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Diapositiva 1 - Liceo Crespi

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Diapositiva 1 - Liceo Crespi
Nuove tecnologie
e
loro impatto sulla
didattica
Laboratorio dedicato neoimmessi a.s. 2014-15
Gallarate 7 maggio 2015
Varese 18 maggio 2015
Busto Arsizio 21 maggio 2015
• “L’apprendimento è un processo interattivo in
cui le persone imparano l’una dall’altra, e non
solo attraverso il narrare e il mostrare; è nella
natura delle culture umane formare comunità
in cui l’apprendimento è frutto di uno scambio
reciproco”
1
Dove siamo?
1
Bruner. La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano,1997
Partiamo dalle domande…
Può essere considerato interattivo un file pdf
liberamente scaricabile dalla rete? Quale valore
aggiunto si prospetta per l'apprendimento in classe?
Quale sviluppo dell'intelligenza collettiva e
connettiva di una classe?
e soprattutto…
Perché non partire da problemi/obiettivi di
didattica e trattare, nel contesto della loro
soluzione, anche le tecnologie?
Il termine tecnologia deriva dal greco τεχνολογία
(tékhne-loghìa), letteralmente "discorso (o ragionamento)
sull'arte", dove con arte si intendeva sino al secolo XVIII
il saper fare. Platone spiega che alla Téchne greca
partecipavano l'artista con l'ingegnere e il muratore.
6
Evoluzione?
“una lavagna interattiva non garantisce una lezione
interattiva …quasi trent’anni di ricerca sui media e la
tecnologia hanno dimostrato che la tecnologia da
sola non facilita l'apprendimento ( ferma restando
l'efficacia delle pratiche didattiche attive)”
(la ricerca Talis conferma…)
Rif.http://www.educationduepuntozero.it/speciali/pdf/specialeottobre10.pdf
• Per Socrate, la scoperta della scrittura favorisce la
perdita della memoria; la parola produce un
"effetto estemporaneo" che la scrittura tende ad
annullare. *
• Un editto dell’Università di Parigi vietò l’uso della
stampa a scopo educativo*
• Nietzsche, dopo aver sperimentato con
entusiasmo la macchina da scrivere, concluse
che i nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo
nella formazione dei nostri pensieri
* Da www.di.unipi.it/~lagana/IeD2007/lezio01.ppt
• “un nuovo medium non è mai un'aggiunta al
vecchio e non lascia il vecchio in pace, non cessa
mai di opprimere i media precedenti finché non
trova per loro forme e posizioni nuove.”
• “Un cambiamento nella forma di un medium è un
cambiamento nel suo contenuto” (McLuhan)
• le tecnologie non sono semplici aiuti esterni ma
comportano trasformazioni delle strutture
mentali soprattutto quando hanno a che vedere
con la parola. (secondo l’Ong)
• Determinismo tecnologico: “il mulino a vento
produce una società con i signori feudali, il
motore a vapore con i capitalisti”(Marx); ”le cose
stanno al comando, ci governano”(Emerson); “gli
esseri umani sono poco più che l'organo sessuale
della macchina”(McLuhan)
VS
• strumentalismo tecnologico:” i dispositivi
tecnologici sono semplici manufatti
neutrali”(Sarnoff); ”la tecnologia è uno
strumento per la comunicazione e il trasporto
attraverso lo spazio, nulla di più” (Carey).
• “La lettura lineare permette alla mente
letteraria: concentrazione, riflessione,
approfondimento e autonomia.
La nuova mente post letteraria invece, sa scegliere
velocemente tra gli stimoli in base a quello che si
aspetta. La velocità che la contraddistingue porta alla
scelta più ovvia e convenzionale.
• Una pagina di carta è meno impegnativa dal punto di
vista delle stimolazioni visive e uditive, rispetto ad una
pagina web. Durante la navigazione in rete, la memoria
di lavoro è sovra-carica di informazioni, l'accelerazione
dei processi e la continua necessità di scelta,
ostacolano il trasferimento nella memoria a lungo
termine dei concetti.”
Rif. Nicholas Carr “Internet ci rende stupidi?”
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cambio di paradigma
da: “Il mondo e il sapere sono leggibili”
a “dentro l’universo digitale il sapere è prodotto e
usato tramite collegamento, aggregazione,
condivisione”
da RRR (Reading, wRiting e aRitmentic - il nostro
“leggere, scrivere e far di conto”)
XXX (eXploration, eXpression, eXchange).
• Per secoli, l'esperienza, nel suo senso più alto, era
legata alla capacità di accostarsi alle cose, una per
una, e di maturare un'intimità con esse capace di
dischiuderne le stanze più nascoste. Spesso era un
lavoro di pazienza, di studio.
• La profondità per i giovani è un'ingiustificata perdita
di tempo, un'inutile impasse. Non è lì, nella
profondità, che trovano il senso: è nel movimento.
