L`IMU mette in difficoltà i Comuni “Costretti a tartassare i cittadini”
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L`IMU mette in difficoltà i Comuni “Costretti a tartassare i cittadini”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it pag.10 ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 367 - ANNO XIV - EURO 1,50 Bruciano troppi camini Grafica Altopiano Ci sono due modi per pulire una canna fumaria: 1) chiamare periodicamente lo spazzacamino che in 30 minuti toglie in maniera professionale le incrostazioni formatesi dalla combustione di “stele” troppo ricche di resina; 2) aspettare che lo scarico dei fumi sia ostruito in maniera irreversibile e, ad incendio avvenuto, allertare i pompieri con una o due autopompe. Per le caldaie a metano e gasolio è già attiva una normativa che prevede la pulizia periodica, con rilascio di relativo certificato, mentre il legislatore sembra si sia scordato un regolamento in materia di caminetti a legna, si prevedono comunque tempi brevi per nuove regole, considerata la frequenza con cui questo genere di incidenti domestici entrano a far parte della cronaca quotidiana. Famiglie intossicate, condomini inagibili, arredamenti da riacquistare e edifici da ricostruire, problemi che una volta nemmeno sfioravano il quieto vivere dei nostri nonni, solerti nel lavoro di pulizia della stufa e dei camini. Sarà che il concetto di focolare domestico aveva ben altro significato nel secolo scorso, mentre oggi indica una sorta di grande televisore con delle fiammelle relegate dietro ad uno spesso vetro trasparente. Un fuoco alimentato da trucioli pressati, e se pensiamo poi che un timer l’accende anche quando la casa è vuota, comprendiamo che insieme alla fuliggine, ad andare in fumo è anche qualcosa di più importante. Giovanni Dalle Fusine “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 3 MARZO 2012 L’IMU mette in difficoltà i Comuni “Costretti a tartassare i cittadini” Lunghe discussioni nelle giunte comunali per decidere l’applicazione delle percentuali per la nuova imposta municipale - Pagheranno di più i proprietari di seconde case Pagina 4 SANITA’ I pazienti oncologici chiedono maggiori servizi ad Asiago Pagina 5 ROANA Dal Belgio in vacanza sull’Altopiano, quando l’emigrazione aiuta il turismo Nasce “La Giovine Reggenza” CAMPIONI Pattinaggio artistico Filippo Ambrosini ai Mondiali di Minsk Un’associazione per la salvaguardia e la promozione della storia, della cultura e dell’ambientealtopianesi GALLIO Pagina 9 Giacenze di cassa allo Stato? Il Comune non ci sta CONCORSI Pagina 8 Pagina 12 Denise Frigo, una giovane roanese alla conquista delle passerelle Comunità Montana Spagnolo: “O cambiano le cose o consegno le chiavi dell’ente a Luca Zaia” Pattinaggio Velocità Tumolero e Stefani staccano il biglietto per i Campionati iridati Salto Per Andrew Lunardi doppio podio ai Tricolori Pagina 20 - 22 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 2 In arrivo l’IMU, la nuova tassa sugli immobili I sindaci sono preoccupati ed irritati: “Non siamo esattori delle tasse dello Stato” di Gerardo Rigoni C’è chi lo definisce un bagno di sangue, chi un furto, chi un’ulteriore batosta servita dallo Stato centrale. Imputata di tante preoccupazioni è l’IMU, nuova tassa imposta dal Governo che, in pratica, prevede che la quota di Ici che i Comuni prima percepivano nei loro bilanci vada a coprire una parte del debito pubblico. Ai Comuni poi la scelta su come integrare questi fondi disciplinando aliquote più alte rispetto all’Ici. La tassa viene all’incirca così formulata: prendendo come riferimento base le aliquote Ici, lo Stato prima ha aumentato le rendite catastali degli immobili e poi ha previsto un’aliquota maggiore che in media si aggira attorno ai 7,6 x 1000. Sul totale che emerge da questo computo, i Comuni dovranno trasferire circa il 50% mentre il restante rimane nelle casse comunali per le esigenze del paese. Come i Comuni decidano di distribuire le aliquote per raggiunge- Asiago. Gios: “Lo Stato ci costringe a mettere mano nelle tasche dei cittadini, delle attività produttive e dei turisti” re la cifra calcolata dallo Stato è affare loro. I Comuni dell’altopiano, per tutelare le famiglie e le attività produttive, hanno giocoforza dovuto gravare maggiormente sulle seconde case perché, come spiega il sindaco di Asiago Andrea Gios, “Se avessimo applicato il 7,6 x 1000 previsto dallo Stato avremmo mandato alla carità buona parte delle nostre attività produttive che avrebbero visto più che raddoppiare la tassa sugli immobili; in particolare gli alberghi, che costituiscono volumi importanti, avrebbero pagato cifre folli”. Roana. Frigo “Preserviamo i residenti, aumentano le aliquote per le seconde case” Il secondo Comune altopianese si trova a dover versare nelle casse dello Stato 2,3 milioni di euro, cifra similare a quella di Asiago, e per recuperarla in bilancio l’amministrazione si è trovata a dover percorrere la strada dell’aggravio sulle seconde case. “Prioritario è stato quello di salvaguardare le famiglie applicando un’aliquota bassa sulle prime case – spiega il sindaco Valentino Frigo – Per il resto abbiamo cercato di usare il buon senso; quindi le attività produttive vedranno un aumento modesto mentre le residenze turistiche saranno caricate di più anche se pensiamo di non applicare l’aliquota massima come sembra faccia Asiago”. “Spiegare ai cittadini e agli operatori che la tassazione non parte dal Comune ma dallo Stato è fondamentale - illustra Gios – In pratica l’Ici raccolta ad Asiago nel 2010 (2.207.000 euro ) andrà a coprire il debito pubblico con un trasferimento allo Stato di 2.120.000 euro. In più oltre alla quota di compartecipazione al debito sono previsti 450 mila euro in meno di trasferimenti statali quindi siamo costretti a mettere mano nelle tasche dei cittadini, delle attività produttive e dei turisti”. Asiago quindi applicherà l’aliquota del 2 per 1000 sulla prima casa (in pratica l’85% dei residenti non pagheranno l’Imu), il 4 per 1000 sulle attività produttive (che poi diventerà il 5 x 1000 con l’1 x 1000 destinato alla promozione turistica, come richiesto dalle categorie economiche), l’1 x 1000 sulle aziende agricole e l’aliquota massima del 10,6 x 1000 sulle seconde case. “Questa suddivisione non dovrebbe appesantire particolarmente le famiglie e le attività, solo gli alberghi vedranno un aumento più consistente – prosegue – Inoltre ricordiamo che le seconde case già pagavano un aliquota dell’Ici del 7,6 x 1000 e quindi gli aumenti sono nell’ordine di 200/300 euro. Inoltre abbiamo previsto che se una seconda casa viene affittata con contratto d’affitto registrato ad un residente l’aliquota scende al 4 x 1000". 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano Gallio. Rossi: “Una patrimoniale mascherata; quanto ancora i cittadini potranno sopportare?” Enego. Rodeghiero: “Importi minimi per residenti, attività agricole e produttive” “Un bagno di sangue – è la definizione senza mezzi termini dell’Imu fatta dal sindaco Pino Rossi – E’ una patrimoniale mascherata nemmeno tanto bene che mette ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini invece di concentrarsi su altri settori. Non so ancora quanto i cittadini potranno sopportare; anche perché siamo tutti costretti a strapazzare i proprietari di seconde case come se avere una casa di vacanza fosse una colpa. E per evitare di impoverire maggiormente il turismo a Gallio, con proprietari di seconde case che magari sceglieranno di vendere le loro proprietà e quindi non frequentare più l’altopiano, saremmo costretti a spendere di più per aumentare i servizi e rendere comunque appetibile il soggiorno”. Applicherà gli importi minimi alle attività agricole (1 x 1000), attività produttive (4 x 1000) e alle case dei residenti (2 x 1000). “Quindi non ci rimane che tassare le seconde case – commenta il sindaco Igor Rodeghiero – E’ comunque allucinante che i Comuni debbano versare soldi allo Stato per coprire debiti fatti appunto dalle strutture statali”. Foza e Rotzo: “Qui non abbiamo seconde case…” Per i Comuni con poche seconde case, in particolare Foza e Rotzo, la situazione si fa veramente difficile perché se lo Stato indica dove trovare i fondi da trasferire a Roma non dice come fare per non mettere in difficoltà le famiglie e nello stesso tempo garantire servizi e opere necessarie. FOZA. L’amministrazione del sindaco Giovanni Alessio Oro sta ancora valutando il decreto ma con ogni probabilità cercherà di concentrare la parte più pesante dell’Imu sulle seconde case presenti. “Non è ancora definito – spiega – Ma dovendo tutelare le famiglie e nello stesso tempo difendere le attività presenti applicheremmo un’aliquota più alta sulle case turistiche e nel- lo stesso tempo attueremmo un politica di contenimento dei costi”. ROTZO. Il più piccolo Comune dell’Altopiano è anche quello forse in maggior difficoltà nell’applicare l’Imu e nello stesso tempo far quadrare il bilancio. “Non abbiamo attività produttive e abbiamo pochissime seconde case, mi chiedo dove andrò a recuperare questi soldi – dice il sindaco Lucio Spagnolo – Primo perché l’Imu non garantisce un reddito simile all’Ici se non gravando sulle famiglie tanto che prevedo un bilancio comunale ridotto del 30%. In pratica veniamo puniti perché abbiamo conservato integro il territorio, non si è pensato alle specificità né al ruolo fondamentale che i Comuni montani rivestono nella gestione del territorio”. 3 Conco. “Cercheremo di contenere gli aumenti” Scelte obbligate anche per Conco. “Sarebbe stato qualificante mantenere un atteggiamento unificato sul tutto il territorio ma purtroppo le caratteristiche e le esigenze tra i Comuni sono troppo diverse – considera il sindaco Graziella Stefani – Comunque cercheremo di mantenere più con- tenuti possibili gli aumenti che l’Imu comporterà ma anche noi, per mancanza di alternative, saremmo costretti ad aumentare le aliquote sulle seconde case”. Lusiana. Antonella Corradin: “Costretti a coprire un debito pubblico del quale non siamo responsabili” Non ancora del tutto definiti i parametri a Lusiana dove si attendono le ultime disposizioni in materia per non dover rifare un lavoro già pesante di per sè. “Inutile dire che l’Imu ci preoccupa – commenta il sindaco Antonella Corradin – Già rispetto al gettito 2010 ci troviamo con circa 70 mila euro in meno a bilancio e ora i Comuni sono stati investiti del ruolo di esattori statali per coprire un debito pubblico non certo creato dagli enti locali. E’ chiaro che basilare è la salvaguardia dei residenti e delle attività produttive ma dobbiamo anche cercare di fare cassa per fornire servizi adeguati ai nostri cittadini”. Tra le maglie del decreto “salva Italia” ci sono altre due insidie per i Comuni passati in secondo piano ma che il sindaco Corradin mette in evidenza. “Primo, dal 2013 anche i piccoli Comuni saranno sottoposti al patto di stabilità che frenerà ancora di più una capacità di spesa già ridotta – conclude amaramente – Secondo la tesoreria unica, ovvero lo Stato pretende che i Comuni con soldi in cassa li depositino in una cassa unica togliendo fondi ai Comuni virtuosi e premiando ancora una volta gli enti locali spreconi invece di imporre rigore economico e politiche di contenimento della spesa”. In poche parole, cornuti e pure bastonati. Approfondimento a pagina 10 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 4 ENTI LOCALI Comunità montane: o le cose cambiano o tutti a casa! I presidenti, dopo un incontro a Vittorio Veneto, pronti a consegnare le chiavi degli enti al Governatore Zaia. Quaranta giorni di tempo alla Regione per sistemare le faccende. Lucio Spagnolo: “Situazione insostenibile” I presidenti delle Comunità Montane del Veneto si sono riuniti mercoledì 29 febbraio a Vittorio Veneto. All’ordine del giorno, per l’ennesima volta, la trasformazione di questi enti in “Unione dei comuni montani” ovvero in una nuova creatura dai contorni ancora non ben definiti. Le problematiche affrontate nell’incontro sono tante e forse troppo tecniche per poter essere esaustivamente illustrate nelle poche righe di un articolo. In Regione sono depositate due proposte di legge, entrambe importanti, per il rinnovo delle Comunità montane (una di Marino Finozzi, assessore all’economia Montana, e una di Roberto Ciambetti, assessore agli Enti). Dopo una lunga discussione tecnica tesa a rilevare i punti di forza e le carenze delle diverse proposte, si è capito che i tempi per l’approvazione delle leggi potrebbero essere ancora lunghi, che di due leggi bisogna farne una soltanto e che la Commissione dovrà lavorare per mesi. Una prospettiva che ha suscitato diverse reazioni da parte dei presidenti delle Comunità Montane: chi sconcertato, chi rispettoso, chi preoccupato, qualcuno rassegnato. Per il presidente della “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” Lucio Spagnolo la misura è arrivata davvero al colmo. “Io non ci sto più – ha sbottato con i colleghi - da due anni lavoriamo gratis per mantenere vive le Comunità montane e in Regione continuano prolungare i tempi! Tutto ciò potrebbe avere un significato se almeno servisse a qualcosa, se ci assicurassero che domani le cose si sistemeranno, che potremo essere ascoltati e che i nostri bisogni saranno soddisfatti. Ma non è così! Ma cosa vogliono que- sti signori? Abbiamo un territorio montano da curare da servire: malghe strade, prati pascoli e boschi e la Regione annulla in pratica i finanziamenti per la gestione del territorio! È una vergogna!” Nel bilancio 2012 in effetti non si fa cenno a finanziamenti per le Montane. Quattro anni fa , nel 2008, venivano assegnati 280 mila euro per mantenere in operatività cantieri, operai e uffici e per dar risposta ai Comuni; nel 2011 i trasferimenti sono stati ridotti a 54 mila euro! Per arrivare agli zero cent di quest’anno. “È vergognoso – ha proseguito Spagnolo - che i no- stri politici regionali pretendano di avere amministratori che si assumono, gratuitamente, senza percepire un solo euro, la responsabilità civile e penale delle Comunità montane, che si debba garantire lavoro per squadre di operai per gli interventi sul nostro altopiano, senza un soldo a bilancio! Adesso vogliono trasformare le Comunità in centri associati di gestione dei servizi comunali: giusto , era ora. Ma quando un’azienda vuole rinnovare il suo modo di operare pensa agli investimenti da fare per raggiungere lo scopo. La Regione, invece, ordina di fare e pensa a tagliare. Chi deve fare? Cosa deve fare senza fondi? I presidenti sono indicati come coloro che devono risolvere il problema, ma le Comunità non sono di loro proprietà: la Reggenza non è mia!” Alla luce di tutto ciò, Spagnolo ha dunque lanciato una proposta condivisa da tutti gli altri presidenti: consegnare le chiavi delle Comunità montane in Regione. “Ed è quello che faremo dopo Pasqua se le cose non saranno ancora sistemate, nel frattempo vedremo di contattare personalmente i rappresentanti regionali” “Se davvero dovrò consegnare le chiavi a Zaia – conclude Spagnolo - lo farò con grandissima amarezza e con la consapevolezza che questo territorio merita attenzione, cura, considerazione e interesse. Lo farò perché costretto, ma dopo anni di impegno e di totale gratuità da parte del Consiglio, della Giunta e mio lo farò anche con la coscienza tranquilla di chi ha dimostrato di aver fatto tutto il possibile perché ciò non avvenisse”. Stefania Longhini Sapor d’acqua natia Nasce “La Giovine Reggenza” Giovani, intraprendenti, volenterosi e innamorati della propria terra. Sono in sei (cinque maschi e una femmina) e dopo essersi interrogati sul come potersi impegnare a favore dell’altopiano, del suo territorio e della sua gente, hanno deciso di dar vita ad un’associazione senza scopo di lucro, apartitica e apolitica, che hanno voluto significativamente chiamare “La giovine Reggenza”. Niente di insurrezionale, sia chiaro: anche se subito potrebbe richiamare alla mente l’associazione politica di mazziniana memoria, quel “giovine” è scaturito dalla volontà di dare con il nome l’idea di qualcosa che porta già in sé una lunga storia, quella ricchissima dell’Altopiano, nonchè l’appartenenza a questo meraviglioso territorio. Una storia che tutti gli altopianesi dovrebbero conoscere, riconoscere come propria e conservare, così come va salvaguardato il nostro ambiente. Tutti concetti che pare vengano spesso dimenticati. “C’è una grande divisione nel nostro territorio, troppi campanilismi – esordiscono i nostri baldi giovani – dov’è finita l’unione del passato? Gli obiettivi di fratellanza e collaborazione della “Spettabile Reggenza” non esistono più. Noi vogliamo fare del nostro meglio per ripristinarli. Come? Creando un movimento giovanile che inizi il suo percorso dal prendere coscienza della propria identità e dando modo ai giovani di essere attivi e protagonisti nella società e nella salvaguardia di questo territorio”. Giada Basso, Bruno Carli, Nicholas Dellai, Marco Lobbia, Enrico Pesavento, Roberto Rigoni sono i fondatori della “Giovine Reggenza”. Il loro slogan è “La Reggenza si difende”. Nella loro mission ci sono tre grandi obiettivi: salvaguardia del territorio, delle tradizioni e del patrimonio culturale; rafforzamento dello spirito di unione dei Sette comuni; promozione del turismo giovanile. Hanno obiettivi nobili, le ali degli ideali e la forza del travolgente entusiasmo dei 18 anni come loro grandi punti di forza, abbinati ad una certa personale inclinazione all’impegno in vari campi. Puntano in alto. Cercare di metterli in guardia da possibili delusioni sembra fiato sprecato. L’essere scettici sul buon esito dell’operazione e cominciare a parar loro davanti le grandi difficol- tà a cui sicuramente andranno incontro, il pericolo che tutto si esaurisca in un ennesimo fuoco di paglia, è roba da adulti sfiduciati, chiusi nella pigrizia, nella più stagnante mentalità, nella miscredenza e nella logica del proprio orticello. Ben venga questa nuova ventata di speranza, l’Altopiano ne ha bisogno. La loro prima uscita, con la presentazione dell’associazione nell’assemblea dell’Istituto superiore, ha già messo un bel po’ di benzina nei serbatoi: 160 le adesioni raccolte in una mattinata tra i loro coetanei, ma se è vero che , secondo statuto, i soci attivi devono avere un’età compresa tra i 14 e i 25 anni, tutti gli altri, anche adulti, potranno comunque aderire come soci sostenitori a dare il proprio contributo alla causa. E’ quasi pronto un sito internet; c’è una pagina Facebook. Anche su questo giornale, appena definiti, daremo tutti gli estremi per avere maggiori informazioni. “Tutti dicono che i giovani sono il futuro di questo paese – concludono i nostri “Giovini Reggenti” – noi pensiamo di essere il presente e intendiamo dimostrarlo!” Stefania Longhini Gigi Buffon, l’uomo-immagine dell’Italia Gigi Buffon merita ancora la fascia di capitano: la merita sopratutto dopo la partita Milan – Juventus di domenica scorsa. Perchè se la nazionale di calcio rappresenta l’Italia e il capitano è il leader di una squadra, allora non avremmo potuto chiedere alla buona sorte capitano migliore e più rappresentativo di Buffon a tenere alta la nostra bandiera. In fin dei conti cos’avrà detto poi di così amorale il portierone azzurro? L’ha pure ribadito al ritiro azzurro da quanto ne è convinto: “sono contento di come sono, sono ancora più orgoglioso di essere fatto in questa maniera, sono molto più leale di tanti retorici che si accaniscono dietro a determinate frasi”. Orgogliosi d’essere riusciti a negare la verità fino a farci credere che non esista più una verità oggettiva ma ognuno abbia il diritto di crearsi una verità a suo uso e consumo: “non c’è stato goal, questa è la mia verità”. D’altronde Gigi è capitano dell’Italia, ricordiamocelo. Dell’Italia che ha bandito da anni il principio dell’onestà intellettuale fino a farci credere che il futuro appartiene alla gente ch’è in grado di manipolare la verità. Che sia stato il calcio a mostrarcelo in mondovisione è solo un’occasione della quale rendere grazie e laudi mattutine al Padreterno che, pure Lui, ha messo da parte i pulpiti e le omelie e ha iniziato a parlare al cuore e alla pancia della gente col loro linguaggio: quello del calcio per l’appunto. Perchè in uno stato in cui l’affiliazione sportiva ha preso il posto dell’appartenenza religiosa di un tempo, i sermoni di San RomualdoAbate e San Giovanni Nepomuceno – non ce ne voglia San Paterniano di Fano o il suo collega Sant’Alberto degli Abati se non li citiamo – non sono poi così evocativi come le gesta di Gigi Buffon o del giovane Alessandro Matri. Ragione per cui pure il buon Dio s’è deciso di usare la filiazione sportiva per mostrare come la zizzania cresca fertile e feconda assieme al buon grano. I grandi moralizzatori hanno dato contro al nostro portiere. A guardarli sono gli stessi che magari frequentano i luoghi sacri della nostra nazione: lo stato, l’economia, la Chiesa. Quello stato che per primo c’ha addottrinati all’omertà colpevole e alla menzogna ad oltranza come mezzi utili e necessari per salvare lo sgabello e il prestigio. Quella chiesa che di fronte ad un’evidente scisma sotterraneo in atto da anni continua imperterrita a negare ogni pur minima diatriba al suo interno. Quell’economia che per anni ci ha fatto credere d’essere in fase di ripresa e ancor oggi s’intestardisce a negare l’evidenza di una povertà dilagante e disarmante. Con buona pace di chi al cristianesimo ha preferito il moralismo, in coro diciamo: “Capitano, mio capitano”. Perchè cosa mai avrà detto di così diverso dal sentire popolare? Per questo merita la fascia sul braccio: per averci dimostrato il labile confine che esiste tra la Verità e la Menzogna. Almeno lui – e chi con lui fa parte di questa galassia pseudo-sportiva – l’ha fatto per difendere una tribù e una squadra che lo paga per difendere una bandiera a tutti i costi. Il problema è tutta l’altra parte dell’Italia, quella che gratis e a suo danno continua ad autoconvincersi che la verità sia davvero quella che le stanno facendo bere da anni. Se davvero il calcio stavolta fosse servito anche solo a far provare ribrezzo della Menzogna dilagante, una partita val bene una messa mancata: chissà che il buon Dio non si sia deciso di parlare un linguaggio più figurato per esprimere il medesimo concetto. All’insaputa di chi Dio pensava d’averlo rinchiuso dentro gli armadi delle sacrestie; in realtà domenica era allo stadio. don Marco Pozza 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 5 Tumori sull’altopiano: avviata l’indagine ASIAGO E’ stato assegnato nei giorni scorsi l’incarico per lo studio statistico dell’incidenza dei tumori nel Comune di Gallio. Sarà la dottoressa Lucia Di Pascoli, su incarico dell’amministrazione comunale, a redigere “uno studio di tipo statistico volto a verificare la veridicità e l’attendibilità di dati divulgati nel corso di un incontro tenutosi in Comunità Montana il 10 dicembre. E’ emerso che la popolazione dei Comuni di Gallio ed Asiago, in particolare i residenti in centro, sarebbe affetta da patologie oncologiche in maniera elevata o comunque superiore alla media. Questo dato, sommato ad un’azione di sensibilizzazione portata E i pazienti oncologici dei Sette Comuni esortano i sindaci a battersi per potenziare i servizi avanti da parecchi anni da un gruppo di donne di Gallio su questioni relative all’insorgenza dei tumori, ha portato l’amministrazione comunale galliese a ritenere fondamentale appurare il grado di incidenza tumorale nella sua popolazione. E qualora questo dato superiore alla media venisse confermato, cercare d individuare, per quanto possibile, le cause ed eventuali soluzioni. “Il benessere dei cittadini è il primo dovere di un sindaco – spiega il primo cittadino di Gallio Pino Rossi – Benessere che comprende anche la serenità quindi se emergerà che ci sono più tumori della media chiederemo alle autorità preposte di intervenire per individuare le cause; se invece ri- sulta che il numero di pazienti oncologici è nella norma allora avremo fatto un gesto che tranquillizza la popolazione”. Sulla scia della questione galliese pare ci sia una “mobilitazione” degli attuali pazienti oncologici dell’altopiano che vogliono chiedere ai sindaci di farsi portavoce per potenziare i sevizi oncologici all’ospedale di Asiago. Un servizio ritenuto di buona qualità, ma che oramai non riesce a far fronte alle tante richieste né con gli spazi né con le prestazioni, costringendo gli altopianesi a dover ricorrere a Bassano e ad affrontare il disagio del viaggio con il malessere che accompagna il trattamento chemioterapico. Gerardo Rigoni Nuovo