Influenza di una nuova fresa nel discomfort postoperatorio dopo
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Influenza di una nuova fresa nel discomfort postoperatorio dopo
Trends 15 Italian Edition Anno V n. 1 - Marzo 2011 Influenza di una nuova fresa nel discomfort postoperatorio dopo chirurgia dei terzi molari mandibolari Andrea Borgonovo*, Giovanni Battista Grossi*, Rocco Alberto Garramone*, Marco Cicciù**,Carlo Maiorana*** Department of Oral Surgery, School of Dentistry, University of Milan, Milan, Italy - *Clinical Assistant Professor; **Resident; ***Associate Professor Obiettivo: lo scopo di questo studio è paragonare il discomfort postoperatorio dopo l’estrazione chirurgica del terzo molare mandibolare, effettuata tramite l’impiego di due differenti tipi di frese. Metodi: Sono stati analizzati due gruppi di 10 pazienti ciascuno che necessitavano di estrazione chirurgica del terzo molareinferioreinanestesialocale. Nel gruppo di studio, previa anestesia locale, è stata effettuata l’estrazione utilizzando una singola fresa “HXU254” (Fresissima®); la chirurgia del gruppo di controllo è stata compiuta inizialmente con una fresa a palla da osteotomia e successivamente con una fresa a fessura. Tutte le estrazioni sono state eseguite dallo stesso operatore. I protocolli di analgesia sono stati standardizzati in entrambi i gruppi. La massima distanza interincisale è stata misurata prima e 7 giorni dopo l’intervento. La durata dell’intervento è stata registrata. La percezione della gravità dei sintomi da parte dei pazienti è stata analizzata con un questionario (scala PoSSe). Risultati: il confronto del punteggio della scala e delle sottoscale PoSSe e la differenza del trisma non sono risultati statisticamente significativi tra i due gruppi di pazienti. Conclusione: il discomfort postoperatorio non è statisticamente differente nei due gruppi analizzati. La durata dell’intervento di estrazione del terzo molare mandibolare è inferiore quando viene utilizzata la fresa “HXU254” (Fresissima®). Per questo motivo, l’utilizzo della fresa HXU254 può essere considerare utile sia per il chirurgo che per i pazienti. Parole chiave: terzo molare mandibolare incluso, estrazione chirurgica, discomfort postoperatorio. Introduzione La rimozione chirurgica dei terzi molari si può considerare una delle procedure più comunemente praticate in chirurgia orale e maxillofacciale. Questo intervento comporta un trauma per i tessuti molli ed ossei e generalmente può causare al paziente notevole dolore, gonfiore e trisma. Tali condizioni postoperatorie possono angosciare i pazienti e influenzare la loro qualità di vita nei giorni successivi all’intervento. Recentemente, l’elaborazione di scale che misurano i risultati dal punto di vista del paziente sono aumentate notevolmente in medicina e chirurgia generale, ed oggi vengono usate anche in chirurgia orale(1-4). Molti operatori del settore hanno sottolineato l’importanza di un miglior controllo del discomfort postoperatorio nei pazienti che hanno subito l’estrazione del terzo molare e di conseguenza sono state proposte diverse tipologie di trattamento. Il gonfiore postoperatorio e l’edema sono influenzati in parte dalla conversione di fosfolipidi in acido arachidonico ad opera della fosfolipasi A2, e la risultante sintesi di prostaglandine, leucotrieni, o sostanze legate al trombossano agiscono come mediatori della risposta infiammatoria(5). Questi sintomi non si osservano immediatamente dopo la fase chirurgica, ma piuttosto si manifestano gradualmente, a 2 giorni dall’estrazione(6-9). IT pagina 16 16 Trends Anno V n. 1 - Marzo 2011 IT pagina 15 Lo scopo di questo studio è di analizzare l’entità