del “Colonnello Superiore” vincitore dell’edizione 2012 del “Ciama marso”
ca. Nell’estate 2011 il commissario dell’allue la consegna del “Ciocon” a Denis Broglio del “Colonnello Superiore”
vione, al tempo Luca Zaia, ha fermato il tutto
Sfida agguerrita tra le contrade
per la conquista del “Ciocon”
I fondi per il dissesto idrogeologico
restano fermi nelle casse comunali
emettendo un’ordinanza dove si indicava che le somme assegnate erano da destinare ai soli privati
e non per opere pubbliche. Da allora siamo ancora in attesa
a capire cosa dobbiamo fare con il rischio
che anche questi fondi finiscano nella tesoreria unica dello
Stato”.
A Lusiana sono stati stanziati 800 mila euro
per far fronte ai primi lavori di consolidamento del territorio, ovvero Cà Vecchia, Ronco
Mazzer, la strada di collegamento Velo – Valle
e numerosi punti lungo la strada comunale
Lusiana – Laverda. Lavori che sarebbe importante eseguire prima che succeda un altro
novembre 2010 ma che rimangono ancora
sulla carta, perché i progetti sono stati tutti
depositati e valicati dalla Regione al momento
dell’assegnazione dei fondi.
“Fortunatamente almeno i lavori dei Coghi
sono stati immediatamente eseguiti dalla Provincia – conclude il sindaco – Anzi la Provincia si è dimostrata efficientissima nel momento
dell’emergenza e indispensabile poi nella fase
di studio e di progettazione”.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 3 marzo 2012
Foto Elisa Frigo
Il Night Glow,
ovvero lo
spettacolare
gonfiaggio
notturno
Foto Roberto Rigoni
Maschere alla
grande festa di
canevale
all’Aeroporto
11
Mongolfiera in
partenza dal
centro di Asiago
Proposta di matrimonio in mongolfiera:
un amore da “trenta metri sopra il cielo”
progetti di vita. Alla loro
unione, però, mancava
ancora qualcosa: l’anello di fidanzamento; il futuro sposo aveva espresso il desiderio di darlo alla
compagna solo qualche
giorno prima del matrimonio e lei, scherzosamente, aveva ribattuto
che non lo avrebbe sposato se non con richiesta
ufficiale. Tutto questo ha
creato un positivo clima di
attesa, che ha
reso ancora
più magico e
speciale il periodo
antecedente il matrimonio e la sorpresa che Giuseppe aveva già in
progetto di fare
alla fidanzata.
Ecco che, grazie
alla newsletter del
nostro Comune, il
promesso sposo
ha pensato di poter chiedere uffiFoto Elisa Frigo
La scorsa settimana, la città
di Asiago è stata teatro di
una splendida manifestazione; complice un meteo favorevole, si è tenuta una nuova
iniziativa, “Asiago in
mongolfiera”.
L’evento ha attirato numerosi
partecipanti, ma tra questi si
è distinta una coppia speciale; lui, Giuseppe Storti,
ventisettenne di Brendola, lei
Giada Minati, trentenne di
Montemezzo. Vivono insieme da un anno a Isola
Vicentina e il 26 maggio
convoleranno a nozze per
coronare il loro amore e i loro
Giada e Giuseppe
cialmente la mano della propria donna senza che i loro
piedi fossero piantati a terra:
come in amore dovrebbe effettivamente essere. Troppo
scontato sarebbe stato dare
l’agognato anello a San
Valentino, così il romantico
Giuseppe, in quell’occasione,
ha consegnato a Giada un
semplice cuore disegnato su
cartoncino.
L’ignara Giada avrebbe do-
vuto coprire il
turno di una collega al lavoro
proprio nei
giorni della manifestazione
asiaghese. Per
fortuna che il
fidanzato si è
imposto nonostante il suo disappunto, annunciandole
una vera e propria sorpresa.
Giunti
ad
Asiago, dopo
svariate traversie, Giuseppe è
riuscito a ottenere in
extremis una corsa in
mongolfiera soltanto per loro
due: ovviamente la formula
prescelta dal ragazzo, impegnato economicamente nella realizzazione del suo nuovo nucleo di vita, è stata quella di un viaggio breve, “salgo, ammiro e scendo”.
Ecco che, quando la
mongolfiera ha preso il volo,
a trenta metri di altezza, la
Carnevale ad Enego è sinonimo di teatro
Ancora tanto teatro nel
corso del Carnevale ad
Enego, e ancora una volta la scuola materna è
stata la sede che ha ospitato tanti divertenti momenti. Il giovedì grasso,
come di consueto, i bambini dell’asilo hanno offerto il loro piacevole
spettacolo, e a ruota sono
salite sul palco anche le
mamme, come vuole la
tradizione. Quest’anno la
favola, rivista e messa in
scena è stata: “La principessa sul pisello”, favola che ben
si adattava al tema trattato
quest’anno alla materna: il castello. Bravissime tutte le
mamme che hanno partecipato nel più puro spirito
carnevalesco, ovvero quello di
dismettere almeno per un po’
i panni quotidiani e calarsi con
ironia in personaggi buffi che
esulano completamente dalla
realtà.
Belli e di grande effetto gli ele-
ganti costumi ed arredi, tutti
esclusivamente creati dalle laboriose ed intraprendenti
mamme, che con coraggio
sono state bravissime interpreti. E ancora tutta al femminile, è stata l’immancabile serata dell’ultimo venerdì di Carnevale, sempre presso l’asilo.
La ormai famosa serata dedicata e riservata alle donne del
paese, una cena che termina
sempre con l’intrattenimento
teatrale, anche quest’anno a
cura della Confraternita del
Bagolo, un gruppo di 6 giovani
donne eneghesi, che per l’occasione ha presentato un nuovo lavoro dal titolo: “I schei no
gà gambe, ma i core e i fa
corar”. Una serata in compagnia, molto apprezzata, alla
quale partecipano in genere
un’ottantina di signore di tutte
le età, un’occasione che le
suore dimesse, che gestiscono la scuola materna, hanno
promosso molti anni fa e che
ogni
anno
ripropongono con
grande entusiasmo
sempre ricambiato.
Nella serata di sabato invece, l’amministrazione comunale
ha offerto uno spettacolo teatrale, presso il Palazzo della
Cultura e del Turismo dal titolo “Dei
ospital” presentato
dalla compagnia “Il
Covolo”. Teatro , ma
anche feste, naturalmente per
i più giovani. Domenica in piazza si è tenuta una festa con
animazione organizzata dal
Comune di Enego ed infine il comitato genitori, con un gruppo di
mamme brave e dinamiche, ha
vivacizzato il pomeriggio e la serata di martedì grasso con una
bella festa presso il patronato
della contrada Fosse, offrendo
non solo giochi, balli e animazione, ma anche un’apprezzata
spaghettata! Stefania Simi
gola di Giuseppe si secca, la
salivazione smette di funzionare, la mente e il cuore si
bloccano; Giada intanto sorride guardando le nostre
montagne; Giuseppe si inginocchia e le chiede finalmente di sposarlo… Lei non capisce più nulla, sente infilare
l’anello al dito e abbraccia il
suo futuro sposo.
Un augurio da parte del nostro Altopiano per un amore
da… trenta metri sopra il cielo!
Martina Rossi
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
12
Denise Frigo, la giovane roanese
protagonista delle passerelle
ATTUALITA’
Da piccola sognava una carriera da modella ed ora è sulla
buona strada per diventarlo
veramente. E’ Denise Frigo,
la studentessa diciottenne di
Roana, che da ottobre sta vivendo il sogno di molte ragazze della sua età. Bella, solare e
semplice, da sempre attratta
dalla moda e da tutto ciò che
riguarda l’aspetto estetico, ha
deciso di seguire la sua vocazione, iscrivendosi all’Istituto Superiore di Estetica di
Trento, dopo aver conseguito il diploma triennale all’istituto professionale per l’industria e l’artigianato di Asiago.
Attualmente frequenta la classe terza del medesimo Istituto, applicandosi nello studio
con molta passione ed entusiasmo, poiché ritiene essere
questa la sua innata
predisposizione.
L’esperienza di Denise sulle
passerelle nasce per caso in
un giorno di ottobre quando,
sfogliando la rivista Occhi, ha
deciso quasi per gioco di
prendere parte al concorso
per Miss Occhi, indetto annualmente dalla testata. Tra le
settantacinque ragazze in
gara, Denise, stupefatta, si è
classificata tra le prime venti
finaliste e da quel momento in
poi è stata contattata da vari
personaggi del mondo delle
sfilate. Sono iniziati così per
lei, cinque mesi molto intensi,
tra convocazioni, sfilate, appuntamenti nei quali la giovane roanese non è mai passata
inosservata, ottenendo mirabili successi.
Dopo una sfilata a Malo, indossando vestiti di una celebre boutique, ha partecipato a
Miss Valdagno all’interno del
concorso per Lady Veneto,
aggiudicandosi il primo posto;
è stata eletta poi, con un completo di intimo rosso, Miss
Determinata, spontanea, portatrice di una semplice e sobria bellezza,
è riuscita ad avanzare impetuosamente nel mondo delle sfilate
Babbo Natale nella sfilata di dicembre alla
Discoteca “Extra Extra” di Padova, mentre a febbraio ha partecipato a Miss Carnevale di Arzignano
presso il locale “La
voglia matta”, aggiudicandosi il terzo posto. Ma l’evento considerevolmente più
importante, è la convocazione di Denise,
alla prima selezione
regionale di Miss Italia, tenutasi a
Pozzoleone (Vi) lo
scorso 17 Febbraio e
la conquista del secondo posto. Un traguardo importante,
raggiunto nella bellezza di poche settimane, di fronte al quale
Denise rimane ancora incredula.
Denise, raccontaci gli
aneddoti di quel fantastico
giorno alle regionali di
Miss Italia…
“Era venerdì diciassette ed in
più mi hanno assegnato il numero diciassette per la passerella, cosa che ha alimentato in me un certo scetticismo.
Siamo state convocate circa
due ore prima della sfilata
presso il Palazzetto dello
Sport di Pozzoleone. Ad aspettarci c’erano parrucchieri e
fotografi pronti ad immortalarci in qualsiasi momento.
Subito dopo, ci hanno assegnato il numero ed anche l’abito. A me è toccato uno dei sei
esclusivi abiti da sposa a disposizione. La serata è cominciata con un momento in onore di Whitney Houston, con il
nostro ingresso, ognuna con
una candela accesa, e la disposizione a fontana sulla passerella. Poi è iniziata la vera e
propria esibizione, prima in
abito da sposa e dopo in costume intero nero completo di
pareo, rigorosamente uguale
per tutte. Una cosa che trovo
particolarmente giusta è proprio l’abito standard per tut-
te: solo così le ragazze sono
in grado di distinguersi l’una
dall’altra per quello che veramente sono. A fine serata, inaspettatamente, sono stata eletta Miss Rocchetta Bellezza,
seconda tra le più belle in gara.
Una soddisfazione
unica
ed
indescrivibile, che
mi ha regalato l’opportunità di partecipare alle finali regionali di Miss Italia, che si terranno
quest’estate in data
e luogo ancora da
definire”.
Questi concorsi
richiedono un fisico
impeccabile…Oltre alla
dote concessati da
madre Natura,
cosa fai per mantenerti in forma?
“Seguo un’alimentazione sana, ricca
di frutta e verdura
e nel poco tempo libero del week end,
mi dedico allo sport
in maniera piacevole però, non
ossessiva. Devo dire che durante la settimana, vivendo a
Trento e seguendo le lezioni tutti
i giorni fino a tardo pomeriggio, non mi rimane molto tempo da dedicare a me stessa tan-
to che, quando vado a scuola, mi vesto in modo semplice e comodo: jeans, blusa e
zero trucco”.
La tua giornata tipo…
“Quando sono a Trento, i
giorni sono praticamente tutti uguali, sono a scuola fino a
tardo pomeriggio e alla sera mi
rilasso, mentre dal venerdì,
quando torno sull’Altopiano, i
week end si contendono tra
svariati impegni. Quando posso, aiuto mia mamma al Maya
Bar, in alternanza giro a concorsi e sfilate e nel migliore dei
casi riesco a passare un po’ di
tempo con gli amici a volte
sull’Altopiano e a volte in pianura in qualche bel locale o
discoteca”.
Quali sono i tuoi obiettivi
ora?
“In primis finire la scuola, poi
mi piacerebbe continuare a
coltivare le mie passioni, continuando a sfilare senza pormi nessun obiettivo, frequentando un’Accademia di trucco a Milano, ed aprendo in
futuro un Centro Estetico”.
Giulia Rossi
Al Macrillo di Gallio, tra bellezza e distrazione
E’ stata la discoteca Macrillo di Gallio ad ospitare, sabato 25 Febbraio, la prima tappa del concorso di Miss Provincia di Vicenza.
Una location ottimale per questa tipologia d’iniziativa, in cui le
modelle sfilano al centro della pista da ballo e quindi molto vicine
al pubblico. Il team del Macrillo ha reso la notte di sabato scorso
decisamente calorosa e frizzante, intrattenendo il pubblico presente con i migliori successi e tormentoni dell’anno in attesa di
vedere le modelle in gara. Trattandosi della serata inaugurale, la
kermesse, ideata da TVA Vicenza, con il patrocinio della provincia
di Vicenza, collegata all’ambito concorso di Miss Mondo Italia e
supportata da Il Giornale di Vicenza, ha registrato la partecipazione di numerose e motivate aspiranti miss in gara. La sfilata ha
avuto inizio, con la passerella delle quattordici ragazze in abito da
sera, acconciate e truccate rispettivamente da Elisa Finco e Greta
Oro, del Salone Elisa di Gallio e da Maria Rigoni e Sara Ambrosini, di
Acconciature-Estetica Le Fate di Asiago, che si sono atteggiate, prima
agli occhi di un’attenta e competente commissione valutatrice, composta da ben otto giudici, ed in seguito esposte al giudizio del pubblico
sfilando poi in costume. A sfilare
nella gara di bellezza, eleganza e
portamento: Margherita Giglia,
diciassettenne di Cornedo
Vicentino, Denise Frigo
diciottenne di Roana, Giada luna
Cavallin, ventenne di Bassano del Grappa, tutte studentesse, aggiudicatesi il titolo, rispettivamente di Sport Girl, Fashion Girl e
Show Girl, a seguire Lisa Gili ventenne bellunese, di professione
fotomodella, unica ad interrompere l’egemonia delle Vicentine,
che ha invece conquistato la fascia di Talent Girl. Ad Elisa
Scanagatta, ventunenne di Marostica, la fascia di Cover Girl,
mentre la palma delle più belle gambe è andata ad Irina Sofianu,
ventunenne di Schio. Il titolo di Miss Futura, il riconoscimento
riservato alla più promettente tra le giovanissime aspiranti, è andato, alla studentessa sedicenne, Sofia Campagnolo di Rosà. Ad
aggiudicarsi l’appellativo di Model Girl, che le vale il secondo
posto, è stata la ventunenne bar-woman e modella di Camisano
Vicentino, Maria Giulia Marchiori. Ma a conquistare la fascia decisamente più importante, quella di Miss Gallio, è stata Winnie
Sasha Fracasso, la giovane studentessa diciassettenne di Vicenza,
garantitasi la finale in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore dove,
ai primi di settembre, si svolgerà l’elezione della prossima Miss
Provincia di Vicenza. Nessuna amarezza riscontrata tra le partecipanti rimaste senza titolo e fascia, fiere e gioiose di aver comunque potuto partecipare alla serata, nella speranza di iscriversi a
qualche altra prossima tappa del concorso, dove poter esibire la
propria bellezza. Il concorso, infatti, continua con altri numerosi
ed interessanti appuntamenti, tra cui quello fissato per sabato 10
marzo alla discoteca Gilda in zona Fiera a Vicenza. Giulia Rossi
Al Ristorante conl’Altopiano
il Caseificio Pennar Asiago
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Sabato 3 marzo 2012
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LA RICETTA
Gnocchetti verdi alla Ricotta dei Pennar e spinaci
Ingredienti per 6 persone: 500 gr. di ricotta – 300 gr. di spinaci sbollentati e strizzati, circa 300 gr. di farina 1 uovo grande - 2-3 cucchiai abbondanti di Gran Pennar - un pizzico di sale e un pizzico di pepe (facoltativo).
Si tritano gli spinaci nel
mixer, e si poi si aggiungono e impastano tutti insieme gli ingredienti, ad
esclusione della farina.
Questa va aggiunta un
po’ alla volta dopo aver
passato l’impasto sulla
spianatoia, in modo da
giudicare al momento, a
seconda dell’umidità della ricotta, quanta ne serve per raggiungere la giusta consistenza. Si formano quindi dei rotolini dai
quali ricavare dei piccoli gnocchi. Dopo averli
fatti cuocere in acqua
bollente salata e averli
scolati non appena affiorati, si condiscono
con burro nocciola (ovvero fatto diventare bruno) e salvia: sono pronti da gustare in tutta la
loro delicatezza! Al Ristorante Al Laghetto si
usa servire questi deliziosi gnocchetti anche
su un letto di ricotta.
