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EU-2020-revisione - Quaderni di Tecnostruttura

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EU-2020-revisione - Quaderni di Tecnostruttura
Il contributo delle Regioni
italiane alla revisione
intermedia della Strategia
Europa 2020
Le Regioni italiane e la revisione della
Strategia Europa 2020
 Le
Regioni e le Province Autonome hanno partecipato alla consultazione
per la revisione di medio periodo della Strategia Europa 2020, inviando
un contributo. Approvato in Conferenza delle Regioni ed è stato inoltrato
alla Commissione europea mediante due modalità:
1) ricompreso nel documento nazionale nell’ambito del Semestre italiano di
Presidenza del Consiglio europeo;
2) direttamente alla Commissione europea come documento della Conferenza
delle Regioni.
 E’
da considerarsi parte integrante di un processo attuato nell’ambito del
Comitato delle Regioni, di cui la Conferenza delle Regioni ha condiviso i
principi e le proposte di riforma.
 E’ altresì emanazione della Conferenza delle Regioni che annualmente
contribuisce alla redazione del Programma Nazionale di Riforma
(PNR).
I precedenti e l’iter del contributo regionale
 Piattaforma
di monitoraggio dedicata dal Comitato delle Regioni CdR (dal 2012)
 Dichiarazione di Atene del Comitato delle Regioni sulla revisione
intermedia della Strategia Europa 2020 – Una visione territoriale per
la crescita e l’occupazione (Summit 7 marzo 2014)
 Carta della governance multilivello (GML) del CdR (3 aprile 2014).
 Maggio 2014: apertura della consultazione pubblica sulla Strategia
Europa 2020
 Conferenza delle Regioni aderisce alla Carta GML il 12 giugno 2014
 Contributo delle Regioni italiane approvato nella seduta di
Conferenza delle Regioni il 16 ottobre 2014 e inoltrato alle sedi
competenti.
 31 ottobre 2014: chiusura della consultazione pubblica
I principi e i contenuti “funzionali”
della Dichiarazione di Atene
Ripensare la Strategia Europa 2020 secondo un piano di riforma distinguibile in:
assunti di principio: importanza del partenariato istituzionale, monitoraggio dei
progressi raggiunti dalla Strategia; allineare maggiormente il semestre europeo
agli obiettivi a lungo termine della strategia Europa 2020;
assunti “funzionali” all’impegno delle Regioni:
 Regioni ed EELL devono fissare degli obiettivi politici più ambiziosi;
 la Strategia deve dotarsi di una dimensione territoriale, di una governance
migliore - fondata su diversi livelli di governo che operano in partenariato - e
di finanziamenti adeguati;
 prevedere Raccomandazioni specifiche per Paese anche a livello territoriale,
riconoscendo le differenziazioni territoriali esistenti all’interno di ogni Stato
Membro, tenendo conto dell’effettiva divisione dei poteri e delle competenze;
 elaborare e attuare in partenariato i programmi nazionali di riforma;
 numero limitato di obiettivi quantitativi o approccio positivo di
cambiamento per Regione che contribuisca al conseguimento degli obiettivi.
