In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP
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In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP
CMP Bologna “In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa.” Supplemento al n° 2 Luglio 2009 Hanno collaborato a questo numero: Carlo Allegrini, Alberto Azzali, Ivan Bignami, Vincenzo Bonacci, Paolo Camerini, Paolo Tardito, Settore A.I., Settore A.M., Sezione Provinciale di Bolzano, Sergio Schiavone Le foto pubblicate su questo numero sono di: Eldo Tomazzuoli, Vincenzo Bonacci, Sergio Schiavone, Paolo Tardito, Archivio Ufficio Stampa FIPSAS 4 Pubblicazione semestrale registrata presso il Tribunale di Bologna in data 31.01.2002 con il numero 7188 Spedizione in abbonamento postale gruppo 2 - 50% Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB - Bologna Vietata ogni riproduzione anche se parziale. Manoscritti, foto e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Una copia Euro 1,00 Editoriale di Ugo Claudio Matteoli 6 Assemblea Nazionale plebiscito per il Presidente Ugo Claudio Matteoli a cura della redazione 8 L’Apnea e lo Sport Subacqueo di Alberto Azzali 12 Uniformità dei Canoni Demaniali una battaglia vinta! a cura della redazione 13 Slow Fish 2009 buono, pulito e giusto di Vincenzo Bonacci 16 Ettore Grimaldi lo scienziato dei pesci (seconda parte) di Vincenzo Bonacci 21 Squali a cura della redazione 22 Dal Lago alla Tavola di Vincenzo Bonacci 24 Pesci Salvavita a cura della redazione 25 INDIA: insulina dai pesci per curare il diabete a cura della redazione 28 La gestione degli ambienti acquatici tra scienza e pesca sportiva tra sinergie operative e volontà politiche a cura della redazione 32 4 anni per migliorare di Carlo Allegrini 34 Peschiamo & Giochiamo sport, animazione e divertimento a cura della redazione 38 Giulianova: fervono i preparativi di un evento senza precedenti a cura del Settore Mare 39 Il vecchio e il mare a cura della redazione 40 L’esperienza al servizio delle nuove leve a cura del Settore Acque Interne 42 Attività Subacquee stage multidisciplinare a cura della redazione 43 Gli esperti consigliano: come difendersi dagli attacchi della minutaglia alle nostre esche e pasture? a cura della redazione 44 Un lago di Boe di Ivan Bignami 45 A scuola di Ambiente a cura della Sezione Provinciale FIPSAS di Bolzano 46 8° Trofeo Giovani Speranze, che bello! di Paolo Camerini 48 Fiume Agri e Parco della Val d’Agri: quale futuro? di Paolo Tardito 50 VI° Giornata Nazionale dello Sport a cura della redazione SITO INTERNET www.fipsas.it E-MAIL [email protected] Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Ugo Claudio Matteoli Coordinatore Gaetano Ivan Bignami Segreteria di Redazione Cinzia Cocchi Ufficio Stampa FIPSAS Viale Tiziano, 70 - 00196 ROMA Tel. 06 36858365-8238 - Fax. 06 36858109 e-mail: [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione Claudio Impellizzeri Info Pubblicità & Marketing Tel. 06/36858244 - 051/6641191 e-mail: [email protected] Editore EDI GRAFICA s.r.l. Via Romagnoli, 8 - 40010 Bentivoglio (BO) Tel. 051 6641191 - Fax 051 6640380 [email protected] Proprietà testata FIPSAS Stampa Cantelli Rotoweb - Castelmaggiore (BO) La n u o v a te s s e r a p e r s o n a l i z z a ta d e l 200 9 i n s i e me a l l a r i v i s ta d i re tta me n te a c a s a tu a p e r r i a ff e r ma re i l s e n s o d’a p p a r te n e n z a a l l a F e d e r a z i o n e i o n n o c Vi v i . . . e n o i s s a p a u t la ! S A S P I F a l l a i t a tesser STACCA DALLA PAGINA LA TUA Tessera Fipsas 2009_Fronte_outline.ai TESSERA FEDERALE 2009 3-02-2009 10:52:40 Accer tati ch e i tu oi dati sian o cor retti, in caso con tr ar io con tatta la Sez ion e P rovin ciale F I P SAS in dicata su lla tessera i r ifer imen ti li pu oi trovare alla voce “ C omitati R egion ali/Sez ion i P rovin ciali” su l sito feder ale: www.fipsas.it Contatto Ugo Claudio Matteoli Presidente FIPSAS LA PESCA SPORTIVA PER L’ABRUZZO S ento il dovere di aprire questo intervento esprimendo il cordoglio e la vicinanza della Federazione e dell’intero mondo della Pesca Sportiva alle famiglie e alla popolazione dell’Abruzzo per l’immane tragedia che li ha colpiti. Sono passati circa tre mesi dal terremoto che ha devastato la città dell’Aquila e la sua provincia. L’iniziativa di solidarietà che la Federazione ha immediatamente messo in atto (apertura di un conto corrente finalizzato alle vittime del disastro) sta continuando nella sua opera di raccolta di fondi e, al più presto, vi informerò sull’entità di quanto raccolto e a quale scopo sarà interamente destinato. La Sezione Provinciale FIPSAS di Verona, in collaborazione con il Settore Didattica Subacquea, ha inoltre realizzato un progetto che darà la possibilità ai bambini dai 7 ai 13 anni del campo di Santa Rufina in Roio (AQ) e di quelli limitrofi di partecipare gratuitamente ad un corso minisub apnea di 1° livello “Paguro” a partire da questo mese di Luglio per proseguire fino a tutto Agosto. Il corso si avvarrà di Istruttori federali e verrà svolto in una piscina esterna acquistata con il prezioso contributo di sponsors veronesi. E’ il minimo che tutta la Famiglia FIPSAS ha sentito di dover esprimere nei confronti della gente abruzzese vittima di questa incredibile calamità naturale. diretto GRAZIE A TUTTI! Due sono le date importanti dalle quali ripartire: 22 marzo e 17 aprile 2009. Sono i giorni in cui ho avuto un sostegno esplicito e l’appoggio per la mia rielezione alla presidenza nazionale (FIPSAS) ed internazionale (FIPSed). Ringrazio tutti: Società affiliate, Delegati nazionali e internazionali che sulla mia candidatura hanno fatto convergere voti dando nuovamente alla mia persona, ma, soprattutto, al mio programma e a quello di tutta la squadra (coloro che sono stati votati per le cariche nazionali), credito e apprezzamento in nome di una riconferma e di un giudizio positivo del lavoro svolto nell’ultimo quadriennio. Questa favorevole opinione mi spinge nuovamente ad affermare che lo sviluppo e il futuro della pesca agonistica e sportiva dipenderanno ancora, in larga misura, dal ruolo centrale che la FIPSAS saprà ritagliarsi in un quadro di collaborazione fra Governo, Ministeri competenti e Federazione. Infatti, troppi sono ancora gli ostacoli legislativi e burocratici che discriminano sul territorio e, in particolare, in mare, l’attività sportiva e ricreativa della pesca. I temi da trattare con le priorità e gli interventi adeguati dovranno essere diretti alle questioni relative alle AMP, ai Parchi Marini, alle concessioni di nuovi campi gara per gli agonisti, ai regolamenti provinciali, agli sgravi fiscali, all’inquinamento delle acque, ai ripopolamenti gestiti in maniera scientifica, alla regolamentazione della pesca sportiva in mare, alla sorveglianza, alla didattica, ecc... Questi gli obiettivi primari che il neo Consiglio Federale dovrà affrontare per vincere la sfida del quadriennio 20092012. Un saluto ed un ringraziamento particolare va al Vice presidente vicario, ai Presidenti dei Settori nazionali riconfermati dalle proprie Assemblee e ai nuovi eletti, ai Consiglieri Nazionali che condivideranno con me il cammino dei prossimi quattro anni. Un in bocca al lupo a tutti gli Atleti, Tecnici e Dirigenti che si preparano ad affrontare l’ennesima Stagione Sportiva. A loro vorrei augurare le maggiori soddisfazioni sportive e di mietere, come ben sanno fare, quei successi che sono l’orgoglio e il vanto del titolato palmares federale. La Federazione, come sempre, vi è vicina e vi segue affinché possiate lavorare con la massima tranquillità ed entusiasmo. Concludo l’editoriale di questo numero informandovi del fatto che la CIPS (la Confederazione Internazionale della Pesca Sportiva) ha assegnato all’Italia l’organizzazione della Terza Edizione dei Giochi Mondiali della Pesca del 2011. E’ un importante e prestigioso riconoscimento per l’Italia e per la FIPSAS che può servire per rilanciare e “mediatizzare” il nostro amato Sport. Pianeta Acqua •5 SPECIALE ELEZIONI Assemblea Nazionale plebiscito per il Presidente Ugo Claudio Matteoli a cura della redazione L’Assemblea di Riccione ha dato mandato al nuovo Consiglio Federale di realizzare i progetti di crescita e di rilancio della FIPSAS nel quadriennio 2009-2012 Nell’Assemblea Nazionale Elettiva che si è svolta lo scorso 22 Marzo 2009 a Riccione per il rinnovo delle cariche federali, il Presidente uscente Ugo Matteoli è stato riconfermato (per la terza volta) alla guida della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS) per il quadriennio 2009-2012 con un elevato consenso di adesioni (oltre il 94% dei votanti). Nella giornata del sabato si sono svolte le assemblee dei Settori. In quella successiva i delegati intervenuti sono stati invitati - nella parte straordinaria - all’esame ed all’approvazione di alcune modifiche statutarie. Nel contempo, hanno conferito ampio mandato al Presidente Federale per provvedere alle eventuali modifiche allo Statuto, qualora ci fossero richieste in tal senso da parte del CONI. All’inizio dei lavori è stata effettuata, da parte del Presidente Matteoli, una bellissima cerimonia di premiazione, con la consegna della onorificenza “Una vita per la FIPSAS” al Signor Antonio Mandrino tesserato vercellese che, nell’arco della propria vita associativa, ha dedicato tempo ed energie alla Federazione. Nella relazione tecnica, morale e finanziaria il Presidente ha sottolineato alcuni significativi risultati conseguiti dalla Federazione. In particolare il tesseramento che, dopo diversi anni, ha invertito la tendenza negativa. Dall’analisi del quadriennio è emerso che il numero delle tessere e delle società affiliate è aumentato anche se in misura modesta, ma pur sempre significativa. Il Presidente Matteoli ha evidenziato, altresì, che la Federazione Italiana Pesca sportiva e Attività Subacquee (la quarta Federazione del Coni per numero di tesserati) nel quadriennio appena concluso ha conseguito ben 163 medaglie nelle varie discipline agonistiche, di cui 61 sono state quelle d’oro. Nel corso dell’ampia e diversificata illustrazione, il Presidente ha sottolineato l’incremento di interesse da parte dei media (stampa, televisioni) nei Il Presidente Federale Ugo Matteoli confronti della Federazione. Ha altresì messo in evidenza i contatti con le Istituzioni pubbliche (Ministeri, Regioni e Province) che procedono con reciproca soddisfazione. Inoltre, la consolidata collaborazione tra la Federazione L’apertura dei lavori assembleari del Settore Acque Interne 6 • Pianeta Acqua Una panoramica dei delegati ed il CONI consente di valorizzare al meglio il ruolo della FIPSAS. Il Presidente ha affermato che sono stati avviati, di concerto con altre Associazioni presenti sul territorio - Arci Pesca, Enal Pesca, Libera Pesca - interessanti contatti per un coinvolgimento univoco verso comuni obiettivi nell’ottica del miglioramento, della divulgazione dell’immagine federale e della valorizzazione della disciplina alieutica. Il cav. Giovanni Verga, quale Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, ha relazionato sulla parte economica e patrimoniale del passato quadriennio. Al termine sono state effettuate le elezioni del Presidente Federale, dei Consiglieri, del Presidente e dei membri del Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti e dei membri della Commissione di Appello Federale che riportiamo di seguito: GLI ELETTI PER IL QUADRIENNIO 2009/2012 PRESIDENTE FEDERALE ACQUE MARITTIME MATTEOLI UGO CONSIGLIERI FEDERALI IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI CONSIGLIERI FEDERALI DEGLI AFFILIATI PISACANE MARCO CASTALDO ALFREDO FERRARI GIANRODOLFO NOLLI CLAUDIO CERUTTI MICHELANGELO COFFERATI ANGELO PECCHIOLI MARIO BEGAL TIZIANO BASSI GIOVANNI DI GIROLAMO FRANCESCO DI DOMENICO ALFONSO GIACOMINI LAURA PRESIDENTE DEL COLLEGIO NAZIONALE DEI REVISORE DEI CONTI VERGA GIOVANNI COLLEGIO NAZIONALE DEI REVISORI DEI CONTI Effettivi DALMAZZO GIUSEPPE BRUNELLI PIETRO Supplenti MONTINARO TOMMASO CASTALDI PAOLO COMMISSIONE DI APPELLO FEDERALE Effettivi VERGA MASSIMILIANO MANTEGAZZA PAOLO FANCELLO PAOLA Supplenti ROSSI EMILIANO TALINI SERGIO ACQUE INTERNE CONSIGLIERI FEDERALI IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI GIGLI ANTONIO NATUCCI MAURIZIO LANDONIO FERNANDO COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.I. FRANCESCO ANTONIO BONAZZI FAUSTO BUSSACCHINI SEVERINO LAVETTO LUISELLA FUSCONI ANTONIO TANZI AMILCARE COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.M. BIGNONE GIORGIO RUSSO LUIGI COSTA ROBERTO NICCOLAI FABRIZIO MARCONI GIANNINO DIDATTICA SUBACQUEA CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI FRASCARI GIANFRANCO COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE D.S. CARVANI LUIGI TEALDO PAOLO RIGO PAOLO NARCISI MARIO ATTIVITA’ SUBACQUEE CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI AZZALI ALBERTO COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.S. IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI FLORIS STEFANO PUGGIOLI DONATO COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.S. IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI BORRA ROBERTO MASSARI FILIPPO NUOTO PINNATO CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI ALLEGRINI CARLO COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE N.P. IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI MANZI STEFANO MANGHERINI ANDREA COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE N.P. IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI Pianeta STASI SERGIO TONELLI LUCA Acqua •7 ATTIVITÀ SUBACQUEE L’Apnea e lo Sport Subacqueo di Alberto Azzali Problemi, considerazioni e prospettive Da tempo l’Apnea ha assunto nel mondo subacqueo un ruolo centrale. In particolare, nel corso degli ultimi anni, questa attività è andata ad identificarsi sempre più con lo Sport subacqueo e con la sua continua trasformazione. Purtroppo, come spesso avviene quando un fenomeno sportivo racchiude un potenziale di originalità e di forte impatto per il pubblico, l’Apnea è stata spesso strumentalizzata per scopi che con lo sport hanno poco a che vedere. Il suo percorso è stato (ed è tuttora) accompagnato da un insieme di eventi e prestazioni, sicuramente spettacolari, ma che, tuttavia, non rientrano nei parametri di una attività sportiva seria e controllata. Ci riferiamo, non tanto alla