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Sabrina Pittini
1
Storia dell’Arte
I Grattacieli
Inglese
Tour in New York
Italiano
Italo Calvino
Geografia
Stati Uniti
Storia
New York
Economia
Le società
2
La scuola di Chicago
La scuola di Chicago è un movimento od una vera e propria scuola di
architettura che si è formata a Chicago tra la fine dell'Ottocento e
l'inizio del Novecento. L'ambiente in cui si sviluppò fu quello creatosi
dopo l'incendio della città del 1871, e ad essa parteciparono due
generazioni di architetti ed ingegneri di cui la prima era forte delle
esperienze maturate durante la Guerra di secessione americana. La
scuola, promosse, l'uso della nuova tecnologia delle strutture in acciaio
nella costruzione degli edifici commerciali, e sviluppò anche nuovi
canoni estetici, influenzata anche dal corrispondente evolversi delle
avanguardie architettoniche in Europa antecedenti al Movimento
Moderno.
Alcune delle forme e caratteri distintivi della scuola di Chicago sono
l'uso della struttura in acciaio come elemento portante degli edifici con
murature di rivestimento in terracotta, larghe aree finestrate e
ripetitive e un uso limitato della decorazione esterna.. Il primo piano
funziona come base, i piani intermedi come un albero di colonne
verticali, mentre la cima dell'edificio è sormontata da una cornice semitradizionale. La "Chicago window" la (finestra di Chicago) è nata in
questa scuola ed è divisa in tre parti: un largo pannello centrale in
vetro affiancato a due più strette aperture dello stesso materiale.
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I Grattacieli
Il grattacielo è un edificio di grandi dimensioni ed espanso in senso verticale verso l'alto,
costituito da un gran numero di piani abitabili.
L'etimologia del termine, deriva dall'inglese skyscraper, che significa letteralmente "ciò che
gratta il cielo". Sin dagli inizi del XX secolo e in tutta l'era moderna e contemporanea, il
termine skyscraper indica tuttavia una particolare tipologia di edificio, la più imponente
costruzione fisica concepita dagli esseri umani: la torre moderna caratterizzata da una
struttura metallica con scansione in piani.
Viene considerato un grattacielo qualsiasi edificio di altezza superiore ai 100 metri.
Costruzioni di questo tipo sono presenti più o meno in quasi tutte le città del mondo; per
questo motivo una serie di architetti di primo piano riunitisi in un consiglio internazionale
d'architettura hanno stabilito un'ulteriore distinzione che permettesse di distinguere gli
edifici aventi numerosi piani dai veri e propri grattacieli, ancora oggi pochissimi in tutto il
mondo. Fu creata così una classificazione ulteriore denominata appositamente
supergrattacielo (dall'inglese supertall) e da riferirsi solamente alle megastrutture, cioè a
quegli edifici che, per dimensioni e proporzioni, abbiano raggiunto o superato gli 80 piani o
che comunque abbiano un'altezza minima di 300 metri. Il primo grattacielo è generalmente
considerato quello della Home Insurance Company, di tredici piani, costruito a Chicago nel
1885, superato cinque anni più tardi dal Manhattan Building di New York (sedici piani). A
partire dal 1908 iniziò in quest'ultima città una vera e propria competizione, sulla
costruzione del più alto edificio al mondo. La rivoluzione industriale e l'introduzione delle
macchine favorirono la costruzione di altissime torri in calcestruzzo, vetro e acciaio nell'isola
di Manhattan a New York City. Questi edifici raggiunsero successivamente quote di centinaia
di metri di altezza dal suolo superando anche i 100 piani.
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I grattacieli attualmente si dividono in:
MODELLO A CAMPANILE: L’edificio doveva essere concepito con una base ben ancorata al
terreno che doveva elevarsi per non più di 15-17 piani e che doveva occupare tutta l’estensione
territoriale del lotto. L’esempio più celebre è il Woolworth Building.
MODELLO A ZIGURAT: L’edificio poteva svilupparsi in altezza teoricamente all’infinito ma con
un progressivo arretramento del fronte che doveva culminare con l’apice della costruzione. Questo
modello garantiva un’illuminazione naturale , ma permetteva uno sviluppo più dinamico e
vertiginoso agli edifici, permettendo agli architetti di poter raggiungere quote considerevoli
dell’ordine degli oltre 200 metri di altezza dal suolo. Un esempio è il General Eletric Building.
MODELLO A PLAZA: L’ultimo modello elaborato dai tecnocrati del grattacielo rappresenta la
soluzione più tecnologica e complessa dell’elevazione degli edifici nella città moderna. Lo sviluppo
della torre , infinito, dà agli architetti e agli scienziati delle costruzioni la possibilità di utilizzare
tutta la tecnologia necessaria per poter arrivare ad altezze dell’ordine di centinaia di metri
giungendo al mezzo chilometro di altitudine dal suolo. Fra gli edifici più importanti troviamo L’
Empire State Building.
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Home Insurance Building
L'Home Insurance Building venne costruito nel
1885 a Chicago dall'ingegnere William LeBaron
Jenney e fa parte di quel gruppo di edifici,
costruiti prima a Chicago, poi a New York a fine
Ottocento, che daranno vita alla tipologia del
"grattacielo” a causa del loro sviluppo in altezza.
Da molti è ritenuto il primo esempio di
grattacielo, per le dimensioni, ma soprattutto
per l'uso del telaio metallico.
Il progettista William LeBaron Jenney fa parte
della cosiddetta Scuola di Chicago che negli anni
tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, opera
un rinnovamento del linguaggio architettonico,
con l'uso dell'acciaio nelle costruzioni, la
semplificazione linguistica, l'enfatizzazione della
maglia strutturale e la tendenza allo sviluppo in
altezza.
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Empire State Building
Per progettare il grattacielo vennero chiamati gli
architetti della corporazione omonima Shreve
Lamb and Harmon, un gruppo che si era già
distinto negli Stati Uniti per la realizzazione di
opere imponenti. La costruzione cominciò nel
1930 e di mese in mese avanzava nel cielo sempre
di più tanto che il profilo della struttura era
visibile anche a parecchi chilometri di distanza
da New York. Terminato in appena 16 mesi
dall'inizio dei lavori l'edificio, che era diventato il
più alto del Mondo fu subito aperto al pubblico e
inaugurato con l'accensione durante un tramonto
di maggio del 1931 dell'illuminazione degli ultimi
30 piani effettuata dal presidente degli Stati
Uniti Herbert Hoover premendo un pulsante
all'interno della Casa Bianca a Washington.
Definito l'ottava meraviglia del mondo l'Empire
State Building era alto originariamente 86 piani
(di cui l'ottantaseiesimo piano costituisce da
allora il famosissimo osservatorio panoramico)
culminanti ad una quota di 320 metri. Conta 1575
gradini (nei quali si svolge ogni anno una gara di
corsa con tanto di premio) e 6400 finestre.
L'Empire State Building deriva il suo nome da
quello dello stato di New York (detto appunto The
Empire State) ed è stato l'edificio più alto del
Mondo per ben 40 anni prima di essere superato
nel 1973 dalle Torri del World. Trade Center.
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Woolworth Building
Con i suoi 58 piani, è uno dei grattacieli più
vecchi e famosi di New York. Ancora oggi è uno
dei cinquanta edifici più alti degli Stati Uniti e
uno dei venti più alti di New York.
Progettato in stile neogotico (revival stilistico)
dall’architetto Cass Gilbert, nel 1910, l’edificio fu
costruito da Gunvald Aus.
In pianta l’edificio è una grossa U, in modo da
massimizzare la luce all’interno dello stesso.
