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La Collezione
MUSEOLOGIA e ARCHEOLOGIA
Anno Accademico 2010/2011
Docente Patrizia Gioia
[email protected]
VISITA 3:
• Museo di scultura antica
“Giovanni Barracco”
• Corso Vittorio Emanuele 166/A - 00186 Roma
La Collezione
Il Museo Barracco è formato da una prestigiosa collezione di sculture antiche (arte assira, egizia,
cipriota, fenicia, etrusca, greca, romana) che Giovanni Barracco, ricco gentiluomo calabrese, donò al
Comune di Roma nel 1904. Dopo aver dedicato la propria vita al reperimento di capolavori,
acquistandoli sul mercato antiquario e recuperandoli dai grandi scavi archeologici, che avevano
coinvolto Roma negli anni 1870-1903 per le trasformazioni urbanistiche resesi necessarie per
renderla capitale. La collezione, dal 1948, è esposta presso la Farnesina ai Baullari, elegante edificio
cinquecentesco eretto per il prelato bretone Thomas Le Roy nel 1516, su progetto di Antonio da
Sangallo il Giovane.
La collezione
L’arte egizia è rappresentata in tutto il suo
percorso storico dalle più antiche dinastie
(3.000 a.C.) all’epoca romana.
Maschera funebre
Epoca tolemaica
Cartone dorato
Statuetta lignea
XVIII Dinastia (Nuovo Regno
dell'Egitto)
La sfinge della regina Hatscepsut
Granito nero
La collezione
Dalla Mesopotamia
provengono le preziose
lastre assire, ornamento
parietale dei palazzi di
Assurbanipal a Ninive e
Senacherib a Nirmud del
VII e VI sec a.C.
Chiodi di fondazione
Dinastia di Ur
Bronzo
La collezione
Una rarità per i musei italiani è
la sezione dell’arte cipriota,
presente nella collezione con
alcuni oggetti di rara fattura,
come il carretto votivo
policromo e la testa di Eracle del
VII-VI sec. a.C.
La collezione
L’arte greca vanta numerosi originali
con lastre votive e funebri; una serie
di opere greche compongono un
quadro esaustivo del grande artista
Policleto del V sec. a.C. e della sua
scuola.
Busto del Sileno Marsia
II sec. d.C.
Testa di Apollo Liceo di
Prassitele
Metà del IV sec. a.C.
Rilievo funerario con due
figure virili
V sec. a.C.
La collezione
Per l’arte romana si segnala la testa di un fanciullo della famiglia Giulia, documento
della raffinata ritrattistica privata della prima epoca imperiale (I sec. d. C.).
Infine l’arte provinciale è presente con tre lastre provenienti da Palmira, città
carovaniera che ebbe il massimo splendore nel II sec. d. C.
Stele funeraria
III sec. d.C.
Fanciullo della famiglia Giulio-Claudia
I sec. d.C.
La collezione
Chiude questo articolato percorso
storico dell’evoluzione della scultura
antica, “madre di tutte le arti”, come
ebbe a dire Giovanni Barracco in un
suo scritto, il mosaico policromo
dell’Ecclesia Romana, proveniente
dalla prima basilica di San Pietro a
Roma, datato al XII sec. d.C.
Il progetto
Giovanni Barracco fu un uomo politico calabrese impegnato nella vita politica dell’Italia
postunitaria.
Non avendo eredi diretti decise di donare la sua collezione privata al Comune di Roma, che lo
insignì della Cittadinanza Onoraria Romana e gli concesse un’area, in corso Vittorio Emanuele II di
fronte a S. Giovanni dei Fiorentini. Il Museo fu progettato da Gaetano Koch, e si presentava come
tempio di tipo greco.
Fu chiamato museo di scultura antica per volontà del Barracco ed era il primo museo d’Italia
dotato di riscaldamento.
Barracco impose a Koch alcune esigenze espositive, pertanto l’edificio era dotato di ampie vetrate
per una corretta illuminazione delle opere, e le basi erano girevoli per permettere la visione a
tutto tondo di alcune sculture.
Il progetto
L’attuale sede del Museo Barracco è un’elegante
palazzina rinascimentale che Thomas Le Roy,
prelato di origine bretone, costruì per propria
dimora privata nel 1523. Le Roy, Regis in latino, era
venuto a Roma al seguito dell’imperatore Carlo VII,
ed aveva conquistato la stima della Curia Romana
per aver collaborato alla stipula del concordato del
1516 fra papa Leone X e l’imperatore Francesco I. In
riconoscimento della sua attività diplomatica, gli fu
concesso di riprodurre nel suo stemma il simbolo
della terra di Francia, “il giglio”, che vediamo
scolpito sui marcapiani dell’edificio in alternanza
con l’ermellino, simbolo della sua terra. Da questo
elemento decorativo nasce il nome di Piccola
Farnesina ai Baullari, in assonanza con il vicino
palazzo Farnese e in riferimento alla zona dove
sorge, denominata appunto del Baullari.
Per un disegno conservato presso gli Uffizi a Firenze
la progettazione dell’edificio viene tradizionalmente
attribuita ad Antonio da Sangallo anche se non
esistono ulteriori documenti di conferma a tale tesi.
Il progetto
L’allestimento museale attuale del palazzo,
sorto con la creazione di diverse collezioni di
reperti archeologici, è un compromesso tra
l’esposizione della collezione voluta dal
barone di 380 opere e altre che si sono
aggiunte negli anni.
L’intera esposizione offre al pubblico un
panorama completo della storia della
scultura nel bacino del Mediterraneo dalle
origini al Medioevo. I sotterranei del museo
conservano i resti di strutture di una domus
romana, che si trovano circa 4 metri sotto
l’attuale piano stradale (scavo del 1899).
L’attuale mostra museale è organizzata in 9
sale; è possibile seguire 2 tipi di percorso:
per sale
che sono numerate progressivamente da I a IX
per temi
in particolare seguendo le diverse forme
artistiche delle diverse civiltà dalle antiche
civiltà Sumerica ed Egizia a quella
Romana(delle Province) o la scultura nel
Mediterraneo dagli albori al Medioevo.
La postazione informatica collocata al piano
terra consente la visita virtuale del Museo e la
possibilità di conoscere la Collezione Barracco
ammirandone alcune opere.
MUSEOLOGIA e ARCHEOLOGIA
Anno Accademico 2010/2011
Docente Patrizia Gioia
[email protected]
VISITA 3:
• Museo di scultura antica
“Giovanni Barracco”
• Corso Vittorio Emanuele 166/A - 00186 Roma
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