Al ristorante Al Laghetto, “dalla Palma”
Palma Frigo
Tanti golosi primi piatti
con prodotti del Pennar
E’ un locale storico
quello che grazie al
Caseificio Pennar
visitiamo in questo
nostro appuntamento quindicinale. Andiamo “dalla Palma”: così è conosciuto dalla grande
maggioranza della
gente l’Albergo Ristorante al Laghetto
di Via Mulche ad
Lo staff del ristorante Al Laghetto
Asiago. Il nome si
riferisce a Palma Frigo e Mariagrazia; la prima è
Baronat, che dalla “piccola l’attuale titolare del locale, la
Russia” (Canove di Sotto) si seconda è…il suo braccio
trasferisce ad Asiago quan- destro! “Mamma e zia –
do sposa Antonio Forte dice Roberta, figlia di Loriana
Laan, andando ad abitare – stanno bene e sono proprio
nella casa di famiglia che un a loro agio quando lavorano
tempo era l’unica abitazio- in cucina!”. Tornando al pasne della zona e che, oltre alla sato, le figlie raccontano che
stalla
e
ai
campi i tempi difficili della guerra e
circostanti,comprendeva una del dopoguerra portano Palpiccola osteria. A Palma pia- ma per un lungo periodo a
ceva moltissimo far da man- Torino, dove lavora in albergiare: è emblematica la vec- go. Impara a districarsi molchia foto che qui pubblichia- to bene tra i fornelli sia dumo, in cui è immortalata in rante l’esperienza piemontecucina, circondata da pento- se, che presso locali
le e pentoloni. Una passione asiaghesi. Loriana ricorda
trasmessa alle figlie Loriana con affetto come mamma
“L’orgoglio di
Asiago”, così
Loriana definisce il Caseificio
Pennar, “del
quale – dice –
uso praticamente tutti i prodotti”. Soprattutto
per preparare
golosi primi piat- Sformato al
ti: oltre a quello
della ricetta che vi proponiamo (Gnocchetti verdi alla ricotta e spinaci) nominiamo i
Rotolini alle verdure e fonduta
di Asiago (che solo a vederli
fan venire l’acquolina in bocca!) lo Sformato al radicchio
e Asiago, i Raviolini alle erbette
e ricotta dei Pennar profumati
al timo, i Canederli di formaggi al burro fuso e caciotta affumicata. Tra i secondi sem-
Palma fosse una grande lavoratrice, come cuoca e
come madre di famiglia. Il
nome “Al Laghetto” ispirato
al vicino Lumera, nasce negli anni ’80, nel periodo in cui
il locale della famiglia Forte
venne dato in gestione per un
decennio. Oggi, come si diceva sopra, la titolare di questo ambiente semplice ma da
sempre rinomato per la bontà della sua proposta culinaria, è Loriana Forte, alla cui
impresa familiare collaborano la figlia Roberta
Strazzabosco, la sorella
Mariagrazia, oltre ad alcuni
dipendenti.
radicchio e Asiago
pre molto richiesti sono
l’Asiago alla piastra con verdure grigliate e la Tosela al burro nocciola con polenta.
Imperdibili sono poi due specialità proposte fra i dolci: la
Torta di ricotta cremosa dei
Pennar e uvette (la cui ricetta,
segreta, è stata tramandata
da Palma) e lo Zuccotto alla
ricotta dei Pennar. Ma parlando delle specialità dell’Al-
Canederli di formaggi al burro fuso
e caciotta affumicata
Zuccotto alla ricotta dei Pennar
ASIAGO PRESSATO D.O.P.
E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto . Chiamato
anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. La stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il Caseificio
Pennar di Asiago ha conseguito il più prestigioso riconoscimento
mai ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia d’oro all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel lontano 1930.
SERVIZIO REDAZIONALE - Foto di Roberta Strazzabosco
Torta di ricotta
cremosa dei Pennar
bergo Ristorante al Laghetto
non possiamo non citare gli
gnocchi di patate e quelli, a
seconda della stagione, alla
zucca, alle rape o alle castagne; e ancora gli spatzli con
funghi e speck. E poi il girello
di manzo in salsa di capperi, il
coniglio, il filetto di maiale al
pepe verde, lo stinco, e, dulcis
in fundo, il gelato al fiordilatte
in cialda con frutti di bosco.
Rotolini alle verdure e fonduta di Asiago
Raviolini alle erbette e
ricotta dei Pennar
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
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Antica tradizione di Schella Martz
Primi Classificati
Secondi Classificati
Terzi Classificati
Da quindici anni la vecia destinata al rogo
viene realizzata dal Gruppo di base Asiago
Con alle spalle un’antica e lunga
famiglia. Teniamo anche molto
I rappresentanti del Gruppo di Base che
tradizione, profondamente senal fatto che Schella Martz, come
hanno realizzato la “vecia” di quest’anno
tita dall’intera popolazione
tante feste della nostra tradizioasiaghese, è tornato Schella
ne, non vada a scomparire”.
Martz. Una ricorrenza fatta di
Quali sono le fasi di costrufolclore, costume e rituali, con i
zione della vecia? “Si cominbambini, sovrani indiscussi delcia dalla parte inferiore, quindi
la festa con il loro girovagare per
da piedi e gambe, e poi
le piazze del centro trainando lunseparatamente, in un altro blocghe file di bidoni legati fra loro
co, si vanno a costruire il buda robusti fili di ferro, provosto, le braccia e la testa. Inizialcando così quel “trambusto”
mente la struttura, si compone
che vuole svegliare la tanto attedi un telaio di legno, accuratasa primavera! Ospiti della serata
mente tagliato e sistemaanche le Zeleghen Baiblen, perto, al fine di garantire una
sone vestite da fatine autoctone,
struttura solida e stabile.
orchi, folletti, che secondo l’anIl passaggio successivo,
tica leggenda cimbra, sembraprevede il riempimento di
no avere popolato a lungo il nostro Altopiano.
sacchi di carta (usati in
Ma tra gli immancabili protagonisti di questa
precedenza per il mangimanifestazione ci sono i componenti del Grupme), con la paglia ed il
po di Base Asiago che da oltre 15 anni realizzasuccessivo riempimento
no la classica “vecia”. Il lavoro di costruzione
con gli stessi del telaio di
del grande pupazzo destinato al rogo sulla publegno che supporta la
blica piazza inizia circa dieci, quindici giorni
vecia, per un totale di cirprima della manifestazione, ad opera di un nuca ottocento sacchi e cirmero ristretto di appassionati, che impiegano
ca dai tre ai quattro quinuna media di tre ore e mezza al giorno, per un
tali di paglia impiegati. I
totale di circa centoventi/centoquaranta ore (ansacchi vengono poi, in
che al freddo!), necessarie a concludere l’opera, mettendo dun- un secondo momento, fissati ed uniti tra loro da fili di ferro e
que tempo, impegno, inventiva e creatività a disposizione della spaghi, in modo da garantirne la compattezza della figura. Al tertradizione. “Il motivo principale che ci unisce ogni anno – rac- mine delle mansioni tecniche, si procede con lo sfogo della creacontano - è in primis, la voglia di stare in compagnia, di ridere, di tività, iniziando a vestire la vecia con stoffe e tessuti multicolore in
scherzare, di passare delle ore piacevoli, facendo qualcosa che ci combinazioni differenti sempre molto frizzanti ed allegre, e fissate
accomuna. Il nostro impegno, oltre che nei confronti di tutta la tra loro da semplici graffette in formato maxi! La testa, come le
popolazione di Asiago, è rivolto ai bambini: sono la loro gioia e il mani, richiede invece una struttura particolare,composta da un’inteloro stupore a darci grande soddisfazione. Come in passato, quan- laiatura di ferro dalla forma ovalizzata, minuziosamente saldata e ricodo ci si riuniva nelle piazze, la tradizione ci fa sentire una grande perta di cartapesta colorata. In seguito, vengono applicati i capelli,
ovvero stoppa utilizzata dagli idraulici, e per finire si dipinge il viso con
dei pennarelli, fino all’assunzione delle sembianze umane. Si crea così
una maestosa ed imponente donna, mai inferiore ai sei metri di altezza,
di dieci quintali di peso e dai tratti rugosi”.
Com’è organizzato il vostro lavoro? Nasce da un progetto
sulla carta? “Di partenza, non disponiamo mai di un progetto o
di una bozza di disegno predefinita, cominciamo il lavoro e poi
strada facendo, man mano, modifichiamo, aggiungiamo, tagliamo fino ad ottenere la figura, che più soddisfa i nostri gusti. Non
abbiamo dei ruoli definiti, tutti collaborano e tutti fanno tutto! La
fase più fastidiosa e noiosa, è senz’altro il riempimento dei sacchi
con la paglia poiché si creano nubi di polvere che ci crea difficoltà
di respirazione. Ma tutto sommato per noi, l’intera operazione è
motivo di sano divertimento, svago e compagnia! La cosa che più
ci rattrista, è che per la prima volta quest’anno la bella tradizione
di SchellaMarz, non ha potuto concludersi con la distribuzione di
cioccolata calda in piazza, in quanto il Comune ci ha detto di non
avere le necessarie disponibilità economiche”. Giulia Rossi
L’allegra
competizione
dei bandoni
Anche quest’anno, numerosi i gruppi, divertenti
ed originali, che si sono
contesi i primi posti nel
concorso indetto annualmente dal comitato di
Schella Marz. I partecipanti sono stati: il gruppo
“200” di Cristiana Stella; “Cobra dagli occhiali” di Michela Dal Sasso,
Davide Strazzabosco e
Federica Finco, aggiudicatisi un premio speciale
per il costante e sempre
puntuale impegno, profuso nel portare avanti la
tradizione, una presenza
che tiene alto il nome
della Famiglia Carli, da
sempre custode gelosa di SchellaMarz; “L’invasione della
terza età” di Giacomo Silvagni; “Busoloti” di Alberto
Casagrande; “Cricheto Soccorso Orsi” di Olivetto Enrico;
“Spongebob” di Gios Arianna; “Batteria” di Sergio Rigoni;
“ Il treno della Felicità” di Lorena Basso; “Auto Spaziale”
di Cristiana Stella; “I microbi” di Massimo Dal Sasso;
“Pasetti Club” di Alberto Dal Sasso; “King Kong” di Marco Rigoni; “Il Sottomarino” di Don Federico ed i ragazzi
del patronato, meritevoli del terzo premio, estratto a sorte
come ogni anno; “El slito” di Monica Dalle Ave; e “Che
mondo sarebbe senza nutella I e II” di Michela Frigo. Il
secondo posto, è andato invece alla squadriglia Coguari
degli Scout Asiago con il gruppo dal titolo “Zoo”, per l’originalità e per il tradizionale uso dei “bussolotti”; ammirevole, inoltre, l’impegno dei capi scout, nell’infondere ai giovani la passione per la tradizione di SchellaMarz! La Schella
2012, è stata consegnata all’originale gruppo dal titolo
cimbro “Schneeglockcken”, tradotto il bucaneve, composto da un gruppo di ragazzi e bambini della contrada
Podestà di Asiago, aggiudicatesi il premio per l’originalità
del simbolo della primavera, che richiama e risalta la flora
tipica altopianese; eccellente anche la rumorosità! La giuria che ha designato i gruppi vincitori era composta da
Maria Cristina Carli (presidente), Angela Carli, Patrizia
Tessari, Luciano Gios e Mirco Tura. Un ringraziamento,
va a tutti i partecipanti,che hanno gioiosamente manifestato l’orgoglio per questa particolare tradizione.
Giulia Rossi
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
Una serata gastronomica
proposta da Slow Food
“EL BISELE”
Una piacevolissima passeggiata si può compiere percorrendo la strada sterrata che
parte in prossimità del ponte
sulla Statale 349 un paio di
chilometri dopo l’abitato di
Canove (arrivando da
Asiago), e segue la destra
orografica della valle del
Ghelpach.
Lungo questo percorso, facilmente percorribile da tutti,
sono presenti alcuni luoghi di
particolare interesse, come la
“Shaff Kugela” (“riparo dei
pastori”) una sporgenza rocciosa che sormonta completamente la strada, o le incisioni rupestri della Romita e della “Testa di cavallo”.
In quest’ultimo sito, accanto
alle incisioni risalenti all’età del
ferro è possibile osservare,
scolpita nella roccia, anche
una testa equina (che da appunto il nome al luogo), che
indica probabilmente lo
stazionamento di soldati Ungheresi (Ussari) durante la
prima Guerra Mondiale.
Un escursionista che giungesse in questo luogo, localizzato
nel punto di confluenza della
Valle del Ghèlpak con la Val
D’Assa, guardandosi attorno
non riuscirebbe a comprendere il significato originario del
suo toponimo. Questo angolo
di bosco è denominato infatti
Bisele.
Il nome Bisele, è il diminutivo
di bisa (derivante dal medio
alto tedesco wise), termine
cimbro che significa letteralmente “prato”. Bisele può
quindi essere tradotto come
“praticello”, indicando che
questa località, oggi occupata
da un bosco di Abete rosso,
era nel passato probabilmente utilizzata per la produzione
di foraggi. Dal termine ‘bisa’
tra l’altro prendono origine
numerosi toponimi presenti nel
territorio altopianese, spesso in
forme composte che ne indicano particolari caratteristiche
(es. “ Brutta Bisa” - prato
brutto, “Rogabisa” - prato
duro, “spitz della bisa” Cima
del
campo,
“Langabisa” - prato lungo).
Molte di queste località hanno
oggigiorno perso la loro
connotazione di aree aperte (a
prato o pascolo) e sono occupate da popolamenti forestali.
La causa di questo mutamen-
15
La condotta “Altopiano 8 Comuni” organizza
un viaggio alla riscoperta delle nostre tradizioni
to del paesaggio è in alcuni casi
il naturale processo di espansione del bosco, conseguenza
della diminuzione della pressione antropica (es. sfalcio,
pascolamento). In altri casi
(come al Bisele) la scomparsa
del prato è dovuta all’esecuzione nel passato di
rimboschimenti artificiali.
Bisa-chese è anche il nome
tradizionalmente dato al cardo
(Carlina acaulis), una pianta
facilmente riscontrabile nei
pascoli dell’Altopiano. Il significato letterale del termine
bisa-chese è “Formaggio dei
prati”. E’ probabile che questo
appellativo derivi dall’edulità del
ricettacolo del fiore, che ancora oggi viene raccolto e utilizzato nella preparazione di piatti tipici.
La tradizione narra inoltre che
questa pianta leghi il suo nome
scientifico a Carlo Magno che
sembra ne abbia utilizzato i fiori
per alimentare il suo esercito
come cura ad un’epidemia di
peste.
Durante la passeggiata, con
una piccola deviazione dalla
strada principale (solo per
escursionisti esperti) è inoltre
possibile visitare la “Leute
Kubala” (“grotta del popolo”)
conosciuta anche come la
“cieseta dei mati”, dove la tradizione dice si siano rifugiati gli
abitanti di Canove durante la
distruzione del paese nel 1487.
L’escursione può proseguire
seguendo il sentiero CAI 801
per poi ricongiungersi alla statale in località Ambrosini risalendo la valle di St. Antonle o
proseguendo lungo la Val
d’Assa e risalendo in centro a
Canove in corrispondenza del
cimitero.
Marco Pellegrini
(delle Guide Altopiano)
Prima
serata
“slow food” organizzata dalla condotta Altopiano 8
Comuni - 8
Komoinen. Venerdì 9 marzo si
terrà una cena al
Ristorante da
Riccardo. Nel
menù spiccheranno non solo prodotti locali già
del presidio Slow Food,
come il formaggio stravecchio, ma anche pietanze della cucina altopianese tradizionale e qualche “new
entry” che potrebbe diventare in futuro una specialità.
Si partirà con soppressa,
stravecchio e funghi. A cui
si aggiungeranno navoni
(ortaggio antico che si coltiva in montagna somigliante ad una grossa rapa, chiamato anche rapa di Svezia,
che si mangia sia crudo che
cotto al forno) e fagioli coltivati sempre sull’altopiano.
Si passa poi ad un risotto
con zafferano di montagna
sempre
coltivato
sull’altopiano a livello spe-
rimentale.
Il secondo sarà composto
da guancetta con patate torbe condite con erbe fini e
lichene islandico. Le patate torbe sono una varietà
antica, dalla scorza viola e
pasta bianca, coltivato in
passato sull’altopiano così
come il lichene islandico, o
Rak in cimbro, era l’alimento di sopravvivenza nel 1800
per
le
popolazioni
altopianesi che lo mangiavano cotto nel latte. La
pinsa di mele e il sidro concluderanno la serata. Il “vin
de pomi” è sempre stato
parte della gastronomia
altopianese. Ottima bevanda
ottenuta
dalla
triturazione e spremitura
delle mele. Durante la
fermentazione,
gli zuccheri e gli
altri componenti
del succo si convertono in alcol
ed aromi portando il grado alcolico a 5,5°. Possiede inoltre cap a c i t à
antireumatiche e
stimola la diuresi. Per prenotarsi per la serata chiamare il ristorante da
Riccardo allo 0424/462154.
