Dirigente UD Gallipoli Enrico, funzionario AP Cacchio Maria. il il il
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Dirigente UD Gallipoli Enrico, funzionario AP Cacchio Maria. il il il
Resoconto integrale n. 15/A X LEGISL4 TURA SEDUT1 DEL 22 FEBBRAIO 2016 RESOCONTO INTECRÀLE N. IA DELLA SEDUTA DI AUDIZIONE III COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE DEL 22 FEBBR4IO 2016 Argomento: “Griglia dei Regi Lagni”. Sono presenti i Consiglieri Gianpiero Zinzi (FI), De Pascale Carmine (PD), Muscarà Maria (M5S). Intervenuti: Di Rosa Clemente Uff. Legale Consorzio Generale Bonifica Volturno, Mastracchio Camillo Dirigente area tecnica Consorzio generale di bonifica del Volturno, Picaro Raffaele Presidente CDA Gisec SPA, Russo Dimitri Sindaco Castel Volturno, Raimondo Staff Sindaco di Castel Volturno, Traettino Francesco Consigliere comunale Comune di Castel Voturno, Viparelli Paolo Dirigente tecnico SMA Campania. — — — — - — — Prestano assistenza tecnica alla seduta il Dirigente funzionario UD P0 Gallipoli Russo Enrico, Fabiola funzionario AP Cacchio Maria. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CIANPIERO ZINZI Inizio lavori ore 12.30 e il il PRESIDENTE (Zinzi): Buongiorno a tutti. Vi ringrazio di essere presenti in quest’audizione. Scusateci del ritardo ma abbiamo avuto una mattinata intensa con Ufficio di Presidenza e poi Commissione nella quale abbiamo discusso, benché questa non sia una Commissione legislativa, di una proposta di legge che porteremo Commissioni nelle competenti condivisa da tutti i componenti della Commissione. Lo spirito di questa Commissione è proprio quello di vivere i problemi e le questioni che ci provengono dal territorio con uno spirito propositivo ed è questo Io spirito e fa ragione per cui ci troviamo qui riuniti tutti per affrontare un problema reale che c’è stato rappresentato nei fatti dalle vicende che già conosciamo, ma che poi per fare una ricostruzione se vogliamo cronologica c’è stato rappresentato a seguito di una lettera di una specifica richiesta del Sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, che a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il Sannio, nel sentirci mi ha anticipato che mi avrebbe scritto e che avrebbe scritto alfa Commissione per affrontare la questione Regi Lagni a seguito di una quantità impressionante di rifiuti depositata sul litorale e quindi nel Comune di Castel Volturno. Nei giorni scorsi c’è stata un’audizione in VII Commissione, la Commissione Ambiente, in cui il Sindaco non era presente, ma c’erano dei rappresentanti dell’Amministrazione di Castel Volturno ed in cui si è discusso tra le tante problematiche anche della problematica e della griglia dei Regi Lagni. In quell’occasione il dottor Palmieri era presente, ha provato a dare le risposte che competono il suo settore creando un minimo di prospettiva di risoluzìone dei singoli problemi, molto complesso era rispondere e molto complesso sarà risolvere tulle le questioni poste, però da li io che sono componente di quella Commissione mi sono offerto per riunirci e per — — Resoconto integrale a 14/A X LEGISL4 TUK4 affrontare nel concreto una di juelle questioni, ossia il tema della griglia dei Regi Lagni. Faccio una sorta di cronistoria, il Consiglio regionale si è già occupato della vicenda, correggetemi se sbaglio, c’è già stata una precedente aud izi o ne in Commissione Trasparenza il 5febbraio2015, poi si è svolta una riunione successivamente presso il ciclo integrato delle acque il 6 maggio 2015 in seguito aVa quale i soggetti presenti, molti dei quali presenti anche oggi, addivenirono a delle conclusioni, magari potremmo partire proprio da quelle. In seguito a questi incontri, diversi Commissione la parlamentare d’Inchiesta nel settembre 2015 ha affrontato la questione