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Diapositiva 1 - Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici

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Diapositiva 1 - Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
L’innovazione digitale nelle
politiche nazionali e dell’UE
Opportunità e Sfide
– HORIZON 2020 –
– FONDI STRUTTURALI e COESIONE –
– Smart Specialization –
-
24 ottobre 2014
Luigi Perissich
Le sfide
• La Globalizzazione, la caduta delle barriere commerciali e la
rivoluzione del Digitale impongono un tasso di innovazione
molto elevato alle imprese sia tecnologico che di modelli di
business
• Chi non sa tenere il passo sarà estromesso dal mercato
• Questo vale sia per i Servizi che per la Manifattura ma
anche per i Sistemi Paese che sono in concorrenza tra di
loro
• Da qui la necessità di riforme strutturali, taglio agli sprechi
e incremento delle risorse pubbliche nazionali ed europee
(fondi strutturali e di coesione) finalizzate dove le imprese
devono investire per fare questo salto di competitività:
digitale e ricerca e innovazione
L’impegno della Federazione
• Siamo la Federazione di Settore di Confindustria che rappresenta in i
Servizi Innovativi e Tecnologici (KIBS Knowledge Intensive Business
Service).
• Attraverso le nostre 40 Associazioni di Categoria e le 50 Sezioni
Territoriali, istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria,
rappresentiamo le imprese di servizi innovativi e tecnologie ICT software, cloud, outsourcing, servizi e applicazioni satellitari - le
imprese di facility management e servizi energetici, di servizi
professionali, di ingegneria e di consulenza, di comunicazione
e marketing, di attestazione della conformità, di servizi per il
credito e finanziari, del knowledge ed education, imprese e
industrie creative operanti nel settore della cultura, imprese del
gioco e dell’intrattenimento.
• Il Settore in Italia conta 800.000 imprese; 2.100.000 addetti, di cui il
50% dipendenti; 255 miliardi di euro di fatturato e 110 miliardi di
valore aggiunto.
La nostra MISSION
• Più innovazione e fondi per la ricerca nelle PMI
• Più innovazione della PA e Agenda digitale per fare
crescere le imprese e creare nuovi servizi innovativi
• Politiche industriali per i Servizi Innovativi in Italia e
Europa e creazione di valore per il manifatturiero 4.0
• Liberalizzazioni e concorrenza nel settore dei servizi
innovativi: meno in House e più mercato per le PMI negli
appalti per la PA
• Più credito alle PMI dei servizi e rispetto tempi pagamento
della P.A.
• Un contratto nazionale di lavoro dei Servizi innovativi
• Servizi ed industrie creative per la Cultura, il Turismo e la
valorizzazione digitale dei contenuti
Background dell’HLGBS
 Conclusioni dell’Expert Panel On Service
Innovations della Commissione europea sul
“potere trasformativo” dei Servizi
 Comunicazione sulla politica industriale per l’era
della globalizzazione del 2010 COM (2010) 614
 A Single Market Act I COM (2010) 608
Struttura de HLGBS
 High Level Group 20 esperti europei
 Conclusioni da inserire in revisione Europa2020
 5 ad hoc working groups





Internationalisation
Innovation
Internal Market
Skills
Instruments (including standards)
Perchè sono importanti?
 Rappresentano il12% del Valore aggiunto europeo
 Sono cresciuti più rapidamente dell’economia
 Tra il 1999-2009, la crescita media dei Business Service è stata
del 2.38%, mentre la media europea era dell’1.1%.
 Tra il1999-2009, la crescita media dell’occupazione nei
Business Services è stata del 3,54% mentre per l’Europa intera
era solo dello 0.77%.
 Hanno un doppio impatto sul successo economico
 Forniscono un contributo cruciale che supporta le attività di altre
imprese.
 Hanno la capacità di incrementare la produttività e innovazione
propria come quella dei loro clienti.
I servizi e la manifattura sono
sempre più integrati
Il potenziale di crescita di questo trend deve essere pienamente utilizzato
 Un largo numero di imprese, - sia dei servizi che manifatturiere sono attive nel disegnare e fornire Business Service:
“servitizzazione” del manifatturiero
 Questo permette alle imprese manifatturiere di non offrire più
prodotti e servizi semplici ma andare verso l’offerta di soluzioni
integrate a pacchetto per i loro clienti.