Carta della governance multilivello in Europa
I termini principali
GOVERNANCE MULTILIVELLO
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ
PRINCIPIO DI PARTENARIATO
PARTECIPAZIONE
COERENZA DELLE POLITICHE
SINERGIE DI BILANCIO
TUTELA A PIÙ LIVELLI DEI DIRITTI FONDAMENTALI
MENTALITÀ EUROPEA
Contributo delle Regioni e delle Province autonome italiane alla
consultazione pubblica della Commissione europea sulla
revisione intermedia della Strategia Europa 2020
un più forte e reale partenariato come metodo ordinario di selezione
delle politiche pubbliche
una maggiore ownership della nuova strategia da parte di tutti i livelli
di governo (tutela a più livelli dei diritti fondamentali)
un collegamento diretto e funzionale tra la nuova strategia e la
politica di coesione europea (coerenza delle politiche)
una forte dimensione territoriale con elaborazione di obiettivi e
indicatori diversi per i diversi territori europei (partecipazione)
l’elaborazione in partenariato dei Programmi nazionali di riforma,
basati su raccomandazioni specifiche definite anche a livello
territoriale. (mentalità europea)
IN SINTESI: una reale attuazione della GOVERNANCE MULTILIVELLO
Elementi organizzativi della GML individuati dal CdR
 coordinamento
tra le politiche: tutti gli accordi lo includono, anche se
in forme diverse (verticale, orizzontale e funzionale);
 sufficiente
capacità amministrativa: aiuta le nuove forme
organizzative, le procedure e le competenze. E’ prerequisito per il
cambiamento;
 mobilitazione degli stakeholder è richiesta lungo tutto il processo, dalla
progettazione all’implementazione e monitoraggio. Questo può avvenire
in diversi modi, spaziando dal partenariato agli accordi contrattuali;
 diverse modalità di governance + o - formali (accordi contrattuali,
direttive, misure per gli incentivi, altri accordi informali);
 disposizioni pragmatiche, inclusi metodi, tecniche e strumenti;
 partecipazione di stakeholder amministrativi e politici;
 adattabilità a tutti i contesti.
Esempi di governance multilivello (GML)
 Accordi
di GML si stanno assumendo in diversi Stati membri per
l’implementazione della Strategia EU2020.
 La
5° relazione del Comitato delle Regioni sul monitoraggio a favore della
Strategia Europa 2020 contiene un esame di alcuni sistemi (es. Patto dei
Sindaci, contratti di progetto in Francia, accordi contrattuali in
Lussemburgo, Community in Scozia, MoorFutures in Germania).
ATTENZIONE!!!
 La
Conferenza delle Regioni nel suo contributo ha considerato
l’esperienza delle strategie macroregionali portatrice di valore per la
realizzazione delle politiche europee; in quanto dimensione geoamministrativa che privilegia la logica di progetto tra Regioni, Stati e
Unione Europea, si propone per un modello di sviluppo policentrico.
GML: valore aggiunto e ostacoli persistenti
Anche se esorta alla creazione di scambi tematici multilaterali e analisi
contrapposte tra Stati Membri e le loro città e Regioni…
Tuttavia ancora la Commissione Europea nelle sue Comunicazioni
 non fa direttamente menzione della governance multilivello e fa
riferimento al principio della partenariato solo rispetto alla relazioni
tra gli Stati Membri e la Commissione europea;
 chiede
di assicurare condivisione a tutti gli stakeholder, inclusi i
Parlamenti Europeo e Nazionali – ma non indirizza esplicitamente il
coordinamento tra tutti i livello di governo, senza citare quindi il
livello regionale.
La 5° Relazione Monitoraggio del
Comitato delle Regioni sui PNR 2014
 La
maggior parte dei PNR 2014 afferma che gli Enti Locali e Regionali
(ELR) hanno avuto un ruolo nella loro implementazione e (in maniera
minore) nella loro creazione.
 16 Stati Membri su 26 (tra cui l’Italia) hanno ricevuto raccomandazioni
indirizzate esplicitamente alle autorità locali e regionali (dimensione
territoriale).
 I riferimenti ad Europa 2020 sono aumentati tra il 2013 ed il 2014,
anche per via della corrente revisione della strategia.
 La determinazione dei target è ancora centralizzata: solo 3 PNR (B, UK,
PO) menzionano la partecipazione degli ELR.
 Le CSR rivelano chiaramente il bisogno di colmare la cesura tra
l’approccio di breve termine, che è prevalso durante gli anni duri di crisi
economica, e l’approccio di lungo termine della Strategia Europa
2020.