Il prezzo è di 35 euro per i
soci Slow Food e 40 euro
per i non soci, ovviamente
vini e caffè compresi. Infine saranno presenti i produttori che esporranno le
loro specialità; si va da
Lorella Frigo a Riccardo
Rela con l’Asiago Stravecchio Presidio Slow Food, a
Massimiliano Gnesotto che
produce lo zafferano di
Asiago nonché gli immancabili Antonio Cantele e
Mirko Rigoni, rispettivamente anima e fiduciario del
presidio Slow altopiano.
Gerardo Rigoni
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
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SPETTACOLO
Al Millepini di Asiago, imperdibile appuntamento
con Anna Valle in…“Confidenze troppo intime”
L’ex Miss Italia, attrice di Cinema e fiction
Tv, Anna Valle andrà in scena al Millepini
di Asiago nella serata prevista, all’interno
della programmazione della Rassegna Teatrale organizzata dalla Pro Loco
Asiago e Sasso in collaborazione con
il Comune di Asiago, per domenica
4 marzo. Una serata che vedrà la meravigliosa Anna esibirsi nella commedia
dal titolo “Confidenze troppo intime”
ad opera della compagnia Theama
Teatro e con la regia di Piergiorgio
Piccoli. Da sempre innamorata
del teatro, al quale si dedicò fin
da giovanissima e che la avviò alla carriera cinematografica e televisiva, Anna
ritorna fiera e con grande
emozione a risplendere in
questa commedia già precedentemente presentata in vari
teatri del Vicentino. Sul palcoscenico altri talentuosi attori tra cui
Aristide Genovese, Ulisse Lendaro ed Anna Zago che affiancheranno la principale protagonista negli intrecci di un thriller dal
tocco sentimentale e romantico, frutto del copione di Jérôme
Tonnerre, nella traduzione di David Conati, abbinato alle musiche
di Bube Sapràvie. Ore di autentica suspense rintoccheranno al
Millepini, cullate da una trama in cui la triste e misteriosa Anna,
estremamente convinta di incontrare lo psichiatra, entra inconsapevolmente nello studio di un certo consulente finanziario dal nome
William e inizia a raccontargli le sue confidenze più intime, compresi i suoi segreti e problemi sessuali. Non avendo il coraggio di
rivelarle la sua vera identità, eccitato e colpito dalle confidenze di
Anna, William ascolterà incredulo quelle profonde confessioni e
così, nei giorni successivi, seguiranno ulteriori appuntamenti.
L’equivoco però, com’è giusto che sia, verrà ben presto svelato.
L’imperdibile racconto di un amore, visto dalle donne come rifugio dal mondo, il cui dramma pare essere quello di non essere
sufficientemente desiderate, vi aspetta quindi domenica 4 Marzo
al Teatro Millepini con inizio alle ore 21.00. Per informazioni ed
acquisto biglietti, rivolgersi al S.I.T. Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli, al seguente numero: 0424 – 464081.
Il nuovo spettacolo della Compagnia del Trivelin
Il gruppo teatrale amatoriale nato a Cesuna dodici anni fa, si ripresenta con la commedia “Chiave per due”,
gli incassi andranno ancora una volta a favore del Centro di Riabilitazione Cardiologica dell’Ospedale di Asiago
Torna in scena con una nuova
commedia la Compagnia del
Trivelin, gruppo amatoriale
nato a Cesuna dodici anni fa.
E’ passato qualche anno da
quando ci hanno fatto divertire
con l’ultimo spettacolo “Il
mutuo”, ma in questo periodo
non sono stati comunque inattivi, visto che si sono dedicati
a un progetto che ha coinvolto
un gruppo di giovanissimi, nell’intento di trasmettere loro la
passione per l’arte teatrale e
dare continuità al loro lavoro .
“I Trivelini” , così è stato chiamata la compagnia dei ragazzi,
hanno ben recepito quanto tra-
smesso loro dagli adulti mettendo a punto la commedia “El
tempo de… un cafè”, simpaticissimo spettacolo ambientato
alla stazione di Asiago, portato
in scena con successo numerose volte in diversi teatri della
zona. La soddisfazione nel seguire questi giovani indirizzandoli su come calcare un palcoscenico e facendoli crescere
coltivando la loro stessa passione è stata grande, ma non
ha di certo fatto assopire nei
componenti la Compagnia del
Trivelin la voglia di tornare a
loro volta in scena. E così il
gruppo, al quale si sono ag-
giunte due nuove attrici, qualche mese fa si è messo al lavoro, dopo aver scelto e riadattato
come d’abitudine in un contesto locale lo spettacolo con cui
riproporsi “Chiave per due” di
John Chapman e Dave
Freeman. Un copione piuttosto
impegnativo che li vedrà sul palcoscenico per oltre due ore in
uno spettacolo molto spassoso,
ambientato in tempi più recenti
rispetto alle precedenti commedie, anche se il tema è uno di
quelli che non passano mai di
moda e che si snoda tra equivoci, situazioni scambiste, pasticci assortiti che sembrano a
un certo punto diventare
ingestibili. Il debutto per questa nuova commedia della Compagnia del Trivelin è in programma il 13 e 14 marzo al
Millepini, ma si stanno già prevedendo date successive a
Cesuna e in altri paesi
dell’altopiano. Vogliamo qui
anche sottolineare l’altro aspetto fondamentale per il quale
questo gruppo di persone,
ognuna con il proprio lavoro e
i propri impegni quotidiani, decide di dedicare parte del proprio tempo alla produzione di
spettacoli con cui divertire il
pubblico: quello della solidarietà e della beneficienza a favore
di realtà locali, alle quali sono
stati destinati finora oltre 13.000
euro. In particolare, da qualche
anno a questa parte quanto raccolto con gli spettacoli viene
devoluto all’acquisto di materiali e attrezzature per il Centro
di Riabilitazione cardiologica
dell’Ospedale di Asiago, progetto al quale si è contribuito
ancora prima che il centro venisse avviato, integrandolo successivamente con nuove donazioni sotto forma di acquisto di
cose utili. Un motivo in più per
non perdersi questo nuovo
spettacolo! La Compagnia del
Trivelin ricorda infine che potete trovarla anche su
Facebook.
Silvana Bortoli
“Le Mille Bolle Magiche”,
spettacolo al Grillo Parlante
Un grande family show dedicato a tutta la famiglia, è quello a
cui si potrà assistere domenica 4 marzo nella sala del Grillo
Parlante di Asiago. “Le mille bolle magiche” di Silvia Gaffurini
e Paolo Turrina, è uno spettacolo in cui le bolle di sapone sono
le protagoniste in tutte le loro forme più spettacolari, divertenti
e coinvolgenti.I due protagonisti, la Fata delle Bolle (Silvia
Gaffurini) e il Mago Magicus (Giovanni Anchisi) condurranno in modo divertente il pubblico in un viaggio nel colorato e
fantasioso mondo delle bolle di sapone. Si potranno ammirare
composizioni di bolle coloratissime di ogni forma, bolle giganti
e giochi di bolle che meritano di essere visti. Il pubblico non
sarà solamente passivo spettatore ma i bambini saranno coinvolti giocando con dei palloni giganti e potranno essere chiamati sul palcoscenico per vivere direttamente l’esperienza di
“entrare in una Mega Bolla”. Il tutto finalizzato sia al divertimento che alla riscoperta della fantasia e della gioia per il gioco
e la spensieratezza. Sono in programma due spettacoli, alle ore
15 e alle 17.30. I biglietti costano 12 euro per gli adulti e 8 per
i bambini, si possono acquistare in prevendita senza costi aggiuntivi da Micky Mouse giocattoli in Corso 4 Novembre ad Asiago.
Il Teatro Millepini
ospita i Blond Brothers
Grande attesa per lo spettacolo musicale del 9 marzo
I l 9 marzo, al teatro
Millepini di Asiago, l’amato gruppo altopianese “The
Blond Brothers”, presenterà il suo primo album
“Lights and Shadows”.
Durante la serata, la compagnia teatrale proveniente dal Trentino Alto Adige
“Amici di Parola” leggerà i
testi e la genesi delle canzoni. Sarà poi proiettato un
video fotografico del gruppo. Inoltre il duo di Sasso
di Asiago insieme alla band
formata da: Claudio
Strazzabosco alla batteria,
Erik Stecco al basso, Marco Battaglia alla tastiera e
Marco Cek Cecchetto all’armonica a bocca, presenteranno al
pubblico due canzoni inedite
che preannunciano l’uscita di
un nuovo disco in italiano. La
serata è organizzata in collaborazione con l’Associazione
“Amici di Antonio Pertile e
Sonia Sartori” e Ama Musica
Altopiano, il Gruppo fotografico dei Sette Comuni e con la
partecipazione di Radio Asiago
che presenterà lo spettacolo.
L’ingresso costerà 3 euro. The
Blond Brothers è un progetto
musicale dei fratelli Luca e
Francesco Baù, entrambi voce
e chitarra, che iniziano a comporre musica giovanissimi e dal
2005 a esibirsi live. Proprio allora, dall’esperienza di studio
e di concerti, capiscono di dover dare spazio alle loro idee;
Francesco compone la musica
e Luca scrive i testi e da questa
collaborazione nel 2012 vede la
luce il loro primo cd “Lights and
Shadows”.
Nella vita, in tutte le esperienze
dell’esistenza ci sono momenti
di luce e di buio, questo lavoro
cerca di raccontare questi periodi in un viaggio tra amore,
disperazione e gioia. L’arrangiamento a doppie voci conferma questa doppia identità della
realtà, come una medaglia a
due facce.
Giulia Rigoni
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FOTOGRAFIA
Conco ovvero “Il luogo dove abita Dio”:
la meravigliosa foto scattata da Vittorio Poli
C’è un’immagine che sta facendo il giro del mondo, pubblicata
su carta stampata e in oltre 500 siti in tutti e cinque i continenti,
tra cui spicca il National Geographic, condivisa da migliaia di
persone sui social networks e non solo appassionati di fotografia. E’ un’immagine del nostro Altopiano, del paese di Conco e
l’autore di questo scatto è l’ altopianese Vittorio Poli.
L’abbiamo voluto incontrare, ecco come è andata.
Raccontaci della foto che sta facendo il giro del mondo: quando l’hai scattata? E’ uno scatto cercato e voluto o è il risultato
della combinazione “essere nel posto giusto al momento giusto”? “La foto l’ho scattata lo scorso 5 dicembre e quel giorno
a causa dell’inversione termica in pianura si era formata la nebbia. Nebbia che durante la giornata si alzerà sino a lambire le
propaggini meridionali dell’Altipiano. Quel pomeriggio stavo tornando da un’escursione sul Monte Bertiaga, mentre tornavo
verso la macchina, ormai era il tramonto, fui catturato dallo
spettacolo che è riassunto in questa foto. Ho scattato almeno tre
fotografie molto belle quel giorno, con il paese di Conco avvolto
dalla bruma. Inizialmente ho condiviso su internet la foto che tra
le altre mi piaceva di più e – con mio grande stupore - nel giro di
pochi giorni la foto è divenuta popolarissima, soprattutto dopo
essere stata pubblicata sulla versione internazionale del sito del
National Geographic! Rimango sempre molto affascinato dall’atmosfera che regala la nebbia: il paesaggio muta in continuazione venendo lentamente avvolto da una coltre velata che cela o
mette in risalto gli elementi paesaggistici, i suoni si fanno più
ovattati…a volte poi, soprattutto dal versante sud dell’Altipiano,
si ha la fortuna di assistere a spettacoli unici come quando sembra di trovarsi sospesi sopra ad un mare di nuvole. Per questi
motivi, se ne ho la possibilità, quando c’è la nebbia prendo la
macchina fotografica per cercare di catturare quest’atmosfera.
Lo scatto posso dire quindi che è solo in parte voluto, non mi
piace infatti pianificare una foto, preferisco immortalare quegli
attimi che si manifestano d’improvviso, li reputo maggiormente
introspettivi. Devo aggiungere poi che durante lo scatto ho avuto
anche una buona dose di fortuna: durante la lunga esposizione
infatti la nebbia si è alzata nascondendo il primo piano, regalando
così la sensazione di aver immortalato un paese letteralmente sospeso fra le nuvole”.
Hai capito subito di avere immortalato qualcosa di speciale?
“Lo scatto rivisto sull’lcd della mia reflex mi era piaciuto subito,
inizialmente però la mia idea era quella di tentare (o meglio, sperare) di fotografare solamente il campanile isolato nella nebbia, nello
stesso momento infatti, verso ovest, c’era il campanile di Lusiana
che svettava solitario tra una coltre di nubi. Un’atmosfera veramente unica. Devo ammettere però che la foto così com’è uscita
è altrettanto speciale”.
Tra i messaggi di complimenti che ti sono arrivati ce n’è uno
che ti ha colpito più degli altri? “Negli ultimi giorni ho ricevuto
migliaia di commenti, molti dei quali davvero lusinghieri. Forse
quello più carino l’ho letto su un sito estero, dove una ragazza
ha scritto ‘’Looks like a place totally made for romance’’. Vista
la popolarità di questa foto sarei felicissimo di ricevere qualche
commento da parte di emigrati altopianesi, che magari ne “l’incredibile immagine che circola su internet” – come l’ha definita
una testata argentina - riconoscono il loro piccolo paese d’origine. Per me sarebbe la soddisfazione più grande!”
Qual è secondo te il segreto del successo di questa foto?
“Credo l’inusuale visione che sono riuscito a catturare.
Ricollegandomi alla domanda precedente, ho ricevuto molti commenti che descrivono questo scorcio dell’Altopiano come “il
luogo dove abita Dio”. In molti hanno infatti paragonato questa
visione di Conco ad un angolo di Paradiso.
In alcuni siti, alcuni sostengono che la foto sia stata manipolata... “Qualche persona ha messo in dubbio l’autenticità della
foto (con motivazioni tra l’altro risibili). Purtroppo devo dire
che molti appassionati di fotografia si perdono in infinite quanto
inutili discussioni tecniche tralasciando la vera anima della fotografia, questo è ciò che ho pensato leggendo questi commenti.
Posso solamente aggiungere, per togliere ogni ombra di dubbio,
che attualmente la foto è tra le finaliste (con altre due mie foto)
dell’importante concorso biennale indetto dall’European
Meteorological Society, il quale per parteciparvi richiede obbligatoriamente l’invio del file raw originale (che è il corrispettivo
del negativo nell’analogico).”
Quando nasce la tua passione per la fotografia? “Sono sempre
stato affascinato dalla fotografia, in particolare dall’astrofotografia
(sono appassionato di astronomia dall’età di 14 anni). Un altro
ambito della fotografia che mi piace molto è quello naturalistico, e
questo è legato al percorso di studi che ho intrapreso all’Università, ma è sicuramente legato anche all’ambiente in cui vivo. Di
fatto scatto solo a partire dal 2009 quando ho comprato la mia
prima reflex, che sempre mi accompagna durante le escursioni
tra i miei monti”.
In questi tre anni gli scatti di Vittorio hanno già ricevuto numerosi premi e segnalazioni. molte delle sue fotografie sono diR.S.
sponibili sul suo sito www.whitemountain.com .
“Metti a Fuoco”: vince
Roberta Strazzabosco
Durante le tre serate di fuochi
d’artificio in musica, svoltesi
dal 3 al 5 febbraio, molti spettatori hanno immortalato le
favolose esplosioni di luce nel
cielo. Tra le tantissime foto
scattate sono 300 quelle che
hanno partecipato al concorso “pirofotografico” collegato alla manifestazione e aperto
a tutti. Gli scatti sono stati valutati da una commissione di
fotografi ed esperti: Valeria
Lobbia, Paolo Cogo, Andrea
Bergamaschi e Roberto Costa
Ebech. Primo premio per Roberta Strazzabosco, di Asiago,
con la foto “Blanc de Blancs”,
che si è guadagnata l’elogio
della giuria: “Una foto che
colpisce per la composizione
essenziale e la precisa esposizione. Il cromatismo minimale,
quasi un bianco e nero, mette
in evidenza l’essenza del fuoco
artificiale: un’esplosione di luce
bianca e pura. Una foto che
parla di emozioni gridate al cielo in una gelida notte di febbraio”. Secondo classificato Davide Quagliato, di Teolo (PD),
con lo scatto “Croce e delizia”,
che la commissione ha giudicato così: “La dominante violetta di questa foto contribuisce a suggerire una dimensione sognante, quasi da favola.
Interessante il gioco di luci colorate sullo sfondo. Una foto
che cede qualche punto sul piano tecnico e compositivo, ma
che viene premiata per l’atmo-
sfera d’effetto che riesce ad
evocare”. Infine, terzo posto
per Mariano Tafferini di Nove
(VI), con “Fiorata di luci”, che
ha meritato il seguente commento: “Foto particolare, che
si distingue rispetto ai più classici paesaggi e che riesce ad
evocare il sentimento di stupore che sempre provocano i
fuochi d’artificio tanto nei
bambini come negli adulti. Un
punto di vista inconsueto, dal
basso, che fa risaltare le fontane rosse poiché riprese ad
una distanza ravvicinata”. I tre
vincitori sono stati premiati (i
primi due con una coppa, il terzo con una targa) dall’assessore al turismo del Comune di
Asiago Roberto Rigoni.