Regi Lagni ed io, mettendo insieme tutti questi pezzi, nell’ottobre del 2015 ho scritto all’assessore Bonavitacola, al Vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente chiedendogli di intervenire, poi vi farò avere copia di quella lettera. Ripartendo da tutti questi pezzi del puzzle che questa mattina ci troviamo a ricomporre, dobbiamo capire quale piano la Giunta regionale intende avere per quest’impianto perché ci avviciniamo alla stagione estiva e perché chiaramente la vicinanza dell’estate, la necessità di dotare il Comune di Castel Volturno di strumenti minimi di gestione di un periodo che è centrale sotto il profilo economico per il territorio ci impone una riflessione che è quella di dare continuità a tutto questo tipo di attività e non soltanto di affrontare le questioni per risolvere le emergenze. Per questo ne parliamo oggi, nel mese di febbraio, per evitare che d’ora in avanti le prossime estati siano caratterizzate dalle solite questioni, Parto dall’obiettivo finale che è di investire la Giunta regionale, con l’aiuto del settore ambiente e con l’impegno della III Commissione Speciale, Terra dei Fuochi, Ecomafie e Bonifiche, su possibili soluzioni da individuare insieme e da portare a definizione perché sappiamo che attraverso delle scelte politiche chiare si può SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 — arrivare a risolvere questioni che sembrano irrisolvibili. Direi di cominciare il nostro giro di riflessioni partendo proprio dal Sindaco di Castel Volturno, come dicevo è dalla sua istanza che ha preso le mosse quest’audizione, credo che da quell’istanza si debba partire per arrivare a chiudere definitivamente la questione, arrivando ad una soluzione che sia concretamente attuabile. Sindaco Russo, prego. RUSSO DIMITRI Sindaco di Castel Volturno: Ringrazio il Presidente per la convocazione, grazie a tutti i partecipanti. Più che preoccuparmi di cosa accadrà in estate, sono molto preoccupato su cosa accadrà nei prossimi giorni. Per chi non lo sa, la griglia non funziona più e dunque è rimasta questa parete che chiude tutta la luce della foce dei Regi Lagni e quindi, da quando non ha smesso di funzionare la griglia c’è un accumulo di rifiuti che ovviamente non fa scorrere più l’acqua verso il mare e il livello dei Regi Lagni adesso che non sta piovendo è altissimo. Siccome a fine febbraio e inizio marzo è il periodo in cui ci sono le piogge più forti, com’è successo l’anno scorso, il problema non è più dei rifiuti che arrivano sulla spiaggia perché i rifiuti non arrivano sulla spiaggia, sono li bloccati, il problema è di natura idraulico, il problema è che il livello si sta alzando e con le prossime piogge tutte le abitazioni e tutte le aziende agricole che stanno lungo i margini dei Regi Lagni, già adesso hanno la merda nella fattoria, nelle loro fattorie, nelle loro masserie e quindi tra poco arriverà di tutto e di più. Siccome tutto il sistema, come ci può confermare il Consorzio di Bonifica, dei canali è collegato a Regi Lagni, anche i canali non riescono più a portare l’acqua piovane, le acque bianche e quindi il territorio, com’é successo a febbraio e a marzo dell’anno scorso, con tanto di ingegnere nominato dalla Regione Campania che vennero a certificare, il territorio di Castel Volturno è stato ‘l Resoconto integrale i,. 