Data la somiglianza con le cattedrali gotiche
europee, all’inaugurazione la struttura venne
etichettata dal reverendo S. Parker Cadman “la
Cattedrale del Commercio”.
Il soffitto all’interno è un mosaico di vetro
colorato in stile bizantino/primo cristiano. Il
marmo e il bronzo attorno alle cassette postali,
agli ascensori sono ovviamente in stile gotico.
E’ rimasto l’edificio più alto del mondo fino alla
costruzione del 40 Wall Street e del Chrysler
Building nel 1930.
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Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas, un villaggio vicino all’Avana
(Cuba) da padre agronomo e madre botanica; riceve un’educazione rigorosamente laica.
Nel 1925 la famiglia Calvino ritorna in Italia, a Sanremo, dove Calvino vive “fino a vent’anni in
un giardino pieno di piante rare ed esotiche”.
Compiuti gli studi liceali, Italo Calvino viene avviato dai genitori agli studi di Agraria, che non
porta a compimento. Per quanto, tenti di seguire la tradizione scientifica familiare, ha già «la
testa alla letteratura». Inoltre, a interrompere gli studi si intromette la guerra. Dopo l'8
settembre 1943, Calvino si sottrae all'arruolamento forzato nell'esercito fascista e si aggrega ai
partigiani della Brigata Garibaldi.
Dopo la liberazione, aderisce al Partito Comunista Italiano, collabora a giornali e riviste e si
iscrive alla Facoltà di Lettere di Torino, dove nel 1947 si laurea con una tesi su Joseph Conrad.
A Torino collabora al «Politecnico» di Vittorini, ed entra a far parte del gruppo redazionale
della casa editrice Einaudi.
Nel 1947 esordisce come scrittore, pubblicando Il sentiero dei nidi di ragno. A questo romanzo,
con cui si rivela il più giovane e dotato tra gli scrittori neorealisti, segue il volume di racconti
Ultimo viene il corvo (1949).
Negli anni Cinquanta e Sessanta svolge le funzioni di dirigente nella casa editrice Einaudi e
intensifica sempre più la sua attività culturale e il suo impegno nel dibattito politicointellettuale, collaborando a numerose riviste.
Si impone nel panorama letterario italiano, come il più originale tra i giovani scrittori.
Tra il 1959 e il 1967 dirige, insieme a Vittorini, l'importante rivista culturale letteraria «Il
Menabò», in cui pubblica interventi caratterizzati da un impegno di tipo etico-conoscitivo,
quali Il mare dell'oggettività (1959) e La sfida del labirinto (1962). Nel 1963, anno della
Neoavanguardia, pubblica, oltre a Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, il racconto costruito
ancora su schemi di tipo tradizionale La giornata di uno scrutatore, con cui si chiude il ciclo
apertosi all'incirca un decennio prima.
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Nel 1964 si apre una nuova fase della vita e della carriera di Italo Calvino: sposa l'argentina
Judith Esther Singer e si trasferisce a Parigi, da dove continua a lavorare per l'Einaudi, e dove
viene a contatto con gli ambienti letterari e culturali più all'avanguardia. Nel 1965 esce il
volume Le Cosmicomiche, a cui segue nel 1967 Ti con zero, in cui si rivela la sua passione
giovanile per le teorie astronomiche e cosmologiche.
Intanto cresce il suo successo e il suo prestigio in tutto il mondo.
Negli anni Settanta, Calvino pubblica numerosi interventi, prefazioni e traduzioni in molte
lingue, e collabora prima al «Corriere della Sera», poi alla «Repubblica». Nel 1979 esce il
romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore, che diviene subito un best seller.
Nel 1985, avendo ricevuto l'incarico di tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti alla
Harvard University, prepara le Lezioni Americane, che tuttavia rimarranno incompiute e
saranno edite solo postume nel 1988. All'inizio di settembre, infatti, Italo Calvino muore
all'ospedale di Siena, colpito da un'emorragia celebrale.
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Nella prima fase della sua produzione, collocabile all’interno del movimento neorealista,
Calvino mostra una lucida capacità rappresentativa della realtà che coniuga impegno politico e
letteratura in modo spontaneo e leggero. Calvino principalmente cercava l’oggettività, ma
senza mai “cadere” in pura cronaca: è sempre presente la dimensione mitico-fiabesca che
permette all’autore di far intravedere la realtà sotto le spoglie del sogno.
Calvino,in questa prima fase, dà l’avvio all’operazione di sdoppiamento dei piani interpretativi
che contraddistingue la sua produzione: da una parte il livello puramente narrativo, semplice e
comprensibile da tutti i lettori, dall’altra quello visibile solo dai lettori più smaliziati. Questa
scelta è compiuta,all’inizio, su precise basi ideologiche, in seguito, con la contaminazione di
forme colte e popolari.
Il romanzo più significativo di questa fase è Il sentiero dei nidi di ragno.
Nella seconda fase della produzione, Calvino, fu attirato dalla letteratura popolare, con
particolare attenzione al mondo delle fiabe. L’impianto è ormai totalmente abbandonato al
fiabesco e la narrazione procede secondo due livelli di lettura: quello di immediata fruizione e
quello allegorico-simbolico, in cui sono presenti numerosi spunti di riflessione.
Accanto alla produzione allegorico-simbolica, Calvino continua comunque un tipo di
narrazione che descrive la realtà quotidiana. Riprende ad esaminare il ruolo dell’intellettuale
nella società, constatando la sua assoluta impotenza di fronte alle cose del mondo.
La scrittura fantascientifica più significativa è Le cosmocomiche.
Nella terza fase della sua produzione, intorno agli anni Sessanta, Calvino aderisce ad un nuovo
modo di fare letteratura, intesa ora come artificio o come gioco combinatorio.
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Per lo scrittore ligure è necessario rendere visibile ai lettori la struttura stessa della narrazione,
per accrescere il loro grado di consapevolezza.
In questa nuova fase produttiva, Calvino; si avvicina ad un nuovo tipo di scrittura che potrebbe
essere definita combinatoria, perché il meccanismo stesso che permette di scrivere assume un
ruolo centrale all’interno della produzione: Calvino infatti è convinto che ormai l’universo
linguistico abbia soppiantato la realtà e concepisce il romanzo come un meccanismo che gioca
artificialmente con le possibili combinazioni della parole.
Il primo prodotto di questa nuova concezione della letteratura è Il Castello dei destini incrociati
(1969).
L’intento di Calvino è di smascherare i meccanismi che stanno alla base di tutte le narrazioni,
creando così un romanzo che va oltre se stesso, in quanto riflessione sulla propria natura e
configurazione.
Mediante questo “esercizio di stile” Calvino esemplifica quali sono i modelli e gli stilemi del
romanzo moderno (da quello della neoavanguardia a quello neo-realistico, da quello esistenziale
a quello fantastico surreale).
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Nel Giugno del 1984 Calvino viene invitato a tenere ad Harvard delle relazioni la cui
particolarità è l'assoluta libertà nella scelta del tema.
Nell'Aprile del 1985 termina la stesura della "leggerezza", tra Maggio e Giugno le si affiancano
anche la "rapidità", la "molteplicità", "l'esattezza" e la "visibilità". La sesta e ultima sezione, la
"consistency", rimane incompiuta perché Calvino muore poco prima di partire. Il libro
incompiuto viene pubblicato dapprima solo in America e dopo tre mesi arriva anche in Italia.
Le "Lezioni americane" sono anche un riepilogo, una sintesi di quindici anni di saggistica; mette
sulla carta la sua idea di come dovrebbe essere la letteratura.