Swot Analysis Mid Term Review Eu 2020 COM(2015)100 finale
PUNTI DI FORZA
PUNTI DEBOLI
Sostegno massiccio a una strategia UE dedicata a Mancanza di visibilità delle Iniziative prioritarie/Faro
occupazione e crescita
Necessità di migliorare l’attuazione della Strategia
Corrispondenza tra settori contemplati da UE2020 e sfide Scarsi progressi verso il conseguimento degli obiettivi
da affrontare
a livello di occupazione, ricerca&sviluppo,
riduzione
Obiettivi pertinenti e complementari
Alcuni progressi tangibili già compiuti:
l’UE è avviata a realizzare, del tutto o in buona parte, gli
obiettivi: istruzione e clima ed energia
Priorità eletta entro il Semestre italiano di Presidenza
del Consiglio UE
OPPORTUNITA’
Soggetti disposti a svolgere un ruolo attivo nella strategia
della povertà
PUNTO DI ATTENZIONE: introduzione della
Governance multilivello
RISCHI
La crisi ha accentuato le divergenze fra gli Stati
Attento monitoraggio della Strategia attraverso il membri e al loro interno
Semestre europeo
Natura politica degli obiettivi e mancanza di ambizione
degli Stati membri
Allineamento di Europa 2020 con le priorità della PUNTO DI ATTENZIONE: dai PUNTI DEBOLI diventa
Commissione (occupazione, crescita, investimenti)
un RISCHIO
Coinvolgimento insufficiente delle parti interessate
Il Programma Nazionale di Riforma (PNR)
 Il
PNR è lo strumento di governance multilivello che valorizza i
contenuti programmatici, oltre a quelli di natura consuntiva che lo
contraddistinguono adesso.
PNR è l’unico strumento nazionale di verifica delle riforme
attuate a livello nazionale e regionale.
 Il
 Dal
2012 le Regioni e le Province autonome consegnano ogni anno un
focus che si traduce in un PNR delle Regioni elaborato su CSR e
Target EU2020.
 Come
nelle passate edizioni, nel PNR 2015 nazionale è confluito il
contributo regionale nella parte dedicata allo stato di attuazione delle
riforme programmate nell’anno precedente.
Country Report 2015 SWD(2015) 31 final/2 del 18.3.2015 - Documento
di lavoro dei servizi della commissione – Allegato A Tabella di sintesi
Valutazione Raccomandazioni e Target Europa 2020
Per valutare i progressi registrati è utilizzata le classificazione seguente. Nessun progresso:
lo Stato membro non ha né annunciato né adottato misure in risposta. Questa categoria si
applica anche qualora uno Stato membro abbia incaricato un gruppo di studio di valutare altre
possibili misure. Progressi limitati: lo Stato membro ha annunciato alcune misure in risposta,
ma tali misure risultano insufficienti e/o la loro adozione/attuazione è a rischio. Qualche
progresso: lo Stato membro ha annunciato o adottato misure in risposta. Le misure sono
promettenti, ma non tutte sono state già attuate e l'attuazione non è in tutti i casi certa.
Progressi notevoli: lo Stato membro ha adottato delle misure, la maggior parte delle quali
sono state attuate. Pienamente eseguita: lo Stato membro ha adottato e attuato le misure.
Country Report 2015 - SWD(2015) 31 final/2 18.3.2015
Valutazione delle raccomandazioni 2014
Nel complesso l'Italia ha compiuto qualche progresso
È
stato ridotto in misura significativa l'onere fiscale sul lavoro.
 In termini di occupazione la riforma in corso del mercato del lavoro potrebbe
consentire di risolvere antiche rigidità e di migliorare l'allocazione delle risorse.
 Qualche progresso è stato compiuto nel miglioramento del sistema
dell'istruzione, nonché della governance e della resilienza del settore
bancario.
 Sono stati presi primi provvedimenti per semplificare le istituzioni e
l'amministrazione. Tuttavia, in molti settori i progressi sono stati molto più
limitati e a volte rinviati.