14/A X LEGISLATURA completamente allagato e questo si ripresenterà sicuramente. Il problema oggi, ancora prima dei rifiuti che arriveranno sulla spiaggia, è come togliere quel tappo davanti ai rifiuti. Per cui o ripristiniamo la griglia e sarebbe quella più auspicabile, ricordiamo che la griglia non è che risolve il problema dell’inquinamento, ma almeno non fa arrivare tutta quella monnezza sulle spiagge, di questo stiamo parlando, arrivano carcasse di macchine, di bufale, plastica e qualsiasi tipo di rifiuti che vengono asportati dai Regi Lagni, quindi o rimettiamo la griglia e in subordine la togliamo proprio, ma non può stare così perché adesso stiamo facendo un disastro ambientale. Era nata per cogliere i rifiuti e toglierli e abbiamo creato una vera e propria discarica, è un tappo. Ancora prima di essere convocato in questa Commissione, probabilmente era successo prima, ho chiesto una convocazione per giovedì alla prefettura perché gli operatori del settore, parliamo delle aziende agricole che sorgono nei pressi delle sponde dei Regi Lagni, sono venuti al Comune veramente in lacrime a dire: Sindaco, se non risolvere siamo disposti ad andare con i nostri mezzi a creare un po’ di luce in quell’area, almeno far uscire un po’ d’acqua e farla arrivare a mare. Addirittura volevano che io emanassi un’ordinanza che autorizzasse a fare una cosa del genere, ma non posso emanare un’ordinanza che crea un disastro ambientale. Ecco perché ho chiesto un incontro alla Prefettura, per vedere chi si assume la responsabilità di autorizzare a fare almeno un intervento del genere che riguarda non certo la rimozione totale o la gestione dell’impianto e della griglia laddove venisse reinstallata, ma soprattutto di evitare che appena inizia a piovere si fanno di nuovo gli allagamenti com’è successo l’anno scorso. Sulla questione specifica, ritorno all’ultimo incontro che facemmo in Regione Campania, una sorta di Conferenza dei Servizi convocata dal professor Massarotti, lì bene o male una SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 soluzione la individuammo perché oggi il problema non è di chi è la responsabilità o meno, se iniziamo con le responsabilità politiche non avrebbe senso nemmeno questo tavolo, il discorso è dove trovare i soldi per la gestione. All’epoca anche il Consorzio di Bonifica disse: uNoi siamo disposti a gestire l’impianto”. Sarebbe disposta la Sma Campania e la società che gestisce i depuratori, il problema è trovare i soldi. Come è solita alla italiana o alla Regione Campania, non ci si è preoccupati di stabilire cosa mettere sul bilancio e su quale bilancio prevedere la spesa. Fu trovata una soluzione, la soluzione era quella di ripartire questo costo che era intorno ai 700 mila euro annui alle varie società provinciali che gestivano le discariche in modo che questo costo diviso per le varie società, diviso per i Comuni che scaricavano nelle discariche, diviso sulle singole bollette dei singoli contribuenti, alla fine si parlava di pochi centesimi per ogni singolo contribuente all’anno e quindi qualcosa di irrisorio sulla bolletta che poteva essere utilizzato come strumento per garantire in eterno la gestione della griglia. E una soluzione che secondo me va messa subito sul tavolo se è possibile, se è immediata o se in alternativa c’è una soluzione ancora più celere per la gestione. Il problema è solo di natura economico. PRESIDENTE: Direi di ascoltare il dottor Mastracchio per il Consorzio di Bonifica del Volturno. MASTRACCHIO CAMILLO Consorzio di Bonifica Volturno: Buongiorno a tutti. Vi ringrazio per l’invito. Il Sindaco sostanzialmente ha raccontato anche la posizione del Consorzio che è stata già ribadita non solo negli incontri del febbraio 2014, ma anche ripetuto sostanzialmente quello che è stato detto dei ulteriori incontri che sono stati fatti sia in Regione sia con il professor Massarotti. - i Resoconto integrale i,. 