ospedale Alto Vicentino L’apertura dell’ospedale unico nel comune di Santorso rappresenta un servizio per l’intera collettività dell’Alto Vicentino. Agevolazioni anche per buona percentuale dell’utenza altopianese Dopo quasi tre anni di lavori, il nuovo ospedale di Santorso ha iniziato il 25 febbraio a ricevere gli utenti presso il proprio Pronto Soccorso. Una settimana è occorsa per traslocare dal De Lellis di Schio i macchinari dei vari reparti, e nel giro di pochi altri giorni il nosocomio ha compiuto l’iter che ora lo offre operativo a tutti gli effetti. La sua particolare posizione rende più agevole anche il percorso degli altopianesi che risiedono nella zona ovest dei Sette Comuni, mentre per i centri montani situati più a est rimane valida la minor percorrrenza stradale verso il San Bassiano. “Il nuovo ospedale unico è molto più grande del Boldrini di Thiene e del De Lellis di Schio - ha precisato il Direttore Generale Ermanno Angonese - con una capacità ricettiva pari alla somma degli altri due. Tutti gli abitanti del territorio dell’Ulss troveranno risposta assistenziale in un unico ospedale, caratterizzato dai più moderni standard sanitari e tecnologici, con vantaggio di tutti, riduzione dei costi per l’Azienda, maggior qualità assistenziale e comfort necessari al cittadino che si trova nella situazione di doversi curare. Nel nuovo ospedale il paziente non passerà più da un reparto all’altro, ma saranno gli specialisti ad andare al letto del paziente ricoverato nell’area che gli è stata assegnata in relazione alla gravità della sua condizione. Si parla dunque di ospedale a “intensità di cura”, per acuti, nodo fondamentale di una rete di servizi integrati territoriali. Da un lato è necessario collocare in ospedale le terapie com- plesse e le alte tecnologie e dall’altro potenziare nel territorio le strutture per la prevenzione, diagnosi, controlli e cronicità. Il Direttore Generale ha infine sottolineato l’importanza della grande professionalità del personale: “La vera ricchezza dell’azienda risiede nelle persone che vi lavorano. In questa Azienda i dipendenti sono motivati, fidelizzati all’Ente ed è giusto far sì che possano lavorare bene, in un ospedale nuovo e tecnologico. Una struttura d’avanguardia rende inoltre più facile reclutare nuovi specialisti”. L’inaugurazione ufficiale si terrà in aprile, alla presenza del governatore Luca Zaia, che ha sempre espresso grande apprezzamento per il progetto. Il nuovo ospedale, situato in comune di Santorso, in via Garziere n. 42, offre operative da sabato 25 febbraio le seguenti attività: Fisiokinesiterapia, Malattie Infettive, Dialisi, Rianimazione, Geriatria Polifunzionale, Medicina, Chirurgia, Urologia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Pronto Soccorso. Come raggiungere l’ospedale per chi scende dai tornanti del Costo: prendere la direzione per Piovene Rocchette e Schio, lungo via Veneto girare verso sinistra per via Garziere. Vi si può accedere dai parcheggi attraverso un ingresso sopraelevato (primo piano) ed uno al piano terra che, grazie ad una scala mobile, conduce ad una hall, da dove parte la “Main Street”, la strada principale, che accompagna a reparti e servizi. Giovanni Dalle Fusine Corpo forestale e scuole insieme per una maggior attenzione ambientale Scoprire la natura, immergersi nell’ambiente e sentirsi parte di essi sono le basi per formare una coscienza ambientale più consolidata. E’ il concetto dietro al progetto di educazione ambientale proposto dal Corpo Forestale dello Stato che coinvolge molte scuole di vario grado del Veneto. E proprio la natura invernale e il ruolo dell’acqua negli ecosistemi sono stati affrontati dagli alunni di due classi delle scuole elementari di San Luca di Marostica che hanno visitato il Museo dell’acqua gestito dal Gruppo Speleologico 7 C e compiuto un’escursione nei prati e boschi circostanti. In particolare i ragazzi hanno potuto osservare il bosco nella veste invernale, imparando a riconoscere le varie specie di piante, e riconoscendo le tracce di caprioli, volpi e scoiattoli. Così come hanno potuto osservare i fenomeni superficiali del carsismo come la città di roccia e crepacci carsici grazie alle guide d’eccezione Corrado Corradin, presidente del Gruppo grotte, e Paola Favero, funzionario della Forestale, che li ha condotti in una visita ai boschi circostanti e al museo, ricco di spunti scientifici ma anche di riferimenti alla vita del passato e alle problematiche ambientali. L’esperienza della giornata è stata poi riportata nel “quaderno di campo” consegnato ad ogni bambino dal personale della Forestale perché, come facevano un tempo naturalisti e esploratori, lo accompagni sempre nelle gite negli ambienti naturali. Ai bambini è stato anche consegnato un attestato di partecipazione realizzato sempre dal CFS in collaborazione con Montura Editing. Isola pedonale con il divieto di transito per le auto? E chi se ne frega…! Via Scajaro, all’altezza di Piazzetta delle Poste: cartello e transenna laterale indicano il divieto di transito per istituzione di isola pedonale . Le auto arrivano, alcune passano spedite, qualcun’altra rallenta ed esita un attimo ma poi il conducente decide di passare, seguito a ruota da altre auto giunte dopo di lui. Una scena che si è ripetuta quotidianamente fino a pochi giorni fa, quando da quel punto e per il breve tragitto che porta in piazza Carli, era stata istituita l’isola pedonale. Che, per la maggioranza degli automobilisti, era come se non ci fosse: “C’è il divieto di transito? Ma chi se ne importa…passo lo stesso!” deve essere stato un pensiero piuttosto comune nel mese di febbraio appena conclusosi, visto che a rispettarlo sono stati davvero pochi. Si sa, l’isola pedonale, soprattutto quando è una novità, risulta piuttosto indigesta. E non ha certo riscosso molti favori l’iniziativa sperimentale di inibire al transito veicolare questo tratto di via non solo nei week-end, ma tutti i giorni, oltre che nel periodo natalizio, anche a febbraio. La decisione era stata presa dopo aver sentito, tramite un questionario da compilare, i commercianti con attività in Via Scajaro: la maggioranza si era detta favorevole, e così si era concretizzata l’idea. Che poi, per ammissione della gran parte dei commercianti stessi, si era rivelata inutile, se non controproducente, visto soprattutto l’andamento della stagione invernale. Sta di fatto che se non si prova non si possono avere termini di paragone, e che se c’è un divieto, questo va rispettato, tanto più se non si ha una qualche necessità di fermarsi nella via, ma si passa solo per andare in centro, evitando un tragitto leggermente più lungo. Silvana Bortoli PROGETTO SCUOLA SENZA OSTACOLI Proseguono gli incontri per genitori ed insegnanti presso l’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Asiago - via Matteotti (ex Ragioneria). Mercoledì 14 marzo alle ore 20.30 l’argomento trattato sarà “Conoscere l’intelligenza matematica per capirne meglio l’apprendimento, le difficoltà nello studio, il disturbo specifico”. 8 Sabato 3 marzo 2012 ATTUALITA’ l’Altopiano 6 Produzioni casearie di eccellenza e tutela della biodiversità dei pascoli Corsi gratuiti col Gal Montagna Vicentina Tecniche di comunicazione ed accoglienza, risparmio energetico, informazione e comunicazione e marketing dei prodotti tipici del territorio. E’ l’offerta formativa per operatori del commercio dell’Altopiano che viene promossa dall’Esac Formazione e commercio. Sono cinque i corsi a partecipazione gratuita organizzati nell’ambito del bando GAL Montagna Vicentina, Misura 331, AZIONE 1, promosso dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, finanzia dal fondo FEARS. Il primo corso dal titolo “Tecniche di comunicazione e dell’accoglienza – ed. 2" è riservato alle donne titolari d’impresa o personale dipendente femminile e si propone di fornire le nozioni per attivare azioni di marketing, relazionarsi con professionalità e migliorare le capacità di comunicazione. La prima lezione si terrà il 1 marzo; seguiranno altri cinque incontri, per un totale di 25 ore di formazione. La seconda proposta formativa riguarda le “Tecniche di primo contatto” ovvero le tecniche per stabilire un contatto positivo con il cliente e gestire al meglio la fase di vendita. Le lezioni si svolgeranno a Lusiana, nella sala comunale, il giovedì in orario serale, ad iniziare dall’1 marzo fino al 12 aprile, per un totale di 25 ore formative. Un altro interessante corso, che ha per tema “Valutazione economica delle tecniche per il risparmio energetico per le micro imprese”, si terrà a Canove, presso la sala consigliare, dal 22 marzo al 17 maggio, ogni giovedì, in orario serale. Verranno approfondite le tecniche e gli strumenti per limitare i consumi energetici nella gestione di un’impresa. La quarta proposta ha per tema “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione” e si propone di studiare l’impatto di Internet e le potenzialità della rete nella promozione di un’impresa, anche di piccole dimensioni. Il corso si terrà ad Asiago, presso l’Istituto d’istruzione superiore, il martedì e il giovedì dall’8 al 22 maggio. Infine, dal 7 al 21 maggio, e sempre ad Asiago si svolgerà il corso “Marketing dei prodotti tipici del territorio”, finalizzato alla realizzazione di piani di sviluppo turistico territoriale per la valorizzazione delle tipicità e delle tradizioni gastronomiche locali. Per maggiori informazioni contattare Esac Formazione Confcommercio al tel. 0444 964300, oppure visitare il sito www.esacformazione.it. Università di Padova, Comunità Montana e Caseificio Pennar collaborano alla realizzazione di un ambizioso progetto L’Altopiano dei Sette Comuni ha una millenaria tradizione zootecnica che trova la massima espressione nel formaggio Asiago, autentico ambasciatore alimentare della nostra terra in tutto il mondo. L’allevamento e l’alpeggio estivo delle mandrie hanno contribuito in modo decisivo alla definizione dei preziosi dettagli della straordinaria “cartolina” cromatica che è l’Altopiano, esempio di equilibrata integrazione tra gli agglomerati urbani, prati e boschi. In questo delicatissimo ambito territoriale di rilevante valenza paesaggistica, la corretta gestione delle superfici foraggere rappresenta un imprescindibile tassello del mosaico ambientale che funge anche da calamita al settore turistico. Oggi, tuttavia la tutela delle superfici a pascolo sembra correre maggiori pericoli rispetto al passato per effetto di strategie di utilizzo intensivo che in alcuni casi portano a un degrado, con una perdita di biodiversità vegetale. Per opporsi a questo crescente fenomeno, è stato avvia- to un progetto con il quale ci si propone di valorizzare corretti standard di gestione delle superfici a pascolo. Pilastro fondamentale per questa strategia appare la valorizzazione del latte prodotto da mucche che hanno nell’erba di pascolo il principale alimento della propria razione alimentare mediante la creazione di virtuose e innovative filiere lattierocasearie che ne esaltino le riconosciute qualità nutraceutiche. Questa idea è stata sviluppata dalla Università degli Studi di Padova unitamente alla Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni e al Caseificio Pennar di Asiago con i suoi soci allevatori. Il progetto denominato “Green Grass Dairy” è stato finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito della misura 124 del Piano di Sviluppo Rurale. E’ prevista la creazione di una nuova filiera lattiero casearia “verde”, cioè basata esclusivamente sul latte proveniente da bovine che nella stagione estiva pascolano le superfici verdi del nostro Altopiano. Il latte così ottenuto verrà destinato alla produzione di un paniere di formaggi di eccellenza a “tiratura limitata”, il tutto accompagnato da una certificazione che attesterà la totale trasparenza dell’intera filiera. L’Università degli Studi di Padova effettuerà una serie di analisi atte a comprovare la presenza di antiossidanti e la qualità superiore di dette produzioni dal punto di vista salutistico e organolettico. Per questo motivo si è pensato di denominare questa filiera di eccellenza “Pisenaghen” dal cimbro “brucare prati”. In questo primo anno ci si dedicherà alla definizione e sviluppo dei diversi prodotti caseari, mentre la prossima estate sarà realizzata la produzione destinata alla commercializzazione. Un particolare sforzo sarà profuso per informare i consumatori circa le qualità organolettiche, nutraceutiche e salutistiche dei formaggi derivanti dal pascolamento dei nostri pascoli, gestiti in modo compatibile con la tutela della biodiversità vegetale. Gli attori di questo progetto credono fortemente che il rispetto della Natura e la grande tradizione agro-alimentare altopianese, siano le chiavi imprescindibili per garantire un futuro proficuo a questo nostro territorio. Fiorenzo Rigoni nica per quanto riguarda sovrapposti e carabine a canna rigata, come pure nessuna sorpresa per la preannunciata manifestazione inscenata da- vanti ai cancelli della Fiera il giorno dell’apertura, con un gruppo di animalisti armati di bandiere e striscioni in difesa della fauna. Il fuori programma domenica pomeriggio, verso le 15.00, quando una maestoso astore ha deciso di attaccare un colombo citta- dino sullo spazio aereo che sovrasta l’ampio parcheggio della Fiera. Scontata la vittoria del rapace dopo un breve combattimento che ha tenuto centinaia di sguardi rivolti al cielo, e ha causato una circoscritta pioggia di penne strappate al piccione. Messaggio della natura sulla manifestazione o semplice selezione naturale? G. Dalle Fusine Migliaia di cacciatori in visita all’Hunting Show Molti i seguaci di Diana altopianesi presenti alla fiera vicentina che esponeva fucili e attrezzature per caccia e pesca. Giornata di apertura senza scontri nonostante la protesta degli animalisti 13 mila visitatori alla domenica, e altrettanti nelle due rimanenti giornate di apertura, centinaia di espositori con una varietà di prodotti che sconfina dall’hobbistica alla alimentazione, sono solo alcune peculiarità dell’Hunting Show tenutasi la scorsa settimana in Fiera a Vicenza. Tanti i cacciatori partiti dall’Altopiano, territorio con una tradizione venatoria ben radicata. Oltre ai classici stand con fucili e munizionamento, l’esposizione ha mostrato quanto ampio e florido sia il mercato che ruota attorno a questo settore. Dal vestiario alle calzature, dai richiami per uccelli su supporto digitale all’organizzazione di viaggi per la caccia all’estero. E poi ancora pesca, armi ad aria compressa, giochi di guerra simulata e riproduzioni delle antiche avancarica. Difficile non sostare qualche minuto al cospetto dei mitici Perazzi (quattro pezzi ad un costo che sfiora 300 mila euro!) o della doppietta Beretta da 100 mila euro. Roba da sceicchi col pozzo di petrolio in cantina, ovviamente. Per i cacciatori più alla buona erano esposte molte valide opportunità di acquisto, poiché è ben noto che alla fine la differenza viene dalla mira di chi usa l’arma. Tra i vari padiglioni ha attirato consensi l’attrezzatura dedicata alla cottura della selvaggina, con produttori di “spiedi per osei” tipici della storia vicentina, i “taglia polenta” meccanici che avrebbero fatto sorridere i nostri nonni e spiedi motorizzati capaci di sostenere e cucinare a fuoco lento un cervo intero. A considerare l’alta affluenza di pubblico, vien da smentire l’aria di crisi che da qualche anno sembrava colpire il settore, sfiorando le 30 mila presenze in tre giorni e con l’aumento di espositori giunti da fuori Europa, Hunting Show” ha subissato quest’anno le manifestazioni del calibro della bresciana EXA. Da segnalare comunque le poche le novità in materia di mecca- 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 7 Un altopiano unico, un unico territorio, La bestemmia ovvero una Reggenza 7C per il turismo l’urlo del diavolo Sono favorevolmente colpito dalle osservazioni del presidente mandamentale Commercianti Corrado Finco pubblicate a pag. 6 dell’ultimo numero. «E’ incredibile che, pur parlandone da tempo, non si sia riusciti ancora a trovare una soluzione per dare la possibilità di andare a piedi fra Asiago e Gallio»: il vertice del turismo altopianese vive in un’altra dimensione, ha una propria visione, ispirata a se stessa, antistorica, invoca infrastrutture, resort, arroccamenti e collegamenti in quota, la moltiplicazione dei campi da golf che interessa il 4,6% dei turisti italiani(*). Avrà forse qualche rilevanza che il 62,0% dei turisti italiani(*) dichiari di andare in vacanza per camminare? Se si, dov’è la rete perdonale intercomunale che collega tutto l’altopiano, sotto un unico marchio Reggenza 7C, 365 giorni all’anno, lontani da auto, in un paesaggio secolare favoloso? Finco sottolinea poi giustamente la priorità di «organizzare manifestazioni che valorizzino le nostre tradizioni, che invece di sostenere abbiamo abbandonato»: il vertice del turismo altopianese risponde con le serate piromusicali. Recoaro domenica scorsa ha attirato in un solo giorno 15.000 spettatori, lo ha fatto con la sua “shella martz”, ovvero consolidando valori, tradizioni locali... cultura cimbra. Significa saper dare un senso alle cose, coinvolgere “dal basso” il territorio, 200 volontari, 1200 comparse, i carri delle contrade, saper far squadra e andare incontro alle aspettative di cultura locale ricercate dal 24,0% dei turisti italiani (*), assistere a spettacoli è al 10° posto con il 9,1% (*). Le istanze di Finco troveranno accoglienza tra gli amministratori? Oggi la parola d’ordine per competere nel turismo diventa «Un altopiano unico, un unico territorio». Chiaro poi che dentro a questo “contenitore” ci siano realtà diverse, nulla di nuovo, nulla da reinventare, tutto già previsto e rodato nei secoli dalla Reggenza. Risulta allora determinante che proprio i commercianti, per primi, nel loro preciso interesse, “pretendano” strategie per la maggior competitività. Non si tratta di programmazione di eventi e manifestazioni, ma di operare una svolta per la crescita sistemica. Implica cambiamenti, l’avvio di un radicale processo di innovazione con l’intervento di consulenti esterni che affianchino non gli amministrato- ri, ma una consulta locale. E’ nell’interesse anche delle immobiliari, perché la qualità percepita del turismo eleva sensibilmente il valore e l’attrattività degli immobili esistenti, è nell’interesse di agricoltori, artigiani, guide e accompagnatori...Un’unica rete intercomunale di percorsi riveste un’altissima valenza strategica, nel dicembre 2009 si è avviata una raccolta firme su www.liberaconsulta7c.it che oggi ha superato le 800 adesioni, nel giugno scorso a Gallio si è organizzato (Arc. Diego Morlin, Chiara Stefani) un Seminario sulla Mobilità Dolce, incontro totalmente disertato dagli stessi amministratori locali a cui oggi, sullo stesso tema, chiede attenzione Corrado Finco. Questa rete è indispensabile prima di tutto per “marcare il territorio sul piano simbolico”. Significa contribuire a restituire quell’originaria identità secolare della Reggenza di cui non si legge più traccia alcuna. E’ l’opportunità reale, a investimento minimo, a impatto zero, per avviare questo primo fondamentale strumento unitario di “turismo dei servizi”, coordinato sotto un unico marchio, 365 giorni l’anno, a partire dai centri, dagli alberghi. Stiamo parlando di un patrimonio comune di storia, saperi e sapori, che messo in connessione attraverso segnalazione e microstoria eleva quella qualità senza cui oggi è assolutamente inutile investire in fiere e su internet in quanto il prodotto risulta privo dell’unicità originaria che distingue e fa la differenza. Non è più il tempo di modalità riconducibili all’attività da Pro loco, chi ha operato nell’errata visione del potenziale turistico si faccia da parte e favorisca, responsabilmente, l’avvio urgente di una consulta territoriale degli operatori. Lo suggerisce la secolare tradizione giuridica della Reggenza 7C; lo dimostra il successo delle buone pratiche di governo del turismo di altri territori, pur ben meno dotati dell’altopiano; lo indicano le direttive della Commissione europea per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali a vocazione turistica. E se tutto ciò non bastasse, mettiamo sul piatto le testimonianze dei saggi, primo tra tutti Mario Rigoni Stern, raccolte nella Carta di Asiago. Può bastare?. Andrea Cunico Jegary * Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo dati Unioncamere, 4000 interviste, secondo semestre 2011. Da moltissimi anni sono residente con mio marito in Altopiano e qui viviamo sereni. Siamo entusiasti di tutte le bellezze che esso offre, oltre all’aria pura che si respira ed agli spettacoli che ci fanno divertire durante tutto l’arco dell’anno. Si può circolare tranquillamente con le amiche, anche di sera. Insomma, è ancora un’isola felice. Quello che però non riusciamo a sopportare è l’intercalare con bestemmie che fanno i locali uomini “adulti e non”, soprattutto gli abitanti di Gallio (per fortuna non tutti!). Quando parlano fra loro a voce alta, fanno a gara su chi bestemmia più forte ed in maniera peggiore. Questo intercalare avviene nei negozi, in ospedale, nei bar, nei ristoranti, nelle pizzerie, nelle piazze, per la strada. Quello che più mi stupisce, è che le donne che certe volte sono in loro compagnia e “con bambini” non si azzardino nemmeno a chiedere che abbassino il tono. Spesso bestemmiano anche i gestori dei bar. Poiché c’è un articolo del Codice Penale circa la bestemmia nei locali pubblici, certe volte intervengo facendo notare che ci sono dei minori, e mi sento rispondere “meglio, così imparano prima anche loro …”. Il dilagare della bestemmia è anche a causa dell’indifferenza dei troppi “preti e cristiani tiepidi” che non mettono in campo alcuna iniziativa contro questa orrenda vergogna, che è segno di poca intelligenza e grande inciviltà. Il linguaggio blasfemo usato in Altopiano, in nessun altro luogo d’Italia l’ho sentito. Don Enzo Boninsegna di Verona dice nel suo libretto che quando Dio è maledetto dai suoi nemici e non abbastanza difeso dai suo ministri e dai suoi figli, ogni iniziativa è condannata al fallimento. Il vero cristiano non può continuare a tacere: è nostro dovere parlare, agire, organizzarci e non lasciare nulla di intentato perché Dio sia finalmente rispettato, amato ed obbedito. A tale scopo invito i negozianti e soprattutto i baristi a rimettere i cartelli in bellavista con scritto “IN QUESTO LOCALE APERTO AL PUBBLICO NON SI BESTEMMIA”. Si ricordi il bestemmiatore che è portatore di una malattia contagiosa: il cancro dell’anima, che infetta gli altri. Non per niente S. Giovanni Crisostomo dice che per la bestemmia vengono sulla terra le carestie ed i terremoti e ci invita a ricordare che “la lingua del blasfemo è la carrozza del diavolo”. Meditate gente, meditate…… Annamaria Zerbetto l’Altopiano Sabato 18 febbraio 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Morena Turetta , Alessandro Siviero, Ilario De Guio, Giacomo Scarsella, Giulia Rossi, Nerina Panozzo, Giulia Crestani, Giulia Rigoni, Marco Pellegrini, Fiorenzo Rigoni, Roberta Strazzabosco, Serena Baù, Stefano Rigoni, Francesca Chiesa, Valerio Fabris Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione giornale: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale, Roberta Strazzabosco Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 3 marzo 2012 ROANA l’Altopiano 8 Dal Belgio in vacanza a Roana: quando l’emigrazione aiuta il turismo Nella crisi del movimento turistico che si fa sentire duramente sull’altopiano, possono avvenire piccoli miracoli positivi. E’ quello che si è visto a Roana anche nei giorni scorsi, con l’arrivo, come avviene sempre in questo periodo da diversi anni, di una nutrita comitiva belga grazie alla vacanza organizzata da un roanese emigrato in Belgio. Enrico Mosele è sempre stato legato al suo paese, ai suoi parenti, ai suoi amici d’infanzia. Egli veniva a Roana ogni anno privatamente per le sue vacanze. In Belgio oltre alla sua attività in campo sindacale, egli collaborava e collabora ancora con agenzie di viaggi che organizzano vacanze in ogni parte del mondo. Nel 2001 egli si è chiesto se non potesse portare qualche comitiva anche al suo paese. Ha cominciato con venti persone, trovando a Roana Enrico Mosele la stretta collaborazione di Andrea dell’Albergo assieme a una collaboratrice al Bosco. Il numero dei partecipanti è via via cresciuto e la collaborazione si è allargata ad altri alberghi e esercizi commerciali altopianesi. un forte effetto propaganda, impensabile per le costose e Anche quest’anno la