Se cercate il gas sottoterra, ditecelo Acquedotto a lago, punti da
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Se cercate il gas sottoterra, ditecelo Acquedotto a lago, punti da
Seconda 2 10 dicembre 2010 Strade chiuse, 350 firme a Ligornetto Lettere/ Il progetto dell’AET per esaminare il sottosuolo nel Mendrisiotto • Sono circa 350 le firme raccolte a Ligornetto per sottoscrivere il referendum contro la decisione presa a maggioranza il mese scorso dal Consiglio comunale, relativa alla chiusura oraria della strada del nucleo al traffico di transito. Si erano fatti promotori del referendum alcuni cittadini che non hanno avuto difficoltà, visto il risultato, a raggiungere il loro obiettivo. Le firme verranno consegnate la prossima settimana alla cancelleria comunale per le verifiche d’ufficio. I cittadini verranno poi chiamati alle urne. • Da informazioni assunte personalmente, il progetto AET TI Geo intende esaminare il sottosuolo del Canton Ticino, in particolare del Mendrisiotto. Scopo: individuare la presenza di fonti geotermiche, risorse naturali o depositi naturali per lo stoccaggio di gas. Il progetto parte dall’Alpe di Brusino per toccare le seguenti località: Serpiano, Crocifisso, zona Guana a Meride, zona a est di Tremona, zona Fornaselle, zona Segorida, zona Tana, dalla Campagna Adorna in direzione di Novazzano, Pra Signora, nelle vicinanze della dogana di Uggiate per ter- Lettere/ “Un cuore, un capanno” • Ho apprezzato molto la pagina speciale “Un cuore, un capanno” e i ragionamenti esposti, condivisibili per una regione e un Comune dove l’arte del bel costruire si è concretizzata con una specifica Università e con il testimone di validi architetti della regione. Quando però ho letto (e poi passato a vedere) il prefabbricato in zona Vignuu, ora orribile a “foglie morte”, mi è ritornato in mente un ricordo e una massima che oltre trent’anni or sono stava inquadrata nell’atrio del “grande” architetto Tita Carloni: “... un chirurgo può seppellire i propri errori. Un architetto al massimo può piantare un rampicante!”. Mai un aforisma fu tanto vero... soprattutto nell’ultimo ventennio. Alfredo Riva, Balerna • L’abete davanti a me ormai muto mi invita a far uscire la voce per sostenere quei ragazzi, quei docenti che insieme hanno dapprima progettato e poi realizzato “l’albero dell’abbraccio”. So di certo che l’idea portata in avanti non è casuale, non è un’improvvisazione dell’ultima ora, bensì è il frutto di una riflessione di un gruppo di allievi che, attraverso lo scambio di pensieri sul Natale, è giunto a sottolineare il significato di universalità, di solidarietà, dello stare insieme in un abbraccio simbolico. Le camicie, le maglie per bambini, donne, uomini, non a caso raccolte con la collaborazione di Caritas, sono state cucite, accuratamente legate tra di loro durante un’attività collegiale svolta pure nel tempo libero. Il lungo nastro è stato poi posto sull’albero a mo’ di spirale per indicare il concetto di infinito, di continuazione, senza un inizio né una fine, in una catena di solidarietà dove il messaggio è stato esplicitato con un “Io ti abbraccio!” Una decorazione insolita è vero, non abituale, non tradizionale per augurare “Buon Natale”! E chissà che i passanti indifferenti, frettolosi di Piazza Indipendenza, a suo tempo già luogo della discordia in occasione della ristrutturazione, si siano soffermati ad osservare quell’albero proprio perché diverso, si siano dati il tempo per chiedersi il significato di quell’addobbo e così averne colto il messaggio? Colludere con chi ha spogliato, fatto spogliare questo albero è accettare un gesto irrispettoso da parte di chi si arroga il diritto di imprigionare delle idee, di chi si sente detentore di una Se cercate il gas sottoterra, ditecelo minare nella campagna di Seseglio a ridosso del confine Nazionale. Quindi la ricerca di fonti energetiche quali gas, idrocarburi e geotermiche verrà effettuata. Negli anni ’70 fu già sondato il Mendrisiotto per effettuare, almeno lo spero, una mappa di giacimenti naturali nel sottosuolo. Mi ricordo che furono ritrovati punti importanti con la presenza di gas e di idrocarburi, ma che non erano sfruttabili per la profondità. I Comuni toccati hanno diritto di sapere cosa vuole effettuare l’AET sul proprio territorio e come sarà l’impatto ambientale. Secondo quanto mi è dato sapere, nell’autunno/inverno 2010/11 è prevista la linea test e la sua definizione (sarà lunga oltre 13.5 