 Politiche industriali devono essere sviluppate in Europa e negli
Stati Membri che tengano conto l’integrazione e la mutua
dipendenza tra attività di industria e di servizio.
Non può esserci una crescita della quota nazionale di risorse
europee per ricerca e innovazione senza “giocare di anticipo” e
ampliare i soggetti che fanno ricerca: le grandi imprese non
bastano!
•Nuovo modello di governance: da top down a bottom up e filiere
•Fissare delle priorità nazionali “INDUSTRY DRIVEN”
•Fare squadra con le istituzioni italiane per portare le priorità nazionali in Europea
•Evitare dispersione: Priorità europee devono divenire PRIORITA’ PAESE e REGIONALI
•Monitorare evoluzione dei Work Program H2020 a Bruxelles per garantire inserimento
priorità Italiane nei BANDI europei
Bandi più interessanti per nostre imprese, università e centri di ricerca
= PIU’ FONDI E INNOVAZIONE UTILE PER l’ITALIA!!!!!!!
9
Piattaforma tecnologica nazionale
Future of Internet
•
•
•
•
•
•
•
•
La Piattaforma è stata costituita il 22 marzo 2011 e promossa da Confindustria
Servizi Innovativi e Tecnologici e il MIUR. Alla Piattaforma partecipano 158
Aziende, 80 Università e Centri di Ricerca, 7 Associazioni.
La Piattaforma Tecnologica nazionale Future Internet ha come obiettivo quello di
fornire un contributo italiano di priorità europee e di predisporre il contesto
italiano a nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia possa
esprimere una sua leadership.
Ha proposto il sistema “Italia” come player fondamentale nella costruzione della
Agenda Digitale Europea attraverso la costituzione di una piattaforma di servizi e
di tecnologie informatiche innovative, mirate al miglioramento della qualità della
vita attraverso la valorizzazione della persona e dell’ambiente in cui viviamo
Vuole favorire il miglioramento della qualità della vita, secondo una tradizione
tipicamente italiana, tramite la diffusione di servizi, sistemi, e applicazioni
dell’Internet del Futuro
Favorire la messa a disposizione, l’integrazione, la pervasività, l’utilizzo in mobilità,
dei servizi con il coinvolgimento di tutta la società (no digital divide)
Favorire la generazione di applicazioni che siano sostenibili nel tempo, nel rispetto
delle persone e dell’ambiente in cui viviamo
Favorire l’innovazione tecnologica, di servizio ed anche sociale
Favorire la formazione di profili professionali adeguati nelle tecnologie abilitanti,
negli ambiti applicativi e anche nella creazione di innovazione
Piattaforma Spazio – SPIN-IT
• SPIN-IT Space Innovation in Italy”, è la piattaforma tecnologica
nazionale dedicata allo Spazio nata per promuovere l’innovazione
e rafforzare la presenza italiana nei programmi europei e
internazionali di ricerca applicata in questo settore.
• La piattaforma, a cui partecipano imprese, università e centri di
ricerca italiani, è stata costituita il 29 settembre 2011con il sostegno
del MIUR-Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, su iniziativa
di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, AIAD (Federazione
aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), ASAS
(Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le tecnologie ICT per lo
Spazio) e con il supporto di AIPAS (Associazione delle Imprese per le
Attività Spaziali).
• SPIN-IT, strumento avanzato di sinergie fra industria, università e
ricerca, intende valorizzare il dialogo con l’ASI, alla luce del suo
documento di visione strategica 2010-2020 e favorire il confronto
costante tra i soggetti istituzionali interessati, anche recependo i
contributi del “Tavolo Industriale per il Sistema Spazio Italia”.
Piattaforma Spazio – SPIN-IT
Questa la mappa delle aree tematiche "mappa" delle aree tematiche distinte in Domini Applicativi (DA) a prevalente guida industriale e in
Cluster di Tecnologie Abilitanti (TA) a prevalente guida scientifica:
DA1 Sistemi di Osservazione della Terra
DA2 Sistemi di Navigazione
DA3 Sistemi di Telecomunicazione
DA4 Sistemi di Trasporto Spaziale, Lancio e Rientro
DA5 Esplorazione Umana; Stazione Spaziale, Capsule manned
DA6 Applicazioni Integrate e Servizi; Sicurezza
DA7 Osservazione dell’Universo; Scienza ed esplorazione robotica
TA1
TA2
TA3
TA4
Materiali, Strutture, Termomeccanica, Meccanismi
Elettronica, Fotonica, Ottica, Sensori integrati e componenti criogenici
Informatica; Elaborazione Dati e di Segnale
Tecnologie per il Trasporto Spaziale
Piattaforma iPoCH2
• La Piattaforma è stata costituita il 19 aprile 2011 e
promossa da Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici, Confcultura e il MIUR
• Alla
Piattaforma
partecipano
137
Aziende,
120
Università e Centri di Ricerca, 43 Associazioni, nonché
Musei e Istituzioni regionali e nazionali, per un totale di
311 Entità
• Sul modello delle altre piattaforme industry driven, anche
la piattaforma del Cultural Heritage ha come
obiettivo quello di fornire un contributo italiano di
priorità europee e di predisporre il contesto italiano a
nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia
possa esprimere una sua leadership.