settimana di carnevale ha visto a faticose promozioni turistiche. Gli ospiti sono coinvolti Roana i graditi ospiti, arrivati dal Belgio in pullman, in positivamente dalla accoglienza cordiale e dalla auto private, in aereo. Gruppi di parenti e amici non solo convivialità allegra che trovano negli alberghi. La settidi origine italiana, ma anche belgi, cinesi, turchi… Tutti mana comprende giornate sulla neve, sulle piste di discemolto soddisfatti dell’accoglienza, dell’organizzazione. sa e di fondo, una giornata al Carnevale di Venezia, una Incantati dell’altopiano che qualcuno ha trovato veramente serata ad Asiago per la partita hockey, una serata insie“magico”. La soddisfazione è confermata anche dai ri- me per una cena di prodotti locali… E movimento nei bar, torni: più dell’70 % dei partecipanti torna a Roana, con nelle pizzerie, nei negozi…Ora si parla di allargare l’espe- rienza sul piano del turismo scolastico, coinvolgendo le scuole dei figli. Certamente l’aspetto più bello e significativo di questo movimento è il ritorno di qualche emigrante con famiglia la seguito. Nella comitiva arrivata nei giorni scorsi erano presenti 13 persone di cognome Slaviero. Una famiglia Slaviero che ha perso il padre l’anno scorso, torna al suo paese come in un pellegrinaggio. Tra gli altri c’era anche l’emigrante roanese Armando, lontano da più di 60 anni, che quando torna , dice di trovare il suo paese con sempre più case e sempre meno gente, sempre meno solidarietà e meno allegria. E cita a memoria le malinconiche parole della canzone di Bepi De Marzi, La Contrà dell’Acqua Ciara. “ no se ride e no se canta, no se fa filò la sera…” L’altopiano deve forse riscoprire quello che è stata l’emigrazione nella storia dei nostri paesi e quello che può portare il ritorno e il legame degli emigranti nel presente e nel futuro. Da ciò può venire anche un modo nuovo di intendere e di fare turismo. Si può capire meglio che il turismo non è soltanto un fattore commerciale, economico, ma è prima un’esperienza umana, un fatto di relazioni, di scambi culturali. Roana è grata ad Enrico Mosele per le sue iniziative in questo campo e molti ricordano la mamma Antonietta, mancata quest’anno in Belgio all’età di 95 anni, sempre legata alla sua Roana durante la sua lunga vita , forse l’ispiratrice di questa bella esperienza di amicizia tra Belgio e altopiano. Sergio Bonato A fuoco una palazzina, ma stavolta il camino non c'entra Dai primi rilievi dei periti sembra che le fiamme che hanno distrutto due appartamenti di Via Dante a Canove siano partite da una stufetta elettrica o da uno scaldaletto lasciati incautamente accesi. Il grande contributo di volontari nello spegnere l'incendio, prolungatosi anche per l'impossibilità di utilizzare il vicino idrante a causa delle condutture ghiacciate Un tempo, quando scoppiava un incendio e non c’erano i pompieri con i loro mezzi, era la gente del paese o della contrada ad accorrere con i secchi d’acqua per aiutare a spegnere il fuoco. Alle operazioni partecipavano tutti gli abitanti della zona, ognuno pronto a dare una mano per quanto gli era possibile. Oggi si fa in tutt’altro modo, ma ci possono essere situazioni d’emergenza in cui risulta comunque preziosa la collaborazione delle persone. Una collaborazione spontanea, che evidenzia come ci sia ancora oggi chi è disponibile a mettersi a disposizione volontariamente per aiutare altri che si trovano in difficoltà. Un aspetto umano che si rivela di conforto per chi viene colpito da un evento improvviso e dannoso. Come accaduto giorni fa, durante un incendio scoppiato a Canove. I fatti Sono le 21 passate sabato 25 febbraio quando Stefano Santarossa, vigile del fuoco volontario, transitando con la famiglia in auto per Via Dante a Canove, si accorge del fumo che esce dal tetto di un condominio. Il tempo di fermarsi per guardare meglio e capire da dove viene, mentre si inizia a scorgere anche il bagliore delle fiamme. Santarossa chiama immediatamente il 115 e nel contempo allerta i proprietari della palazzina e coloro che abitano nei pressi. Arrivano subito i Vigili del Fuoco di Asiago con un primo mezzo, ma una serie di eventi sfavorevoli (come quella della difficoltà di avere acqua in quantità necessaria per domare in fretta le fiamme a causa delle condutture ghiacciate che non permettono di utilizzare il vicino idrante a colonnina) favoriscono il prolungarsi dell’incendio, che verrà spento del tutto solo dopo qualche ora. Alla fine il danno risulterà piuttosto consistente, con due appartamenti della palazzina di proprietà della ditta Effe 5 andati completamente distrutti ed altri danneggiati. Le prime indagini da parte dei periti per scoprire le cause dell’incendio, partito da un appartamento occupato da turisti che si erano momentaneamente assentati, hanno escluso che il fuoco si sia sviluppato nella canna fumaria, facendo invece ipotizzare che sia stato generato da una stufetta elettrica o da uno scaldaletto lasciati incautamente accesi. I ringraziamenti. “Aldilà di quello che è il dispiacere per quanto accaduto – affermano i fratelli Rigoni, proprietari dello stabile - vorremo qui ringraziare per il prezioso aiuto tutti coloro che si sono prestati, familiari, collaboratori, carabinieri, vigili del fuoco, compresi quelli che non erano in servizio e che, saputo dell’incendio, sono giunti spontaneamente sul posto per dare un mano. C’è stato chi si è attivato subito per verificare che non ci fossero persone all’interno del caseggiato, chi ha aiutato deviando il traffico, chi si è dato da fare per vedere se si riusciva a far arrivare acqua dal vicino idrante, e poi in tanti, una volta domato l’incendio quando era ormai passata la mezzanotte, si son messi a liberare gli appartamenti dall’acqua usata per spegnere il fuoco. Ma un ringraziamento grande e doveroso lo vogliamo fare a Stefano Santarossa, che dopo essersi accorto dell’incendio e aver immediatamente dato l’allarme, è corso a casa ad indossare la divisa di vigile del fuoco e ha continuato a darsi da fare senza sosta e senza risparmiarsi in tutti i modi che gli sono stati possibili per contribuire alle operazioni di spegnimento”. S.B. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano GALLIO 9 CONCO Giacenze di cassa allo Stato? Attenti ai furbetti del ristorante Il Comune di Gallio non ci sta “Lo Stato – dice il sindaco Pino Rossi - non può privare i Comuni di quel fondo di cassa che storicamente consentiva di finanziare qualche minima spesa, soprattutto nel settore sociale, e quindi in favore delle fasce più deboli”. E così la Giunta di Gallio, con deliberazione n. 33 del 24.02.2012, ha autorizzato il primo cittadino, che ha già diffidato il tesoriere in tal senso, a proporre un’azione giudiziaria al fine di ottenere l’accertamento della non sussistenza dell’obbligo di trasferire le somme delle casse comunali alla Cassa Centrale dello Stato. Questo dunque in opposizione al decreto legge del 24 gennaio 2012 che impone ai tesorieri o cassieri degli enti e organismi pubblici di versare il 50% delle di- sponibilità liquide esigibili depositate presso gli stessi sulle rispettive contabilità speciali aperte presso la tesoreria statale, provvedendo al versamento della quota restante entro il 16 aprile 2012. “In sostanza – spiega Rossi le entrate derivanti dagli in- teressi attivi sulle giacenze di cassa saranno azzerate e altri benefici erogati ai Comuni dagli Istituti Bancari saranno ridotti al minimo. I Comuni inoltre si vedono obbligati a aumentare le aliquote IMU rispetto a quelle di base, determinate dallo Stato, per compensare i minori trasferimenti relativi al Fondo Sperimentale di Riequilibrio. “Riteniamo – conclude Rossi - che l’azione di questo Governo, portato da tutti in palmo di mano, non solo abbia messo le mani nelle tasche di tutti i cittadini senza preoccuparsi dei più deboli, ma voglia mettere al tappeto anche i Comuni, specialmente i più piccoli. Ci sembra proprio che il Governo stia un po’ esagerando”. Stefania Longhini ROTZO Gli alunni di Rotzo a lezione di... neve Giornata a Campolongo con un’esperta nivologa nell’ambito del progetto “Acqua di casa mia” in gemellaggio con la scuola di Sant’Ulderico di Schio “Acqua di casa mia” è il tema del “Progetto ambientale” proposto agli alunni della scuola primaria di Rotzo che prevede uno studio sull’origine e lo sviluppo di questo bene prezioso. Nell’ambito di questa iniziativa, martedì 28 febbraio si è svolta un’uscita degli alunni a Camplongo di Rotzo effettuata in “gemellaggio” con la primaria di Sant’Ulderico di Schio anch’essa impegnata in un percorso per approfondire la conoscenza dell’ambiente circostante. Assieme ai 60 alunni ed alle insegnanti c’era un esperta nivologa, la quale ha tenuto una lezione pratica di studio ed analisi della neve. La visita si è poi trasformata in un particolare momento di gioco nel quale i bambini hanno potuto ben socializzare giocando insieme con bob e slitte nell’area dedicata. Dopo il pranzo presso il rifugio Campolongo, il rientro a Rotzo con una tappa alla locale scuola elementare. Un’esperienza davvero bella ed unica, molto apprezzata da tutti i partecipanti. Soddisfazione per la buona riuscita della giornata e per aver pienamente centrato gli obiettivi dell’iniziativa, ovvero l’incontro e il confronto con una realtà scolastica simile con un proficuo scambio di esperienze, e’ stata espressa dalle insegnanti di Rotzo e dalle colleghe di S Ulderico. L’appuntamento e’ ora per fine maggio quando i bambini di Rotzo andranno in visita a Sant’Ulderico. In programma la scoperta della suggestiva “Valle dell’Orco” con le locali Guardie Forestali, per seguire l’acqua dalla sorgente al torrente. “Questa giornata – commenta il consigliere delegato per l’istruzione del Comune di Rotzo Aldo Pellizzari - rappresenta il proseguo di una serie di iniziative volute dall’associazione genitori di Rotzo che, con l’appoggio dell’amministrazione comunale e della dirigenza scolastica, sta appoggiando il Progetto Ambientale posto in essere dalle insegnanti per poter offrire ai bambini di Rotzo uno strumento in più per la conoscenza del territorio. Il tutto nel pieno rispetto dei programmi scolastici curricolari, ampliandone anzi le possibili applicazioni. Decisamente proficua la collaborazione con la scuola di Sant’Ulderico che in questo meraviglioso progetto vanta già un’esperienza di 8 anni”. Assomiglia a uno sketch dei comici Ale e Franz, scelto fra quelli che impersonano i “furbetti del ristorante”, ciò che è accaduto la sera di S. Valentino al Rubens di Rubbio, quando a tarda ora si è presentata una coppia chiedendo di accomodarsi per mangiare qualcosa. “Vogliamo star tranquilli”- hanno specificato, chiedendo un tavolo un po’ isolato rispetto a quelli occupati dagli altri clienti del locale. “Vista l’ora, erano circa le 22.30 – racconta la titolare del locale, signora Marisa – abbiamo detto che la cucina era ormai chiusa, e quindi, dopo aver preso l’aperitivo e gustato con esso bocconcini e stuzzichini, hanno ordinato due ricche pizze. Mangiate anche queste, lui ha ordinato un’altra pizza, mentre lei ha chiesto di poter mangiare mezza razione di pasta al ragù. Poco dopo aver servito la pietanza, mi hanno chiamato e, con tono indignato, mi hanno fatto notare che tra la pasta c’era un’ape. Sono rimasta molto sorpresa, e al momento non ho pensato ad altro se non a scusarmi, seppur non riuscissi a rendermi conto di come fosse potuto accadere. Loro per contro, con fare molto scocciato, hanno cominciato a dirmi <Chissà che cosa abbiamo mangiato finora, magari stanotte staremo male, forse è meglio se chiamiamo i carabinieri…> e così via, un parola dietro l’altra, senza lasciarmi il tempo di ragionarci su. Alla fine, con il fare di chi ti sta facendo un grosso favore, hanno concluso <E adesso come la risolviamo la faccenda? Come minimo non paghiamo il conto!> E così i due se ne sono andati…a pancia piena e a portafogli intatto!”. Una volta passata la fase più concitata, Marisa e i suoi famigliari hanno però dato un’occhiata con calma al “corpo del reato” ovvero all’ape, che è risultata rinsecchita tanto da rompersi in due non appena presa in mano. Se fosse in qualche modo finita nel ragù in cottura, sarebbe stata umida e spappolata, senza contare che Ceci, la cuoca, ha la fobia delle api e risultava quindi impos- sibile che non si fosse accorta della presenza nello scaldare la piccola dose di ragù servita per condire la mezza razione di pasta. Insomma, la coppia probabilmente è abituata a girare con un’ape in tasca per mettere a segno una mini truffa e mangiare gratis. “Nell’andarsene – conclude Marisa – i due, che non erano certo della zona e probabilmente neppure veneti, hanno detto che in Altopiano non sarebbero più tornati per un bel pezzo. Me lo auguro proprio che non ci tornino, ma intanto desidero che la cosa si sappia perché, nel caso pensassero di truffare in questo modo qualche nostro collega, questi sia preparato e pronto nel rispondere loro a tono!” Silvana Bortoli Ma c‘è anche chi non disdegna di mangiare gli insetti….anzi! Nel mondo, per culture diverse dalla nostra, gli insetti rappresentano non solo una pietanza commestibile, ma sono addirittura considerati una leccornia. Quanto raccontato da Marisa del Rubens mi ha fatto ricordare una recente serata dei “Mercoledì del Cai” , durante la quale sono state proiettate le foto di un lungo viaggio fatto da un giovane asiaghese, Rudy Rodeghiero. Curioso di tutto ciò che si differenzia dal nostro stile di vita, Rudy ha ampiamente illustrato le immagini di cibi che ha trovato e assaggiato nel suo viaggio, in particolare nel sud-est asiatico. Immagini e aneddoti davvero curiosi, che vi proporremo in un servizio nel prossimo numero del giornale. S.B. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 10 LUSIANA Con la nuova IMU, tartassati i contribuenti, con la compartecipazione al debito tartassato il bilancio La legge 214 del 22 dicembre 2011 (detta salva Italia) anticipa per tutti i comuni l’applicazione dell’imposta municipale propria per il triennio 2012-2014, rimandando al 2015 l’applicazione dell’IMU a regime. La nuova imposta, che va a sostituire l’ICI, sarà un salasso per tutti i contribuenti e non porterà alcun vantaggio alle casse del comune ma solo una bella somma nelle casse dello Stato. La novità è il ritorno dell’ICI prima casa, l’introduzione di nuovi moltiplicatori per il calcolo e nuove aliquote. Le aliquote base calcolate dalla legge sono: 0,4% per l’abitazione principale e 0,76% per il resto. La norma prevede detrazioni di 200,00 euro per abitazione principale + 50,00 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni che vive in famiglia, le pertinenze dell’abitazione principale possono essere solamente una per categoria,le abitazioni date in comodato gratuito a figli o genitori sono considerate come seconde case dell’intestatario dell’immobile , i moltiplicatori per il calcolo dell’imposta subiscono dei considerevoli ritocchi , ad esempio per le abitazioni principali si passa da un moltiplicatore 100 a 160 , i terreni dell’ultima ICI pagata come prima casa, per le seconde case il costo dell’IMU sarà più del doppio dell’ultima ICI pagata, per le aree edificabili in costo IMU sarà più elevato per effetto della differenza di aliquota , le strutture rurali , prima esentate, ora pagano. Non sarà facile per i Comuni fare le previsioni dell’entrata prevista per tale titolo necessarie per poter predisporre un bilancio di previsione 2012 il più possibile realistico. In attesa di ulteriori istruzioni da parte del Ministero, abbiamo provato a fare una simulazione in tutto il territorio e per tutte le tipologie con le sole aliquote di base. Il risultato, confrontato con l’anno 2010, lo si vede nella tabella sotto riportata: salta subito all’occhio che il gettito ICI 2010 era di 347.310,00 • mentre il gettito IMU simulato sarà di 775.497,00 •. Di questo gettito 347.310,00 • resterà al Comune mentre il resto andrà allo Stato sotto forma di trasferimento diretto e riduzione di trasferimenti. Come è apparso subito evidente, per il Comune non ci sarà nessuna utilità dall’entrata in vigore di questa nuova imposta, anzi. Anche il servizio di invio ai contribuenti del bollettino prestampato con il versamento da effettuare, come si faceva per l’ICI, non sarà possibile farlo in tempo utile per i versamenti del 2012, e quindi l’assessore Dalle Nogare e l’Ufficio tributi hanno convenuto di inviare a tutti i contribuenti una dettagliata scheda istruttiva con tutti i dati necessari per il calcolo dell’imposta da pagare. Per il bollettino sarà poi possibile rivolgersi ai Caf, mentre appena l’imposta entrerà a regime, l’ufficio potrà organizzarsi per ripristinare il servizio dell’invio dei bollettini. Data la difficile situazione economica, l’assessore Dalle Nogare sta valutando, con gli uffici, la possibilità di intervenire modificando le aliquote a favore delle categorie più in difficoltà ma ogni considerazione deve tener conto che bisogna almeno mantenere i servizi in essere senza penalizzare troppo nessuno. Sarà una sfida non da poco, tenuto conto che a peggiorare la situazione finanziaria dei comuni è anche stata prevista, con l’introduzione dell’IMU, una compartecipazione al debito, cioè un prelievo che lo Stato fa sotto forma di minori trasferimenti: un’altra bella somma di poco inferiore ai centomila euro forse se ne andrà così. Insomma sarà dura salvaguardare i servizi garantendo almeno le stesse entrate che avevamo nel 2010 e nello stesso tempo non penalizzare troppo i cittadini! agricoli del nostro comune rimangono esentati , le aree edificabili rimangono con la stessa regola dell’ICI ma con aliquota diversa .Per i fabCiamar Marso bricati rurali , che prima erano esentati , la norma prevede l’aliquota al 0,2% . L’effetto di questa nuova imposta non porterà alcuna risorsa aggiuntiva nelle casse del comune mentre sarà un salasso per i contribuenti. Vincitrice, con poco margine, nuovamente la contrada del Colonello Superiore Infatti buona parte di questo Maino assieme ad un rap- gettito va a finire nelle casse Per il quinto anno conpresentante per ogni secutivo, il gruppo del dello stato e cioè il 50% del contrada presente che “Colonnello Superiore” gettito seconde case, delle hanno formato la giuria ha vinto il concorso per aree edificabili e dei fabbripopolare che ha avuto il gruppo più fracassone l’ingrato compito di do- cati rurali oltre all’eventuale della tradizionale chiaver “giudicare” chi me- maggior gettito calcolato apmata di Marzo svoltasi ritava il titolo 2012. Le plicando le aliquote base. Per nella serata di mercoleprove, la cui somma dei fare alcuni esempi puramendì 29 febbraio. Un prevoti stabiliva il vincitore, te indicativi possiamo dire mio, per il gruppo più sono state come sempre che, per effetto delle originale, è stato asse3: chi faceva più confu- detrazioni , per l’abitazione gnato al gruppo di Sansione, chi aveva lo stru- principale si pagherà meno ta Caterina che si è premento più particolare e il sentato con una serie di gruppo più numeroso. A “racole” (strumento usato al posto del campanello in ta Caterina con donne e uomi- conclusione la presidente chiesa alla benedizione al ter- ni vestiti con suggestivi abiti Valentina ha consegnato a mine della messa il Venerdì d’epoca dantesca. In terza fila Denis Broglio, rappresentante Santo) e in completa tenuta in si è classificato (il voto della del gruppo del “Colonnello stile medioevale. Un totale di giuria ha voluto esprimergli so- Superiore” il “Ciocon”, grossei gruppi hanno preso parte stegno per l’ardua partecipazio- so campanaccio messo in pa- Avere i soldi e alla scampanellata: il “Colon- ne nonostante l’esiguo nume- lio ogni anno, che verrà espo- non poterli spennello Superiore” che si è dota- ro di componenti il gruppetto) sto come un palio al ristorante dere. Un assurdo to di campanacci, coperchi, il team della contrada Xausa. “Conca Verde” di via Mazze di in qualsiasi epopentole e un tamburo formato Quarta posizione per i “Rustici Sotto nel Colonnello Superio- ca, ma ancora da un bidone pieno di martellini allegri di Velo e dintorni”, for- re, fino al prossimo anno. Dopo più paradossale azionati dal motore di una mato da una flottiglia di giova- la sfilata allegra e rumorosa dei in questo mofalciatrice, in tenuta ni. Su un carro agricolo, con gruppi per le vie del centro, con mento di grave ottocentesca con un cappello uno stuolo di bambini, si è pre- frastuono di campanacci e sva- crisi economica con impresso lo stemma del sentato il gruppo di Vitarolo, riati oggetti , attrezzi e suoni di e finanziaria. Ma campanile di Campana il più giunto quinto. Sesto il gruppo sirena, in una serata dalla tem- è quanto sta avantico del Veneto, che ha cen- del “Centro” di Lusiana in sce- peratura mite, il gruppo com- venendo con i trato il primo posto del podio. na con alcuni campanelli e stru- mercianti di Lusiana ha offer- fondi regionali Seconda piazza per la compa- menti musicali. Ha fatto da re- to un rinfresco con cioccola- destinati al ripristino del territorio dopo la grave alluvione del gine di dame e cavalieri dotati gista alla premiazione la presi- to caldo, vin brulè e dolci. 2010. Un fenomeno che non solo ha fatto traEgidio Zampese di “racole” in concerto di San- dente della Pro Loco Valentina cimare fiumi, straripare torrenti e traboccare falde acquifere con l’acqua che ha invaso case, edifici e negozi, ma ha anche provocato frane lungo tutta la pedemontana demolendo strade e minando la stabilità di pareti rocciose. Nelle zone alluvionate i danni hanno interessato maggiormente i privati; nelle zone franate soprattutto opere pubbliche. Ed ecco dove sta l’inghippo. “Finita l’emergenza, la Regione ha raccolto la conta dei danni e ha provveduto all’elargizione del 30% della somma – spiega il sindaco di Lusiana Antonella Corradin – Soldi che sono stati depostati sui conti dei Comuni per essere utilizzati nel ripristino e nella bonifiNelle foto, Il gruppo del “Colonnello Superiore” vincitore dell’edizione 2012 del “Ciama marso” ca. Nell’estate 2011 il commissario dell’allue la consegna del “Ciocon” a Denis Broglio del “Colonnello Superiore” vione, al tempo Luca Zaia, ha fermato il tutto Sfida agguerrita tra le contrade per la conquista del “Ciocon” I fondi per il dissesto idrogeologico restano fermi nelle casse comunali emettendo un’ordinanza dove si indicava che le somme assegnate erano da destinare ai soli privati e non per opere pubbliche. Da allora siamo ancora in attesa a capire cosa dobbiamo fare con il rischio che anche questi fondi finiscano nella tesoreria unica dello Stato”. A Lusiana sono stati stanziati 800 mila euro per far fronte ai primi lavori di consolidamento del territorio, ovvero Cà Vecchia, Ronco Mazzer, la strada di collegamento Velo – Valle e numerosi punti lungo la strada comunale Lusiana – Laverda. Lavori che sarebbe importante eseguire prima che succeda un altro novembre 2010 ma che rimangono ancora sulla carta, perché i progetti sono stati tutti depositati e valicati dalla Regione al momento dell’assegnazione dei fondi. “Fortunatamente almeno i lavori dei Coghi sono stati immediatamente eseguiti dalla Provincia – conclude il sindaco – Anzi la Provincia si è dimostrata efficientissima nel momento dell’emergenza e indispensabile poi nella fase di studio e di progettazione”. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 3 marzo 2012 Foto Elisa Frigo Il Night Glow, ovvero lo spettacolare gonfiaggio notturno Foto Roberto Rigoni Maschere alla grande festa di canevale all’Aeroporto 11 Mongolfiera in partenza dal centro di Asiago Proposta di matrimonio in mongolfiera: un amore da “trenta metri sopra il cielo” progetti di vita. Alla loro unione, però, mancava ancora qualcosa: l’anello di fidanzamento; il futuro sposo aveva espresso il desiderio di darlo alla compagna solo qualche giorno prima del matrimonio e lei, scherzosamente, aveva ribattuto che non lo avrebbe sposato se non con richiesta ufficiale. Tutto questo ha creato un positivo clima di attesa, che ha reso ancora più magico e speciale il periodo antecedente il matrimonio e la sorpresa che Giuseppe aveva già in progetto di fare alla fidanzata. Ecco che, grazie alla newsletter del nostro Comune, il promesso sposo ha pensato di poter chiedere uffiFoto Elisa Frigo La scorsa settimana, la città di Asiago è stata teatro di una splendida manifestazione; complice un meteo favorevole, si è tenuta una nuova iniziativa, “Asiago in mongolfiera”. L’evento ha attirato numerosi partecipanti, ma tra questi si è distinta una coppia speciale; lui, Giuseppe Storti, ventisettenne di Brendola, lei Giada Minati, trentenne di Montemezzo. Vivono insieme da un anno a Isola Vicentina e il 26 maggio convoleranno a nozze per coronare il loro amore e i loro Giada e Giuseppe cialmente la mano della propria donna senza che i loro piedi fossero piantati a terra: come in amore dovrebbe effettivamente essere. Troppo scontato sarebbe stato dare l’agognato anello a San Valentino, così il romantico Giuseppe, in quell’occasione, ha consegnato a Giada un semplice cuore disegnato su cartoncino. L’ignara Giada avrebbe do- vuto coprire il turno di una collega al lavoro proprio nei giorni della manifestazione asiaghese. Per fortuna che il fidanzato si è imposto nonostante il suo disappunto, annunciandole una vera e propria sorpresa. Giunti ad Asiago, dopo svariate traversie, Giuseppe è riuscito a ottenere in extremis una corsa in mongolfiera soltanto per loro due: ovviamente la formula prescelta dal ragazzo, impegnato economicamente nella realizzazione del suo nuovo nucleo di vita, è stata quella di un viaggio breve, “salgo, ammiro e scendo”. Ecco che, quando la mongolfiera ha preso il volo, a trenta metri di altezza, la Carnevale ad Enego è sinonimo di teatro Ancora tanto teatro nel corso del Carnevale ad Enego, e ancora una volta la scuola materna è stata la sede che ha ospitato tanti divertenti momenti. Il giovedì grasso, come di consueto, i bambini dell’asilo hanno offerto il loro piacevole spettacolo, e a ruota sono salite sul palco anche le mamme, come vuole la tradizione. Quest’anno la favola, rivista e messa in scena è stata: “La principessa sul pisello”, favola che ben si adattava al tema trattato quest’anno alla materna: il castello. Bravissime tutte le mamme che hanno partecipato nel più puro spirito carnevalesco, ovvero quello di dismettere almeno per un po’ i panni quotidiani e calarsi con ironia in personaggi buffi che esulano completamente dalla realtà. Belli e di grande effetto gli ele- ganti costumi ed arredi, tutti esclusivamente creati dalle laboriose ed intraprendenti mamme, che con coraggio sono state bravissime interpreti. E ancora tutta al femminile, è stata l’immancabile serata dell’ultimo venerdì di Carnevale, sempre presso l’asilo. La ormai famosa serata dedicata e riservata alle donne del paese, una cena che termina sempre con l’intrattenimento teatrale, anche quest’anno a cura della Confraternita del Bagolo, un gruppo di 6 giovani donne eneghesi, che per l’occasione ha presentato un nuovo lavoro dal titolo: “I schei no gà gambe, ma i core e i fa corar”. Una serata in compagnia, molto apprezzata, alla quale partecipano in genere un’ottantina di signore di tutte le età, un’occasione che le suore dimesse, che gestiscono la scuola materna, hanno promosso molti anni fa e che ogni anno ripropongono con grande entusiasmo sempre ricambiato. Nella serata di sabato invece, l’amministrazione comunale ha offerto uno spettacolo teatrale, presso il Palazzo della Cultura e del Turismo dal titolo “Dei ospital” presentato dalla compagnia “Il Covolo”. Teatro , ma anche feste, naturalmente per i più giovani. Domenica in piazza si è tenuta una festa con animazione organizzata dal Comune di Enego ed infine il comitato genitori, con un gruppo di mamme brave e dinamiche, ha vivacizzato il pomeriggio e la serata di martedì grasso con una bella festa presso il patronato della contrada Fosse, offrendo non solo giochi, balli e animazione, ma anche un’apprezzata spaghettata! Stefania Simi gola di Giuseppe si secca, la salivazione smette di funzionare, la mente e il cuore si bloccano; Giada intanto sorride guardando le nostre montagne; Giuseppe si inginocchia e le chiede finalmente di sposarlo… Lei non capisce più nulla, sente infilare l’anello al dito e abbraccia il suo futuro sposo. Un augurio da parte del nostro Altopiano per un amore da… trenta metri sopra il cielo! Martina Rossi 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 12 Denise Frigo, la giovane roanese protagonista delle passerelle ATTUALITA’ Da piccola sognava una carriera da modella ed ora è sulla buona strada per diventarlo veramente. E’ Denise Frigo, la studentessa diciottenne di Roana, che da ottobre sta vivendo il sogno di molte ragazze della sua età. Bella, solare e semplice, da sempre attratta dalla moda e da tutto ciò che riguarda l’aspetto estetico, ha deciso di seguire la sua vocazione, iscrivendosi all’Istituto Superiore di Estetica di Trento, dopo aver conseguito il diploma triennale all’istituto professionale per l’industria e l’artigianato di Asiago. Attualmente frequenta la classe terza del medesimo Istituto, applicandosi nello studio con molta passione ed entusiasmo, poiché ritiene essere questa la sua innata predisposizione. L’esperienza di Denise sulle passerelle nasce per caso in un giorno di ottobre quando, sfogliando la rivista Occhi, ha deciso quasi per gioco di prendere parte al concorso per Miss Occhi, indetto annualmente dalla testata. Tra le settantacinque ragazze in gara, Denise, stupefatta, si è classificata tra le prime venti finaliste e da quel momento in poi è stata contattata da vari personaggi del mondo delle sfilate. Sono iniziati così per lei, cinque mesi molto intensi, tra convocazioni, sfilate, appuntamenti nei quali la giovane roanese non è mai passata inosservata, ottenendo mirabili successi. Dopo una sfilata a Malo, indossando vestiti di una celebre boutique, ha partecipato a Miss Valdagno all’interno del concorso per Lady Veneto, aggiudicandosi il primo posto; è stata eletta poi, con un completo di intimo rosso, Miss Determinata, spontanea, portatrice di una semplice e sobria bellezza, è riuscita ad avanzare impetuosamente nel mondo delle sfilate Babbo Natale nella sfilata di dicembre alla Discoteca “Extra Extra” di Padova, mentre a febbraio ha partecipato a Miss Carnevale di Arzignano presso il locale “La voglia matta”, aggiudicandosi il terzo posto. Ma l’evento considerevolmente più importante, è la convocazione di Denise, alla prima selezione regionale di Miss Italia, tenutasi a Pozzoleone (Vi) lo scorso 17 Febbraio e la conquista del secondo posto. Un traguardo importante, raggiunto nella bellezza di poche settimane, di fronte al quale Denise rimane ancora incredula. Denise, raccontaci gli aneddoti di quel fantastico giorno alle regionali di Miss Italia… “Era venerdì diciassette ed in più mi hanno assegnato il numero diciassette per la passerella, cosa che ha alimentato in me un certo scetticismo. Siamo state convocate circa due ore prima della sfilata presso il Palazzetto dello Sport di Pozzoleone. Ad aspettarci c’erano parrucchieri e fotografi pronti ad immortalarci in qualsiasi momento. Subito dopo, ci hanno assegnato il numero ed anche l’abito. A me è toccato uno dei sei esclusivi abiti da sposa a disposizione. La serata è cominciata con un momento in onore di Whitney Houston, con il nostro ingresso, ognuna con una candela accesa, e la disposizione a fontana sulla passerella. Poi è iniziata la vera e propria esibizione, prima in abito da sposa e dopo in costume intero nero completo di pareo, rigorosamente uguale per tutte. Una cosa che trovo particolarmente giusta è proprio l’abito standard per tut- te: solo così le ragazze sono in grado di distinguersi l’una dall’altra per quello che veramente sono. A fine serata, inaspettatamente, sono stata eletta Miss Rocchetta Bellezza, seconda tra le più belle in gara. Una soddisfazione unica ed indescrivibile, che mi ha regalato l’opportunità di partecipare alle finali regionali di Miss Italia, che si terranno quest’estate in data e luogo ancora da definire”. Questi concorsi richiedono un fisico impeccabile…Oltre alla dote concessati da madre Natura, cosa fai per mantenerti in forma? “Seguo un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura e nel poco tempo libero del week end, mi dedico allo sport in maniera piacevole però, non ossessiva. Devo dire che durante la settimana, vivendo a Trento e seguendo le lezioni tutti i giorni fino a tardo pomeriggio, non mi rimane molto tempo da dedicare a me stessa tan- to che, quando vado a scuola, mi vesto in modo semplice e comodo: jeans, blusa e zero trucco”. La tua giornata tipo… “Quando sono a Trento, i giorni sono praticamente tutti uguali, sono a scuola fino a tardo pomeriggio e alla sera mi rilasso, mentre dal venerdì, quando torno sull’Altopiano, i week end si contendono tra svariati impegni. Quando posso, aiuto mia mamma al Maya Bar, in alternanza giro a concorsi e sfilate e nel migliore dei casi riesco a passare un po’ di tempo con gli amici a volte sull’Altopiano e a volte in pianura in qualche bel locale o discoteca”. Quali sono i tuoi obiettivi ora? “In primis finire la scuola, poi mi piacerebbe continuare a coltivare le mie passioni, continuando a sfilare senza pormi nessun obiettivo, frequentando un’Accademia di trucco a Milano, ed aprendo in futuro un Centro Estetico”. Giulia Rossi Al Macrillo di Gallio, tra bellezza e distrazione E’ stata la discoteca Macrillo di Gallio ad ospitare, sabato 25 Febbraio, la prima tappa del concorso di Miss Provincia di Vicenza. Una location ottimale per questa tipologia d’iniziativa, in cui le modelle sfilano al centro della pista da ballo e quindi molto vicine al pubblico. Il team del Macrillo ha reso la notte di sabato scorso decisamente calorosa e frizzante, intrattenendo il pubblico presente con i migliori successi e tormentoni dell’anno in attesa di vedere le modelle in gara. Trattandosi della serata inaugurale, la kermesse, ideata da TVA Vicenza, con il patrocinio della provincia di Vicenza, collegata all’ambito concorso di Miss Mondo Italia e supportata da Il Giornale di Vicenza, ha registrato la partecipazione di numerose e motivate aspiranti miss in gara. La sfilata ha avuto inizio, con la passerella delle quattordici ragazze in abito da sera, acconciate e truccate rispettivamente da Elisa Finco e Greta Oro, del Salone Elisa di Gallio e da Maria Rigoni e Sara Ambrosini, di Acconciature-Estetica Le Fate di Asiago, che si sono atteggiate, prima agli occhi di un’attenta e competente commissione valutatrice, composta da ben otto giudici, ed in seguito esposte al giudizio del pubblico sfilando poi in costume. A sfilare nella gara di bellezza, eleganza e portamento: Margherita Giglia, diciassettenne di Cornedo Vicentino, Denise Frigo diciottenne di Roana, Giada luna Cavallin, ventenne di Bassano del Grappa, tutte studentesse, aggiudicatesi il titolo, rispettivamente di Sport Girl, Fashion Girl e Show Girl, a seguire Lisa Gili ventenne bellunese, di professione fotomodella, unica ad interrompere l’egemonia delle Vicentine, che ha invece conquistato la fascia di Talent Girl. Ad Elisa Scanagatta, ventunenne di Marostica, la fascia di Cover Girl, mentre la palma delle più belle gambe è andata ad Irina Sofianu, ventunenne di Schio. Il titolo di Miss Futura, il riconoscimento riservato alla più promettente tra le giovanissime aspiranti, è andato, alla studentessa sedicenne, Sofia Campagnolo di Rosà. Ad aggiudicarsi l’appellativo di Model Girl, che le vale il secondo posto, è stata la ventunenne bar-woman e modella di Camisano Vicentino, Maria Giulia Marchiori. Ma a conquistare la fascia decisamente più importante, quella di Miss Gallio, è stata Winnie Sasha Fracasso, la giovane studentessa diciassettenne di Vicenza, garantitasi la finale in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore dove, ai primi di settembre, si svolgerà l’elezione della prossima Miss Provincia di Vicenza. Nessuna amarezza riscontrata tra le partecipanti rimaste senza titolo e fascia, fiere e gioiose di aver comunque potuto partecipare alla serata, nella speranza di iscriversi a qualche altra prossima tappa del concorso, dove poter esibire la propria bellezza. Il concorso, infatti, continua con altri numerosi ed interessanti appuntamenti, tra cui quello fissato per sabato 10 marzo alla discoteca Gilda in zona Fiera a Vicenza. Giulia Rossi Al Ristorante conl’Altopiano il Caseificio Pennar Asiago 8 Sabato 3 marzo 2012 13 LA RICETTA Gnocchetti verdi alla Ricotta dei Pennar e spinaci Ingredienti per 6 persone: 500 gr. di ricotta – 300 gr. di spinaci sbollentati e strizzati, circa 300 gr. di farina 1 uovo grande - 2-3 cucchiai abbondanti di Gran Pennar - un pizzico di sale e un pizzico di pepe (facoltativo). Si tritano gli spinaci nel mixer, e si poi si aggiungono e impastano tutti insieme gli ingredienti, ad esclusione della farina. Questa va aggiunta un po’ alla volta dopo aver passato l’impasto sulla spianatoia, in modo da giudicare al momento, a seconda dell’umidità della ricotta, quanta ne serve per raggiungere la giusta consistenza. Si formano quindi dei rotolini dai quali ricavare dei piccoli gnocchi. Dopo averli fatti cuocere in acqua bollente salata e averli scolati non appena affiorati, si condiscono con burro nocciola (ovvero fatto diventare bruno) e salvia: sono pronti da gustare in tutta la loro delicatezza! Al Ristorante Al Laghetto si usa servire questi deliziosi gnocchetti anche su un letto di ricotta. Al ristorante Al Laghetto, “dalla Palma” Palma Frigo Tanti golosi primi piatti con prodotti del Pennar E’ un locale storico quello che grazie al Caseificio Pennar visitiamo in questo nostro appuntamento quindicinale. Andiamo “dalla Palma”: così è conosciuto dalla grande maggioranza della gente l’Albergo Ristorante al Laghetto di Via Mulche ad Lo staff del ristorante Al Laghetto Asiago. Il nome si riferisce a Palma Frigo e Mariagrazia; la prima è Baronat, che dalla “piccola l’attuale titolare del locale, la Russia” (Canove di Sotto) si seconda è…il suo braccio trasferisce ad Asiago quan- destro! “Mamma e zia – do sposa Antonio Forte dice Roberta, figlia di Loriana Laan, andando ad abitare – stanno bene e sono proprio nella casa di famiglia che un a loro agio quando lavorano tempo era l’unica abitazio- in cucina!”. Tornando al pasne della zona e che, oltre alla sato, le figlie raccontano che stalla e ai campi i tempi difficili della guerra e circostanti,comprendeva una del dopoguerra portano Palpiccola osteria. A Palma pia- ma per un lungo periodo a ceva moltissimo far da man- Torino, dove lavora in albergiare: è emblematica la vec- go. Impara a districarsi molchia foto che qui pubblichia- to bene tra i fornelli sia dumo, in cui è immortalata in rante l’esperienza piemontecucina, circondata da pento- se, che presso locali le e pentoloni. Una passione asiaghesi. Loriana ricorda trasmessa alle figlie Loriana con affetto come mamma “L’orgoglio di Asiago”, così Loriana definisce il Caseificio Pennar, “del quale – dice – uso praticamente tutti i prodotti”. Soprattutto per preparare golosi primi piat- Sformato al ti: oltre a quello della ricetta che vi proponiamo (Gnocchetti verdi alla ricotta e spinaci) nominiamo i Rotolini alle verdure e fonduta di Asiago (che solo a vederli fan venire l’acquolina in bocca!) lo Sformato al radicchio e Asiago, i Raviolini alle erbette e ricotta dei Pennar profumati al timo, i Canederli di formaggi al burro fuso e caciotta affumicata. Tra i secondi sem- Palma fosse una grande lavoratrice, come cuoca e come madre di famiglia. Il nome “Al Laghetto” ispirato al vicino Lumera, nasce negli anni ’80, nel periodo in cui il locale della famiglia Forte venne dato in gestione per un decennio. Oggi, come si diceva sopra, la titolare di questo ambiente semplice ma da sempre rinomato per la bontà della sua proposta culinaria, è Loriana Forte, alla cui impresa familiare collaborano la figlia Roberta Strazzabosco, la sorella Mariagrazia, oltre ad alcuni dipendenti. radicchio e Asiago pre molto richiesti sono l’Asiago alla piastra con verdure grigliate e la Tosela al burro nocciola con polenta. Imperdibili sono poi due specialità proposte fra i dolci: la Torta di ricotta cremosa dei Pennar e uvette (la cui ricetta, segreta, è stata tramandata da Palma) e lo Zuccotto alla ricotta dei Pennar. Ma parlando delle specialità dell’Al- Canederli di formaggi al burro fuso e caciotta affumicata Zuccotto alla ricotta dei Pennar ASIAGO PRESSATO D.O.P. E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto . Chiamato anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. La stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il Caseificio Pennar di Asiago ha conseguito il più prestigioso riconoscimento mai ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia d’oro all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel lontano 1930. SERVIZIO REDAZIONALE - Foto di Roberta Strazzabosco Torta di ricotta cremosa dei Pennar bergo Ristorante al Laghetto non possiamo non citare gli gnocchi di patate e quelli, a seconda della stagione, alla zucca, alle rape o alle castagne; e ancora gli spatzli con funghi e speck. E poi il girello di manzo in salsa di capperi, il coniglio, il filetto di maiale al pepe verde, lo stinco, e, dulcis in fundo, il gelato al fiordilatte in cialda con frutti di bosco. Rotolini alle verdure e fonduta di Asiago Raviolini alle erbette e ricotta dei Pennar 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 14 Antica tradizione di Schella Martz Primi Classificati Secondi Classificati Terzi Classificati Da quindici anni la vecia destinata al rogo viene realizzata dal Gruppo di base Asiago Con alle spalle un’antica e lunga famiglia. Teniamo anche molto I rappresentanti del Gruppo di Base che tradizione, profondamente senal fatto che Schella Martz, come hanno realizzato la “vecia” di quest’anno tita dall’intera popolazione tante feste della nostra tradizioasiaghese, è tornato Schella ne, non vada a scomparire”. Martz. Una ricorrenza fatta di Quali sono le fasi di costrufolclore, costume e rituali, con i zione della vecia? “Si cominbambini, sovrani indiscussi delcia dalla parte inferiore, quindi la festa con il loro girovagare per da piedi e gambe, e poi le piazze del centro trainando lunseparatamente, in un altro blocghe file di bidoni legati fra loro co, si vanno a costruire il buda robusti fili di ferro, provosto, le braccia e la testa. Inizialcando così quel “trambusto” mente la struttura, si compone che vuole svegliare la tanto attedi un telaio di legno, accuratasa primavera! Ospiti della serata mente tagliato e sistemaanche le Zeleghen Baiblen, perto, al fine di garantire una sone vestite da fatine autoctone, struttura solida e stabile. orchi, folletti, che secondo l’anIl passaggio successivo, tica leggenda cimbra, sembraprevede il riempimento di no avere popolato a lungo il nostro Altopiano. sacchi di carta (usati in Ma tra gli immancabili protagonisti di questa precedenza per il mangimanifestazione ci sono i componenti del Grupme), con la paglia ed il po di Base Asiago che da oltre 15 anni realizzasuccessivo riempimento no la classica “vecia”. Il lavoro di costruzione con gli stessi del telaio di del grande pupazzo destinato al rogo sulla publegno che supporta la blica piazza inizia circa dieci, quindici giorni vecia, per un totale di cirprima della manifestazione, ad opera di un nuca ottocento sacchi e cirmero ristretto di appassionati, che impiegano ca dai tre ai quattro quinuna media di tre ore e mezza al giorno, per un tali di paglia impiegati. I totale di circa centoventi/centoquaranta ore (ansacchi vengono poi, in che al freddo!), necessarie a concludere l’opera, mettendo dun- un secondo momento, fissati ed uniti tra loro da fili di ferro e que tempo, impegno, inventiva e creatività a disposizione della spaghi, in modo da garantirne la compattezza della figura. Al tertradizione. “Il motivo principale che ci unisce ogni anno – rac- mine delle mansioni tecniche, si procede con lo sfogo della creacontano - è in primis, la voglia di stare in compagnia, di ridere, di tività, iniziando a vestire la vecia con stoffe e tessuti multicolore in scherzare, di passare delle ore piacevoli, facendo qualcosa che ci combinazioni differenti sempre molto frizzanti ed allegre, e fissate accomuna. Il nostro impegno, oltre che nei confronti di tutta la tra loro da semplici graffette in formato maxi! La testa, come le popolazione di Asiago, è rivolto ai bambini: sono la loro gioia e il mani, richiede invece una struttura particolare,composta da un’inteloro stupore a darci grande soddisfazione. Come in passato, quan- laiatura di ferro dalla forma ovalizzata, minuziosamente saldata e ricodo ci si riuniva nelle piazze, la tradizione ci fa sentire una grande perta di cartapesta colorata. In seguito, vengono applicati i capelli, ovvero stoppa utilizzata dagli idraulici, e per finire si dipinge il viso con dei pennarelli, fino all’assunzione delle sembianze umane. Si crea così una maestosa ed imponente donna, mai inferiore ai sei metri di altezza, di dieci quintali di peso e dai tratti rugosi”. Com’è organizzato il vostro lavoro? Nasce da un progetto sulla carta? “Di partenza, non disponiamo mai di un progetto o di una bozza di disegno predefinita, cominciamo il lavoro e poi strada facendo, man mano, modifichiamo, aggiungiamo, tagliamo fino ad ottenere la figura, che più soddisfa i nostri gusti. Non abbiamo dei ruoli definiti, tutti collaborano e tutti fanno tutto! La fase più fastidiosa e noiosa, è senz’altro il riempimento dei sacchi con la paglia poiché si creano nubi di polvere che ci crea difficoltà di respirazione. Ma tutto sommato per noi, l’intera operazione è motivo di sano divertimento, svago e compagnia! La cosa che più ci rattrista, è che per la prima volta quest’anno la bella tradizione di SchellaMarz, non ha potuto concludersi con la distribuzione di cioccolata calda in piazza, in quanto il Comune ci ha detto di non avere le necessarie disponibilità economiche”. Giulia Rossi L’allegra competizione dei bandoni Anche quest’anno, numerosi i gruppi, divertenti ed originali, che si sono contesi i primi posti nel concorso indetto annualmente dal comitato di Schella Marz. I partecipanti sono stati: il gruppo “200” di Cristiana Stella; “Cobra dagli occhiali” di Michela Dal Sasso, Davide Strazzabosco e Federica Finco, aggiudicatisi un premio speciale per il costante e sempre puntuale impegno, profuso nel portare avanti la tradizione, una presenza che tiene alto il nome della Famiglia Carli, da sempre custode gelosa di SchellaMarz; “L’invasione della terza età” di Giacomo Silvagni; “Busoloti” di Alberto Casagrande; “Cricheto Soccorso Orsi” di Olivetto Enrico; “Spongebob” di Gios Arianna; “Batteria” di Sergio Rigoni; “ Il treno della Felicità” di Lorena Basso; “Auto Spaziale” di Cristiana Stella; “I microbi” di Massimo Dal Sasso; “Pasetti Club” di Alberto Dal Sasso; “King Kong” di Marco Rigoni; “Il Sottomarino” di Don Federico ed i ragazzi del patronato, meritevoli del terzo premio, estratto a sorte come ogni anno; “El slito” di Monica Dalle Ave; e “Che mondo sarebbe senza nutella I e II” di Michela Frigo. Il secondo posto, è andato invece alla squadriglia Coguari degli Scout Asiago con il gruppo dal titolo “Zoo”, per l’originalità e per il tradizionale uso dei “bussolotti”; ammirevole, inoltre, l’impegno dei capi scout, nell’infondere ai giovani la passione per la tradizione di SchellaMarz! La Schella 2012, è stata consegnata all’originale gruppo dal titolo cimbro “Schneeglockcken”, tradotto il bucaneve, composto da un gruppo di ragazzi e bambini della contrada Podestà di Asiago, aggiudicatesi il premio per l’originalità del simbolo della primavera, che richiama e risalta la flora tipica altopianese; eccellente anche la rumorosità! La giuria che ha designato i gruppi vincitori era composta da Maria Cristina Carli (presidente), Angela Carli, Patrizia Tessari, Luciano Gios e Mirco Tura. Un ringraziamento, va a tutti i partecipanti,che hanno gioiosamente manifestato l’orgoglio per questa particolare tradizione. Giulia Rossi 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano Una serata gastronomica proposta da Slow Food “EL BISELE” Una piacevolissima passeggiata si può compiere percorrendo la strada sterrata che parte in prossimità del ponte sulla Statale 349 un paio di chilometri dopo l’abitato di Canove (arrivando da Asiago), e segue la destra orografica della valle del Ghelpach. Lungo questo percorso, facilmente percorribile da tutti, sono presenti alcuni luoghi di particolare interesse, come la “Shaff Kugela” (“riparo dei pastori”) una sporgenza rocciosa che sormonta completamente la strada, o le incisioni rupestri della Romita e della “Testa di cavallo”. In quest’ultimo sito, accanto alle incisioni risalenti all’età del ferro è possibile osservare, scolpita nella roccia, anche una testa equina (che da appunto il nome al luogo), che indica probabilmente lo stazionamento di soldati Ungheresi (Ussari) durante la prima Guerra Mondiale. Un escursionista che giungesse in questo luogo, localizzato nel punto di confluenza della Valle del Ghèlpak con la Val D’Assa, guardandosi