del discomfort postoperatorio dopo l’estrazione del terzo molare incluso, mediante il confronto di due diversi metodi chirurgici (protocollo chirurgico standard e protocollo fresissima), misurando la percezione del cambiamento della qualità di vita dei pazienti dopo l’intervento con uno specifico questionario (la scala PoSSe). Pazienti e Metodi Venti pazienti, con necessità di rimozione chirurgica di un singolo terzo molare mandibolare incluso in anestesia locale sono stati selezionati tra settembre 2006 e maggio 2007 e introdotti in questo studio. I soggetti erano individui sani senza malattie sistemiche o pregressi trattamenti per problemi psichiatrici. Nessuno di loro assumeva alcun tipo di farmaco, tranne i pazienti di sesso femminile che assumevano regolarmente i contraccettivi orali. Al momento dell’intervento i pazienti avevano un’età minima di 18 anni, esenti da carie, da malattie parodontali estese, dolori o altri sintomi infiammatori. I criteri di esclusione includevano le pazienti gravide o in allattamento e coloro che avevano assunto antibiotici o antinfiammatori nell’arco di 2 settimane dall’entrata nello studio(10). I criteri di inclusione erano terzi molari mandibolari asintomatici di Classe II, in posizione di inclusione B (classificazione di Pell-Gregory)(11). Prima di essere inclusi nello studio a tutti i pazienti è stato richiesto un consenso informato scritto. Italian Edition di clorexidina allo 0.2% (Dentosan; Pfizer Consumer Healthcare) per 1 minuto. Il giorno dopo l’estrazione, i pazienti hanno effettuato sciacqui domiciliari con la soluzione di clorexidina due volte al giorno per una settimana. Una compressa di Coefferalgan (Bristol-myers Squibb), paracetamolo 500 mg con 30 mg di codeina, è stata somministrata immediatamente dopo la chirurgia e prescritto come antidolorifico al bisogno (al massimo 6 compresse al dì). I pazienti sono stati istruiti a evitare medicinali se non quelli prescritti e a non rivolgersi ad altri medici per eventuali problemi post-operatori. Chirurgia I soggetti sono stati divisi in modo randomizzato in due gruppi. Per minimizzare le differenze dovute alle diverse metodiche di intervento, tutte le estrazioni chirurgiche sono state effettuate dallo stesso operatore. Ogni paziente è stato trattato, ad eccezione dell’uso della fresa, con procedure operative simili, nella stessa sala operatoria e in condizioni simili, usando mepivacaina 2% con epinefrina 1:100.000 come l’anestetico locale (2% Carbocaina; AstraZeneca) senza premedicazione. L’accesso al terzo molare è stato vestibolare per entrambe i gruppi. Nel gruppo di studio, l’osso è stato rimosso con la fresa HXU254 (Fig. 1) sotto irrigazione continua con soluzione salina sterile, montata su manipolo contrangolo ad alta velocità (1:5 - 200.000 giri al minuto). Quando necessarie, l’odontotomia e la rizectomia sono state realizzate sempre con l’ausilio della fresa HXU254. Raccolta dati Alla prima visita e 7 giorni dopo l’intervento sono state registrate le informazioni da parte di un solo esaminatore clinico. Il chirurgo che ha effettuato l’intervento non è mai stato coinvolto nella valutazione pre- o post-operatoria. Valutazione pre-operatoria La posizione del terzo molare è stata valutata con radiografia panoramica usando la classificazione di Pell e Gregory. Dopo aver acconsentito alla partecipazione allo studio, sono stati registrati i dati iniziali: nome, sesso, sito chirurgico, consumo attuale di tabacco e contraccettivi orali, motivazioni per l’estrazione del terzo molare(12-13). L’apertura della bocca, valutata come distanza massima tra gli incisivi centrali superiori e inferiori è stata misurata con un righello (mm). Farmaci Tutti e venti soggetti partecipanti allo studio non hanno assunto alcun medicinale durante l’intervento, al eccezione dell’anestetico locale. Un’ora prima dell’estrazione, a tutti i pazienti è stata somministrata di routine una profilassi antibiotica per via orale (2 grammi di amoxicillina/acido clavulanico) (Augmentin; GlaxoSmithKline). Non sono stati prescritti antibiotici nel postoperatorio. Prima dell’intervento il paziente ha effettuato uno sciacquo con 12 ml di soluzione Fig. 1 - Bur HXU254BN. Nel gruppo controllo, l’osso è stato rimosso con una fresa a palla montata su un manipolo a bassa velocità (40.000 giri al minuto) sotto irrigazione continua con soluzione salina sterile e la sezione di corona e radici, quando necessario, è stata effettuata con una fresa cilindrica a fessura con manipolo contrangolo ad alta velocità (1:5 - 200.000 giri al minuto). Dopo l’estrazione del dente l’alveolo è stato ispezionato, è stato rimosso l’eventuale tessuto di granulazione, ed è stato irrigato con soluzione salina. La chiusura del lembo chirurgico è stata ottenuta con filo di sutura in seta 3/0. Sul viso del paziente è stato applicato ghiaccio per 20 minuti. Immediatamente dopo l’intervento sono stati registrati i dati di ogni procedura, compresa la durata dell’intervento chirurgico in minuti (dalla prima incisione all’inserimento dell’ultima sutura). Il paziente riceveva le istruzioni postoperatorie ed il questionario per indagare sulla gravità dei sintomi postoperatori (scala PoSSe)(1,14). Valutazione post-operatoria Tutti i soggetti si sono presentati 7 giorni dopo l’estrazione per la valutazione post-operatoria. Durante questi appuntamenti sono state effettuate le misurazioni cliniche della massima distanza interincisale. L’esaminatore era lo stesso che le aveva rilevate prima dell’intervento. Il grado di trisma finale è stato registrato come differenza tra il valore pre-operatorio e quello post-operatorio. A 7 giorni dall’intervento, ai soggetti si chiedeva di completare la scala PoSSe. Questo questionario è stato concepito per valutare come i pazienti percepiscono il discomfort postoperatorio esaminando 7 parametri: alimentazione, fonazione, sensibilità, aspetto, dolore, nausea e interferenza con le attività quotidiane. Alle possibili risposte veniva assegnato un punteggio. I punteggi delle risposte alla fine venivano sommati. Tali risultati sono stati rappresentati in percentuale, in modo che un paziente che aveva completato il questionario selezionando la risposta più severa per ogni domanda poteva arrivare al 100%. Un paziente che aveva completato il questionario selezionando la risposta meno severa per ogni domanda aveva lo 0%. Variabili di studio, dati di gestione ed analisi Le variabili dipendenti erano: - il trisma (differenza tra la massima apertura interincisale misurata prima e dopo l’intervento); - punteggio PoSSe (ottenuto dalla scala PoSSe sommando le risposte di ogni singola domanda). I dati ottenuti durante lo studio sono stati registrati su un foglio di calcolo elettronico (Excel; Microsoft, Inc, Redmond, WA) ed analizzati usando un pacchetto software di statistica (StatSoft, Inc.2001 STATISTICA versione 6). Il dati demografici dei pazienti sono stati analizzati con l’ANOVA o con il Pearson Chi-square test, a seconda dei casi. Le differenze tra i valori di Trisma e PoSSe sono state valutate con l’ANOVA ad una via. I valori di P superiori a 0.05 sono stati considerati non significativi. Control (n=10) Fresissima (n=10) Total (20) Age (years) 30.4 (4.6) 23.0 (4.9) 26.7 (6.0) Sex (Males/Females) 7/3 4/6 11/9 Duration of surgery (min) 26.7 (11.0) 18.6 (7.8) 22.6 (10.2) Tab. 1 - Summary of demographic