14/A X LEGISL4 TURA Volevo fare una semplice precisazione, questa precisazione è il vero motivo per il quale il Consorzio è seduto al tavolo. lI 23 marzo del 2005 il Consorzio è stato individuato dal commissario di Governo per l’emergenza idrogeologica quale ente gestore dei Regi Lagni. Questa consegna si è poi formalizzata nei primi mesi del 2006 perché sono stati trasmessi tutti gli incartamenti necessari alla gestione effettiva del canale Regi Lagni e quindi con tutti quanti gli incartamenti relativi ai lavori, gli stati finali che sono stati fatti dal Corin e con tutte quante le pratiche che dovevano essere completate, afferenti ad un problema delle espropriazioni che ci siamo fatti carico di concludere, Il motivo per cui siamo seduti è quest’ordinanza. Abbiamo sempre ribadito un concetto che è contenuto nella legge regionale che disciplina le attività dei Consorzi i quali, pur essendo delegati dalla Regione Campania per la manutenzione e la gestione di opere che vengono elencate nell’articolo 2 di questa legge, nello stesso articolo 2 al comma 3 individua, la legge, un adempimento molto preciso. L’adempimento dice: “Il Presidente della Giunta regionale leggo testualmente con apposito provvedimento individua le opere di cui al presente articolo che sono da considerarsi di preminente interesse regionale agli effetti di quanto previsto all’articolo 12”. Nell’articolo 12, in buona sostanza, c’è la copertura di queste spese. Siamo stati individuati quali enti gestori dei Regi Lagni, il canale Regi Lagni che è un’opera che in interessa una pluralità di Comuni, una pluralità di esigenze, non è soltanto un problema che è il recapito dei 4 depuratori più grossi della Regione Campania, ma è anche il recapito di 2 importantissimi impianti idrovori, quello di San Sossio e quello di Casa Diana, motivo per cui il Comune di Castel Volturno è andato sottacqua per quasi 20 giorni, perché c’è stato un ingente furto, in verità non è stato l’unico, ne abbiamo contato 26 solamente su quell’impianto che — — SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 hanno completamente distrutto l’impianto e noi andiamo li con quattro soldini a mettere a posto i fili come se fossimo noi i colpevoli del fatto che ci sono dei ladri. Tenete conto che la stessa vigilanza ha avuto conflitti a fuoco, sono stati minacciati, insomma, vi risparmio i particolari. Due grandi impianti idrovori scaricano nei Regi Lagni, scarica nei Regi Lagni un altro importantissimo canale dell’Apramo che che raccoglie tutte le acque che da Santa Maria la Fossa, tutta la parte retro arginale del Volturno, quindi sotto l’aspetto idraulico raccoglie tutta la più importante parte della pianura campana, la famosa terra dei Mazzoni, viene drenato dall’Apramo che è un affluente dei Regi Lagni. Ove c’è un problema idraulico sulla griglia, come ha detto il Sindaco, questo influenza tutto il sistema idraulico e stiamo parlando di qualche centinaio di chilometri che afferiscono al punto di confluenza. Le motivazioni per cui il consorzio è seduto al tavolo è: siamo gestori, questo benedetto decreto della Giunta deve essere fatto, è un canale di preminente interesse regionale? Al successivo articolo 12 la norma dice che tutte quante le opere di preminente interesse regionale sono a carico della Regione, lo dice nel comma 3 articolo 12. Egregio Presidente, il problema è già nella norma, poi gli aspetti tecnici sono tutti risolvibili, non conosco un aspetto tecnico che non sia risolvibile, certo può costare più o può costare meno, però è tutto risolvibile, quindi l’aspetto che la griglia in questo momento è intasata, siamo stati quasi 2 settimane fa, normalmente andiamo lì, abbiamo misurato quasi 1,80 metri di sedimento, sedimento che non è specificamente immondizia, quindi plastica, ma, in questo momento sono le piante, i salici che sono quelli che otturano un fronte di più di 60 metri della griglia, è facile pulire questa cosa, certo i rifiuti costano, la Gisec già all’epoca formulò un consuntivo di spesa che valeva quasi 800 mila euro se non ricordo male, poi siamo arrivati ad un preventivo che era di 700 4 Resoconto integrale n. 14/A X