Km.), poi verranno informati i proprietari dei sedimi e i Comuni con la presentazione del progetto e l’acquisizione dei permessi di transito per le misurazioni che saranno eseguite lungo la linea test. Secondo il progetto AET TiGeo il metodo di indagine utilizzato è quello della sismica a riflessione, un principio paragonabile ad un ecoscandaglio, usato per la misurazione della profondità dei laghi e mari. La mia interrogazione presentata all’inizio dell’estate al Municipio di Coldrerio era proprio intesa a sapere cosa si voleva fare nel Mendrisiotto. Alla luce di quanto saputo, è effettivamente importante sapere cosa si vuol fare per la ricerca di gas e idrocarburi. La mia preoccupazione era fondata perché una regione come il Mendrisiotto, densamente popolata, in cui esistono solo 3 polmoni di verde per le zone di svago (Monte Generoso, Valle di Muggio, Monte S. Giorgio), la salvaguardia del territorio è cosa seria e importante. Abbiamo molti boschi che producono energie alternative e rinnovabili; inoltre il nostro distretto è molto solatio e l’energia solare è rinnovabile e non inquinante. Per quel che concerne l’energia geotermica è una soluzione buona, ma attenzione a non esagerare, il Canton Basilea insegna. Da parte mia chiedo all’AET di indire delle serate rivolte alla popolazione del Mendrisiotto, prima di iniziare qualsiasi operazione e spiegare meglio cosa l’azienda intende fare in modo dettagliato. Quanto scritto lo dovevo a chi ha seguito il problema e mi ha contattato per avere informazioni dettagliate. Mi auguro che l’AET accolga la mia proposta e vengano organizzate nel Distretto serate informative aperte a tutti i cittadini. Matteo Muschietti Consigliere Comunale PS Opinioni/ Entro fine gennaio i comuni dovranno esprimersi sul progetto Acquedotto a lago, punti da chiarire • L’acquedotto regionale del Mendrisiotto è sicuramente un’opera da realizzare, credo che su questo nessuno abbia mai avuto dei dubbi. Quello che ha fatto e ancora oggi fa discutere sono i suoi obiettivi, il suo dimensionamento e la ripartizione delle spese. Il primo progetto, presentato ai comuni circa sei anni fa, prevedeva la chiusura di tutte le fonti attualmente presenti sul territorio, sostituite dalla stazione di pompaggio a lago. La chiusura delle fonti locali ha subito fatto discutere, sia per il sovradimensionamento che imponeva all’opera, sia per il fatto che molte sorgenti forniscono ancora acqua di ottima qualità, sono garanti di una gestione consapevole del territorio e sono un patrimonio su cui la comunità ha investito e sta investendo. Viste le reazioni di diversi comuni il progetto è stato rivisto tenendo conto delle loro perplessità, dando origine a una variante sicuramente migliore e che non a caso non porta più il nome di “Acquedotto a lago”, ma quello di “Acquedotto regionale del Mendrisiotto”. Infatti il grosso passo in avanti è stato quello di voler mantenere, là dove possibile, le attuali fonti di approvvigionamento, costruendo una rete per la condivisione delle acque. Oggi il progetto è diviso in due fasi. Nella prima vengono messi in rete gli attuali acquedotti comunali creando un anello di distribuzione per tutto il Mendrisiotto; in questo modo sarà possibile ridistribuire l’acqua in esubero cedendola a chi ha carenze idriche. La seconda fase prevede la costruzione della stazione di pompaggio a lago. Ci sono però ancora dei punti decisivi che ancora non convincono: 1. È previsto di vincolare la seconda tappa del progetto, ossia la costruzione della stazione di pompaggio a lago, agli statuti dell’ente che gestirà l’acquedotto. Questo è improponibile, bisognerà invece aspettare la condivisione di tutte le fonti idriche per appurare la necessità della stazione a lago. Nel frattempo bisognerà accompagnare la costruzione della nuova rete a misure di sensibilizzazione volte a ridurre lo spreco di acqua, sia da parte del privato, che da parte dei comuni, i quali dovranno cercare di ridurre al minimo le perdite sulla rete locale. 2. Per motivi finanziari è prevista la chiusura delle fonti in località San Martino, a Mendrisio. Anche questo non è accettabile: oggi bisogna fare lo sforzo di mantenere tutte le fonti che è ancora possibile salvare. 