Comments
Transcript
Collaborare e cooperare in ambiente di e-learning
PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Collaborare e cooperare in ambiente di e-learning Autore: Giuseppe Di Tonto Introduzione Gli strumenti e le pratiche di apprendimento e di insegnamento in ambienti di elearning trovano sempre più spazio nella scuola generando aspettative, discussioni e sperimentazioni sempre più diffuse. In questo contributo ci occuperemo degli aspetti pedagogico-didattici dell’uso di questi ambienti, con particolare riferimento alle attività e alle pratiche di collaborazione e di cooperazione possibili con i diversi strumenti che un ambiente di e-learning, nella dimensione del Web 2.0, mette a disposizione. Analizzeremo che cosa significa collaborare e cooperare nello scambio in rete mediato dagli ambienti di apprendimento a distanza e come inserire tali attività a sostegno dell’apprendimento in presenza. E-learning: una definizione L’e-learning ha avuto negli ultimi anni una progressiva diffusione in ambito formativo e scolastico anche con il supporto delle istituzioni europee e nazionali. Se si fa riferimento al quadro europeo si può considerare, come punto di partenza di questo processo, il “Piano di azione E-Learning - Pensare all'istruzione di domani”1 adottato dalla Commissione europea nel maggio del 2001 in seguito alle 1 Commissione delle Comunità europee, Piano di azione e-Learning. Pensare all’istruzione di domani, Bruxelles 2001 (disponibile in rete all’indirizzo http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2001:0172:FIN:IT:PDF ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina1 conclusioni del Consiglio Europeo di Lisbona. Con tale iniziativa si presentavano i PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 principi, gli obiettivi e le linee d'azione di e-learning, definiti come "l'utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento agevolando l'accesso a risorse e servizi nonché gli scambi e la collaborazione a distanza" e si stimolavano i governi nazionali a prendere iniziative intese a diffondere l’alfabetizzazione tecnologica e la cultura digitale per una più attiva partecipazione alla società della conoscenza. Anche in Italia non sono mancate iniziative del MIUR per sostenere progetti che hanno consentito l’introduzione delle tecnologie in classe, l’avvio di una riflessione sul concetto di competenza digitale, la revisione dei programmi scolastici e la creazione di specifici portali2 per la diffusione di contenuti digitali e indicazioni per il loro utilizzo. Ma gli ambienti di e-learning hanno avuto una loro progressiva diffusione anche grazie alle iniziative autonome delle scuole e degli insegnanti, che hanno iniziato a praticare questa forma di didattica digitale. Lo sviluppo dell’e-learning di cui stiamo parlando si inserisce in un contesto storico che a partire dagli anni ’70 ha visto il configurarsi di quella che è stata definita la società dell’informazione e della conoscenza3, caratterizzata da un’economia che spostava progressivamente la sua attenzione dalla produzione di beni materiali alla 2 La più interessante esperienza è il portale di Innova Scuola (http://www.innovascuola.gov.it) che offre un catalogo di contenuti didattici digitali realizzati dai docenti e dalle scuole o messi a disposizione dagli editori, lezioni multimediali sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica e un social network per le scuole per la condivisione di contenuti didattici ed esperienze. 3 Per il concetto di società dell’informazione e della conoscenza si può consultare il lavoro di Bell D, Google books all’indirizzo http://books.google.com/books?id=q6_56x5tB7gC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_atb#v =onepage&q&f=false. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina2 The Coming of Post-Industrial Society. New York: Basic Books, 127, 348, 1976 (testo disponibile in PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 produzione di servizi e beni simbolici, e che richiede competenze di creazione, elaborazione e comunicazione della conoscenza. Tecnologie dell’informazione e della conoscenza e nuove competenze digitali sono diventati, così, concetti chiave che pongono anche alla scuola nuovi problemi educativi, in termini di definizione di nuove competenze per gli studenti e per i docenti, di progettazione di nuovi ambienti digitali di apprendimento e di riconfigurazione dei modelli della comunicazione formativa e degli stessi spazi fisici delle scuole. Cercheremo insieme di analizzare le caratteristiche degli ambienti di e-learning per l’insegnamento e l’apprendimento scolastico e nello stesso tempo di riflettere sugli aspetti pedagogico-didattici legati all’uso di questi ambienti, soffermandoci in particolare sulle pratiche di collaborazione e di cooperazione che tali ambienti facilitano a sostegno dell’insegnamento in presenza. Ambienti di apprendimento digitali: caratteristiche generali e strumenti di lavoro dell’e-learning Il concetto di ambiente di apprendimento ci porta, solitamente, ad immaginare uno spazio il cui allestimento debba, in qualche modo, favorire e facilitare i processi formativi. Così, se pensiamo alla scuola, siamo portati a pensare alle aule che ospitano gli studenti, ai laboratori per le esercitazioni di tipo pratico o alle palestre per le attività fisiche. Questi spazi fisici si trasformano anche in spazi simbolici che accompagnano le nostre esperienze scolastiche e lasciano le loro tracce nella nostra il concetto di ambiente di apprendimento, modificando non solo gli spazi fisici ma ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina3 memoria. Le trasformazioni tecnologiche dell’era del digitale tendono ad estendere PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 anche quelli della rappresentazione simbolica dei luoghi in cui si insegna e si apprende. L’ambiente reale della scuola può essere affiancato da ambienti virtuali di apprendimento4 che possono essere intesi come spazi di lavoro in cui si concentrano “strumenti digitali, il cui uso sia esplicitamente orientato all’apprendimento”5. Lo studente può accedere a distanza a questi ambienti di lavoro utilizzando contenuti digitali per la didattica e insieme, questa è la novità, incontrare gli altri studenti della sua classe, scambiare materiali, partecipare a discussioni in cui sono coinvolti anche i docenti, collaborare alla produzione di contenuti, diventare in definitiva partecipe di una comunità che con le sue attività realizza un processo di apprendimento, socializzato in rete, a supporto delle attività svolte in presenza. L’introduzione di ambienti digitali di apprendimento nelle pratiche didattiche della scuola italiana è recente ed è dovuta alla diffusione di piattaforme open source6 (Moodle7 è la più famosa ma vanno ricordate almeno Docebo8, ATutor9) per l’allestimento personalizzato di VLE (Virtual learning Environnment). Ma quali sono le funzioni e gli strumenti che un ambiente di e-learning mette a disposizione dei docenti e degli studenti? 4 Il concetto di ambiente virtuale di apprendimento (VLE _ Virtual learning Environnment) è proposto in una chiara sintesi da Alessandra Anichini nel saggio Ambienti di apprendimento virtuali, in Tecnologie per la didattica, di Massimo Faggioli (A cura di) Milano 2010, pagg. 165-190) 5 Idem, pag.166. 7 La piattaforma Moodle può essere scaricata all’indirizzo http://moodle.org/ 8 La piattaforma Docebo può essere scaricata all’indirizzo http://www.docebo.com 9 La piattaforma ATutor può essere scaricata all’indirizzo http://atutor.ca/ ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina4 6 Per un confronto comparativo delle diverse piattaforme di e-learning si può consultare: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 La figura 1 ci dà un primo quadro orientativo, relativo agli strumenti di cui un ambiente virtuale di apprendimento può disporre10. Figura 1 Mappa degli strumenti di un ambiente di e-learning Si tratta di strumenti che il docente deve imparare ad usare in relazione alla sua attività didattica in modo scalare e graduale, e ad inserire nella progettazione didattica, permettendo agli studenti di apprenderne le modalità di utilizzo che potranno diventare progressivamente più complesse. Proviamo adesso a scoprire i diversi strumenti associando ad essi le possibili attività 10 Gli strumenti proposti sono disponibili nell’ambiente Moodle come negli altri ambienti citati (Docebo, ATutor). Il colore diverso indica lo sviluppo evolutivo della strumentazione degli ambienti di e-learning nel passaggio dal Web 1.0 al Web 2.0. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina5 didattiche ed in modo particolare quelle di collaborazione e cooperazione in rete. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Contenuti digitali e scrittura in ambienti collaborativi di e-learning Gli ambienti di e-learning permettono al docente di predisporre contenuti digitali (Figura 2)11 nelle diverse forme in cui sono stati definiti nel dibattito teorico (learning object, asset, contenuti didattici digitali) o anche di importare tali contenuti dall’esterno nei formati più diffusi, dai più semplici Pdf o Powerpoint ai più complessi in formato Flash. Figura 2. Esempio di Learning Object (www.siriomazzotti.it/Locomesistudiastoria/index.htm) Un’altra preziosa fonte per il reperimento di contenuti digitali per la didattica è rappresentata dai repository: speciali “database caratterizzati da specifiche funzioni per la ricerca (searching), l'accesso (browsing), la memorizzazione, l'indicizzazione e la distribuzione del materiale didattico in formato digitale.”12 Tali contenuti si possono affiancare, come supporto, alle lezioni d’aula del docente per suggerire percorsi alternativi e personalizzabili, a carattere multimediale e interattivo, in grado di suscitare una più forte motivazione allo studio negli studenti. 11 Gli esempi proposti sono tratti dalla piattaforma di e-learning del Corso Sirio per Adulti dell’ITST docenti nell’ambito del progetto EdaSerali dell’ANSAS ex-Indire. 12 Sul concetto di repository M. Cianfrini, Un “deposito”-catalogo per i Learning Object, in Il Giornale dell’E-learning, Anno I, N. 4 disponibile all’indirizzo http://www.wbt.it/index.php?pagina=315 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina6 “G.Mazzotti” di Treviso. (www.siriomazzotti.it). Alcuni dei LO (Learning Object) sono stati realizzati dai PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Intorno agli stessi contenuti è possibile sviluppare attività di discussione tra docente e studente utilizzando funzioni semplici come l’invio di e-mail a singoli, a gruppi o all’intera classe, oppure attivando blog appositamente creati per l’occasione o anche funzioni speciali come il diario, che permette allo studente di raccontare quotidianamente la sua esperienza di studio e di approfondire i contenuti richiedendo al docente un sostegno personalizzato e non necessariamente condiviso con altri studenti della classe. Sempre più spesso, all’interno degli ambienti di e-learning, si trovano funzioni che consentono la produzione di contenuti, realizzata in collaborazione con gli studenti oppure affidata interamente ad essi, singolarmente o in gruppo, per un’attività di ricerca e scrittura collaborativa13. La scrittura di contenuti digitali condivisi in rete apre nuove prospettive di sviluppo per l’acquisizione di competenze avanzate di analisi e produzione di testi (scrittura multimediale, scrittura ipertestuale, scrittura per la rete), che avvicinano gli studenti e l’attività scolastica alle nuove forme della comunicazione. Ricerca e creazione di documenti in ambienti di e-learning L’attività di ricerca e la successiva produzione di testi digitali o anche cartacei richiedono una fase preliminare di raccolta di documentazione: ricerca di informazioni, creazione di archivi di documenti messi a disposizione degli studenti 13 Utili e aggiornate riflessioni sulla scrittura collaborativa si possono trovare nel testo di A. Anichini, Il scrittura collaborativa in rete è quella dei ricercatori Christopher Kevin Howard del MIT e dello scrittore Richard Wiseman che hanno lanciato la piattaforma Libboo (http://www.libboo.com/) per la creazione in forma partecipativa di testi da condividere in rete. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina7 testo digitale, Milano 2010 pp. 162-167. Un’interessante e recente proposta di ambiente per la PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 per le attività di lettura, approfondimento, ricerca tematica e produzione di testi nelle diverse discipline, o ricerca di documentazione affidata agli stessi studenti. Per questo genere di attività didattiche sono necessarie nuove competenze che integrano quelle richieste allo studente prima dell’avvento di Internet per le sue attività di ricerca e studio. “Il web sta diventando il luogo privilegiato per trovare informazioni e conoscenze. Poiché tutti possono rendere disponibili le proprie informazioni sulla rete, l’essere capaci di cercare la giusta informazione per un dato compito è diventata un’abilità fondamentale.”14 L’attività di ricerca della documentazione in Internet si può suddividere in tre fasi: ricerca e selezione delle informazioni in rete; costruzione di archivi di documentazione; condivisione della documentazione raccolta. Come ci può aiutare una piattaforma di e-learning a progettare un ambiente che assicuri la possibilità di realizzare tali attività? Quali sono le funzioni che possono essere implementate nell’allestimento dell’ambiente per la ricerca e la creazione di documentazione condivisa? La ricerca e la selezione di informazioni in Internet avviene, come è noto a quanti 14 V. Midoro, Quale alfabetizzazione per la società della conoscenza?, in TD41 (Tecnologie didattiche), n. 2 - 2007, pp. 47-54. L’articolo tratta in modo dettagliato il tema della “digital literacy”. http://www.tdmagazine.itd.cnr.it/files/pdfarticles/PDF41/8_Midoro_TD41.pdf . ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina8 ricercano informazioni in rete, attraverso un motore di ricerca, Google innanzitutto, PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 uno strumento che richiede la conoscenza di regole tecniche15 e l’uso di strategie cognitive16 che definiscono quell’insieme di abilità per le quali gli studiosi hanno coniato il termine di information literacy. Un motore di ricerca è uno strumento esterno all’ambiente di e-learning, ma è possibile implementare, attraverso tecniche di embedded, funzioni di ricerca di informazioni attraverso l’uso dello stesso motore, ad esempio Google, all’interno degli spazi di lavoro proposti allo studente. La possibilità di importare nel nostro ambiente contenuti e funzioni obbligherà il docente a riflettere sulle modalità non solo tecniche ma soprattutto cognitive e didattiche di allestimento dello spazio di e-learning per la classe. Non si tratta solo di immaginare la dimensione funzionale e grafica di tale spazio di lavoro, ma soprattutto di riflettere sulle modalità di interazione che quelle funzioni implementate possono innescare nel soggetto coinvolto, in relazione a modelli e teorie di riferimento17. La domanda preliminare che il docente si dovrà porre nell’attrezzare l’ambiente sarà: quale tipo di apprendimento si può determinare con l’uso di questi strumenti tecnologici? 15 Per le tecniche di ricerca in Internet si legga l’articolo di M. Hermann, Strumenti e tecniche di ricerca in Internet, 2005 disponibile all’indirizzo http://eprints.stoa.it/188/1/Tecniche_di_ricerca_in_Internet.pdf. 16 Per una riflessione sulle strategie cognitive di ricerca in Internet si legga l’articolo di C. Petrucco, Mappe concettuali per la ricerca delle informazioni in Internet. Uno strumento metacognitivo per sviluppare le abilità di ricerca e di costruzione di conoscenza, disponibile all’indirizzo http://wwwcsi.unian.it/educa/mappeconc/petrucc.html 17 Sul tema della progettazione didattica di ambienti di e-learning e più in generale sull’istructional design M.Ranieri, E-learning: modelli e strategie., Trento 2005. Il testo è disponibile anche in Google books all’indirizzo +modelli+e+teorie&hl=it&ei=WoR8TuDeMI3Aswa02fBJ&sa=X&oi=book_result&ct=result &resnum=2&ved=0CDUQ6AEwAQ#v=onepage&q=Instructional%20Design%3A%20mod elli%20e%20teorie&f=false ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina9 http://books.google.it/books?id=d4CnHQ1dWHwC&pg=PA17&dq=Instructional+Design: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Cercare