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CORSO DI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

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CORSO DI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
CORSO DI
MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHI
Novembre 2015
Prof.Tommaso Marinelli D.O.
Fond.Clerici Besana in Brianza
1
EPIDEMIOLOGIA del mal di schiena
Patologia più diffusa nei Paesi industrializzati
•
Colpisce dal 60 all’80% degli adulti in un qualche
momento della vita (Framer,1988)
•
È la ragione principale di ricorso alle visite presso i
medici di base ed è la causa più rilevante di infermità
lavorativa (Deyo,1996)
•
È causa più frequente di disabilità sotto i 45 anni (Bigos,
1994)
•
CENNI DI ANATOMIA
La colonna vertebrale (o rachide) è il fondamentale sistema
portante costituito da:
Le vertebre
Il disco intervertebrale
I muscoli
È rappresentata da un stelo sinuoso, che alterna una serie
di curve, allo stesso tempo robusto e flessibile, grazie alla
presenza tra una vertebra e l’altra di un disco
intervertebrale, che funge da “ammortizzatore”.
Le vertebre
sono 32-33:

7 cervicali

12 toraciche

5 lombari
8-9 fuse tra
loro a formare
l’osso sacro e il
coccige.

Il disco intervertebrale rappresenta la principale articolazione
tra le vertebre. È formato da una regione esterna, di tessuto connettivo
resistente, e da un “cuore” costituito al 90% da acqua.
 La pressione in corrispondenza del disco intervertebrale varia molto
con la postura (distesi, in piedi, seduti) e con l’attività fisica.
I dischi ricevono nutrimento “assorbendolo” passivamente dei tessuti
attorno; per questo motivo il movimento giova al disco, poiché ne
migliora le performance e le condizioni biochimiche
I muscoli si fanno carico di assicurare gran parte della stabilità della
colonna.
Per una postura adeguata e un perfetto controllo dei dinamismi della
colonna, i muscoli flessori ed estensori devono lavorare in equilibrio e
sinergia.
Mal di schiena
Aspecifico :non è attribuibile ad alcuna forma patologica
dimostrata

Specifico: dovuto a infezioni, traumi, processi infiammatori,
artrosi, sofferenza delle radici nervose, tumori (ernia del disco)

Cause aspecifiche
ATTEGGIAMENTI POSTURALI NON CORRETTI,
PROTRATTI PER LUNGO TEMPO

Una postura scorretta, soprattutto se sostenuta a lungo,
determina un aumento di pressione sulla colonna
vertebrale e un conseguente pericolo di danni a carico delle
strutture rachidee.
MOVIMENTI DEL CORPO ESEGUITI IN MANIERA
INADEGUATA

Anche l’eccessiva attività fisica è in grado di generare
dei disturbi a carico del rachide, specialmente se unita
all’utilizzo di pesi considerevoli e senza le precauzioni
necessarie.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Il d.lgs 626/1994 è stato completamente trasfuso nel cosiddetto
Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008), a sua volta
successivamente integrato dal D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009[1]
recante disposizioni integrative e correttive. Le norme contenute
nel cosiddetto "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20
agosto 2009.
Il D.lgs 81/2008 propone un sistema di gestione della
sicurezza e della salute in ambito lavorativo preventivo
e permanente, attraverso:
•
l'individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischi;
•
la riduzione, che deve tendere al minimo del rischio;
il continuo controllo delle misure preventive messe in atto;
•
l'elaborazione di una strategia aziendale che comprenda
tutti i fattori di una organizzazione (tecnologie,
organizzazione, condizioni operative.
•
ERGONOMIA
La moderna scienza ergonomica interviene proprio per regolare
le attività in modo da prevenire l’insorgere di patologie del
rachide. Bisogna individuare delle strategie specifiche tramite
l'utilizzo di attrezzature e lo sviluppo di una efficace educazione
posturale
LEVE
Spiegano il mantenimento dell’equilibrio e il sollevamento di un
peso.
Sono costituite da:


un’asta rigida
Fulcro (F), punto fisso
P
F
R
su cui agiscono due forze:

la Resistenza (R)

la Potenza (P).
A seconda di quale dei tre elementi (rispettivamente F, R, P) si
Pressione sui dischi
intervertebrali
Condizioni di Equilibrio
Il baricentro si proietta sul terreno all’interno di una zona
detta base d’appoggio.
La grandezza e la forma della base di appoggio sono
fattori che influenzano la stabilità.
Quando siamo in piedi con base instabile possiamo
aumentare la base di appoggio:
•
allargando le gambe
•
con l’uso di un supporto esterno ( es. un bastone)
appoggiando un ginocchio su una superficie (es. sul letto).
•
Principi di Stabilità
Più basso è il baricentro maggiore è la stabilità del corpo.
Si guadagna stabilità quando la base di appoggio è orientata
nella direzione del movimento.
Più è ampia la base di appoggio maggiore è la stabilità del corpo.
Maggiore è l’attrito fra le superfici di supporto e le parti del
corpo a contatto con esso più il corpo è stabile.
Da questo principio si desume l’importanza delle calzature, fra i
fattori che influenzano la stabilità.
La posizione eretta
Nella stazione eretta, il corretto equilibrio della colonna rivesta
un’importanza fondamentale: le curve fisiologiche infatti
tenderebbero ad accentuarsi per effetto della forza di gravità e
del peso del corpo stesso.
È quindi nostro compito conoscere e mantenere un buon
allineamento del rachiede.
CONSIGLI UTILI PER PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA
Mantieniti in movimento con costanza
Se riesci fai dello sport
Evita il Sovrappeso
Evita il Fumo
Impara a rilassarti, a ridurre lo stress, per evitare tensioni
inutili che rischiano di scaricarsi sulla schiena
PREVENZIONE:
la movimentazione manuale dei carichi
Quando nella giornata lavorativa i compiti di movimentazione
sono frequenti, l’operatore deve considerare l’ergonomia dei
suoi gesti ripetuti.
La correttezza della postura richiede un nostro controllo
volontario e contribuisce a prevenire malattie professionali.
Per Movimentazione manuale dei carichi (MVC) si
intendono le operazioni di trasporto o sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le
azioni del sollevare, deporre, tirare, portare o spostare
carichi.
La MVC può essere un rischio per la propria salute in relazione a:
1.
Caratteristiche dal carico
2.
Sforzo fisico richiesto
3.
Caratteristiche dell’ambiente
4.
Esigenze connesse all’attività
5.
Caratteristiche del lavoratore
2. Sforzo fisico richiesto
A. E’ eccessivo
a) Suddividiamo il carico
b) Lo mobilizziamo in diverse fasi
c) Per prenderlo da terra flettiamo le
ginocchia, NON la schiena
d) Avviciniamo il carico al corpo
e) Spostamento in 2 o più operatori
f) Appoggiare la schiena al carico e spingere
con tutto il corpo
g) Nelle azioni di traino è meglio spingere che
tirare
B. Effettuato solo con movimenti di torsione del tronco
Evitare di ruotare solo il tronco
ruotare tutto il corpo girando le gambe
C. Compiuto dal corpo in posizione instabile e scorretta
accertarsi che ci sia:
pavimento NON scivoloso
Superficie sufficientemente larga e stabile
Postura corretta ed in sicurezza dell’operatore
Non sollevare un peso al di sopra delle spalle
ma salire su uno sgabello
D. Comporta un movimento brusco del corpo o movimentazioni
a postura fissa (in ginocchio o accucciati)
Eseguire sempre movimenti lentamente e mai
a strappi, specie sotto sforzo
A postura fissa cambiare di tanto in tanto la
posizione
Se si sta a lungo in piedi appoggiare
alternativamente un piede e poi l’altro su un
rialzo
3. Caratteristiche dell’ambiente
4. Esigenze connesse all’attività
5. Caratteristiche del lavoratore
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