3. La suddivisione dei costi di investimento e di gestione del nuovo impianto acuiscono un problema già oggi presente sul territorio, ossia il fatto che i cittadini pagano la bolletta dell’acqua molto diversamente a seconda del comune in cui risiedono. Se veramente il progetto ha fra i suoi obiettivi, come è auspicabile, la solidarietà reciproca, allora questa passa anche dalle tariffe finali al cittadino. Con l’attuale chiave di riparto invece si penalizzano quei comuni che oggi non hanno carenze idriche, che hanno investito e dovranno investire per mantenere le loro fonti e che parallelamente dovranno anche partecipare ai costi della nuova infrastruttura. È necessario invece avere un tariffario unico per tutti i cittadini del Mendrisiotto. I comuni entro fine gennaio dovranno esprimersi sul nuovo progetto, ma molti sono ancora i dubbi, eppure la costruzione delle opere dovrà coincidere con la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di Mendrisio. E se la discussione è già stata accesa nei singoli municipi, cosa succederà nei rispettivi consigli comunali? Ma forse queste sono solo mie preoccupazioni, visto che, anche senza alcuna decisione, un opuscolo sul progetto è già stato inviato a tutti i fuochi del Mendrisiotto. Ivo Durisch, municipale a Riva San Vitale Opinioni/ A Chiasso gli adulti si sono sottratti al confronto verità assoluta, di chi si permette di bloccare la riflessione di quei giovani che con entusiasmo hanno espresso una loro opinione sul Natale. Forse proprio questi adulti sono gli stessi che si alleano per condannare in continuazione i giovani di violenza, di prepotenza, di bullismo in un coro di generalizzazioni, facendo di ogni erba un fascio. Non passa giorno infatti che sui nostri quotidiani non appaia qualche articolo, qualche messaggio che demonizzi il comportamento dei giovani. Conferenze, dibattiti, tavole rotonde si susseguono per parlare dei giovani, come se quest’ultimi siano degli avversari che non conosciamo e che dobbiamo combattere. Un tentativo forse per dimenticare che accanto a questi giovani ci sono degli adulti, con le proprie ricchezze, ma pure le proprie confusioni, debolezze e continue ambiguità. Non è possibile dunque accedere al mondo giovanile senza inserire la riflessione in un ordine del sapere storico, universale, il mondo della grande famiglia degli uomini. L’atto di spogliare l’albero messo in atto nei confronti dei ragazzi che l’hanno decorato è stato messo in atto da adulti, da quegli adulti che come tali avrebbero un ruolo di contenimento, di protezione bero di Natale il messaggio dell’abbraccio resta un esempio di violenza tra i tanti che, seppur a volte inconsapevole, viene quotidianamente messo in atto dagli adulti nei confronti dei giovani, quali il non ascolto, il disinteresse, l’iperaccudimento, le aspettative elevate di prestazioni,… La domanda, a questo punto, sorge spontanea: con questo modello di agito da parte degli adulti come è possibile pretendere che i comportamenti violenti scompaiano dai nostri giovani? nei confronti dei minori attraverso l’esempio, le regole chiare e dei pensieri carichi di umanità. Adulti che inoltre si sono sottratti al confronto. Ad oggi non mi risulta infatti che ci sia stato da parte del Municipio il desiderio di interagire con i ragazzi per esprimere le perplessità nei confronti della loro scelta, per spiegare i motivi Flavia Cereghetti-Biondi, di un dissenso. psicoterapeuta, L’azione di chi ha tolto, di chi ha capogruppo Servizio sostegno dato l’ordine di togliere dall’al- pedagogico SMe Mendrisiotto Per le inserzioni rivolgersi a: Settimanale del Mendrisiotto e Basso Ceresio Fondato da Ernesto Stucchi nel 1932 Direttore: Fausta Ferretti In redazione: Fausta Ferretti Alfredo Carcano Paola Zappa-Silini Anna Piffaretti Redazione, amministrazione: Tipografia Stucchi SA Via Nobili Bosia 11 6850 Mendrisio Tel. 091 646.11.53/54 Fax 091 646.66.40 [email protected] C.C.P. 69-5337-1 Termine di consegna: martedì alle ore 16.00 Prezzi abbonamento: Svizzera: annuale Fr. 53.— Estero: annuale Fr. 88.— Numero separato: Fr. 1.50 Stampa: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Publicitas Chiasso Piazza indipendenza Tel. 091 695.11.00 Fax 091 695.11.04 [email protected] Oppure ad una delle nostre sedi Publicitas in Ticino Prezzi: Annunci (larg. 27 mm) cts. 71/mm Offerte di lavoro cts. 74/mm Domande di lavoro cts. 55/mm Cartomanzia, astrologia e affini (NO EROTICI) cts. 80/mm Immobiliari cts. 74/mm Annunci in appendice al testo min 289x30 mm max 289x120 mm cts. 120/mm Réclame (larg. 44 mm) cts. 190/mm Necrologi e smarriti (larg. 44 mm) cts. 175/mm Piccola pubblicità (min. 20 parole) cts 122/parola I prezzi non comprendono l'IVA