Superficie al posto di profondità, viaggi al posto di
immersioni, gioco al posto di sofferenza.
D’altra parte
l’esplorazione diventa capacità di ricerca solo
quando è guidata da un’ipotesi (Galileo
insegna).
Ed è la corretta impostazione del problema, che
consente di individuare le piste che
conducono alla soluzione.
“copiare” è moralmente riprovevole?
D’altra parte…
Come gestire proficuamente e scientificamente
l'enorme flusso di informazioni presente in rete, ed
evitare i pericoli derivanti dall’information overload?
Il contesto: problematico…
“Vi è per il momento un abisso tra la maturità raggiunta
dai mezzi tecnologici e l’immaturità dell’elaborazione
concettuale sul come, e a quale scopo, possono essere
utilizzati i mezzi informatici nel contesto della pratica
educativa “ .
1
1 Langdon Winner, in Bambini e computer ( a cura di Mantovani e Ferri ), Fondazione IBM Italia- ETAS,2006
?
un contesto ad alta complessità
• la struttura organizzativa della scuola e della docenza è
rimasta sostanzialmente fedele alla tradizione: i tempi,
gli spazi, i metodi,…,
• Prima ancora di una didattica che usi le TIC, la rigidità
dell’organizzazione scolastica rende di difficile
fattibilità lo studio-lavoro, i percorsi di recupero, i
progetti interdisciplinari, la multimedialità,
l’orientamento,…
Se l’aula è
bella si
impara di
più… se poi
è
tecnologica
….
22
23
un contesto ad alta complessità
• Contrasto esplicito e vistoso tra i sistemi tradizionali di
produzione/riproduzione del sapere e la
“democratizzazione” dell’accesso alla conoscenza e
della comunicazione aperta dalle TIC
• Una cosa è il sapere patrimonio di un ceto
professionale che decide – la libertà di insegnamento!
– quanta parte, come e quando, di quel sapere
erogare ad altri, e come valutare i risultati, un’altra la
conoscenza circolare, lo scambio tra pari promesso da
internet, quello di “chi accendendo la candela alla mia,
riceve luce senza lasciarmi al buio” (cit. Jefferson )
un contesto ad alta complessità
• dai curricoli ai percorsi, dagli input agli output, dal
sapere astratto alle competenze per la vita, da una
certificazione dei risultati riferita ai percorsi di tipo
formale a una certificazione che si misura con
competenze acquisite “comunque e dovunque”
• non più solo la scuola, monopolio del sapere “
necessario”, ma anche servizi per l’apprendimento e
altri ambiti di vita in cui le persone apprendono e si
motivano, o si demotivano, all’apprendimento (lifelong
learning).
https://www.pinterest.com/gianfra
nco0232/aula-xxi-secolo21st-century-classroom/
28
E il docente?
"Degas- La classe de danse 1874" di Edgar Degas - xfer from wikipedia a better color reproduction
w:Image:Degas.dancingclass.600pix.jpg. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Degas-_La_classe_de_danse_1874.jpg#/media/File:Degas_La_classe_de_danse_1874.jpg
E il docente?
“per immettere sul mercato un nuovo modello
di auto Fiat passano sette anni dal momento
della sua ideazione; per mettere in commercio
un nuovo farmaco la Glaxo impiega 13 anni
dal momento della sua scoperta, ancora più
lunghi sono i tempi che la Scuola italiana
richiede per rendere operative le nuove
metodologie didattiche”
DE MASI, Se la vita è un’altra cosa anche la scuola deve cambiare
Parentesi
31
Sempre più TIC nel lavoro degli insegnanti…
Piano Nazionale Scuola Digitale del MIUR
slogan: “Il laboratorio in classe e non la
classe in laboratorio: una strategia – tante
azioni” (risorse: tante poche limitate?)
Processo di dematerializzazione delle
amministrazioni pubbliche (normativa relativa
alle Spending Review) che, per le istituzioni
scolastiche, riguardano da vicino anche gli
strumenti di lavoro dei docenti: p. e., le
pagelle in formato elettronico, i registri on
line, le comunicazioni agli alunni e alle
famiglie in formato elettronico, l’impiego
dell’editoria digitale, il reperimento e utilizzo
di risorse educative aperte (Open educational
resources – OER) dal web, ecc…
• “penetrazione nei programmi scolastici di argomenti legati alle
competenze digitali e aumento del sostegno tecnologico all’interno delle
classi;”
33
34
Le competenze digitali degli insegnanti
• 10, 20, …? Diamo i numeri
35
http://www.educatorstechnology.com/2012/06/33-digital-skills-every-21st-century.html?m=1
Attività di Sviluppo Professionale svolte e l’impatto
positivo percepito dagli insegnanti (Talis 2013)
I bisogni di Sviluppo Professionale espressi dagli
insegnanti (Talis 2013)
• il bisogno di SP degli insegnanti in Italia rispetto alle TIC ha avuto una forte
impennata in soli 5 anni (+ 10,1%, rispetto a + 1,2% per la media TALIS).