 La revisione della spesa (spending review) non fa ancora parte del normale
processo di bilancio e il programma di privatizzazioni ha subito ritardi nel 2014.
 Limitati sono stati i progressi in materia di lotta contro la corruzione e di
superamento delle strozzature infrastrutturali.
Country Report 2015 - SWD(2015) 31 final/2 18.3.2015
Valutazione delle raccomandazioni 2014
La relazione per Paese evidenzia le sfide politiche risultanti
dall'analisi degli squilibri macroeconomici.
Le principali sfide alle quali l'Italia deve far fonte sono:
 il risanamento di bilancio favorevole alla crescita e l'attuazione
delle riforme strutturali per accrescere la produttività
 le strozzature infrastrutturali
 l'efficienza del sistema fiscale
 l'efficienza della pubblica amministrazione
 l'efficienza del sistema giudiziario
IN SINTESI: un annuncio già delle CSR 2015 all’Italia?
Europa 2020 (obiettivi nazionali e progressi realizzati)
Obiettivo in materia di tasso di
occupazione: 67-69%
Obiettivo in materia di ricerca e sviluppo:
1,53% del PIL
Obiettivo relativo alle emissioni di gas
serra: -13% (rispetto ai livelli del 2005); le
emissioni ETS non rientrano in questo
obiettivo nazionale.
Obiettivo relativo alle energie rinnovabili:
17%
Efficienza energetica:
livello assoluto di consumo di energia
primaria di 158 Mtep
Obiettivo relativo all'abbandono
scolastico: 16%
Obiettivo relativo all'istruzione terziaria:
26-27%
Obiettivo relativo alla riduzione della
popolazione a rischio di povertà o di
esclusione sociale come numero di
persone: -2.200.000 (rispetto al 2008, che
equivale a 12.899.000 persone a rischio di
povertà o esclusione sociale nel 2020)
Il tasso di occupazione era del 61,2% (2011), del 61% (2012) e del 59,8% (2013). Non è
stato fatto nessun progresso verso il conseguimento dell'obiettivo.
La spesa nazionale lorda per la ricerca e lo sviluppo era dell'1,21% (2011), dell'1,26%
(2012) dell'1,25% (2013 - dati provvisori). Non è stato fatto nessun progresso verso il
conseguimento dell'obiettivo.
Stando alle ultime proiezioni nazionali presentate alla Commissione europea nel 2013 e
tenendo conto delle misure vigenti, si prevede che l'obiettivo non verrà raggiunto: 9,5% nel 2020 rispetto ai livelli del 2005 (cioè 3,5 punti percentuali al di sotto dell'obiettivo
secondo le previsioni). Tuttavia, secondo dati approssimativi relativi al 2012, le emissioni
sono inferiori al previsto essendo diminuite del 18% tra 2005 e 2012.
La proporzione delle energie rinnovabili sul consumo finale lordo di energia è stata del
12,3% (2011) e del 13,5% (2012). Nonostante i recenti cambiamenti dei regimi di
sostegno, l'Italia è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo del 17% (2020).
È necessario mantenere questi risultati nel tempo. Nel 2012 il consumo di energia
primaria in Italia è stato pari a 155,2 Mtep, un livello inferiore all'obiettivo per il 2020, ma
questa evoluzione è legata anche alla recessione economica.
È stato fatto qualche progresso verso il conseguimento dell'obiettivo. Il tasso di
abbandono scolastico (misurato in % della popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni
con al massimo un titolo di istruzione secondaria inferiore che non segue ulteriori corsi di
istruzione o formazione) è calato dal 18,2% (2011) al 17,6% (2012) e al 17,0% (2013).
È stato fatto qualche progresso verso il conseguimento dell'obiettivo. Il tasso di
istruzione terziaria è salito dal 20,3% (2011) al 21,7% (2012) e al 22,4% (2013).
Sono stati fatti progressi limitati verso il conseguimento dell'obiettivo. Il numero di
persone a rischio di povertà o esclusione sociale è sceso da 18.194.000 (2012) a
17.326.000 (2013).