and duration of surgery for the study sample. Data presented as means (SD), or ratio. Control (n=10) Fresissima (n=10) Mean (SE) CI 95% Mean (SE) CI 95% 5.7 (1.6) 2.1 – 9.2 9.7 (1.8) 5.6 – 13.8 p-Value 0.11 Tab. 2 - Comparison of the trismus between the two groups. Descriptive statistics and p-values (ONE WAY ANOVA). Control (n=10) Fresissima (n=10) Mean (SD) CI 95% Mean (SD) CI 95% Eating 10.8 (4.4) 7.6 - 13.9 12.3 (4.6) 9.0 - 15.6 0.44 Speech 2.2 (1.3) 1.3 – 3.2 2.5 (2.4) 0.8 – 4.2 0.77 Sensation 2.0 (2.3) 0.3 – 3.6 1.4 (1.9) 0.0 –2.7 0.53 Appearance 3.0 (2.2) 1.4 – 4.6 5.1 (3.2) 2.8 – 7.3 0.10 Pain 7.1 (3.9) 4.3 – 9.9 9.7 (4.5) 6.5 – 13.0 0.18 Sickness 0.1 (0.4) -0.2 – 0.4 0.4 (0.8) -0.2 – 0.9 0.40 2.4 – 5.7 5.2 (2.9) 3.2 – 7.3 0.31 Interference with 4.0 (2.3) daily activities Full PoSSe 29.37 (10.0) 22.1 – 36.5 36.7 (9.9) 29.5 – 43.8 0.11 Tab. 3 - Comparison of the patients’ score on the full PoSSe scale and subscales between the two groups. Descriptive statistics and p-values (one-way ANOVA). Al controllo postoperatorio, nessuno paziente mostrava segni di infezioni della ferita o complicanze postoperatorie. Nessuna differenza significativa è stata riscontrata tra i due gruppi in settima giornata riguardo all’entità del trisma (Tab. 2). Il punteggio della scala PoSSe e delle sottoscale è indicato nella Tab. 3. La durata dell’intervento era differente nei due gruppi e, in particolare, il gruppo di studio ha mostrato un tempo medio di 18,6 ± 7,8 min, mentre nel gruppo di controllo la durata dell’intervento è stata di 22,6 ± 10,2 min. Discussione e Conclusioni In uno studio recente, Ruta et al.(14) hanno sviluppato una scala che misura la gravità dei sintomi postoperatori (PoSSe), specifica per l’estrazione del terzo molare, e hanno valutato quanto fosse valida per misurare l’impatto che tali sintomi hanno sulla qualità della vita del paziente. La scala PoSSe può essere sicuramente considerata una misurazione attendibile della gravità dei sintomi dopo estrazione chirurgica del terzo molare inferiore e mostra la gravità clinica del disagio postoperatorio. Analizzando i singoli parametri della scala PoSSe, possiamo com- parare il disagio postoperatorio tra i due gruppi(15). Il parametro alimentazione non ha mostrato una differenza statisticamente significativa; il valore medio del parametro fonazione è simile; il valore medio del parametro sensibilità non è significativamente diverso; il parametro aspetto ha evidenziato una differenza non significativa; il valore medio del dolore è simile nei due gruppi; il parametro nausea ha mostrato una differenza statisticamente non significativa; il valore medio del parametro interferenza con le attività quotidiane è simile nei due gruppi. Pertanto, i dati analizzati non hanno mostrato alcuna differenza significativa nelle condizioni postoperatorie tra il gruppo di studio e quello di controllo. L’unica differenza significativa può essere evidenziata nel tempo operatorio. Possiamo concludere che la chirurgia del terzo molare mandibolare effettuata con la fresa “HXU254” (Fresissima®) ha mostrato una durata media inferiore senza aumentare il discomfort postoperatorio (Fig. 2). Per questo motivo l’utilizzo di questa fresa chirurgica può essere considerato utile per il chirurgo e per i pazienti. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Risultati Partendo da 23 casi iniziali, sono stati inclusi nell’analisi i dati di 20 pazienti. Sono stati esclusi dallo studio tre pazienti che non hanno completato il questionario. L’età media dei 20 pazienti considerati (11 maschi, 9 femmine) era di 26,7 anni (±6.0) (Tab. 1). p-Value Fig. 2 - Operating time of the two different groups analyzed.