attorno non riuscirebbe a comprendere il significato originario del suo toponimo. Questo angolo di bosco è denominato infatti Bisele. Il nome Bisele, è il diminutivo di bisa (derivante dal medio alto tedesco wise), termine cimbro che significa letteralmente “prato”. Bisele può quindi essere tradotto come “praticello”, indicando che questa località, oggi occupata da un bosco di Abete rosso, era nel passato probabilmente utilizzata per la produzione di foraggi. Dal termine ‘bisa’ tra l’altro prendono origine numerosi toponimi presenti nel territorio altopianese, spesso in forme composte che ne indicano particolari caratteristiche (es. “ Brutta Bisa” - prato brutto, “Rogabisa” - prato duro, “spitz della bisa” Cima del campo, “Langabisa” - prato lungo). Molte di queste località hanno oggigiorno perso la loro connotazione di aree aperte (a prato o pascolo) e sono occupate da popolamenti forestali. La causa di questo mutamen- 15 La condotta “Altopiano 8 Comuni” organizza un viaggio alla riscoperta delle nostre tradizioni to del paesaggio è in alcuni casi il naturale processo di espansione del bosco, conseguenza della diminuzione della pressione antropica (es. sfalcio, pascolamento). In altri casi (come al Bisele) la scomparsa del prato è dovuta all’esecuzione nel passato di rimboschimenti artificiali. Bisa-chese è anche il nome tradizionalmente dato al cardo (Carlina acaulis), una pianta facilmente riscontrabile nei pascoli dell’Altopiano. Il significato letterale del termine bisa-chese è “Formaggio dei prati”. E’ probabile che questo appellativo derivi dall’edulità del ricettacolo del fiore, che ancora oggi viene raccolto e utilizzato nella preparazione di piatti tipici. La tradizione narra inoltre che questa pianta leghi il suo nome scientifico a Carlo Magno che sembra ne abbia utilizzato i fiori per alimentare il suo esercito come cura ad un’epidemia di peste. Durante la passeggiata, con una piccola deviazione dalla strada principale (solo per escursionisti esperti) è inoltre possibile visitare la “Leute Kubala” (“grotta del popolo”) conosciuta anche come la “cieseta dei mati”, dove la tradizione dice si siano rifugiati gli abitanti di Canove durante la distruzione del paese nel 1487. L’escursione può proseguire seguendo il sentiero CAI 801 per poi ricongiungersi alla statale in località Ambrosini risalendo la valle di St. Antonle o proseguendo lungo la Val d’Assa e risalendo in centro a Canove in corrispondenza del cimitero. Marco Pellegrini (delle Guide Altopiano) Prima serata “slow food” organizzata dalla condotta Altopiano 8 Comuni - 8 Komoinen. Venerdì 9 marzo si terrà una cena al Ristorante da Riccardo. Nel menù spiccheranno non solo prodotti locali già del presidio Slow Food, come il formaggio stravecchio, ma anche pietanze della cucina altopianese tradizionale e qualche “new entry” che potrebbe diventare in futuro una specialità. Si partirà con soppressa, stravecchio e funghi. A cui si aggiungeranno navoni (ortaggio antico che si coltiva in montagna somigliante ad una grossa rapa, chiamato anche rapa di Svezia, che si mangia sia crudo che cotto al forno) e fagioli coltivati sempre sull’altopiano. Si passa poi ad un risotto con zafferano di montagna sempre coltivato sull’altopiano a livello spe- rimentale. Il secondo sarà composto da guancetta con patate torbe condite con erbe fini e lichene islandico. Le patate torbe sono una varietà antica, dalla scorza viola e pasta bianca, coltivato in passato sull’altopiano così come il lichene islandico, o Rak in cimbro, era l’alimento di sopravvivenza nel 1800 per le popolazioni altopianesi che lo mangiavano cotto nel latte. La pinsa di mele e il sidro concluderanno la serata. Il “vin de pomi” è sempre stato parte della gastronomia altopianese. Ottima bevanda ottenuta dalla triturazione e spremitura delle mele. Durante la fermentazione, gli zuccheri e gli altri componenti del succo si convertono in alcol ed aromi portando il grado alcolico a 5,5°. Possiede inoltre cap a c i t à antireumatiche e stimola la diuresi. Per prenotarsi per la serata chiamare il ristorante da Riccardo allo 0424/462154. Il prezzo è di 35 euro per i soci Slow Food e 40 euro per i non soci, ovviamente vini e caffè compresi. Infine saranno presenti i produttori che esporranno le loro specialità; si va da Lorella Frigo a Riccardo Rela con l’Asiago Stravecchio Presidio Slow Food, a Massimiliano Gnesotto che produce lo zafferano di Asiago nonché gli immancabili Antonio Cantele e Mirko Rigoni, rispettivamente anima e fiduciario del presidio Slow altopiano. Gerardo Rigoni 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 16 SPETTACOLO Al Millepini di Asiago, imperdibile appuntamento con Anna Valle in…“Confidenze troppo intime” L’ex Miss Italia, attrice di Cinema e fiction Tv, Anna Valle andrà in scena al Millepini di Asiago nella serata prevista, all’interno della programmazione della Rassegna Teatrale organizzata dalla Pro Loco Asiago e Sasso in collaborazione con il Comune di Asiago, per domenica 4 marzo. Una serata che vedrà la meravigliosa Anna esibirsi nella commedia dal titolo “Confidenze troppo intime” ad opera della compagnia Theama Teatro e con la regia di Piergiorgio Piccoli. Da sempre innamorata del teatro, al quale si dedicò fin da giovanissima e che la avviò alla carriera cinematografica e televisiva, Anna ritorna fiera e con grande emozione a risplendere in questa commedia già precedentemente presentata in vari teatri del Vicentino. Sul palcoscenico altri talentuosi attori tra cui Aristide Genovese, Ulisse Lendaro ed Anna Zago che affiancheranno la principale protagonista negli intrecci di un thriller dal tocco sentimentale e romantico, frutto del copione di Jérôme Tonnerre, nella traduzione di David Conati, abbinato alle musiche di Bube Sapràvie. Ore di autentica suspense rintoccheranno al Millepini, cullate da una trama in cui la triste e misteriosa Anna, estremamente convinta di incontrare lo psichiatra, entra inconsapevolmente nello studio di un certo consulente finanziario dal nome William e inizia a raccontargli le sue confidenze più intime, compresi i suoi segreti e problemi sessuali. Non avendo il coraggio di rivelarle la sua vera identità, eccitato e colpito dalle confidenze di Anna, William ascolterà incredulo quelle profonde confessioni e così, nei giorni successivi, seguiranno ulteriori appuntamenti. L’equivoco però, com’è giusto che sia, verrà ben presto svelato. L’imperdibile racconto di un amore, visto dalle donne come rifugio dal mondo, il cui dramma pare essere quello di non essere sufficientemente desiderate, vi aspetta quindi domenica 4 Marzo al Teatro Millepini con inizio alle ore 21.00. Per informazioni ed acquisto biglietti, rivolgersi al S.I.T. Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli, al seguente numero: 0424 – 464081. Il nuovo spettacolo della Compagnia del Trivelin Il gruppo teatrale amatoriale nato a Cesuna dodici anni fa, si ripresenta con la commedia “Chiave per due”, gli incassi andranno ancora una volta a favore del Centro di Riabilitazione Cardiologica dell’Ospedale di Asiago Torna in scena con una nuova commedia la Compagnia del Trivelin, gruppo amatoriale nato a Cesuna dodici anni fa. E’ passato qualche anno da quando ci hanno fatto divertire con l’ultimo spettacolo “Il mutuo”, ma in questo periodo non sono stati comunque inattivi, visto che si sono dedicati a un progetto che ha coinvolto un gruppo di giovanissimi, nell’intento di trasmettere loro la passione per l’arte teatrale e dare continuità al loro lavoro . “I Trivelini” , così è stato chiamata la compagnia dei ragazzi, hanno ben recepito quanto tra- smesso loro dagli adulti mettendo a punto la commedia “El tempo de… un cafè”, simpaticissimo spettacolo ambientato alla stazione di Asiago, portato in scena con successo numerose volte in diversi teatri della zona. La soddisfazione nel seguire questi giovani indirizzandoli su come calcare un palcoscenico e facendoli crescere coltivando la loro stessa passione è stata grande, ma non ha di certo fatto assopire nei componenti la Compagnia del Trivelin la voglia di tornare a loro volta in scena. E così il gruppo, al quale si sono ag- giunte due nuove attrici, qualche mese fa si è messo al lavoro, dopo aver scelto e riadattato come d’abitudine in un contesto locale lo spettacolo con cui riproporsi “Chiave per due” di John Chapman e Dave Freeman. Un copione piuttosto impegnativo che li vedrà sul palcoscenico per oltre due ore in uno spettacolo molto spassoso, ambientato in tempi più recenti rispetto alle precedenti commedie, anche se il tema è uno di quelli che non passano mai di moda e che si snoda tra equivoci, situazioni scambiste, pasticci assortiti che sembrano a un certo punto diventare ingestibili. Il debutto per questa nuova commedia della Compagnia del Trivelin è in programma il 13 e 14 marzo al Millepini, ma si stanno già prevedendo date successive a Cesuna e in altri paesi dell’altopiano. Vogliamo qui anche sottolineare l’altro aspetto fondamentale per il quale questo gruppo di persone, ognuna con il proprio lavoro e i propri impegni quotidiani, decide di dedicare parte del proprio tempo alla produzione di spettacoli con cui divertire il pubblico: quello della solidarietà e della beneficienza a favore di realtà locali, alle quali sono stati destinati finora oltre 13.000 euro. In particolare, da qualche anno a questa parte quanto raccolto con gli spettacoli viene devoluto all’acquisto di materiali e attrezzature per il Centro di Riabilitazione cardiologica dell’Ospedale di Asiago, progetto al quale si è contribuito ancora prima che il centro venisse avviato, integrandolo successivamente con nuove donazioni sotto forma di acquisto di cose utili. Un motivo in più per non perdersi questo nuovo spettacolo! La Compagnia del Trivelin ricorda infine che potete trovarla anche su Facebook. Silvana Bortoli “Le Mille Bolle Magiche”, spettacolo al Grillo Parlante Un grande family show dedicato a tutta la famiglia, è quello a cui si potrà assistere domenica 4 marzo nella sala del Grillo Parlante di Asiago. “Le mille bolle magiche” di Silvia Gaffurini e Paolo Turrina, è uno spettacolo in cui le bolle di sapone sono le protagoniste in tutte le loro forme più spettacolari, divertenti e coinvolgenti.I due protagonisti, la Fata delle Bolle (Silvia Gaffurini) e il Mago Magicus (Giovanni Anchisi) condurranno in modo divertente il pubblico in un viaggio nel colorato e fantasioso mondo delle bolle di sapone. Si potranno ammirare composizioni di bolle coloratissime di ogni forma, bolle giganti e giochi di bolle che meritano di essere visti. Il pubblico non sarà solamente passivo spettatore ma i bambini saranno coinvolti giocando con dei palloni giganti e potranno essere chiamati sul palcoscenico per vivere direttamente l’esperienza di “entrare in una Mega Bolla”. Il tutto finalizzato sia al divertimento che alla riscoperta della fantasia e della gioia per il gioco e la spensieratezza. Sono in programma due spettacoli, alle ore 15 e alle 17.30. I biglietti costano 12 euro per gli adulti e 8 per i bambini, si possono acquistare in prevendita senza costi aggiuntivi da Micky Mouse giocattoli in Corso 4 Novembre ad Asiago. Il Teatro Millepini ospita i Blond Brothers Grande attesa per lo spettacolo musicale del 9 marzo I l 9 marzo, al teatro Millepini di Asiago, l’amato gruppo altopianese “The Blond Brothers”, presenterà il suo primo album “Lights and Shadows”. Durante la serata, la compagnia teatrale proveniente dal Trentino Alto Adige “Amici di Parola” leggerà i testi e la genesi delle canzoni. Sarà poi proiettato un video fotografico del gruppo. Inoltre il duo di Sasso di Asiago insieme alla band formata da: Claudio Strazzabosco alla batteria, Erik Stecco al basso, Marco Battaglia alla tastiera e Marco Cek Cecchetto all’armonica a bocca, presenteranno al pubblico due canzoni inedite che preannunciano l’uscita di un nuovo disco in italiano. La serata è organizzata in collaborazione con l’Associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” e Ama Musica Altopiano, il Gruppo fotografico dei Sette Comuni e con la partecipazione di Radio Asiago che presenterà lo spettacolo. L’ingresso costerà 3 euro. The Blond Brothers è un progetto musicale dei fratelli Luca e Francesco Baù, entrambi voce e chitarra, che iniziano a comporre musica giovanissimi e dal 2005 a esibirsi live. Proprio allora, dall’esperienza di studio e di concerti, capiscono di dover dare spazio alle loro idee; Francesco compone la musica e Luca scrive i testi e da questa collaborazione nel 2012 vede la luce il loro primo cd “Lights and Shadows”. Nella vita, in tutte le esperienze dell’esistenza ci sono momenti di luce e di buio, questo lavoro cerca di raccontare questi periodi in un viaggio tra amore, disperazione e gioia. L’arrangiamento a doppie voci conferma questa doppia identità della realtà, come una medaglia a due facce. Giulia Rigoni 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 17 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 18 FOTOGRAFIA Conco ovvero “Il luogo dove abita Dio”: la meravigliosa foto scattata da Vittorio Poli C’è un’immagine che sta facendo il giro del mondo, pubblicata su carta stampata e in oltre 500 siti in tutti e cinque i continenti, tra cui spicca il National Geographic, condivisa da migliaia di persone sui social networks e non solo appassionati di fotografia. E’ un’immagine del nostro Altopiano, del paese di Conco e l’autore di questo scatto è l’ altopianese Vittorio Poli. L’abbiamo voluto incontrare, ecco come è andata. Raccontaci della foto che sta facendo il giro del mondo: quando l’hai scattata? E’ uno scatto cercato e voluto o è il risultato della combinazione “essere nel posto giusto al momento giusto”? “La foto l’ho scattata lo scorso 5 dicembre e quel giorno a causa dell’inversione termica in pianura si era formata la nebbia. Nebbia che durante la giornata si alzerà sino a lambire le propaggini meridionali dell’Altipiano. Quel pomeriggio stavo tornando da un’escursione sul Monte Bertiaga, mentre tornavo verso la macchina, ormai era il tramonto, fui catturato dallo spettacolo che è riassunto in questa foto. Ho scattato almeno tre fotografie molto belle quel giorno, con il paese di Conco avvolto dalla bruma. Inizialmente ho condiviso su internet la foto che tra le altre mi piaceva di più e – con mio grande stupore - nel giro di pochi giorni la foto è divenuta popolarissima, soprattutto dopo essere stata pubblicata sulla versione internazionale del sito del National Geographic! Rimango sempre molto affascinato dall’atmosfera che regala la nebbia: il paesaggio muta in continuazione venendo lentamente avvolto da una coltre velata che cela o mette in risalto gli elementi paesaggistici, i suoni si fanno più ovattati…a volte poi, soprattutto dal versante sud dell’Altipiano, si ha la fortuna di assistere a spettacoli unici come quando sembra di trovarsi sospesi sopra ad un mare di nuvole. Per questi motivi, se ne ho la possibilità, quando c’è la nebbia prendo la macchina fotografica per cercare di catturare quest’atmosfera. Lo scatto posso dire quindi che è solo in parte voluto, non mi piace infatti pianificare una foto, preferisco immortalare quegli attimi che si manifestano d’improvviso, li reputo maggiormente introspettivi. Devo aggiungere poi che durante lo scatto ho avuto anche una buona dose di fortuna: durante la lunga esposizione infatti la nebbia si è alzata nascondendo il primo piano, regalando così la sensazione di aver immortalato un paese letteralmente sospeso fra le nuvole”. Hai capito subito di avere immortalato qualcosa di speciale? “Lo scatto rivisto sull’lcd della mia reflex mi era piaciuto subito, inizialmente però la mia idea era quella di tentare (o meglio, sperare) di fotografare solamente il campanile isolato nella nebbia, nello stesso momento infatti, verso ovest, c’era il campanile di Lusiana che svettava solitario tra una coltre di nubi. Un’atmosfera veramente unica. Devo ammettere però che la foto così com’è uscita è altrettanto speciale”. Tra i messaggi di complimenti che ti sono arrivati ce n’è uno che ti ha colpito più degli altri? “Negli ultimi giorni ho ricevuto migliaia di commenti, molti dei quali davvero lusinghieri. Forse quello più carino l’ho letto su un sito estero, dove una ragazza ha scritto ‘’Looks like a place totally made for romance’’. Vista la popolarità di questa foto sarei felicissimo di ricevere qualche commento da parte di emigrati altopianesi, che magari ne “l’incredibile immagine che circola su internet” – come l’ha definita una testata argentina - riconoscono il loro piccolo paese d’origine. Per me sarebbe la soddisfazione più grande!” Qual è secondo te il segreto del successo di questa foto? “Credo l’inusuale visione che sono riuscito a catturare. Ricollegandomi alla domanda precedente, ho ricevuto molti commenti che descrivono questo scorcio dell’Altopiano come “il luogo dove abita Dio”. In molti hanno infatti paragonato questa visione di Conco ad un angolo di Paradiso. In alcuni siti, alcuni sostengono che la foto sia stata manipolata... “Qualche persona ha messo in dubbio l’autenticità della foto (con motivazioni tra l’altro risibili). Purtroppo devo dire che molti appassionati di fotografia si perdono in infinite quanto inutili discussioni tecniche tralasciando la vera anima della fotografia, questo è ciò che ho pensato leggendo questi commenti. Posso solamente aggiungere, per togliere ogni ombra di dubbio, che attualmente la foto è tra le finaliste (con altre due mie foto) dell’importante concorso biennale indetto dall’European Meteorological Society, il quale per parteciparvi richiede obbligatoriamente l’invio del file raw originale (che è il corrispettivo del negativo nell’analogico).” Quando nasce la tua passione per la fotografia? “Sono sempre stato affascinato dalla fotografia, in particolare dall’astrofotografia (sono appassionato di astronomia dall’età di 14 anni). Un altro ambito della fotografia che mi piace molto è quello naturalistico, e questo è legato al percorso di studi che ho intrapreso all’Università, ma è sicuramente legato anche all’ambiente in cui vivo. Di fatto scatto solo a partire dal 2009 quando ho comprato la mia prima reflex, che sempre mi accompagna durante le escursioni tra i miei monti”. In questi tre anni gli scatti di Vittorio hanno già ricevuto numerosi premi e segnalazioni. molte delle sue fotografie sono diR.S. sponibili sul suo sito www.whitemountain.com . “Metti a Fuoco”: vince Roberta Strazzabosco Durante le tre serate di fuochi d’artificio in musica, svoltesi dal 3 al 5 febbraio, molti spettatori hanno immortalato le favolose esplosioni di luce nel cielo. Tra le tantissime foto scattate sono 300 quelle che hanno partecipato al concorso “pirofotografico” collegato alla manifestazione e aperto a tutti. Gli scatti sono stati valutati da una commissione di fotografi ed esperti: Valeria Lobbia, Paolo Cogo, Andrea Bergamaschi e Roberto Costa Ebech. Primo premio per Roberta Strazzabosco, di Asiago, con la foto “Blanc de Blancs”, che si è guadagnata l’elogio della giuria: “Una foto che colpisce per la composizione essenziale e la precisa esposizione. Il cromatismo minimale, quasi un bianco e nero, mette in evidenza l’essenza del fuoco artificiale: un’esplosione di luce bianca e pura. Una foto che parla di emozioni gridate al cielo in una gelida notte di febbraio”. Secondo classificato Davide Quagliato, di Teolo (PD), con lo scatto “Croce e delizia”, che la commissione ha giudicato così: “La dominante violetta di questa foto contribuisce a suggerire una dimensione sognante, quasi da favola. Interessante il gioco di luci colorate sullo sfondo. Una foto che cede qualche punto sul piano tecnico e compositivo, ma che viene premiata per l’atmo- sfera d’effetto che riesce ad evocare”. Infine, terzo posto per Mariano Tafferini di Nove (VI), con “Fiorata di luci”, che ha meritato il seguente commento: “Foto particolare, che si distingue rispetto ai più classici paesaggi e che riesce ad evocare il sentimento di stupore che sempre provocano i fuochi d’artificio tanto nei bambini come negli adulti. Un punto di vista inconsueto, dal basso, che fa risaltare le fontane rosse poiché riprese ad una distanza ravvicinata”. I tre vincitori sono stati premiati (i primi due con una coppa, il terzo con una targa) dall’assessore al turismo del Comune di Asiago Roberto Rigoni. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 19 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Non ci sentiamo più in colpa: dalla paura della punizione al senso di vergogna Secondo Eurispes (sondaggio 2011) la più grande paura dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni è di deludere i genitori. Di primo acchito si potrebbe pensare che il valore tradizionale di deferenza per l’autorità genitoriale si sia mantenuto integro nel tempo. Non è così, i tempi sono cambiati. I figli non temono di perdere l’amore di mamma e papà. Le loro paure sottendono ad una fragilità diversa, che rispecchia un profondo cambiamento identitario. Proviamo a capire. Le famiglie “moderne” hanno al centro i figli; garantiscono protezione, attaccamento e felicità, proteggendo da dolori e frustrazioni. È raro imbattersi nelle famiglie cosiddette “etiche” tipiche di cinquant’anni fa, fondate sul valore patriarcale tradizionale e sul rispetto dei valori condivisi. I ragazzi oramai non si sentono vincolati ad una etica assoluta, frutto del rispetto per l’autorità, per le Istituzioni, per le norme costruite socialmente. Il rispetto per il bene comune e il senso di responsabilità sociale si stanno indebolendo nelle nuove generazioni. Ciò si vede anche nella disaffezione alla politica e alla militanza sociale. La morale dei giovani d’oggi si costruisce entro la famiglia di origine, attraverso una dinamica di contrattazione a bassa conflittualità con i genitori, che preferiscono la linea “soft” ed evitano lo scontro, perché gestire il potere autorevole attraverso l’imposizione di regole convenzionali richiede tempo, energia, coinvolgimento, fatica. Il padre e la madre non giocano più il ruolo dell’autorità da temere, non sono più i depositari della morale eteronoma (esterna e valevole per tutti), assumendo il ruolo di chi si prende carico del benessere emotivo dei figli anche a discapito del proprio (famiglia affettiva). Ne deriva che il senso di colpa, freno inibitorio per il controllo del comportamento, perde mor- Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] dente e non può più far leva sulla paura della punizione. I ragazzi non hanno più paura dei genitori, figuriamoci del codice civile (e penale). La crescita morale non è più frutto della frustrante accettazione della legge del più forte, ma è generata nella relazione con gli adulti di riferimento, in un processo di costruzione autonoma dove i genitori sono interlocutori affettivi, non i depositari della legge. Come a dire: cos’è giusto o sbagliato? Parliamone! Nelle famiglie moderne, i figli si sono abituati a essere posti al centro dell’attenzione, dell’interesse, dell’investimento affettivo; esistono in quanto amati. L’autostima si nutre dell’approvazione esterna, producendo fragilità e narcisismo patologico; si vive in continua ricerca di visibilità. I ragazzi sono educati all’essere costantemente all’altezza delle aspettative altrui e perciò il loro più grande timore è perdere il consenso e l’immagine sociale. Di fronte ad un comportamento sbagliato, i vecchi castighi che si appellano al rispetto di una norma condivisa cadono nel vuoto. I genitori, non potendo togliere l’amore, si trovano a dover mettere in secondo piano il rispetto dei valori, accettando il compromesso negoziale. D’altro canto, se abbiamo investito sul figlio come fosse un prolungamento di noi stessi, non possiamo poi di punto in bianco delegittimarlo, esautorandolo dallo status di orgoglio di famiglia. Viene meno il coraggio di far sentire in colpa, di infliggere dolore, frustrazione; si è genitori meno autorevoli. Per sentirsi in colpa, dovremmo percepire di aver commesso un’azione riprovevole che ha causato danno agli altri. A seguito di un nostro atto inadeguato, si giudica l’azione in modo critico, se ne prende consapevolezza, si prova un senso di sconforto per il dan- no causato al prossimo. La presa di coscienza razionale (giudizio negativo sull’azione commessa) ed emotiva (il rimorso), permette di assumersi la piena responsabilità e ten- tare un atto riparativo. Se questo meccanismo (detto colpa “etica”) non funziona più, può forse mantenere un suo potere di controllo il senso di colpa “empatico”, ovvero basato sul riconoscimento del dolore inferto