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La nuova Catania nasce sottoterra
CATANIA 24 APRILE 2015 Presentato il programma per la realizzazione della Metropolitana che verrà completata entro il 30 giugno 2016 La nuova Catania nasce sottoterra L a nuova Catania sta nascendo sottoterra. La metropolitana, infatti, con il suo grande impatto sulla mobilità cittadina, è destinata a cambiare in una manciata di mesi, il volto di Catania come è emerso dal programma di tempi e spese illustrato dal sindaco di Catania Enzo Bianco e dal Commissario della Fce Virginio Di Giambattista, i quali, dopo un'approfondita conferenza stampa, hanno guidato una visita ai cantieri sotterranei della Circum in piazza Stesicoro e in piazza Papa Giovanni XXIII. «Dopo quasi quindici anni di fermo - ha commentato il sindaco Bianco - in sette anni cambieranno la Mobilità e il volto stesso di Catania. Con il completamento della rete l’intero sistema della Mobilità a Catania è destinato a mutare profondamente. La metropolitana e l'intermodalità con Amt e Ferrovie, ma anche con sistemi di cabinovie e parcheggi scambiatori e con l’incentivo all’uso più mezzi come la bicicletta, libereranno la città da un traffico sempre più soffocante e da un inquinamento che incide pesantemente sulla salute dei cittadini». Se oggi la rete metropolitana attualmente in uso a Catania è quello, in funzione dal giugno del 1999, tra la stazione Borgo e lo scalo Galatea-Porto, lunga appena tre chilometri e 800 metri - per percorrerli si impiegano 10 minuti con una frequenza delle corse di 15 minuti sono in avanzata fase di realizzazione altre tre tratte lunghe complessivamente cinque chilometri che si prevede cominceranno a funzionare entro il 30 giugno del 2016. Tra poco meno di un anno dunque, la rete sarà quasi tre volte più lunga e partirà da Nesima, dove sta nascendo un grande parcheggio scambiatore, per raggiungere la a piazza Stesicoro, il cuore di Catania, a pochi metri da piazza Duomo. Ma non è finita. Il sindaco ha infatti spiegato che si stanno realizzando altre due tratte, i cui progetti sono stati approvati e sono già stati affidati i lavori per i primi due lotti. Le nuove tratte sono Stesicoro-Aeroporto - lunga 6,8 Km con 8 stazioni - e Nesima-Misterbianco Centro - lunga 3,9 km con 4 stazioni - che consentiranno di collegare il centro di Catania con i quartieri della periferia ovest della città, con l’Aeroporto e con Misterbianco. Per la Stesicoro-Aeroporto i lavori già appaltati sono quelli del lotto Stesicoro-Palestro lungo 2,2 km con un costo di 90 milioni di euro da completare entro il 30 maggio 2017 I lavori già appaltati per la Nesima-Misterbianco Centro sono quelli per la galleria Nesima– Monte Po, lunga 1,7 km e con due stazioni con un costo di cento milioni di euro che sarà pronta entro il 30 giugno 2017. Per completare Il programma di potenziamento la tratta fino a Misterbianco Centro (con un costo di 124 milioni già coperti, l’avvio delle procedure per l’affidamento dei lavori dovrebbe avvenire entro il 30 marzo 2016. Ma il vero e proprio miracolo è che si stima di completare i lavori fino all'aeroporto entro il 2022, in appena sette anni cioè. Il progetto, non ancora appaltato, prevede una spesa di 402 milioni da finanziare con fondi comunitari o statali e che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni. A quel punto la Città metropolitana di Catania sarà servita da 20 km di sotterranea con 24 stazioni. Nel corso dell'incontro con i giornalisti, al quale erano presenti anche gli assessori alla Mobilità Rosario D'Agata e ai Lavori pubblici Luigi Bosco, è stato sottolineato anche come, con l’apertura della stazione metropolitana di Nesima, si giungerà all’integrazione modale tra Fce e Amt. Nel parcheggio, infatti, più funzionale dopo la realizzazione di adeguate strutture di accoglienza, è prevista un’area per la sosta dei bus Fce. Nesima acquista dunque tutte le caratteristiche per divenire un polo d’interscambio strategico nel sistema della mobilità dell’intero territorio urbano etneo. Scoppiata la protesta delle