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Diapositiva 1
Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Dallo spreco alimentare all’attivazione di una rete di alleanze contro lo spreco alimentare Gli aspetti igienico sanitari correlati al recupero del cibo 2 luglio 2015 Marina La Rocca Sicurezza dell’alimentazione (food security): si realizza quando tutti, in qualsiasi momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente che soddisfi le loro esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana • adeguatezza nutrizionale • sicurezza igienica Povertà alimentare Impossibilità di accedere ad alimenti per una dieta sana Sistematica diversità tra i diversi gruppi socioeconomici Fonte: Norwegian Ministry of Health Care Service, 2007 La mortalità e la morbilità aumentano man mano che si scende nella scala sociale aumentano gli affamati nei paesi ricchi 13 milioni 2004-06 14 milioni 2014 1. La povertà alimentare è crescente (“banchi alimentari”) 2. Il prezzo del cibo continua a crescere (taglio consumi frutta e verdura) 3. Stagnazione redditi dei cittadini coi redditi più bassi chi sono i nuovi poveri? oggi: persone sole specie se anziane, disoccupati e sottoccupati, famiglie monoparentali, famiglie numerose, persone con disabilità, immigrati, famiglie monoreddito…….. gennaio 2013 N° indigenti assistiti da organizzazioni caritatevoli: 4.068.250 + 47,2 dal 2010 International Federation of Red Cross and Red Crescient Societies, Geneve 2013 Il 28,4% degli italiani a rischio povertà, nel meridione 46,2%. Circa 430 mila bambini 0-5 aa necessità di sostegno sociale per poter mangiare, 35% al sud ISTAT 2013 SPESA ALIMENTARE: - 0,9% (ISMEA Panel famiglie Gfk – Eurisko. Dati provvisori 2014) + 1,6% prodotti alimentari low cost 2013/2012 2014/2013 CARNE - 0,7 + 0,2 CEREALI - 4,7 + 2,4 LATTE E DERIVATI - 3,4 - 1,6 OLIO D’OLIVA E.V. - 5,6 + 3,1 ORTOFRUTTA - 2,4 - 3,8 PESCE - 12,7 + 0,1 UOVA + 5,7 - 3,8 prodotti freschi prodotti a lunga conservazione (Coldiretti 2013) + 14% allerta alimentari (Coldiretti 2013) Cibi scaduti in tavola per 6 italiani su 10 Coldiretti 2013 diseguaglianze nutrizionali persone con basso reddito: alimenti processati grassi saturi e sale varietà Percentuale di energia fornita rapportata al costo per ciascun gruppo di alimenti % cost % energy 45 40 35 30 25 % persone che vivono grazie ad aiuti statali: frutta e verdura pesce cereali 1° colazione 20 15 10 5 0 persone che vivono in famiglie senza reddito: calorie totali grassi saturi e sale zuccheri aggiunti latte Meat F+V Dairy Grains Sweets Added fats Drewnowski and Darmon 2005 gli alimenti più ricchi di zuccheri ed addizionati di grassi sono spesso economici, palatabili e convenienti 1/3 del cibo prodotto nel mondo viene sprecato (FAO 2013) PAESI IN VIA DI SVILUPPO nelle fasi di produzione, raccolta, stoccaggio, lavorazione e distribuzione viene perso il 40% del cibo a causa di errata tempistica nella raccolta, errate pratiche di carico e trasporto, parassiti, fattori climatici…. promuovere pratiche migliorative nei processi di filiera facilitare il coordinamento tra produttori e filiera commerciale e distributiva PAESI SVILUPPATI si stima che venga perso il 50% delle derrate disponibili nelle fasi di distribuzione e consumo lo spreco è del 40% (95-115 kg/pro capite/anno) a causa di tecniche di distribuzione e vendita e di modelli di consumo Promuovere modelli di consumo diversi Favorire forme alternative di commercio Promuovere la raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari A livello domestico il 100% dell’eccedenza diventa spreco. in Italia il massimo spreco alimentare si ha per frutta e verdura (indagine Waste Watcher 2013) La sfida