Le attività delle ATS - provinciali
Tipologia
Corsi Docenti
durata
ORE
ATS Gallarate
Digital Storytelling
2
50
10
20
ATS Saronno (+1 corso a giungo)
E-book minimalisti con Dida
Pages
2
50
10
20
Piattaforma e classi virtuali (*)
2
56
10
20
Digital Storytelling
2
46
10
20
8
200
ATS Varese
Rif. Cristina Bralia
80
Corsi già somministrati
Tipologia
Corsi
Docenti
durata
ORE
LIM-d
39
1060
6 ore
234
Tablet
6
6 ore
36
Metodologico
2
59
6 ore
6
Cont. Web (3 clil)
11
163
4-6-9 ore
46
Wikispaces
2
41
6 ore
12
E-book, video, questbase
4
100
9 ore
36
76
1.423
Dispositivi pers/collettivi
Produzione e contenitori
Rif. Cristina Bralia
370
ATS - Prospettive e proiezioni
Corsi LIM
Corsi
Ore
Avviati
5
30
Programmati
12
72
NON EVASI
15
90
32
162
Altri corsi
Edu Designer
Iscritti
Docenti iscritti
125
Corsi
Ore
Avviati
5
20
Programmati
7
38
12
58
Chiusa parentesi
41
e il ruolo del docente?
e il ruolo del docente?
Il problema
• Il problema fondamentale è capire perché
e come si possono usare le nuove
tecnologie nella didattica e dove si
possono collocare rispetto alle attività
svolte dal docente o all'organizzazione
della scuola.
45
46
Dove collocare le tecnologie
• Secondo Calvani si possono
individuare tre livelli nell'introduzione
delle nuove tecnologie nel contesto
della scuola:
– il livello preliminare
– il livello del "formato della didattica”
– Il livello delle "potenzialità formative"
Livello preliminare
• Ad un livello
preliminare le
tecnologie sono utili a
fini organizzativi e
gestionali, per
preparare materiali,
creare banche-dati,
allestire percorsi
formativi o sistemi di
documentazione.
Livello del “formato della didattica”
• Al livello del "formato della
didattica" le tecnologie
entrano in rapporto con i
paradigmi didattici e
possono allargare gli
orizzonti della didattica
enfatizzando modalità di
apprendimento
esplorative,
collaborative,
espressive, conversative
Livello delle “potenzialità formative”
Al livello delle
"potenzialità
formative" le
tecnologie
contribuiscono a
connotare o ridefinire
l'ambiente di
apprendimento e ad
attuare specifiche
valenze formative:
metacognitive,
metadisciplinari,
collaborative.
Come usare le tecnologie a scuola:
ipotesi
per: costruire modelli di conoscenza, costruire
ambienti di apprendimento problem ‐ based,
supportare abilità di ragionamento
(ragionamento analogico, causale), costruire
database di casi, costruire mappe concettuali,
usare sistemi esperti per rappresentare processi
e programmare, sviluppare
Ask systems (gerarchie di domande)
per modellare processi di pensiero, costruire ed
esplorare simulazioni, supportare argomentazioni
attraverso “constrained” forum, …
Ulteriori spunti
From Wikimedia Commons
7 criteri per un uso mirato della
tecnologia
Cosa minimo richiedere da computer dedicati all'educazione:
• Facilità di andare offline
• Possibilità di passare in modo monofunzionale (per esempio, solo lettura
di un libro, niente “multitasking”)
• Niente tracciamento comportamentale automatico; opzioni di default
tutte a vantaggio dell'utente (solo opt in per tutti gli elementi sensibili,
come protezione della privacy)
• Raccolta dati ad esclusivo uso della scuola, ed al limite del Ministero, non
immagazzinabili su server statunitensi appartenenti a società commerciali
- per esempio!, e non vendibili; e dati raccoglibili soltanto con
l'autorizzazione esplicita dei genitori.
• Un design rispettoso dell'attenzione.
• Retrocompatibilità assicurata, assistenza tecnologica perenne.
• Formati aperti, e poi ancora aperti.
Rif. http://www.agendadigitale.eu/egov/1115_scuola-i-sette-criteri-da-seguire-per-un-uso-mirato-della-tecnologia.htm
Ulteriori spunti:…
indicazioni utili in materia di diritto d’autore
• Art.6 k) il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti
di opera e la loro comunicazione al pubblico, se effettuati per uso di
critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non
costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se
effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo
deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non
commerciali. […] Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono
essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell'opera,
dei nomi dell'autore, dell'editore e, se si tratti di traduzione, del
traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull'opera riprodotta. Si
noti come la possibilità di fare una citazione non possa concretarsi
nella riproduzione integrale dell’opera citata: dunque non sarà
citabile, ad esempio, un’opera fotografica oppure un’opera
letteraria breve o brevissima. Una norma di recente introduzione
consente oggi anche la libera pubblicazione attraverso la rete
Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione
o degradate, per uso didattico […]
Rif. Linee Guida al diritto di autore.
