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si impegna
INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI
CON
DISABILITA’
ACCORDO DI
PROGRAMMA
TRA GLI ENTI COMPETENTI
E
RELATIVA MODULISTICA
Giunta Regionale
delibera n.227 del 9/02/2010
Presentazione sintetica dell’insegnante F. S. 2
Maria Paola Marasca
L’accordo di programma intende definire e
stimolare modalità e procedure per
promuovere la piena integrazione della
persona disabile e ha come finalità
irrinunciabile il sostegno allo sviluppo delle
potenzialità della persona disabile in ogni
aspetto.
Gli Enti firmatari:
Regione Marche, Ufficio Scolastico Regionale,
UPI (Unione Province Italiane), ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani).
Ogni Ente nell’Accordo specifica le proprie
competenze ed i propri impegni.
In particolare:
La Regione Marche chiede ai direttori delle ASUR di
incrementare l’apporto delle figure professionali in
servizio presso le UMEE.
Intende stimolare la predisposizione nei vari piani di
zona di appositi programmi per l’integrazione.
Si propone di assicurare un percorso formativo
sull’utilizzo dell’ICF-CY (Classificazione Internazionale
del Funzionamento, della Disabilità e della Salute =
nuovo strumento di valutazione delle disabilità).
L’Ufficio Scolastico Regionale si impegna ad
assegnare insegnanti di sostegno in risposta ai
bisogni specifici dell’alunno disabile.
Intende istituire in ogni provincia il G.L.I.P. (Gruppo
di Lavoro Interistituzionale Provinciale per
l’Integrazione) e designare un Dirigente Tecnico
come coordinatore degli stessi.
Prevede il sostegno ed il potenziamento dei 25 CTI
(Centri di Integrazione Scolastica) e dei 4 CTS
(Centri di Supporto Territoriale legati al progetto
“Nuove Tecnologie e Disabilità”).
L’ Unione Province d’Italia si impegna a
sensibilizzare le province per l’eliminazione
delle barriere dagli edifici scolastici.
Intende favorire la collaborazione tra le
province, le Istituzioni Scolastiche e i Comuni
relativamente all’orientamento scolastico e
professionale.
Prevede di stimolare le province per l’attivazione
di
interventi
volti
alla
formazione
professionale,
anche
attraverso
la
sperimentazione di nuove forme di
integrazione tra scuola e formazione.
L’ Associazione Nazionale Comuni Italiani si
impegna a svolgere un’attività di stimolo e di
sostegno al fine di promuovere accordi di
programma provinciali.
Gli Enti firmatari promuovono inoltre la
costituzione di un Gruppo di Lavoro
Interistituzionale Regionale (G.L.I.R.) con
compiti di coordinamento, ottimizzazione
delle risorse, verifica e monitoraggio
dell’Accordo di Programma.
I 12 PUNTI DELL’ ACCORDO DI PROGRAMMA
1. Finalità
2. Destinatari
3. Accoglienza (che prevede anche il “Protocollo
d’Accoglienza per l’Integrazione” allegato all’Accordo)
4. Accertamento diagnostico (prevede anche il nuovo ICF =
allegato all’Accordo di Programma)
5. Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
6. Il personale per l’integrazione
7. Percorso di pianificazione dell’integrazione scolastica
8. Alternanza scuola-lavoro/stage
9. Passaggio UMEE-UMEA
10. Disposizioni particolari
11. Rapporti tra UMEE/Centri Privati
12. Disposizioni finali
LE NOVITA’
 Un nuovo modello di PEI da vagliare ed
eventualmente “adottare” in via sperimentale il
prossimo anno.
 Un nuovo modello di attestazione dell’alunno come
persona disabile.
 L’ ICF-CY (nuovo strumento di valutazione delle
disabilità) che verrà usato per effettuare la diagnosi
dell’alunno disabile.
 Il “Protocollo di Accoglienza” che va integrato,
modificato, ampliato ed, eventualmente, approvato
dal Collegio.
PIANO – PATTO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
Dati anagrafici
Dati di partenza utili al piano – patto (sintesi valutativa
anno precedente).
