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Deframmentazione del reticolo fluviale lombardo: stato dell

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Deframmentazione del reticolo fluviale lombardo: stato dell
Deframmentazione del reticolo fluviale lombardo: stato dell’arte e prospettive
Puzzi C.M., Sartorelli M., Gentili G., Lugoboni A., Putelli T. Dr. Cesare M. Puzzi – GRAIA srl
6 novembre 2012
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Biodiversità della fauna ittica in Lombardia
La Lombardia, con una superficie complessiva di ambienti acquatici di interesse ittico superiore ai 1.000 km2, e grazie alla sua posizione geografica e alla geomorfologia del suo territorio, è in grado di ospitare una fauna ittica estremamente ricca e diversificata rispetto all’intero panorama italiano. Sono 38 le specie ittiche native in Lombardia, tra cui:
‐Specie grandi migratrici diadrome (Anguilla, Storione cobice, Cheppia,…);
‐Specie ad ampia vagilità per motivi trofici (Barbo comune,Cavedano, …);
‐Specie vagili per la riproduzione (Trota marmorata, Trota lacustre,…);
‐Specie sedentarie (Scazzone, Cagnetta,…).
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Centralità della continuità del reticolo idrografico Tutte le specie ittiche hanno necessità di spostarsi:
‐per motivi trofici;
‐ per motivi legati a fasi chiave del proprio ciclo vitale;
‐ per motivi contingenti, legati a fattori ambientali anche temporanei.
La continuità dei corsi d’acqua è necessaria per garantire la sopravvivenza locale delle popolazioni e delle specie native.
Negli ultimi dieci anni si sono moltiplicate le iniziative sia locali sia a livello regionale, promosse e realizzate per il RIPRISTINO DELLA PERCORRIBILITA’ NATURALE DEI CORSI D’ACQUA LOMBARDI
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Iniziative di Regione Lombardia in favore della continuità dei corsi d’acqua
In Lombardia la Rete Ecologica Regionale gode della medesima priorità delle reti infrastrutturali ed energetiche. La RER, approvata con DGR n.8/10962 del 30 dicembre 2009, è classificata “infrastruttura prioritaria” nel nuovo PTR della Lombardia approvato con DCR n.951 del 19 gennaio 2010 e nel corso del 2011 ha trovato specifico riferimento legislativo con l’integrazione effettuata alla LR 86/83 tramite la LR 12 del 4 agosto 2011.
Del 2011 è la pubblicazione del manuale “Interventi idraulici ittiocompatibili: linee guida ”, Quaderni della Ricerca n.125/2011 Progetto di ricerca finanziato dalla Regione Lombardia – DG Agricoltura nell’ambito del Programma di ricerca in campo agricolo 2007/2009 (progetto n. 1109; Acronimo: PROITTIO) e svolto dalla società GRAIA srl
Con il sostegno di: Province di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Varese Obiettivi: individuazione e definizione delle migliori strategie, tecniche, metodiche e modalità operative ittiocompatibili di intervento sui corsi d’acqua di interesse ittico
Modalità di svolgimento: traendole dalla propria esperienza concreta in materia svoltasi in ambito regionale nonché dalla letteratura di settore
Risultati attesi: elaborazione di un manuale contente le “linee guida” per la realizzazione di “interventi idraulici ittiocompatibili”
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Passaggi artificiali per i pesci – Aspetti ecologici e ittiologici
Laddove esistano opere attive di
sbarramento artificiale della
percorribilità fluviale da parte dei
pesci, oppure dismesse ma il cui
smantellamento risulti, a seguito
di una valutazione costi/benefici,
meno conveniente (dal punto di
vista economico, ambientale e
sociale) rispetto alla sua
“ittiocompatibilizzazione”, non
resta che realizzare mitigazioni
in grado di ripristinare tale
condizione, necessaria alla
sopravvivenza di gran parte delle
popolazioni ittiche presenti nei
reticoli idrografici interrotti.
Tali mitigazioni sono i passaggi
per pesci.
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Fiume Adda – Ardenno
(SO)
Fiume Adda – Pizzighettone
(CR)
Fiume Po – Isola Serafini
(PR)
Fiume Chiese (BS)
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Pianificazione degli interventi di ripristino della percorribilità fluviale
L’interruzione della
percorribilità fluviale è un
problema diffuso che necessita
di una pianificazione territoriale
attenta, volta ad individuare
e mitigare gli effetti sul
patrimonio ittico, secondo una
scala di priorità di intervento.
Il “Piano di ripristino della
percorribilità fluviale” è
lo strumento strategico
strutturato di supporto
alla programmazione e alla
scelta degli interventi di
deframmentazione fluviale, di
cui ciascuna Provincia dovrebbe
dotarsi.
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La pianificazione offre:
• la migliore efficacia nel perseguire l’obiettivo prioritario di
salvaguardia e conservazione della naturalità dei corsi
d’acqua e delle popolazioni ittiche selvatiche;
• linee strategiche di intervento definite e chiare basate su
principi ripercorribili e verificabili;
• opportunità di condivisione e partecipazione al percorso
decisionale da parte di tutti i portatori di interesse in materia
di frammentazione e deframmentazione fluviale;
• una programmazione degli interventi risultante da un
processo decisionale altrettanto chiaro e trasparente in tutte
le sue fasi e, per questo, anche facilmente modificabile ed
aggiornabile.