sempre più frequente pioggia di record di immersione eseguiti nelle più svariate condizioni e senza alcun controllo da parte di organizzazioni internazionali ufficialmente riconosciute, ma ad imprese atipiche quali, ad esempio: l’uso di locomotori e di “delfini” per l’esecuzione di dinamiche lineari, bevute di ossigeno puro per statiche interminabili, baci subacquei ed altre imprese bizzarre, spesso presentate con la sontuosa e falsa definizione di “Record Mondiali”. Si tratta quasi sempre di eventi che, con la complicità dei media e della carta stampata, offrono al pubblico una visione distorta e confusa del mondo apneistico, a scapito del lavoro organizzato e controllato, quale è (o almeno dovrebbe essere) quello proprio di una qualsivoglia disciplina sportiva, intesa come tale. Come se ciò non bastasse, queste prestazioni vengono talvolta accompagnate da richiami ad artificiose ricerche di natura medico-scientifica delle quali, quasi sempre, non solo non si comprendono gli scopi, ma, neppure, si riescono a conoscere i risultati finali. Che il mondo apneistico sia un mondo aperto alla ricerca scientifica è un fatto indubitabile. La necessità di conoscere meglio il comportamento del corpo umano in immersione ed in condizioni di apnea, così come lo studio dei fenomeni connessi all’esercizio di immersioni profonde e/o di apnee prolungate e le cause delle patologie a queste collegate, non solo è importante, ma anche doveroso per una organizzazione sportiva come la nostra, da sempre impegnata nella gestione di eventi sportivi e nella salvaguardia della salute dei propri atleti. Attualmente disponiamo di una discreta letteratura scientifica in materia di apnea, ma non è facile riscontrare uniformità di giudizio sulla natura e sulle cause delle patologie proprie dello sport apneistico; anzi, in alcuni casi, si registrano opinioni alquanto discordanti tra di loro. Il “Circo Barnum” delle prestazioni stravaganti ed una cultura medico - scientifica non ancora in grado di offrire risposte esaurienti, sono due problemi che investono attualmente il mondo apneistico. Ma non sono gli unici. Limitandoci allo sviluppo dell’Apnea come fenomeno sportivo ed agonistico, in Italia e nel Mondo, risulta necessario rivolgere l’attenzione all’attività internazionale ed alle difficoltà che oggi questa manifesta. In campo internazionale, attualmente, coesistono due associazioni che organizzano e gestiscono l’attività agonistica dell’apnea: la IDA e la CMAS. La prima è una associazione composta da alcuni soggetti particolarmente esperti nella gestione ed organizzazione delle gare di apnea, qualificati e specializzati, con alle spalle una lunga e collaudata esperienza in materia. La seconda è l’organizzazione internazionale di riferimento della nostra Federazione per lo Sport Subacqueo: comprende tutte le Federazioni che praticano l’attività subacquea nel mondo. 8 • Pianeta Acqua “ imprese atipiche quali, ad esempio: l’ uso di locomotori e di “delfini” per l’esecuzione di dinamiche lineari, bevute di ossigeno puro per statiche interminabili, baci subacquei ed altre imprese bizzarre... ” Pianeta Acqua •9 La nostra Federazione da sempre partecipa alle attività della CMAS, ricevendo in tal modo una legittimazione internazionale dei propri risultati agonistici, conseguiti attraverso la partecipazione ad eventi organizzati e svolti sotto il patrocinio dalla Confederazione. La IDA, al contrario, non possiede riconoscimenti ufficiali a livello internazionale così come non è soggetta a controlli e verifiche sulla regolarità dei risultati sportivi registrati nel corso delle competizioni da questa organizzate. La compresenza di queste due sigle in ambito mondiale, così come la loro attività palesemente concorrenziale, ha generato una situazione di disagio per tutti i protagonisti del mondo apneistico, contribuendo a logorare l’immagine stessa della disciplina. Attualmente, all’interno della CMAS, l’Apnea non riesce a trovare risposte adeguate alle aspettative di crescita e di sviluppo manifestate da tutti i soggetti interessati. Molti sono i motivi di questa situazione: carenze organizzative, mancanza di programmi e di idee innovative, quadri tecnici inadeguati, confusione ed approssimazione nella gestione delle informazioni. Guardando in prospettiva, il quadro non è confortante anche perché, da parte della IDA, la situazione si presenta rovesciata, ma non per questo migliore, e ciò a causa di: una gestione personalizzata, la mancanza di legittimazione e di controllo nei confronti delle risultanze sportive, una attività esclusivamente individuale, una gestione a prevalente carattere turistico - imprenditoriale. La situazione non può non preoccupare, poiché il carente e/o mancato sviluppo dell’apnea agonistica in campo internazionale viene, purtroppo, a penalizzare la crescita del movimento apneistico all’interno della nostra Federazione, contribuendo a compromettere, almeno in parte, la realizza- zione del “Progetto Apnea”: un programma sul quale il Settore AS ha indirizzato gran parte delle proprie risorse sia tecniche che organizzative. Il “Progetto Apnea” non è (e non vuole essere) una sigla di comodo, ma, al contrario, rappresenta un programma per lo sviluppo dell’Apnea, come elemento strutturale e di riferimento per tutto lo Sport Subacqueo. Questo progetto prevede, tra l’altro, la definizione e la realizzazione di alcuni obiettivi fondamentali come: la Formazione, la Ricerca, il Talento e l’Alto Livello. La Formazione tecnica e didattica dell’apneista è un obiettivo molto impegnativo. La sua realizzazione dovrà prevedere la realizzazione di alcune iniziative, in particolare: la revisione sostanziale dell’attuale Programma Formativo Agonistico con la introduzione della figura dell’“Apneista Sportivo” e dei crediti formativi, una maggiore e migliore sinergia con il lavoro svolto dal Setto- re Didattico federale e dagli istruttori di apnea, la obbligatorietà del pre-requisito di “apneista sportivo” per tutti coloro che desiderano partecipare all’attività agonistica in qualsiasi disciplina settoriale. Per quanto riguarda la Ricerca, é evidente come la esigenza di una migliore e più approfondita conoscenza dei Monica Barbero (a dx. nel riquadro) durante una sua performance 10 • Pianeta Acqua fenomeni connessi all’immersione sportiva in apnea, lo studio delle cause delle patologie così come degli standard di sicurezza e delle tecniche di allenamento, rappresentino un obiettivo prioritario per la nostra Federazione. A questo scopo sarà indispensabile una più stretta collaborazione con l’Istituto di Medicina Sportiva del CONI, realizzando un programma di screening con la collaborazione di atleti e tecnici appartenenti alle diverse discipline apneistiche. Altrettanto importante sarà l’iniziativa di offrire a medici e ricercatori, che da tempo collaborano con il settore federale, risorse e strumenti idonei per eseguire i programmi di studio da tempo avviati. Il progetto del Talento rappresenta una originale innovazione all’interno del Settore AS. Nasce con l’obiettivo di individuare, selezionare e seguire un certo numero di giovani atleti particolarmente meritevoli e promettenti, cercando di agevolare la loro crescita agonistica attraverso il sostegno di una struttura tecnica federale ed in prospettiva di una loro valorizzazione sportiva nell’Alto Livello. Si tratta di un progetto sicuramente ambizioso, dalla cui realizzazione potrà dipendere l‘arricchimento tecnico ed agonistico dei nostri atleti ed una maggiore competitività delle nostre rappresentative nazionali. Per la crescita dell’Alto Livello e la sua valorizzazione in campo internazionale, molto dipenderà dal lavoro organizzativo che la CMAS riuscirà a realizzare nel corso del presente quadriennio. Abbiamo evidenziato, in precedenza, la situazione esistente e le difficoltà che compromettono lo sviluppo di questa disciplina a livello mondiale. Le indiscrezioni che siamo riusciti a raccogliere nel mese di Maggio non sono certamente incoraggianti. La mancata organizzazione dei Giochi Mondiali della CMAS 2009, previsti in Tunisia, e la iniziativa di organizzare nel mese di Agosto(?), in Danimarca, un mondiale di Apnea Dinamica, con la rinuncia al Jump Blue, non sono sicuramente dei segnali positivi. Improvvisazione ed incertezza continuano a caratterizzare l’attuale pessimo momento della vita internazionale dell’apnea agonistica. Peccato. E’ una situazione che atleti, tecnici, dirigenti delle varie Federazioni interessate non meritano. A mio parere, non lo merita neanche l’Apnea. Campionato del Mondo di Fotografia Subacquea in Mare Si è svolta a Jeju (Corea del Sud) dal 31 Maggio al 5 Giugno 2009 la 12^ edizione del Campionato del Mondo di Fotografia Subacquea in Mare. In rappresentanza di ben 22 Nazioni, sono stati circa 40 i fotografi partecipanti. Per l’Italia erano presenti il Direttore Tecnico della Squadra Nazionale, Domenico Russo, i Fotografi Andrea Carlesi e Francesco Sesso, più le rispettive modelle Anna Maria Moccia e Isabella Furfaro. La vittoria finale è andata al norvegese Espen Rekdal, seguito dallo spagnolo Carlos Minguell Banos, secondo, e dal sud-coreano Eok Soo Kim, terzo. Entrambi gli italiani si sono classificati tredicesimi. Premio di Laurea “Rossana Majorca” Assegnato anche per il 2009 il Premio di Laurea “Rossana Majorca”. La cerimonia ufficiale di consegna avverrà a Milano nel prossimo autunno. Il Premio di Laurea in Scienze Biologiche, con indirizzo marino, intitolato a Rossana Majorca, vuole contribuire in minima parte a ricordarla e farla rivivere nei semplici contesti che lei stessa amava: il Mare con la M maiuscola, lo Sport e la Subacquea. “Confidiamo che, nel nome e ricordo di Rossana Majorca, ciascuna di queste donne possa, con il proprio lavoro, contribuire a riportare un po’ di “turchino” nei nostri mari”. Ecco la classifica: La 3^ classificata è la Dott.ssa Carlotta Cicotti di Bologna con la Tesi dal titolo: “DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA DEL TRACHINUS DRACO IN ALTO E MEDIO ADRIATICO” Università degli Studi di Bologna – Corso di Laurea Specialistica in Scienze Naturali Relatore Prof.ri CORRADO - PICCINETTI La 2^ classificata è la Dott.ssa Clara Monaco di Catania con la Tesi dal titolo: “DINAMICA DI UNA POPOLAZIONE DI TURSIOPS TRUNCATUS (MONTAGU, 1821) RESIDENTE NEL GOLFO DI CATANIA” Università degli Studi di Trieste – Corso di Laurea Specialistica in Biologia Marina Relatore Prof. E. FERRERO – Correlatore L. M. TRINGALI La 1^ classificata e vincitrice del Primo Premio di Laurea “Rossana Majorca” 2009 e’ la Dott.ssa Zelia Zaccaro di Matera che ha presentato la Tesi dal titolo: “STRUTTURA GENETICA E MICROEVOLUZIONE DI POPOLAZIONI DI RAZZA CHIODATA (RAJA CLAVATA, LINNEO 1758)” Università degli Studi di Pisa – Corso di Laurea Specialistica in Biologia Marina Relatori Prof.ri A.CASTELLI – F.TINTI Pianeta Acqua • 11 SPECIALE NEWS Uniformità dei Canoni Demaniali una battaglia vinta! a cura della Redazione n occasione dell’Assemblea Nazionale elettiva di marzo, il Presidente Federale si era impegnato, davanti a tutti i delegati, a seguire in prima persona le “pressanti” problematiche politiche che affliggono la pesca sportiva in mare. Da qui la nascita del neo-costituito Settore Federale Acque Marittime (SFAM), un apposito organo federale mirato ad ottenere maggiore credito nei confronti della Politica e delle Istituzioni (Ministeri, Enti Governativi, ecc...) che sono coinvolte nella gestione della pesca sportiva in mare. E i primi frutti positivi sono subito arrivati. Pochi giorni orsono, è stato raggiunto un risultato di rilievo e non facile da conseguire, che premia e riconosce il lavoro e l’impegno costante di tutta la Federazione. Infatti, allo SFAM va il merito di essere riuscito ad ottenere, da parte del Ministero competente, il riconoscimento specifico per la Federazione della determinazione omogenea sul territorio nazionale dei canoni relativi alle concessioni demaniali. In parole più chiare, da oggi in poi, alle Società Sportive Dilettantistiche affiliate alla FIPSAS che usufruiscono di concessioni demaniali marittime è applicato uniformemente e sull’intero territorio nazionale il canone di cui alla lettera b) del comma 251 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 ridotto del 50%. Una grande vittoria sul piano politico che convince sempre di più della bontà programmatica dello SFAM e che proietta la FIPSAS quale candidata unica ed autorevole al ruolo di leadership di tutto il movimento della Pesca Sportiva italiana. I 12 • Pianeta Acqua L’originale della lettera - circolare inviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - direzione generale per i porti è consultabile sul sito federale: www.fipsas.it SPECIALE EVENTI SLOW FISH 2009 Buono, pulito e giusto -PESCA, ACQUACOLTURA E TUTELA DELL’ECOSISTEMAdi Vincenzo Bonacci Educare al gusto è indispensabile per costruire un futuro nel quale il cibo torni ad essere nutrimento disponibile per tutti, sicuro, gustoso e a un prezzo equo. Per scegliere il pesce giusto da portare a tavola è bene seguire i principi della territorialità e della stagionalità. Il pesce è, per le sue proprietà organolettiche e nutrienti, uno degli alimenti principe in una dieta sana ed equilibrata” è quanto ha sostenuto Luca Zaia, attuale Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nel presentare il programma dello Slow Fish. La manifestazione, biennale, è dedicata al mondo ittico, all’educazione alimentare legata al consumo del pesce ed alle buone pratiche per salvaguardare l’ecosistema del Mediterraneo. Il Mediterraneo, infatti, con i suoi pesci, le sue storie e anche le sue problematiche è stato il protagonista dello Slow Fish 2009 svolto nel nuovo padiglione B della Fiera di Genova, progettato da Jean Nouvel ed affacciato direttamente sul mare. Sono intervenuti espositori di diversi Paesi (Francia, Spagna, Gran Bretagna e Norvegia) ed hanno partecipato 25 presìdi del mare -15 italiani e 10 internazionali- fra cui Croazia, Mauritania, Marocco, Norvegia e Olanda. I presìdi - esempi concreti di salvaguardia, organizzazione e promozione - dimostrano che le comunità dei piccoli pescatori possono vivere in sintonia con il proprio territorio e con il proprio mare; essi preservano la fauna ittica “ Pianeta Acqua • 13 valorizzando il proprio lavoro tramite l’offerta di un pescato buono, sano