informazioni esplorando la Rete e condividerne i risultati: questa attività richiama il concetto di serendipity18 e cioè quella gratificante sensazione che si prova nello scoprire cose non cercate mentre si è impegnati nella ricerca di altro. L’attività di esplorazione della rete alla ricerca di informazioni, finalizzata alla realizzazione di percorsi didattici può anche essere riorganizzata attraverso lo strumento del webquest in una “ricerca guidata, in cui gli allievi, organizzati in gruppo, attraverso la metodica del problem solving applicato al reperimento delle informazioni in Internet, possano pervenire alla realizzazione di prodotti (un ipertesto, una guida cartacea, un giornale, ecc.) che siano il risultato delle capacità dei discenti di elaborare le informazioni.”19 Dal punto di vista pedagogico-didattico lo strumento webquest, insieme ai vantaggi20 cognitivi e metacognitivi che spingono gli allievi a farsi attori principali del processo di ricerca guidata in rete e agli aspetti motivanti e ludici dell’attività, offre occasioni di utilizzo in un contesto di ricerca cooperativa: la divisione in gruppi 18 Sul concetto di serendipity vedi E. Morin, La conoscenza della conoscenza, Milano 1986, p. 202. Una versione del testo è disponibile anche in Google books all’indirizzo http://books.google.it/books?id=Jk8ChmXPsL8C&pg=PA202&lpg=PA202&dq=serendipity+morin& source=bl&ots=Htei8ncRbh&sig=FShGn0G_iV0xJdGXgcf8ww_59I4&hl=it&ei=lqZ5ToKKEZCV0QWG 4bWxAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCIQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false 19 La definizione è tratta dal sito Apprendere on-line (http://www.apprendereonline.it/public/faq.php) che dispone anche di un ambiente per la realizzazione di webquest. Per maggiori approfondimenti si possono consultare il sito Webquest.org (www.webquest.org) e una pagina web italiana di risorse sul webquest di P. Vayola all’interno del suo sito Bibliolab (http://www.bibliolab.it/webquest.htm) 20 Sui vantaggi pedagogico-didattici dell’uso di un Webquest si veda il saggio di S. Colazzo, Scienze Pedagogiche, Psicologiche e Didattiche dell’Università di Lecce, anno VI,n. 13-14, pp. 11-21. Il saggio è disponibile anche all’indirizzo web http://nuke.salvatorecolazzo.info/Portals/0/Webquest_Studi_e_ricerche.pdf. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina10 Webquest: una palestra dell’apprendimento per abduzione, in “Studi e Ricerche” del Dipartimento di PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 di lavoro, la condivisione delle informazioni continuamente soggette ad analisi critica e la realizzazione di un prodotto di presentazione finale dei risultati della ricerca, ottenuto anche nelle forme di scrittura collaborativa, rappresentano elementi di forza di questo dispositivo digitale. Tale strumento, che ha avuto una notevole diffusione in questi ultimi anni, grazie alla struttura per moduli degli ambienti di e-learning, può essere implementato anche internamente all’ambiente di apprendimento digitale. Ad esempio nella piattaforma Moodle è disponibile un modulo aggiuntivo per la creazione e la condivisione di un webquest. Archiviazione e condivisione di documenti in ambienti di e-learning Una volta individuata la documentazione selezionata, essa andrà archiviata per poter essere condivisa dagli studenti. Anche per questa fase di lavoro gli ambienti di apprendimento digitali offrono diverse ed utili soluzioni interne o integrabili dall’esterno: dalla semplice creazione di directory di risorse consultabili, alla possibilità di richiamare uno spazio di social bookmarking21 in cui gli studenti di una classe possono far convergere i risultati della loro ricerca di documentazione. Vi sono poi altri strumenti più leggeri per la produzione e la condivisione di documentazione e quindi per attività di tipo collaborativo. Pensiamo ad esempio 21 Utili osservazioni e definizioni di base di social bookmarking nell’articolo di B. Fiorentini, Il Social bookmarking nel servizio di reference, in Bibliotime», anno XI, numero 1, marzo 2008, disponibile all’indirizzo http://spbo.unibo.it/bibliotime/num-xi-1/fiorenti.htm . ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina11 alla costruzione di cronologie temporali, un modo di organizzare le informazioni di PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 eventi di natura storica, letteraria, artistica o di altra natura che ha una larga applicazione soprattutto nelle discipline umanistiche. Questa modalità di organizzazione delle informazioni temporali può anch’essa diventare occasione di attività didattica cooperativa. Il sito Timerime22, ad esempio, consente gratuitamente di creare cronologie interattive, con strutture a scorrimento, rendendo possibile agli studenti l’inserimento di immagini e piccole note di approfondimento e commento ai singoli eventi scelti. Figura 3. Esempio di cronologia dal sito Timerime (www.timerime.com) Con la stessa tecnica di embedding prima citata è possibile integrare queste 22 Timerime (www.timerime.com) ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina12 cronologie all’interno dell’ambiente di e-learning della classe. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Figura 4. Esempio di cronologia temporale interattiva integrata in ambiente e-learning (Moodle) (Dalla piattaforma del sito dell’ITT Mazzotti – Sezione Sirio di Treviso www.siriomazzotti.it ) È anche possibile inserire all’interno dell’ambiente di e-learning flussi di informazioni aggregabili con criteri di selezione personalizzati e provenienti da riviste, quotidiani, siti informativi ma anche istituzioni pubbliche o private. Questa tecnica prende il nome di Rss (Really Simple Syndacation). Le informazioni provenienti dalle diverse fonti possono essere lette attraverso l’installazione di appositi software che prendono il nome di ‘feed reader’, (ad esempio il reader online di Google ‘Google Reader’) oppure possono essere lette Pagina13 all’interno dell’ambiente di apprendimento progettato per la classe. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Figura 5. Esempio di Rss in ambiente di e-learning (Moodle) (Dalla piattaforma del sito dell’ITT Mazzotti – Sezione Sirio di Treviso www.siriomazzotti.it ) Esistono infine altri strumenti per la condivisione di informazioni e la collaborazione in rete, il cui utilizzo nelle pratiche didattiche è già da tempo consolidato, che possono essere inseriti nell’allestimento di un ambiente virtuale di apprendimento, come ad esempio chat23, blog24, wiki25), dei quali si parla in altri materiali di studio di questo percorso di formazione. Nuovi strumenti nascono e vengono inseriti progressivamente nelle funzioni delle piattaforme di e-learning (calendari per la programmazione condivisa delle attività, costruzione di database in modo collaborativo). 23 Sulla chat didattica A. Favaretto, La chat didattica, Lecce 2008 24 Sul blog e le sue applicazioni didattiche M. Banzato, Blog e didattica, Dal web publishing alle 25 Sull’uso del wiki e della scrittura collaborativa (co-writing) nella didattica G. Trentin, I wiki nell’organizzazione e nella valutazione del c-learning, in TD42 (Tecnologie didattiche), n. 3 – 2007, pp. 4-14. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina14 comunità di blog per la classe in rete in TD38 (Tecnologie didattiche), n. 2 - 2006, pp. 23-31. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 All’interno di questi ambienti sono presenti anche funzioni complesse di valutazione di tutte le attività fin qui descritte che possono essere condivise con gli studenti ma anche con i genitori, attraverso un accesso riservato all’ambiente. Tutte queste forme di attività collaborative in ambiente di apprendimento digitale non possono essere svincolate da una riflessione sulla dimensione etica dell’attività di dialogo che si propone agli studenti. I giovani al di fuori del contesto formativo scolastico sono pienamente coinvolti nelle dinamiche della comunicazione sociale che si realizza attraverso i social network (Facebook, Twitter per fare solo due esempi), ma non sempre sono pienamente consapevoli delle implicazioni e dei comportamenti etici che andrebbero assunti in questi