al prossimo. Ma ancor più ciò che tocca davvero il cuore dei ragazzi è il timore di compromettere l’immagine sociale del sé, ovvero di ferire il proprio narcisismo. Stiamo parlando della vergogna. Essa nasce nel rapporto tra la propria intimità e il mondo esterno ed è quindi più legata all’esposizione del proprio amor proprio ferito. La vergogna porta con sé l’amara sensazione dello svelamento (ovvero di portare in pubblico la propria nudità, la pro- pria parte inaccettabile) e dello smascheramento (ovvero l’atto imbarazzante di essere scoperti diversi dalle aspettative altrui). La vergogna è l’emozione sociale che più minaccia il vulnerabile narcisismo degli adolescenti. Intacca la persona nel suo complesso, crea stigma totalizzante, ferisce “socialmente” e non permette un facile riscatto personale tramite un atto riparativo. Questo meccanismo di autoregolazione senz’altro funziona ma è solo in parte sostitutivo del senso di colpa. Il vero problema è la relativizzazione della morale che da assoluta sta divenendo soggettiva, con chiari costi in termini di rispetto sociale e di assunzione di responsabilità nei confronti della propria colpevolezza. Senza scomodare gli adolescenti, basti pensare all’atteggiamento difensivista e codardo di più di un personaggio venuto alla ribalta della cronaca a cui si contestano reati della peggior specie, di cui non sembrano minimamente sentirsi responsabili. L’AVVOCATO RISPONDE LA PROMESSA DI MATRIMONIO La promessa di matrimonio (nel linguaggio comune, il fidanzamento) è disciplinata dal Codice Civile agli artt. 79 e ss. La promessa di matrimonio è una libera dichiarazione in cui ci si impegna reciprocamente a diventare marito e moglie, ma non è un obbligo a contrarre matrimonio. La promessa può avvenire con dichiarazione espressa o tacita, normalmente resa nota nell’ambito della parentela, delle amicizie e delle conoscenze, promessa di volersi frequentare con il serio proposito di sposarsi, affinché ciascuno dei promessi possa acquisire la maturazione necessaria per celebrare responsabilmente le nozze. La promessa, però, può essere anche solenne. Requisiti formali necessari della promessa solenne sono il vicendevole impegno al matrimonio fatto per atto pubblico o per scrittura privata da una persona maggioredi età o dal minore ammesso a contrarre matrimonio (ex art. 84, c.c.), oppure la promessa risultante dalla richiesta della pubblicazione. In questo ultimo caso i fidanzati dovranno recarsi in Comune (se residenti in Comuni diversi, se ne può scegliere uno qualsiasi) con 2 marche da bollo da 14,62 • e dichiarare, di fronte ad un Ufficiale di Stato Civile, di volersi sposare. Dopo la promessa solenne, nel Comune (o nei Comuni) di residenza degli sposi vengono affisse le Pubblicazioni con nome, cognome, residenza degli sposi e luogo dove verrà celebrato il matrimonio. Le pubblicazioni devono restare affisse almeno per 8 giorni, comprendenti due domeniche successive: trascorso questo periodo si avranno 180 giorni di tempo per contrarre matrimonio, altrimenti il procedimento andrà ripetuto dall’inizio. L’art. 79 c.c. stabilisce che “La promessa di matrimonio non obbliga a contrarlo né ad eseguire ciò che si fosse convenuto per il caso di non adempimento”. Il carattere non vincolante della promessa di matrimonio è volto a tutelare la libertà matrimoniale, garantita dalla stessa Costituzione. Gli unici effetti della rottura della promessa sono: la restituzione dei doni fatti a causa della promessa (art. 80 c.c.) ed il risarcimento del danno (art. 81 c.c.). La restituzione dei doni tra fidanzati fatti a causa della promessa di matrimonio (ad esempio, l’anello di fidanzamento e le somme erogate da uno dei nubendi per la ristrutturazione dell’appartamento dell’altro) prescinde dalle cause della rottura della relazione affettiva, dalla forma con la quale la promessa è stata effettuata e va richiesta entro l’anno dal rifiuto alla celebrazione del matrimonio. Parimenti entro l’anno va richiesto il risarcimento del danno, diritto al risarcimento che, però, nasce solo dalla promessa formale ed è posto a carico del promittente che senza giusto motivo ricusi di eseguire la promessa di matrimonio, ovvero dal promittente che con la propria colpa ha dato giusto motivo al rifiuto dell’altro. E’ del recedente l’onere della prova dell’esistenza di un giusto motivo (art. 2697 c.c.). Si ritiene costituiscano validi motivi di rottura del fidanzamento quei fatti che, se conosciuti al momento della promessa, avrebbero dissuaso dal formularla (ad es. una condizione di salute od il reale assetto finanziario di un dei nubendi). La promessa di matrimonio non ha la qualificazione giuridica delle obbligazioni precontrattuali, quindi la responsabilità delle parti è limitata dagli ambiti di legge, non essendo eventuali accordi in merito in alcun modo vincolanti. Il risarcimento è limitato al solo danno materiale, per le spese fatte e le obbligazioni contratte nel limite della condizione delle parti, esclusi i danni non patrimoniali. E’, infatti, esclusa la risarcibilità del c.d. danno morale (anche se si ritengono risarcibili le spese sostenute per curarsi dell’eventuale malattia cagionata dalla Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano rottura del fidanzasottoporre domande su mento). Le spese qualsiasi questione di carattere legale al nostro vive non necessariaavvocato possono inviare mente sono quelle una mail all’indirizzo antecedenti la data [email protected] o scrivere a “L’avvocato della rottura, possono risponde – Giornale impattare nei mesi imAltopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 mediatamente succesAsiago (Vi)” sivi. 8 l’Altopiano Sabato 3 marzo 2012 20 Salto e Combinata Nordica SPORT Il salto speciale e la combinata nordica dell’altopiano tornano a far parlare di sé grazie ad Andrew Lunardi. Il giovane galliese si regala infatti il itolo italiano “aspiranti” della combinata nordica e la medaglia d’argento nel salto speciale. Il tutto accade a Dobbiaco dove, da qualche stagione, si è tornati a praticare le due discipline grazie alla Nordic Arena, modernissimo complesso sportivo dedicato a queste specialità. Il complesso alto-pusterese è già divenuto sede di gare della Coppa del Mondo di Andrew Lunardi, doppio podio tricolore A Dobbiaco, bel successo per il galliese fondo e di prove internazionali di salto, oltre ad ospitare l’attività agonistica giovanile. A disposizione degli “aspiranti” il trampolino Hs 74 dove misurare l’effettivo valore di ciascuno. Concorrenza di qualità: merito del rinato interesse per le due discipline anche sulla scia delle formidabili imprese di Alessandro Pittin. Andrew non si è fatto condizionare dal contesto riuscendo a precedere il fiememse Luca Giammoena, scuola predazzana, ed Aaron Kostner uno degli specialisti targati Val Gardena al- tra zona rivelatasi negli ultimi anni ad alta vocazione specifica. Nel salto speciale la vittoria è andata ad Alex Insam, altro bravo rappresentante del vivaio ladino, con terzo posto per Giulio Bezzi proveniente invece dalla Val di Sole. Anche lì sono rintracciabili atleti interessanti come lui. Il tricolore targato Andrew Lunardi è un buon viatico per il rilancio della “scuola altopianese” ultimamente in difficoltà per varie ragioni. Per riavviarsi come auspicabile c’ è molto da fare, ne sanno qualcosa i volontari galliesi, papà Roberto incluso, però un esito del genere porta fiducia anche negli amministratori galliesi impegnati a mantenere gli impianti del Packstall in linea con quanto richiesto dai tempi. Meno positiva invece l’ avventura di Michael Lunardi, fratello maggiore di Andrew, convocato per i Campionati Mondiali junior di Erzerum. Sulle montagne turche salta troppo corto col risultato di concludere al 44° posto. R.A. sacrificandola ai turisti delle settimane bianche, ma anche e soprattutto per la sua grande sensibilità nell’appoggiare e aiutare concretamente lo Sci Club Gallio e l’Ass. Amici di Silvia, Lisa e Roberta, assistendoci nell’allestimento della location per il buffet e nell’offerta di molti premi, tra cui uno skipass giornaliero e mascherine da sci, messi in palio nella lotteria che si è tenuta alla fine della giornata e che ha permesso ai bambini non classificati di poter, comunque, portare a casa non solo un bel ricordo di questa giornata, ma anche qualche premio tramite l’estrazione del pettorale”. Una gara, questa, molto diversa dalle altre, in cui allegria, amore per lo sport e per i bambini, ovvero i tratti fondamentali di Roberta che, nella sua breve vita, ha lasciato un segno indelebile nello sport e nelle vite di coloro che allenava, sono stati i leitmotiv dell’intera giornata. Nel suo saluto, l’Assessore allo Sport di Gallio, Giorgio Tagliaro, ha posto un accento particolare sul valore dello sport quale scuola di vita: “ Lo Sci Club Gallio e tutti quelli che collaborano con esso, come ad esempio i genitori, anch’essi coinvolti in un importante ruolo di responsabilità – ha detto - sono chiamati quotidianamente a fare grandi sacrifici per raggiungere un obiettivo finale, dotato di un valore inestimabile: una collaborazione unanime per migliorare la vita dei nostri ragazzi, dando loro un aiuto concreto per crescere emotivamente. Mi auguro, inoltre, che nel prossimo futuro tutte le Società sportive presenti sull’Altopiano possano unirsi, condividendo il loro amore per lo sport e per i giovani, migliorando così i rapporti nella nostra terra!”. La campionessa Giulia Gianesini ha fatto da apripista. Tra lei e Roberta c’è stato, e c’è tuttora, un legame molto forte, pertanto il momento di apertura è stato molto emozionante, non solo per le parole dette da Silvia Cenci, che ha fatto un bellissimo discorso sull’importanza del “NOI”, come cittadini di Gallio, Sci Club e famiglia Gianesini, ma anche per la dedica che Giulia ha scritto su un poster che ha poi regalato per l’estrazione, ove si può leggere: “Tutti ti diranno che l’importante è vincere...io ti dico che l’importante è impegnarsi e divertirsi. Con affetto Giulia Gianesini”. La giornata si è conclusa con il lancio delle lanterne magiche verso il cielo, o meglio verso Roberta che avrà sicuramente assistito a tutta la gara tifando per i suoi piccoli allievi! Sulle lanterne vi era un messaggio per l’amica scomparsa tre anni fa per farle capire che è e che resterà sempre nei nostri cuori! “Ciao Roby!” firmato NOI. Francesca Chiesa Il Memorial Roberta Gianesini una grande festa dello sport per i bambini Martedì 21 febbraio, in località Melette di Gallio, si è tenuto il “3° Memorial Roberta Gianesini”. Una giornata molto importante e molto sentita da parte di tutti i galliesi, dagli sci club che vi hanno partecipato e dai numerosi e generosi sponsor che hanno aiutato le due associazioni organizzatrici dell’appuntamento, ovvero lo Sci Club Gallio e l’Associazione Amici di Silvia, Lisa e Roberta. Ben 130 ragazzi si sono sfidati nella disciplina dello slalom gigante. Molti di loro marciano nelle fila dello Sci Club Gallio, che da diversi anni, con moltissima dedizione e grandi sacrifici, sta cercando di coinvolgere il maggior numero di ragazzi possibile negli sports invernali che si possono esercitare qui sull’Altopiano, quali lo sci da discesa, il fondo e il salto. Alle Melette è stata una grande festa in cui si sono concertate diverse voci per assicurare la buona riuscita dell’evento. “Innanzitutto afferma Silvia Cenci dello Sci Club Gallio e tra le organizzatrici dell’evento – dobbiamo ringraziare tutti i genitori che si sono prodigati nella preparazione della manifestazione; la Società Melette 2000 che, non solo ha permesso l’uso della pista durante il martedì di carnevale, Questi i vincitori: “Super Baby femminile” ha visto primeggiare Lisa Stona; “Super Baby maschile” Federico Marassi, Luca Gottardo e Lorenzo Vespignani; “Baby femminile” Giulia Frison, Francesca Gottardo e Cecilia Cavallon; “Baby maschile” Marco Munari, Andrea Pertile e Daniele Stona; “Cuccioli femminile” Marta Bonato, Asia Pianalto e Greta Bonomo; “Cuccioli maschile” Luca Spagolla, Jacopo Mazzilli e Gioele La Spina; “Ragazzi femminile” Stefania Marcadella, Valentina Oro e Camilla Magnabosco; “Ragazzi maschile” Riccardo Meneghin, Filippo Camposilvan e Riccardo Tobanelli; “Allievi femminile” Greta Pais Marden Nanon, Elena Mosele e Marella Marassi; “Allievi maschile” Diego Dalla Costa, Matteo Pertile e Gianluca Munari. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 21 A Campolongo l’ultima regionale della stagione Organizzata dall’ Unione Sportiva Asiago Sci, domenica 26 febbraio a Campolongo si è corsa la gara di sci nordico “Pool 2012”, ultima regionale di una stagione sciistica caratterizzata dalla poca neve caduta sull’altopiano. Duecentocinquanta atleti di tutte le età si sono confrontati per le categorie giovani senior, ragazzi, allievi, babi e baby sprint. Le gare sono cominciate in mattinata in una giornata di sole cocente e vento freddo, su circuiti caratterizzati da una neve un po’difficile e, diciamolo pure, di fine stagione. E’ stata la grande giornata di Luca Rigoni, primo classificato con una prova strepitosa nella categoria Giovani-Senior sul circuito di km 10 in tecnica classica, con un tempo di 26.11. Una stagione da incorniciare per Luca, protagonista principale di tante dispute, che con la vittoria di quest’ultima gara va a coronare quanto di buono è riu- scito a far vedere quest’anno. Nella stessa categoria è arrivato il nono posto di Davide Cantele: positive anche per lui le gare di questa stagione, mentre al femminile, sempre nella categoria Giovani-Senior troviamo il 9° posto di Deborah Rosa. Tra i ragazzi femminile la migliore, in 10^ posizione, è stata Giulia Panozzo, a seguire 19^ Anna Longhini. Tra i ragazzi maschile ottimo l’11°posto di Kristian Ronzani. Gran prova per Marta Cantele (Allie- In Germania al via i Mondiali Master, nel 2013 tocca all’Italia, all’Altopiano Fino al nove marzo, ad Oberwiesenthal in Germania, si tengono i Mondiali di Sci Nordico Master. Si tratta di una prova molto importante per l’Italia: non solo dal punto di vista atletico ma anche da quello organizzativo, dato che l’evento mondiale 2013 è stato assegnato al nostro Paese. Dall’Altopiano di Asiago (Vicenza), sede dei Mondiali del prossimo anno, si e’ infatti già mossa una rappresentanza italiana in qualità di Paese organizza- Una delegazione asiaghese a Oberwiesenthal capitanata dall’Assessore allo Sport, Franco Sella tore. Uno spazio espositivo nel cuore della competizione tedesca, infatti, racconterà le peculiarità dei Mondiali del prossimo anno che saranno tutti Made in Italy. La rappresentativa di Asiago 2013 è composta dai responsabili dei vari settori (direzione gara, trasporti, logistica ecc.) e da una rappresentanza del Comune diAsiago capitanata dall’Assessore allo Sport, Franco Sella. Il ruolo della delegazione italiana e’ anche quello di “os- servare”, sotto il profilo degli aspetti tecnici, quanto fatto dai cugini tedeschi per organizzare al meglio la Masters World Cup Asiago 2013. L’attrazione per il nostro Paese e’ comunque molto forte: entusiastici i commenti della commissione internazionale presentatasi ad Asiago alcuni mesi fa e, ad un anno dall’evento, più di meta’ dei posti letto disponibili è stato riservato. Campionati italiani allievi di fondo, 9 altopianesi a caccia di medaglie Saranno 32 i fondisti veneti che da venerdì a domenica gareggeranno ai Campionati italiani di sci di fondo della categoria Allievi (nati negli anni 1996 e 1997), manifestazione proposta a Passo Cereda, località al confine tra le province di Trento e Belluno, dalla società bellunese Polisportiva Sovramonte. Tra i convocati anche una buona rappresentanza altopianese. Del gruppo della allieve fanno parte anche Maria Cherubin (Us Asiago), Giorgia Parini (2 AAsiago), Marta Cantele (Us Asiago), Maria Nives Valente (Us Asiago), Veronica Rossi (Us Asiago), Elisabetta Cantele (Us Asiago). Tra gli allievi troviamo: Giovanni Spagnolo (Us Asiago) e Jacopo Giardina (Us Asiago), Una delle riserve è Sebastiano Dalle Ave (Us Asiago). I Campionati italiani Allievi prevedono venerdì 2 marzo la gymkana, prova di abilità in tecnica libera, sabato 3 le prove individuali in tecnica classica e domenica 4 con la staffetta. vi femminile) che ha chiuso settima, seguita dal 10° posto di Elisabetta Cantele e l’11° di Veronica Rossi, mentre tra gli Allievi maschile un pimpante Giovanni Spagnolo è arrivato 5°. Per i piccoli atleti cuccioli , baby,e baby sprint c’è da dire un “bravissimo” a tutti: la gara prevista era una Gimkana, prova particolare caratterizzata da un tracciato con ostacoli, porte da discesa da fare a slalom, dossi e cunette, salti per rendere più divertente la competizione. Sembra ieri l’inizio delle gare, invece siamo già arrivati al capolinea della stagione del fondo: è il momento di tirare le somme e i risultati ci sono tutti. L’impegno c’e sempre da parte di ogni atleta, assieme alla gran voglia di arrivare sul gradino più alto del podio, spesso bisogna fare i conti con gli avversari, ma i nostri atleti non mollano mai. In conclusione due parole sullo sport del fondo, arma vincente per aiutare a educare a vivere, risorsa e opportunità per i nostri figli: insegna la fatica, a porsi degli obiettivi, ma anche la passione per la natura e il territorio, l’appartenenza ad un gruppo, il rispetto, le regole che sono fondamentali per i nostri giovani. Un grazie infine a tutti coloro che appartengono al mondo del fondo, e, come sottolineato dal presidente Sergio Vellar, agli sponsor che sostengono l’ Unione Sportiva Asiago Sci. Morena Turetta Ragazzi e allievi in corsa per il campionato regionale Diciannove gli atleti di sci alpino altopianesi qualificati Si è concluso con la sesta gara disputata il 25 febbraio il circuito provinciale di sci alpino per le categorie ragazzi-allievi; atleti nati negli anni 1999 e 2000 per i ragazzi e 1998 e 1997 per gli allievi. Con due gare per disciplina tra slalom speciale, slalom gigante e super gigante, gli atleti di tutta la provincia di Vicenza si sono sfidati tra i pali snodati per ottenere il punteggio necessario ad accedere alla finale dei Campionati Regionali, finale in programma sulle nevi di Malga San Giorgio a Verona che però a causa delle elevat e t emperature recenti sono stati spostati sulle piste di Alleghe nel bellunese. Gli atleti dell’Altopiano qualificati sono 5 per lo Ski Team Altopiano di Asiago: Riccardo Meneghini, Josef Zattarin, Serena Di Marco, Diego Dalla Costa e Riccardo Cantele; sono 4 per lo Sci Club 6 Campanili: Valentina Oro, Camilla Magnabosco, Valerio Oro e Simone Stefani; 4 per l’U.S. Asiago Sci: Maria Grapiglia, Anita Muraro, Christian Bonato e Nicola Zini e sono 6 per lo Sci Club Gallio: Mattia Frison, Andrea Sambugaro, Greta Pais, Elena Mosele, Matteo Pertile e Gianluca Munari. Gli atleti al termine delle tre gare, una per ogni specialità, se piazzati fra i primi sette per i maschi e le prime quattro per le femmine, avranno diritto ad accedere alla grande finale nazionale in programma a Tarvisio dal 25 al 30 marzo. N.P. 8 l’Altopiano Sabato 3 marzo 2012 22 Pattinaggio a coppie: Filippo Ambrosini a Minsk in corsa per il titolo iridato L’atleta asiaghese partecipa ai mondiali Junior in coppia con Alessandra Cernuschi Sono in corso in questo fine settimana a Minsk i Campionati Mondiali Junior di pattinaggio di figura su ghiaccio. Alla manifestazione iridata, dalla quale usciranno i campioni mondiali juniores di artistico femminile, maschile, a coppie di danza sul ghiaccio, partecipa anche l’asiaghese Filippo Ambrosini. Un traguardo eccellente se si considera che il nostro atleta è stato convocato, insieme alla quindicenne milanese Alessandra Cernuschi, per la competizione a coppie, specialità nella quale si può con- siderare un neofita. I due infatti formano una coppia artistica e si allenano insieme solo dall’aprile dell’anno scorso. Nell’estate scorsa, sotto la guida di Tiziana Pagani, tra uscite a Boston, Courchevel e Folgaria, dove la squadra del Forum di Assago si allena tutti gli anni, si sono visti i primi esercizi prender forma. Filippo e Alessandra hanno subito trovano feeling nei salti in parallelo e sono riusciti bene anche i primi sollevamenti, qualche difficoltà è invece emersa nelle trottole. A Novembre, a Bolzano, la prima gara ufficiale della nuova coppia, nella quale arriva, nonostante qualche problema, un bel terzo posto. Ai recenti Campionati Italiani a Courmayeur, dove Filippo ottiene il quinto posto nel singolo, categoria senior, per la coppia di nuova formazione Ambrosini – Cernuschi, tra lo stupore generale, arriva una bellissima medaglia d’argento ancor più meritata se si considera il grande sforzo fisico sostenuto dal nostro bel cavaliere affrontando due gare di quel livello (singola e in cop- Stefani e Tumolero ai Mondiali Junior Son partiti sabato scorso, il biglietto aereo per l’Oriente se lo sono guadagnato lavorando duro in tutti questi mesi di gare, ora finalmente possono dire “Io c’ero!” . Lo possono dire i due ragazzi della Sportivi Ghiaccio Roana - pattinaggio velocità che si sono qualificati ai Campionati Mondiali Junior All Round che si svolgeranno ad Obihiro in Giappone il 3-4 Marzo. I nostri due Alfieri sono Andrea Stefani e Nicola Tumolero. Hanno entrambi iniziato giovanissimi a calcare le piste ghiacciate, a 6 anni già gareggiavano nelle categorie Promozione e tutti e due han subito dato mostra di talento e abilità. Si può dire che Nicola aveva più la predisposizione per lo Short Track, ma in questi anni ha preferito dedicarsi alla pista lunga e, soprattutto quest’anno, sotto la guida del suo Allenatore Matteo Rigoni, ha compiuto notevoli progressi . Andrea invece,seguendo le orme del fratello Luca un po’ più grande di lui, ha sùbito dato l’impressione di ca- varsela bene in pista lunga, soprattutto grazie alle sue lunghe leve. Da due anni membro della Selezione Giovanile, prima, e della Squadra Junior poi, con il tecnico Federale Baroni ha affinato la tecnica e la sua specialità son diventate le distanze lunghe. Ora, entrambi, con il pinetano Giovannini formano la Squadra che difenderà i colori dell’Italia nella specialità dell’inseguimento. Specialità che ha dato grosse soddisfazioni ai veterani atleti Altopianesi Stefani Luca ed Enrico Fabris. Ci auguriamo che i nostri possano seguire le loro orme…o meglio le loro tracce sul ghiaccio. Oltre al prestigioso fatto di essere in Giappone ci auguriamo che Andrea e Nicola possano ottenere brillanti prestazioni cronometriche e che facciano esperienza, sempre utile per gestire al meglio gli impegni che,di sicuro, li vedranno protagonisti nelle prossime stagioni. Da tutti noi della SGRoana un grande IN BOCCA AL LUPO! V.F. Un weekend speciale per la Sportivi Ghiaccio Roana Un fine settimana con i fiocchi, in tutti i sensi, quello del 17-18-19 febbraio per la Sportivi Ghiaccio Roana. Il venerdì, ad Inzell in Baviera, nella “German Open” gara internazionale all-round, i nostri ragazzi, Andrea Stefani e Nicola Tumolero, hanno ottenuto due prestigiosi risultati, il miglioramento dei propri tempi personali nei 500 e nei 3000 metri e, contemporaneamente, si sono guadagnati il biglietto per i Mondiali Junior che si svolgeranno ad Obihiro in Giappone il prossimi 9-10 marzo. Nel 3° Grand Prix di Collalbo Andrea 2° e Nicola 4° con ulteriore miglioramento del personale dei 1000 m. Ottima prova, al rientro dopo un lungo periodo di assenza per guai fisici, di Matilde Rigoni con un nuovo personale sui 1500 in 2.48.50 al 5° posto di categoria. Fantastico 1° posto per il Master Vittorio Gios. A Trento, in contemporanea, si svolgeva il “51° Trofeo Nicolodi”, prestigiosa gara internazionale con 120 atleti al via e 20 Società di tutta Europa dove Alessia Tumolero si è piazzata al 2° posto e Marco Zovi al 3° negli Junior C . Matteo Ambrosini 8° e Davide De Guio 25° nei Jun E; completa la classifica dei nostri portacolori il 7° posto di Ludovica Boaretto negli Jun F. pia) nello stesso giorno. Ora questa grande opportunità, che, vada come vada, rappresenta comunque un risultato prestigioso e un motivo d’orgoglio per il giovane asiaghese. Decisamente importante e notevole quanto realizzato in ambito sportivo da Filippo in meno di dieci anni; una carriera di tutto rispetto, con oltre trenta titoli già messi in saccoccia in varie competizioni, cominciata sul ghiaccio del Palaodegar nel Circolo Pattinatori Asiago, con Anita Forrer, e poi proseguita con il suo trasferimento a Milano dove è stato fin qui seguito da Cristina Mauri, anche lei con “appigli” altopianesi (ha sposato Ricky Tessari di Canove). Ai Mondiali Filippo puntava già da tempo. La partecipazione alla competizione iridata rappresentava il suo grande obiettivo già nel 2009 dopo aver vinto il titolo tricolore Juniores a Brescia nel 2009. Ora può coronare uno dei suoi sogni, un buon incentivo per continuare nel suo profondo impegno per dare sempre il meglio di sé con buona tecnica, espressività ed eleganza, caratteristiche che certo non gli fanno difetto. Il ritorno di un Campione Da anni aveva smesso di gareggiare, diventando l’uomo del ghiaccio, colui che realizza la eccezionale pista di pattinaggio veloce di Busafonda del Centro Sportivo Forestale. Era uno sprinter notevole, il migliore del suo periodo, membro della Squadra Nazionale per diversi anni. Quest’anno si è deciso a rimettersi in gioco, dopo aver visto tanti ragazzi passargli davanti sfrecciando sulla pista che lui realizzava e gli è venuta nostalgia, ha preso la tessera della SG Roana per essere in regola con la Federazione e ha voluto cimen- tarsi nella oramai nutrita categoria dei Masters. Stiamo parlando di Vittorio Gios “Toio”, classe 71, fisico eccezionale, si è allenato diligentemente, senza esagerare perché a volte l’entusiasmo vorrebbe che ci si desse dentro ma, remore del suo passato di grande atleta, sa che si deve procedere per piccoli passi. Non ha sbagliato, i risultati gli han dato ragione, non tanto per il piazzamento, ma per i tempi ottenuti. Al suo rientro , in occasione del 3° Grand Prix di Collalbo sabato 18 e domenica 19 febbraio, ha ottenuto un notevole 42.64 nei 500 e 1.29.66 nei 1000. Son tempi di tutto rispetto per un Master. Era l’ultima gara della stagione in cui poteva cimentarsi e lui l’ha vinta con merito. La prossima stagione, sarebbe bello potesse partecipare a tutte quelle in calendario e, ancor più bello, sarebbe che sulla sua scia anche altri dei molti pattinatori dell’Altopiano si unissero a lui in questa bella avventura. La Sportivi Ghiaccio Roana sarebbe ad aspettarli a braccia aperte. V.F. 8 l’Altopiano Sabato 3 marzo 2012 23 Calcio – Prima Categoria Il Canove calcio riparte da Vescovi CALCIO Il nuovo mister si dice fiducioso sul proseguo del campionato, nonostante, per ora, i risultati non gli diano ragione. “Credo che l’esperienza fatta nel girone d’andata darà i suoi frutti” Calcio – Terza Categoria Asiago avanti a singhiozzo Dopo la pausa invernale, l’Asiago Calcio Altopiano ha disputato la prima partita di ritorno contro il San Vito Bassano nella quale il pareggio era ormai scritto e persa invece, malamente, al 95°. dopo due domeniche di rinvii per le avverse condizioni climatiche, i giallorossi sono tornati a giocare, contro il Facca, buona squadra che naviga in zona play off. E’ stata una partita impegnativa soprattutto perché alla squadra di Mister Lorenzi è mancata la possibilità di allenarsi in modo adeguato, persa per 1 - 0 con un cla- Mister Lorenzo moroso regalo dell’Asiago agli avversari. 