e fresco. Sono intervenute, inoltre, circa dieci comunità del cibo (Francia, Spagna, Marocco Israele). Nell’arco delle quattro giornate della manifestazione sono state attuate numerose iniziative: dai laboratori del gusto alla presentazione delle aree marine protette, dai progetti educativi dedicati ai giovani sulle qualità del pesce alla proiezione di filmati e cortometraggi sul mare, dalla spesa guidata alla conoscenza delle specie ittiche. La Regione Piemonte - presente per la prima volta con uno stand istituzionale - con le Province del VerbanoCusio-Ossola, Alessandria e Vercelli, ha proposto appuntamenti tecnico scientifici del settore pesce e pesca d’acqua dolce. La Provincia del V. C. O. in particolare, ha illustrato le diverse iniziative mirate all’educazione alimentare per un consumo consapevole del pesce del lago Maggiore, che è tradizionalmente legato al patrimonio alimentare del suo territorio. Inoltre, ha proposto anche degustazioni guidate di pesce come il “carpione”; preparato alimentare tradizionale, riconosciuto anche a livello nazionale dal Ministero delle Politiche Agricole. Pescatori, ristoratori, Enti di ricerca (Ist. Italiano di Studio per gli Ecosistemi del CNR), associazioni legate al mondo della pesca locale, hanno fornito il loro contributo per fare conoscere a Genova, l’unica realtà di pesca professionale della Regione Piemonte: il pesce del lago Maggiore. Nel corso dei vari interventi è stato presentato il regolamento n. 6/R/2008 della legge Regionale Piemonte n. 37 del 29 dicembre 2006: “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca” a cura di Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha fatto seguito la Presentazione del Centro Ricerche per la Tutela della Biodiversità degli Ambienti acquatici e dell’Impianto per la riproduzione di Ittiofauna autoctona ed il CD “Lezioni di idrobiologia – le acque continentali” entrambe a cura di Carlo Di Bisceglie (dirigente Settore Tutela e gestione della fauna selvatica e acquatica della Regione Piemonte) e 14 • Pianeta Acqua Gilberto Forneris (dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia dell’Università di Torino). Cesare Puzzi, della G.R.A.I.A. di Varano Borghi (Va) è intervenuto su “Il corridoio ecologico ed i pesci del Ticino” mentre Carlo Romanò, responsabile Servizio Pesca Provincia di Como, insieme a Cesare Puzzi, ha illustrato il Progetto INTERREG Italia Svizzera “Valorizzazione sostenibile delle specie ittiche tradizionali e innovative dei laghi insubrici”. Ettore Grimaldi, ittiologo di fama internazionale, ha disquisito sulla millenaria vicenda alimentare dei pesci dei grandi laghi prealpini” Alessandro Oggioni, naturalista CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ex Istituto Italiano di Idrobiologia) ha approfondito le tematiche su “Le piante acquatiche e la qualità delle acque lacustri”. Ettore Ianì, presidente Lega Pesca, ha presentato il progetto “Tinca Gobba” e “Trota salmonata”. Carlo Di Bisceglie è intervenuto sulla Presentazione delle Misure di attuazione del programma comunitario FEP 20072013 nel settore della pesca ed acquacoltura relative alla Regione Piemonte. Francesco Rusconi Clerici, fiduciario Condotta del Lago Maggiore e Verbano si è soffermato sulle “Ricerche e indagini per un presidio del pesce del Lago Maggiore”. Davide Sandalo - Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente della Provincia di Alessandria-, Cristina Calvi - funzionario della Provincia di Alessandria - e Massimo Pascale - consulente della Provincia di Alessandria - hanno specificato “Il contratto di fiume come strumento per la salvaguardia delle acque e della fauna ittica”. Non poteva mancare un accenno al “Gavi e bollicine, un matrimonio possibile“. Spumantizzazione del grande bianco piemontese a cura di Davide Sandalo, Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente della Provincia di Alessandria, Mauro Delfino - direttore del Consorzio Gavi- e Andrea Pancotti - enotecnico - della Cantina Produttori. Rosario Mosello – direttore - e Pietro Volta - idrobiologo del CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ex Istituto Italiano di Idrobiologia) hanno concluso la kermesse piemontese parlando della “Fauna ittica e qualità delle acque dolci”. Alla presenza di media locali e nazionali un pescatore professionista del Lago Maggiore ha illustrato le caratteristiche del pesce d’acqua dolce che ha ricevuto un ottimo apprezzamento sensoriale dalla gremita platea. La Regione Piemonte e la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola hanno apprezzato entusiasticamente il riconoscimento non ufficiale, promettendo di sostenere i prodotti ittici del Lago Maggiore nelle future manifestazioni. Pianeta Acqua • 15 PRIMO PIANO Ettore Grimaldi lo scienziato dei pesci -seconda partedi Vincenzo Bonacci Le parrà forse ripetitivo e superfluo da parte mia chiederle di toccare il tema dei ripopolamenti ittici dopo che lei proprio ad essi ha di recente dedicato un’apposita pubblicazione. Ma l’argomento mantiene nei discorsi dei pescatori una tale rilevanza e la fiducia che questi ripongono nelle “semine” resta per lo più così incondizionata da far pensare che di queste cose non si parli mai abbastanza, con la dovuta competenza si intende. Condivide questo mio punto di vista? l centouno per cento caro Bonacci, almeno sino a quando ti verranno riproposti con instancabile ripetitività interventi di ripopolamento di cui credevi di avere da lungo tempo adeguatamente dimostrata la sostanziale inefficacia. Il fatto è che i A 16 • Pianeta Acqua pescatori sportivi italiani, così pronti ad adottare le ultime novità in materia di attrezzature e tecniche di cattura, tendono invece a conservare una mentalità di stampo addirittura ottocentesco per quanto riguarda la gestione delle popolazioni ittiche, non diversamente del resto da ciò che avviene per i nostri pescatori di mestiere. Risale infatti a quell’epoca l’orgogliosa certezza che grazie al progresso scientifico un dominio pressoché totale dell’uomo sulle realtà naturali fosse ormai a portata di mano; e nella fattispecie - per quanto qui ci interessa - che gra- Il Professor Grimaldi è un autorevole studioso della fauna ittica del nostro Paese. Nativo di Como (1934), nel 1957 ha iniziato la sua carriera scientifica presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, passando poi in qualità di ricercatore all’Istituto Italiano di Idrobiologia di Pallanza (1962) di cui è stato anche direttore. Conseguita la Libera Docenza in Idrobiologia e Piscicoltura, nel 1968 ha assunto l’incarico di insegnamento di tale materia presso la facoltà di provenienza mantenendolo sino al 1985, anno in cui divenne docente universitario di ruolo. La sua attività di ricerca, attestata da oltre cento pubblicazioni scientifiche, si è svolta principalmente nell’ambito dell’ecologia dei pesci di acqua dolce, della patologia ittica e dell’acquacoltura. Parallelamente ha costantemente svolto anche un’intensa attività di divulgazione scientifica in campo ittiologico, più in generale biologico, che lo ha portato a collaborare con alcune delle più importanti case editrici italiane. Appassionato pescatore sportivo, il Professor Grimaldi ha sempre posto le sue competenze specialistiche al servizio del mondo della pesca, occupando fra l’altro posizioni di responsabilità in seno ad istituzioni pubbliche del settore. E’ in questo spirito che egli, aderendo di buon grado ad una richiesta in tal senso della FIPSAS, ha recentemente realizzato una “Guida Ragionata ai Ripopolamenti ittici” destinata ad un’ampia diffusione in ambito federale ed anche al di fuori di esso. L’opera è stata presentata durante un convegno ad hoc tenutosi a Como nel giugno del 2007. Nel numero precedente di Pianeta Acqua abbiamo affrontato, con l’illustre scienziato, alcuni aspetti della pesca in acqua dolce. Completiamo l’intervista con altri due “punti caldi”: i ripopolamenti e l’introduzione delle specie alloctone. Il professor Ettore Grimaldi (a dx.) insieme all’autore dell’intervista Vincenzo Bonacci con alle spalle il Lago di Como. zie alla raggiunta capacità di produrre mediante fecondazione artificiale grandi quantità di piccoli pesci fosse ormai possibile realizzare una vera e propria “coltivazione” degli ambienti acquatici naturali, proporzionando il “raccolto” finale di pesci alla quantità di novellame seminatovi. Ma già nei primi decenni del ‘900 una giovane ittiologia in rapido sviluppo, dimostrando con le sue ricerche la complessità e al tempo stesso l’efficacia dei meccanismi biologici che regolano la riproduzione dei pesci, si incaricava di vibrare un duro colpo all’idea di poter fare al riguardo di più e di meglio di Madre Natura, a cominciare dall’infondato convincimento che nella riproduzione artificiale la percentuale di uova fecondate risultasse assai più elevata rispetto a quella naturale. Fondamentale agli effetti di quella revisione critica dei ripopolamenti fu la possibilità di riferire le specie ittiche a due grandi “categorie riproduttive” che adottano strategie nettamente diverse per garantirsi una discendenza: l’una deponendo una quan- tità relativamente modesta di uova, protette però in vario modo dai genitori unitamente talvolta ai rispettivi neonati; l’altra invece in numero assai maggiore, in quanto olari collocate senza particolari ente precauzioni nell’ambiente oste acquatico e quindi esposte mad una mortalità incomaparabilmente più elevati ta. Ed eccoci così giunti al cuore del problema. Prendiamo la prima delle due categorie riproduttive in questione: in condizione di normalità, ossia in assenza di signi-nficativi “disturbi ambiencautali”, basteranno le precauori a zioni assunte dai genitori tutela della prole (“nidi” sotto ghiaia, stretta vigilanza sulle uova fecondate e sui piccoli) a compensare la limitata fecondità individuale, e tutto procederà per il meglio; ma se per colpa dell’uomo o per cause naturali la presenza di femmine mature si farà troppo esigua, allora sì che il numero complessivo delle uova da esse deposte potrà effettivamente non garantire più un adeguato rimpiazzo dei soggetti appartenenti alle generazioni precedenti che la mortalità naturale e la pesca sottraggono man mano a quella popolazione ittica. Deficit delle voci in entrata rispetto a quelle in uscita - eccoci alla conclusione di ordine applicativo alla quale volevamo arrivare - che potrà essere “ripianato” integrando la riproduzione naturale con interventi di ripopolamento opportunamente dimensionati. E passiamo ora ai pesci che praticano l’altra strategia riproduttiva, quella basata esclusivamente su una grande fecondità. In virtù di questa, anche in presenza di poche femmine si può di norma contare su un’adeguata produzione complessiva di uova sicché, nel caso in ques questione, l’andamento di una stagione riproduttiva viene invece ad essere vie sostanzialmente deterso minato dalle condizioni m ambientali più o meno a favorevoli in cui esse fa Pianeta Acqua • 17 e i giovani che ne nascono vengono a trovarsi dopo la deposizione. Stando così le cose si sbaglia, quasi sempre, attribuendo un calo numerico di tali pesci ad una insufficiente deposizione di uova che in realtà non c’è; e si commette un errore ancora maggiore ritenendo di potere ovviare ad essa con immissioni di novellame prodotto in cattività, in quanto questo sarà esposto a quegli stessi fattori di mortalità che agiscono su uova e avannotti derivanti dalla riproduzione naturale. Traendo da queste evidenze scientifiche le debite conseguenze di ordine operativo, già a partire dalla prima metà del secolo scorso i Paesi più avanzati in materia di gestione della pesca restrinsero gli interventi di ripopolamento alle sole specie ittiche di acqua dolce a fecondità particolarmente ridotta, in pratica ai Salmonidi appartenenti alle sottofamiglie dei Salmonini (trote, salmoni, salmerini) e dei Timallini (temoli). Niente di tutto questo invece in Italia, ove i ripopolamenti vengono a tutt’oggi effettuati con imparziale generosità anche per pesci che di uova ne depongono a decine o a centinaia di migliaia per chilo di femmina quali i coregoni, il pesce persico, la carpa, la tinca, senza mai curarsi di verificare nei fatti la reale utilità di tali interventi. Nostra mancanza di una adeguata assistenza specialistica nel 18 • Pianeta Acqua settore della ittiologia applicata alla pesca? Non credo proprio, piuttosto il convincimento che persiste in tanti nostri pescatori di essere tecnicamente autosufficienti, di poterne cioè semplicemente fare a meno di quella assistenza specialistica, in virtù del patrimonio di esperienze da essi maturato “sul campo”. Donde appunto l’effettuazione di ripopolamenti del tutto ingiustificabili da un punto di vista scientifico; un frequente dissenso collettivo dei pescatori nei confronti di piani di semina delle pubbliche amministrazioni considerati - a torto - troppo restrittivi in fatto di specie ittiche da essi contemplate; l’instancabile, pressante reiterazione - nei confronti di quelle stesse amministrazioni - di richieste di semina di cui è stata da lungo tempo dimostrata sul piano tecnico l’inaccoglibilità. Fra le quali di tanto in tanto ce ne sono ancora oggi persino di quelle che vengono motivate con la necessità di “rinfrescare il sangue” di una certa popolazione ittica, clamorosa sciocchezza che nulla proprio ha di ragionevole (si sa, infatti, tutt’al contrario da lungo tempo che in un determinato ambiente acquatico si viene gradualmente a selezionare, per qualsiasi specie ittica, un “ceppo” perfettamente adattato a vivere in quelle particolari condizioni, sicché può risultare dannoso - ancora più che inutile - modificarne le caratteristiche “incrociandolo” con materiale di provenienza esterna. Il denaro che viene ad essere risparmiato eliminando ripopolamenti inutili quali sono di norma quelli relativi a specie ittiche ad elevata fecondità potrà essere proficuamente investito in pratiche ittiogeniche (alla lettera “generatrici di pesci”) di altro tipo, a cominciare dagli interventi intesi a favorire la riproduzione naturale di dette specie (tutela e/o ripristino delle loro aree di frega; collocazione di substrati riproduttivi artificiali sul modello plurisecolare delle “legnaie” per il pesce persico). Tale diversa utilizzazione delle risorse economiche così resesi disponibili presupporrà comunque sempre una