Il piano – patto per la scuola (esiti attesi + percorso
didattico + strumenti strategie
+ organizzazione
didattica + articolazione competenze professionali +
azioni scuola – territorio + modalità di valutazione +
azioni per la continuità).
Il piano per la transizione (se lo studente frequenta la
scuola secondaria di II grado).
Il piano – patto per la vita sociale (interventi di
carattere sociale previsti).
Il piano – patto per gli aspetti clinici – terapeutici
(notizie generali + principali attività/azioni previste ).
Il piano – patto di corresponsabilità professionale
(eventuale descrizione di aspetti relazionali tra
intervento didattico, sociale e terapeutico).
Il piano – patto della famiglia ( osservazioni dei
genitori sul Piano – Patto stesso + impegni che la
famiglia assume per il progetto di vita del figlio/a +
attese della famiglia e proposte ulteriori di possibili
iniziative).
INDIVIDUAZIONE DI HANDICAP AI FINI
DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
Dati anagrafici.
Diagnosi clinica attuale.
Difficoltà rilevate.
Necessita di sostegno/assistenza.
Tipologia di handicap (descrizione diagnostica e
relativi codici identificativi).
Note esplicative.
DIAGNOSI FUNZIONALE
(DGR 164 del 05/03/07)
Dati anagrafici.
Diagnosi clinica sintetica e curriculum sanitario
(precedente alla compilazione del documento).
Eventuale curriculum scolastico.
Rilevazione dei deficit: mentali, sensoriali e del
dolore in una scala di valutazione che prevede:
nessuna menomazione, menomazione lieve, media,
grave, completa, non specificata, non applicabile.
PROTOCOLLO
D’ACCOGLIENZA
PER L’INTEGRAZIONE
DEGLI ALUNNI CON
DISABILITA’
Il protocollo si propone in particolare di:
 definire pratiche di inclusione condivise da tutto
il personale all’interno della scuola;
 facilitare l’ingresso a scuola degli allievi disabili
e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo
ambiente;
 favorire un clima di accoglienza;
 promuovere
qualsiasi
iniziativa
di
comunicazione e di collaborazione tra scuola ed
Enti territoriali (Comune, ASUR, Provincia,
cooperative, Enti di formazione).
Il Protocollo di Accoglienza delinea
prassi condivise di carattere:
amministrativo e burocratico (documentazione
necessaria)
comunicativo e relazionale (prima conoscenza);
educativo – didattico (assegnazione alla classe,
accoglienza, coinvolgimento delle famiglie degli
alunni);
sociale (eventuali rapporti e collaborazione della
scuola con il territorio per la costruzione del
“progetto di vita”).
DOCUMENTO
DIAGNOSI FUNZIONALE
CHI LO REDIGE
Operatori ASUR o
specialisti privati con
(stilata
secondo i
opportuna
criteri del nuovo ICF).
vidimazione dell’ASL.
Descrive i livelli di
funzionalità raggiunti
e la previsione di
possibile evoluzione
dell’alunno
certificato.
QUANDO
All’atto della prima
segnalazione.
Deve
essere
aggiornata ad ogni
passaggio da un
ordine all’altro di
scuola.
DOCUMENTO
PROFILO DINAMICO
FUNZIONALE
CHI LO REDIGE
Operatori
sociosanitari,
docenti
Indica le caratteristiche curricolari, docente di
fisiche, psichiche e sostegno,
genitori
sociali dell’alunno, le dell’alunno .
possibilità di recupero,
le capacità possedute
da
sollecitare
e
progressivamente
rafforzare.
Devono
essere evidenziate le
aree di potenziale
sviluppo sotto il profilo
riabilitativo, educativo didattico
e
socioaffettivo .
QUANDO
Viene aggiornato alla
fine
della
Scuola
d’infanzia,
della
Primaria,
della
Secondaria di I Grado e
durante
la
Scuola
Superiore di II Grado.
DOCUMENTO
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
CHI LO REDIGE
QUANDO
Gli Operatori dell’UMEE, gli Formulato entro i primi tre
Insegnanti curricolari, il
mesi
di
ogni
anno
Docente
di
sostegno, scolastico.