Piano Strategico iPoCH2
• Il “Piano Strategico di Ricerca per il
Patrimonio Culturale IPOCH2” è stato
approvato all’unanimità nella seduta
del 10 Giugno 2011 della Piattaforma
Tecnologica Italiana per la Patrimonio
Culturale che si è tenuta a Roma
presso la sede del MIUR con
l’obiettivo di ottenere l’inserimento
del CH in H2020
I Pilastri di Horizon
2020
24 billion
17 billion
29,7 billion
IPOCH2 e Horizon 2020:
COSA ABBIAMO OTTENUTO?
• Endorsement
del
documento
di
priorità di IPOCH2 da MIUR, MiBact e
Presidenza del Consiglio
• Presentazione e difesa delle priorità
del CH nei negoziati europei per
Horizon 2020
Un importante successo:
Il CH è stato INCLUSO in H 2020
Presidio del working Programme SC6
Societal Challange 6 - Europe in a Changing World
Inclusive innovative and reflective societies
Societal Challenge 6 'Europe in a changing
world - Inclusive, Innovative and Reflective
Societies'
Inclusive societies
Smart, sustainable and inclusive growth
Resilient societies (migration, integration, demographic change)
Europe's role as a global actor
Inclusive environments – spatial and urban planning
Innovative societies
Evidence based support for the Innovation Union and ERA
New forms of innovation (public sector innovation, social innovation,
new business models)
Potential of all generations
Cooperation with third countries
Reflective societies
European heritage (memory, identity, culture interaction)
European countries' and regions' history, literature, art, philosophy
and religions
Europe's role in the world (mutual influence)
Cinque Call in Societal
Challenge 6
1. Overcoming the crisis (strategies and governance
structures for Europe)
2. The Young generation (labour market, mobility,
inclusion)
3. Reflective Societies (cultural heritage and European
identities)
4. Europe as a global actor (supporting EU external
policies & increasing international cooperation)
5. New forms of innovation (business models, social
innovation, public sector innovation)
Call 1: Overcoming the
crisis (2014-2015)
• 2014 - Resilient and sustainable economic and
monetary union in Europe
• 2014 - The European growth agenda
• 2014 - European societies after the crisis
• 2014 - Political challenges for Europe
• 2015 - ERA-NET on Smart Urban Futures
• 2015 - Meeting new societal needs by using
emerging technologies in the public sector
Call 3: Reflective societies
(2014/2015)
• 2014 - ERA Net on Uses of the past
• 2015 - Emergence and transmission of European cultural heritage
and Europeanization
• 2015 - European cohesion, regional and urban policies and the
perceptions of Europe
• 2015 - Cultural opposition in the former socialist countries
• 2015 - The cultural heritage of war in contemporary Europe
• 2015 - Innovation ecosystems of digital cultural assets
• 2014 - Advanced 3D modelling for accessing and
understanding European cultural assets
• 2015 - Communication and dissemination platform
• 2014 - Social Platform on Reflective Societies
• 2014 - Mobilising the network of NCP in SC6
Call 5: New forms of
innovation (2014/2015)
• 2014 – 2015 ICT-enabled open government
• 2014 - Understanding and supporting Business model
innovation
• 2014 - The economic impact of the Innovation Union
• 2015 - Innovative schemes for open innovation and science
2.0
• 2015 - Social innovation Community
• 2014 - Platform for ICT for Learning and Inclusion
• 2014 - Towards joint programming under H2020
• 2014 - Synchronised Call initiatives
• 2015 - Innovative mobile e-government applications by
SMEs
• 2015 - SME business model innovation
REFLECTIVE SOCIETIES: CULTURAL HERITAGE AND
EUROPEAN IDENTITIES
H2020-REFLECTIVE-6-2015Sub call of: H2020REFLECTIVE-2014-2015
• Publication date 2013-12-11
• Deadline Date 2015-04-21 +17:00:00 (Brussels
local time)
• Budget €10,000,000
• Main Pillar Societal Challenges
• Status Open OJ reference OJ C 361 of 11
December 2013
• Topics and submission service
• REFLECTIVE-6-2015: Innovation
ecosystems of digital cultural assets
Reflective 6: innovation ecosystems of
digital cultural assets
Challange specifica:
•
L’era
digitale
ha
rivoluzionato
le
nostre
abitudini,
comportamenti e attese. Sta impattando le identità e le culture
mentre trasforma la dimensione della conoscenza che sarà trasferita
alle future generazioni come nostra eredità. Questa challange
specifica risponde alla crescente necessità di dare accesso
alla ricchezza di sapere nelle nostre collezioni e di mostrare
come le risorse culturali digitali possono informare l’insegnamento,
come possono impattare la scienza e le nuove scoperte, generare
benefici sociali ed economici e contribuire all’innovazione.