preliminare diagnosi ambientale che, identificando le cause reali del calo numerico osservato, consenta di rimuoverne o quantomeno attenuarne gli effetti negativi (ad esempio, effettuazione di apposite pescate per lo sfoltimento di altri pesci esercitanti una indesiderabile attività di predazione o di competizione per il cibo a carico della specie ittica che si intende favorire). Per completezza va tuttavia sottolineato che in determinate situazioni il ricorso ai ripopolamenti può risultare, più ancora che utile, addirittura indispensabile anche nel caso di specie ittiche a fecondità elevata. E’ quanto si verifica ad esempio allorquando le condizioni ambientali di un lago in fase di eutrofizzazione siano ancora compatibili con la sopravvivenza del suo popolamento di coregoni ma non più tali da consentirne la riproduzione naturale. Ed altresì quando - in una fase ancora più avanzata di tale processo di inquinamento questi stessi pesci vengano a scomparire completamente; cosicché, per ripristinarne la presenza dopo avere adeguatamente risanato il lago, si dovrà provvedere a reintrodurli mediante congrue immissioni di piccoli coregoni prodotti mediante fecondazione artificiale. Ma a prescindere da situazioni decisamente poco frequenti come queste, quali sono fra i tanti, troppi ripopolamenti tuttora effettuati in Italia quelli considerabili realmente utili? Andando subito al sodo, ritengo di potere affermare che anche da noi, come altrove in Occidente, essi di fatto riguardino unicamente i Salmonini, già in precedenza citati, e più limitatamente ancora - nel nostro specifico caso - la trota, soprattutto in ambiente fluviale; ossia specie ittiche a fecondità ridotta che in condizioni ambientali fattesi sfavorevoli (eccessive catture di riproduttori ed in particolare di femmine; alterazioni delle aree di frega, ecc.) tendono assai più di altre a registrare carenze di natalità naturale compensabili appunto con immissioni di novellame prodotto in allevamento. Riconosciuto così debitamente il ruolo ormai insostituibile dei ripopolamenti ittici nella gestione di pesca delle nostre acque da trota, dobbiamo però affrettarci a sottolineare che essi trovano i loro invalicabili limiti quantitativi nella “capacità di accoglienza” mediamente molto ridotta di tali ambienti acquatici, tenuto conto che in una specie individualista ed intollerante come la trota ogni soggetto deve poter disporre non soltanto di un adeguato rifornimento di cibo bensì anche di un’adeguata “porzione” di alveo fluviale entro la quale procacciarselo e quindi digerirselo in indisturbata solitudine. Una trota priva di questo territorio si trova ben presto in difficoltà e finisce poi fatalmente con l’essere eliminata, che è appunto ciò che avviene allorquando un ripopolamento risulti essere numericamente in eccesso rispetto alla “recettività” ancora disponibile nel corso d’acqua interessato da tale intervento. Situazione che l’esperienza mi dice essere frequentissima in Italia, a motivo sia della modesta produttività biologica delle nostre acque da trota, sia della ormai consolidata abitudine di sottostimare o addirittura non tenere conto del tutto dell’apporto di novellame da parte della riproduzione naturale ancora presente in esse. Ancora una volta insomma un grande spreco di risorse economiche che potrebbero essere invece finalizzate - anche in questo caso - ad un potenziamento della riproduzione naturale mediante interventi di ripristino e miglioramento ambientale. Cosa dire infine delle massicce immissioni di trote “pronta pesca” così diffuse e popolari nel nostro Paese? Che nel loro caso non si può appropriatamente parlare di ripopolamenti nel senso vero e proprio del termine, non rispondendo esse all’autentica finalità di tali interventi che consiste sì nell’integrare una riproduzione naturale divenuta per un motivo o per l’altro insufficiente, ma sempre entro i limiti di “ospitalità” imposti dall’ambiente acquatico in cui si opera. Limiti invece macroscopicamente e consapevolmente superati da chi effettua immissioni di questo tipo, sicché ai corsi d’acqua che le …. subiscono non resta di fatto altro ruolo che garantire a quelle trote ed altresì quanto più brevemente possibile nel tempo - condizioni di temperatura e di ossigenazione compatibili con la loro pura e semplice sopravvivenza. Riconoscendo per altro che senza semine di trote già pescabili moltissime delle nostre acque salmonicole non potrebbero sostenere la pressione di pesca cui sono sottoposte, almeno sino a quando essa non si ponga - in fatto di catture - obiettivi di “qualità” piuttosto che di “quantità” come invece è avvenuto per lo più sino ad oggi. Nell’attesa che anche da noi - come già in altre nazioni - ci si porti su questa strada più virtuosa, si dovrebbe come minimo pretendere che semine di tale tipo siano limitate a corsi d’acqua che avendo già subito pesanti alterazioni ad opera dell’uomo poco o nulla si prestino ormai alla riproduzione naturale delle trote; escludendo nel modo Pianeta Acqua • 19 più assoluto, al tempo stesso, che acque soggette di ripopolamenti con avannotti o trotelle debbano altresì accogliere torme di grosse trote fameliche. Negli ultimi decenni la lista delle specie ittiche presenti nelle nostre acque dolci è andata progressivamente allungandosi in seguito alla introduzione di pesci “forestieri” dalle più diverse provenienze, dimensioni ed abitudini di vita. Salutato con favore da non pochi pescatori sportivi che lo vedono come un’occasione per sperimentare nuove catture e nuove emozioni, il fenomeno preoccupa invece gli ittiologi che temono per la sopravvivenza stessa di taluni pesci “nostrani”. Ritiene che ciò potrebbe effettivamente verificarsi? La risposta non può essere che incondizionatamente affermativa, considerate le tante prove in tal senso che ci vengono da tutto il mondo. Dirò di più: l’introduzione di un solo pesce predatore si è dimostrata più volte capace di determinare la scomparsa di più specie ittiche o addirittura di tutto il popolamento ittico originario anche negli ambienti acquatici più estesi. A questo proposito vale la pena sottolineare che un pesce predatore è quasi sempre già noto come tale nel suo ambiente di provenienza; ragione per cui la 20 • Pianeta Acqua logica previsione che esso mantenga anche altrove tali sue abitudini alimentari dovrebbe di norma dissuadere in partenza dall’effettuarne l’introduzione. Assai meno prevedibile a priori è invece la possibilità che un pesce forestiero, una volta introdotto, sottragga sistematicamente cibo ad una specie locale, determinandone così il declino ed eventualmente la completa scomparsa. Per escludere un rischio del genere è necessario procedere previamente ad un accurato confronto fra il cibo che il pesce candidato all’introduzione ingerisce nell’ambiente di origine e quello consumato dalle principali specie ittiche presenti nell’ambiente cui sarebbe destinato; verifica che per la sua specificità e complessità va necessariamente affidata – al pari di tanti altri accertamenti nell’ambito dell’ittiologia applicata alla pesca – a specialisti con adeguate competenze in materia. Tenendo tuttavia presente che nemmeno questo appropriato modo di procedere può sempre escludere del tutto l’insorgere di una “competizione alimentare” con specie ittiche indigene, essendo documentati più casi in cui il nuovo arrivato, incontrando condizioni ambientali significativamente diverse da quelle in cui originariamente viveva, ha dovuto modificare in rapporto ad esse le proprie abitudini alimentari, venendo così a trovarsi - imprevedibilmente anche per l’esperto - in rotta di collisione per il cibo con una specie ittica locale. Nel mentre gli effetti negativi dell’azione predatoria di un pesce esotico incautamente introdotto tendono spesso a manifestarsi piuttosto rapidamente in tutta la loro gravità, quelli di una competizione alimentare nei confronti di specie ittiche indigene possono invece restare a lungo pressoché inapparenti, per poi rivelarsi d’un tratto quando ormai il guasto si è fatto irreversibile. Una dinamica più subdola, “al rallentatore”, che può favorire una sottovalutazione dei rischi connessi con l’introduzione di specie ittiche “pacifiche”, soprattutto se di piccola taglia. Errore di valutazione per altro assai grossolano, stante la possibilità che proprio queste ultime diano luogo ad una deleteria competizione alimentare nei confronti degli stadi giovanili di più specie ittiche locali. Intenzionale oppure frutto di inaccuratezza o incoscienza (mescolanza con materiale da semina o da esca; fuoriuscita da corpi d’acqua privati), qualsiasi introduzione di pesci forestieri è dunque sempre caratterizzata da un elevato potenziale di rischio per il popolamento ittico preesistente nonché spesso – di conseguenza – per l’intero ambiente acquatico in cui esso è inserito. Rischio connesso anche con una eventuale introduzione di nuove forme morbose a carico dei pesci, nonché con la possibilità che la specie ittica immessa si incroci con una o più specie ittiche locali ad essa geneticamente affini, determinandone così la scomparsa “in purezza”. Gravi e concreti pericoli tutti quelli sin qui brevemente evidenziati - che sarebbe ingiustificabilmente riduttivo valutare e affrontare in funzione della sola pesca, per le implicazioni di ben altro respiro che essi possono avere. Va infatti tenuto sempre presente che i popolamenti ittici selvatici - al pari di ogni altra realtà naturale - sono patrimonio dell’intera comunità nazionale, donde un interesse collettivo a conservarli nella loro originaria integrità; e ciò anche nello spirito dei vincolanti impegni in materia di tutela della “biodiversità” assunti dal nostro Paese in sede internazionale. PESCA & SCIENZA SQUALI a cura della redazione l gruppo “MEDITERRANEAN SHARK RESEARCH GROUP” ha dato avvio ad un programma di ricerca imperniato sulla comunicazione di catture, modalità e dati somatici delle medesime. I pescatori sportivi che dovessero nelle loro battute catturare uno di questi pesci, sono pregati di fornire i dati di luogo e data di cattura, esca usata, profondi- I tà d’ingaggio, lunghezza, peso e sesso dell’animale. Se possibile scattare anche una a foto. Infine, a coronamento della a collaborazione scientifica, il rila-scio in libertà dello squalo sta-rebbe a testimoniare l’alta spor-tività del pescatore che ha vinto o il duello. Le informazioni ed i dati di cui sopra dovranno essere inviati al curatore della banca dati italiana squalo bianco al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Pianeta Acqua • 21 VIAGGIO NEL GUSTO Dal Lago alla Tavola di Vincenzo Bonacci ella austera sala di Villa Camozzi di Grandola ed Uniti (CO), l’Assessorato Pesca della Provincia di Como e l’Associazione Dilettantistica Provinciale Pescatori Sportivi e Subac- N 22 • Pianeta Acqua quei - sezione di Como convenzionata F.I.P.S.A.S.- hanno presentato un incontro denominato “dal lago alla tavola”. Nel corso del convegno, sono stati presentati il progetto INTERREG IIIA: “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali e innovativi dei laghi insubrici” e la monografia “Trote in Gabbia”, acquacoltura sperimentale sul Lario con la proiezione del documentario sull’impianto di stabulazione della fauna ittica realizzato a Menaggio dalla Provincia di Como. Ha concluso l’incontro il primo campionato provinciale di filettatura cui ha fatto seguito un buffet a base di pesce di lago. Nel prologo del programma Ettore Grimaldi, emerito scienziato, ha ricordato gli anni giovanili quando, ospite della famiglia Camozzi, di cui era grande amico, veniva a pesca sulle rive lariane allora ricche di pesci, un vero paradiso per la pesca con la tirlindana attorno alle legnaie. Un luogo rimasto nel cuore della memoria, come ha tenuto a sottolineare, nella residenza dei Camozzi che ha avuto un illustre antenato - Luigi - arruolato a soli diciotto anni al seguito delle truppe napoleoniche. Nell’ambito del programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia - Sviz- zera 2007 – 2013,, Carlo Romanò, tecnico co del Servizio Pesca della provincia lariana, Cesare Puzzi (G.R.A.I.A.) A.) e Vittorio Moretti (Univerniversità degli Studi dii Milano) hanno illustrato ato i contenuti del progetto getto INTERREG IIIA che ha recentemente preso avvio. Il Progetto etto italo - svizzero tende nde allo sviluppo dei prorodotti ittici, sopratattutto quelli di minor nor pregio, e coinvolge ei pescatori italiani ed aelvetici. Nella inizia- tiva - che tratteremo a parte - sono coinvolti la Provincia di Como (capofila italiano) ed il Canton Ticino (capofila svizzero). Nel corso del convegno giunto alla settima edizione - come ha ribadito il moderatore Luigi Guglielmetti - è stata presentata la monografia “Trote in Gabbia” nell’ambito delle pubblicazioni “Quaderni di Pesca del Lago di Como” che rappresentano un valido contributo per una più approfondita conoscenza del mondo alieutico. E, come ha precisato il direttore Giovanni Maccarrone nell’introduzione della monografia, i libretti diventeranno una piccola enciclopedia della quale potranno usufruire i pescatori di oggi e, soprattutto, di domani. L’opera presentata tratta la realizzazione di un impianto di gabbie sommer- se per la stabulazione della fauna ittica; un progetto sperimentale ed innovativo mai intrapreso dalla Provincia di Como nell’ambito delle attività di gestione della pesca. L’obiettivo è ambizioso: aumentare il “volume“ d’affari del comparto ittico lariano attraverso la creazione di un prodotto di qualità intermedia tra il pesce di lago ed il pesce di allevamento. Prima del buffet offerto dall’organizzazione a base di pesci di lago si è svolto un simpatico quanto significativo campionato provinciale di filettatura. Si sono cimentati 12 contendenti e, sotto l’inflessibile ed inappellabile giudizio del Giudice (avv. Ferrari), è stata stilata la classifica che ha visto due dei partecipanti primi classificati ex aequo. Pianeta Acqua • 23 PESCA & SCIENZA PESCI SALVAVITA a cura della Redazione a SISA (Società Italiana per lo studio dell’arteriosclerosi) riunitasi a Mestre in L 24 • Pianeta Acqua occasione del suo XIX Congresso Nazionale, ha ribadito la fondamentale funzione di pulitori delle arterie degli acidi grassi omega-3. Questi “spazzini” sono in grado di rimuovere e di asportare le placche di colesterolo che si formano