associazioni cittadine contro il degrado in cui versa il polmone verde della città Il degrado irreversibile del Giardino Bellini Durissima la lettera, su condizioni attuali e lavori fatti, diffusa dal Comitato SOS Villa Bellini «Sono passati quasi cinque anni dalla riapertura totale del Giardino Bellini a seguito dei lavori di “riqualificazione”, lavori che non solo non hanno tenuto in considerazione la struttura storico-artistica del bene monumentale, qual è la Villa, ma non sono stati realizzati e completati nel rispetto del progetto andato in appalto (visto e considerato che sono stati chiesti altri milioni di euro per finire di restaurare le settecentesche strutture ipogee: Casina e Labirinto del Principe Biscari antecedenti alla stessa Villa). A tutto ciò si aggiunge lo scempio di parte del Giardino che sotto molti aspetti fa rimpiangere il suo stato in essere prima dell’inizio dei lavori, che hanno depauperato l’immagine in parte settecentesca ma in prevalenza ottocentesca del bene culturale più amato dalla sua nascita dai catanesi (anche se forse il rapporto “viscerale” tra cittadino e Villa si è rotto dal trascorrere del tempo e delle generazioni). Impressionanti sono le pessime condizioni in cui versa l’unico Palco della musica della città, ridotto in uno stato pietoso, sito sulla collina sud ed in stile moresco, nato contemporaneamente alla Villa, inaugurata nel 1883, rischia di fare la fine di quello che fu l’originale chiosco cinese in legno dello stesso periodo andato in fumo in modo doloso nel 2001 e di cui fino ad oggi, e forse per sempre, si sconoscono i responsabili. Palco della musica, che fino alla fine degli anni ’50 vedeva ogni domenica mattina il concerto della banda musicale e oggi ridotto a una sorta di rudere della sua bellezza, eppure il progetto milionario (con tanto denaro si sarebbe potuto costruire un parco in città!) di riqualificazione del Giardino avrebbe previsto anche il suo restauro così come tante altre parti dello stesso abbandonate a se stesse. Come sono stati utilizzati i tanti milioni finanziati dall’Unione europea, di cui si sconosce l’ammontare complessivo e la conseguente rendicontazione ufficiale visto che anche il Comune avrebbe partecipato economicamente al restauro anche se ovviamente non previsto, di cui ancora oggi dopo cinque anni dall’inaugurazione surrettizia di fine dei lavori di riqualificazione dello storico e martoriato Giardino nessuno, se non i diretti interessati, è a conoscenza. Riqualificazione fittizia in quanto i lavori effettuati non corrispondono a quello che prevedeva il progetto dato in affidamento tramite gara d’appalto. Gara d’appalto che, non essendo stata pubblicizzata a livello di Unione europea, dato che i fondi provenivano da tale istituzione, avrebbe visto l’Amministrazione comunale risarcire dalla somma finanziata il 20% che corrisponderebbe a circa tre milioni di euro. Da dove poi sia stata prelevata tale somma non è dovuto sapere così come non è dovuto sapere se siano stati individuati dei responsabili. Tutto ciò sembra sottoposto ad una sorta di “segreto di Stato”. Così come l’Amministrazione passata di centro-destra anche l’attuale di centro-sinistra non ha istituito, richiesta dal Comitato in tutte le forme dirette e a mezzo stampa, quella Commissione d’indagine amministrativa che avrebbe dovuto essere composta da Consiglieri comunali dei vari schieramenti e che avrebbe potuto (si potrebbe ancora realizzare ma manca del tutto la volontà politica) fare chiarezza sui tanti punti oscuri dell’intero iter dei lavori di riqualificazione del Giardino Bellini, iter che non ha avuto e non vede ancora la fine, vista l’insensibilità o/e ignoranza sui beni culturali delle Istituzioni e politici e l’assenza totale di ‘forze pensanti’ dal mondo Universitario e da quello degli ordini professionali competenti oltre a quelle associazioni e fondazioni che dovrebbero, a parole, tutelare i beni storici e paesaggistici preferendo le iniziative istituzionalizzate e un complice silenzio». www.leggimionline.it Approvata la variante al PRG riguardante il