Nelle "Lezioni americane" è presente una coppia di autori, Lucrezio e Ovidio, che incarnano il
primo l'unicità e il secondo la molteplicità. Si farebbe presto a dividere le opere di Calvino in
questo modo, ma è invece più importante capire questo: la figura di Lucrezio è il simbolo della
scomponibilità del mondo in elementi primi e inalterabili, mentre quella di Ovidio della loro
incessante trasmutabilità. L'universo di Lucrezio è discontinuo ma padroneggiabile con la mente
mentre quello di Ovidio è un proliferare di forme concrete e definite. E' vero che la materia è
discontinua ed il mito è continuo, ma si può sempre metterli in relazione: nell'immaginazione di
Calvino le forme di Ovidio nascono dal caos di Lucrezio, perché ogni cosa obbedisce ad un
principio di analogia che è il vero tessuto connettivo del mondo.
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NY PER UN GIORNO
Di ITALO CALVINO tratto dal testo “Eremita a Parigi. Pagine autobiografiche”
Pubblicato da Mondadori nel 1994
L’ARRIVO
La noia del viaggio è largamente ripagata dall’ emozione dell’ arrivo a New York, la più
spettacolare visione che sia data di vedere su questa terra. I grattacieli affiorano grigi nel cielo
appena chiaro e sembrano enormi rovine d’una mostruosa New York abbandonata di qui a
tremila anni. Poi poco a poco si distinguono i colori diversi da qualunque idea che uno se ne
faceva, e un complicatissimo disegno di forme. Tutto è silenzioso e deserto, poi si cominciano a
veder scorrere le auto. L’aspetto grigio e massiccio e fine secolo delle case dà a NY, come nota
subito Ollier, l’aria da città tedesca.
NEW YORK NON E’ ANCORA L’AMERICA
Questa frase che avevo letta in tutti i libri su New York te la ripetono dieci volte al giorno, ed è
vera, ma cosa importa? E’ New York, qualcosa che non è né del tutto America né del tutto Europa,
che ti comunica una carica d’energia straordinaria, che ti senti subito in mano come se ci fossi
sempre vissuto, e in certi momenti, specie a uptown dove più si sente la vita di massa dei grandi
uffici e fabbriche di abiti fatti, ti piomba addosso che pare ti schiacci. Naturalmente, uno appena è
sbarcato qui, pensa a tutto fuor che a tornare indietro.
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IL VILLAGE
Forse faccio male a restare al Village. E’ così poco New York, pur essendo nel centro di New York.
E’ così somigliante a Parigi, ma in fondo si capisce che è una somiglianza involontaria che fa di
tutto per credersi volontaria. Tre strati sociali diversi al Village: la borghesia benpensante
soprattutto dei palazzi nuovi che sorgono anche qui; i natives italiani che di fronte all’invasione
degli artisti (cominciata negli anni Dieci perché qui si spende meno) fanno resistenza e spesso si
azzuffano (a primavera risse e arresti in massa da parte della polizia hanno diradato il flusso di
turismo domenicale da parte dei newyorkesi degli altri quartieri) ma intanto è sui bohemians e
sull’atmosfera bohemien che campano e mandano avanti le loro botteghe; e i bohemians che ora
sono chiamati dal volgo tutti beatniks, più sporchi e scostanti, uomini e donne, di tutti i
confratelli parigini. Intanto la fisionomia del quartiere è minacciata dalle speculazioni edilizie
che impiantano anche qui i grattacieli. Ho firmato una petizione per la salvezza del Village a
una ragazzetta attivista che raccoglieva firme a un angolo della Sixth. Siamo molto attaccati al
nostro quartiere nei del Village. Abbiamo anche due giornali tutti per noi: The Villager e The
Village’s Voice.
24 NOVEMBRE
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IL MUSEO GUGGENHEIM
In queste settimane argomento d’obbligo di tutte le conversazioni newyorkesi è il nuovo museo
disegnato da Frank Lloyd Wright per ospitare la collezione Salomon Guggenheim, da poco
inaugurato. Tutti lo criticano; io ne sono un sostenitore fanatico ma mi trovo quasi sempre
isolato. E’ una specie di torre a spirale, una rampa continua di scale senza gradini, con una
cupola di vetro. Salendo e affacciandosi si ha sempre una vista diversa con proporzioni perfette,
dato che c’è una sporgenza semicircolare che corregge la spirale, e in basso c’è una fettina d’aiola
ellittica e una vetrata con uno spicchio di giardino, e questi elementi, mutando sempre a ogni
altezza ci si sposti sono un esempio di architettura in movimento di esattezza e fantasia uniche.
Tutti dicono che l’architettura sovrasta la pittura ed è vero ( pare che Wright odiasse i pittori),
ma che importa: uno va lì per prima cosa per vedere l’architettura, e poi anche i quadri uno li
vede sempre illuminati bene uniformemente che è la prima cosa. C’è il problema del pavimento
sempre inclinato che costituisce un problema per come far star in piedi il quadro. L’hanno risolto
appendendo i quadri non al muro ma a bracci di ferro che si sporgono avanti dal muro al centro
del quadro. Di fatto la collezione Guggenheim non è miracolosa, a parte la formidabile raccolta di
Kandisky che avevamo già vista a Roma e ci sono molti pezzi di second’ ordine. (Non come il non
vasto Museum of Modern Art che sono tutti capolavori da levare il fiato, o anche le bellissime
sale di pittura moderna al Metropolitan, sconciate purtroppo da un orrendo Dalì che la gente fa
la coda per guardarlo). Tutti sono poi d’accordo nel criticare l’esterno del Museo Guggenheim ma
a me piace anche quello: è una specie di vite o asse di tornio, perfettamente in armonia con
l’interno.
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SI RIDE SULLA MORTE
Sulla mancanza di senso della morte degli americani molto si è detto. L’altra sera a Harlem, in
un locale detto Baby Grand ( pianoforte a mezzacoda) dove si fa del jazz, un comico negro molto
noto attaccava il suo numero scherzando sulla morte di Errol Flynn, e sui funerali nella
generale ilarità. Altro motivo continuo di satira e di umorismo del comico negro è la questione
raziale, la polemica coi segregazionisti.
NATALE
Vi risparmio la descrizione della cosa fantasmagorica che è il Natale in questa città, perché le
avete lette centomila volte e di mio non potrei metterci che l’assicurazione che è molto di più di
quanto si possa immaginare e mai si è vista una festa permeare di più la vita di una città; non è
più una città: è Natale, Natale nella civiltà del consumo è diventato la grande festa del
consumo; l’ossessionante Santa Claus ( babbo Natale) che vedi in carne ed ossa sulle soglie di tutti
i negozi con la campanella in mano, è raffigurato in ogni manifesto, in ogni vetrina, su ogni
porta, è l’inesorabile dio del Consumo che ti impone l’allegria e il benessere a ogni costo.