nelle arterie, causa prima di gravissime patologie. Gli scienziati hanno ribadito che questo acido grasso così importante per la nostra salute, che ci preserva da infarto ed ictus, è contenuto nelle quantità ottimali per il nostro organismo nel pesce azzurro ed in particolare nella sardina. L’assunzione di questi meravigliosi e poco valutati pesci due o tre volte la settima ci garantisce un apporto di acidi omega-3 tale da aumentare notevolmente le difese contro queste gra- vissime, ed in moltissimi casi mortali, patologie. PESCA & SCIENZA INDIA: a cura della redazione na riceri ca finanziata dal dipartimento di biotecnologia che fa capo al Ministero della Scienza e della U insulina dai pesci per curare il diabete Tecnica T i indiano i di h ha scoperto una relazione tra i pesci e la cura del diabete. Gli scienziati hanno, infatti, ricavato dalle cellule adipo- se delle d ll “C “Carpe”” l’insulina che, purificata, potrebbe essere usata da pazienti che soffrono di diabete mellito. Nelle Carpe il gene responsabile della d ll produzione d i dell’insulina ha dimostrato un’attività biologica maggiore rispetto a quello presente nei suini, che al momento sono i maggiori produttori di questo farmaco utilizzato in ambito terapeutico. Secondo i ricercatori del Bose Institute di Kolkata, questa scoperta può avviare la sperimentazione di una nuova terapia per il diabete mellito, malattia che impedisce al corpo di utilizzare tili il glucosio presente nel sangue, il cui livello di conseguenza aumenta enormemente. Grazie all’insulina prodotta dalle Carpe, sarà disponibile una nuova fonte per il trattamento del diabete che, soltanto in India, causa circa 30 milioni di malati accertati e, secondo le stime, altrettanti cui non è ancora stato diagnosticato o di cui non si ha notizia. Pianeta Acqua • 25 26 • Pianeta Acqua Pianeta Acqua • 27 SPECIALE CONVEGNI La gestione degli ambienti acquatici tra scienza e pesca sportiva tra sinergie operative e volontà politiche a cura della redazione a pesca sportiva è il passatempo più diffuso e maggiormente praticato dagli abitanti delle grandi città. Lo rileva uno studio condotto sulla popolazione di oltre un centinaio di metropoli. Coinvolge oltre un milione e mezzo di pescatori su fiumi, laghi e sulle coste marine. Lo statista inglese Winston Churchill era un grande pescatore; nei momenti di crisi, spesso risolveva i suoi gravi problemi praticando la passione alieutica, come ha riferito Aldo Tasselli - un pioniere dell’acquacoltura -. E’ quanto emerso nel convegno: “la gestione degli ambienti acquatici tra scienziati ittiologi e pesca sportiva” svolto nel corso del Fishing Show a Bologna. E’ stato organizzato dalla FIPO (Federazione Italiana Produttori Operatori Articoli Pesca Sportiva) che da anni è impegnata L 28 • Pianeta Acqua per una politica sul territorio tesa alla valorizzazione ed alla promozione della pesca sportiva nel Paese ed all’estero. Le aziende produttrici di materiale sportivo, alcune leader a livello mondiale, hanno conquistato significative nicchie di mercato con livelli di competitività che consentono di sostenere vivo il settore. Nel corso del convegno, al quale ha anpartecipato che la FIPSAS per i pescatori sportivi, si sono confrontati ittiologi, studiosi degli ambienti acquatici, esperti nella gestione dei ripopolamenti, ricercatori e, per l’appunto, i rappresentanti delle maggiori associazioni di pescatori della Penisola. Il pescatore ama la natura e la protegge. Vive nel suo contesto e nessuno meglio di lui conosce lo stato di salute delle acque che frequenta, ha ribadito a gran voce l’associazionismo alieutico. L’ittiofauna, inoltre, costituisce una risorsa importante per il futuro del Paese. Per (Aiiad) - l’associazione scientifica che tratta i diversi aspetti riguardanti la scienza dei pesci - è intervenuto il Presidente Francesco Nonnis Marzano. Nel corso dell’intervento ha ribadito che “se non c’è acqua non c’è pesce “ per cui ritiene sia giunto il momento di intensificare i dialoghi con Enti ed Associazioni per operare verso il comune interesse. Alcune battaglie, ha sostenuto, devono essere condivise con i pescatori. L’associazione si è proposta quale interlocutrice e punto di riferimento per interagire con le altre realtà e creare quelle collaborazioni ritenute indispensabili per salvaguardare il bene comune rappresentato dalle acque e dai pesci. Nel corso del convegno sono state affrontate tema- tiche quali l’acquacoltura, la gestione dei ripopolamenti (Massimo Pascale - Crest Torino), l’invasività delle specie alloctone e nocive (Angelo Mojetta - Acquario civico di Milano), la tutela degli ambienti acquatici (Gilberto Gandolfi - Università di Parma), il proliferare indiscriminato delle micro centrali elettriche (Mauro Ferri - Ausl Modena). Tutte tematiche che, inevitabilmente, coinvolgono la pesca sportiva ed i pescatori. E’ stato un confronto dialettico, civile e sostanzialmente propositivo. E’auspicabile che da esso possa scaturire, attraverso una reciproca collaborazione, un interscambio di opinioni con lo scopo di tutelare la fauna ittica e migliorare, nei limiti del possibile, le condizioni delle acque. I relatori che si sono succeduti sul palco del convegno hanno portato le proprie esperienze. In alcuni casi sono state evidenziate testimonianze di realtà locali. Per comune accezione, le specie ittiche esistenti nelle nostre acque fino al 1500 sono considerate autoctone mentre quelle inserite o classificate in seguito sono definite alloctone (Angelo Mojetta). Le associazioni di pescatori sono state colpevolizzate, da alcuni ittiologi, per aver immesso nelle acque specie esotiche che hanno sconvolto gli equilibri esistenti nell’ambiente acquatico. In particolare, il siluro - tende a colonizzare interi territori a scapito delle specie presenti - è stato messo sul banco degli “imputati”. Anche le immissioni di materiale ittico (talvolta di dubbia qualità) effettuate con finalità ricreative e non sempre eseguite nel rispetto dei principi ittiologici, hanno contribuito ad alterare l’equilibrio esistente. E’ anche vero che l’introduzione di specie alloctone, come il lavarello, non ha provocato problemi alle specie presenti. E, come è stato sostenuto da più di un oratore, lo scadimento della qualità delle acque ha contribuito alla diffusione delle specie alloctone. Cesare Puzzi - della società Graia - ha riferito che alcuni studi (in fase di completamento) effettuati su tutta l’asta fluviale del Po hanno evidenziato un fenomeno piuttosto singolare: le specie pregiate si sono prevalentemente localizzate verso la zona alta del fiume. Tuttavia, non sono sufficienti questi soli aspetti per discriminare le associazioni di pescatori sportivi che in alcuni casi sono stati accusati di aver contribuito, come già detto, al depauperamento del patrimonio ittico. Una parziale interpretazione, e talvolta prevenuta imputazione, non sempre trova riscontro in una realtà diversificata su tutta la Penisola come hanno documentato alcuni relatori. In tutto questo contesto non sono mancate le iniziative di privati e delle stesse Associazioni che hanno cercato GRUPPO DI LAVORO MINISTERIALE PER LA PESCA SPORTIVA E RICREAZIONALE Costituito un apposito Gruppo di Lavoro Ministeriale. La FIPSAS candidata al ruolo di guida naturale delle Associazioni di categoria per discutere i problemi della pesca sportiva e ricreazionale in mare. La Direzione Generale della Pesca Marittima ed Acquacol- tura, facente capo al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha incaricato la FIPSAS, nella persona del Presidente Federale, Prof. Ugo Claudio Matteoli, di riunire in un unico tavolo di lavoro le Associazioni di categoria per occuparsi delle problematiche della pesca sportiva e ricreazionale in mare, d’intesa con il Ministero ed in attesa di confrontarsi poi con le Associazioni professionali di categoria. Questo è il primo fondamentale passaggio per raggiungere quegli obiettivi che la Federazione ha individuato e deciso di affrontare, anche attraverso la costitu- zione di una apposita Commissione denominata SFAM (Settore Federale Acque Marittime). Del tavolo di lavoro, oltre naturalmente alla FIPSAS che farà da capofila, faranno parte l’Arci Pesca, l’Enal Pesca, il Big Game Italia e l’Associazione per il Mare. Pianeta Acqua • 29 di sopperire alle lacune ed ai danni arrecati anche da Enti e Società cui la sopravvivenza dei pesci non è mai stata tra le loro priorità. Nel corso del convegno, come in precedenti incontri, sono stati portati a conoscenza alcuni significativi interventi di recupero (ma ce ne sono molti altri e poco noti alla platea dei pescatori). Sono state evidenziate testimonianze e riscontri delle opere realizzate da parte di federati che, con ostinazione e perseveranza, hanno portato avanti battaglie con le Autorità locali. Anche le specie marine del Mediterraneo hanno risentito per l’invasività delle specie tropicali, come sostenuto da Riccardo Caprioli (Università Roma Tor Vergata), causate dall’apertura del canale di Suez (1869). Il relatore ha auspicato l’intensificazione della maricoltura (sono state ottenute deposizioni di uova di tonno in cattività) ed il contenimento del prelievo ittico in funzione dei livelli massimi sostenibili. Ha lamentato gli indiscriminati prelievi di fauna che pregiudicano le riproduzioni per gli anni a venire. In alcuni casi sarebbero sufficienti barriere protettive oppure piccole oasi per impedirne l’accesso e vietare l’irrazionale impiego delle reti per salvaguardare le specie maggiormente a rischio. Invece, ha ribadito, i controlli spesso sono carenti e le autorità preposte non hanno adeguati mezzi per effettuare preventivi interventi a salvaguardia delle specie ittiche. Marco Zanetti (Bioprogramm Padova) ha lamentato la scarsa vigilanza delle acque (sottolineata anche da altri intervenuti). Fino ad ora sono state le associazioni di pescatori a farsi carico dei controlli sulle acque. In particolare la FIPSAS, come è stato riconosciuto da diversi oratori, attraverso le Sezioni Provinciali e con costi elevati, è l’unica a poter disporre di una rete di guardiapesca lungo la Penisola; sono centinaia i federati che operano nel più assoluto anonimato per garantire adeguata sorveglianza. Le Amministrazioni pubbliche sono praticamente assenti, a parte qualche eccezione che conferma la regola. E’stato sottolineato, da alcuni intervenuti, come il potere politico spesso abbia vanificato le aspettative e mortificato gli sforzi di quanti cercano di operare per il bene comune. Infatti, una delle cause del degrado è imputabile agli Enti locali che attuano normative legislative, spesso restrittive, e vengono puntualmente disattese proprio dai legiferanti. Nel corso del convegno è emersa anche la spinosa, e poco affrontata, problematica delle legislazioni difformi o contrastanti sul territorio italiano, talvolta in palese contraddizione tra Province della stessa Regione. Le costruzioni di micro-centraline atte alla produzione di energia elettrica stanno distruggendo interi corsi d’acqua; spesso risultano inutilizzate proprio per la mancanza idrica! Le irrazionali captazioni, a volte di origine clientelare, hanno devastato fiumi e torrenti riducendoli a rigagnoli. Il deflusso minimo ORARI DI PESCA: LE ACQUE INTERNE DELLA PROVINCIA DI SAVONA COME LA SVIZZERA! A partire dalla stagione alieutica 2009, l’inizio della giornata di pesca nelle acque interne della provincia di Savona non potrà più essere 30 • Pianeta Acqua scelto dal pescatore. Infatti le nuove disposizioni in materia di pesca sportiva decretano i vari orari di accesso alla pratica alieutica, a seconda delle stagioni. La medesima cosa succede nelle acque interne della Svizzera, in seguito all’applicazione di una legge cantonale sull’eserci- zio della pesca. Per conoscere esattamente le varie ore per iniziare a pescare, nel Savonese, in base ai mesi ed alle stagioni, bisogna munirsi del libretto segnacatture, obbligatorio e gratuito di cui si deve munire ogni pescatore che desideri recarsi a pesca in queste acque. vitale di acqua, tanto decantato proprio dai richiedenti, spesso rappresenta solo una postilla inserita nelle leggi che vengono continuamente disattese dalle stesse Province e Regioni che le legiferano. Un altro degli aspetti lamentati da alcuni relatori sono stati gli sbarramenti e la carenza di passaggi artificiali per i pesci. Alcune irrazionali regolamentazioni, prive di adeguate conoscenze delle esigenze ittiche, hanno consentito che negli anni passati fossero costruiti invalicabili sbarramenti per i pesci. Una parte di responsabilità compete anche ad (alcuni) scienziati ed ittiologi per la mancanza di controllo e, talvolta, per acquiescenza. I Presidenti delle tre associazioni di pescatori presenti, Giuseppe Rossi (Unpem), Iames Magnani (Arci Pesca Fisa) e Ugo Claudio Matte- oli (Fipsas) intervenuti nel dibattito hanno ribadito sostanzialmente l’esigenza di una maggiore aggregazione per consolidare una comune forza politica da contrapporre alle Amministrazioni e coinvolgerle nella gestione delle acque. Un auspicio che non preclude collaborazioni di associazioni ambientaliste ed unità locali. E’ auspicabile, altresì, una legislazione che metta ordine nella materia e sia di contenimento al proliferare di normative e regolamentazioni locali, talvolta in contrapposizione con le stesse norme vigenti sul territorio. E’ stato anche precisato che le Associazioni non sono contrarie alla costruzioni di centraline idroelettriche, a condizione che siano posizionate in territori e su corpi acquei specifici, erette nel contesto idrografico e rispettose dell’ecosi- stema ambientale. La collaborazione con gli ittiologi, come è stato sottolineato, è determinante per creare una gestione comune in simbiosi tra sinergie di intenti e capacità di realizzazione. Il presidente Ugo Claudio Matteoli, che ha concluso il programma degli interventi, ha criticamente sottolineato come il flagello dei cormorani non sia stato affrontato dai relatori che lo hanno preceduto. Eppure, questi uccelli ittiofagi, che hanno colonizzato interi territori lungo i corsi dei fiumi, risultano spesso più dannosi dei siluri. I quali, in alcuni casi sono oggetto di selezioni mirate ed autorizzate dalle locali amministrazioni. I cormorani, invece, a parte qualche caso isolato dovuto, soprattutto, alla sensibilità ed alla