Piano Urbanistico Attuativo “Catania Sud” La Regione dice “Sì” al Pua Sbloccato il progetto Stella Polare: 120mln mq, darà lavoro a 1000 persone Forse è la volta buona che il Piano Urbanistico Attuativo “Catania Sud”, il Pua, diventi realtà. L’assessorato regionale Territorio e Ambiente ha infatti emesso il Decreto con cui viene approvata la variante al Prg concludendo, dopo oltre quindici anni, l’iter avviato dal sindaco Bianco nella sua precedente sindacatura, per valorizzare il litorale della Plaja una delle più importanti scommesse sul futuro di Catania che avrà, o potrà avere, importanti ricadute in termini di richiamo turistico ed economico. Il decreto firmato dal dirigente generale Salvatore Giglione riconferma sostanzialmente l’impostazione della giunta Bianco (che aveva recepito le osservazioni del Comitato Regionale dell'Urbanistica) proposta nella seduta del consiglio comunale del 21 ottobre scorso prevedendo infrastrutture e servizi a bassa densità ricettiva nell’ottica di una riqualificazione eco compatibile della Plaja, attraverso la realizzazione di un sistema integrato di fruizione del litorale sabbioso, un parco costiero, impianti sportivi, un grande centro polifunzionale, verde urbano e parcheggi. I numeri forniti da Stella polare, la società che ha presentato il progetto, sono davvero notevoli: il complesso immobiliare avrà sede in un’area di circa 120 milioni di mq e ospiterà un Palazzo dei Congressi, un acquario, il Parco Stella Polare, un parco divertimenti e numerose strutture sportive. Stella Polare cederà al Comune di Catania il 40% del terreno di sua proprietà (pari a 523.542 metri quadri), su cui realizzerà a proprie spese le seguenti opere di urbanizzazione: parcheggi per 136.220 mq, strade per 95-122 mq, il parco urbano costiero, per 257.659 mq, isole attrezzate per 21.517 mq. Previsti anche negozi, di dimensioni medie sotto i 200 metri quadrati - che dovranno essere legati all'attività dell'acquario o comunque essere a servizio degli utenti. La previsione occupazionale è di oltre mille persone da impiegare nelle varie strutture. «Finalmente - ha sottolineato il sindaco Bianco - possiamo parlare al passato delle vicissitudini che il Pua ha dovuto affrontare negli anni e non posso che prendere atto con soddisfazione che la Regione ha approvato il Piano da noi portato avanti recependo una parte significativa delle osservazioni avanzate da ordini professionali, organizzazioni no profit e asso- ciazioni ambientaliste e, soprattutto, impedendo che nell’area nascesse un nuovo centro commerciale. Una grande occasione per la nostra Città che va sfruttata al meglio per il rilancio di un’ampia fetta del nostro territorio in cui sono piantate opportunità di lavoro e di sviluppo che auspichiamo quanto prima germoglino». Nel Decreto viene rigettata, conformandosi così all’orientamento della giunta Bianco e del Consiglio comunale che all’unisono si erano anch’essi espressi negativamente, l’osservazione proposta dai titolari del Palaghiaccio che avevano fatto pervenire al Cru una relazione tecnica che promuoveva la trasformazione urbanistica della struttura da sportiva a centro commerciale. Nello stesso documento la Regione ha ritenuto “non accoglibili” le contro deduzioni contenute in un emendamento votato dal consiglio comunale relativi agli interventi urbanistici in variante allo strumento urbanistico, che così rimangano classificati come piani di lottizzazione con il conseguente aumento di tutela e garanzia delle procedure visto che i singoli progetti realizzativi dovranno essere sottoposti all’esame del consiglio comunale preventivamente corredati di Via/Vas. Parzialmente accolta invece la previsione, contenuta in un altro emendamento votato dal consiglio comunale, di incrementare il limite del 20% delle superficie dei parcheggi da destinare a impianti fotovoltaici e di aumentare da 8 a 9 metri le altezze massime delle strutture ricettive ubicate oltre i 300 metri dalla battigia. “Dopo l'approvazione del Piano da parte della Regione adesso tocca ai privati - ha aggiunto Bianco - con cui