2 GENNAIO 1960
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A CAVALLO PER LE VIE DI NEW YORK
Per la prima volta in vita mia monto a cavallo. Domenica mattina a Central Park. Ma lo stable è
piuttosto lontano da Central Park a west e devo percorrere appena montato in sella un lungo
tratto di 89 th St. e traversare un paio di avenues. Cavalco alto sui tetti delle automobili che sono
obbligate a rallentare dietro il passo del cavallo. Provo il trotto e anche un po’ il galoppo, che è
più facile. Intorno,nell’area meravigliosamente serena di NewYork(nessuna città al mondo ha
l’aria così limpida e il cielo così bello) i grattacieli. Nei prati del Park corrono i soliti scoiattoli. La
mia accompagnatrice, leggera sul suo cavallo, mi grida istruzioni tecniche che non capisco. Ho il
senso di dominare New York come non mai, e a tutti quelli che vengono a New York
raccomanderò per prima cosa di fare un giro a cavallo. Questa signora, che è la moglie d’uno
scrittore, l’ho conosciuta ieri a un party dove ero guess of honour (c’era anche Eric Maria
Remarque con la moglie Paulette Goddard che è molto invecchiata da Tempi moderni, però con
degli occhi, uno spirito, insomma molto simpatica, invece con suo marito s’è formata subito una
corrente di reciproca antipatia) ebbene questa qui, una giovane invece ebrea ma con contatto con
la natura, dice a proposito del Baron in the Trees che lei ama tanto to ride ma non rides mai
perché il marito non la porta mai, e che io certamente so to ride bene. Le dico che non sono mai
stato a cavallo in vita mia e così abbiamo combinato per l’indomani mattina e mi hanno prestato
anche un paio di stivaletti messicani. È chiaro che questa è the ride way of approach to America,
perché bisogna percorrere storicamente tutto lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e poi
arriverò alla Cadillac.
18
THE ACTOR’S STUDIO
Spesso al martedì o al venerdì mattina vado all’Actor’s Studio che è in una specie di tugurio nella
zona del porto, è c’è sempre molti attori qualcuno anche famoso e directors che siedono intorno,
con Lee Strasberg lì in mezzo, e degli attori ogni volta mettono su un breve play o una scena, per
studiare dei problemi, e poi spiegano ai colleghi i problemi che hanno incontrato nella recitazione
e gli altri discutono e criticano e Strasberg dice la sua e spesso fa una vera e propria lezione. Tutto
questo è gratuito naturalmente, è un club di esperimenti e discussioni tra attori. Oppure ci sono
degli esercizi inventati da Strasberg che si chiamano A Private Moment, cioè un attore senza
niente di scritto rappresenta un suo problema personale, cioè vedi uno a letto, che si alza
lentamente, poi è preso dalla disperazione, bestemmia, cerca di dormire ancora, si alza va alla
finestra, è disperato, mette un disco, è un po’ meno disperato, ecc. Poi discutono ecc. E’ una roba
piuttosto buffa, questo Strasberg (che era uno di quel gruppo di teatro nei Thirties che c’era anche
Clifford Odets e compagnia bella) è fissato nell’idea della sincerità interiore, che l’autore deve feel,
il che mi pare una gran balla, la domanda rituale quando recitano una scena d’autore è: “but in
that moment were you working on your own problem or no a stage problem?” perché
l’identificazione di un problema psicologico proprio con il problema rappresentato e raccomandato
come il non plus ultra. Insomma un’ennesima riprova della debolezza di pensiero americana, però
è un posto dove si respira un’atmosfera pulita, di passione di miglioramento, ed è anche un posto
che simboleggia meglio qualunque altro le componenti dello spirito americano newyorkese: la
componente russa (stanislavskiana in questo caso) giunta qui per via degli ebrei, mischiata con la
componente freudiana di sincerità interiore, radicata sulla vecchia componente protestante di
confessione pubblica, il tutto saldato dalla fondamentale componente pedagogica anglosassone per
cui si crede che tutto possa essere insegnato. All’Actor’s Studio due attori americani, marito e
moglie, che hanno visto a Spoleto quel mio piccolo play, l’unico che ho scritto in vita mia, mi hanno
chiesto di rappresentarlo lì, e l’abbiamo tradotto insieme e lo daranno tra qualche settimana, ma
io sarò già in California.
19
Nel XVI secolo, l’arcipelago viene occupato da tribù pellerossa della famiglia degli Algonchini, che,
vivono di pesca, caccia e coltivano mais, zucche e fagioli. L’unica traccia che hanno lasciato nella
moderna New York è il nome dell’ isola centrale, che deriva da Mannahatta, “isola delle colline”.
Nel Cinquecento il re di Francia Francesco I incarica il fiorentino Giovanni da Verrazano di
cercare un passaggio verso l’Asia a nord del Nuovo Mondo. Verrazano, esplora la baia nel 1524 e
intuisce subito il valore della sua scoperta. Il fatto però resta isolato e solo dopo più di ottant’anni,
nel 1609, l’inglese Henry Hudson, entra nella baia e percorre il fiume che prenderà il suo nome.
Nel 1624, la Compagnia della Indie Occidentali fonda Nuova Amsterdam sull’isola di Manhattan;
Peter Minnewit, acquista l’isola nel 1626 dalla tribù indiana dei Canarsi e vi insedia coloni
fiamminghi e valloni. Nuova Amsterdam cresce lentamente: la sua prosperità si fonda sul
commercio delle pelli di castoro, lontra e visone e sul tabacco, coltivano nelle aree attualmente
occupate dal Greenwich Village e dall’ Upper East Side. Prima del 1603 sbarcano i primi schiavi
africani. Alcuni agricoltori olandesi si stabiliscono nelle fattorie dei dintorni, soprattutto a
Brooklyn, Harlem, Yonkers e nel Bronx. La rivalità marittima tra olandesi d inglesi si conclude
con la vittoria di questi ultimi. Nel 1664 Nuova Amsterdam si arrende senza resistenza agli
inglesi e cambia il nome in New York. Il commercio viene diversificato e la farina diventa una
della principali voci dell’ esportazione: ciò spiega perché, nello stemma di New York campeggiano
barili di farina tra quattro pale di mulino.
All’inizio della lotta per l’indipendenza i commercianti newyorkesi svolgono un ruolo importante
boicottando i prodotti inglesi. La città, che il 9 luglio 1776 si unisce alle dodici colonie inglesi,
diviene la roccaforte dei lealisti. Nel 1783, alla fine delle ostilità, quando con il trattato di
Versailles gli Stati Uniti vengono ufficialmente riconosciuti, il generale George Washington entra
da vincitore a New York.
Nel 1789, il primo presidente, George Washington, presta giuramento sulla Bibbia al balcone della
Federal Hall. La città per quell’anno è la capitale degli Stati Uniti. Nel 1790, la sede del governo
federale viene trasferita a Filadelfia e, nel 1797, il governo dello Stato di New York (diverso da
quello della città) si insedia ad Albany. Nei primi decenni del XIX secolo, il porto diviene il più
importante del paese. Nel 1807 Robert Fulton vara sull’ Hudson la prima nave a vapore; nel 1818
si instaura il primo collegamento regolare transoceanico tra New York e Liverpool.
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Nel 1817 lo Stock Excharge sostituisce la Borsa, che dal 1792 si svolgeva all’aperto in Wall Street.
Una commissione elabora un piano regolare a scacchiera, ripartito in streets e avenues. Verso il
1860 il primato della città negli Stati Uniti è indiscutibile. Nel 1856 oltre 300 ettari di terreno,
al centro di Manhattan, vengono riservati alla creazione di un vasto parco, Central Park,
destinato a migliorare la qualità della vita dei cittadini e ultimato nel 1880. Il reclutamento
durante la guerra di secessione provoca violente sommosse, i Draft Riots. Inaugurato nel 1883, il
Brooklyn Bridge collega le due zone più popolose dell’agglomerato urbano. Più che mai New
York è la porta del Nuovo Mondo e la statua della Libertà accoglie gli emigranti all’ingresso nel
porto. La città si è ormai talmente estesa che il problema dei trasporti diventa pressante: i tram
della metà del secolo e la metropolitana sopraelevata, vengono elettrificati tra il 1890 e il 1905;
a integrare la rete, nel 1904 viene creata la metropolitana sotterranea.
