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gli egiziani

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gli egiziani
GLI EGIZIANI
Dai villaggi Paleolitici ai due Regni
• Contemporaneamente alle città della Mesopotamia nascono
le città dell’Antico Egitto che avevano il loro centro politico,
religioso ed economico nel tempio e nel palazzo.
• Dall’unione di queste piccole città si formano due regni
contrapposti e in continua lotta tra di loro: ALTO EGITTO (a
sud, dove nasce il Nilo), con capitale Tebe; BASSO EGITTO (a
nord, sulla foce del Nilo), con capitale Menfi.
• Nel 3150 a.C. Narmer, sovrano del Sud, unifica il Paese e
diventa il primo faraone.
• Da quel momento 30 dinastie di sovrani per quasi 3000 anni
di storia.
Tre grandi periodi
Antico Regno - Età
delle Piramidi
(2700 – 2155)
Nuovo Regno
Grande prosperità.
(1575 – 1087)
Dopo circa un secolo
l’Egitto viene
riunificato e
trasformato
nell’Impero più solido
dell’epoca.
Spedizioni militari e
commerciali.
Medio Regno
(2134 – 1786)
Politica di espansione
dei faraoni della XII
dinastia: Siria e Nubia.
Ricchezza e stabilità.
Faraoni figure
potenti.
Piramidi di Giza e
Sfinge
Primo periodo
intermedio.
Il faraone perde
potere. Attacchi
esterni.
Crisi economica
La Valle dei Re
Secondo periodo
intermedio. Lotte
interne tra dinastie
rivali. Predominio di
capitribù stranieri
(HYKSOS) che
introducono
innovazioni come il
cavallo e il carro da
battaglia
LA DECADENZA DELL’EGITTO
Lotte interne tra sacerdoti, sempre più
potenti, e faraoni, sempre meno autorevoli.
Dal VII secolo il Paese diviso diventa preda per
conquistatori stranieri:
• Assiri e Persiani
• Macedoni (Alessandro Magno)
• Romani (30 a.c.)
I siti archeologici
Il Faraone e la Teocrazia
• Pur vivendo tra gli uomini come essere
mortale egli è figlio del dio RA, il Sole, e
pertanto tutto dipende la lui.
• Accentra nelle sue mani tutti i poteri, quello
politico ma anche quello religioso quindi
l’Egitto è una Teocrazia.
• La società egiziana è fortemente gerarchizzata
Piramide sociale
FARAONE
VISIR
NOMARCHI (governatori dei 42
distretti), ALTI SACERDOTI
(amministrano le ricchezze dei templi),
CAPI DELL’ESERCITO
SACERDOTI, SOLDATI, SCRIBI
ARTIGIANI E MERCANTI
CONTADINI
90% della popolazione
SERVI
Prigionieri di guerra
Grande Enneade
ARIA
PRIMA DONNA
CIELO
TERRA
OLTRETOMBA E PARTO
MORTE E AGRICOLTURA
DESERTO
GUERRA FORZA
MATERNITA’
CIELO, FIGLIO DI ISIDE ED OSIRIDE
La scrittura
Tre forme di scrittura per gli egizi:
• GEROGLIFICA, ufficiale, più difficile, utilizzata
sui monumenti e papiri ufficiali.
• IERATICA sacra, più semplice, usata dai
sacerdoti per trascrivere i testi religliosi.
• DEMOTICA più facile, uso quotidiano.
Il significato dei segni della scrittura geroglifica
è rimasto misterioso fino al 1822.
La stele di Rosetta
• Nel 1822 uno studioso francese riesce a
decifrare una stele ritrovata sul delta del Nilo
durante la campagna d’Egitto di Napoleone.
La stele contiene un decreto sacerdotale del
196 a.C. ed è scritta in geroglifico, demotico e
greco.
• Dopo la sconfitta di Napoleone la stele passò
nelle mani degli Inglesi che la custodiscono
tuttora nel British Museum di Londra.
Stele di Rosetta
LA DONNA
• L’ampiezza dei diritti delle donne egiziane non fu mai
eguagliata da nessun paese al mondo fino alla prima
guerra mondiale.
• Se nell’epoca moderna si può parlare di diritti femminili
in campo sociale ed economico (anche se non in tutti i
Paesi), dal punto di vista spirituale i vertici toccati dalle
egizie non sono stati mai più raggiunti dopo la fine
della civiltà faraonica. Le egizie vissero in un mondo in
cui la donna non era né avversaria né rivale dell’uomo.
In questo mondo la donna poteva realizzarsi come
sposa, madre, lavoratrice, iniziata ai misteri del tempio,
senza perdere la propria identità a vantaggio del
maschio.
La dea Nut
Per gli egizi, Nut era la dea del cielo e della nascita. Viene rappresentata in vari
modi, ma forse il più interessante è quello mostrato in questo papiro, in cui la dea
(la donna nuda con i piedi e le mani per terra) abbraccia il mondo e le sue attività,
simbolizzate dalle figurine e dai geroglifici racchiusi nell'arco del corpo della dea, e
sostiene la volta celeste. Secondo la curiosa credenza degli egizi, Nut la mattina
ingoiava le stelle e partoriva il sole, il quale percorreva tutto il suo corpo per poi
venire a sua volta ingoiato la sera, in modo che Nut potesse partorire di nuovo le
stelle.
La dea Nut
• Colei che inghiotte il Sole al tramonto e lo mette al
mondo all’alba è una donna di incommensurabile
grandezza. In lei ogni notte si riproduce l’alchimia della
creazione da lei ogni mattina nasce una nuova luce.