occorre lavorare con grande sinergia e collaborazione. Attueremo un rigido protocollo per la legalità da stipulare con il Prefetto. Ci baseremo sul rispetto delle leggi e trasparenza sia sulle procedure che verranno seguite sia sui fondi che saranno investiti”. L'area interessata dal Pua è complessivamente di 1.243.000 di metri quadrati, la parte dedicata alle costruzioni di 185.000, con indice di edificazione, dunque, di appena 0,15 mq/mq. La superficie da cedere al Comune sarà di 513.000 metri quadrati (oltre 50 ettari), suddivisa in un parco urbano (273.000 mq), parcheggi (160.000) e strade (80.000). Prima Assemblea civica a Villa Fazio Gli incontri si terranno tutti i giovedì pomeriggio Insieme per la riqualificazione di un quartiere che appartiene a tutti, è stato questo il tema della prima assemblea civica che si è svolta nel Polo Educativo Librino Villa Fazio che ha coinvolto una numerosa platea, interessata e incuriosita, da “C’era… domani Librino”. Il primo dei tanti appuntamenti nei quali coloro che vivono il quartiere di Librino condividono idee ed esperienze e uniscono le forze nel percorrere un cammino comune: la riqualificazione del proprio territorio. Sono molte, e diverse tra loro, le realtà che operano nel quartiere e per il quartiere ma attraverso una voce forte, e soprattutto unanime, sarà possibile portare avanti un progetto che sia concreto ed efficace. Parla di «scintille di speranza» l’assessore comunale alla Valorizzazione di Librino Rosario D’Agata riferendosi alle tante iniziative che rendono il quartiere vivo e alimentano la speranza che possa essere costruito un futuro migliore grazie all’apporto di tutti: associazioni, enti, cittadini e amministrazione comunale. Presenti all’evento, inoltre, i rappresentanti del Consorzio Sol.Co., Rete di Imprese Sociali Siciliane e del Centro Studi Opera Don Calabria partner del progetto integrato di sviluppo urbano che ha favorito la nascita del Centro di aggregazione giovanile di viale Sisinna indirizzato agli adolescenti, ai giovani di Catania e alle loro famiglie. Ogni giovedì alle ore 18, sempre a Villa Fazio, si incontreranno tutti coloro che vorranno contribuire alla costruzione del proprio domani. Una volta al mese, invece, sarà convocata l’Assemblea civica per dare risalto e valorizzare i risultati fino ad ora ottenuti e concentrarsi su nuovi obiettivi. Confesercenti, nasce lo sportello per i giovani e le imprese La sede di Confesercenti Catania è diventata luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro e di assistenza alle imprese che vogliono attivare i tirocini formativi nell’ambito del programma Garanzia Giovani finanziato dal Ministero. Nella sede di viale Vittorio Veneto è infatti operativo lo Sportello Garanzia Giovani, un'importante occasione per le aziende che possono beneficiare delle agevolazioni previste a livello regionale rinnovando il capitale umano e investendo su ragazzi dai 18 ai 29 anni di età. «In risposta alla V crisi, lo sportello vuole diventare un valido supporto per far crescere e rinnovare le aziende e fornire importanti opportunità per i giovani per costruirsi un futuro», ha spiegato il direttore di Confesercenti provinciale, Salvo Politino. Possono ospitare i tirocinanti tutti i privati che sono in regola con la normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con le disposizioni previste della legge per il diritto al lavoro dei disabili e che non hanno effettuato licenziamenti per attività equivalenti a quelle del tiro- cinio nei dodici mesi precedenti. Il datore di lavoro può ospitare fino a 2 tirocinanti se in azienda ci sono da 0 a 5 dipendenti a tempo indeterminato o determinato. Fino a 4 tirocinanti per aziende da 6 fino a 20 dipendenti. Dai 21 dipendenti in su è possibile inserire il 20% di tirocinanti. La durata del contratto è di sei mesi. Ai giovani sarà corrisposto dall’Inps un’indennità pari a 500 euro lordi mensili. Al termine, qualora si proceda all’assunzione del giovane, al datore sarà riconosciuto un bonus occupazionale commisurato alla tipologia di contratto sottoscritto.