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
19
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Non ci sentiamo più in colpa: dalla paura
della punizione al senso di vergogna
Secondo Eurispes (sondaggio 2011) la più grande paura dei ragazzi tra i
12 e i 19 anni è di deludere i genitori. Di primo
acchito si potrebbe pensare che il valore tradizionale di deferenza per
l’autorità genitoriale si sia
mantenuto integro nel
tempo. Non è così, i tempi sono cambiati. I figli
non temono di perdere
l’amore di mamma e
papà. Le loro paure
sottendono ad una fragilità diversa, che rispecchia
un profondo cambiamento identitario. Proviamo a
capire. Le famiglie “moderne” hanno al centro i figli;
garantiscono protezione, attaccamento e felicità, proteggendo da dolori e frustrazioni.
È raro imbattersi nelle famiglie cosiddette “etiche” tipiche
di cinquant’anni fa, fondate sul
valore patriarcale tradizionale
e sul rispetto dei valori condivisi. I ragazzi oramai non si
sentono vincolati ad una etica
assoluta, frutto del rispetto per
l’autorità, per le Istituzioni, per
le norme costruite socialmente. Il rispetto per il bene comune e il senso di responsabilità sociale si stanno indebolendo nelle nuove generazioni.
Ciò si vede anche nella
disaffezione alla politica e alla
militanza sociale.
La morale dei giovani d’oggi
si costruisce entro la famiglia
di origine, attraverso una dinamica di contrattazione a bassa conflittualità con i genitori,
che preferiscono la linea “soft”
ed evitano lo scontro, perché
gestire il potere autorevole attraverso l’imposizione di regole convenzionali richiede tempo, energia, coinvolgimento,
fatica. Il padre e la madre non
giocano più il ruolo dell’autorità da temere, non sono più i
depositari della morale
eteronoma (esterna e valevole per tutti), assumendo il ruolo di chi si prende carico del
benessere emotivo dei figli
anche a discapito del proprio
(famiglia affettiva). Ne deriva che il senso di colpa, freno
inibitorio per il controllo del
comportamento, perde mor-
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
dente e non può più far leva
sulla paura della punizione. I
ragazzi non hanno più paura
dei genitori, figuriamoci del
codice civile (e penale). La
crescita morale non è più frutto della frustrante accettazione della legge del più forte, ma
è generata nella relazione con
gli adulti di riferimento, in un
processo di costruzione autonoma dove i genitori sono
interlocutori affettivi, non i
depositari della legge. Come
a dire: cos’è giusto o sbagliato? Parliamone!
Nelle famiglie moderne, i figli
si sono abituati a essere posti
al centro dell’attenzione, dell’interesse, dell’investimento
affettivo; esistono in quanto
amati. L’autostima si nutre dell’approvazione esterna, producendo fragilità e narcisismo
patologico; si vive in continua
ricerca di visibilità. I ragazzi
sono educati all’essere costantemente all’altezza delle
aspettative altrui e perciò il loro
più grande timore è perdere il
consenso e l’immagine sociale. Di fronte ad un comportamento sbagliato, i vecchi castighi che si appellano al rispetto di una norma condivisa cadono nel vuoto. I genitori, non
potendo togliere l’amore, si
trovano a dover mettere in
secondo piano il rispetto dei
valori, accettando il compromesso negoziale. D’altro canto, se abbiamo investito sul figlio come fosse un prolungamento di noi stessi, non possiamo poi di punto in bianco
delegittimarlo, esautorandolo
dallo status di orgoglio di famiglia. Viene meno il coraggio di far sentire in colpa, di
infliggere dolore, frustrazione;
si è genitori meno autorevoli.
Per sentirsi in colpa, dovremmo percepire di aver commesso un’azione riprovevole
che ha causato danno agli altri. A seguito di un nostro atto
inadeguato, si giudica l’azione
in modo critico, se ne prende
consapevolezza, si prova un
senso di sconforto per il dan-
no causato al prossimo. La
presa di coscienza razionale
(giudizio negativo sull’azione
commessa) ed emotiva (il rimorso), permette di assumersi la piena responsabilità e ten-
tare un atto riparativo. Se questo meccanismo (detto colpa
“etica”) non funziona più, può
forse mantenere un suo potere di controllo il senso di colpa
“empatico”, ovvero basato sul
riconoscimento del dolore
inferto al prossimo. Ma ancor
più ciò che tocca davvero il
cuore dei ragazzi è il timore di
compromettere l’immagine
sociale del sé, ovvero di ferire il proprio narcisismo.
Stiamo parlando della vergogna. Essa nasce nel rapporto tra la propria intimità e il mondo
esterno ed è quindi
più legata all’esposizione del proprio
amor proprio ferito.
La vergogna porta
con sé l’amara sensazione dello svelamento
(ovvero di portare in pubblico la propria nudità, la pro-
pria parte inaccettabile) e dello smascheramento (ovvero
l’atto imbarazzante di essere
scoperti diversi dalle aspettative altrui). La vergogna è
l’emozione sociale che più
minaccia il
vulnerabile
narcisismo degli adolescenti.
Intacca la persona nel suo
complesso, crea stigma totalizzante, ferisce “socialmente”
e non permette un facile riscatto personale tramite un
atto riparativo. Questo meccanismo di autoregolazione
senz’altro funziona ma è solo
in parte sostitutivo del senso
di colpa. Il vero problema è la
relativizzazione della morale
che da assoluta sta divenendo
soggettiva, con chiari costi in
termini di rispetto sociale e di
assunzione di responsabilità
nei confronti della propria
colpevolezza. Senza scomodare gli adolescenti, basti pensare
all’atteggiamento
difensivista e codardo di più di
un personaggio venuto alla ribalta della cronaca a cui si contestano reati della peggior specie,
di cui non sembrano minimamente sentirsi responsabili.
L’AVVOCATO RISPONDE
LA PROMESSA DI MATRIMONIO
La promessa di matrimonio (nel linguaggio comune, il fidanzamento) è disciplinata dal Codice Civile agli artt. 79 e ss.
La promessa di matrimonio è una libera dichiarazione in cui
ci si impegna reciprocamente a diventare marito e moglie,
ma non è un obbligo a contrarre matrimonio. La promessa
può avvenire con dichiarazione espressa o tacita, normalmente resa nota nell’ambito della parentela, delle amicizie e
delle conoscenze, promessa di volersi frequentare con il serio proposito di sposarsi, affinché ciascuno dei promessi possa acquisire la maturazione necessaria per celebrare responsabilmente le nozze. La promessa, però, può essere anche
solenne. Requisiti formali necessari della promessa solenne
sono il vicendevole impegno al matrimonio fatto per atto pubblico o per scrittura privata da una persona maggioredi età
o dal minore ammesso a contrarre matrimonio
(ex art. 84, c.c.), oppure la promessa risultante
dalla richiesta della pubblicazione.
In questo ultimo caso i fidanzati dovranno recarsi in Comune (se residenti in Comuni diversi, se ne può scegliere uno qualsiasi) con 2 marche da bollo da 14,62
• e dichiarare, di fronte ad un Ufficiale di Stato Civile, di volersi sposare. Dopo la promessa solenne, nel Comune (o nei Comuni)
di residenza degli sposi vengono
affisse le Pubblicazioni con
nome, cognome, residenza degli
sposi e luogo dove verrà celebrato il
matrimonio. Le pubblicazioni devono
restare affisse almeno per 8 giorni,
comprendenti due domeniche successive: trascorso questo periodo si
avranno 180 giorni di tempo per contrarre matrimonio, altrimenti il procedimento andrà ripetuto dall’inizio.
L’art. 79 c.c. stabilisce che “La promessa di matrimonio non obbliga
a contrarlo né ad eseguire ciò che
si fosse convenuto per il caso di
non adempimento”. Il carattere
non vincolante della promessa di
matrimonio è volto a tutelare la libertà matrimoniale, garantita dalla
stessa Costituzione.
Gli unici effetti della rottura della
promessa sono: la restituzione dei
doni fatti a causa della promessa (art. 80 c.c.) ed il risarcimento del danno (art. 81 c.c.).
La restituzione dei doni tra fidanzati fatti a causa della promessa di matrimonio (ad esempio, l’anello di fidanzamento e
le somme erogate da uno dei nubendi per la ristrutturazione
dell’appartamento dell’altro) prescinde dalle cause della rottura della relazione affettiva, dalla forma con la quale la promessa è stata effettuata e va richiesta entro l’anno dal rifiuto
alla celebrazione del matrimonio. Parimenti entro l’anno va
richiesto il risarcimento del danno, diritto al risarcimento che,
però, nasce solo dalla promessa formale ed è posto a carico
del promittente che senza giusto motivo ricusi di eseguire la
promessa di matrimonio, ovvero dal promittente che con la
propria colpa ha dato giusto motivo al rifiuto dell’altro. E’ del
recedente l’onere della prova dell’esistenza di un giusto motivo (art. 2697 c.c.). Si ritiene costituiscano validi motivi di
rottura del fidanzamento quei fatti che, se conosciuti al
momento della promessa, avrebbero dissuaso dal formularla (ad es. una condizione di salute od il reale
assetto finanziario di un dei nubendi).
La promessa di matrimonio non ha la qualificazione giuridica delle obbligazioni precontrattuali, quindi la responsabilità delle parti è limitata dagli ambiti
di legge, non essendo eventuali accordi in merito in
alcun modo vincolanti.
Il risarcimento è limitato al solo danno materiale,
per le spese fatte e le obbligazioni contratte nel limite della condizione
delle parti, esclusi i
danni non patrimoniali.
E’, infatti, esclusa la
risarcibilità del c.d.
danno morale (anche
se si ritengono
risarcibili le spese sostenute per curarsi
dell’eventuale malattia cagionata dalla Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
rottura del fidanzasottoporre domande su
mento). Le spese
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
vive non necessariaavvocato possono inviare
mente sono quelle
una mail all’indirizzo
antecedenti la data [email protected]
o scrivere a “L’avvocato
della rottura, possono
risponde – Giornale
impattare nei mesi imAltopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
mediatamente succesAsiago (Vi)”
sivi.
8
l’Altopiano
Sabato 3 marzo 2012
20
Salto e Combinata Nordica
SPORT
Il salto speciale e la combinata
nordica
dell’altopiano tornano a far
parlare di sé grazie ad
Andrew Lunardi. Il giovane galliese si regala infatti
il itolo italiano “aspiranti”
della combinata nordica e la
medaglia d’argento nel salto
speciale.
Il tutto accade a Dobbiaco
dove, da qualche stagione,
si è tornati a praticare le
due discipline grazie alla
Nordic Arena, modernissimo complesso sportivo dedicato a queste specialità.
Il complesso alto-pusterese
è già divenuto sede di gare
della Coppa del Mondo di
Andrew Lunardi, doppio podio tricolore
A Dobbiaco, bel successo per il galliese
fondo e di prove internazionali di salto, oltre
ad ospitare l’attività
agonistica giovanile.
A disposizione degli
“aspiranti” il trampolino Hs 74 dove misurare
l’effettivo valore di ciascuno. Concorrenza di
qualità: merito del rinato
interesse per le due discipline anche sulla scia
delle formidabili imprese di Alessandro Pittin.
Andrew non si è fatto
condizionare dal contesto riuscendo a precedere il
fiememse
Luca
Giammoena,
scuola
predazzana, ed Aaron
Kostner uno degli specialisti targati Val Gardena al-
tra zona rivelatasi negli ultimi anni ad alta vocazione
specifica.
Nel salto speciale la
vittoria è andata ad
Alex Insam, altro
bravo rappresentante del vivaio ladino,
con terzo posto per
Giulio Bezzi proveniente invece dalla
Val di Sole. Anche lì
sono rintracciabili atleti interessanti
come lui. Il tricolore
targato
Andrew
Lunardi è un buon
viatico per il rilancio
della
“scuola
altopianese” ultimamente
in difficoltà per varie ragioni. Per riavviarsi come
auspicabile c’ è molto da
fare, ne sanno qualcosa i
volontari galliesi, papà Roberto incluso, però un esito
del genere porta fiducia anche negli amministratori
galliesi impegnati a mantenere gli impianti del
Packstall in linea con quanto richiesto dai tempi.
Meno positiva invece l’ avventura di Michael Lunardi,
fratello maggiore di
Andrew, convocato per i
Campionati Mondiali junior
di Erzerum. Sulle montagne
turche salta troppo corto
col risultato di concludere al
44° posto.
R.A.
sacrificandola ai turisti delle
settimane bianche, ma anche
e soprattutto per la sua grande sensibilità nell’appoggiare e aiutare concretamente
lo Sci Club Gallio e l’Ass.
Amici di Silvia, Lisa e Roberta, assistendoci nell’allestimento della location per il
buffet e nell’offerta di molti
premi, tra cui uno skipass
giornaliero e mascherine da
sci, messi in palio nella lotteria che si è tenuta alla fine
della giornata e che ha permesso ai bambini non classificati di poter, comunque,
portare a casa non solo un
bel ricordo di questa giornata, ma anche qualche premio
tramite l’estrazione del
pettorale”. Una gara, questa,
molto diversa dalle altre, in
cui allegria, amore per lo sport
e per i bambini, ovvero i tratti fondamentali di Roberta
che, nella sua breve vita, ha
lasciato un segno indelebile
nello sport e nelle vite di coloro che allenava, sono stati i
leitmotiv dell’intera giornata.
Nel suo saluto, l’Assessore
allo Sport di Gallio, Giorgio
Tagliaro, ha posto un accento particolare sul valore dello sport quale scuola di vita:
“ Lo Sci Club Gallio e tutti
quelli che collaborano con
esso, come ad esempio i genitori, anch’essi coinvolti in
un importante ruolo di responsabilità – ha detto - sono
chiamati quotidianamente a
fare grandi sacrifici per raggiungere un obiettivo finale,
dotato di un valore inestimabile: una collaborazione unanime per migliorare la vita dei
nostri ragazzi, dando loro un
aiuto concreto per crescere
emotivamente. Mi auguro,
inoltre, che nel prossimo futuro tutte le Società sportive
presenti sull’Altopiano possano unirsi, condividendo il loro
amore per lo sport e per i giovani, migliorando così i rapporti nella nostra terra!”.
La campionessa Giulia
Gianesini ha fatto da
apripista. Tra lei e Roberta
c’è stato, e c’è tuttora, un
legame molto forte, pertanto
il momento di apertura è stato molto emozionante, non
solo per le parole dette da
Silvia Cenci, che ha fatto un
bellissimo discorso sull’importanza del “NOI”, come
cittadini di Gallio, Sci Club e
famiglia Gianesini, ma anche
per la dedica che Giulia ha
scritto su un poster che ha
poi regalato per l’estrazione,
ove si può leggere:
“Tutti ti diranno che l’importante è vincere...io ti
dico che l’importante è impegnarsi e divertirsi. Con
affetto Giulia Gianesini”.
La giornata si è conclusa con
il lancio delle lanterne magiche verso il cielo, o meglio
verso Roberta che avrà sicuramente assistito a tutta la
gara tifando per i suoi piccoli
allievi! Sulle lanterne vi era
un messaggio per l’amica
scomparsa tre anni fa per
farle capire che è e che resterà sempre nei nostri cuori! “Ciao Roby!” firmato
NOI. Francesca Chiesa
Il Memorial Roberta
Gianesini una grande festa
dello sport per i bambini
Martedì 21 febbraio, in località Melette di Gallio, si è tenuto il “3° Memorial Roberta Gianesini”. Una giornata
molto importante e molto sentita da parte di tutti i galliesi,
dagli sci club che vi hanno
partecipato e dai numerosi e
generosi sponsor che hanno
aiutato le due associazioni
organizzatrici dell’appuntamento, ovvero lo Sci Club
Gallio e l’Associazione Amici di Silvia, Lisa e Roberta.
Ben 130 ragazzi si sono sfidati nella disciplina dello
slalom gigante. Molti di loro
marciano nelle fila dello Sci
Club Gallio, che da diversi
anni, con moltissima dedizione e grandi sacrifici, sta cercando di coinvolgere il maggior numero di ragazzi possibile negli sports invernali che
si possono esercitare qui
sull’Altopiano, quali lo sci da
discesa, il fondo e il salto.
Alle Melette è stata una
grande festa in cui si sono
concertate diverse voci per
assicurare la buona riuscita
dell’evento. “Innanzitutto afferma Silvia Cenci dello
Sci Club Gallio e tra le organizzatrici dell’evento – dobbiamo ringraziare tutti i genitori che si sono prodigati nella preparazione della manifestazione; la Società Melette
2000 che, non solo ha permesso l’uso della pista durante il martedì di carnevale,
Questi i vincitori: “Super Baby femminile” ha visto primeggiare Lisa Stona; “Super Baby
maschile” Federico Marassi, Luca Gottardo e Lorenzo Vespignani; “Baby femminile” Giulia
Frison, Francesca Gottardo e Cecilia Cavallon; “Baby maschile” Marco Munari, Andrea Pertile
e Daniele Stona; “Cuccioli femminile” Marta Bonato, Asia Pianalto e Greta Bonomo; “Cuccioli maschile” Luca Spagolla, Jacopo Mazzilli e Gioele La Spina; “Ragazzi femminile” Stefania Marcadella, Valentina Oro e Camilla Magnabosco; “Ragazzi maschile” Riccardo Meneghin,
Filippo Camposilvan e Riccardo Tobanelli; “Allievi femminile” Greta Pais Marden Nanon, Elena
Mosele e Marella Marassi; “Allievi maschile” Diego Dalla Costa, Matteo Pertile e Gianluca Munari.