Il vasto patrimonio culturale europea necessita di essere
trasformato in “assets” che la cui integrazione e riuso
possono creare valore per le istituzioni culturali europee e le
industrie culturali e creative. L’obiettivo è di espandere l’analisi
delle risorse culturali per migliorare la nostra comprensione di come
possa essere tracciata, costruita e dibattuta
l’identità culturale
europea e usare queste risorse per l’innovazione.
Reflective 6: innovation ecosystems of
digital cultural assets
Obiettivo:
•
Sostenere lo sviluppo di nuovi ambienti, applicazioni , strumenti, e servizi per il
riuso creativo delle risorse culturali provenienti da collezioni scientifiche, archivi,
musei, librerie, e siti culturali, per nutrire l’innovazione in questo settore. Lo
sviluppo di tecnologie o di servizi deve andare incontro ai bisogni reali degli utenti
e stimolare utilizzi che siano multi paese, multi lingua e multi settoriali. Devono
essere di supporto sia ai ricercatori che ai cittadini e portare i contenuti culturali a
nuovi pubblici con modalità nuove, o trovare nuove strade di analisi e
comprensione della storia culturale e intellettuale europea. I progetti dovranno
dimostrare metodi di riuso e reindirizzo del capitale digitale, aprendo la strada
per un più ampio utilizzo delle risorse culturali digitali europee e promuovere
innovazione e sviluppo di nuovi business.
• Risultati attesi:
•
•
Creazione di valore e nuovi modelli di business per materiali culturali
Utilizzi sostenibili del patrimonio culturale digitale che siano multinazionali,
multilingue e cross settoriali
Call ICT aperte
• ICT 2015 - INFORMATION AND
COMMUNICATIONS TECHNOLOGIES
• H2020-ICT-2015
• Opening Date 15-10-2014 Deadline Date 1404-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget
€561,000,000 Main Pillar Industrial
Leadership Status Open
Tematiche ICT
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
ICT-04-2015: Customised and low power computing
ICT-08-2015: Boosting public sector productivity and innovation through cloud
computing services
ICT-10-2015: Collective Awareness Platforms for Sustainability and Social
Innovation
ICT-12-2015: Integrating experiments and facilities in FIRE+
ICT-16-2015: Big data - research
ICT-19-2015: Technologies for creative industries, social media and convergence
ICT-20-2015: Technologies for better human learning and teaching
ICT-24-2015: Robotics
ICT-25-2015: Generic micro- and nano-electronic technologies
ICT-27-2015: Photonics KET
ICT-28-2015: Cross-cutting ICT KETs
ICT-30-2015: Internet of Things and Platforms for Connected Smart Objects
ICT-36-2015: Pre-commercial procurement open to all areas of public interest
requiring new ICT solutions
ICT-38-2015: International partnership building and support to dialogues with high
income countries
ICT-39-2015: International partnership building in low and middle income countries
Call Factories of the future
• CALL FOR FACTORIES OF THE FUTURE
• H2020-FoF-2015Sub call of: H2020-FoF-20142015
• Opening Date 22-10-2014 Deadline Date 0402-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget
€143,170,000 Main Pillar Industrial
Leadership Status Open OJ reference OJ C 361
of 11 December 2013
Tematiche Factories of the future
• FoF-08-2015: ICT-enabled modelling, simulation, analytics and
forecasting technologies
• FoF-09-2015: ICT Innovation for Manufacturing SMEs (I4MS)
• FoF-10-2015: Manufacturing of custom made parts for
personalised products
• FoF-11-2015: Flexible production systems based on integrated tools
for rapid reconfiguration of machinery and robots
• FoF-12-2015: Industrial technologies for advanced joining and
assembly processes for multi-materials
• FoF-13-2015: Re-use and remanufacturing technologies and