alimentare del nuovo millennio • più di 800 milioni di persone sono sottonutrite • un miliardo circa presentano malnutrizione • quasi due miliardi di persone sono sovrappeso o obese troppo poco troppo OMS 2012 malnutrizione moderna diseguaglianze alimentari healthy diet diseguaglianze in salute 50% delle morti per mal. cardiovascolari 33% delle morti per tumori aumento fratture anziani basso peso alla nascita, mortalità e morbilità infantile diabete poor nutrition Eccesso ponderale Passi 2010 - 2013 Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Sovrappeso e obesità bambini di 8-9 anni. OKkio alla SALUTE 2012 ≤ 25% >25% e <33% 33% e <40% 40% sovrappeso 22,2% obesità 10,6% sovrappeso 24,7% obesità 14,5% «DETERMINANTI DI SALUTE» fattori che influenzano lo stato di salute e ne causano le differenze Strategia globale di promozione della salute attraverso integrazione tra le azioni che competono alla collettività e quelle che sono responsabilità dei singoli lavorare insieme (con alleanze, intese, accordi, progettualità integrate) per favorire un doppio effetto Empowerment del cittadino per favorire responsabilità e consapevolezza CREARE CONSAPEVOLEZZA Responsabilità degli stakeholder e delle istituzioni per favorire e sostenere l’adozione di comportamenti corretti CREARE CONTESTI LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE Sistema Sanitario MASS MEDIA SICUREZZA ALIMENTARE (food safety) La garanzia che l’alimento non provochi danno al consumatore quando è preparato e/o consumato conformemente all’uso a cui è destinato CONSUMAT(T)ORE SICUREZZA SANITA’ PUBBLICA IMPRESA ALIMENTARE Legge 155/2003 (legge del buon samaritano) Le organizzazioni che, a titolo gratuito, raccolgono le eccedenze e distribuiscono il cibo agli indigenti vengono equiparate al CONSUMATORE FINALE (D. Lgs. 178/2002): • si devono limitare alle fasi di conservazione, trasporto, deposito ed utilizzo degli alimenti, NON sono pertanto comprese la produzione e/o trasformazione; • non sono soggetti all’obbligo di registrazione sanitaria • si devono impegnare ad adottare modalità gestionali ed organizzative che garantiscano l’igiene e la sicurezza degli alimenti donati in tutte le fasi dell’attività, dotandosi di procedure tecniche ed attrezzature adeguate • devono individuare “donatori” regolarmente registrati o riconosciuti che garantiscono che il prodotto ceduto sia perfettamente edibile e non costituisca alcun rischio per la salute del consumatore • deve essere garantita la TRACCIABILITA’ dell’alimento TRACCIABILITA’ Possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime, attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. verso monte: chi ha fornito l’alimento o in generale qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento (fornitori) I fornitori L’ Azienda rintraccia a monte I clienti rintraccia a valle verso valle: chi è stato rifornito dei propri prodotti (clienti) 21 Gestione della data di scadenza dei prodotti sia in entrata che in uscita (tracciabilità delle movimentazioni) Conservazione dei freschi e surgelati in celle frigorifere. Consegna in contenitori termici Collaborazione con l’ASP per la modalità di gestione dei prodotti alimentari Controllo per singolo pezzo di prodotto confezionato Formazione di tutti i volontari Associazione Donatore La sicurezza alimentare CONTROLLO DEGLI ALIMENTI 1 condizioni igieniche 2 correttezza dell’etichettatura (scadenza in particolare) 3 temperatura di conservazione di prodotti freschi e surgelati 4 integrità della merce Prodotto e confezionato dalla ditta Ditta Rossi Giovanni - Via Roma 25 - Milano Pasta all’uovo - Ingredienti: Semola di grano duro, uovo 16,7% - Peso 250 gr. Da consumarsi preferib. entro