Nel 1898 la città è formata da cinque boros( quartieri): Manhattan, Brooklyn, Bronx, Queens,
Staten Island. Il tutto forma la “ Greater New York”, la città più popolosa degli Stati Uniti, con
3.5 milioni di abitanti.
Il 24 ottobre 1929 si verifica a Wall Street il crollo dei titoli di borsa, sopravvalutati da sfrenate
speculazioni. A New York la depressione economica degli anni Trenta è molto grave nonostante
il compimento di grandi progetti come il primo ponte sull’Hudson River, l’Empire State
Building, il grattacielo della Chrysler e l’avvio del cantiere per la costruzione del Rockefeller
Center.
La vittoria nel 1945 accentua il ruolo internazionale della città, sede dell’appena nata
Organizzazione delle Nazioni Unite, la cui sede viene terminata nel 1953. Nel 1975 New York e
sull’orlo del fallimento perché il sindaco, ha speso tutti molto nello sviluppo dei servizi sociali. Le
banche gli rifiutano i prestiti e lo Stato di New York risolve il problema creando, con l’aiuto
delle banche, la Municipal Assistance Corporation (Big MAC); questa impone alla città
un’austerità economica che comporta un peggioramento dei servizi pubblici. Eppure New York
ospita un centro finanziario e una capitale culturale senza uguali e nuovi grattacieli sorgono
modificando lo skyline di Manhattan.
21
Quando decidiamo di avviare un’impresa con fini
commerciali, cioè con l’obiettivo di ricavarne un
profitto, possiamo farlo da soli, e abbiamo
un’impresa individuale, oppure con altri, e
abbiamo una SOCIETA’.
La società nasce dal contratto di due o più
persone, che conferiscono beni e servizi per
l’esercizio in comune di un’attività economica,
allo scopo di dividerne gli utili. Se vogliamo
costituire una società dobbiamo decidere anche
quale forma societaria le vogliamo dare. Esistono
infatti diverse forme di società, e sono i soci che
scelgono liberamente la forma che preferiscono
adottare.
Le possibili forme societarie tra cui i soci possono
scegliere sono:
• Le società di persone (SnC-società in nome
collettivo; SaS-società in accomandita semplice)
• Le società di capitale (SpA-società per azioni;
SRL-società a responsabilità limitata; SAPAsocietà in accomandita per azioni)
• Le società cooperative, che hanno finalità
mutualistiche
22
SOCIETA’ DI PERSONE
Le società di persone sono caratterizzate da un forte rapporto di fiducia tra i soci. Queste società
hanno autonomia patrimoniale imperfetta, ciò significa che i soci rispondono in maniera
SOLIDALE, ILLIMITATA, SUSSIDIARIA delle obbligazioni sociali, quando il capitale societario
non è sufficiente per far fronte alle obbligazioni assunte dalla società, ciascun socio risponde verso
i creditori della società con il proprio patrimonio personale, anche per la parte dovuta dagli altri
soci nel caso questi non siano in grado di farlo.
Le società di persone devono essere costituite con atto scritto tra i soci: scrittura privata
autentica dal notaio, oppure atto pubblico. Successivamente la società deve essere iscritta nel
Registro delle imprese. Nell’ Atto costitutivo delle società di persone devono essere indicati:
• I dati anagrafici relativi ai soci (nome e cognome, luogo e data di nascita, domicilio e
cittadinanza)
• La ragione sociale (costituita dal nome di uno o più soci con l’indicazione del rapporto)
• Gli amministratori
• La sede
• L’oggetto sociale
• La durata della società (che può essere prorogata dai soci)
• I conferimenti di ciascun socio, il loro valore, e le modalità di valutazione
• Le norme di ripartizione degli utili
• La quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite
Le norme non stabiliscono un capitale minimo che i soci devono portare nella società, in quanto
per i creditori la garanzia principale è rappresentata dal loro patrimonio personale. Sono gli
stessi soci a decidere quanto apportare alla società a titolo di capitale iniziale, sotto forma di
denaro, di beni (immobili, arredi etc.) o di attività lavorativa. L’utile d’esercizio viene suddiviso
tra i soci in proporzione al capitale posseduto, secondo quanto stabilito dagli accordi sociali
23
SnC
La società in nome collettivo è una diffusissima
forma di società di persone.
La sua ragione sociale deve contenere in
maniera obbligatoria nome e cognome di uno o
più soci, e l’indicazione di SnC. Nelle società in
nome collettivo vige il divieto di concorrenza da
parte di ciascun socio nei confronti della società,
a meno che non vi sia il consenso degli altri soci.
Nella società in nome collettivo il compito di
amministrare spetta al socio, o ai soci, nominati
amministratori. Un’altra
caratteristica
di
questo tipo di società è costituita dalla
trasmissibilità delle quote di capitale agli eredi
in caso di morte di un socio; la legge stabilisce, in
tal senso, che la quota della società non è
automaticamente trasferibile agli eredi se così
non è stato stabilito nel contratto sociale. In
assenza di patti diversi, in caso di morte di un
socio gli altri soci possono liquidare la quota
degli eredi, oppure continuare la società con gli
eredi oppure possono decidere lo scioglimento
della società.
24
SaS
Alla società in accomandita semplice si
applicano tutte le norme riguardanti le società
in nome collettivo, salvo che per la presenza di
due categorie di soci:
• I soci accomandatari (o soci di lavoro) che
rispondono solidamente e illimitatamente per
le obbligazioni assunte dalla società (solo se
possono essere amministratori della società)
• I soci accomandanti (o soci di capitale) che
rispondono in maniera limitata alla loro
quota di partecipazione al capitale sociale; le
quote di partecipazione dei soci accomandanti
sono trasmissibili agli eredi in caso di morte
dei soci, ma possono collaborare con la società
sotto la direzione dei soci accomandatari
amministratori.
La ragione sociale deve contenere in maniera
obbligatoria nome e cognome di uno dei soci
accomandatari e l’indicazione di Sas.
25
SOCIETA’ DI CAPITALE
SpA
Le società di capitale hanno autonomia patrimoniale perfetta: la responsabilità dei soci è
limitata alla quota di capitale conferita nella società.
La società per azioni è la società di capitale per eccellenza, adatta a imprese di medie e grandi
dimensioni. A tale proposito, la legge stabilisce che per costituire una SpA è necessario un
capitale minimo di 120 mila euro e che le quote di partecipazione dei soci sono costituite da
azioni. In questo tipo di società vige il principio dell’autonomia patrimoniale perfetta e, quindi,
della responsabilità limitata dei soci.
La costituzione della SpA può avvenire con un contratto tra i soci o per atto unilaterale. In
ogni caso la costituzione deve avvenire per atto pubblico, che è un documento redatto da un
notaio o da un’altra figura di pubblico ufficiale autorizzato ad attribuire al documento stesso
pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato.
Formalmente deve essere redatto un documento, chiamato atto costitutivo, nel quale viene
manifestata esplicitamente la volontà dei soci di costituire la società e dare quindi vita al
rapporto sociale.
All’atto costitutivo deve essere allegato lo statuto, che è quella parte del contratto nel quale
sono stabilite e riportate tutte le regole necessarie per il corretto funzionamento della società.
La SpA è effettivamente costituita solo quando si siano adempiute le seguenti attività richieste
dalla legge:
• Stipulazione dell’atto costitutivo
• Omologazione dell’atto costitutivo da parte del competente Tribunale
• Iscrizione della società nel Registro delle imprese
Ma, affinché la società sia regolarmente costituita occorre, inoltre, che il capitale sociale sia
sottoscritto per intero e che almeno il 25% dei conferimenti in denaro sia versato presso un
istituto di credito.