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
21
A Campolongo l’ultima regionale della stagione
Organizzata dall’ Unione
Sportiva Asiago Sci, domenica 26
febbraio a
Campolongo si è corsa la
gara di sci nordico “Pool
2012”, ultima regionale di una
stagione sciistica caratterizzata dalla poca neve caduta
sull’altopiano.
Duecentocinquanta atleti di
tutte le età si sono confrontati per le categorie giovani
senior, ragazzi, allievi, babi e
baby sprint. Le gare sono
cominciate in mattinata in una
giornata di sole cocente e
vento freddo, su circuiti caratterizzati da una neve un
po’difficile e, diciamolo pure,
di fine stagione. E’ stata la
grande giornata di Luca
Rigoni, primo classificato con
una prova strepitosa nella
categoria Giovani-Senior sul
circuito di km 10 in tecnica
classica, con un tempo di
26.11. Una stagione da incorniciare per Luca, protagonista principale di tante dispute, che con la vittoria di
quest’ultima gara va a coronare quanto di buono è riu-
scito a far vedere quest’anno. Nella stessa categoria è
arrivato il nono posto di Davide Cantele: positive anche
per lui le gare di questa stagione, mentre al femminile,
sempre nella categoria Giovani-Senior troviamo il 9°
posto di Deborah Rosa. Tra i
ragazzi femminile la migliore,
in 10^ posizione, è stata Giulia
Panozzo, a seguire 19^ Anna
Longhini. Tra i ragazzi maschile ottimo l’11°posto di
Kristian Ronzani. Gran prova per Marta Cantele (Allie-
In Germania al via i Mondiali Master,
nel 2013 tocca all’Italia, all’Altopiano
Fino al nove marzo, ad
Oberwiesenthal in Germania, si tengono i Mondiali di
Sci Nordico Master. Si tratta di una prova molto importante per l’Italia: non solo dal
punto di vista atletico ma
anche
da
quello
organizzativo, dato che
l’evento mondiale 2013 è
stato assegnato al nostro
Paese. Dall’Altopiano di
Asiago (Vicenza), sede dei
Mondiali del prossimo anno,
si e’ infatti già mossa una
rappresentanza italiana in
qualità di Paese organizza-
Una delegazione asiaghese a Oberwiesenthal
capitanata dall’Assessore allo Sport, Franco Sella
tore. Uno spazio espositivo nel
cuore della competizione tedesca, infatti, racconterà le peculiarità dei Mondiali del prossimo
anno che saranno tutti Made in
Italy. La rappresentativa di
Asiago 2013 è composta dai responsabili dei vari settori (direzione gara, trasporti, logistica
ecc.) e da una rappresentanza
del Comune diAsiago capitanata
dall’Assessore allo Sport, Franco Sella. Il ruolo della delegazione italiana e’ anche quello di “os-
servare”, sotto il profilo degli
aspetti tecnici, quanto fatto dai
cugini tedeschi per organizzare al meglio la Masters
World Cup Asiago 2013.
L’attrazione per il nostro Paese e’ comunque molto forte:
entusiastici i commenti della
commissione internazionale
presentatasi ad Asiago alcuni
mesi fa e, ad un anno dall’evento, più di meta’ dei posti letto disponibili è stato riservato.
Campionati italiani allievi di fondo,
9 altopianesi a caccia di medaglie
Saranno 32 i fondisti veneti che da venerdì a domenica gareggeranno ai Campionati
italiani di sci di fondo della categoria Allievi (nati negli anni 1996 e 1997), manifestazione
proposta a Passo Cereda, località al confine tra le province di Trento e Belluno, dalla
società bellunese Polisportiva Sovramonte. Tra i convocati anche una buona rappresentanza altopianese. Del gruppo della allieve fanno parte anche Maria Cherubin (Us Asiago),
Giorgia Parini (2 AAsiago), Marta Cantele (Us Asiago), Maria Nives Valente (Us Asiago), Veronica
Rossi (Us Asiago), Elisabetta Cantele (Us Asiago). Tra gli allievi troviamo: Giovanni Spagnolo (Us
Asiago) e Jacopo Giardina (Us Asiago), Una delle riserve è Sebastiano Dalle Ave (Us Asiago). I
Campionati italiani Allievi prevedono venerdì 2 marzo la gymkana, prova di abilità in tecnica libera,
sabato 3 le prove individuali in tecnica classica e domenica 4 con la staffetta.
vi femminile) che ha chiuso
settima, seguita dal 10° posto di Elisabetta Cantele e
l’11° di Veronica Rossi, mentre tra gli Allievi maschile un
pimpante Giovanni Spagnolo è arrivato 5°.
Per i piccoli atleti cuccioli ,
baby,e baby sprint c’è da dire
un “bravissimo” a tutti: la
gara prevista era una
Gimkana, prova particolare
caratterizzata da un tracciato con ostacoli, porte da discesa da fare a slalom, dossi
e cunette, salti per rendere
più divertente la competizione. Sembra ieri l’inizio delle
gare, invece siamo già arrivati al capolinea della stagione del fondo: è il momento di
tirare le somme e i risultati ci
sono tutti. L’impegno c’e
sempre da parte di ogni atleta, assieme alla gran voglia di
arrivare sul gradino più alto
del podio, spesso bisogna fare
i conti con gli avversari, ma i
nostri atleti non mollano mai.
In conclusione due parole
sullo sport del fondo, arma
vincente per aiutare a educare a vivere, risorsa e opportunità per i nostri figli: insegna la fatica, a porsi degli
obiettivi, ma anche la passione per la natura e il territorio,
l’appartenenza ad un gruppo,
il rispetto, le regole che sono
fondamentali per i nostri giovani. Un grazie infine a tutti
coloro che appartengono al
mondo del fondo, e, come
sottolineato dal presidente
Sergio Vellar, agli sponsor
che sostengono l’ Unione
Sportiva Asiago Sci.
Morena Turetta
Ragazzi e allievi in corsa
per il campionato regionale
Diciannove gli atleti di sci alpino altopianesi qualificati
Si è concluso con la sesta
gara disputata il 25 febbraio il circuito provinciale di sci alpino per le categorie ragazzi-allievi;
atleti nati negli anni 1999
e 2000 per i ragazzi e
1998 e 1997 per gli allievi. Con due gare per disciplina tra slalom speciale, slalom gigante e
super gigante, gli atleti di
tutta la provincia di
Vicenza si sono sfidati
tra i pali snodati per ottenere il punteggio necessario ad accedere alla finale dei Campionati Regionali, finale in programma sulle nevi di Malga
San Giorgio a Verona che
però a causa delle elevat e t emperature recenti
sono stati spostati sulle piste di Alleghe nel bellunese.
Gli atleti dell’Altopiano qualificati sono 5 per lo Ski
Team Altopiano di Asiago:
Riccardo Meneghini, Josef
Zattarin, Serena Di Marco, Diego Dalla Costa e
Riccardo Cantele; sono 4
per lo Sci Club 6 Campanili: Valentina Oro, Camilla
Magnabosco, Valerio Oro
e Simone Stefani; 4 per
l’U.S. Asiago Sci: Maria
Grapiglia, Anita Muraro,
Christian Bonato e Nicola
Zini e sono 6 per lo Sci
Club Gallio: Mattia Frison,
Andrea Sambugaro, Greta
Pais, Elena Mosele,
Matteo Pertile e
Gianluca Munari.
Gli atleti al termine
delle tre gare, una
per ogni specialità,
se piazzati fra i primi sette per i maschi
e le prime quattro
per le femmine,
avranno diritto ad
accedere alla grande finale nazionale
in programma a
Tarvisio dal 25 al 30
marzo.
N.P.
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l’Altopiano
Sabato 3 marzo 2012
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Pattinaggio a coppie:
Filippo Ambrosini
a Minsk in corsa
per il titolo iridato
L’atleta asiaghese partecipa ai mondiali
Junior in coppia con Alessandra Cernuschi
Sono in corso in questo fine
settimana a Minsk i Campionati Mondiali Junior di pattinaggio di figura su ghiaccio.
Alla manifestazione iridata,
dalla quale usciranno i campioni mondiali juniores di artistico femminile, maschile, a
coppie di danza sul ghiaccio,
partecipa anche l’asiaghese
Filippo Ambrosini. Un traguardo eccellente se si considera che il nostro atleta è
stato convocato, insieme alla
quindicenne milanese Alessandra Cernuschi, per la
competizione a coppie, specialità nella quale si può con-
siderare un neofita.
I due infatti formano
una coppia artistica e
si allenano insieme
solo dall’aprile dell’anno scorso. Nell’estate scorsa, sotto la guida di Tiziana
Pagani, tra uscite a Boston,
Courchevel e Folgaria, dove
la squadra del
Forum di Assago
si allena tutti gli
anni, si sono visti i
primi esercizi
prender forma.
Filippo e Alessandra hanno subito
trovano feeling
nei salti in parallelo e sono riusciti
bene anche i primi sollevamenti,
qualche difficoltà
è invece emersa
nelle trottole. A Novembre, a
Bolzano, la prima gara ufficiale della nuova coppia, nella
quale arriva, nonostante qualche problema, un bel terzo
posto.
Ai recenti Campionati Italiani
a Courmayeur, dove Filippo
ottiene il quinto posto nel singolo, categoria senior, per la
coppia di nuova formazione
Ambrosini – Cernuschi, tra lo
stupore generale, arriva una
bellissima medaglia d’argento
ancor più meritata se si considera il grande sforzo fisico sostenuto dal nostro bel cavaliere affrontando due gare di
quel livello (singola e in cop-
Stefani e Tumolero ai Mondiali Junior
Son partiti sabato scorso, il biglietto aereo per l’Oriente se lo sono
guadagnato lavorando duro in tutti
questi mesi di gare, ora finalmente
possono dire “Io c’ero!” . Lo possono dire i due ragazzi della Sportivi Ghiaccio Roana - pattinaggio
velocità che si sono qualificati ai
Campionati Mondiali Junior All
Round che si svolgeranno ad
Obihiro in Giappone il 3-4 Marzo.
I nostri due Alfieri sono Andrea
Stefani e Nicola Tumolero. Hanno
entrambi iniziato giovanissimi a
calcare le piste ghiacciate, a 6 anni
già gareggiavano nelle categorie
Promozione e tutti e due han subito dato mostra di talento e abilità.
Si può dire che Nicola aveva più la
predisposizione per lo Short Track,
ma in questi anni ha preferito dedicarsi alla pista lunga e, soprattutto quest’anno, sotto la guida del
suo Allenatore Matteo Rigoni, ha compiuto notevoli progressi . Andrea invece,seguendo le orme del fratello Luca
un po’ più grande di lui, ha sùbito dato l’impressione di ca-
varsela bene in pista lunga, soprattutto grazie alle sue lunghe leve. Da
due anni membro della Selezione
Giovanile, prima, e della Squadra
Junior poi, con il tecnico Federale
Baroni ha affinato la tecnica e la sua
specialità son diventate le distanze
lunghe. Ora, entrambi, con il
pinetano Giovannini formano la
Squadra che difenderà i colori dell’Italia nella specialità dell’inseguimento. Specialità che ha dato grosse soddisfazioni ai veterani atleti
Altopianesi Stefani Luca ed Enrico
Fabris. Ci auguriamo che i nostri possano seguire le loro orme…o meglio le loro tracce sul ghiaccio. Oltre al prestigioso fatto di essere in
Giappone ci auguriamo che Andrea
e Nicola possano ottenere brillanti
prestazioni cronometriche e che facciano esperienza, sempre utile per
gestire al meglio gli impegni che,di
sicuro, li vedranno protagonisti nelle prossime stagioni.
Da tutti noi della SGRoana un grande IN BOCCA AL
LUPO!
V.F.
Un weekend speciale per la Sportivi Ghiaccio Roana
Un fine settimana con i
fiocchi, in tutti i sensi, quello del 17-18-19 febbraio
per la Sportivi Ghiaccio
Roana.
Il venerdì, ad Inzell in Baviera, nella “German
Open” gara internazionale all-round, i nostri ragazzi, Andrea Stefani e Nicola
Tumolero, hanno ottenuto
due prestigiosi risultati, il
miglioramento dei propri
tempi personali nei 500 e nei
3000 metri e, contemporaneamente, si sono guadagnati il biglietto per i Mondiali Junior che si svolgeranno ad Obihiro in Giappone il prossimi 9-10 marzo. Nel 3° Grand Prix di
Collalbo Andrea 2° e Nicola 4° con ulteriore miglioramento del personale dei
1000 m. Ottima prova, al
rientro dopo un lungo periodo di assenza per guai fisici, di Matilde Rigoni con un
nuovo personale sui 1500 in
2.48.50 al 5° posto di categoria. Fantastico 1° posto
per il Master Vittorio Gios.
A Trento, in contemporanea,
si svolgeva il “51° Trofeo
Nicolodi”, prestigiosa gara
internazionale con 120 atleti
al via e 20 Società di tutta
Europa dove Alessia
Tumolero si è piazzata al
2° posto e Marco Zovi al
3° negli Junior C .
Matteo Ambrosini 8° e
Davide De Guio 25° nei
Jun E; completa la classifica
dei
nostri
portacolori il 7° posto di
Ludovica Boaretto negli
Jun F.
pia) nello stesso giorno. Ora
questa grande opportunità,
che, vada come vada, rappresenta comunque un risultato prestigioso e un motivo
d’orgoglio per il giovane
asiaghese. Decisamente importante e notevole quanto
realizzato in ambito sportivo
da Filippo in meno di dieci
anni; una carriera di tutto rispetto, con oltre trenta titoli
già messi in saccoccia in varie competizioni, cominciata
sul ghiaccio del Palaodegar
nel Circolo Pattinatori Asiago,
con Anita Forrer, e poi proseguita con il suo trasferimento a Milano dove è stato
fin qui seguito da Cristina
Mauri, anche lei con “appigli” altopianesi (ha sposato
Ricky Tessari di Canove). Ai
Mondiali Filippo puntava già
da tempo. La partecipazione
alla competizione iridata rappresentava il suo grande obiettivo già nel 2009 dopo aver vinto il titolo tricolore Juniores a
Brescia nel 2009. Ora può
coronare uno dei suoi sogni,
un buon incentivo per continuare nel suo profondo impegno per dare sempre il meglio di sé con buona tecnica,
espressività ed eleganza,
caratteristiche che certo non
gli fanno difetto.
Il ritorno di un Campione
Da anni aveva smesso di gareggiare, diventando l’uomo
del ghiaccio, colui che realizza la eccezionale pista di
pattinaggio veloce di
Busafonda del Centro Sportivo Forestale. Era uno
sprinter notevole, il migliore del suo periodo, membro
della Squadra Nazionale per
diversi anni. Quest’anno si
è deciso a rimettersi in gioco, dopo aver visto tanti ragazzi passargli davanti
sfrecciando sulla pista che
lui realizzava e gli è venuta
nostalgia, ha preso la tessera della SG Roana per essere in regola con la Federazione e ha voluto cimen-
tarsi nella oramai nutrita
categoria dei Masters. Stiamo parlando di Vittorio Gios
“Toio”, classe 71, fisico
eccezionale, si è allenato
diligentemente, senza esagerare perché a volte l’entusiasmo vorrebbe che ci si
desse dentro ma, remore
del suo passato di grande
atleta, sa che si deve procedere per piccoli passi.
Non ha sbagliato, i risultati
gli han dato ragione, non
tanto per il piazzamento, ma
per i tempi ottenuti. Al suo
rientro , in occasione del 3°
Grand Prix di Collalbo sabato 18 e domenica 19 febbraio, ha ottenuto un notevole 42.64 nei 500 e
1.29.66 nei 1000. Son
tempi di tutto rispetto
per un Master. Era
l’ultima gara della stagione in cui poteva cimentarsi e lui l’ha vinta con merito. La prossima stagione, sarebbe
bello potesse partecipare a tutte quelle in
calendario e, ancor più
bello, sarebbe che sulla sua scia anche altri
dei molti pattinatori
dell’Altopiano si unissero a lui in questa bella
avventura. La Sportivi Ghiaccio Roana sarebbe ad aspettarli a
braccia aperte. V.F.