il 15/5/98 Conservare in luogo fresco non accettare scatolame gonfio e arrugginito, confezioni rotte,….. Segnalare anomalie o irregolarità DATA DI SCADENZA A) TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE “da consumarsi preferibilmente entro il…” B) DATA DI SCADENZA “da consumarsi entro…” conservabili per meno di tre mesi: giorno, mese, anno conservabili da tre a diciotto mesi: mese ed anno conservabili per più di diciotto mesi: anno Non viene indicata: prodotti di panetteria e pasticceria, frutta e verdure fresche, vini e liquori, aceto, zucchero, gomme da masticare, caramelle e prodotti di confetteria, gelati monodose…. Linea guida per il recupero, la distribuzione e l’utilizzo di prodotti alimentari per fini solidarietà sociale “ANCORA BUONO” http://ec.europa.eu/food/safety/food_waste/library/docs/italy_food-donation-guidelines_original.pdf Non possono essere donati prodotti con la data di scadenza superata (da consumarsi entro il ….), mentre possono essere utilizzati prodotti con termine minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro il ….) superato purché sia disponibile la dichiarazione del produttore attestante la loro commestibilità. Linea guida per il recupero, la distribuzione e l’utilizzo di prodotti alimentari per fini solidarietà sociale “ANCORA BUONO” Eccedenze di ristorazione o comunque di cibo cotto: mantenute a temperatura di 60-65°C e servite entro 2 ore; altrimenti è opportuno che siano preventivamente sottoposte ad abbattimento della temperatura fino a -10°C presso il luogo di produzione o di vendita e conservate a tale temperatura fino al momento del consumo. Devono essere trasportate e conservate in contenitori chiusi in materiale idoneo per alimenti con indicazioni che consentano l’identificazione dell’OSA donatore del prodotto, la data di consegna. 1) chimico 2) fisico 3) biologico sostanze presenti all’origine: antiparassitari, farmaci, metalli pesanti,… sostanze che possono contaminare l’alimento durante la lavorazione: additivi, conservanti, residui di detergenti…. (alcune sostanze sono ammesse dalla legge ma solo entro limiti prestabiliti) Possono causare patologie acute e/o croniche Possono avere azione cancerogena particelle di varia natura: vetri, frammenti di metallo, capelli, terra, frammenti di plastica possono causare danni di natura traumatica lungo il tubo digerente possono derivare: dalla materia prima: noccioli, lische…. dall’ambiente di lavoro: frammenti di intonaco, vetri…. dagli operatori: anelli, cenere di sigaretta, frammenti di unghie… batteri, virus, miceti,lieviti, muffe o loro prodotti (tossine) alterano le caratteristiche organolettiche, i principi nutritivi e la salubrità degli alimenti SI POSSONO TROVARE NELL’ALIMENTO PER: contaminazione proliferazione sopravvivenza CENNI DI MICROBIOLOGIA CHE COSA SONO I BATTERI? organismi unicellulari di dimensioni estremamente piccole come tutti gli esseri viventi • si nutrono • crescono • si riproducono • si muovono • muoiono invisibili a occhio nudo MICRORGANISMI LIEVITI possono essere utili per l’uomo saprofiti indice di inquinamento SPORE MUFFE BATTERI patogeni possono alterare gli alimenti (solitamente in modo visibile) forme di “resistenza” sviluppate da alcuni batteri in condizioni ambientali sfavorevoli possiedono involucri protettivi esterni I MICRORGANISMI temperatura 12 i fattori che influiscono sono tempo 9 3 6 nutrimento ossigeno umidità acidità TERMORESISTENZA DEI MICRORGANISMI 120° Distruzione delle spore in 10’-20’ 100° Distruzione delle spore in 60’-90’ Distruzione rapida di tutte le forme vegetative 80° 60° 40° 20° 0° Zona termica di pastorizzazione Zona di massimo sviluppo per i batteri termofili Zona di