equipment for sustainable product lifecycle management
• FoF-14-2015: Integrated design and management of production
machinery and processes
Call Personalized Health Care
• PERSONALISING HEALTH AND CARE
• H2020-PHC-2015-single-stageSub call of:
H2020-PHC-2014-2015
• Opening Date 30-07-2014 Deadline Date 2104-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget
€104,500,000 Main Pillar Societal Challenges
Status Open OJ reference OJ C 361 of 11
December 2013
Tematiche personalised health and care
• PHC-21-2015: Advancing active and healthy ageing with
ICT: Early risk detection and intervention
• PHC-25-2015: Advanced ICT systems and services for
integrated care
• PHC-27-2015: Self-management of health and disease and
patient empowerment supported by ICT
• PHC-28-2015: Self management of health and disease and
decision support systems based on predictive computer
modelling used by the patient him or herself
• PHC-29-2015: Public procurement of innovative eHealth
services
• PHC-30-2015: Digital representation of health data to
improve disease diagnosis and treatment
Call Cybersecurity
• DIGITAL SECURITY: CYBERSECURITY, PRIVACY
AND TRUST
• H2020-DS-2015-1Sub call of: H2020-DS-20142015
• Planned Opening Date 11-12-2013 Deadline
Date 27-08-2015 17:00:00 (Brussels local
time) Budget €50,210,000 Main Pillar Societal
Challenges Status Forthcoming OJ reference
OJ C 361 of 11 December 2013
Tematiche Cyber Security
• DS-03-2015: The role of ICT in Critical
Infrastructure Protection
• DS-04-2015: Information driven Cyber
Security Management
• DS-05-2015: Trust eServices
• DS-07-2015: Value-sensitive technological
innovation in Cybersecurity
La sfida: H2020 Applicants and Requested EC
Financial Contribution by Country /All Proposal
Applicants
Italia:
• 5.377 proposte eleggibili
• Contributo richiesto € 1.885.774.222
• Proposte accolte 670
• Contributo approvato € 198.282.225
• Success rate domande 12,46 %
• Success rate contributo 10,51 %
Germania:
• 5.993 proposte eleggibili
• Contributo richiesto 2.628.359.746
• Proposte accolte 932
• Contributo approvato 367.760.066
• Success rate domande 15,55 %
• Success rate contributo 13,99 %
Media EU
• Success rate 14,28 %
• Succes rate contributo 12,57 %
Non c’è solo H2020
Fondi Strutturali e ricerca e
innovazione
Opportunità Italia?
Fondi Strutturali – Opportunità Italia
• Periodo 2007 – 2013 : speso 58%
– 2013 – 2015 : da spendere 42% = 30 miliardi
• Periodo 2014 – 2020: l’Italia beneficerà di un totale di
risorse comunitarie pari a 32.268 milioni di euro
(incluse le risorse destinate alla
cooperazione
territoriale per 1.137 milioni di euro e al fondo per gli
indigenti per 659 milioni di euro), di cui
7.695 milioni di euro per le regioni più sviluppate,
1.102 milioni di euro per le regioni in transizione,
22.334 milioni di euro per le regioni meno sviluppate
(prezzi correnti).
• A questo si aggiungerà il cofinanziamento nella misura
del 30%
Priorità a Ricerca & Innovazione
• Ricerca e Innovazione è la prima priorità
tematica per l’utilizzo dei fondi di coesione
del prossimo periodo di programmazione.
• Nella Strategia Europa 2020 è scritto che
‘gli Stati Membri devono incrementare
l'uso dei Fondi Strutturali esistenti per
programmi di ricerca e Innovazione
[...] implementando strategie di ‘smart
specialisation’, che costituiranno la
base per la nuova politica di coesione.
Smart Specialization
• Adottare ‘Research and Innovation Strategies
for
Smart
Specialisation’(RIS3)
significa
puntare su determinati settori ritenuti
strategici a livello locale, evitando il
finanziamento ‘a pioggia’ ma focalizzando
investimenti economici e sostegno politico
su alcune tematiche prioritarie, che
presentano un potenziale di eccellenza.