Obiettivi Strategia Europa 2020
Target europei
Target nazionali
Occupazione
Tasso di occupazione 20-64 anni
innalzamento al 75% del tasso di
occupazione
67-69%
R&S
Capacità di innovare spesa in
R&S di PA e imprese / Pil
aumento degli investimenti in
ricerca e sviluppo al 3% del PIL
dell'UE
1,5%
Istruzione
Giovani che abbandonano
prematuramente gli studi
riduzione dei tassi di abbandono
scolastico precoce sotto 10%
15-16%
Laureati 30-34 anni
aumento al 40% dei laureati 3034enni (istruzione terziaria)
26-27%
Lotta alla povertà e
all'emarginazione
Rischio di povertà ed esclusione
sociale (valori in migliaia)
almeno 20 milioni in meno di
persone a rischio o in situazione
di povertà ed emarginazione
Riduzione di
2.200.000 unità
Fonte: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm
Obiettivi Strategia Europa 2020
Target europei
Target nazionali
Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica
Emissioni gas serra
riduzione delle emissioni di gas serra del
20% (o persino del 30%, se le condizioni
lo permettono) rispetto al 1990
Fonti rinnovabili
20% del fabbisogno di energia ricavato
da fonti rinnovabili
Efficienza energetica
aumento del 20% dell'efficienza
energetica
Fonte: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm
Riduzione del 13%
17%
livello assoluto di
consumo di energia
primaria di 158 Mtep
Il PNR delle Regioni e delle Province autonome 2015
 II
contributo regionale al PNR 2015 ha visto la partecipazione di tutte
le Regioni e Province autonome.
 Nel 2014 è stato effettuato il monitoraggio dei provvedimenti di
riforma, diviso in due semestri, al fine di agevolare le Amministrazioni
regionali nella procedura di recupero dei provvedimenti normativi,
regolativi ed attuativi effettuati sul territorio di pertinenza.
 Il contributo regionale al PNR 2015 tiene conto di tutti i temi
economici e sociali ed è stato redatto in rispondenza alle CSR e
ai Target EU2020.
 In continuità con le scelte degli anni precedenti, il focus regionale è
strutturato in un capitolo descrittivo sulle politiche regionali,
articolate per singole CSR e Target e in un complesso di griglie
analitiche, allegate al testo, che riportano nel dettaglio i singoli
provvedimenti.
Dal PNR 2015 i traguardi regionali 2014 in sintesi (1)
Entrando nello specifico delle tematiche trattate, sul versante delle
politiche di crescita, le Regioni hanno:
 mantenuto
il percorso virtuoso basato sul principio del pareggio di
bilancio;
 hanno progredito nell’ambito dei servizi pubblici e privati;
 hanno continuato ad essere parte attiva e promotrice per facilitare
l’accesso al credito per imprese e attività di auto-imprenditorialità;
 si sono distinte per gli interventi a favore della legalità con norme ed
interventi anticorruzione e contro l’elusione fiscale;
 valorizzato l’ampliamento e il mantenimento dell’occupazione in
connessione ai processi di sviluppo economico.
Dal PNR 2015 i traguardi regionali 2014 in sintesi (2)
 Nella
composizione del contributo regionale al PNR è stato possibile
correlare direttamente alcuni temi alle priorità della
programmazione 2014-2020 per dare rilievo all’impegno strategico
integrato delle Amministrazioni regionali;
 in
questa prospettiva, con riguardo ai temi come la semplificazione
della PA e della gestione dei fondi Sie, le infrastrutture, la ricerca e
l’innovazione, gli obiettivi energetici ed ambientali, la formazione e
l’istruzione si è inteso lavorare sugli Obiettivi specifici e sui
risultati attesi, evidenziati dalle Regioni nella programmazione del
prossimo settennio, operando per una riconduzione anche ai
target UE 2020.
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