contesti comunicativi. La scuola può e forse deve farsi carico di questo aspetto della formazione etica del cittadino moderno. L’esperienza di comunicazione realizzata in ambienti di apprendimento di e-learning può essere una buona occasione. Competenze digitali Il discorso fin qui fatto ci porta ad alcune conclusioni sull’uso di questi ambienti virtuali di apprendimento che riguardano: il modello pedagogico messo in gioco, l’attenzione alle nuove competenze digitali che la società della comunicazione obbliga a considerare, le caratteristiche dei contenuti per la nuova didattica digitale, le caratteristiche che gli ambienti virtuali di apprendimento devono assumere, la competenze di gestione complessiva che i docenti devono acquisire per poter guidare i nuovi processi di insegnamento-apprendimento. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina15 riorganizzazione dello spazio fisico, virtuale e simbolico della scuola e le PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 L’uso di ambienti digitali di apprendimento e più in generale le trasformazioni verso una scuola digitale richiedono una riflessione seria del docente rispetto ai modelli pedagogici di riferimento che si adottano. Vanno inoltre presi in considerazione i presupposti pedagogici impliciti di tali ambienti e renderli espliciti nella riflessione professionale e nel dialogo con gli studenti. I nuovi ambienti di e-learning ci introducono in una dimensione costruttivista in cui “l’apprendimento diventa una costruzione di senso realizzata “attuando pratiche sociali nelle quali un membro attivo in una comunità passa da una posizione periferica ad una sempre più centrale grazie al sostegno degli esperti e dei pari più competenti. Le costruzioni mentali hanno un significato in relazione al contesto d’uso e alla realtà sociale. Apprendere vuol dire immergersi in una comunità, negoziare i significati, partecipare ad un processo di co-costruzione della conoscenza.”26 Occorre quindi lavorare sulle nuove competenze digitali da inserire nella progettazione didattica, unitamente a quelle che lo stesso docente deve acquisire per gestire gli ambienti di apprendimento digitali e i processi di insegnamento e apprendimento richiestii da una didattica digitale27. 26 G. Cecchinato, Paradigmi pedagogici e tecnologici dell’e-learning, 2011 disponibile in rete all’indirizzo http://prezi.com/mibcwq6pmbo0/paradigmi-pedagogici-e-tecnologici-delle-learningcommentato/. La riflessione richiama il concetto di intelligenza collettiva proposta in P. Levy, L’intelligenza collettiva. Per un antropologia del cyberspazio, Milano 2002. Il testo è disponibile anche in Google books all’indirizzo http://books.google.com/books?id=false 27 Utili e aggiornate riflessioni in A.Calvani,A.Fini, M.Ranieri, La competenza digitale nella suola, Trento 2010. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina16 FOnDOdkk4gC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f= PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 Sulla scia dei suggerimenti proposti dal Parlamento e dal Consiglio europeo nella Raccomandazione sulle key competences per il lifelong learning, dove si afferma che “la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.”28 molti passi avanti sono stati fatti negli studi recenti. Citiamo una delle più recenti e aggiornate definizioni di competenza digitale nella quale di afferma che essa “…consiste nel saper esplorare ed affrontare in modo flessibile situazioni tecnologiche nuove, nel saper analizzare selezionare e valutare criticamente dati e informazioni, nel sapersi avvalere del potenziale delle tecnologie per la rappresentazione e soluzione di problemi e per la costruzione condivisa e collaborativa della conoscenza, mantenendo la consapevolezza della responsabilità personale, del confine tra sé e gli altri e del rispetto dei diritti/doveri reciproci”29 28 Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente, Bruxelles 2006. Il documento è disponibile sul sito Ansas ex-Indire all’indirizzo http://www.indire.it/db/docsrv//PDF/raccomandazione_europea.pdf. 29 A.Calvani,A.Fini, M.Ranieri, Valutare la competenza digitale, Trento 2011. p. 13. Il testo è solo in minima parte disponibile sul sito della casa editrice Erikson all’indirizzo 1_Z379_Valutare_la_competenza_digitale%5CPdf%5CSFO_978-88-6137-842-1_Valutare-lecompetenzedigitali.pdf. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina17 http://shop.erickson.it/front4/Image/Products%5CLIBRO_978-88-6137-842- PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 In questa nuova definizione convergono tre dimensioni (tecnologica, cognitiva ed etica) dove la prima, quella tecnologica è strumentale a quella cognitiva e sottintende quella etica. Come dire che in ambienti di apprendimento e-learning si lavora con strumenti tecnologici che facilitano l’acquisizione di competenze cognitive in modo partecipato e collaborativo, rispettando regole di correttezza e di rispetto dell’altro nell’interazione sociale della comunità di apprendimento. I contenuti digitali per le attività di e-learning dovranno adattarsi alle specifiche modalità di interazione di questi ambienti, dovranno perciò avere caratteristiche di multimedialità, esplorabilità (e quindi non solo testi lineari ma anche ipertestuali), interattività, facile rintracciabilità, di testualità aperta alle attività di co-writing (scrittura collaborativa) e alle necessità di revisione per utilizzi diversi e personalizzabili. Anche per la didattica si impone una riflessione sulla nuova testualità che le tecnologie e le pratiche sociali di comunicazione suggeriscono alla scrittura digitale.30 Queste nuove dimensioni dell’apprendere richiedono ai docenti una diversa e più complessa professionalità, una maggiore disponibilità al dialogo operativo che deve accompagnare la progettazione didattica disciplinare e collegiale per un più omogeneo e costante uso delle nuove tecnologie e degli ambienti di apprendimento digitali. Ma occorre anche che l’istituzione scuola e tutti i suoi 30 Sul tema del testo digitale A.Anichini, Il testo digitale, Milano 2010 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina18 soggetti dimostrino flessibile disponibilità a questo inarrestabile processo di PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 metamorfosi della comunicazione, che tocca tutti gli aspetti della comunicazione formativa31. Bibliografia Anichini A. Il testo digitale, Apogeo, Milano 2010. Calvani A., Fini A., Ranieri M., La competenza digitale nella scuola. Erikson, Trento 2010 Calvani A., Fini A., Ranieri M., Valutare la competenza digitale. Erikson, Trento 2010. Faggioli M. (a cura di), Tecnologie per la didattica. Apogeo, Milano 2010. Ferri P., La scuola digitale. Bruno Mondadori, Milano 2008. Ranieri M. E-learnig: modelli e strategie. Erikson, Trento 2005. Sitografia JE-LKS Journal of e-Learning and Knowledge Society http://je-lks.maieutiche.economia.unitn.it/index.php/Je-LKS Rivista internazionale della SIE-L (Società italiana di E-Learning) che analizza i possibili scenari della società della conoscenza che vengono attivati dalle tecnologie e-learning e dalle metodologie per il Lifelong Learning. 31 Su questo complesso scenario di trasformazione e innovazione vedi il testo di P. Ferri, La scuola digitale, Milano 2008. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina19 INNOVA SCUOLA PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-4 PON DIDATEC CORSO BASE COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1 http://www.innovascuola.gov.it/ Sito del progetto di iniziativa ministeriale nato con l’obiettivo di offrire alle scuole italiane un portale e un ambiente collaborativo per condividere esperienze e risorse digitali.. LIBBOO http://www.libboo.com/ Sito della piattaforma Libboo per attività di scrittura collaborativa e pubblicazione in rete. TD – Tecnologie didattiche http://www.tdmagazine.itd.cnr.it/journals/ La rivista, curata dall'Istituto per le Tecnologie Didattiche del C.N.R., si propone di fornire a ricercatori, docenti, formatori, dirigenti, produttori di courseware, contributi Pagina20 di riflessione per la diffusione delle tecnologie didattiche in Italia. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it