• Le smart specialisation strategies sono strategie
di innovazione - flessibili e dinamiche –
concepite a livello regionale, ma valutate e
messe a sistema a livello nazionale.
smart specialisation platform SSP
• Il Joint Research Centre della Commissione Europea
ha predisposto una ‘smart specialisation platform’
per supportare le regioni nell’elaborare la propria
strategia di smart specialisation, individuando le
eccellenze su cui puntare.
• http://s3platform.jrc.ec.europa.eu/home
• Sinergia e complementarietà tra Horizon2020 e Fondi
Strutturali sono esemplificate dalla cosiddetta
‘Stairway to Excellence: le politiche di coesione
finanziate dai Fondi Strutturali, su base regionale,
agiscono come strumento di capacity building,
creando / rafforzando delle eccellenze ed aumentando
così le potenzialità di partecipazione ai bandi
competitivi di Horizon2020.
Agende Digitali Regionali
• Many regional and local
authorities have
implemented digital
strategies
• They reflect key DAE
priorities:
• investment in broadband
infrastructure
• ICT enterprises
• e-Government
• e-Health, inclusion and
accessibility.
Fatturazione elettronica verso la PA
• Nel Decreto il decreto ministeriale datato 17 giugno 2014, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2014 che sostituisce, abrogandole
da subito, le disposizioni contenute nel decreto ministeriale del 23 gennaio
2004, ci sono molti aspetti positivi che avevamo richiesto, quali:
– il superamento del vincolo temporale dei 15 giorni per la conservazione delle
fatture elettroniche,
– semplificazioni nell’assolvimento dell’imposta di bollo,
– eliminazione dell’obbligo di comunicazione dell’impronta dell’archivio digitale
ed operatività delle medesime regole per i documenti del settore doganale.
•
Il 6 giugno 2014 è scattato l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la gran parte
delle PA Centrali, mentre per il resto delle PA del nostro Paese l’obbligo scatterà il
prossimo 31 marzo 2015 (come indicato dal “Decreto IRPEF” n. 66 del 24 aprile
2014).
•
Sono oltre 9 000 gli Enti e loro “emanazioni” che ormai accettano solo Fatture
elettroniche: 13 Ministeri, 3 agenzie Fiscali e 22 enti nazionali di Previdenza e
assistenza sociale. Tra i ministeri ci sono anche uffici e unità organizzative locali
come ad esempio l’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco nonché i
circa 9.000 istituti di istruzione Statale. In tutto circa 18.000 uffici interessati.
A pieno regime dal 31 marzo 2015
• E’ stata anticipata a questa data rispetto all’iniziale
data prevista di giugno 2015, il termine ultimo per il
recepimento dell’obbligo di Fatturazione Elettronica
anche per tutte le altre PA centrali (circa 1.500 Enti tra
cui, per esempio, la Presidenza del Consiglio e gli
organi costituzionali) e, per tutte le PA Locali.
• Si tratta di circa 10.500 enti tra Comuni, Province,
Regioni, Istituti Universitari, nonché tutti gli enti del
Sistema Sanitario Nazionale (ASL e Aziende
Ospedaliere) e le Camere di Commercio.
Diamo i Numeri
• In proposito, dai dati resi noti dall’Agenzia dell’Entrate
emerge che dal 6 giugno al 30 settembre scorso risultano
ricevuti dal Sistema di Interscambio SDI (la piattaforma di
ricezione delle fatture dai fornitori e di inoltro delle stesse
alle PA destinatarie) circa 670.000 file fattura (fatture o lotti
di fatture).
• Il 76% circa di tali file è stato inoltrato alle PA, mentre il
restante 24% è stato scartato dal Sistema, prevalentemente
per errori formali di compilazione.
• Considerando invece i file fattura ricevuti nel solo mese di
settembre, la percentuale di quelli scartati risulta in
diminuzione (22% circa). Per maggiori dettagli, è possibile
consultare il sito FatturaPA.
Fatturazione elettronica e pagamenti PA
•
Premessa Fondamentale: il recepimento della Direttiva europea sui tempi di pagamento
L’Italia ha recepito a fine 2012 la Direttiva 2011/07/UE attraverso il DL n. 192 del 9 novembre 2012,
con effetto a partire dal 1 gennaio 2013.