26
DIRITTTI E DOVERI DEGLI AZIONISTI
Gli azionisti, o soci, di una SpA sono quei
soggetti che possiedono titoli azionari della
stessa società.
La qualità di socio implica la nascita di diritti o
doveri. Tra i diritti dei soci figurano:
• Il diritto al dividendo, cioè alla quota parte di
utile per azione posseduta
• Il diritto alla ripartizione dell’eventuale
residuo attivo, in caso di scioglimento della
società
• Il
diritto
di
opzione,
cioè
il
diritto
dell’azionista di sottoscrivere le nuove azioni
emesse dalla società
• Il diritto di partecipazione e di intervento
nell’assemblea
• Il diritto di voto, esercitato in proporzione al
numero di azioni possedute
I doveri dei soci sono relativi al versamento dei
conferimenti e all’esecuzione delle prestazioni
accessorie.
27
GLI ORGANI SOCIALI DI UNA SOCIETA’
L’assemblea
L’assemblea degli azionisti costituisce l’organo volitivo e deliberativo della società. Esse è un organo
collegiale, costituito dai soci o da loro rappresentanti, nel quale le decisioni vengono prese a
maggioranza.
La convocazione dell’assemblea è di competenza degli amministratori o del consiglio di gestione, i
quali devono emettere un avviso che deve essere pubblicato anche nella Gazzetta Ufficiale almeno
quindici giorni prima del suo svolgimento. Qualora la società dovesse essere in liquidazione, la
convocazione spetta ai liquidatori.
L’avviso di convocazione dell’assemblea deve contenere l’indicazione del giorno, dell’ora, del luogo e
l’ordine del giorno posto in discussione.
L’obbligo di convocazione vale:
Convocazione annuale per l’approvazione del bilancio
Mancanza della maggioranza degli amministratori e quindi necessità di nomina di nuovi
amministratori
Necessità di integrare il collegio sindacale
Qualora si sia verificata una perdita del capitale sociale per oltre un terzo
La convocazione dell’assemblea spetta al presidente del Tribunale quando ne è fatta richiesta dai
soci che rappresentino almeno un decimo del capitale sociale e nessuno degli organi vi ha
provveduto. La convocazione spetta invece all’amministratore giudiziario quando vi siano state
irregolarità di amministratori o di sindaci denunciate da soci che rappresentino almeno un decimo
del capitale sociale.
28
In base alla composizione possiamo avere:
Assemblea generale
Assemblea speciale
In base all’oggetto della deliberazione, l’assemblea si distingue in:
Ordinaria
Straordinaria
L’assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all’anno entro quattro mesi dalla
chiusura dell’esercizio sociale. All’assemblea ordinaria partecipano i possessori di azioni con pieno
diritto di voto. Non possono invece partecipare i possessori di azioni a voto limitato e i possessori
di azioni di risparmio.
La costituzione dell’assemblea ordinaria è regolare:
In prima convocazione, se è rappresentata almeno la metà del capitale sociale
In seconda convocazione, qualunque sia la parte di capitale rappresentata; delibera sugli oggetti
che dovevano essere trattati nella prima, con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
L’assemblea straordinaria, alla quale hanno diritto di partecipare tutti i soci, con la sola
esclusione dei possessori di azioni di risparmio, delibera:
In prima convocazione essa delibera con il voto favorevole della maggioranza assoluta del
capitale sociale o della maggioranza più elevata eventualmente prevista dallo statuto
In seconda convocazione l’assemblea straordinaria è regolarmente costituita con la
partecipazione di oltre un terzo del capitale sociale. Le delibere sono valide se prese con il voto
favorevole di almeno i due terzi del capitale rappresentato in assemblea
In terza convocazione è invece sufficiente che le delibere vengano assunte con il voto favorevole
di tanti soci in rappresentanza di almeno un quinto del capitale, a meno che l’atto costitutivo non
stabilisca una maggioranza diversa
29
Gli amministratori
Gli amministratori hanno l’esclusiva responsabilità della gestione
dell’impresa e possono, pertanto, compiere tutte le operazioni necessarie per
il conseguimento dell’oggetto sociale.
Essi costituiscono il potere esecutivo della società e sono dotati di forti poteri
decisionali. La loro nomina è di competenza dell’assemblea, ma i primi sono
nominati direttamente nell’atto costitutivo. Gli amministratori possono
anche essere scelti tra non soci, durano in carica tre anni e sono rieleggibili,
ma possono, anche, essere revocati dall’assemblea in qualunque momento.
In caso di accettazione della nomina, gli amministratori devono chiedere,
entro 30 giorni, l’iscrizione nel Registro delle imprese. La determinazione del
numero di amministratori viene fatta dai soci in sede di atto costitutivo, che
può prevedere:
Un amministratore unico
Più amministratori che costituiscono il consiglio di amministrazione
30
Il collegio sindacale
Il
collegio
sindacale
è
un
organo
di
controllo
dell’amministrazione. Esso svolge le seguenti funzioni:
Vigila sull’osservanza della legge e dello statuto
Vigila sul rispetto dei principi di corretta amministrazione
Esercita il controllo sindacale
Il collegio sindacale viene nominato per la prima volta
nell’atto
costitutivo
e
successivamente
viene
eletto
dall’assemblea, che nomina anche il presidente, ed è composto
da un minimo di tre a un massimo di cinque membri, più due
membri supplenti.
31
LA BORSA
La Borsa è il mercato dove venditori ed acquirenti possono negoziare valori, valute estere,
servizi e merci. La borsa diventa un importante luogo dove mettere in contatto le aziende, che
cercano risorse per sostenere la propria produzione, e gli investitori. Già nel Medioevo, la borsa
riuniva mercanti e notai che si dedicavano alle attività mercantili e finanziarie.
Bruges, nelle Fiandre occidentali, è la prima città europea a dotarsi di un luogo fisico per lo
scambio. La rivoluzione industriale portò in Italia la nascita della borse moderne, che seguirono
l’esempio di Bruges. (Milano, Torino, Roma etc.)
Possiamo distinguere due tipologie di mercato in base ai servizi ed ai prodotti scambiati: LA
BORSA VALORI E LA BORSA MERCI.
La Borsa valori è il mercato in cui vengono scambiati strumenti finanziari già in circolazione,
quali obbligazioni, azioni, etc.
Nella borsa merci la compravendita riguarda merci di diverso tipo, poste in opportuni
magazzini. Qui gli acquirenti ed i venditori possono scambiarsi le polizze di deposito, che
garantiscono la presenza della merce ed il diritto di ritiro. La compravendita di titoli in
circolazione è regolamentata da precise regole; superato il sistema dall’asta a chiamata, dove
gli agenti si scambiavano titoli cartacei, il mercato si svolge attraverso un circuito telematico
in cui è possibile scambiare anche titoli di Stato ed obbligazioni.
Il mercato finanziario è strutturato in piazze finanziarie, nella quali sono trattate diverse
prestazioni finanziarie.
La più grande piazza finanziaria è New York, dove si trova il Nyse, il Nasdaq e l’Amex. Tra le
altre importanti piazze finanziarie si ricordano quella di Tokyo e quella di Londra ( la più
importante in Europa). La Borsa di Milano, chiamata anche Piazza Affari, controlla i
principali mercati italiani.