E’ il documento nel quale operatori Enti locali e i
vengono
descritti
gli Genitori dell’alunno.
interventi integrati ed
equilibrati
tra
loro,
predisposti per l’alunno;
mira ad evidenziare gli
obiettivi, le esperienze, gli
apprendimenti e le attività
più opportune mediante
l’assunzione concreta di
responsabilità da parte
delle diverse componenti
firmatarie.
Deve essere valutato in
itinere ed eventualmente
modificato.
DOCUMENTO
CHI LO REDIGE
PROGRAMMAZIONE
DIDATTICA
PERSONALIZZATA
(parte integrante del PEI)
Insegnanti
classe
Vengono descritti gli
interventi
didattici
integrati
che
si
realizzano in classe
fissando obiettivi e
competenze.
QUANDO
della Formulato entro i
primi tre mesi di ogni
anno scolastico.
VERIFICA
CHI LA EFFETTUA
QUANDO
VERIFICA IN
Insegnanti di sostegno A
metà
ITINERE
e curricolari
scolastico
Riscontro delle attività
programmate nel PEI
con
eventuali
modifiche
anno
PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE
ALL’ORGANIZZAZIONE PER L’INCLUSIONE
RUOLI – COMPITI
Dirigente scolastico:
• procede alla formazione delle classi e
all’assegnazione dei docenti di sostegno
(sentito il GLH);
• mantiene rapporti con le amministrazioni
locali (Comune, Provincia, ASUR …) e raccorda
le diverse realtà (enti territoriali, enti di
formazione, cooperative …);
• propone percorsi per favorire l’integrazione;
• fa parte del Comitato d’indirizzo del CTI.
Docente Funzione Strumentale
o Referente Disabilità:
• attua un raccordo fra gli ordini di scuola per la
continuità;
• si accorda con l’UMEE per la compilazione dei
PEI;
• raccorda le diverse realtà (enti territoriali, enti
di formazione, cooperative sociali, scuole,
zone ASUR, famiglie, associazioni);
• promuove l’attivazione di laboratori specifici e
dei progetti d’integrazione attuando poi il
relativo monitoraggio;
• coordina la formazione dei docenti di sostegno
e curricolari sui temi dell’integrazione;
• controlla la correttezza della documentazione e
la relativa procedura (soprattutto quella in
entrata e in uscita);
• propone e verbalizza incontri del GLH d’Istituto
e dei gruppi di studio e di lavoro;
• fa parte dei gruppi operativi del CTI di
competenza territoriale.
Docente di sostegno:
• partecipa alla programmazione educativa e
didattica e alla valutazione di tutta la classe;
• cura gli aspetti metodologici - didattici e la
documentazione prevista;
• svolge il ruolo di mediatore dei contenuti
programmatici, relazionali e didattici;
• tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL,
operatori comunali;
• fa parte del Gruppo GLH, con il quale
collabora per il costante miglioramento del
servizio.
Docente curricolare:
• accoglie l’alunno nel gruppo classe
favorendone l’integrazione;
• partecipa alla programmazione e alla
valutazione individualizzata;
• collabora alla formulazione del PEI.
Personale socio educativo assistenziale:
• collabora alla formulazione del PEI;
• collabora con gli insegnanti per la
partecipazione dell’alunno a tutte le attivItà
scolastiche e formative;
• si attiva per il potenziamento dell’autonomia,
della comunicazione e della relazione
dell’alunno.