massimo sviluppo per i batteri mesofili Sviluppo massimo psicrofili, attenuato dei mesofili Sviluppo attenuato degli psicrofili - 20° - 40° Cessazione progressiva di ogni forma di vita batterica 12 9 IL TEMPO 3 69 6 miliardi Moltiplicazione dei batteri in condizioni favorevoli (da M. Jacob) numero batteri 1 miliardo 17 milioni 260000 ore 1 64 0 2 4000 4 6 8 10 12 IL NUTRIMENTO Per vivere e moltiplicarsi, i batteri hanno bisogno di alimentarsi Gli alimenti preferiti dai batteri, e spesso all’origine di tossinfezioni, sono quelli ricchi di proteine ed acqua carne pollame arrosti, polpettone rollè, insalate di pollo uova maionese, tiramisù, creme latte creme, panna 39 39 L’IMPORTANZA DELL’OSSIGENO i microrganismi si suddividono in: Aerobi vivono solo in presenza di ossigeno come l’uomo e gli animali Anaerobi vivono solo in assenza di ossigeno; per loro l’ossigeno è dannoso Aerobi o anaerobi facoltativi possono vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno L’IMPORTANZA DELL’ACQUA I microrganismi necessitano di acqua per il loro metabolismo Gli alimenti, a seconda dei trattamenti subiti, possiedono quantità di acqua differenti marmellata salamoia si conservano più a lungo perché hanno una ridotta quantità di acqua libera ESEMPI DI GRADO DI ACIDITA' DI ALCUNI ALIMENTI Albume d’uovo pH 9,6 - Pesce pH 6,8 Carne di manzo, pollo, maiale pH 6,4 Latte, burro pH 6,5 - Pane pH 6,5 Patate pH 6,2 Pomodori pH 4,9 - Uva pH 4,5 Mele pH 3,3 - Limoni pH 2,4 VIE DI CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI Contaminazione 45 RISCHIO DI CONTAMINAZIONE Più i cibi sono manipolati o composti da molti ingredienti, più è elevato il numero di batteri che contengono maggiore è il numero di microrganismi, minore è la sicurezza igienica e la vita del prodotto piatti precucinati misti piatti a base di carni bovine piatti a base di carni avicunicole piatti a base di insaccati piatti a base di prodotti ittici (da: Giaccone, 1990) Il rischio aumenta ad ogni manipolazione 46 VIE DI CONTAMINAZIONE m a n i bocca naso starnuto feci animali ALIMENTO tosse pelle lesioni CONTAMINAZIONE CROCIATA trasporto di germi da un alimento ad un altro attraverso: UTENSILI SUPERFICI coltelli tritacarne tavoli taglieri MANI DELL’OPERATORE La ricontaminazione di alimenti cotti è molto pericolosa perché l’alimento non subirà più trattamenti efficaci col calore Prodotti cotti Prodotti crudi IL PORTATORE SANO E’ un soggetto non ammalato, che è in grado di diffondere i germi patogeni che ospita il proprio organismo Modalità di contaminazione degli alimenti da parte di un portatore sano 1 i germi patogeni sono eliminati attraverso le feci o naso o cute 2 vengono trasferiti sulle mani o su altre parti del corpo che entrano in contatto con gli alimenti 3 4 sopravvivono e si moltiplicano gli alimenti non vengono trattati in modo tale da distruggerli In qualsiasi modo ed in qualsiasi fase avvenga la contaminazione microbica degli alimenti, la sua entità e pericolosità dipende da temperatura di conservazione tempo che trascorre dalla preparazione deperibilità dell’alimento 12 9 3 6 LE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI Malattie che si manifestano in seguito all’ingestione di alimenti contaminati da microrganismi o dalle loro tossine Sintomi lievi durata di qualche ora gravi durata di più giorni solitamente gastroenterici • • • vomito nausea diarrea Le malattie alimentari si manifestano con maggiore gravità nelle popolazioni più sensibili bambini malati anziani LA CARICA BATTERICA produzione primaria trasporto lavorazione confezionamento trasporto sconfezionamento manipolazione trasformazione conservazione somministrazione La carica batterica aumenta ad ogni