32
LE AZIONI
Le azioni sono quote di partecipazione al capitale della società. Esse esprimono la misura della
partecipazione di ciascun socio al capitale della società e incorporano i diritti che ne conseguono.
Oltra al valore nominale, la azioni hanno anche un valore reale o di mercato, e che, può essere
pari, inferiore o superiore rispetto a quello nominale. Le azioni, che devono essere sottoscritte da
uno degli amministratori, devono indicare:
• La denominazione, la sede e la durata della società
• La data dell’atto costitutivo e della sua iscrizione, nonché l’ufficio del Registro delle imprese
dove la società è iscritta
• Il valore nominale e l’ammontare del capitale sociale
• I diritti e gli obblighi particolari a esse inerenti
Le azioni svolgono una funzione economica importantissima: la mobilizzazione del capitale. Sono
negoziabili con facilità, soprattutto se sono quotate alla Borsa valori.
Per sottoscrivere le azioni, i soci devono effettuare:
• Conferimenti in denaro
• Conferimenti in natura
• Conferimenti in denaro e prestazioni accessorie
33
Ci sono vari tipi di azioni:
 AZIONI ORDINARIE, sono il principale tipo di azioni in cui viene ripartito il capitale
sociale. Ciascuna azione ordinaria conferisce:
• Il diritto al dividendo, ossia a una parte proporzionale degli utili netti e del patrimonio
netto risultante dalla liquidazione
• Il diritto di voto in assemblea
In presenza di altre tipologie di azioni, le azioni ordinarie non possono rappresentare meno della
metà del capitale sociale.
 Azioni privilegiate, comportano, rispetto a quelle ordinarie, i seguenti vantaggi stabiliti nello
statuto:
• Vantaggi nella ripartizione degli utili
• Nella ripartizione del capitale sociale
Il loro ammontare non può superare il 50% del capitale sociale; esse hanno diritto di voto
nell’assemblea ordinaria, ma l’atto costitutivo può limitare il diritto di voto nell’assemblea
straordinaria.
 Azioni di risparmio, possono essere emesse solo dalle società quotate in Borsa e sono
privilegiate:
• Nella ripartizione degli utili
• Nella ripartizione del capitale sociale
Il loro ammontare non può superare il 50% del capitale sociale; esse non danno però né il diritto
di convocazione né quello di intervento alle assemblee.
Azioni a favore dei dipendenti, si tratta di azioni speciali che possono essere emesse dalla società
nel caso in cui questa decida una assegnazione straordinaria di utili ai propri dipendenti.
34
Gli Stati Uniti d’America (USA) si trovano nel
continente
dell’America
Settentrionale.
Confinano a Nord con il Canada, a Est con
l’Oceano Atlantico, a Ovest con l’Oceano Pacifico
e a Sud col Messico.
Sono il 4° Paese più vasto del mondo dopo Russia,
Canada e Cina. Sono formati da 50 Stati più un
distretto federale (Distretto della capitale).
35
Le coste atlantiche sono pianeggianti, paludose
e ricche di vegetazione tropicale, dove vi è la
Pianura Costiera; a Ovest di questa vi sono i
Monti Appalachi, non molto alti con vette
arrotondate. Superati verso Ovest, si apre una
sterminata pianura, coincidente in gran parte
col bacino del Missisipi e dei suoi affluenti che
occupa un terzo del territorio.
Un altro terzo del Paese è occupato dai monti:
verso la costa pacifica, le Montagne Rocciose
sono altipiani maestosi, con ampi valichi, più
alte a Sud; verso Ovest si trovano vasti
altipiani endoreici ed alcune depressioni;
ancora più verso la costa si trova la Sierra
Nevada, e infine la Catena Costiera.
I fiumi principali della costa pacifica sono il
Colorado a sud, il Columbia vicino al confine
canadese e lo Yukon nell’Alaska.
A Sud, il confine con il Messico è segnato per un
lungo tratto dal Rio Grande, che prende poi il
nome messicano di Rio Bravo.
Il confine con il Canada è segnato, a Est, dai
Grandi Laghi, ovvero, da Ovest a Est, il Lago
Superiore, il Michigan, l’Huron, l’Erie e
l’Ontario.
36
AGRICOLTURA. Solo il 21% del territorio è
destinato a uso agricolo, e solo il 3% della
popolazione attiva lavora su esso, eppure
l’agricoltura statunitense è la più ricca e la più
sviluppata del mondo per quantità e qualità
della produzione.
Il paesaggio agrario è contrassegnato a fasce
(belts): nella regione centrale si coltiva mais,
più a Nord-Ovest e a Sud si coltiva frumento e
nel Sud-Est del Paese si coltiva cotone; inoltre,
si coltivano anche barbabietole da zucchero, e
nella regione californiana sono diffuse le
colture mediterranee. Gli USA hanno il
primato mondiale per i cereali e per la soia. Le
pianure centrali sono la maggior area agricola
del mondo.
La prosperità in questo settore dipende da una
serie di fattori:
1.
l’abbondata meccanizzazione;
2.
l’impiego di sementi selezionate e adatte
ai diversi climi;
3.
la diffusione del sistema d’irrigazione;
4.
l’intervento dello Stato che ha finanziato
grandi opere di bonifica.
37
ALLEVAMENTO: Diverse aree sono destinate al
pascolo brado, questo per l’allevamento di
bovini: con i suoi capi bovini e suini, gli USA
sono 1° nella produzione mondiale di carne e 2° in
quella del latte.
ALTRE RISOSE DEL SETTORE PRIMARIO: La
pesca è praticata specialmente nelle acque
settentrionali. Gli USA sono 2° al mondo nella
produzione di carbon fossile e di gas naturale, e
1° per l’energia nucleare.
38
INDUSTRIE: Gli USA primeggiano nel settore
secondario basandosi sulle forti risorse in campo
agricolo e minerario: sono 1° nella produzione di
alluminio, di magnesio, di molibdeno e 2° per
l’argento, l’oro e il rame. Gli USA sono 2° nella
produzione di acciaio e in quella automobilistica
dopo il Giappone.
Le industrie meccaniche e chimiche incontrano
oggi qualche difficoltà, ma gli Americani hanno
investito grandi capitali nell’automazione e
nella ricerca scientifica, sviluppando settori più
moderni: elettronica, informatica, aeronautica e
astronautica.
Le industrie automobilistiche sono concentrate
nella zona dei Grandi Laghi; le industrie
alimentari sono diffuse nelle Pianure Centrali; le
industrie
meccaniche,
aeronautiche
ed
elettroniche sono localizzate lungo la costa
pacifica.
Per motivi politici ed economici, gli USA hanno
sviluppato
una
potente
industria
degli
armamenti.
Nonostante tutto, l’industria americana ha una
bassa produttività e gravi problemi di
disoccupazione ,per il motivo della sempre più
utilizzata automazione.
39
SETTORE TERZIARIO: In questo settore spiccano la fitta rete dei trasporti, le attività
assicurative e finanziarie e l’industria dello spettacolo.
Un’attrattiva turistica crescente è esercitata dai molti e vasti Parchi Nazionali e dalle
industrie del divertimento (ad esempio, la Disney).
Le dimensioni di molte imprese industriali e commerciali sono gigantesche, soprattutto nel
settore alimentare, meccanico e dell’informatica. Il dominio dei mercati ha un triplice aspetto:
economico, militare e politico.
Nella situazione internazionale, gli USA si trovano a essere la potenza mondiale dominante.
In sintesi, l’economia statunitense ha dimensioni mondiali: gli USA sono il paese che produce di
più nell’agricoltura e nell’industria, che ha i maggiori consumi di energia, di materie prime e di
prodotti di ogni tipo, che ha la più forte potenza militare.
