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Psicologia Dinamica C.A. Teorie e modelli dell*intervento

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Psicologia Dinamica C.A. Teorie e modelli dell*intervento
Psicologia Dinamica C.A.
Teorie e modelli dell’intervento
Anno Accademico 2015-2016
Prof. Riccardo Williams
Scopi generale del corso
Descrivere come il pensiero clinico psicodinamico
consente di comprendere e spiegare le diverse
condizioni psicopatologiche (almeno in alcuni aspetti
essenziali) e il disagio dell’individuo.
Comprendere a quali aspetti dell’esperienza fanno
specifico riferimento le teorie psicodinamiche e per
arrivare alla formulazione di ipotesi cliniche sul
materiale che emerge nella relazione clinicopaziente.
Parte teorica
A) Approccio storico ed epistemologico: identificazioni
dei due principali paradigmi rispetto cui è possibile
riferire i contributi dei diversi autori psicodinamici
(Dazzi De Coro; Eagle).
B) Presentazione dei principali modelli dei singoli autori:
freudiano, kleiniano, scuola britannica, interpersonale,
psicologia del sé, psicologia dell’Io, teoria
dell’attaccamento (Fonagy, Target).
C) Presentazione dei principali costrutti clinici
psicoanalitici: il conflitto, il narcisismo, le relazioni
oggettuali, il transfert- contro-transfert, il trauma
(Dazzi De Coro; Fonagy; Target).
Laboratorio
Presentazione di casi clinici con la finalità di
identificare gli aspetti dell’esperienza del
paziente e del clinico cui si applicano i diversi
modelli psicodinamici;
Costruzione delle ipotesi di valutazione e
intervento.
Testi d’esame
TESTI OBBLIGATORI
Dazzi N., De Coro A. “Psicologia Dinamica”, Laterza, Bari.
Eagle M., “Da Freud alla psicoanalisi contemporanea”, Raffello
Cortina, Milano.
Fonagy P., Target M., “Psicopatologia evolutiva”, Raffaello
Cortina, Milano.
1 TESTO A SCELTA TRA I SEGUENTI
1) Stern D., “Il mondo interpersonale del bambino”, Bollati
Boringhieri, Torino.
2) Ronningstam E., “I disturbi del Narcisismo”, Raffaello Cortina,
Milano.
3) Meares R., “Il modello dissociativo del disturbo borderline di
personalità”, Raffaello Cortina, Milano (in stampa).
4) Williams R. (a cura di), “Trauma e Relazioni”, Raffaello Cortina,
Milano.
5) Stanghellini G., Rossi Monti M., “psicologia del patologico.
Fondamenti di psicologia clinica e dinamica”.
6) .
I modelli clinici
Il modello della psichiatria descrittiva
1) Identificare i segni clinici e i sintomi che consentono di identificare la
malattia-sindrome-disturbo.
2) I segni clinici e i sintomi devono essere il più possibile oggettivabili
(magari attraverso la costruzione di strumenti diagnostici affidabili e
validi).
3) L‘esperienza soggettiva del paziente è utile solo nella misura in cui
consente di risalire a un sintomo: va oggettivata (ad es.,
abbattimento, mancanza di energia, incapacità di provare piacere
nella depressione).
4) L’esperienza soggettiva del paziente non fa la malattia, ma è
secondaria a un deficit di funzionamento (stabile o reversibile) dei
circuiti cerebrali: “broken brain” (Andreasen N., 2001).
5) Il target dell’intervento è l’eliminazione del deficit di funzionamento
cerebrale.
La psicopatologia fenomenologica
1) La psicopatologia si caratterizza per un’esperienza soggettiva di sé in
rapporto al mondo (Dasein, Jaspers, 1913) che costituisce
un’alterazione dal modo abituale (il senso comune) di esperire la
realtà interna ed esterna.
2) L’esperienza soggettiva del paziente può essere ricondotta a quadri
psicopatologici, ma è comunque caratterizzata dall’unicità individuale.
3) Quali che siano le cause dello specifico modo di essere al mondo del
paziente è la sua esperienza soggettiva che finisce per costituire
l’organizzazione patologica stabile e duratura.
4) L’indagine sull’unicità dell’esperienza soggettiva del paziente è lo
strumento principale del clinico sia per la diagnosi che per
l’intervento.
5) La “comprensione” (verstehn) dell’esperienza e il riconoscimento degli
sforzi del paziente di trovare un significato alla propria vita sono gli
obiettivi dell’intervento clinico.
Gli approcci psicodinamici
1) I sintomi, i disturbi, le organizzazioni di personalità sono l’espressione
di aspetti della vita mentale che non sono rappresentati a livello di
identità cosciente dell’individuo.
2) Il modo di essere al mondo del paziente (la sua soggettività) è
sempre determinato sia dalle componenti consce che inconsce
dell’esperienza.
3) L’esperienza di sé in rapporto al mondo è il prodotto (in misura
variabile a seconda degli autori) di una distorsione su base difensiva
dell’immagine di sé e delle relazioni.
4) Il clinico si rivolge alle manifestazioni contraddittorie dell’esperienza
soggettiva e dei comportamenti del paziente per portare alla luce le
componenti inconsce della sua vita mentale.
5) L’obbiettivo dell’intervento è a) l’integrazione delle componenti
inconsce nell’esperienza cosciente di sé; b) la revisione dell’immagine
di sé pre-esistente.
Le teorie psicodinamiche differiscono
1) Livello di organizzazione dell’esperienza
soggettiva presi in considerazione.
2) Contenuti allontanati dalla consapevolezza.
3) Cause dell’inconsapevolezza: minacce interne,
traumi esterni.
4) Ruolo della realtà esterna/interna nel plasmare
o dare contenuto alle esperienze soggettive.
5) Processi del funzionamento mentale implicati
nell’allontanamento delle esperienze.
All’origine del modello freudiano
1) Contenuti psichici incompatibili con la coscienza
ordinaria di sé determinano un affetto penoso e
vengono allontanati dalla coscienza
2) Il carico affettivo di tali contenuti è “incapsulato”
non è scaricato e determina il sintomo
3) Le idee allontanate dalla coscienza si esprimono
autonomamente dal resto delle attività
psichiche producendo anche in questo caso dei
sintomi
Metapsicologia e teoria delle nevrosi
Funzioni dell’apparato psichico: principio del
piacere e di realtà
Dalle fantasie inconsce alle pulsioni
Rimozione: aspetti adattivi e patogeni
Il modello topico: conscio-preconscio-inconscio
Verso il modello strutturale
CONCEZIONE PSICOANALITICA DEL NARCISISMO
- il rapporto con la realtà e le relazioni d’oggetto
- dall’onnipotenza all’identificazione con l’oggetto idealizzato
-
-
NUOVO DUALISMO PULSIONALE
La reazione terapeutica negativa e la coazione a ripetere
Pulsione di morte: azzeramento delle tensioni, distruttività,
aggressività
MODELLO STRUTTURALE
Nuova concezione di conflitti e delle difese
Nevrosi e struttura di personalità
Teoria dell’angoscia: sintomo come prodotto dell’inibizione
nevrotica
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