consapevolezza di sporadici amministratori locali, non sono considerati distruttivi delle specie ittiche alla stregua dei siluri. Sembra che godano di una certa immunità. Il presidente Matteoli, inoltre, ha ribadito che la qualità delle acque è determinante per la sopravvivenza dei pesci. Ha sottolineato che è “pura utopia” far sparire i pesci alloctoni ed è impensabile che le amministrazioni locali possano efficacemente operare, a parte qualche encomiabile caso. I pescatori sportivi, ha ribadito con determinazione, hanno il desiderio di salvaguardare le acque dei fiumi e la fauna ittica. Si può discutere anche sulle immissioni di pesci, a condizione che ci sia la comune volontà di procedere all’unisono. Ha concluso sostenendo che “lavorando insieme” si possono fare molte cose nell’interesse dei pesci, della pesca e dell’ambiente. JUMP BLEU DA RECORD Monica Barbero è la nuova primatista mondiale. Tomasi si riconferma il più forte apneista italiano degli ultimi anni. Si è svolto domenica 5 Luglio 2009 nei fondali di Noli (SV) il Campionato Italiano di Jump Blue: la specialità più tecnica dell’apnea outdoor. La competizione, organizzata dalla Società Agonismo Sub Torino in collaborazione con Piazzapnea e il Centro Sub Gamma Asti e con il patrocinio del Comune di Noli, ha visto ai nastri di partenza 17 atleti: 12 uomini e 5 donne, tutti appartenenti alla categoria elite. In campo maschile la vittoria è andata a Michele Tomasi, della Società Club Subacqueo Rane Nere, i cui metri percorsi sono stati 147,77. Alle sue spalle Gaspare Battaglia, della Società Apnea Academy Competition, secondo con 135,44 mt., e Giuliano Marchi, dell’Associazione Trentina Attività Subacquee, terzo con 132,67 mt. Fra le donne, impresa di Monica Barbero, che con 143,33 mt., oltre a fare suo il titolo italiano, ha stabilito anche il nuovo Record del Mondo della specialità. Il precedente di 142,28 mt. apparteneva alla sudamericana Ketty Macìas Crespo. Per la fortissima atleta dell’Agonismo Sub Torino, già medaglia di bronzo all’ultimo Campionato Europeo, aumentano così i rimpianti per il mancato svolgimento del Campionato del Mondo della specialità, originariamente in programma ad Agosto in Tunisia. Buone anche le performance di Francesca Scolari, della Società Nuoto Pinnato Tarvisium, seconda con 100,85 mt., e dell’altra Monica dell’Agonismo Sub Torino, la Chiabrando, terza con 84,12 mt. Ad impreziosire il Campionato, sabato 4 Luglio si è svolto, sempre a Noli, un dibattito dal titolo “Le Attività Subacquee nell’Area Marina Protetta dell’Isola di Bergeggi”, in cui sono intervenuti il Presidente della neo costituita AMP, Simone Bava, il Presidente del Settore A.S. della FIPSAS, Alberto Azzali, e il Responsabile della Didattica Subacquea della Sezione Prov.le Conv. FIPSAS di Savona, Antonello Montis. Nella foto: Monica Barbero neo primatista mondiale di Jump Blue (foto di A. Balbi). Pianeta Acqua • 31 NUOTO PINNATO 4 anni per migliorare di Carlo Allegrini Carissimi appassionati e simpatizzanti del Nuoto Pinnato, colgo l’occasione per ringraziarvi tutti per l’appoggio avuto nelle ultime elezioni che mi hanno eletto nuovo Presidente del settore con più del 75% dei consensi. Il mio compito non sarà facile, ma davanti alle difficoltà non mi sono mai tirato indietro e sono sicuro che affronterò il mio mandato con passione, impegno, serietà e totale trasparenza. Veniamo da anni difficili, travagliati da tante cose che ahimè ci hanno distolto spesso dall’unico vero obiet- 32 • Pianeta Acqua tivo: lavorare per il Nuoto Pinnato. Non voglio ora perdere tempo ad analizzare quanto accaduto in passato, ma solamente correre per mettere insieme i tasselli che ci porteranno al futuro. E’ per noi troppo importante concentrarci sulla nostra evoluzione! La mia porta sarà sempre aperta e disponibile a chi si proporrà con idee e progetti corrispondenti alle reali esigenze del settore ed al fine di favorirne lo sviluppo, ma bisogna ora cambiare pagina e non vivere di ricordi passati. Il nuovo Nuoto Pinnato dovrà necessariamente compiere un ulteriore passo in avanti e per farlo ci sarà bisogno di aria nuova, di progetti nuovi, e soprattutto di tutti voi! Vengo da circa trent’anni passati sul piano vasca e non credo di essere presuntuoso quando dico di conoscere a fondo i problemi del nostro sport. Dovremo assolutamente concentrarci per compiere dei passi avanti, ma guarderò comunque indietro per non perdere quanto conquistato in questi ultimi anni. Parlo dell’ATTIVITA’ AGONISTICA, ed in particolare del mantenimento dei risultati raggiunti. Allo scopo è stato nominato uno Staff Tecnico ed un nuovo Commissario Tecnico che stanno già partorendo dei risultati. Non a caso si è già svolto un collegiale della nazionale juniores al sud, precisamente a Battipaglia, dal quale ci attendiamo grossi risvolti, e altri sono già in programma. Parlo del CENTRO ELABORAZIONE DATI che è al momento, e lo è stato per anni, il nostro punto di riferimento a 360° e non solo per quanto istituzionalmente svolge, ma anche per una serie di incombenze che nel corso degli anni lo hanno visto impegnato. E’ da qui che parte la stragrande maggioranza dell’operatività del Settore e la sua conferma, già realiz- zata, sarà per noi preziosissima! Parlo del PROGETTO TESSERAMENTO NUOTO PINNATO, già iniziato con lo studio di una soluzione che ci permetta di essere competitivi nel campo delle attività natatorie. Le soluzioni sono diverse, e sono sicuro che insieme al Presidente Federale Prof. Matteoli ed all’intero Consiglio Federale si arriverà alla soluzione giusta che ci consenta di rilanciare il nostro Settore per quanto riguarda i numeri e la base. Parlo dei GRUPPI MILITARI: un punto importante sarà migliorare l’attuale qualità degli appartenenti ai gruppi sportivi militari. Sono stati presi contatti con quasi tutti i gruppi sportivi militari e, malgrado il particolare momento economico generale e gli arruolamenti specifici per gli sport olimpici, alcuni di loro hanno promesso un arruolamento all’anno, salvo complicazioni. Parlo del set- tore GIUDICI, al quale tengo particolarmente, fatto di persone che operano con passione e sempre in prima linea a prescindere dalle difficoltà che a volte si incontrano. A loro vorrei dedicare anche una giornata dedicata all’aggiornamento e alla discussione delle problematiche del Settore, dove tutti i giudici ed il nostro staff tecnico potranno confrontarsi. Parlo dell’ORIENTAMENTO, del FIN BALL, del FIN BASKET, attività che meritano ampio rispetto e alle quali tutto il Comitato di Settore si sta adoperando al fine di un loro sviluppo. Consentitemi infine di citare una cosa, forse la meno importante, ma senza la quale ora non sarei qui: ho accettato di fare il Presidente solamente contando sul fatto che nel mio Comitato di Settore ci fossero uomini validi ed esperti quali Stefano Manzi, Andrea Mangherini, Luca Tonelli, veterani del gruppo da 8 anni, e Sergio Stasi, una gradita new entry, e inoltre che potessi avvalermi di un gruppo di persone valide che oggi compongono l’intero staff tecnico. Concludo, infine, ribadendo un concetto essenziale: sono orgoglioso di appartenere alla FIPSAS, ma ritengo che sia arrivato il momento che il Nuoto Pinnato riceva una attenzione maggiore da parte di tutti. Sono convinto infatti che solo con l’aiuto di tutti possiamo puntare a realizzare i nostri sogni, e ripeto che sarò a completa disposizione di chiunque voglia aiutarci a farlo. Pianeta Acqua • 33 SPECIALE MANIFESTAZIONI Peschiamo & sport, animazion a cura della redazione 34 • Pianeta Acqua & Giochiamo ne e divertimento Pianeta Acqua • 35 Sulle sponde dello specchio acqueo del Lago Nord, nel contesto dell’ampio e verde Parco di Paderno Dugnano, la sezione Provinciale di Milano, Associazione Sportiva Convenzionata FIPSAS, nell’ambito delle iniziative promozionali a favore dei federati, ha organizzato il tradizionale raduno di pesca per giovani. La manifestazione, denominata Peschiamo e Giochiamo - giunta alla quinta edizione - è diventata una classica della Sezione milanese. Il fiore all’occhiello della dirigenza che ha sem- 36 • Pianeta Acqua pre creduto e crede nelle iniziative riservate ai giovani. E’stata un’edizione tra le più belle, affollate e ricche di novità rispetto alle precedenti. La manifestazione ha avuto il patrocinio della Provincia e la collaborazione dell’Assessorato allo sport della città padernese, si è avvalsa della collaborazione dei soci delle quattro società del Consorzio che gestisce il Parco Lago Nord e di oltre un centinaio di collaboratori federati della Sezione. Al raduno sono intervenuti oltre quattrocento giovani, di entrambi i sessi, dai sei (e qualcuno anche meno) ai tredici anni, con genitori al seguito. Erano presenti anche Giorgio Bernaschina, Presidente della Sezione di Varese, Enrico Bonzio, responsabile del Settore Acque Interne della Lombardia e numerose autorità locali, fra cui Gianfranco Massetti, sindaco di Paderno Dugnano. Fernando Landonio (Presidente della Sezione e Consigliere Nazionale) ha fatto gli onori di casa nel ricevere gli intervenuti. Una bella giornata di sole ha favorito la riuscita della manifestazione. I giovani, assistiti ciascuno da un responsabile dell’organizzazione, si sono cimentati nella pesca alle carpe (rilasciate al termine dalla manifestazione). Le catture, qualcuna anche di rilevante peso, hanno divertito i giovani partecipanti - a volte intimiditi dalla corpose prede - ed emozionato i genitori, interessati ed attenti spettatori nell’assistere alle prestazioni piscatorie dei loro pargoli. E’ stata allestita anche una postazione di pesca a mosca. Due valenti maestri della specialità hanno illustrato ai numerosi giovani le finalità tecniche della disciplina e fornito pratiche dimostrazioni sulla costruzione degli insetti artificiali. Sono stati approntati anche diversi stand fra cui uno dedicato all’ecologia con la finalità di erudire i giovani al rispetto dell’ambiente. Nel corso del raduno, uno spettacolo di animazione, protrattosi per tutta la manifestazione, ha coinvolto i giovani partecipanti. Erano presenti due clown e Winnie The Pooh (l’orsetto beniamino dei bambini) che hanno rallegrato ed attratto la curiosità di ragazzi e genitori. Inoltre, due truccatori hanno dipinto il volto dei piccoli secondo la fantasia dei protagonisti, in un gioiosa “gara” al trucco. L’Associazione Modellisti Milano ha divertito gli intervenuti con esibizioni di modelli di barche e navi da guerra, fedelmente riprodotti. La consueta pesca alla trota, nel laghetto sotto la cascata, ha concluso la giornata piscatoria dei ragazzi. Ad ogni partecipante ed ac- compagnatore al seguito è stato offerto il pranzo. A tutti i giovani intervenuti al raduno è stata donata una canna ed una maglietta a ricordo dell’evento. Un particolare dono è stato riservato a coloro che portavano un amico. La Sezione di Milano, nell’intento di incentivare le nuove generazioni alla pratica alieutica, organizzerà, nel corso della stagione ed in idonee strutture, altri raduni itineranti, secondo un programma promozionale che spazia dai diversamente abili ai giovani. L’intento o è quello di coinvolgere i giovani nella disciplina piscatoria e di favorire la partecipazione negli incontri loro riservati coniugando, nei limiti del possibile, la tecnica di pesca con l’aspetto ludico delle manifestazioni. Il Presidente della Sezione milanese (e Consigliere nazionale), Fernando Landonio, nel salutare i partecipanti e gli ospiti intervenuti, ha evidenziato le finalità del raduno. Infine, ha inteso ringraziare i numerosi collaboratori che, con la loro fattiva partecipazione, hanno contribuito alla dell’evento. riuscita dell evento. FIPSASNEWS 60° ANNIVERSARIO PER LA SOCIETA’ BARRIERA DI MILANO Ricorre quest’anno il 60° anniversario di fondazione della SDPS BARRIERA DI MILANO prestigiosa Società di pesca sportiva piemontese. Costituita da alcuni pescatori nel lontano 1948 si è affiliata alla FIPSAS il 27 gennaio 1951 per avviarsi ad una lunga e brillante carriera agonistica. La Società è principalmente costituita da soci che si dedicano alla Pesca al Colpo. Il suo palmares è molto ricco e vanta 3 Campionati regionali piemontesi e 5 Trofei Piemonte. Al Presidente e a tutti i soci gli auguri dell’intera Federazione e l’auspicio di continuare per il prossimo futuro ad ambire ad ulteriori grandi traguardi. Pianeta Acqua • 37 ACQUE MARITTIME -CAMPIONATO DEL MONDO DI PESCA D’ALTURA 2009- GIULIANOVA: fervono i preparativi di un evento senza precedenti a cura del Settore Mare ontinuano i preparativi per il Campionato Mondiale di Pesca D’Altura ospitato dalla sorridente cittadina di Giulianova. Il Comitato organizzatore dell’evento, che per sei giorni trasformerà il porto abruzzese in un’oasi di festa con sport e molteplici manifestazioni, è costituito dalla Nautica e lo Showroom Nauticenter Ruffini & Ippoliti, l’A.S. Nautservice, il Circolo Nautico Migliori di Giulianova e la FIPSAS di Teramo. L’evento si svolgerà dal 24 al 29 agosto. Oltre alle gare sportive, alle quali prenderanno parte abili equipaggi da tutto il mondo, e alla sana competizione che anima il Campionato, verrà allestito sul porto turistico di Giulianova, un villaggio mondiale aperto a C tutti, concorrenti e visitatori. Sarà costituito da gazebo per gli espositori ed un’area Vip con hostess e wine bar, riservata ai soli espositori e ai loro clienti. Sulla banchina di riva verrà sistemato un palco per manifestazioni serali sempre diverse ed originali che renderanno la passeggiata sul porto, a cittadini e turisti, piacevole e divertente. Un’occasione, questa, non solo per incentivare le capacità e le risorse della struttura portuale, ma anche per portare a Giulianova una ventata di allegria coadiuvata dalla passione per uno sport di grandi livelli. Per Informazioni sul Campionato Mondiale di Pesca Giulianova 2009 si può visitare il sito dell’evento: www.worldbiggame2009.it Una delle piattaforme petrolifere al largo di Giulianova 38 • Pianeta Acqua SPECIALE CATTURE a cura della Redazione IL VECCHIO E IL MARE a notizia della cattura di uno squalo di 480 Kg, ma soprattutto, la lotta per domarlo ed il suo trasporto a terra ci ha ricordato il famoso romanzo di Ernest Hemingway. Infatti, racconta l’autore dell’impresa, il pensionato svizzero Joe Waldis, la battaglia per portare lo squalo sottobordo è durata più di mezz’ora