Le ragioni di questo sviluppo sono diverse:
1. la vastità del territorio, adatto all’agricoltura e alle attività umane, e la sua
varietà di paesaggi;
2. la varietà dei climi;
3. le ricchezze minerali e le abbondanti fonti di energia;
4. l’arrivo di ondate di immigrati;
5. un sistema economico che ha favorito la proprietà privata, la libera iniziativa e la
concorrenza, l’applicazione pratica delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecniche;
6. lo sfruttamento prima delle terre tolte agli indiani d’America e poi di vasti
territori agricoli e minerari posseduti in altri continenti da società multinazionali americane.
40
SITUAZIONE POLITICA
Gli Stati Uniti d’America nacquero nel 1776 da 13 colonie resesi indipendenti dalla Gran Bretagna
dandosi una Costituzione democratica di tipo federale.
Oggi, il sistema di governo è quello di una repubblica presidenziale, formata da 50 Stati più il
Distretto della capitale:
· il potere esecutivo federale è affidato a un Presidente, eletto dai delegati dei cittadino
ogni 4 anni; il Presidente sceglie e nomina i membri del Governo, chiamati Segretari di Stato
(ministri);
· il potere legislativo spetta al Parlamento (il Congresso), formato dalla Camera dei
rappresentanti e dal Senato;
·ognuno dei 50 Stati elegge un Governatore e un proprio Congresso, e gode di
autonomia per le questioni interne, ma deve seguire le leggi federali emanate dal Congresso
Nazionale;
· la Corte Suprema, composta dai giudici nominati dal Presidente, decide sulle
vertenze dei cittadini e degli Stati contro l’Unione.
Un’altra ragione della prosperità americana è il sistema politico che si basa sull’alternanza al
potere di due partiti, il repubblicano e il democratico: il primo è favorevole a ridurre gli
interventi statali nell’economia e nell’assistenza sociale, lasciando così libera l’iniziativa privata,
il secondo vuole regole per proteggere i ceti più deboli e iniziative per il sostegno dell’economia.
Gli USA sono il 3° paese del mondo per popolazione, dopo Cina e India. Fino a poco tempo fa si
credeva nel “melting pot” (= crogiolo), cioè una fusione totale di popoli e razze. Oggi, invece,
ciascun gruppo etnico conserva le proprie caratteristiche culturali, sociali e religiose.
41
CITTA’
La città USA è prevalentemente urbana: più di
tre quarti degli Statunitensi vivono in città, e
la popolazione si addensa principalmente verso
le coste.
Una enorme conurbazione è la megalopoli
atlantica, che si estende per 700 km lungo la
costa
nord-atlantica
e
nella
pianura
retrostante; va da Boston a Washington,
comprendendo
New
York,
Filadelfia
e
Baltimora.
I collegamenti aerei tra New York e
Washington sono fittissimi.
42
WASHINGTON. E’ la capitale federale, compresa nel Distretto Federale della Columbia. Ha la
Casa Bianca (sede del Presidente) e il Campidoglio (sede del Congresso). E’ un grande centro
amministrativo, dove tra i maggiori edifici ministeriali primeggia il grandissimo Pentagono
(sede del Ministero della Difesa). E’ anche centro culturale e turistico.
NEW YORK. Oltre a essere la città più importante degli USA ne è anche il simbolo: primo centro
della finanza mondiale con la Borsa di Wall Street e con le direzioni delle maggiori
multinazionali; è anche, con il celebre Palazzo di vetro, sede dell’ONU.
E’ situata sull’estuario ramificato del fiume Hudson, parte in terraferma e parte su isole. Si
divide in cinque quartieri: Manhattan, Bronx, Brooklin, Queens e Richmond.
Manhattan, che è un’isola, ospita la maggiore concentrazione di grattacieli del mondo.
New York è uno dei porti, degli scali aerei e dei nodi ferroviari più importanti del mondo, è un
centro industriale e un grande polo di attrattive culturali. Gli Americani la chiamano “Big
Apple” (= Grande Mela).
Nel porto, la Statua della Libertà è divenuta un simbolo della città e della Nazione.
La composizione della popolazione è cosmopolita. Il contrasto fra i quartieri ricchi e quelli poveri
è cresciuto.
43
CHICAGO. E’ sulle rive del Lago Michigan, ed è il più grande centro ferroviario e il maggior
porto fluviale americano, e il maggior mercato mondiale di cereali. Ha numerosissimi laboratori
per ricerche industriali.
DETROIT. E’ anch’essa sul Lago Michigan, ed è la “capitale dell’automobile”.
LAS VEGAS. E’ una città particolare, situata in pieno deserto; la sua economia è basata quasi
esclusivamente sul gioco d’azzardo e sul turismo.
CITTA’ SULLA COSTA PACIFICA. San Francisco è situata su una isoletta del Pacifico, in
California; è scossa con grande assiduità da improvvisi e fortissimi terremoti. La maggiore città
del Pacifico è Los Angeles: con Hollywood e Beverly Hills è la città dell’industria del cinema;
inoltre è stata definita una “città fatta dalle autostrade”. A Nord, a poca distanza dal confine
canadese, si trova Seattle: qui hanno sede la grande compagnia aerospaziale Boeing e il colosso
dell’elettronica Microsoft.
44
Sightseeing in New York
Legth: six days
Departure from Rome, Arrival to New York
Means of transports: airplane and bus
Meals are included
1.000 $ per person
1st DAY- BARI-ROME-NEW YORK
Meet at the airport of Bari-Palese at 9.00 o’clock and departure to Rome at 11.00 by flight
Alitalia N. 94106.
Arrival in Rome at 12.30. next flight to New York at 13.30.
Arrival in New York at about 11.00 pm.
Accommodation in the Hilton Hotel ****.
45
2nd DAY- NEW YORK-MIDTOWN
Meet the tour guide after breakfast, then visit
St. Patrick Cathedral (is a decorated NeoGothic-style, located on the east side of Fifth
Avenue between 50th and 51st Streets in
midtown Manhattan) and Museum of Modern
Art whit more than 100.000 works from artists
such as Picasso, Monet, Matisse and Warhol.
Lunch in “Spaghetti” in the city centre.
In the afternoon reach Empire State Building
(has one of the most popular outdoor
observatories in the world, having been visited
by over 110 million people) and walk down Fifth
Avenue (is lined with fashionable department
stores and specialty shops).
Return to hotel and dinner.
Night free.
3rd DAY- NEW YORK-SOHO
After breakfast, meet the tour guide at 9.00
a.m., then visit to SoHo. To enjoy stylish art
galleries, boutiques and bristos housed in
historic cast iron buildings among cobblestone
streets.
Aperitif in the bistrò and after walk down First
Avenue.
Return to hotel and dinner.
Night free.
46
4th DAY-NEW YORK-CHINATOWN
Drive to Chinatown then visit to the Financial
district.
Day free.
At 18.00, return to hotel for dinner. Night free.
5th DAY-NEW YORK,SIGHTSEEING TOUR
Visit to the city by bus. Meet at 10.00 a.m. at
Times Square.
En route stop at Central Park (is a public park
at the center of Manhattan in New York City).
It is a wonderful time to set on foot and
discover what the five boroughs have to offer.
Time for lunch at 14.00.
Afternoon free.
Dinner at the restaurant and night free.
6th DAY-NEW YORK,ROME,BARI
Meet at 9.00 a.m. and departure from the New
York “JFK” airport.
Arrival in Rome at 1.00 o’clock, next flight to
Bari.
47
Fly UP