operazione Se anche solo in una di queste fasi non sono seguite rigorose norme igieniche si possono verificare contaminazioni gravi FATTORI CHE DETERMINANO UNA TOSSINFEZIONE 1 2 3 un microrganismo dell’alimento mediante la contaminazione carne latte un alimento adatto 4 tempo e temperatura 5 l’ingestione 12 9 3 6 • utensili e superfici sporchi • alimenti crudi • personale addetto pesce che permettano al microrganismo di moltiplicarsi dell’alimento contaminato inadeguato raffreddamento di cibi cotti inadeguata cottura o riscaldamento di cibi cotti uso di ingredienti contaminati conservazione di alimenti caldi in modo inadeguato cibi preparati troppo in anticipo MAGGIORI CAUSE DI TOSSINFEZIONE 12 9 3 6 scarsa igiene personale carenze nell’approvvigionamento inadeguata • locali • utensili pulizia contaminazione crociata manipolazione di alimenti ad opera di personale infetto • attrezzature CONSERVARE è fondamentale gestire correttamente la temperatura nell’intervallo di temperatura che va da 4°C a 65°C, gli alimenti devono sostare per il minor tempo possibile evitare la sosta prolungata degli alimenti tenere sempre conto della pezzatura dell’alimento in recipienti scoperti a temperatura ambiente IL FREDDO non distrugge i microrganismi e non li inattiva definitivamente consente un prolungamento dei tempi di conservazione rallenta la moltiplicazione della maggior parte dei patogeni più basse sono le temperature maggiore è il rallentamento dell’attività microbica il sistema della conservazione a freddo prevede il rigoroso rispetto della catena del freddo La temperatura non deve mai subire rialzi consistenti, neanche per brevi periodi ! REFRIGERAZIONE si blocca la crescita dei microrganismi responsabili delle tossinfezioni da 0°C a 10°C CONGELAMENTO si blocca la crescita microbica temperatura inferiore a -15°C si blocca totalmente la crescita microbica SURGELAZIONE temperatura inferiore a -18°C entro 4 ore SURGELATO procedimento industriale si formano cristalli piccolissimi che non danneggiano l’alimento Alimento sottoposto ad un abbassamento della temperatura molto rapido, fino a raggiungere almeno -18°C e conservato a tale temperatura UTILIZZO CORRETTO DEI FRIGORIFERI assicurarsi che in ogni cella ci sia un termometro preciso e controllare frequentemente la temperatura evitare lo stivaggio eccessivo: all’interno frigorifero deve circolare aria del recipienti di metallo o vetro devono essere posti nella parte inferiore, in modo da evitare sgocciolamenti coprire i recipienti, per impedire contaminazioni nelle celle frigorifere non appoggiare direttamente a terra le derrate: utilizzare pedane in plastica dura conservare separatamente cibi cotti e cibi crudi non mettere mai cibi caldi nel frigorifero, per non causare innalzamenti della temperatura aprire lo sportello solo per lo stretto necessario e controllare le guarnizioni e SCONGELAMENTO ► in frigorifero ► nel microonde MAI ► cottura diretta a temperatura ambiente una volta scongelati: non vanno mai ricongelati devono essere conservati in frigo vanno consumati entro 24 ore i germi possono moltiplicarsi durante lo scongelamento ABBATTIMENTO DELLA TEMPERATURA evitare di mantenere i cibi cotti ancora caldi a temperatura ambiente è indispensabile refrigerarli seguendo due regole 1) raffreddarli nel più breve tempo possibile prima di metterli in frigo 2) non mettere mai in frigo alimenti in grandi pentole ancora calde Abbattimento della temperatura raffreddamento troppo lento aumenta la temperatura della cella frigorifera L’ABBATTIMENTO DELLA TEMPERATURA se non si consuma subito bisogna ridurre molto velocemente (max 2 ore) la temperatura dell’alimento fino a circa 10°C tramite apparecchiature