e soltanto grazie all’aiuto di tre amici, in barca con lui, si è infine riusciti nell’impresa. Anche il trasporto a terra ci ricorda il protagonista del libro “Il Vecchio e il Mare”, Santiago, con il pesce legato all’imbarcazione perché troppo grande per issarlo a bordo. Il pensionato svizzero ha avuto però più fortuna: il pesce è arrivato integro a terra, stabilendo così un record europeo e forse anche mondiale. L La locandina del film tratto dal celebre romanzo di Hemingway Censimento veneto di chi pesca in mare in maniera amatoriale, ricreativa e sportiva CONTIAMOCI PER... CONTARE! Sappiamo di essere in tanti, ma non sappiamo in quanti siamo! Della pesca amatoriale e sportiva e della licenza di pesca in mare se ne parla da parecchio, ma nessuno ha mai pensato di consultare proprio quelli che la praticano. È colpa nostra! Se vogliamo contare sulle future decisioni che regolamenteranno il nostro divertimento in mare, dobbiamo far sapere quanti siamo e quanto pesiamo regionalmente a livello economico. Se vai a pescare in mare, anche occasionalmennte, collabora con noi. Associazione Per il Mare telefono 0422 482714 - fax 0422 480890 mobile 348 7001231 - [email protected] Skype: per.il.mare Per ulteriori informazioni e per partecipare al nostro censimento vai su: www.perilmare.it Pianeta Acqua • 39 ACQUE INTERNE L’esperienza al servizio delle nuove leve a cura del Settore Acque Interne na delle attività che il Settore Acque Interne ritiene fondamentale per il futuro della nostra Federazione e dell’agonismo è quella giovanile. Sembra una frase retorica ma non è così, infatti in quest’ultimo quadriennio ed in particolare dal 2006, per quanto compete al Comitato di Settore, cioè relativamente all’attività agonistica federale, c’è stato un notevole adeguamento alle normative internazionali ed un ampio sviluppo dell’attività di formazione e di crescita. Detto questo è ovvio che U Adeguamento alle normative internazionali il Settore Acque Interne si è mosso nell’ambito delle proprie competenze, anche se, a partire da quest’anno, si impegnerà ad affrontare e sviluppare non solo le problematiche relative al mondo dell’agonismo, ma anche lo sviluppo dell’attività giovanile per quanto concerne la formazione scolastica. Le principali novità dell’ultimo quadriennio sono state due: la nascita di uno staff tecnico federale di alto livello (formato da capitani ed atleti di livello ed esperienza mondiale) e la scuola di pesca agonistica federale. Nel primo caso non ci si è solo adeguati alle normative internazionali, ma ci si è preoccupati di formare tecnicamente il maggior numero di atleti di ogni età. Si è costruito un sistema vincente di gestione delle squadre nazionali e dei club azzurri giovanili, in modo che l’attività fosse indipendente da chi partecipa alle selettive e da chi è il selezionatore; questo criterio ha comincia- 4400 • PPi Pianeta iaan net eta Ac A Acqua cq qu ua to a dare i suoi frutti già dagli ultimi mondiali in Belgio ed i risultati ci danno ragione. Per quanto riguarda la formazione, due anni fa’ ha iniziato ad operare la scuola di pesca agonistica federale; il corso si è tenuto presso l’impianto di Montone nei laghi di Faldo e nel fiume Tevere ad Umbertide. Il responsabile tecnico della scuola è Franco Bisi, gran- de formatore ed agonista di esperienza, che coadiuvato dallo staff tecnico federale e con il contributo degli atleti della nazionale seniores di pesca al colpo, ha formato decine e decine di ragazzi che oggi affrontano con successo le più importanti manifestazioni internazionali di categoria. Per il prossimo futuro, il Comitato di Settore cercherà di creare tavoli di lavoro e di confronto a livello nazionale con chi opera con i giovani e per i giovani, in maniera che cresca il numero dei ragazzi e delle ragazze propensi ad avvicinarsi alla nostra Federazione e ad iniziare le attivi- tà sportive federali. Ciò, perché il lavoro fatto presso le scuole non si perda, ma anzi si trasformi in un importante bacino da cui attingere. 1889/2009: 120 anni di attività Il 2009 sarà un anno memorabile per il Sodalizio Pescatori Monzesi 1889”. I 120 anni di anzianità appena compiuti stanno infatti a ricordare che la nascita di questo importantissimo sodalizio è appunto avvenuta alla fine del secolo scorso, quando ancora la FIPS (oggi FIPSAS) non esisteva. Un sogno condiviso e originato dalla semplice e spontanea aggregazione di un gruppo di amici che erano soliti incontrarsi lungo un corso d’acqua, allora pescoso, per dedicarsi ad una passione comune: la pesca. Sport, cultura dell’ambiente, senso di rispetto della persona e osservanza delle regole, sono stati i concetti di base e lo sono tuttora della Pescatori Monzesi 1889. Questa società ha il merito di aver capito p per prima la n necessità del m momento ass sociativo per b ben operare a favore della pesca e dei pe pescatori. Per molti anni la Società ha rappresentato un polo culturale, sociale e sportivo per la città. Nella loro città (Monza) i Pescatori Monzesi 1889 erano noti come i “PASTALIT”, parola dialettale derivante da “IMPASTA’” che significa impastati, non ubriachi, ma sicuramente appesantiti dalle libagioni. Questo dimostra la vera anima di questa società: godere dello stare insieme, condividere momen- ti belli e brutti, aiutarsi, saper ridere insieme, ma anche esser pronti a sostenersi in caso di bisogno, cioè la Pescatori Monzesi 1889 è sì una società sportiva, ma è anche una famiglia allargata. L’articolo 1 dello Statuto, ancora in vigore recita: “...essa mantiene inalterato lo scopo della ricreazione, istruttiva ed educativa, per cui è sorta, dando il massimo incremento alla pescicultura e seguendo l’elevamento morale dei soci”. Nel 1976 il CONI su segnalazione della FIPSAS, assegnava alla società la “Stella d’Argento al merito sportivo” per i meriti acquisiti sono raccolti tutti in quasi 90 anni di i ricordi e le tappe sport ed educazio- fondamentali della ne. vita associativa delQuesto dà stimolo la più antica Società ai soci per un mag- di Pesca Sportiva giore impegno in italiana. campo sportivo ed La FIPSAS auspica ecologico. Nel 1996 che questa ricorrenil CONI assegnava za sia per la Sociealla società la “Stel- tà non un semplice la d’Oro al merito punto di arrivo, ma sportivo”, ricono- la base di partenscenza destinata a za per continuare a crescere e consepochi. Per festeggiare e guire nuovi risultati rendere incancel- agonistici, mantelabile questo mo- nendo inalterati lo mento la dirigenza spirito di sacrificio societaria ha deciso e di lealtà sportiva di realizzare, oltre di cui la Pescatori le varie iniziative Monzesi si è sempre sportive e convi- fregiata in 120 anni viali tra i soci, una di attività. Acqua pubblicazione Pianeta dove • 41 ATTIVITÀ SUBACQUEE Attività Subacquee stage multidisciplinare a cura della Redazione opo la positiva esperienza del Corso Nazionale per Allenatori di Apnea, Hockey, Rugby e Tiro Sub, svoltosi a Roma lo scorso Febbraio, il termine che più caratterizza il Settore A.S. in questo momento è multidisciplinarietà. La riprova la si è avuta sabato 9 e domenica 10 Maggio u.s., quando a Roma, presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, si è svolto uno Stage di Allenamento di Hockey, Rugby ed Apnea. Quasi cinquanta gli atleti intervenuti nella capitale per quest’appuntamento. La palma del gruppo più numeroso se l’è aggiudicata il Rugby Sub, con 28 persone, seguito dall’Hockey Sub, con 15. Diverse le finalità che hanno spinto i Direttori Tecnici di ciascuna disciplina coinvolta a programmare tale evento. Se gli sport di squadra avevano l’esigenza di selezionare gli atleti da convocare per i prossimi Campionati del Mondo, l’Apnea mirava soprattutto D Gli atleti del Rugby Subacqueo a ricercare talenti all’interno di un Gruppo Sportivo Militare importante e prestigioso come quello dell’Arma dei Carabinieri. Alla fine tutti dovrebbero aver centrato i rispettivi obiettivi. I Direttori Tecnici del Rugby e dell’Hockey, Andrea Me- neghin e Frédéric Meschini, individuando gran parte dei componenti le Squadre Nazionali che ad Agosto rappresenteranno l’Italia ai Mondiali, in programma rispettivamente in Spagna e in Slovenia, e l’Apnea trovando nell’Appuntato Scelto Luca Guarnaschelli, nell’Appuntato Federico De Marco e nei Il Team dell’Hockey Sub 42 • Pianeta Acqua Il DT Apnea, Maurizio Bellodi con gli atleti del C.S.Carabinieri Carabinieri Simone Mallegni e Marcella Prandi degli atleti estremamente motivatati e dalle qualità fisico–atletiche eccezionali. Il primo a rallegrarsene, il D.T. dell’Apnea, Maurizio Bellodi, da sempre convinto sostenitore del Progetto del Talento e grosso estimatore degli atleti del C.S. Carabinieri. SPECIALE PESCA Gli esperti consigliano: come difendersi dagli attacchi cchi della minutaglia alle nostre stre esche e pasture? re? a cura della Redazione uando si cerca di insidiare pesci di una certa taglia, soprattutto ciprinidi, le nostre esche rischiano di diventare preda non di carpe o cavedani da trofeo, ma di subire uti si cibano, l’attacco in massa di sciami di piccoli pesci che in pochi minuti sminuzzandola, della nostra pastura e della nostra esca, prima di ogni eventuale attacco dei pesci che noi vorremmo insidiare. Ecco quindi alcuni semplici accorgimenti: Utilizzare pasture ed esche molto pressate, prive di liquidi proteici tipo po s latte e, dove possibile, sostituirlo con il liquido conservante del mais esca, che ha un grandissimo potere addensante. Misurare esattamente la profondità dell’acqua prima di iniziare a pescare, per fare in modo che la nostra esca stazioni a pochi centimetri da esso. Applicare alla nostra montatura una piombatura “robusta” che faccia affondare la nostra esca nel più breve tempo possibile. Q Pianeta Acqua • 43 SPECIALE IMMERSIONI Un lago di Boe La sicurezza prima di tutto di Ivan Bignami a FIPSAS Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee di Verona, in collaborazione con il Centro Subacqueo Veronese e con il patrocinio del Comune di Peschiera del Garda e della Provincia di Verona, ha organizzato domenica 14 Giugno la 3a edizione della manifestazione denominata “Un lago di boe”. Obiettivo primario della manifestazione è stato quello di sensibilizzare la gente sull’importanza delle boe segna sub e divulgarne la conoscenza, conoscenza che L 44 • Pianeta Acqua appare non essere e ancora capillare:: sebbene negli ultimi due anni non si siano registrati incidenti mortali, molte, troppe sono ancora le segnalazioegnalazioni di subacquei che he si sono visti passare a meno di 100 metri, ma anche a meno di 20, 10 metri, imbarcazioni di ogni genere e stazza. La manifestazione si è tenuta a Peschiera del Garda con partenza nello specchio d’acqua antistante il porto alle ore 11:00 ed ha visto coinvolti un centinaio di sub vestiti di tutto punto con muta, pinne maschera ed aeratore. I partecipanti seguendo a nuoto un percorso prestabilito, dopo essere passati dai Voltoni sono arrivati all’Isola di mezzo, base logistica, dove la giornata è terminata in compagnia e con una graditissima grigliata di pesce. In concomitanza con l’evento, la Nazionale Italiana di Apnea Dinamica Lineare ha eseguito in mattinata, mattinata nello specchio d’acqua antistante il lungolago Cappuccini, una dimostrazione di Apnea lineare, consistente nel seguire in Apnea, cioè senza l’ausilio di un respiratore subacqueo, un cavo guida ad una profondità che può variare dai 1,5 ai 2 metri e con attrezzatura sub, muta, maschera, aeratore e mono pinna per una distanza non inferiore ai 100 metri. Mentre nel pomeriggio, all’interno delle mura di Peschiera, in località porta Brescia, la stessa Nazionale si è cimentata in una performance sempre di Apnea Lineare sulla ragguardevole distanza di 250 metri. NEWS AMBIENTE A scuola di AMBIENTE a cura della Sezione Provinciale FIPSAS di Bolzano a Sezione F.I.P.S.A.S. di Bolzano, tra le varie iniziative ricreative ed ecologiche inserite nel programma delle discipline facoltative previste nelle scuole, ha dedicato con gli alunni delle elementari di Rasun Anterselva, accompagnati dai loro insegnanti, la mattinata di lunedì 4 maggio alla conoscenza, più da vicino, dell’elemento acqua e della vita che la popola. In collaborazione con la Stazione Forestale di Valdaora e con il posto di custodia ittico Forestale di Monguelfo, i ragazzi sono stati guidati al vicino torrente Anterselva. Con molta attenzione è stata seguita dai ragazzi l’introduzione del Sovrintendente della forestale, Anton Hackofer, che ha sottolineato quale L e quanto rispetto bisogna avere per l’acqua e per l’ambiente che la circonda. Per i pesci e gli insetti che in essa vivono. Il successivo impiego dell’elettrostorditore ha suscitato curiosità ed entusiasmo nei ragazzi che hanno potuto così osservare dal vivo la cattura di pesci delle varie specie che messi poi in una vasca sono stati fotografati e attentamente osservati da vicino. Grande interesse ha suscitato il riconoscimento delle varie specie ittiche, in particolar modo, un bellissimo esemplare di “scazzone” di circa 12 cm. e di vari insetti allo stadio larvale osservati in apposite vaschette corredate da adeguate lenti di ingrandimento. La mattinata si è conclusa con una piccola lotteria con premi messi in palio dalla FIPSAS di Bolzano. Pianeta Acqua • 45 NUOTO PINNATO 8° Trofeo Giovani Speranze, di Paolo Camerini na manifestazione praticamente…senza uguali! Questa in sintesi la descrizione del Trofeo Giovani Speranze, un meeting a livello nazionale riservato ai giovanissimi e giunto quest’anno alla sua ottava edizione. Visto il successo ottenuto già dalla sua prima edizione la manifestazione è stata da due anni sdoppiata nella sua fase invernale, o U 46 • Pianeta Acqua CHE BELLO! più precisamente Christmas Cup, e nella parte estiva, quella classica e originaria denominata “Giovani Speranze”. Due manifestazioni così diverse e praticamente identiche nello stesso tempo che hanno fatto gioire, piangere, urlare, soffrire e impazzire di soddisfazione un numero abnorme di piccoli esordienti del nuoto pinnato, alle prese con le loro prime esperienze in gara della loro vita. Così, ricordando Babbo Natale a Lignano Sabbiadoro giocare al mercante in fiera vivente con tutti i partecipanti nel grande salone delle feste della Ge.Tur., ecco ora i nostri piccoli eroi raggiungere in massa sabato 13 giugno scorso il Centro Sportivo