Ulteriori spunti:…
indicazioni utili in materia di diritto d’autore
12. Realizzazione e/o distribuzione di materiali didattici.
• Nel predisporre i propri materiali didattici a supporto delle lezioni un docente può
creare personalmente detti materiali senza ricorre ed utilizzare nessuna opera
preesistente, se non eventualmente dati, formule ed altri elementi non tutelati dal
diritto d’autore.
• In questo caso naturalmente potrà disporre in piena libertà di detti materiali.
• Nessuna autorizzazione dovrà essere richiesta anche nel caso in cui il docente
utilizzi opere di pubblico dominio. Lo stesso dicasi nell’ ipotesi in cui il docente
realizzi i materiali partendo da o utilizzando opere preesistenti, ma che questi
utilizzi rientrino in uno dei casi di c.d. libera utilizzazione in precedenza
sommariamente ricordati (v. par. 6).
• In merito si ricorda come i casi di libera utilizzazione per i materiali protetti da
misure tecnologiche di protezione e/o messi a disposizione in rete siano
estremamente limitati per i motivi già ricordati (v. par. 6).
• In tutte le altre ipotesi, laddove il docente utilizzi opere preesistenti (in qualunque
forma esse siano, elettroniche o non), le elabori, le incorpori in tutto o in parte, si
avvalga del contributo di soggetti terzi per la realizzazione, ecc. sarà necessario che
il docente verifichi e si faccia autorizzare espressamente da tutti i relativi titolari
dei diritti patrimoniali e connessi prima di procedere a qualunque forma di
utilizzazione o distribuzione di detti materiali. […]
Rif. Linee Guida al diritto di autore.
Ulteriori spunti:… si fa presto a dire LIM
• «Ecco perché la lavagna interattiva è il più grande
bidone che il mondo dell’educazione abbia
conosciuto sinora». Articolo di François Deslauriers
• «Non siamo forse nell’era del paradigma
dell’apprendimento e non dell’insegnamento? Che cosa è
importante: ciò che si insegna o quello che i nostri alunni
imparano? Io credo che la LIM incoraggi il fatto di “fare
una lezione”, il che è un metodo considerato ormai
sorpassato ed arcaico. L’interazione che l’alunno ha con
la LIM non è nient’altro che la versione informatica di
quello che la buona vecchia lavagna di ardesia ci offre da
centinaia di anni. La LIM non porta, dunque, all’alunno
alcun miglioramento reale nell’apprendimento, niente
che un videoproiettore non possa fare».
Articolo di François Deslauriers
Però… però… LIM pregi e difetti
•Lavoro salvato,
condiviso (anche in
tempo reale), ripreso…
•Superato il solo canale
verbale
• adattabile a diversi tipi
di didattica
•Potenzia interesse e
attenzione, spirito critico
•È visibile anche per gli
studenti con problemi
vista
•Viene messo in gioco il
desiderio dei docenti di
innovarsi
• Si riduce la necessità di
ricorrere a quantità
industriali di fotocopie
•….
•Costo
•Risparmio di tempo
relativo
• viene potenziato
il ruolo “centrale” del
docente e una didattica
eccessivamente frontale
•Diversi problemi tecnici..
•questione (tutt’altro che
irrilevante) dei diritti
d’autore
•Problematiche relative
alla estemporaneità
dell’uso (es. ricerche..)
•….
Perché sperimentare il coding nelle scuole italiane
Nel mondo odierno i computer sono dovunque e costituiscono un potente
strumento di aiuto per le persone. Per essere culturalmente preparato a
qualunque lavoro uno studente di adesso vorrà fare da grande è indispensabile
quindi una comprensione dei concetti di base dell’informatica. Esattamente
com’è accaduto in passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.
Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero
computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere
problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i
futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero
computazionale è attraverso la programmazione (coding ) in un contesto di
gioco.
Gioco e ancora gioco….e bellezza
Laboratorio
Rivolto a
Tutor
Lim
Infanzia /Primaria
Pinotti Franco
Digital Storytelling
Infanzia /Primaria
Beltramini
Chiara
Mappe concettuali
Secondaria I grado
Pruneri
Margherita
Blogging per la
didattica
Secondaria I e II grado
Scimone
Ignazio
Organizzare una
lezione con
blendspace
Secondaria II grado
Bralia Cristina
Aula
Fly UP