Collaboratori scolastici:
• se necessario aiuta l’alunno nei servizi, negli
spostamenti interni, in mensa;
• collabora
per
il
potenziamento
dell’autonomia, della comunicazione e della
relazione dell’alunno.
 a programmare insieme;
 a collaborare all’elaborazione e alla presentazione
dei P.E.I. ai genitori;
 dove possibile e ritenuto utile, ad individuare tra i
compagni dell’alunno con disabilità un tutor che
lo aiuti nei rapporti amicali, lo motivi e faciliti il
superamento di situazioni difficili;
 a realizzare programmazioni sulla base degli alunni
con disabilità e della classe, anche per livelli;
 a predisporre programmazioni individualizzate con
unità di apprendimento semplificate, compiti e prove
di verifica specifiche per ogni materia che si ritenga
utile alla formazione dell’alunno disabile (in
particolare nelle discipline dove la presenza
dell’insegnante di sostegno è inferiore ad un’ora
settimanale);
 per la Scuola secondaria di I grado, a predisporre con
anticipo le verifiche in modo da permetterne
l’eventuale adattamento per l’alunno con disabilità
da parte dell’insegnante di sostegno;
• ad avvalersi per la programmazione, delle
osservazioni e della collaborazione degli
educatori;
• a caratterizzare il proprio intervento in modo
flessibile per quanto riguarda sia l’organizzazione
oraria che didattica;
• a verificare periodicamente la disponibilità e la
funzionalità degli spazi e degli strumenti;
• a compilare la documentazione prevista dalla
normativa;
1. L’ équipe pedagogica si impegna a conoscere in
modo approfondito gli alunni disabili.
2. Tutte le figure professionali che intervengono sul
processo di integrazione dell’alunno con disabilità
si assicurano di conoscere le informazioni
determinanti.
3. I docenti curriculari riconoscono e presentano
l’insegnante di sostegno come collega che opera
per i bisogni della classe e fanno in modo che
venga riconosciuto dagli alunni e dalle famiglie
come un docente della classe.
4. L’insegnante di sostegno coordina il percorso
formativo dell’alunno con disabilità e partecipa a
quello di tutti gli alunni; viceversa tutti i docenti di
classe/sezione partecipano alla realizzazione del
percorso formativo dell’alunno con disabilità.
5. Tutte le figure coinvolte nel processo di formazione e
di integrazione, si riconoscono e si legittimano
reciprocamente in un ottica di corresponsabilità.
6. E’ importante realizzare, all’inizio di settembre, un
incontro con le famiglie delle classi prime, per
informarsi su eventuali cambiamenti e per concordare
aspetti organizzativi.
7. Gli educatori co - partecipano alla progettazione e allo
svolgimento del percorso.
8. Le Istituzioni Scolastiche sono tenute a sostenere,
programmare, organizzare e realizzare corsi di
aggiornamento e di formazione per tutti gli insegnanti
e a diffondere informazioni e materiali importanti per
l’integrazione.
9. La collaborazione tra gli insegnanti curriculari e i
docenti di sostegno si attua attraverso la
complementarietà degli interventi, la flessibilità e
l’interscambio: si ritiene utile ad esempio che il
docente di sostegno possa svolgere anche lezioni di
carattere curriculare.
10. Si ritiene fondamentale la partecipazione di
insegnanti curriculari agli incontri di verifica con le
équipes mediche e psico-pedagogiche.
Considerazione del GLH del nostro Istituto relative
alle “Modalità di lavoro e di attuazione”
è importante sollecitare il riconoscimento dell’insegnante di
sostegno come insegnante di classe da parte di tutti i genitori che a volte
addirittura sembrano rifiutare questa figura;
PUNTO 9 lo scambio con i colleghi della classe avviene solo quando
l’insegnante di sostegno deve sostituire un docente assente: sarebbe
invece opportuno che l’insegnante di sostegno potesse far svolgere
esercizi, fornire spiegazioni a tutti gli alunni, organizzare ripassi con un
piccolo gruppo (non necessariamente solo con alunni in difficoltà come
spesso capita!) mentre il collega interroga o tratta lo stesso argomento, in
modo da facilitare realmente l’integrazione del soggetto disabile;
PUNTO 10 nel protocollo viene ribadita l’importanza di una
partecipazione totale di tutti i docenti agli incontri di verifica con gli
operatori specialisti dell’ASUR, ma questo non potrà realizzarsi fin quando
le riunioni continueranno ad essere fissate dall’UMEE esclusivamente in
orario scolastico.
L’insegnante F.S. 2 Maria Paola Marasca
PUNTO 3
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