Obiettivi specifici della pianificazione degli interventi di ripristino
della percorribilità fluviale devono essere:
• la definizione delle linee strategiche di intervento per il
ripristino della continuità fluviale nell’ambito del reticolo di
competenza;
• la predisposizione di uno strumento decisionale strutturato
(piano) secondo una logica di processo.
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CARTA DELLA FRAMMENTAZIONE E DELLA PERCORRIBILITÀ FLUVIALE
1. Nodi di discontinuità
costituiti da tutte quelle
opere artificiali di
interruzione della
continuità fluviale che
costituiscono di per sé
un ostacolo alla risalita
dei pesci
(indipendentemente
dalla presenza di
strutture o impianti atti a
consentire il passaggio
della fauna ittica); non
sono state quindi
considerate tutte le
opere o manufatti
artificiali che risultano
valicabili dai pesci
senza
l’ausilio di impianti di
risalita.
Stato di fatto
2. Percorribilità ittica dei
diversi tratti fluviali
derivante dall’attuale
quadro di
frammentazione del
reticolo idrografico.
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Oggi in
costruzione
Passaggio a bacini su Fiume Tresa, a Creva
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Passaggio a bacini successivi
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Passaggio a bacini successivi sul Fiume Tresa
L’area di interesse è quella della diga di Ponte Tresa, posizionata poche decine di metri a valle del Lago di Lugano
con lo scopo di regolarne i livelli; qui il Fiume Tresa delimita il territorio italiano da quello svizzero e il passaggio
dell’acqua avviene per tracimazione dello sbarramento, generando un salto di 2 m, invalicabile dai pesci.
La larghezza complessiva dell’opera è di circa 45 m.
La regolazione dei livelli avviene per mezzo di tre paratoie mobili, attraverso le quali è possibile regolare la
quantità di acqua che defluisce verso valle. In generale, l’ente gestore (Dipartimento del Territorio del Canton
Ticino - Ufficio dei corsi d’acqua (Bellinzona) tende a mantenere il livello del lago stabile, all’interno di un range
compreso tra 270,40 m s.l.m. e 270,50 m s.l.m. Nella gestione dello sbarramento si tiene conto della portata
minima da rilasciare a valle nel Fiume Tresa (4 mc/s). L’alveo fluviale, sia a valle che a monte dell’area di
intervento, è contenuto da opere murarie.
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Passaggio a bacini successivi sul Fiume Tresa
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Passaggio a bacini successivi sul Fiume Tresa
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino
Passaggio per pesci a Panperduto
Passaggio per pesci a bacini successivi con dislivello monte‐valle di 4,5 m.
La scelta della localizzazione è stata effettuata considerando:
‐ caratteristiche dei manufatti esistenti;
‐ sistema di derivazione dell’acqua e localizzazione dei punti di rilascio;
‐ caratteristiche dell’ambiente fluviale a valle dello sbarramento;
‐ localizzazione delle zone con maggior densità di fauna ittica;
‐ accessibilità alle aree;
‐ comportamento idraulico del fiume in caso di piena con particolare attenzione ai tratti di sponda a monte e a valle.
Diga di
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino – Porto della Torre
PARAMETRI DI DIMENSIONAMENTO
Parametro
Valore
Motivazioni
Dislivello tra due bacini
0,24 m
L’abbondanza nel fiume di pesci aventi capacità
natatorie contenute impone dislivelli ridotti.
Livello idrico di monte
192,50 m s.l.m
Valore definito nel paragrafo precedente.
Livello idrico di valle
186,20 m s.l.m
Valore definito nel paragrafo precedente.
Tipologia di comunicazione
tra bacini
L’abbondanza nel fiume di pesci che si spostano
fessura laterale a flusso
rigurgitato + orifizio di fondo senza effettuare salti richiede la presenza
dell’orifizio di fondo.
Larghezza fessura laterale
0,4 m
Garantire il passaggio anche a pesci di grossa taglia.
Dimensioni orifizio di fondo
0,3 m x 0,3 m
Lunghezza dei bacini
3,15 m
Larghezza dei bacini
1,8 m
Garantire il passaggio di pesci di dimensioni che
possono raggiungere e superare il metro (trota
marmorata, luccio).
DIMENSIONI DEL PASSAGGIO
Parametro
Diga di Porto della Torre
Valore
Portata defluente
circa 500 l/s
Numero di bacini
25
Lunghezza complessiva del passaggio
84 m
Lunghezza del canale di raccordo
200 m
Pendenza media
7,5%
CONFRONTO CON I VINCOLI DA RISPETTARE
Parametro
Valore
Potenza specifica dissipata
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Range di valori consigliati
3
141 W/m
minore di 150 W/m3 per ciprinidi
3
minore di 200 W/m per salmonidi
Rapporto lunghezza/larghezza bacini
1,75
compreso tra 1,6 e 1,8
Rapporto lunghezza bacino/larghezza fessura laterale
7,9
compreso tra 7 e 12
Rapporto larghezza bacino/larghezza fessura laterale
4,5
compreso tra 4 e 6
Rapporto battente sullo stramazzo/dislivello tra bacini
3,7
maggiore di 2
GESTIONE E RICERCA AMBIENTALE ITTICA ACQUE
Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino – Cantiere a Porto della Torre
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino – Cantiere a Porto della Torre
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Passaggi a bacini successivi sul Fiume Ticino – Porto della Torre
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Passaggio per pesci presso la Diga di Creva (VA)
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Passaggio per pesci presso la Diga di Creva: realizzazione
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Progetto Life+ CONFLUPO dicembre 2012‐2017
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Grazie a tutti per la cortese attenzione
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