apposite, dette abbattitori termici modalità di abbattimento con sistemi “casalinghi: raffreddamento dei contenitori in bacinelle di acqua e ghiaccio TEMPERATURE DA RISPETTARE Cuocere IL CALORE Sottoponendo un alimento ad una temperatura superiore a 75°C in modo uniforme in tutti i suoi punti per un tempo sufficiente, i batteri patogeni vengono eliminati più alta è la temperatura maggiori sono le possibilità di distruggere i germi Il calore deve raggiungere la temperatura adeguata anche nel cuore dell’alimento IL CALORE pastorizzazione vengono distrutti i germi patogeni 65°C-80°C minuti/secondi ebollizione 100°C sterilizzazione superiore a 100°C si ottiene la distruzione dei microrganismi; alcune spore e tossine possono resistere si ha la distruzione di tutti i microrganismi RISCALDARE è necessario che il calore penetri fino AL CUORE dell’alimento raggiungendo una temperatura uguale o superiore a 75°C per almeno 3 MINUTI per garantire l’eliminazione completa di germi che possono aver inquinato il cibo dopo la cottura IL CALORE I cibi cotti che devono essere consumati caldi vanno mantenuti ad una temperatura di 60 – 65 °C COME DOBBIAMO COMPORTARCI? pensando che... sapendo che... superfici attrezzature alimenti la nostra persona gusto sapore odore colore ?? sono contaminate e potenzialmente contaminanti dell’alimento contaminato in genere non si modificano noi conviviamo con i microrganismi, non possiamo eliminarli totalmente COME PREVENIRE? cercando di ?? 1 porre la massima attenzione alla “materia prima” 2 evitare ulteriori contaminazioni 3 limitare la moltiplicazione dei microrganismi che già contaminano l’alimento Intervenendo su... ...conservazione ...igiene della lavorazione ...igiene e comportamento del personale ...organizzazione delle operazioni di pulizia ...manutenzione ed igiene di strutture ed attrezzature IGIENE DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE I LOCALI DEVONO ESSERE: costantemente tenuti in ordine e puliti devono avere strutture murarie, arredi, attrezzature, utensili e suppellettili sempre in buono stato di manutenzione, pulizia e funzionalità ben areati ed illuminati pavimenti, pareti, piani di lavoro e di cottura devono essere in materiale resistente al deterioramento, liscio, lavabile e disinfettabile occorre evitare che vi siano zone od angoli difficilmente raggiungibili o pulibili le attrezzature dovranno essere preferibilmente di acciaio inox e comunque di materiale non assorbente, facilmente lavabile e sanificabile SANIFICARE: effettuare tutti i trattamenti di natura fisica e chimica che rendono una superficie PULITA fisicamente priva di sporco visibile chimicamente priva di residui di sostanze utilizzate nel trattamento biologicamente il numero ed il tipo di germi presenti inizialmente ridotti ad un livello accettabile Una superficie si considera pulita quando: è priva di tracce di sporco non è untuosa al tatto è inodore non annerisce un tovagliolo di carta bianco strisciato su di essa l’acqua versata sulla superficie cola uniformemente senza separarsi in goccioline RICORDA CHE… prima di iniziare le pulizie riporre tutti gli alimenti la soluzione detergente deve essere preparata alla concentrazione consigliata dal produttore: troppo diluita è inefficace, troppo concentrata può essere corrosiva! la temperatura ottimale dell’acqua è 45-55°C: a temperature più basse i grassi non si sciolgono! il tempo di contatto è indicato nella scheda tecnica: in genere qualche minuto può essere necessario un intervento meccanico di spazzolatura: olio di gomito! le operazioni di pulizia devono procedere dall’alto al basso e concludersi con il pavimento controllo visivo !! Disinfettanti piùcomuni comuni Disinfettanti