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l’Altopiano
Sabato 3 marzo 2012
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Calcio – Prima Categoria
Il Canove calcio riparte da Vescovi
CALCIO
Il nuovo mister si dice fiducioso sul proseguo del campionato, nonostante, per ora, i risultati
non gli diano ragione. “Credo che l’esperienza fatta nel girone d’andata darà i suoi frutti”
Calcio – Terza Categoria
Asiago avanti a singhiozzo
Dopo la pausa invernale,
l’Asiago Calcio Altopiano ha
disputato la prima partita di
ritorno contro il San Vito
Bassano nella quale il pareggio era ormai scritto e persa
invece, malamente, al 95°.
dopo due domeniche di rinvii per le avverse condizioni
climatiche, i giallorossi sono
tornati a giocare, contro il
Facca, buona squadra che
naviga in zona play off. E’
stata una partita impegnativa soprattutto perché alla
squadra di Mister Lorenzi è
mancata la possibilità di allenarsi in modo adeguato,
persa per 1 - 0 con un cla- Mister Lorenzo
moroso regalo dell’Asiago
agli avversari. 1 - 1 invece con l’ Arsenal
Cusinati con il quale al momento la formazione dell’Altopiano condivide il quinto posto
in classifica. Il presidente Federico Longhini
commenta così la prima parte del campionato: “Dopo un’ inizio di campionato poco soddisfacente , con 5 sconfitte, una dietro l’altra,
abbiamo infilato una serie di vittorie che ci
hanno portato nelle zone alte della classifica.
Speriamo che la cosa si ripeta anche al ritorno, magari riuscendo a mettere in saccoccia
qualche punto in più, in modo da trovarci alla
fine del campionato tra le prime cinque squa-
dre e la possibilità di giocarci
le nostre carte ai play off. Credo che la prima posizione sia
un affare tra Real Campese
e San Pietro Rosà , compagini che hanno dimostrato di
avere qualcosa in più delle altre ma, si sa, i conti si fanno
sempre alla fine ed é quello
che faremo anche noi”. “Ho
piena fiducia , l’ho sempre
avuta anche nei momenti più
difficili, in mister Lorenzi –
continua Longhini - e nei ragazzi che sono sicuro con la loro
carica agonistica sapranno darci delle soddisfazioni”.
Un cenno anche al settore giovanile, che dopo la pausa inverLorenzi
nale ha ripreso in pieno l’attività.
“Anche da lì – conclude il presidente - sono sicuro
che arriveranno dei buoni risultati visto che più di una
squadra naviga nei primi posti delle rispettive classifiche. Ricordo la vittoria dei Pulcini nel torneo
autunnale, che ha permesso la partecipazione alla
“Champions league” di categoria a Vicenza in cui si
sono messe in evidenza due/tre individualità per le
quali ci sono già arrivate richieste da importanti società professionistiche, questo a dimostrazione del
buon lavoro condotto dai nostri allenatori. Colgo l
occasione per ringraziare i dirigenti e gli
accompagnatori che seguono le squadre con tanto
impegno e passione”.
Calcio a 5
Ultime 3 settimane di campionato molto intense e cariche di importanti appuntamenti e risultati per l’Immobiliare Stella Asiago calcio a 5 che, grazie agli ultimi 3 successi, raggiunge i
vertici della classifica del
Campionato Regionale di
Serie D, seppure in
coabitazione con il Marano.
Dopo la travagliata e bruttissima partita disputata
dall’Asiago a Costabissara, la
cui meritata sconfitta è stata
successivamente ribaltata dal
Giudice Sportivo in un’importante vittoria per 6 a 0 a favore dell’Asiago a causa della presenza in campo, tra le
file della squadra locale, di un
giocatore non tesserato, sono
Immobiliare Stella Asiago
ai vertici della classifica
seguite due importanti vittorie;
la prima in casa, con il risultato di 7 a 3 contro il Velo, la seconda, molto avvincente ed
intensa, a Thiene contro la
compagine locale, con il risultato di 4 a 1. Raggiunta la testa della classifica, l’Asiago
dovrà però affrontare, da qui
alla fine del campionato, previsto per la fine di aprile, molti
altri importanti ed insidiosi appuntamenti, tra cui, in trasferta, la sfida al vertice con la
capolista Marano, in programma per il prossimo 3 aprile. I
prossimi importanti appunta-
menti casalinghi, presso il
Centro Sportivo Comunale
– Palestra IPSIA di Asiago,
per l’Immobiliare Stella
Asiago calcio a 5, sono previsti per mercoledì 7 marzo
2012, ore 21,30 , contro il
Malo, mentre lunedì 12
marzo 2012, alle ore 21, per
il passaggio alle semifinali di
Coppa Veneto, l’Asiago affronterà la fortissima compagine trevigiana del San
Fior Treviso. Vi aspettiamo
numerosi a sostenere i nostri ragazzi.
Alessandro Cunico
Fiducia. E’ la parola d’ordine del nuovo “comandante” della truppa del Canove
Calcio, Massimo Vescovi.
Fiducia nei propri mezzi e
nel proseguo del campionato. Nonostante l’esonero del
mister della promozione
Sandro Baù. E nonostante
l’inverno abbia “indebolito”
la compagine con la partenza di qualche giocatore.
“Sono fiducioso e vedo che
i ragazzi sono agguerriti nel
voler riscattarsi da un periodo non certo favorevole –
spiega Vescovi – Sapevamo che la prima categoria sarebbe stata dura ma forse
qualcuno non aveva coscienza di quanto dura fosse realmente”. Una fiducia che, per
ora, non trova riscontro nei risultati. Anche domenica scorsa la squadra gialloblu ha subito una sconfitta nel match
contro il Summania. Ma più
che lo zero nella tabella vittorie del Mister, pare che il problema più grosso sia la difficoltà del Canove a ritrovarsi.
Poco gioco e poche idee in
campo anche secondo le cronache sportive; una situazio-
ne che si è aggravata dopo le
due settimane di riposo forzato, con la sospensione del campionato per gelo. Un riposo
per certi versi benefico che ha
dato al mister l’opportunità di
recuperare parecchi giocatori
ammalati o acciaccati. Rinforzi
interni assolutamente necessari visto che la “campagna
acquisti” di riparazione non ha
portato nelle fila del Canove
nuovi volti; anzi si è visto il
rientro a Breganze del
centrocampista centrale offensivo Andrighetto e la rinuncia del centrocampista latera-
le Cortese.
Una pausa che ha però
permesso a Vescovi e
alla squadra di guardarsi dentro per cercare
nuove motivazioni per
proseguire nel campionato di prima categoria.
Vescovi vuole tradurre
queste difficoltà in un
moto d’orgoglio dei ragazzi, quasi tutti provenienti dalle giovanili, che
nel recente passato hanno saputo inanellare una
serie di successi. Ed è
forse proprio questa serie di successi che da una parte ha frenato la corsa alla salvezza dei gialloblu; la poca
esperienza soprattutto nel gestire il risultato e nel tenere
campo, lasciando troppo volte
l’iniziativa all’avversario, è
costata punti preziosi che ora
pesano come macigni.
“Credo che l’esperienza fatta
nel girone d’andata darà i suoi
frutti – conclude Vescovi –
Però sarà solo il campo a confermare o smentire queste mie
sensazioni. Comunque resto
fiducioso”.
Gerardo Rigoni
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Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
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VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO
SPORT
L’ASIAGO BATTE LA CAPOLISTA
E TORNA IN ZONA PROMOZIONE
Bene anche l’Under 18 che vede la zona play off; l’Under 14 crolla al Master Round
Colpo grosso martedì scorso a
Nove con l’Asiago che ha battuto per 3 a 1 la capolista del
Tecnoforni Nove nel match valevole per l’11° giornata di campionato di 3a DIV Femminile FIPAV
e intascando così tre punti pieni
e preziosi in chiave play off promozione. Gara ad alta concentrazione da parte delle ragazze
dell’Altopiano che tornano, a sei
giornate dalla fine della regular
season, a rivedere le zone alte
della classifica portandosi nuovamente a ridosso del gruppo di
testa che fino a un paio di settimane fa sembrava diventato nuovamente
un
traguardo
irraggiungibile. A rendere il quadro, se possibile, ancora più favorevole c’è anche da notare che
l’Asiago ha già effettuato la propria giornata di riposo mentre il
gruppetto di testa naviga con
una partita in più. Chiaramente ci
vorrà tutta la determinazione e la
voglia di arrivare lassù per uscire
da questi sei match rimanenti con
almeno due dei tre punti a disposizione: tecnica ed esperienza alle
ragazze asiaghesi non manca e
lo spogliatoio sembra rispondere adeguatamente al semi avvicendamento in panchina. Coach
Munari, infatti, ha dovuto lasciare la guida della squadra per motivi professionali a Luca Cafaro
che già, in vista di questo avvicendamento, aveva iniziato a fre-
“L’under18 è la compagine neoformata del Volley Asiago Altopiano. Bisogna però precisare perché è
nata l’under18! Tutto parte dal modesto ma notevole progetto che il Volley Asiago Altopiano si è
predisposto di raggiungere: diventare una società seria e importante nel palcoscenico della FIPAV.
L’alto numero d’iscrizioni che quest’anno la società ha raggiunto, ha permesso, così come avviene nelle
società competitive, di creare una squadra satellite della nostra prestigiosa “terza divisione”.
In questo modo le ragazze hanno la possibilità di crescere migliorandosi tecnicamente e rinforzandosi
caratterialmente forgiandosi sull’aiuto delle nostre eccellenti atlete che gareggiano in terza divisione. A
questo proposito si devono elogiare le ragazze della terza divisione che non solo hanno accolto con
entusiasmo il progetto della società, ma al tempo stesso si sono messe a disposizione delle nuove
ragazze aiutandole nei momenti di difficoltà!”
Quindi la squadra e’ composta da atlete nuove o da atlete provenienti da categorie inferiori dell’Asiago?
“La squadra è composta di atlete che quest’anno sono entrate a far parte della nostra società. Sono tutte
giovanissime, alcune delle quali ancora quattordicenni, ma hanno portato con sé una valigia piena di
entusiasmo e voglia di divertirsi che hanno permesso alla squadra di crescere fino a raggiungere i primi
successi. Ovviamente le difficoltà non sono mancate! Il primo ostacolo è stato quello di riuscire a
trovare una collocazione dove poterci allenare, che sembrerà banale ma è il fulcro su cui ruota la solidità
di una squadra. Poi, trattandosi di una nuova compagine, bisognava creare un clima dove le ragazze
potevano dare sfogo a tutta la loro energia e voglia di divertirsi che in uno sport è fondamentale. E in
questo le ragazze sono state meravigliose riuscendo in poco tempo a compattarsi e a stringere dei solidi
rapporti d’amicizia e stima reciproca.
Fatto ciò sono finalmente arrivati i primi successi!”
La classifica però fino a qualche giornata fa era un po’ impietosa, giusto?
“Si, infatti, dopo un primo periodo un po’ burrascoso in termini di risultati, raccogliendo solo pochi set
vinti in un campionato che ci vede fronteggiare contro sette squadre agguerrite e competitive, sono
arrivate cinque vittorie che ci hanno catapultato al quinto posto con ancora non solo due gare da
disputare ma anche due partite da recuperare. Tra le vittorie più belle si possono citare i due successi per
3-1 contro le due squadre prime in classifica che ci hanno fatto capire il nostro reale potenziale; la
strepitosa battaglia nel derby contro lo Slegar vinta per 3-2 dopo essere stati sotto 0-2; e l’ultima di
Sabato 25 Febbraio con un perentorio 3-0 che ci ha consacrato come la squadra che punta spedita a
disputare dei play-off da protagonista! La società ci crede, le ragazze lo vogliono…spero che anche la
città ci spinga con quell’entusiasmo caratteristico di Asiago!”
quentare la palestra insieme a
Munari da alcuni mesi. Questa
dunque la classifica dopo 11 giornate di campionato: Tecnoforni
Nove 22 pt, Pol. Povese 19,
Poybrex 18, Volley Asiago e
Angarano 17, seguono Santa
Croce, Auxilium, Perlena e Schio.
Prossimo appuntamento per il
Volley Asiago mercoledì 7 Marzo
alle 19:30 in quel di Perlena in un
match in cui è vietato fallire. Ottimo anche il momento dell’Under
18, sempre di Luca Cafaro, alla
quale è dedicato l’approfondimento di questo numero. Le giovani ragazze del Volley Asiago
stanno risalendo la china dopo
un avvio di campionato stentato
e adesso si può anche iniziare a
pensare a un possibile accesso
in zona play off. Cade invece
l’Under 14 nel girone Master
Round di quarti di finale che si è
svolto domenica scorsa 26 febbraio a Torri di Quartesolo. La
squadra di Plebs e Ilenia Basso
patisce eccessivamente la
mancanza di esperienza in
un contesto ristretto di
squadre di alto livello.
Queste infatti le parole di
Lucio Plebs alla fine del
girone: “Abbiamo perso
male con il Torri (3 a 0),
una squadra che era
praticamente la selezione provinciale FIPAV
dell’anno scorso (tutte
alte più di 1,70 e molto
preparate). Primo set disastroso, poi meglio ma
sembrava che quando ci
avvicinavamo con il
punteggio nessuno si
prendesse più la responsabilità
per fare un attacco o per ricevere una palla in difesa. Abbiamo
fatto si e no 2 schiacciate, il resto erano timidi attacchi in palleggio !!! Abbiamo perso 2 a 1
anche con il Cassola, che era
molto più alla nostra portata,
anzi, molto inferiore, ma l’emozione e la poca esperienza in
questi gironi veloci ci ha giocato brutti scherzi... le ragazze erano paralizzate in campo, terrorizzate. Ci è servito comunque
per fare esperienza e per far vedere alle ragazze a che livello si
può arrivare con l’allenamento
(il Torri si allena 5 giorni la settimana per 2 ore!!!)” . Sconfitta
anche per l’Under 13 a Vicenza
contro la bestia nera dell’Argine. Partita comunque ancora una
volta falsata dalle deroghe per le
fuori quota. L’Argine, come all’andata, ha messo a referto 4 giocatrici fuori quota (14 anni) ed era
quindi come giocare contro una
Il punto sull’Under 18
La squadra è nata come vivaio
per la 3a divisione, ma sta certamente mostrando una propria
dignità e qualche risultato
inaspettato. Ne parliamo con
Luca Cafaro (Foto) che ha
preso in mano la squadra dall’inizio della stagione.
squadra di categoria superiore.
C’è di buono che comunque l’Argine non fa classifica, e proprio per
questo motivo il VolleyAsiago è da
considerarsi terza in classifica. Sempre domenica 26 febbraio è sceso
in campo anche il Mini Volley.
Nutritissima la partecipazione dei
piccoli atleti dell’altopiano: 27 tra
Mini Volley e Mini Volley Baby. Le
tre squadre hanno ottenuto un primo e due quarti posti nella classifica finale, ma al di la del risultato, ciò
che conta è che i bambini in questi
raggruppamenti AICS si divertono
e vivono una giornata in amicizia e
allegria.
VOLLEY CESUNA
Le buone notizie non vengono mai da sole si dice, e anche una
ciliegia tira l’altra. Parliamo della varietà dolce dei frutti che, fra i
primi, tingono di scarlatto la nostra primavera. Dolce come una
ciliegia è il profumo della vittoria che allieva le fatiche spese sul
rettangolo di gioco, allenamento dopo allenamento. L’entusiasmo
della sequenza interminabile di vittorie messe a segno dall’accoppiata Caseificio Pennar e U16 Rigoni di Asiago, è stato trasfuso nell’animo della Bussola Immobiliare che ha ritrovato nell’ultimo scorcio di
campionato quella sicurezza data per latitante all’interno del gruppo.
Se la trasferta di sabato 18 febbraio, fine settimana associato alla 14a
giornata nel Campionato di Seconda Divisione femminile, che metteva a confronto la formazione altopianese con il Longare-Castegnero,
poteva presumibilmente concludersi a favore del Volley Cesuna, non
così si pensava dell’ultima sortita roanese in programma lo scorso
sabato. Ma andiamo per ordine: la corposa ristrutturazione attuata al
gruppo nella presente stagione sportiva e la conseguente, nonché
necessaria, scorta di esperienza da immagazzinare, hanno
spostato l’attenzione della squadra femminile verso la parte
bassa della classifica del campionato cadetto. Ciò nonostante, per non lasciarsi sfuggire comunque l’obiettivo
minimo della salvezza, l’imperativo è di imporsi negli scontri diretti contro le avversarie a ridosso della zona retrocessione. Bene: Longare era di sicuro una partita da vincere; tra il dire e il fare… per fortuna stavolta il mare se n’è
stato per conto suo cosicché il risultato, per quanto sudato, è andato a favore delle altopianesi che si sono imposte 3 a 0, parziali di 25-19, 25-21 e 25-17. La settimana
successiva, sabato 25, un brioso pubblico ha salutato a
Roana l’inaspettata affermazione al tie-break nei confronti
dell’Orgiano, quarta forza del Girone A di Seconda Divisione. Una partita dove l’equilibrio in campo ha fatto da filo
conduttore per tutto il match alternando, di volta in volta,
una squadra o l’altra. A fare la parte da leone, nel Cesuna, la
palleggiatrice Valentina Rigoni, abile a smistare la palla a
seconda della situazione di gioco, dando così la possibilità
a tutti i terminali offensivi di dare il proprio contributo. Una
vittoria corale e meritata che ha infuso sicurezza nel gruppo
allenato da Corrado Pesavento, soprattutto per come è maturata. 3 a 2 il risultato finale a favore de La Bussola, parziali di 25-23,
L’enplein è servito
18-25, 25-17, 23-25 e 15-8, in un confronto interminabile che consegna
alla formazione di casa 2 dei tre punti in palio. Dopo la 15a giornata il
Girone A è guidato dal Volley Castellana (prossimo avversario del
Cesuna) con 42 punti, al secondo posto il Clima Confort di Marostica
a quota 39. Il Volley Cesuna conserva l’ottava posizione a 16 punti
allontanando, per il momento, l’insidia Altair di Vicenza che insegue a
14 punti. Per rimanere in campo femminile non segna cedimenti il
percorso dell’U16 femminile nel campionato di Terza Divisione U16:
dopo Marano Vicentino e Valli del Pasubio, tocca alla Pallavolo Cogollo
soccombere alla formazione altopianese allenata da Beatrice Pesavento.