1 - 1 invece con l’ Arsenal Cusinati con il quale al momento la formazione dell’Altopiano condivide il quinto posto in classifica. Il presidente Federico Longhini commenta così la prima parte del campionato: “Dopo un’ inizio di campionato poco soddisfacente , con 5 sconfitte, una dietro l’altra, abbiamo infilato una serie di vittorie che ci hanno portato nelle zone alte della classifica. Speriamo che la cosa si ripeta anche al ritorno, magari riuscendo a mettere in saccoccia qualche punto in più, in modo da trovarci alla fine del campionato tra le prime cinque squa- dre e la possibilità di giocarci le nostre carte ai play off. Credo che la prima posizione sia un affare tra Real Campese e San Pietro Rosà , compagini che hanno dimostrato di avere qualcosa in più delle altre ma, si sa, i conti si fanno sempre alla fine ed é quello che faremo anche noi”. “Ho piena fiducia , l’ho sempre avuta anche nei momenti più difficili, in mister Lorenzi – continua Longhini - e nei ragazzi che sono sicuro con la loro carica agonistica sapranno darci delle soddisfazioni”. Un cenno anche al settore giovanile, che dopo la pausa inverLorenzi nale ha ripreso in pieno l’attività. “Anche da lì – conclude il presidente - sono sicuro che arriveranno dei buoni risultati visto che più di una squadra naviga nei primi posti delle rispettive classifiche. Ricordo la vittoria dei Pulcini nel torneo autunnale, che ha permesso la partecipazione alla “Champions league” di categoria a Vicenza in cui si sono messe in evidenza due/tre individualità per le quali ci sono già arrivate richieste da importanti società professionistiche, questo a dimostrazione del buon lavoro condotto dai nostri allenatori. Colgo l occasione per ringraziare i dirigenti e gli accompagnatori che seguono le squadre con tanto impegno e passione”. Calcio a 5 Ultime 3 settimane di campionato molto intense e cariche di importanti appuntamenti e risultati per l’Immobiliare Stella Asiago calcio a 5 che, grazie agli ultimi 3 successi, raggiunge i vertici della classifica del Campionato Regionale di Serie D, seppure in coabitazione con il Marano. Dopo la travagliata e bruttissima partita disputata dall’Asiago a Costabissara, la cui meritata sconfitta è stata successivamente ribaltata dal Giudice Sportivo in un’importante vittoria per 6 a 0 a favore dell’Asiago a causa della presenza in campo, tra le file della squadra locale, di un giocatore non tesserato, sono Immobiliare Stella Asiago ai vertici della classifica seguite due importanti vittorie; la prima in casa, con il risultato di 7 a 3 contro il Velo, la seconda, molto avvincente ed intensa, a Thiene contro la compagine locale, con il risultato di 4 a 1. Raggiunta la testa della classifica, l’Asiago dovrà però affrontare, da qui alla fine del campionato, previsto per la fine di aprile, molti altri importanti ed insidiosi appuntamenti, tra cui, in trasferta, la sfida al vertice con la capolista Marano, in programma per il prossimo 3 aprile. I prossimi importanti appunta- menti casalinghi, presso il Centro Sportivo Comunale – Palestra IPSIA di Asiago, per l’Immobiliare Stella Asiago calcio a 5, sono previsti per mercoledì 7 marzo 2012, ore 21,30 , contro il Malo, mentre lunedì 12 marzo 2012, alle ore 21, per il passaggio alle semifinali di Coppa Veneto, l’Asiago affronterà la fortissima compagine trevigiana del San Fior Treviso. Vi aspettiamo numerosi a sostenere i nostri ragazzi. Alessandro Cunico Fiducia. E’ la parola d’ordine del nuovo “comandante” della truppa del Canove Calcio, Massimo Vescovi. Fiducia nei propri mezzi e nel proseguo del campionato. Nonostante l’esonero del mister della promozione Sandro Baù. E nonostante l’inverno abbia “indebolito” la compagine con la partenza di qualche giocatore. “Sono fiducioso e vedo che i ragazzi sono agguerriti nel voler riscattarsi da un periodo non certo favorevole – spiega Vescovi – Sapevamo che la prima categoria sarebbe stata dura ma forse qualcuno non aveva coscienza di quanto dura fosse realmente”. Una fiducia che, per ora, non trova riscontro nei risultati. Anche domenica scorsa la squadra gialloblu ha subito una sconfitta nel match contro il Summania. Ma più che lo zero nella tabella vittorie del Mister, pare che il problema più grosso sia la difficoltà del Canove a ritrovarsi. Poco gioco e poche idee in campo anche secondo le cronache sportive; una situazio- ne che si è aggravata dopo le due settimane di riposo forzato, con la sospensione del campionato per gelo. Un riposo per certi versi benefico che ha dato al mister l’opportunità di recuperare parecchi giocatori ammalati o acciaccati. Rinforzi interni assolutamente necessari visto che la “campagna acquisti” di riparazione non ha portato nelle fila del Canove nuovi volti; anzi si è visto il rientro a Breganze del centrocampista centrale offensivo Andrighetto e la rinuncia del centrocampista latera- le Cortese. Una pausa che ha però permesso a Vescovi e alla squadra di guardarsi dentro per cercare nuove motivazioni per proseguire nel campionato di prima categoria. Vescovi vuole tradurre queste difficoltà in un moto d’orgoglio dei ragazzi, quasi tutti provenienti dalle giovanili, che nel recente passato hanno saputo inanellare una serie di successi. Ed è forse proprio questa serie di successi che da una parte ha frenato la corsa alla salvezza dei gialloblu; la poca esperienza soprattutto nel gestire il risultato e nel tenere campo, lasciando troppo volte l’iniziativa all’avversario, è costata punti preziosi che ora pesano come macigni. “Credo che l’esperienza fatta nel girone d’andata darà i suoi frutti – conclude Vescovi – Però sarà solo il campo a confermare o smentire queste mie sensazioni. Comunque resto fiducioso”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 24 VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO SPORT L’ASIAGO BATTE LA CAPOLISTA E TORNA IN ZONA PROMOZIONE Bene anche l’Under 18 che vede la zona play off; l’Under 14 crolla al Master Round Colpo grosso martedì scorso a Nove con l’Asiago che ha battuto per 3 a 1 la capolista del Tecnoforni Nove nel match valevole per l’11° giornata di campionato di 3a DIV Femminile FIPAV e intascando così tre punti pieni e preziosi in chiave play off promozione. Gara ad alta concentrazione da parte delle ragazze dell’Altopiano che tornano, a sei giornate dalla fine della regular season, a rivedere le zone alte della classifica portandosi nuovamente a ridosso del gruppo di testa che fino a un paio di settimane fa sembrava diventato nuovamente un traguardo irraggiungibile. A rendere il quadro, se possibile, ancora più favorevole c’è anche da notare che l’Asiago ha già effettuato la propria giornata di riposo mentre il gruppetto di testa naviga con una partita in più. Chiaramente ci vorrà tutta la determinazione e la voglia di arrivare lassù per uscire da questi sei match rimanenti con almeno due dei tre punti a disposizione: tecnica ed esperienza alle ragazze asiaghesi non manca e lo spogliatoio sembra rispondere adeguatamente al semi avvicendamento in panchina. Coach Munari, infatti, ha dovuto lasciare la guida della squadra per motivi professionali a Luca Cafaro che già, in vista di questo avvicendamento, aveva iniziato a fre- “L’under18 è la compagine neoformata del Volley Asiago Altopiano. Bisogna però precisare perché è nata l’under18! Tutto parte dal modesto ma notevole progetto che il Volley Asiago Altopiano si è predisposto di raggiungere: diventare una società seria e importante nel palcoscenico della FIPAV. L’alto numero d’iscrizioni che quest’anno la società ha raggiunto, ha permesso, così come avviene nelle società competitive, di creare una squadra satellite della nostra prestigiosa “terza divisione”. In questo modo le ragazze hanno la possibilità di crescere migliorandosi tecnicamente e rinforzandosi caratterialmente forgiandosi sull’aiuto delle nostre eccellenti atlete che gareggiano in terza divisione. A questo proposito si devono elogiare le ragazze della terza divisione che non solo hanno accolto con entusiasmo il progetto della società, ma al tempo stesso si sono messe a disposizione delle nuove ragazze aiutandole nei momenti di difficoltà!” Quindi la squadra e’ composta da atlete nuove o da atlete provenienti da categorie inferiori dell’Asiago? “La squadra è composta di atlete che quest’anno sono entrate a far parte della nostra società. Sono tutte giovanissime, alcune delle quali ancora quattordicenni, ma hanno portato con sé una valigia piena di entusiasmo e voglia di divertirsi che hanno permesso alla squadra di crescere fino a raggiungere i primi successi. Ovviamente le difficoltà non sono mancate! Il primo ostacolo è stato quello di riuscire a trovare una collocazione dove poterci allenare, che sembrerà banale ma è il fulcro su cui ruota la solidità di una squadra. Poi, trattandosi di una nuova compagine, bisognava creare un clima dove le ragazze potevano dare sfogo a tutta la loro energia e voglia di divertirsi che in uno sport è fondamentale. E in questo le ragazze sono state meravigliose riuscendo in poco tempo a compattarsi e a stringere dei solidi rapporti d’amicizia e stima reciproca. Fatto ciò sono finalmente arrivati i primi successi!” La classifica però fino a qualche giornata fa era un po’ impietosa, giusto? “Si, infatti, dopo un primo periodo un po’ burrascoso in termini di risultati, raccogliendo solo pochi set vinti in un campionato che ci vede fronteggiare contro sette squadre agguerrite e competitive, sono arrivate cinque vittorie che ci hanno catapultato al quinto posto con ancora non solo due gare da disputare ma anche due partite da recuperare. Tra le vittorie più belle si possono citare i due successi per 3-1 contro le due squadre prime in classifica che ci hanno fatto capire il nostro reale potenziale; la strepitosa battaglia nel derby contro lo Slegar vinta per 3-2 dopo essere stati sotto 0-2; e l’ultima di Sabato 25 Febbraio con un perentorio 3-0 che ci ha consacrato come la squadra che punta spedita a disputare dei play-off da protagonista! La società ci crede, le ragazze lo vogliono…spero che anche la città ci spinga con quell’entusiasmo caratteristico di Asiago!” quentare la palestra insieme a Munari da alcuni mesi. Questa dunque la classifica dopo 11 giornate di campionato: Tecnoforni Nove 22 pt, Pol. Povese 19, Poybrex 18, Volley Asiago e Angarano 17, seguono Santa Croce, Auxilium, Perlena e Schio. Prossimo appuntamento per il Volley Asiago mercoledì 7 Marzo alle 19:30 in quel di Perlena in un match in cui è vietato fallire. Ottimo anche il momento dell’Under 18, sempre di Luca Cafaro, alla quale è dedicato l’approfondimento di questo numero. Le giovani ragazze del Volley Asiago stanno risalendo la china dopo un avvio di campionato stentato e adesso si può anche iniziare a pensare a un possibile accesso in zona play off. Cade invece l’Under 14 nel girone Master Round di quarti di finale che si è svolto domenica scorsa 26 febbraio a Torri di Quartesolo. La squadra di Plebs e Ilenia Basso patisce eccessivamente la mancanza di esperienza in un contesto ristretto di squadre di alto livello. Queste infatti le parole di Lucio Plebs alla fine del girone: “Abbiamo perso male con il Torri (3 a 0), una squadra che era praticamente la selezione provinciale FIPAV dell’anno scorso (tutte alte più di 1,70 e molto preparate). Primo set disastroso, poi meglio ma sembrava che quando ci avvicinavamo con il punteggio nessuno si prendesse più la responsabilità per fare un attacco o per ricevere una palla in difesa. Abbiamo fatto si e no 2 schiacciate, il resto erano timidi attacchi in palleggio !!! Abbiamo perso 2 a 1 anche con il Cassola, che era molto più alla nostra portata, anzi, molto inferiore, ma l’emozione e la poca esperienza in questi gironi veloci ci ha giocato brutti scherzi... le ragazze erano paralizzate in campo, terrorizzate. Ci è servito comunque per fare esperienza e per far vedere alle ragazze a che livello si può arrivare con l’allenamento (il Torri si allena 5 giorni la settimana per 2 ore!!!)” . Sconfitta anche per l’Under 13 a Vicenza contro la bestia nera dell’Argine. Partita comunque ancora una volta falsata dalle deroghe per le fuori quota. L’Argine, come all’andata, ha messo a referto 4 giocatrici fuori quota (14 anni) ed era quindi come giocare contro una Il punto sull’Under 18 La squadra è nata come vivaio per la 3a divisione, ma sta certamente mostrando una propria dignità e qualche risultato inaspettato. Ne parliamo con Luca Cafaro (Foto) che ha preso in mano la squadra dall’inizio della stagione. squadra di categoria superiore. C’è di buono che comunque l’Argine non fa classifica, e proprio per questo motivo il VolleyAsiago è da considerarsi terza in classifica. Sempre domenica 26 febbraio è sceso in campo anche il Mini Volley. Nutritissima la partecipazione dei piccoli atleti dell’altopiano: 27 tra Mini Volley e Mini Volley Baby. Le tre squadre hanno ottenuto un primo e due quarti posti nella classifica finale, ma al di la del risultato, ciò che conta è che i bambini in questi raggruppamenti AICS si divertono e vivono una giornata in amicizia e allegria. VOLLEY CESUNA Le buone notizie non vengono mai da sole si dice, e anche una ciliegia tira l’altra. Parliamo della varietà dolce dei frutti che, fra i primi, tingono di scarlatto la nostra primavera. Dolce come una ciliegia è il profumo della vittoria che allieva le fatiche spese sul rettangolo di gioco, allenamento dopo allenamento. L’entusiasmo della sequenza interminabile di vittorie messe a segno dall’accoppiata Caseificio Pennar e U16 Rigoni di Asiago, è stato trasfuso nell’animo della Bussola Immobiliare che ha ritrovato nell’ultimo scorcio di campionato quella sicurezza data per latitante all’interno del gruppo. Se la trasferta di sabato 18 febbraio, fine settimana associato alla 14a giornata nel Campionato di Seconda Divisione femminile, che metteva a confronto la formazione altopianese con il Longare-Castegnero, poteva presumibilmente concludersi a favore del Volley Cesuna, non così si pensava dell’ultima sortita roanese in programma lo scorso sabato. Ma andiamo per ordine: la corposa ristrutturazione attuata al gruppo nella presente stagione sportiva e la conseguente, nonché necessaria, scorta di esperienza da immagazzinare, hanno spostato l’attenzione della squadra femminile verso la parte bassa della classifica del campionato cadetto. Ciò nonostante, per non lasciarsi sfuggire comunque l’obiettivo minimo della salvezza, l’imperativo è di imporsi negli scontri diretti contro le avversarie a ridosso della zona retrocessione. Bene: Longare era di sicuro una partita da vincere; tra il dire e il fare… per fortuna stavolta il mare se n’è stato per conto suo cosicché il risultato, per quanto sudato, è andato a favore delle altopianesi che si sono imposte 3 a 0, parziali di 25-19, 25-21 e 25-17. La settimana successiva, sabato 25, un brioso pubblico ha salutato a Roana l’inaspettata affermazione al tie-break nei confronti dell’Orgiano, quarta forza del Girone A di Seconda Divisione. Una partita dove l’equilibrio in campo ha fatto da filo conduttore per tutto il match alternando, di volta in volta, una squadra o l’altra. A fare la parte da leone, nel Cesuna, la palleggiatrice Valentina Rigoni, abile a smistare la palla a seconda della situazione di gioco, dando così la possibilità a tutti i terminali offensivi di dare il proprio contributo. Una vittoria corale e meritata che ha infuso sicurezza nel gruppo allenato da Corrado Pesavento, soprattutto per come è maturata. 3 a 2 il risultato finale a favore de La Bussola, parziali di 25-23, L’enplein è servito 18-25, 25-17, 23-25 e 15-8, in un confronto interminabile che consegna alla formazione di casa 2 dei tre punti in palio. Dopo la 15a giornata il Girone A è guidato dal Volley Castellana (prossimo avversario del Cesuna) con 42 punti, al secondo posto il Clima Confort di Marostica a quota 39. Il Volley Cesuna conserva l’ottava posizione a 16 punti allontanando, per il momento, l’insidia Altair di Vicenza che insegue a 14 punti. Per rimanere in campo femminile non segna cedimenti il percorso dell’U16 femminile nel campionato di Terza Divisione U16: dopo Marano Vicentino e Valli del Pasubio, tocca alla Pallavolo Cogollo soccombere alla formazione altopianese allenata da Beatrice Pesavento. 3 a 1 questa volta il risultato scaturito nella trasferta di sabato 25 febbraio, parziali di 19-25, 25- 14, 25-20 e 25-18 a favore del Volley Cesuna. Grazie agli ulteriori punti incassati le altopianesi consolidano la testa della classifica del girone C con 9 punti mentre il Volley Towers rimane secondo a quota 8 punti. Il cammino verso conclusione del campionato è ancora lungo, visto che terminerà a metà maggio, ma l’importante è essere partiti col piede giusto visto che il premio finale potrà essere rappresentato dalla promozione nel campionato cadetto. Sul fronte maschile, continua la striscia di risultati positivi del Caseificio Pennar, la formazione allenata da Fabio Munari che partecipa al Campionato di Seconda Divisione. Le vittorie, conseguenza dell’ottima preparazione tecnico-tattica della squadra, hanno rappresentato anche un involontario volano pubblicitario per il settore maschile: sono addirittura sei le new entry U18 nella presente stagione, tanto da far balenare al Presidente Maurizio Magnabosco l’idea della partecipazione al relativo campionato di categoria. Intanto sul campo è arrivata la quarta vittoria consecutiva del Cesuna nei confronti delle avversarie, ripetendo nel girone di ritorno quanto accaduto nell’andata. A questo punto però sono d’obbligo gli scongiuri in quanto le ultime due partite in programma saranno disputate contro le uniche squadre che hanno negato la vittoria agli altopianesi: Olimpia Zanè e U.S. Summano. In ogni caso dopo la vittoria ottenuta dalla squadra altopianese a Povolaro sabato scorso (il Cesuna è andato ad imporsi a Dueville con il risultato di 3 a 1, parziali di 25-16, 22-25, 2516 e 26-24), il Caseificio Pennar può dormire sonni tranquilli avendo già raggiunto matematicamente il terzo posto in classifica, quello che delimita l’accesso ai playoff promozione. Dopo la dodicesima giornata il Caseificio Pennar occupa la prima posizione del girone B con 24 punti all’attivo seguito dall’U.S. Summano e Volley Rosà a 20 punti infine Zanè, quarto con 19 punti. Nonostante questa sicurezza non c’è dubbio sul fatto i confronti di sabato 3 marzo alle 18,00 a Zanè e sabato 10 marzo alle 20,30 al Palazzetto di Roana contro l’U.S. Summano saranno l’ennesima occasione per sfidare le tenuta delle coronarie: deboli di cuore avvisati! 