più • Calore acqua calda a 82° per 2 minuti distrugge la maggior parte dei germi, è economico, non lascia residui (lavastoviglie, sterilizzacoltelli ) • Prodotti al cloro attivo molto attivi a 4°, ogni aumento di 10°C aumenta l’efficacia del 50%,economici ma inattivati dalla presenza di sporco e corrosivi a T>35° • Sali d’ammonio quaternari attivi fino a 100°,non inattivati dallo sporco, anche detergenti ma difficili da risciacquare, non attivi sulla gomma LA MANUTENZIONE Prendere subito adeguati provvedimenti in caso di guasti e malfunzionamenti degli impianti frigoriferi scrostature/rotture alle pareti, al soffitto, ai pavimenti presenza di acqua di condensazione nelle celle o sgocciolii sugli alimenti guasti/malfunzionamenti al lavabo e/o agli scarichi qualsiasi deterioramento delle attrezzature IGIENE DELLA PERSONA LA PERSONA gli alimenti possono costituire un facile mezzo di trasmissione di malattie godere di buona salute i malati, soprattutto se in fase contagiosa, non devono lavorare a contatto con gli alimenti in caso di lieve raffreddore usare mascherine monouso LA PERSONA ATTENZIONE !! malattie della pelle (specie foruncoli, ascessi, infezioni) malattie gastrointestinali (specie se con vomito e diarrea) malattie delle prime vie aeree (specie mal di gola e tosse) congiuntiviti ascessi dentari lesioni traumatiche della pelle LA PERSONA controllare il taglio e la pulizia delle unghie (corte e senza smalto) non portare anelli, orologi o bracciali tenere i capelli raccolti evitare di consumare cibi o bevande e di fumare durante l’attività LA PERSONA parlare distanziati dagli alimenti ed evitare starnuti e colpi di tosse su di essi in caso di ferite sulle mani disinfettare e proteggere con bende monouso e cerotti impermeabili; utilizzare guanti monouso non umettare le dita con la saliva per prendere oggetti leggeri come tovaglioli ecc.. LA DIVISA copricapo di colore chiaro camice anche usa e getta mascherina QUANDO LAVARSI LE MANI? di iniziare a lavorare il passaggio da una operazione all’altra (es. passando dalla manipolazione di cibi crudi a quella di cibi cotti…) QUANDO LAVARSI LE MANI? aver pulito locali e/o attrezzature aver maneggiato rifiuti, imballaggi, cose sporche aver usato il WC QUANDO LAVARSI LE MANI? aver tossito, starnutito, essersi soffiato il naso aver toccato naso, bocca, orecchie, capelli aver fumato, mangiato o bevuto I GUANTI MONOUSO ► minimizzano il contatto manuale con i cibi ► se ne raccomanda l’uso quando si maneggiano 1) alimenti freschi che si consumano crudi 2) alimenti già cotti e che non subiranno ulteriori trattamenti ► è obbligatorio usarli quando si hanno tagli, abrasioni o scottature ATTENZIONE ! i guanti possono dare un senso di falsa sicurezza si devono cambiare in tutte le circostanze in cui sarebbe necessario il lavaggio delle mani COME LAVARSI LE MANI? TECNICA DI LAVAGGIO “SOCIALE” DELLE MANI Versare dal dispenser 3-5 ml di sapone nel palmo della mano e sfregare vigorosamente le mani l’una con l’altra Sfregare il palmo destro sul dorso della mano sinistra e viceversa Sfregare i palmi tra loro con le dita intrecciate Assicurarsi che i pollici tocchino i polsi dell’una e dell’altra mano Decontaminare la punta delle dita di ogni mano l’una dopo l’altra sfregandole contro l’altra mano Massaggiare vigorosamente la parte superiore delle dita nel palmo dell’altra mano con le dita intrecciate Sciacquare bene tutte le parti della mano con acqua corrente. Chiudere il rubinetto senza toccarlo (con la salvietta monouso) per evitare qualsiasi tipo di contaminazione Lavare bene gli spazi sotto ungueali, utilizzando uno spazzolino Asciugare accuratamente le mani possibilmente con salviette di carta MONOUSO