Cesaro di Avellino, una bellissima struttura che sembra essere stata creata ad hoc proprio per questo tipo di manifestazione. Luce, acqua azzurra, colori, tribune gremite, inni, musiche, sfilate, il tutto rigorosamente controllato ed organizzato nei minimi particolari per far sì che la manifestazione fosse una vera e propria festa dei piccoli esordienti, i quali per l’occasione hanno regalato emozioni e spettacolo da vendere, certamente non inferiori alla miglior manifestazione natatoria di sempre. Che spettacolo, e che festa! Dal momento della sfilata iniziale per l’apertura della gara a quella di chiusura con la tradizionale consegna del Trofeo, tutti i piccoli partecipanti hanno un solo comune denominatore, il sorriso a 360° ed il cuore aperto e destinato al nostro piccolo grande sport. Proprio per le emozioni che ci hanno fatto vivere, senza per carità nulla togliere ai nostri grandi campioni del pinnato che ci onorano nel mondo intero, vorremmo però in questa occasione dedicare alcune immagini e rendere omaggio ai nostri piccoli esordienti, con la convinzione che tra loro tanti cresceranno davvero Campioni!! Grazie per le emozioni che ci avete regalato, e … alla prossima! WINNER CARD 2009 Si comunica che le Winner Card attualmente in circolazione con scadenza 31/01/2009 potranno essere richieste a rimborso fino al 30/06/2010. La Federazione consiglia inoltre ai Fipsas Point di avvalersi delle procedure di rimborso previste nel Sistema di Tesseramento della Federazione, accessibile tramite il sito www.fipsas.it, nella specifica area dedicata a ciascun negozio, cliccando sull’apposita voce di menu Winner Card - Richiesta di Rimborso. La Federazione rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Pianeta Pianet eta Acqua Acqu Ac qu ua • 447 7 SPECIALE AMBIENTE Fiume Agri e Parco della Val d’Agri: QUALE FUTURO? di Paolo Tardito uesto è il tema dell’incontro svoltosi a PATERNO (PZ) il 6 dicembre 2008, organizzato dalla Associazione Pesca Sportiva “AGRI”. Questa Associazione di pescatori sportivi affiliata alla FIPSAS è infatti molto attiva non solo nel diffondere lo sport alieutico, ma è anche particolarmente sensibile ai problemi ambientali del Q 48 • Pianeta Acqua “pianeta acqua”, palestra delle attività ludiche sportive ed agonistiche della pesca. L’Associazione è inoltre operante anche nel sociale facendo in modo che i giovani che praticano lo sport si tengano lontani dai tanti pericoli cui sono esposti. E proprio per questi motivi, naturalmente legati al fiume AGRI, che il suo Presidente, Domenico Risoli, ha fortemente voluto questo dibattito: per fare una diagnosi del corso rso d’acqua. L’uso della parola diagnosi è quanto mai appropriato poiché hé dalle foto, che prooprio il Presidente ci ha mostrato, si può uò mettere in evidenza a di quanto le acque e le sponde di questo o fiume soffrano dii una patologia pur-troppo ormai comune a molti corsi d’acqua italiani: l’inquinamento in tutti i suoi peggiori giori aspetti. Ovviamente la speranza di tutti i convenuti è stata di trovare una terapia che permetta all’AGRI di guarire. Ed è veramente un peccato che un corso d’acqua cosi bello, la cui prima parte scorre in ambienti ancora incontaminati, boscosi, ricchi di formazioni rocciose eoceniche impermeabili che contribuiscono a far si che numerose sorgentine secondarie alimentino il corso principale, permettendo anche nel periodo estivo un deflusso di magra ancora sufficiente alla vita della fauna ittica, sia trattato in questo modo. Nei suoi 130 Km di corso, interrotto da tre sbarramenti artificiali, l’Agri attraversa zone incantevoli contribuendo a dare rifugio nei suoi meandri ad una fauna ete- rogenea, con presenze autoctone rilevanti, quali la trota di ceppo mediterraneo, una piccola e rarissima colonia del mustelide lontra, il gambero d’acqua dolce, uccelli acquatici sia stanziali che di passo. Uno dei problemi emersi dalle immagini che ci ha mostrato il Presidente RISOLI, purtroppo, è rappresentato anche dallo scarso senso civico di coloro che utilizzano le sponde fluviali come fossero una discarica. Più volte la sua Società si è impegnata nella ripulitura delle rive e nell’opera di educazione, soprattutto rivolta ai giovani, affinché termini una buona volta questa triste abitudine. La speranza che la salute generale del fiume e della vallata tenda a migliorare è testimoniata dalle Autorità e dai Tecnici che si sono alternati al microfono ed hanno relazionato, con grande professionalità, sullo stato attuale e sui progetti migliorativi in atto ed in futura programmazione. Dopo aver rivolto un saluto ed un ringraziamento agli intervenuti, il Presidente Risoli, mostrando una serie di immagini che testimoniano il degrado ambientale, ha aperto la discussione. Hanno parlato il vice sindaco Luigi Votta ed il Presidente provinciale FIPSAS Franco Palese, che sottolineando la bontà dell’iniziativa, rimarcavano lo sforzo profuso dalla Società Pesca Sportiva AGRI nel coinvolgimento della scuola. A seguire, un intervento molto interessante e svolto con grande professionalità dal dr. Gaetano Caricato, dell’ARPAB (Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata), dipartimento di Matera, che ha illustrato le biodiversità dell’AGRI, relazionando in particolare sulla presenza della trota di ceppo mediterraneo, sulla sua salvaguardia e sulla sua reintroduzione in zone dove è scomparsa. Chi scrive ha invece illustrato alcune tecniche di pesca non cruente, che la FIPSAS, associazione sportiva, ma anche associazione ambientalista, da tempo utilizza per evitare il prelievo del pescato. Da tempo sono state infatti adattate anche le attrezzature ed i comportamenti piscatori allo scopo di non danneggiare il pesce e di poterlo così reimmettere integro in acqua, rendendo la pratica sportiva della pesca possibile in zone di particolare riguardo. Il dibattito seguito a queste esposizioni ha coinvolto molti dei presenti, tra cui il Presidente regionale del WWF Prof. Mazzilli, il Sindaco di Tramutola Dr. Ugo Salera, il Sindaco di Marsicovetere Ing. Michele Mazza, l’Assessore della Comunità Montana Alto AGRI Avv. Giovanni Vita. Infine le conclusioni del rappresentante dell’Ufficio Tutela della Natura della Regione, Sandrino Caffaro, che dopo aver ringraziato gli organizzatori del Convegno, apprezzandone l’iniziativa ed il lavoro svolto, ha ricordato che la tutela della fauna e del fiume è affidata al progetto “VIE BLU” che intende riqualificare il territorio, restituendogli dignità ambientale e di conseguenza facendone un promotore per un turismo moderno e rispettoso dell’ambiente. Caffaro ha anche ricordato che la Giunta Regionale sta approvando un piano di tutela delle acque e che, insieme alle Amministrazioni Provinciali ed alle Associazioni alieutiche, sta lavorando ad una revisione della legge regionale in materia di pesca. Al termine, dopo i saluti di rito, tutti hanno espresso l’augurio classico che si fa in questi casi: se son rose fioriranno! Pianeta Acqua P • 49 SPECIALE EVENTI VI° Giornata Nazionale dello Sport a cura della Redazione omenica 31 maggio, sotto l’egida del CONI e con il patrocinio dei Comuni di Saponara e Castell’Umberto, presso il laghetto FIPSAS nel parco Sub Urbano di Castell’Umberto, si è celebrata la VI^ GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT, organizzata dalla FIPSAS. La manifestazione ha visto impegnati circa 50 ragazzi provenienti da tutto il territorio provinciale. Ad ognuno premi, coppe, targhe, magliette, canne, attrezzature da pesca e gadget vari. D Sia alla gara che alla premiazione sono intervenute le Autorità locali, tra le quali il Sindaco di Saponara, Nicola Velluto ed il suo Assessore Antonino Ruggeri. Ha portato i saluti del Sindaco di Castell’Umberto l’Assessore Giuseppe Mussarla. A fare gli onori di casa, il Presidente Provinciale FIPSAS Messina, Sebastiano Pollino. La gara è stata diretta dal Giudice di Gara Federale FIPSAS. Salvatore Finocchiaro, con la collaborazione di numerosi Guardia Pesca FIPSAS. FIPSASNEWS UPS Francavilla: prima uscita La prima iniziativa dell’U.P.S. Francavilla è riuscita con successo, con la partecipazione di trenta ragazzi e ragazze tra i sei e i dodici anni e ha suscitato curiosità anche negli adulti che chiedevano informazioni generali riguardo la nostra Associazione. La manifestazione è durata all’incirca due ore e alla fine della gara è 50 • Pianeta Acqua stata stilata una classifica che ha visto al primo posto Arsena Francesca, al secondo posto Meo Tania e al terzo posto Lopalco Vincenza. Il Presidente Raffaele Lopalco ha ringraziato tutti coloro tra soci, ragazzi, genitori e giudici che hanno reso possibile lo svolgimento e la riuscita della manifestazione. I nostri tesserati ci scrivono Riceviamo e volentieri pubblichiamo, due lettere pervenute alla nostra redazione di Moreno Covallero Scriv ere u n sa lu t o , n o n è fa c i l e e fa r l o s u u n a r ivis ta ancor a meno. Se in p i ù si a g g iu n g e l a tr i s te z z a n e l c u o r e , q uando ques to s aluto è r ivolto ad un amico che non s i r itroverà più, p en so mi si p e r d o n e r à i l fa tto c h e q u e s ta letter a non abbia tutte le punteggiatur e al s uo pos to. V orr ei sa lu t a re u n a m i c o c h e p o s s o d i r e d i a v e r vis to nas cer e come s ubacqueo all’inter no della “mia” S o ci et à in tu t t i i va ri l i vel l i d i p r e p a r a z i o n e , d a l p r i m o gr ado in s u, s alendo i var i gr adini della pr epar azione tecni ca, fino a l m eri t a t o b r e v e tto d i I s tr u tto r e a l l ’ I s o l a del Giglio lo s cor s o s ettembr e. Sei s em p re st a t a un a p e r s o n a p r e c i s a , m e to d i c a, puntiglios a, s empr e attento alla s icur ezza che, fin da l l ’ i ni zio, e ra a lla b a se d e l l a tu a p r e p a r a z i o n e e d e l l a quale ne avevi fatto tes or o. A d og n i immersi o n e , d i d a tti c a o r i c r e a ti v a , r i c o r davi ai tuoi allievi o amici cos a far e e, s opr attutto, cosa non fare; in a cq u a l i se g u i v i c o n a tte n z i o n e , s e m p r e pr onto ad inter venir e, e per ques to ti r itenevo un is tr u t t ore valid o . La pa ssio n e p er l a p r o fo n d i tà ti a v e v a p r e s o , e da per s ona cos ciente del fatto che ques te immer s ioni non si impro vvisa n o , t i er i p r e p a r a to fr e q u e n ta n d o c or s i s pecifici, con immer s ioni a difficoltà cr es cente. Non so a n co ra co sa s i a a c c a d u to q u e l m e r c o l e dì 29 apr ile a Riva del Gar da, e for s e non lo s apr emo mai; sono però co n vi n t o ch e s i a s ta to q u a l c o s a c h e n e s s u n o avr ebbe potuto pr eveder e. F or s e è s tata la mano divin a che ha de ciso i l t u o mo m e n to e d i l fa tto d i e s s e r e in acqua è s tata s olo una cas ualità. Quan d o p o ch e set t i m a n e fa c i e r a v a m o r i tr o v a ti tutti in compagnia alla gr igliata s ociale, al tavolo ti chiedevo cosa t i sp i n g eva a d a n d a r e a q u e l l e p r o fo n d i tà d ove oltr e al buio non c’er a nulla e tu dicevi che er a la r i cerca del tu o limit e. M a e r i p r u d e n te , s a p e v i c h e n o n ci potevano es s er e er r or i, e lo ammettevi. M i h a co lp it o a n ch e i l fa tto c h e n o n e r i u n “ pr ofondis ta” s fr enato, ma s apevi dar e ins egnamento anche ai bamb in i, e p er q u e s to Ti r i n g r a z i o p e r a v e r mi dato una mano a far cr es cer e i nos tr i cor s i Minis ub, oggi apprezza t i e p resi d a r i fe r i m e n to a l i v e l l o n a z i onale. M i h a co lp it o l a tu a d o l c e z z a q u a n d o p a r l a v i del mar e a S imon, tuo figlio, nos tr o Minis ub, e quando gl i chied evi - n o n imp o n e n d o g l i e l o - s e v o l e v a fr e q u entar e un cor s o s ubacqueo, una volta cr es ciuto, cos ì pot evat e immerg ervi d u ra n t e l e v o s tr e v a c a n z e i n b a r c a a vela facendo già pr ogetti per la pr os s ima es tate. Tutto i n vece si è i n te r r o tto i n u n a tti m o , i n u na notte fr edda al Gar da, quel pos to dove avevi fatto deci ne, centi n a i a d i i m m er s i o n i e c h e c o n o s c e v i b e n e . For s e hai dato tr oppa fiducia a quel pos to, for s e il tuo l i m i t e lo avevi su p era t o ; m i c o n s o l o p e n s a n d o c h e te ne s ei andato facendo una cos a che ti piaceva. In og n i ca so , g ra zi e p e r a v e r d a to a m e , a tu tti noi della B olzano S ub, la tua amicizia, gr azie per es s er e st at o dei n o st ri ed a ver, c o m e h a s c r i tto u n n o s tr o amico I s tr uttor e, “incr ociato il nos tr o cammino pur tr oppo per poco t em p o ” . C iao F a b rizi o . di Christian Veronese Pesca t o ri a b u sivi d e l l ’ e s t e u r o p e o . U n a v e r a e mer genza. Da q u a lch e a n n o p a r e c c h i te s s e r a ti d e l l e Pr o v ince di Milano, L odi e Cr emona s i tr ovano ad affr ontare una vera em erg en za : i p e s c a to r i a b u s i v i r o m e n i . Nei fi n e set t i m a n a q u e s ti c o m u n i ta r i s p r o v v i s ti di L icenza e tes s er a feder ale occupano le s ponde di f i um i , cana l i e ro g g e p es c a n d o s e n z a a l c u n a l i m i ta z ione anche nelle zone di r ipopolamento, intimidendo s pe sso i pesca t o ri lo ca l i e o b b l i g a n d o l i a m i g r a r e . Dopo i l lo ro p a ss a g g i o p r e d a to r i o , l a s c i a n o lungo le r ive cumuli di r ifiuti. Contaminando il ter r it ori o. Bastereb b e d i g i t a re s u G O O G L E l e p a r o l e : p e scator i abus ivi r omeni, per tr ovar e una inter a letter atura. Siam o co n sa p evo li c h e l a s a l v a g u a r d i a d e i n o s tr i cor s i d’acqua è nelle mani di pochi volontar i. Ci chiedi am o quind i se va le a n co r a l a p e n a p a g a r e c o n c e s s i oni e tes s er amenti per tes timoniar e tutto ques to. C on sp era n za C hris t ia n Vero n ese ( p e n n a d i u n g r u p p o s e m p re più numer os o di tes s er ati). M ent r e ma n d i a mo i n s t a m p a q u e s t a t e st i m o n i anza c i giunge no t izia c he lo stess o f e n o men o è ri s c o n t ra t o s u l l a g o M ag g i o r e do v e la s pe c ie ins idiat a da de tti r u me n i (p e ral t ro sp ro v v i s t i d i l i c e n z a d i pe s c a) è l’ ago ne de l quale è vi et a t a l a d e te n zio n e a s c o p o a l i m e n t a re p e r la no t a v ic e nda de l DDT . Pianeta Acqua • 51