8 l’Altopiano Sabato 3 marzo 2012 SPORT 25 Amatori Hockey Altopiano, una vittoria in grande stile Enego, chiusi i corsi di sci Si sono chiusi nel migliore dei modi i corsi di sci alpino e nordico, che sono ormai da anni, una immancabile e intelligente iniziativa del Patronato di Enego e di don Andrea Finco. Quest’anno hanno rischiato di saltare per l’assenza di neve e le gare sono state in forse fino alla fine, ma grazie alla tenacia ed al lavoro degli organizzatori alla fine tutto si è svolto regolarmente. Una ventina di bambini delle Primarie e Secondarie anche quest’anno si sono iscritti nei singoli corsi, tenuti da maestri qualificati che prestano come volontari la loro preziosa opera. Come sempre, a coronare la piacevole e costruttiva esperienza sportiva, le consuete gare e la attesa festa di fine corso, durante la quale vengono anche effettuate le premiazioni. Una festa che ogni anno raccoglie un numero davvero notevole di ragazzi genitori, nonni, simpatizzanti. La cosa più piacevole è vedere poi i bimbi premiati, la soddisfazione che esprimono le loro belle facce ancora rosse per la fatica ed il freddo pungente, e alla fine, nessuno escluso, tutti tornano a casa almeno con una coppa. Le gare di slalom e di fondo, vengono organizzate e condotte con rigore, le classifiche sono stilate con attenzione e precisione, a questo proposito vengono coinvolti anche giudici federali, ma il tranquillo agonismo finale è solo un pretesto per festeggiare lo sport e mettere in evidenza gli aspetti più importanti ai quali questo educa: la socialità, il rispetto del prossimo e delle regole di convivenza. Stefania Simi Si è chiuso con un 3 – 10 senza appello il secondo incontro amichevole, svoltosi giovedì 23 febbraio, tra le squadre Red Muss di Feltre ed Amatori H o c k e y Altopiano. Una sfida di ritorno al “Drio le Rive” di Feltre che ha visto i padroni di casa presentarsi al gioco decisamente impreparati e con poco spirito d’unione rispetto al precedente incontro tenutosi all’Odegar lo scorso 25 gennaio. Buona prestazione degli Amatori altopianesi, nonostante i pochi giocatori in campo, indeboliti dai fastidiosi malanni di stagione, costretti dunque a schierare due sole linee, ma coperti magistralmente da Martina Caneva a difesa della gabbia. Al contrario i Red Muss, presenti in campo in buon numero, hanno mostrato un gioco all’insegna del poco ordine e della scarsa rapidità nelle situazioni di cambio. La tensio- ne per la sfida ha giocato un brutto scherzo ai feltrini, dimostratisi bloccati nel gioco fin dall’inizio, penalizzati da deconcentrazione ed eccessiva superiorità in zona neutra, che alla lunga peseranno nell’economia di gara. Non è stato dunque difficile per gli ospiti altopianesi riuscire a penetrare nei varchi lasciati inconsapevolmente aperti dai Red Muss di fronte alla loro gabbia, infilata a più riprese. Grande la soddisfazione riscontrata nella panchina degli Amatori Hockey Altopiano, che festeggiano il risultato ottenuto grazie e soprattut- to ad un gioco divenuto espressione dell’unione dell’intera squadra. Un successo che lo staff della compagine altopianese riassume così: “Contro i Red Muss siamo stati per la prima volta squadra. Senza tanto criticare, brontolare e discutere, abbiamo giocato la partita con grande spirito e determinazione. Grazie a tutti! E un grazie speciale va però a Martina (sei grande!). Con la schiena coperta, è tutto un altro gioco.” Al termine dei sessanta minuti di partita, invece, malumori e lamentele sono arrivati dai supporter dei pa- droni di casa, speranzosi all’inizio dell’incontro di poter riconfermare il risultato dello scorso match in quel di Asiago e al termine increduli e delusi nell’aver visto la propria squadra poco compatta, estremamente tesa ed altamente distratta, incapace di rispondere a situazioni provate e riprovate in allenamento. Ed una volta deposte le “armi”, la trasferta si è conclusa con un sano momento in compagnia, davanti ad una buona pizza, all’insegna della condivisione e dell’amicizia. Giulia Rossi Scacchi - Campionato a Squadre Promozione Regionale Veneto Inizio in salita per la compagine altopianese E’ iniziato domenica 19 febbraio il Campionato a Squadre Promozione Regionale. Sono quattro i gironi costituiti in Regione con 5 squadre per ogni girone. La vincitrice di ogni girone sarà promossa alla Serie C Nazionale. Le squadre inserite nel nostro girone sono il Marostica 2, l’Asolo 2, il Montebelluna 3 e l’Arzignanese 1. Il Campionato si svilupperà in quattro giornate con cadenza quindicinale: due incontri in casa e due in trasferta più una giornata di riposo. Inutile negare che il girone in cui siamo stati inseriti presenta almeno una compagine al di sopra delle altre per l’altissimo livello dei giocatori iscritti. Per quanto ci riguarda la prima giornata ci ha visti in trasferta a Marostica e l’incontro si è giocato presso la Biblioteca della città degli scacchi. Abbiamo schierato Marco Baschirotto (1N) in 1^ scacchiera, Vinicio Rigoni (1N) in 2^ scacchiera, Luciano Villanova (2N) in 3^ scacchiera, Thomas Porro (NC) in 4^ scacchiera e con Fede- rico Scarsella prima riserva. Gli avversari hanno risposto con Stefano Zulian (1N) in 1^ scacchiera, Biagio Andolfatto (1N) in 2^ scacchiera, Andrea Marchini (1N) in 3^ scacchiera e Raoul Bortolon (NC) in 4^ scacchiera. Gli incontri sono durati tutti dalle 2 ore e mezza alla 3 ore. Il primo ad aver termine è stato quello in prima scacchiera dove Stefano Zulian ha prevalso sul nostro “Baschi” grazie anche ad un errore di calcolo di quest’ultimo. Subito dopo il “Vincio” ha riequilibrato le sorti dell’incontro battendo in 2^ scacchiera Andolfatto. Purtroppo ha avuto termine anche l’incontro in 4^ scacchiera, dove il giovane “Thommy” commette un errore che lo porta sotto di un pedone. Riesce quasi subito a recuperare lo svantaggio ma subito dopo va sotto di un pezzo e, da qui, la fine irrimediabile della partita con la sconfitta. Con la squadra in svantaggio di due incontri ad uno, il “Ciano” in 3^ scacchiera, ha l’obbligo di vincere la sfida con Marchini per riuscire a pattare l’incontro. Le posizioni sulla scacchiera sono quelle di un partita patta ma tale risultato finale non avrebbe cambiato le sorti dell’incontro a favore degli avversari. Il “Ciano” prova ripetutamente a sfiancare l’avversario con mosse a sorpresa ma alla fine il tentativo è risultato vano. E’ finita con la vittoria degli avversari per 3 a 1. Delle squadre avversarie: l’Arzignanese 1 è andata a vincere 4-0 a Montebelluna mentre l’Asolo 2 ha riposato. La prossima giornata si giocherà domenica 4 marzo e ci vede di riposo mentre si disputeranno gli incontri: Arzignanese 1 - Marostica 2 ed Asolo 2 - Montebelluna 3. Per ora la classifica ci vede al 3^ posto con 0 punti squadra ed 1 punto individuale ma …… l’avventura continua. Campionato Scolastico Provinciale Domenica 4 marzo si terrà a Creazzo (VI), il 1° Campionato Scolastico Provinciale di Scacchi a Squadre valevole per le scuole primarie di primo grado (Elementari) e secondarie di primo grado (Medie). La manifestazione, sostituisce, di fatto, le selezioni provinciali dei Giochi della Gioventù. Da quest’anno, infatti, la disciplina degli scacchi è stata rimossa dai Giochi della Gioventù in quanto considerata sport della mente e non dei muscoli. Per rispetto dei lettori non esprimo il nostro pensiero sull’argomento. Alla manifestazione parteciperanno anche alcune squadre delle scuole dell’Altopiano anche se al momento è sicura solo la partecipazione della rappresentativa dell’I.C. “P. M. Pozza” di Lusiana – Secondaria di primo grado che deve difendere il 3^ posto guadagnato sul campo l’anno scorso. La squadra di quest’anno è molto ringiovanita in quanto 3 elementi su 4 sono andati a rinforzare la squadra del Liceo Corradini di Thiene ed è rimasto solo Sebastien Callegari dei campioni dell’anno precedente. Questa la Zulian, “Baschi” e “Vincio “ in primo piano probabile squadra schierata: Sebastien Callegari in 1^ scacchiera, Lorenzo Scarsella in 2^ scacchiera, Federico Marolla in 3^ scacchiera ed Alessandro Tescari in 4^ scacchiera. Speriamo che tra Gallio ed Asiago si riesca ad approntare almeno un’altra rappresentativa in modo da presentarsi a Creazzo molto più numerosi e competitivi per tenere alto il nome dell’Altopiano. Le migliori squadre classificate nelle varie categorie approderanno, come da regolamento, alla fase regionale di metà aprile a Padova. Corso di scacchi per adulti Abbiamo felicemente accolto la richiesta, pervenutaci da un gruppo di persone (per la maggior parte genitori di ragazzi che frequentano la scuola scacchi a Lusiana) di organizzare un corso scacchi per adulti. Sono una decina le lezioni programmate che si tengono al giovedì sera presso i locali del Palazzon a Lusiana con l’istruttore Aldo Danese di Vicenza. Alto l’entusiasmo tra i partecipanti ed alcuni di sono rigorosamente muniti di quaderno per gli appunti ad ogni lezione. A fine corso sarà organizzato un torneo per verificare il grado di apprendimento dimostrato dagli allievi ed al quale faremo partecipare anche i figli che potranno dire, ne siamo sicuri, di aver battuto mamma o papà. Giacomo Scarsella 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 2 a venerdì 16 marzo Il 2 marzo è il 62° giorno del calendario Gregoriano, mancano 304 giorni alla fine del 2012 Sabato 2 SS. Nico e Atanasia Domenica 3 S. Cunegonda Lunedì 4 S. Lucio Martedì 5 S. Olivia Mercoledì 6 S. Vittorino Giovedì 7 S. Perpetua e Felicita Venerdì 8 S. Apollonio Sabato 9 S. Francesca Romana Domenica 10 SS. Emiliano e Domenico Savio (dipinto a destra) Lunedì 11 S. Rosina Martedì 12 S. Massimiliano Mercoledì 13 S. Modesta Giovedì 14 S. Leone Venerdì 15 S. Zaccaria Venerdì 2 marzo il sole sorge alle 06:46 e tramonta alle 17:59. Il culmine è alle 12:23. Durata del giorno undici ore e tredici minuti. La Luna sorge alle 11:42 con azimuth 58° e tramonta alle 03:23 del giorno successivo con azimuth 301°. Fase Lunare: Primo Quarto. Visibile al: 59%. Età della Luna: 8,69 giorni Un santo per volta. S. Domenico Savio. Nacque a San Giovanni di Riva, presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842. Fin da piccolo aveva molto chiara la sua chiamata a seguire Gesù. A dodici anni fu accolto da don Bosco nell’Oratorio di Torino. Proprio sull’esempio di don Bosco desiderava dedicarsi all’insegnamento e all’educazione dei giovani. L’8 dicembre 1854, la proclamazione del dogma dell’Immacolata da parte di Papa Pio IX, spinse Domenico, già devotissimo a Maria, a consacrarsi alla Madre Celeste. Nel 1856 fondò tra gli amici la “Compagnia dell’Immacolata” per un’azione apostolica di gruppo. A causa della sua salute cagionevole fu però costretto a lasciare il collegio di Torino dove studiava e morì, a Mondonio, a soli 15 anni, il 9 marzo 1857. E’ sepolto nella Basilica di Maria Ausiliatrice. È stato beatificato il 5 marzo del 1950 e canonizzato da Papa Pio XII il 12 giugno 1954. Morì a Mondonio il 9 marzo 1857. I suoi resti mortali si venerano nella Basilica di Maria Ausiliatrice. La sua Festa si celebra anche il 6 Maggio. E’ patrono dei “Pueri cantores”. Il termine “primavera”. Mancano solo pochi giorni per l’arrivo della nuova stagione primaverile, vediamo di approfondire questo termine. La parola deriva dal latino ver, is (da accostarsi al greco Fear = primavera) che veniva spesso usato nell’espressione primum ver = primum tempus. Altra cosa era la Primavera Sacra (Ver Sacrum in latino), una ricorrenza rituale di origine italica, praticata poi da diversi popoli dell’Italia antica. Veniva celebrata in occasione di calamità o momenti difficili, e consisteva nell’offerta agli Dei dei primogeniti nati dal 1º marzo al 1º giugno (o nel caso dei Sabini quelli nati dal 1º marzo al 30 aprile) della seguente primavera. Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini, giunti all’età dell’adolescenza, venivano fatti migrare per formare una nuova comunità, godendo di una “protezione divina”; in questa maniera nasceva un nuovo popolo. La migrazione era guidata da un totem, o animale-guida, del quale si interpretavano i movimenti ed il comportamento per trarne auspici e direzione del viaggio. Con il voto della Primavera Sacra nacquero nell’Età del Ferro varie popolazioni italiche. Questo rito fu tra le cause del popolamento dell’Italia e della divisione in regioni. Accadde tanti anni fa: 12 marzo 1922, nasceva Jack Kerouac, scrittore e poeta. Nacque novanta anni fa da una famiglia di radici franco canadesi. Contro il volere dei genitori, abbandonò gli studi e viaggiò per parecchi anni di città in città, iniziando a scrivere romanzi con protagonisti vagabondi molto simili a lui. Si arrangiava con qualsiasi lavoro riuscisse a trovare, dal mozzo al benzinaio, dal frenatore sui treni allo sceneggiatore della 20th Century Fox. Arrivato a New York, conobbe giovani che come lui ripudiavano la vita borghese, tra i quali Neal Cassady, che fu un personaggio molto importante per lo stile di scrittura di Kerouac, infatti gli trasmise una significativa impronta nel suo tipo di narrazione. Il più famoso romanzo fu “Sulla strada”, che dopo aver incontrato forti opposizioni alla sua pubblicazione, divenne il manifesto della Beat Generation. Per chi aderiva al movimento, il credo era che solo attraverso una difficile battaglia alla borghesia si sarebbe potuto ottenere la luce della verità. Kerouac e i discepoli del suo pensiero influenzarono nel bene e nel male una vera e propria generazione, iniziando una crociata a metà novecento per la ricerca della propria vera identità, che non sarà mai ritrovata. Le sue opere più importanti furono, oltre a quella Dalle ore 8.45 di sabato 3 alle ore 8.45 di sabato 10 marzo ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento 23 Dalle ore 8.45 di sabato 10 alle ore 8.45 di sabato 17 marzo LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo – Viale Europa, 27 ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23 prima citata, “I sotterranei”, del 1958, “Dottor Sax” del 1959, “Big Sur” del 1962, “Angeli di desolazione” del 1965, “Vanità di Duluoz” del 1968. Di sé disse: “Ho sempre considerato lo scrivere come un mio dovere sulla terra”. Morì in Florida nel 1969. Frasi che lasciano il segno: “Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un’amorevole capacità, una chiara intuizione e un’assoluta tolleranza”. Gandhi Ricetta, le zeppole di San Giuseppe: Tempi: 3 ore circa (30 minuti di cottura, 20 minuti di preparazione, 1 ora di lievitazione della pasta, 1 ora di lievitazione delle zeppole). Ingredienti per 4 porzioni (abbondanti): 250 grammi di farina bianca, lievito di birra, 1 uovo, 80 grammi di zucchero, 1 limone, 60 g di burro, abbondante olio per friggere, 50 g di zucchero a velo. Preparazione: diluite il lievito con un po’ di acqua tiepida e quindi versatelo nella farina disposta a fontana, impastate fino ad ottenere una massa omogenea. Disponetela a panetto e fatela lievitare, coperta, per circa un’ora. Quando la pasta è lievitata appiattitela un po’ sul piano da lavoro ed unite l’uovo, lo zucchero, il burro morbido a pezzetti e la scorza grattugiata del limone. Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo, quindi dividere la pasta a pezzetti e fare dei rotolini lunghi e grossi, da chiudere poi a ciambellina. Quando la pasta è finita, coprite tutte le ciambelline e fatele lievitare per un’altra ora. Alla fine della crescita, preparate due pentole: una con dell’olio tiepido ed una con olio bollente. Buttate dentro la prima pentola 2-3 ciambelline alla volta facendole gonfiare, quindi passatele nell’olio bollente a farle dorare. Asciugatele un po’ con della carta assorbente e gustatele calde con lo zucchero a velo. Nelle sue varianti, la zeppola di San Giuseppe può essere cotta al forno e non fritta, e arricchita con crema pasticcera ed amarena aprendola a metà o ricoprendola. La salute dei nostri animali: marzo è il mese della prevenzione veterinaria gratuita. Torna la Stagione della Prevenzione, iniziativa che offre la possibilità ai proprietari di cani e gatti di tutta Italia di far visitare gratuitamente il proprio animale per tutto il mese di marzo. E’ il settimo anno consecutivo che grazie ad un accordo tra l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) e Hill’s Pet Nutrition, con il patrocinio della Federazione Nazionale Ordini Veterinari (FNOVI) e del Ministero della Salute, è possibile offrire ai proprietari di cani e gatti una visita gratuita. L’obiettivo è di stabilire lo stato di salute dell’animale ed, eventualmente, verificare la necessità di successivi esami più specifici. “Ancora una volta, Stagione delle Prevenzione - si legge in una nota - ribadisce l’importanza della prevenzione come elemento cardine per la salute e il benessere degli animali e conferma il proprio impegno nell’opera di sensibilizzazione di medici veterinari e proprietari sul problema dell’obesità nei cani e gatti”. “Stagione della Prevenzione parte quest’anno con un risultato record. Sono oltre 4.000 (11% in più rispetto allo scorso anno) i medici veterinari che parteciperanno a questa edizione - ha detto Stefano Roserba Marketing Manager di Hill’s Pet Nutrition Italia Proprio grazie alla loro collaborazione, siamo riusciti nel corso di questi anni a far visitare gratuitamente decine di migliaia di cani e gatti”. Per tutto il mese si potrà portare il proprio beniamino a quattro zampe presso una delle 3.300 strutture veterinarie dislocate sull’intero territorio nazionale. Collegandosi al sito www.stagionedellaprevenzione.it o telefonando al numero verde 800189612, sarà possibile identificare in modo semplice e immediato il nominativo del medico veterinario più comodo e prenotare, attraverso la struttura veterinaria scelta, la visita di controllo gratuita. Domenica 4 marzo SASSO DI ASIAGO: TOTAL - Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: ENI – Via Campiello Domenica 11 marzo CANOVE: Q8 – Via Roma ARIETE Di sicuro avete già intuito che sono imminenti notevoli mutamenti, specie se siete nati nella prima decade e quindi state già preparandovi, vero? Se così fosse, potete affrettarvi a conoscere ciò che va cambiato, sia nella vita di relazione sia nei rapporti di lavoro, e cominciare a organizzarvi per andare oltre quello che ormai è superato. TORO Siete euforici grazie a Nettuno, che sollecita i vostri interessi più originali in direzioni non sempre conseguenti, quindi con il pericolo di sprechi di tempo, di energia e forse anche di denaro. Potete evitare complicazioni riconoscendo, e abbandonando anche se vi costa un piccolo sacrificio, un’illusione che ormai ha fatto il suo tempo. GEMELLI Avete a che fare con Saturno che vi guarda severo dal segno opposto al vostro. Vuol dire che avete di fronte un problema ormai maturo per una soluzione drastica. E questa, anche a costo di qualche sacrificio, vi aprirà nuove stimolanti prospettive, sia nella vita di relazione che nelle questioni di lavoro. Per fortuna avete tutto il tempo di rifletterci su. CANCRO Sentite di certo l’influenza eccitante di Giove, che sollecita il vostro ottimismo e le vostra socievolezza, aprendovi a nuovi interessi sia nelle amicizie sia nelle questioni di lavoro. Potete scegliere se vivere questo benefico influsso nell’amore, nel sesso, o in un impegno speciale di lavoro, sempre tenendo conto della realtà. LEONE Speriamo non vi sia sfuggita la presenza di Venere nel vostro segno, che rende tutto più facile e ridona serenità anche a chi ha avuto qualche peripezia d’amore o di soldi. In entrambi i settori governati dal bianco pianeta potrete infatti constatare che l’atmosfera è più serena e agire di conseguenza. Accettate nuove proposte di incontri, ma siate cauti nelle finanze. VERGINE Potrete cominciare a porre le basi di un nuovo e più avanzato assetto sia negli affetti, sia nelle finanze. Scegliete quindi il settore che ha più bisogno di innovazione e agite di conseguenza. Se volete novità affettive, basta sapersi guardare attorno, qualcosa di interessante è a portata di mano. Non lo stesso vale per le finanze, dove invece occorre applicazione e fatica. BILANCIA Potete permettervi di guardare al futuro con ottimismo, protetti come siete da Giove nel vostro segno, che apre nuovi orizzonti specie sul piano affettivo e finanziario. Chi è single potrà guardarsi attorno con una nuova disponibilità, qualcosa di stimolante è in arrivo. Per i fortunati che sono già felicemente in coppia, non sono invece da escludere nuove entrate. SCORPIONE Per i single vi sono novità d’amore in vista, da non sollecitare, ma da favorire operando nei fatti, cioè rendendovi disponibili a nuovi incontri. Potete quindi accettare inviti e proposte diverse, vivendo un po’ alla giornata. Per chi è già in coppia, non è escluso un momento di insolita intensità nel rapporto d’amore. SAGITTARIO E’ quasi inutile ricordarvi la presenza di Saturno nel vostro segno, che per fortuna è in posizione favorevole con Venere. Potete quindi affrontare con serenità un rapporto difficile, chiarendo ogni incomprensione e ponendo le basi di una nuova fase che, a seconda del vostro passato, potrebbe concretizzarsi in un matrimonio o in un divorzio. CAPRICORNO Non vi mancano le sollecitazioni astrali, con Giove in aspetto più che stimolante che vi spinge all’espansione. Sia gli affetti che i vostri interessi culturali e sociali sono sotto una buona stella, ma non è il caso di volere tutto insieme. Occorre invece una attenta selezione: cercate di tenere conto delle vostre priorità. ACQUARIO Di certo non vi è sfuggito che Venere si trova in posizione molto, forse anche troppo, stimolante, quindi il desiderio dei piaceri dei sensi cui siete abituati si fa più forte. Tenendo a bada il vostro amore per la buona tavola, specie se avete qualche chilo in più, potrete soddisfare ogni altro bisogno, senza escludere alcuna gioia. PESCI Potete seguire il vostro desiderio di parlare chiaro con chiunque, che potrebbe però anche farvi straparlare. Siete infatti stimolati dall’opposizione del Sole e Mercurio al vostro segno, che potrete regolare usando una qualità che non vi è congeniale: la moderazione. Per fortuna Saturno provvede a tenere a freno i vostri bollenti spiriti. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 27 Tempo di laurea per il maresciallo Doro In viaggio verso l’Australia L’invito ufficiale a organizzare un viaggio in Australia era giunto lo scorso giugno da Luciano Benetti, presidente della Comunità Montana di Melbourne, in occasione di un evento a ricordo dei nostri emigranti tenutosi in Municipio ad Asiago, con la presentazione tra l’altro del libro “L’Altopiano di Asiago, terra delle nostre radici”. Invito prontamente raccolto dalla parrocchia di Asiago, ed ecco che giovedì 1 marzo alle 11 di mattina dal piazzale dell’Agenzia Girardi Viaggi è partito il pullman con a bordo 25 altopianesi, diretti all’aeroporto Marco Polo per imbarcarsi con destinazione Melbourne. Tra loro don Roberto Bonomo, parroco di Asiago, e don Lino Prearo, parroco di Roana. Tra chi si è messo in viaggio ci sono ex emigranti, ma anche persone che per la prima volta han deciso di intraprendere il lungo viaggio per andare in visita a parenti che risiedono in Australia. La più “piccola” del gruppo è la studentessa ventenne Giulia Benetti, partita da sola per andare ospite a Melbourne dal cugino del padre, mentre tra chi è partito in compagnia, oltre che marito e moglie si son viste mamme con i figli. “Da tempo – ha spiegato don Roberto – si cerca di mantenere vivo il legame con i nostri emigranti anche attraverso un viaggio organizzato, proposto a cadenza regolare ogni quattro anni: non sempre si tratta di viaggi numerosi, ma una continuità e una certa ufficialità viene comunque sempre mantenuta”. L’arrivo all’aeroporto di Tullamarine è previsto per le due del mattino di sabato 3 marzo, e dopo una giornata di riposo il primo incontro ufficiale è in programma già domenica, quando nella chiesa di Santa Brigida di North Fitzroy Agenzia di Asiago cerca giovane collaboratore commerciale- amministrativo auto munito da inserire nel settore immobiliare. Per info chiamare il numero 336.308313 Il 17 marzo compie due anni Malika Pernechele . Le fanno gli auguri con un mondo di bene e bacioni i nonni Mario Pernechele e Donatella Maino, gli zii e tutti i parenti e amici Ciao a tutti! Sono Lisa Corà e l’ 11 marzo compio 2 mesi. Volevo salutare il mio papà Michele e la mia mamma Silvia, i nonni Piero e Sonia, Renato e Paola e gli zii Stefano e Marco e tutti quelli che mi vogliono bene! L’ 11 febbraio 2012 ha compiuto due anni Alessia Ronzani, nata a Valencia, Spagna. Le formulano auguri di prosperità i genitori, i parenti e dall’Italia anche la zia Valeria Ronzani che l’ha sempre nel cuore don Roberto e don Lino celebreranno la messa, alla quale seguirà il pranzo al Veneto Club di Bulleen. Nei venti giorni di permanenza degli altopianesi in Australia, ognuno dei quali sarà ospitato da parenti o conoscenti e potrà organizzarsi a piacere, sono previsti altri momenti di ritrovo per gite, visite, cene, tra cui tre giorni nella meravigliosa Gold Coast del Queensland. Silvana Bortoli Un paio di anni fa questo giornale le ha dedicato un pezzo, e l’incipit recitava: “Un altopianese che si sta distinguendo, sicuramente per la sua bravura di studentessa, ma soprattutto per la sua tenacia.” A L’Aquila, Marta Doro, aveva raggiunto il suo primo importante obiettivo, il primo della sua carriera nell’ambito del corpo della Guardia di Finanza: il grado di Maresciallo. Il corso di allievo Maresciallo è stato seguito parallelamente ai corsi universitari, e a distanza di due anni da quella conquista, ora è arrivata anche la meritata laurea triennale, conseguita presso l’Università degli studi de L’Aquila. Un brillante successo questo, che per Marta è tuttavia ancora solo un altro passo verso il successivo traguardo, la laurea quinquennale; a confermare la tenacia, la forza e la bravura di questa giovane ragazza eneghese. Marta ha ottenuto la laurea in Economia, profilo economico finanziario, con il brillante punteggio di 107 su 110, discutendo la tesi: “Italia: conti pubblici e vincoli europei”, un tema di assoluta attualità che ha preso in considerazione un argomento delicato, che negli ultimi tempi è particolarmente sentito e terreno di innumerevoli analisi: il bilancio dello Stato. All’indomani della laurea Marta finalmente si avvicina a casa, è stata infatti congedata dalla caserma di Coppito e destinata a Treviso, gli studi universitari invece proseguiranno a L’Aquila. In attesa quindi del prossimo traguardo, congratulazioni vivissime alla dottoressa Doro, e un grande in bocca al lupo! Stefania Simi Viaggio a Cologno Monzese per partecipare come pubblico a “The Money Drop” di Gerry Scotti. Partecipare a un gioco a premi televisivo come concorrente non è certo da tutti, ma assistere da spettatore in mezzo al pubblico durante la registrazione delle puntate e rendersi conto di come il programma viene realizzato può essere comunque un’esperienza divertente. Un’opportunità che si potrà realizzare il prossimo 28 marzo, data per la quale è stato organizzato un pullman che porterà a Cologno Monzese negli studi di Canale 5 per assistere alla registrazione di tre puntate dell’ultimo programma condotto da Gerry Scotti “The Money Drop” in onda tutte le sere. Dalle 12.30 alle 18.30 verranno registrate tre puntate dello show. Per partecipare basta essere maggiorenne e in possesso di carte d’identità, la quota a persona è di 35 euro, comprensiva di partecipazione al programma e trasporto. E’ previsto pranzo libero all’interno degli Studios, dove ci sono bar, ristoranti, fast-food. Per iscrizioni e informazioni ci si può rivolgere all’Agenzia Girardi Viaggi di Asiago, tel. 0424 462256. S.B. 8 Sabato 3 marzo 2012 l’Altopiano 28