3 a 1 questa volta il risultato scaturito nella trasferta di sabato 25
febbraio, parziali di 19-25, 25-
14, 25-20 e 25-18 a favore del Volley Cesuna. Grazie agli ulteriori punti
incassati le altopianesi consolidano la testa della classifica del girone
C con 9 punti mentre il Volley Towers rimane secondo a quota 8 punti.
Il cammino verso conclusione del campionato è ancora lungo, visto
che terminerà a metà maggio, ma l’importante è essere partiti col piede
giusto visto che il premio finale potrà essere rappresentato dalla promozione nel campionato cadetto. Sul fronte maschile, continua la
striscia di risultati positivi del Caseificio Pennar, la formazione allenata da Fabio Munari che partecipa al Campionato di Seconda Divisione. Le vittorie, conseguenza dell’ottima preparazione tecnico-tattica
della squadra, hanno rappresentato anche un involontario volano
pubblicitario per il settore maschile: sono addirittura sei le new entry
U18 nella presente stagione, tanto da far balenare al Presidente Maurizio Magnabosco l’idea della partecipazione al relativo campionato
di categoria. Intanto sul campo è arrivata la quarta vittoria consecutiva del Cesuna nei confronti delle avversarie, ripetendo nel girone di
ritorno quanto accaduto nell’andata. A questo punto
però sono d’obbligo gli scongiuri in quanto le ultime due partite in programma saranno disputate
contro le uniche squadre che hanno negato la
vittoria agli altopianesi: Olimpia Zanè e U.S.
Summano. In ogni caso dopo la vittoria ottenuta dalla squadra altopianese a Povolaro sabato
scorso (il Cesuna è andato ad imporsi a Dueville
con il risultato di 3 a 1, parziali di 25-16, 22-25, 2516 e 26-24), il Caseificio Pennar può dormire sonni
tranquilli avendo già raggiunto matematicamente il terzo posto in classifica, quello che
delimita l’accesso ai playoff promozione.
Dopo la dodicesima giornata il Caseificio
Pennar occupa la prima posizione del girone B
con 24 punti all’attivo seguito dall’U.S. Summano
e Volley Rosà a 20 punti infine Zanè, quarto con 19
punti. Nonostante questa sicurezza non c’è
dubbio sul fatto i confronti di sabato 3 marzo
alle 18,00 a Zanè e sabato 10 marzo alle 20,30 al
Palazzetto di Roana contro l’U.S. Summano saranno l’ennesima occasione per sfidare le tenuta
delle coronarie: deboli di cuore avvisati!
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l’Altopiano
Sabato 3 marzo 2012
SPORT
25
Amatori Hockey Altopiano,
una vittoria in grande stile
Enego, chiusi i corsi di sci
Si sono chiusi nel migliore dei modi i corsi di sci alpino e
nordico, che sono ormai da anni, una immancabile e intelligente iniziativa del Patronato di Enego e di don Andrea
Finco. Quest’anno hanno rischiato di saltare per l’assenza
di neve e le gare sono state in forse fino alla fine, ma grazie
alla tenacia ed al lavoro degli organizzatori alla fine tutto si
è svolto regolarmente. Una ventina di bambini delle Primarie e Secondarie anche quest’anno si sono iscritti nei singoli corsi, tenuti da maestri qualificati che prestano come volontari la loro preziosa opera.
Come sempre, a coronare la piacevole e costruttiva esperienza sportiva, le consuete gare e la attesa festa di fine
corso, durante la quale vengono anche effettuate le
premiazioni. Una festa che ogni anno raccoglie un numero
davvero notevole di ragazzi genitori, nonni, simpatizzanti.
La cosa più piacevole è vedere poi i bimbi premiati, la soddisfazione che esprimono le loro belle facce ancora rosse
per la fatica ed il freddo pungente, e alla fine, nessuno escluso, tutti tornano a casa almeno con una coppa.
Le gare di slalom e di fondo, vengono organizzate e condotte con rigore, le classifiche sono stilate con attenzione e
precisione, a questo proposito vengono coinvolti anche giudici federali, ma il tranquillo agonismo finale è solo un pretesto per festeggiare lo sport e mettere in evidenza gli aspetti
più importanti ai quali questo educa: la socialità, il rispetto
del prossimo e delle regole di convivenza. Stefania Simi
Si è chiuso con
un 3 – 10 senza
appello il secondo incontro
amichevole,
svoltosi giovedì
23 febbraio, tra
le squadre Red
Muss di Feltre
ed
Amatori
H o c k e y
Altopiano. Una
sfida di ritorno
al “Drio le
Rive” di Feltre
che ha visto i
padroni di casa
presentarsi al
gioco decisamente impreparati e con
poco spirito d’unione rispetto al precedente incontro tenutosi all’Odegar lo
scorso 25 gennaio.
Buona prestazione degli
Amatori altopianesi, nonostante i pochi giocatori in
campo, indeboliti dai fastidiosi malanni di stagione,
costretti dunque a schierare due sole linee, ma coperti magistralmente da
Martina Caneva a difesa
della gabbia. Al contrario i
Red Muss, presenti in campo in buon numero, hanno
mostrato un gioco all’insegna del poco ordine e della
scarsa rapidità nelle situazioni di cambio. La tensio-
ne per la sfida ha giocato
un brutto scherzo ai feltrini,
dimostratisi bloccati nel gioco fin dall’inizio, penalizzati da deconcentrazione ed
eccessiva superiorità in
zona neutra, che alla lunga
peseranno nell’economia di
gara.
Non è stato dunque difficile per gli ospiti altopianesi
riuscire a penetrare nei varchi lasciati inconsapevolmente aperti dai Red Muss
di fronte alla loro gabbia,
infilata a più riprese. Grande la soddisfazione riscontrata nella panchina degli
Amatori Hockey Altopiano,
che festeggiano il risultato
ottenuto grazie e soprattut-
to ad un gioco divenuto
espressione dell’unione dell’intera squadra. Un successo che lo staff della
compagine altopianese
riassume così: “Contro i
Red Muss siamo stati per
la prima volta squadra. Senza tanto criticare, brontolare e discutere, abbiamo giocato la partita con grande
spirito e determinazione.
Grazie a tutti!
E un grazie speciale va però
a Martina (sei grande!).
Con la schiena coperta, è
tutto un altro gioco.”
Al termine dei sessanta minuti di partita, invece, malumori e lamentele sono arrivati dai supporter dei pa-
droni di casa, speranzosi
all’inizio dell’incontro di
poter riconfermare il risultato dello scorso match in
quel di Asiago e al termine
increduli e delusi nell’aver
visto la propria squadra
poco compatta, estremamente tesa ed altamente distratta, incapace di rispondere a situazioni provate e
riprovate in allenamento.
Ed una volta deposte le
“armi”, la trasferta si è conclusa con un sano momento in compagnia, davanti ad
una buona pizza, all’insegna
della condivisione e dell’amicizia.
Giulia Rossi
Scacchi - Campionato a Squadre Promozione Regionale Veneto
Inizio in salita per la compagine altopianese
E’ iniziato domenica 19 febbraio il Campionato a Squadre Promozione Regionale.
Sono quattro i gironi costituiti in Regione con 5 squadre
per ogni girone. La vincitrice
di ogni girone sarà promossa
alla Serie C Nazionale. Le
squadre inserite nel nostro
girone sono il Marostica 2,
l’Asolo 2, il Montebelluna 3
e l’Arzignanese 1. Il Campionato si svilupperà in quattro giornate con cadenza
quindicinale: due incontri in
casa e due in trasferta più
una giornata di riposo. Inutile negare che il girone in cui
siamo stati inseriti presenta
almeno una compagine al di
sopra delle altre per l’altissimo livello dei giocatori iscritti. Per quanto ci riguarda la
prima giornata ci ha visti in
trasferta a Marostica e l’incontro si è giocato presso la
Biblioteca della città degli
scacchi. Abbiamo schierato
Marco Baschirotto (1N) in
1^ scacchiera, Vinicio Rigoni
(1N) in 2^ scacchiera, Luciano Villanova (2N) in 3^ scacchiera, Thomas Porro (NC)
in 4^ scacchiera e con Fede-
rico Scarsella prima riserva.
Gli avversari hanno risposto
con Stefano Zulian (1N) in
1^ scacchiera, Biagio
Andolfatto (1N) in 2^ scacchiera, Andrea Marchini
(1N) in 3^ scacchiera e
Raoul Bortolon (NC) in 4^
scacchiera. Gli incontri sono
durati tutti dalle 2 ore e mezza alla 3 ore. Il primo ad aver
termine è stato quello in prima scacchiera dove Stefano
Zulian ha prevalso sul nostro
“Baschi” grazie anche ad un
errore di calcolo di quest’ultimo. Subito dopo il “Vincio”
ha riequilibrato le sorti dell’incontro battendo in 2^
scacchiera Andolfatto. Purtroppo ha avuto termine anche l’incontro in 4^ scacchiera, dove il giovane “Thommy”
commette un errore che lo
porta sotto di un pedone. Riesce quasi subito a recuperare lo svantaggio ma subito
dopo va sotto di un pezzo e,
da qui, la fine irrimediabile
della partita con la sconfitta.
Con la squadra in svantaggio di due incontri ad uno, il
“Ciano” in 3^ scacchiera, ha
l’obbligo di vincere la sfida
con Marchini per riuscire a
pattare l’incontro. Le posizioni sulla scacchiera sono
quelle di un partita patta ma
tale risultato finale non
avrebbe cambiato le sorti
dell’incontro a favore degli
avversari. Il “Ciano” prova
ripetutamente a sfiancare
l’avversario con mosse a
sorpresa ma alla fine il tentativo è risultato vano. E’ finita con la vittoria degli avversari per 3 a 1. Delle squadre avversarie: l’Arzignanese
1 è andata a vincere 4-0 a
Montebelluna
mentre
l’Asolo 2 ha riposato. La
prossima giornata si giocherà domenica 4 marzo e ci
vede di riposo mentre si disputeranno gli incontri:
Arzignanese 1 - Marostica 2
ed Asolo 2 - Montebelluna 3.
Per ora la classifica ci vede
al 3^ posto con 0 punti squadra ed 1 punto individuale ma
…… l’avventura continua.
Campionato Scolastico
Provinciale
Domenica 4 marzo si terrà a
Creazzo (VI), il 1° Campionato Scolastico Provinciale di
Scacchi a Squadre valevole
per le scuole primarie di primo grado (Elementari) e secondarie di primo grado (Medie). La manifestazione, sostituisce, di fatto, le selezioni
provinciali dei Giochi della
Gioventù. Da quest’anno, infatti, la disciplina degli scacchi è stata rimossa dai Giochi della Gioventù in quanto
considerata sport della mente e non dei muscoli. Per rispetto dei lettori non esprimo
il nostro pensiero sull’argomento. Alla manifestazione
parteciperanno anche alcune
squadre delle scuole
dell’Altopiano anche se al
momento è sicura solo la partecipazione della rappresentativa dell’I.C. “P. M. Pozza” di Lusiana – Secondaria
di primo grado che deve difendere il 3^ posto guadagnato sul campo l’anno scorso.
La squadra di quest’anno è
molto ringiovanita in quanto
3 elementi su 4 sono andati a
rinforzare la squadra del Liceo Corradini di Thiene ed è
rimasto solo Sebastien
Callegari dei campioni dell’anno precedente. Questa la
Zulian, “Baschi”
e “Vincio “
in primo piano
probabile squadra schierata:
Sebastien Callegari in 1^
scacchiera,
Lorenzo
Scarsella in 2^ scacchiera,
Federico Marolla in 3^ scacchiera ed Alessandro Tescari
in 4^ scacchiera. Speriamo
che tra Gallio ed Asiago si
riesca ad approntare almeno
un’altra rappresentativa in
modo da presentarsi a
Creazzo molto più numerosi
e competitivi per tenere alto
il nome dell’Altopiano. Le
migliori squadre classificate
nelle varie categorie approderanno, come da regolamento, alla fase regionale di
metà aprile a Padova.
Corso di scacchi per adulti
Abbiamo felicemente accolto la richiesta, pervenutaci da
un gruppo di persone (per la
maggior parte genitori di ragazzi che frequentano la
scuola scacchi a Lusiana) di
organizzare un corso scacchi
per adulti. Sono una decina
le lezioni programmate che si
tengono al giovedì sera presso i locali del Palazzon a
Lusiana con l’istruttore Aldo
Danese di Vicenza. Alto l’entusiasmo tra i partecipanti ed
alcuni di sono rigorosamente
muniti di quaderno per gli
appunti ad ogni lezione. A
fine corso sarà organizzato
un torneo per verificare il
grado di apprendimento dimostrato dagli allievi ed al
quale faremo partecipare
anche i figli che potranno
dire, ne siamo sicuri, di aver
battuto mamma o papà.
Giacomo Scarsella
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
26
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 2 a venerdì 16 marzo
Il 2 marzo è il 62° giorno del calendario Gregoriano, mancano 304 giorni alla fine del 2012
Sabato 2 SS. Nico e Atanasia
Domenica 3 S. Cunegonda
Lunedì 4 S. Lucio
Martedì 5 S. Olivia
Mercoledì 6 S. Vittorino
Giovedì 7 S. Perpetua e Felicita
Venerdì 8 S. Apollonio
Sabato 9 S. Francesca Romana
Domenica 10 SS. Emiliano
e Domenico Savio (dipinto a destra)
Lunedì 11 S. Rosina
Martedì 12 S. Massimiliano
Mercoledì 13 S. Modesta
Giovedì 14 S. Leone
Venerdì 15 S. Zaccaria
Venerdì 2 marzo il sole sorge alle 06:46 e tramonta alle 17:59. Il culmine è alle 12:23. Durata del giorno undici ore e tredici minuti. La Luna
sorge alle 11:42 con azimuth 58° e tramonta alle 03:23 del giorno successivo con azimuth 301°. Fase Lunare: Primo Quarto. Visibile al: 59%.
Età della Luna: 8,69 giorni
Un santo per volta. S. Domenico Savio. Nacque a San Giovanni di
Riva, presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842. Fin da piccolo aveva molto
chiara la sua chiamata a seguire Gesù. A dodici anni fu accolto da don
Bosco nell’Oratorio di Torino. Proprio sull’esempio di don Bosco
desiderava dedicarsi all’insegnamento e all’educazione dei giovani.
L’8 dicembre 1854, la proclamazione del dogma dell’Immacolata da
parte di Papa Pio IX, spinse Domenico, già devotissimo a Maria, a
consacrarsi alla Madre Celeste. Nel 1856 fondò tra gli amici la “Compagnia dell’Immacolata” per un’azione apostolica di gruppo. A causa
della sua salute cagionevole fu però costretto a lasciare il collegio di
Torino dove studiava e morì, a Mondonio, a soli 15 anni, il 9 marzo
1857. E’ sepolto nella Basilica di Maria Ausiliatrice. È stato beatificato
il 5 marzo del 1950 e canonizzato da Papa Pio XII il 12 giugno 1954.
Morì a Mondonio il 9 marzo 1857. I suoi resti mortali si venerano nella
Basilica di Maria Ausiliatrice. La sua Festa si celebra anche il 6 Maggio. E’ patrono dei “Pueri cantores”.
Il termine “primavera”. Mancano solo pochi giorni per l’arrivo della
nuova stagione primaverile, vediamo di approfondire questo termine.
La parola deriva dal latino ver, is (da accostarsi al greco Fear = primavera) che veniva spesso usato nell’espressione primum ver = primum
tempus.
Altra cosa era la Primavera Sacra (Ver Sacrum in latino), una ricorrenza
rituale di origine italica, praticata poi da diversi popoli dell’Italia antica. Veniva celebrata in occasione di calamità o momenti difficili, e
consisteva nell’offerta agli Dei dei primogeniti nati dal 1º marzo al 1º
giugno (o nel caso dei Sabini quelli nati dal 1º marzo al 30 aprile) della
seguente primavera. Gli animali venivano effettivamente sacrificati,
mentre i bambini, giunti all’età dell’adolescenza, venivano fatti migrare per formare una nuova comunità, godendo di una “protezione divina”; in questa maniera nasceva un nuovo popolo. La migrazione era
guidata da un totem, o animale-guida, del quale si interpretavano i
movimenti ed il comportamento per trarne auspici e direzione del viaggio. Con il voto della Primavera Sacra nacquero nell’Età del Ferro
varie popolazioni italiche. Questo rito fu tra le cause del popolamento
dell’Italia e della divisione in regioni.