Con lei appaiono tutti gli esseri viventi che trovano
nella sua persona la loro piena realizzazione.
• Questa percezione del ruolo della donna celeste, delle
dee, della polarità femminile della creazione fu
all’origine del rispetto che la civiltà faraonica tributò
alle donne e del ruolo che riservò loro nella società, a
qualsiasi livello.
La nascita
• La nascita di una femmina era ben accetta come
quella di una maschio: mai, nel corso della storia
faraonica, le bambine sono state uccise o
abbandonate, come accadeva invece in Grecia o a
Roma.
• Ogni egizia era come Iside per il suo neonato:
doveva accarezzarlo spesso per ipnotizzarlo,
come la grande dea aveva fatto con Horo. La
mano materna trasmetteva infatti un’energia
positiva, indispensabile alla buona salute del
bambino.
La famiglia
• La struttura della famiglia, al tempo dei faraoni, era
semplice e chiara: una padre e una madre, con uguali diritti
e doveri, e i loro figli. Questo è il nucleo centrale, al quale si
accompagna un profondo rispetto per i nonni.
• La famiglia egizia non è molto numerosa: in media due figli,
massimo quattro. Esistevano anche coppie senza figli e
parecchi single che comunque erano rispettati dalla
comunità.
• Il faraone, per essere certo di avere un erede, poteva avere
molte mogli, ma una sola era la “grande sposa reale” che
governava insieme al sovrano e prendeva il suo posto in
caso di morte.
L’infanzia
• I bambini neonati venivano portati in un cesto
o legati al corpo con un telo di lino. Quando
imparavano a camminare potevano andare a
giocare con i coetanei, nudi, a meno che non
facesse troppo freddo. Portavano al collo un
amuleto protettore. Anche le bambine
stavano spesso e volentieri nude, fino alla
comparsa delle mestruazioni.
Foto: parte di un rilievo tombale di Tebe (faraone Montuemhat, XXV dinastia)
ora al Brooklyn Museum di NY.
Raffigura una madre con il figlioletto legato al corpo, nei campi.
I giochi
• Nuotano nei fiumi e nei canali, in piscina se
provengono da famiglie agiate.
• Bambole, giochi di legno, giochi di società,
animali domestici (cani, gatti, scimmie).
• Ginnastica, giochi con la palla.
Le ragazze egiziane non erano confinate
all’interno delle mura domestiche ma avevano la
possibilità di praticare sport e giochi nonché di
riunisti fra amiche senza chiedere permesso ai
maschi.
Esempi di giochi egiziani
L’educazione
• I genitori esigevano educazione e rispetto dai
figli. Questi erano considerati dei “bastoni storti”
da raddrizzare. I due difetti fondamentali dei
ragazzi erano la sordità alle raccomandazioni e
l’ingratitudine.
• La scrittura e la lettura erano accessibili sia ai
maschi sia alle femmine, presso la scuola del
villaggio. Per proseguire gli studi bisognava
recarsi in città o farsi ammettere alla scuola di un
tempio.
La regola e l’ordine
• Alla base di ogni educazione sta la conoscenza e il
rispetto di Maat, la divinità che rappresenta la regola
universale, l’ordine cosmico.
• Nel quotidiano significa amare la verità e detestare la
menzogna, evitare gli eccessi e le passioni devastatrici,
non considerarsi il centro del mondo, praticare la
solidarietà, saper ascoltare, apprezzare il silenzio e
parlare a proposito, rispettare la parola data, non
reagire al minimo impulso esterno, riconoscere la
presenza del sacro e del mistero in ogni cosa e cercare
di agire con rettitudine.
Maat
• La dea Maat veniva rappresentata come una donna con le ali ed
una piuma sulla testa. Questa piuma giocava un ruolo simbolico
assai importante nelle credenze relative al passaggio dell'anima del
faraone nell'aldilà, come si vede nella foto successiva. Questo
papiro moderno riproduce fedelmente un dipinto all'ingresso della
tomba di Nefertari, moglie di Ramses II.
La piuma di Maat
Negli inferi così come erano intesi
dalla religione egizia (il Duat), i
cuori dei morti erano soppesati
nella stanza delle due verità su
una bilancia custodita. Su uno dei
piatti veniva posto il cuore del
defunto, mentre sull'altro c'era la
piuma di Maat. Se pesava più di
questa, il cuore veniva divorato da
una creatura mostruosa e il suo
possessore era condannato a
rimanere nel Duat.
In caso
contrario, l'anima pura di cuore
veniva condotta da Osiride
nell'Aaru (residenza dei morti,
sorta di paradiso).
Frammento di un pilastro
della tomba di Seti I (XIX
dinastia), Valle dei Re,
custodito presso il Museo
archeologico di Firenze.
Le professioni delle donne
• Padrona di casa. Grande importanza veniva data
all’igiene, a tutti i livelli sociali. Il corpo, i vestiti e la
casa venivano lavati e disinfettati. È questo il principale
motivo per cui l’Egitto dei faraoni non venne colpito da
nessuna epidemia di vasta portata.
• Sposa reale: a capo dello Stato accanto al faraone.
• Alta funzionaria: Visir, direttrice di una provincia, di
una città o di una circoscrizione amministrativa.
• Tutte le funzioni potevano essere ricoperte da una
donna, fuorché quelle militari.
Bibliografia
• C. Jacq, Le donne dei faraoni. Il mondo
femminile dell’antico Egitto, Mondadori, 1997.
• E. Bresciani, Sulle rive del Nilo, Laterza, 2000.
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