•
I provvedimenti del governo
Le norme principali con le quali è stato affrontato il problema sono contenute:
nel Decreto legge 35/2013 che ha messo a disposizione ca. 40 miliardi di Euro per gli anni 2013
e 2014
nel Decreto legge 102/2013 con il quale il Governo ha stanziato ulteriori 7,2 miliardi di euro
per il 2013
dalla Legge di Stabilità 2014 (che ha stanziato 0,5 miliardi)
nel Decreto legge 66/2014 che ha messo a disposizione una quota aggiuntiva di 9,3 miliardi.
•
Questo impone anche alle Pubbliche Amministrazioni di saldare le Fatture di acquisto entro 30 giorni,
estendibili al più a 60 giorni (termine espressamente previsto per gli enti della Sanità, ma applicabile
anche alle altre realtà pubbliche), pena l’applicazione automatica di interessi di mora nell’ordine di 8
punti percentuali addizionali all’Euribor.
•
Gli ultimi dati in sintesi
Al 23 settembre risultano pagati ai creditori 31,3 miliardi, a fronte di un finanziamento complessivo
ai debitori di 38,4 miliardi. Le istanze di certificazione del c redito da parte delle imprese hanno
registrato un’impennata con più di 3.600 richieste nella prima settimana di agosto (più di quattro
volte la media dell’anno).
Sul piano degli adempimenti sono stati predisposti tutti gli atti e le convezioni che consentono di dare
piena attuazione al decreto legge 66/2014 che dispone la garanzia dello Stato sui crediti certificati.
Certificazione Crediti PA
•
•
•
•
•
Si ricorda che il 31 ottobre è il termine ultimo per presentare, attraverso la
Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (PCC), istanza di certificazione al fine
di cedere il proprio credito verso la PA a condizioni vantaggiose.
La PCC consente ai Creditori della P.A. di chiedere la certificazione dei crediti
relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni
professionali e di tracciare le eventuali successive operazioni di anticipazione,
compensazione, cessione e pagamento, a valere sui crediti certificati.
Le imprese che richiederanno la certificazione entro tale data potranno
beneficiare, ai fini della cessione pro soluto agli intermediari finanziari dei crediti
certificati, della garanzia dello Stato e dei seguenti tassi massimi di sconto oneri
inclusi: 1,90% annuo per importi fino a 50.000 euro; 1,60% annuo per importi
eccedenti i 50.000 euro.
Secondo i dati MEF aggiornati al 20 ottobre, le richieste di certificazione sono pari
a 68.604 per un controvalore di circa 7.2 miliardi di euro, mentre le imprese
registrate sulla PCC sono complessivamente 18.348.
In merito alle segnalazioni del Sistema Associativo sul tasso di adesione del
sistema bancario, è emerso a seguito di una verifica informale con ABI, che le
banche disposte ad acquisire i crediti certificati secondo il meccanismo di favore
descritto - tra le quali figurerebbero anche i principali istituti italiani – sarebbero
in fase di adeguamento delle proprie procedure interne e quindi dovrebbero
essere pronte a breve termine.
Quindi molto da fare!
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L’Europa conferma il suo ruolo centrale nelle azioni di lobby per l’innovazione e il
digitale: va presidiata di più!
Si deve creare una nuova alleanza collaborativa tra industria, università, centri di
ricerca con il pieno supporto del MIUR e Ministeri competenti per giocarsi la
partita di Horizon 2020
Università, centri di Ricerca e Imprese devono lavorare insieme per definire le
priorità che devono però essere Industry Driven per avere maggiori ricadute sul
mercato soprattutto per le PMI
Le priorità di ricerca europee devono diventare parte fondante delle strategie di
sviluppo nazionali (PNR) e regionali e dell’Agenda Digitale nazionale
I fondi strutturali devono essere fortemente impegnati in programmi di
innovazione legati allo sviluppo economico e sociale dei territori mediante la
Smart Specialization
Si devono attivare le sinergie tra H2020 e Call di progetti regionali per focalizzare
la spesa e compensare chi investe partecipando a call europee di H2020
• Grande responsabilità del Sistema Confindustria, Territorio e
Categorie, per cambiare il modo tradizionale di operare e spingere l’Italia e le
regioni ad implementare le strategie di smart specialization facendo quello che
serve concretamente alle imprese per innovarsi
Grazie
[email protected]
www.confindustriasi.it
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