Accadde tanti anni fa: 12 marzo 1922, nasceva Jack Kerouac, scrittore e poeta. Nacque novanta anni fa da una famiglia di radici franco
canadesi. Contro il volere dei genitori, abbandonò gli studi e viaggiò
per parecchi anni di città in città, iniziando a scrivere romanzi con
protagonisti vagabondi molto simili a lui. Si arrangiava con qualsiasi
lavoro riuscisse a trovare, dal mozzo al benzinaio, dal frenatore sui
treni allo sceneggiatore della 20th Century Fox. Arrivato a New York,
conobbe giovani che come lui ripudiavano la vita borghese, tra i
quali Neal Cassady, che fu un personaggio molto importante per
lo stile di scrittura di Kerouac, infatti gli trasmise una significativa
impronta nel suo tipo di narrazione. Il più famoso romanzo fu “Sulla strada”, che dopo aver incontrato forti opposizioni alla sua pubblicazione, divenne il manifesto della Beat Generation. Per chi aderiva al movimento, il credo era che solo attraverso una difficile
battaglia alla borghesia si sarebbe potuto ottenere la luce della
verità. Kerouac e i discepoli del suo pensiero influenzarono nel
bene e nel male una vera e propria generazione, iniziando una crociata a metà novecento per la ricerca della propria vera identità, che non
sarà mai ritrovata. Le sue opere più importanti furono, oltre a quella
Dalle ore 8.45 di sabato 3
alle ore 8.45 di sabato 10 marzo
ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas
del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento 23
Dalle ore 8.45 di sabato 10
alle ore 8.45 di sabato 17 marzo
LUSIANA: Farmacia del dr.
Mario Balduzzo – Viale Europa, 27
ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia
Passuello – Piazza S. Giustina 23
prima citata, “I sotterranei”, del 1958, “Dottor Sax” del 1959, “Big Sur”
del 1962, “Angeli di desolazione” del 1965, “Vanità di Duluoz” del
1968. Di sé disse: “Ho sempre considerato lo scrivere come un mio
dovere sulla terra”. Morì in Florida nel 1969.
Frasi che lasciano il segno: “Acquistiamo il diritto di criticare severamente una
persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà
del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati
se il nostro giudizio non viene accettato
o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un’amorevole
capacità, una chiara intuizione e un’assoluta tolleranza”. Gandhi
Ricetta, le zeppole di San Giuseppe: Tempi: 3 ore circa (30 minuti di
cottura, 20 minuti di preparazione, 1 ora di lievitazione della pasta, 1
ora di lievitazione delle zeppole). Ingredienti per 4 porzioni (abbondanti): 250 grammi di farina bianca, lievito di birra, 1 uovo, 80 grammi
di zucchero, 1 limone, 60 g di burro, abbondante olio per friggere, 50 g
di zucchero a velo. Preparazione: diluite il lievito con un po’ di acqua
tiepida e quindi versatelo nella farina disposta a fontana, impastate
fino ad ottenere una massa omogenea. Disponetela a panetto e fatela
lievitare, coperta, per circa un’ora.
Quando la pasta è lievitata appiattitela un po’ sul piano da lavoro ed
unite l’uovo, lo zucchero, il burro
morbido a pezzetti e la scorza grattugiata del limone. Lavorare fino ad
ottenere un impasto omogeneo,
quindi dividere la pasta a pezzetti e
fare dei rotolini lunghi e grossi, da
chiudere poi a ciambellina. Quando
la pasta è finita, coprite tutte le
ciambelline e fatele lievitare per un’altra ora. Alla fine della crescita, preparate due pentole: una con dell’olio tiepido ed una con olio bollente.
Buttate dentro la prima pentola 2-3 ciambelline alla volta facendole
gonfiare, quindi passatele nell’olio bollente a farle dorare. Asciugatele un po’ con della carta assorbente e gustatele calde con lo zucchero
a velo. Nelle sue varianti, la zeppola di San Giuseppe può essere cotta
al forno e non fritta, e arricchita con crema pasticcera ed amarena
aprendola a metà o ricoprendola.
La salute dei nostri animali: marzo è il mese della prevenzione veterinaria gratuita. Torna la Stagione della Prevenzione, iniziativa che
offre la possibilità ai proprietari di cani e gatti di tutta Italia di far
visitare gratuitamente il proprio animale per tutto il mese di marzo. E’ il
settimo anno consecutivo che grazie ad un accordo tra l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) e Hill’s Pet Nutrition,
con il patrocinio della Federazione Nazionale Ordini Veterinari (FNOVI)
e del Ministero della Salute, è possibile offrire ai proprietari di cani e
gatti una visita gratuita. L’obiettivo è di stabilire lo stato di salute
dell’animale ed, eventualmente, verificare la necessità di successivi
esami più specifici. “Ancora una volta, Stagione delle Prevenzione
- si legge in una nota - ribadisce l’importanza della prevenzione
come elemento cardine per la salute e il benessere degli animali e
conferma il proprio impegno nell’opera di sensibilizzazione di medici veterinari e proprietari sul problema dell’obesità nei cani e
gatti”. “Stagione della Prevenzione parte quest’anno con un risultato record. Sono oltre 4.000 (11% in più rispetto allo scorso anno)
i medici veterinari che parteciperanno a questa edizione - ha detto
Stefano Roserba Marketing Manager di Hill’s Pet Nutrition Italia Proprio grazie alla loro collaborazione, siamo riusciti nel corso di questi anni a far visitare gratuitamente decine di migliaia di cani e gatti”.
Per tutto il mese si potrà portare il proprio beniamino a quattro zampe
presso una delle 3.300 strutture veterinarie dislocate sull’intero territorio nazionale. Collegandosi al sito www.stagionedellaprevenzione.it
o telefonando al numero verde 800189612, sarà possibile identificare
in modo semplice e immediato il nominativo del medico veterinario
più comodo e prenotare, attraverso la struttura veterinaria scelta, la
visita di controllo gratuita.
Domenica 4 marzo
SASSO DI ASIAGO: TOTAL - Via Chiesa
TRESCHE’ CONCA: ENI – Via Campiello
Domenica 11 marzo
CANOVE: Q8 – Via Roma
ARIETE
Di sicuro avete già intuito che sono imminenti notevoli mutamenti, specie se siete
nati nella prima decade e quindi state già
preparandovi, vero? Se così fosse, potete affrettarvi a conoscere ciò che va cambiato, sia nella vita di relazione sia nei
rapporti di lavoro, e cominciare a organizzarvi per andare
oltre quello che ormai è superato.
TORO
Siete euforici grazie a Nettuno, che sollecita i vostri interessi
più originali in direzioni non sempre conseguenti, quindi con
il pericolo di sprechi di tempo, di energia e forse anche di
denaro. Potete evitare complicazioni riconoscendo, e abbandonando anche se vi costa un piccolo sacrificio, un’illusione
che ormai ha fatto il suo tempo.
GEMELLI
Avete a che fare con Saturno che vi guarda severo dal segno
opposto al vostro. Vuol dire che avete di fronte un problema
ormai maturo per una soluzione drastica. E questa, anche a
costo di qualche sacrificio, vi aprirà nuove stimolanti prospettive, sia nella vita di relazione che nelle questioni di lavoro. Per fortuna avete tutto il tempo di rifletterci su.
CANCRO
Sentite di certo l’influenza eccitante di Giove, che sollecita il
vostro ottimismo e le vostra socievolezza, aprendovi a nuovi
interessi sia nelle amicizie sia nelle questioni di lavoro. Potete
scegliere se vivere questo benefico influsso nell’amore, nel
sesso, o in un impegno speciale di lavoro, sempre tenendo
conto della realtà.
LEONE
Speriamo non vi sia sfuggita la presenza di Venere nel vostro
segno, che rende tutto più facile e ridona serenità anche a
chi ha avuto qualche peripezia d’amore o di soldi. In entrambi i settori governati dal bianco pianeta potrete infatti
constatare che l’atmosfera è più serena e agire di conseguenza. Accettate nuove proposte di incontri, ma siate cauti
nelle finanze.
VERGINE
Potrete cominciare a porre le basi di un nuovo e più avanzato assetto sia negli affetti, sia nelle finanze. Scegliete quindi il
settore che ha più bisogno di innovazione e agite di conseguenza. Se volete novità affettive, basta sapersi guardare
attorno, qualcosa di interessante è a portata di mano. Non lo
stesso vale per le finanze, dove invece occorre applicazione
e fatica.
BILANCIA
Potete permettervi di guardare al futuro con ottimismo, protetti come siete da Giove nel vostro segno, che apre nuovi
orizzonti specie sul piano affettivo e finanziario. Chi è single
potrà guardarsi attorno con una nuova disponibilità, qualcosa di stimolante è in arrivo. Per i fortunati che sono già felicemente in coppia, non sono invece da escludere nuove entrate.
SCORPIONE
Per i single vi sono novità d’amore in vista, da non sollecitare, ma da favorire operando nei fatti, cioè rendendovi disponibili a nuovi incontri. Potete quindi accettare inviti e proposte diverse, vivendo un po’ alla giornata. Per chi è già in
coppia, non è escluso un momento di insolita intensità nel
rapporto d’amore.
SAGITTARIO
E’ quasi inutile ricordarvi la presenza di Saturno nel vostro
segno, che per fortuna è in posizione favorevole con Venere.
Potete quindi affrontare con serenità un rapporto difficile,
chiarendo ogni incomprensione e ponendo le basi di una
nuova fase che, a seconda del vostro passato, potrebbe
concretizzarsi in un matrimonio o in un divorzio.
CAPRICORNO
Non vi mancano le sollecitazioni astrali, con Giove in aspetto più che stimolante che vi spinge all’espansione. Sia gli
affetti che i vostri interessi culturali e sociali sono sotto una
buona stella, ma non è il caso di volere tutto insieme. Occorre invece una attenta selezione: cercate di tenere conto delle
vostre priorità.
ACQUARIO
Di certo non vi è sfuggito che Venere si trova in posizione
molto, forse anche troppo, stimolante, quindi il desiderio dei
piaceri dei sensi cui siete abituati si fa più forte. Tenendo a
bada il vostro amore per la buona tavola, specie se avete
qualche chilo in più, potrete soddisfare ogni altro bisogno,
senza escludere alcuna gioia.
PESCI
Potete seguire il vostro desiderio di parlare chiaro con chiunque, che potrebbe però anche farvi straparlare. Siete infatti
stimolati dall’opposizione del Sole e Mercurio al vostro segno, che potrete regolare usando una qualità che non vi è
congeniale: la moderazione. Per fortuna Saturno provvede a
tenere a freno i vostri bollenti spiriti.
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
27
Tempo di laurea per
il maresciallo Doro
In viaggio verso l’Australia
L’invito ufficiale a organizzare
un viaggio in Australia era giunto lo scorso giugno da Luciano
Benetti, presidente della Comunità Montana di Melbourne, in
occasione di un evento a ricordo dei nostri emigranti tenutosi in Municipio ad Asiago, con
la presentazione tra l’altro del
libro “L’Altopiano di Asiago,
terra delle nostre radici”. Invito
prontamente raccolto dalla parrocchia di Asiago, ed ecco che
giovedì 1 marzo alle 11 di mattina dal piazzale dell’Agenzia
Girardi Viaggi è partito il pullman con a bordo 25 altopianesi,
diretti all’aeroporto Marco Polo
per imbarcarsi con destinazione Melbourne. Tra loro don Roberto Bonomo, parroco di
Asiago, e don Lino Prearo, parroco di Roana. Tra chi si è messo in viaggio ci sono ex emigranti, ma anche persone che
per la prima volta han deciso di
intraprendere il lungo viaggio
per andare in visita a parenti che
risiedono in Australia. La più
“piccola” del gruppo è la studentessa ventenne Giulia
Benetti, partita da sola per andare ospite a Melbourne dal
cugino del padre, mentre tra chi
è partito in compagnia, oltre
che marito e moglie si son viste
mamme con i figli. “Da tempo –
ha spiegato don Roberto – si
cerca di mantenere vivo il legame con i nostri emigranti anche
attraverso un viaggio organizzato, proposto a cadenza regolare ogni quattro anni: non sempre si tratta di viaggi numerosi,
ma una continuità e una certa
ufficialità viene comunque sempre mantenuta”. L’arrivo all’aeroporto di Tullamarine è previsto per le due del mattino di
sabato 3 marzo, e dopo una giornata di riposo il primo incontro
ufficiale è in programma già domenica, quando nella chiesa di
Santa Brigida di North Fitzroy
Agenzia di Asiago cerca giovane collaboratore
commerciale- amministrativo auto munito da inserire nel
settore immobiliare. Per info chiamare il numero 336.308313
Il 17 marzo compie
due anni Malika Pernechele .
Le fanno gli auguri con un mondo di
bene e bacioni i nonni Mario
Pernechele e Donatella Maino,
gli zii e tutti i parenti e amici
Ciao a tutti!
Sono Lisa Corà e l’ 11
marzo compio 2 mesi.
Volevo salutare il
mio papà Michele e la
mia mamma Silvia,
i nonni Piero e Sonia,
Renato e Paola e gli zii
Stefano e Marco
e tutti quelli che mi
vogliono bene!
L’ 11 febbraio 2012 ha compiuto
due anni Alessia Ronzani, nata a
Valencia, Spagna. Le formulano auguri
di prosperità i genitori, i parenti e
dall’Italia anche la zia Valeria Ronzani
che l’ha sempre nel cuore
don Roberto e don Lino celebreranno la messa, alla quale
seguirà il pranzo al Veneto Club
di Bulleen. Nei venti giorni di
permanenza degli altopianesi in
Australia, ognuno dei quali sarà
ospitato da parenti o conoscenti e potrà organizzarsi a piacere,
sono previsti altri momenti di
ritrovo per gite, visite, cene, tra
cui tre giorni nella meravigliosa
Gold Coast del Queensland.
Silvana Bortoli
Un paio di anni fa questo giornale le ha dedicato un pezzo,
e l’incipit recitava: “Un
altopianese che si sta distinguendo, sicuramente per la
sua bravura di studentessa,
ma soprattutto per la sua tenacia.” A L’Aquila, Marta
Doro, aveva raggiunto il suo
primo importante obiettivo, il
primo della sua carriera nell’ambito del corpo della Guardia di Finanza: il grado di Maresciallo. Il corso di allievo Maresciallo è stato seguito parallelamente ai corsi universitari, e a distanza di due anni
da quella conquista, ora è arrivata anche la meritata laurea triennale,
conseguita presso l’Università degli studi de L’Aquila. Un brillante
successo questo, che per Marta è tuttavia ancora solo un altro passo
verso il successivo traguardo, la laurea quinquennale; a confermare
la tenacia, la forza e la bravura di questa giovane ragazza eneghese.
Marta ha ottenuto la laurea in Economia, profilo economico finanziario, con il brillante punteggio di 107 su 110, discutendo la tesi: “Italia:
conti pubblici e vincoli europei”, un tema di assoluta attualità che ha
preso in considerazione un argomento delicato, che negli ultimi tempi
è particolarmente sentito e terreno di innumerevoli analisi: il bilancio
dello Stato. All’indomani della laurea Marta finalmente si avvicina a
casa, è stata infatti congedata dalla caserma di Coppito e destinata a
Treviso, gli studi universitari invece proseguiranno a L’Aquila. In
attesa quindi del prossimo traguardo, congratulazioni vivissime alla
dottoressa Doro, e un grande in bocca al lupo!
Stefania Simi
Viaggio a Cologno Monzese per partecipare come pubblico a “The Money Drop” di Gerry Scotti.
Partecipare a un gioco a premi televisivo come concorrente non è certo da tutti, ma assistere da
spettatore in mezzo al pubblico durante la registrazione delle puntate e rendersi conto di come il
programma viene realizzato può essere comunque un’esperienza divertente. Un’opportunità che si
potrà realizzare il prossimo 28 marzo, data per la quale è stato organizzato un pullman che porterà a
Cologno Monzese negli studi di Canale 5 per assistere alla registrazione di tre
puntate dell’ultimo programma condotto da Gerry Scotti “The Money Drop”
in onda tutte le sere. Dalle 12.30 alle 18.30 verranno registrate tre puntate dello
show. Per partecipare basta essere maggiorenne e in possesso di carte d’identità, la quota a persona è di 35 euro, comprensiva di partecipazione al programma e trasporto. E’ previsto pranzo libero all’interno degli Studios, dove
ci sono bar, ristoranti, fast-food. Per iscrizioni e informazioni ci si può rivolgere all’Agenzia Girardi Viaggi di Asiago, tel. 0424 462256.
S.B.
8
Sabato 3 marzo 2012
l’Altopiano
28
Fly UP