LEGISL4 TURA e dispari mila euro, quindi la posizione del Consorzio di Bonifica è chiara, l’ente deve gestire perché c’è un’ordinanza, l’ente lo deve fare perché la legge regionale indica il Consorzio di Bonifica quale ente delegato ad intervenire, il Consorzio, lasciatemi dire, pretende che la Giunta regionale faccia quello che sta scritto nella legge, perché diventa una gestione zoppa, senza l’apporto finanziario che copra le spese di importanti impianti di bonifica idraulica, quindi, ove questo articolo fosse cancellato con un emendamento a questa legge noi non faremmo niente altro che prendere la spesa necessaria alla gestione dei Regi Lagni e metterla sulla contribuenza. Oggi non facciamo questo, quindi in una spesa complessiva del Consorzio di Bonifica di circa 9 milioni di euro per quanto attiene alle opere di bonifica, quasi la metà è in seno al sistema idrico integrato che vale quasi 4 milioni di euro, che è a carico del gestore idrico integrato, in questi soldi mancano le opere d’interesse regionale, ce li dobbiamo mettere? Vorrà dire che i contribuenti invece di pagarsi i loro 5 milioni e mezzo che oggi vanno a contributo e spero quanto prima che la Regione prenda la soluzione del sistema idrico integrato che deve far parte ormai, è successo in tutte le Regioni d’italia che il sistema idrico integrato si è fatto carico in tariffa dell’onere dello scarico, mettiamo pure la gestione d’interesse regionale, vorrà dire che il Comune di Castel Volturno, che al momento è un debitore dei Consorzio per svariate di centinaia di milioni di euro, circa 800 mila, alla fine il contribuente del Comune di Castel Volturno invece di pagare i suoi 40-50 euro per il suo appartamento ne pagherà 70, ne pagherà 80, perché il Consorzio di Bonifica cosi funziona, quella che è la spesa quella viene messa a carico del contribuente al netto di quelli che sono gli interventi della Regione. PRESIDENTE: La ringrazio dottor Mastracchio, naturalmente avevamo chiara la ragione della presenza del Consorzio qui, ma ha fatto bene a SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 fare queste precisazioni perché quella che lei chiama pretesa è semplicemente la necessità di una scelta politica prevista dalla norma. Siamo qui per abbattere l’inerzia, ossia vale a dire capire e comprendere l’ente, in cui ci troviamo ad essere rappresentanti dei territori, che cosa deve fare per recuperare l’empasse, perché come dice lei o si applica la norma, allora qui la scelta è politica come ci siamo già detti in un’altra audizione, oppure, evidentemente bisognerà trovare una soluzione diversa purché si esca da questa situazione di stallo che penalizza tutti. Direi di ascoltare il dottor Viparelli per Sma Campania. VIPARELLI PAOLO DIRIGENTE Sma Campania: Buongiorno a tutti, vi ringrazio per avermi coinvolto in questa discussione. In effetti il mio contributo è molto semplice e lineare, è lo stesso contributo che in passato ho dato come rappresentante del Commissario istituito per la gestione dei depuratori ai sensi dell’ordinanza 4022 deI 2012, di fatto, il soggetto gestore del depuratore non ha una competenza su questo tipo di opere perché queste opere non rientrano strettamente nel concetto di ciclo idrico integrato. Tuttavia in passato il Commissario diede una disponibilità ad assorbire la gestione di quest’opera con la ovvia richiesta che vi fosse una copertura di tipo amministrativo che giustificasse, per il Commissario, l’impegno economico e vi fosse poi una copertura finanziaria. Credo che la Sma Campania oggi, come gestore pro tempore dei depuratori, si trovi in una condizione più o meno equivalente a quella che ebbe allora il Commissario. Quello che dal punto di vista tecnico a noi preme evidenziare è che questa problematica riverbera anche sul depuratore Foce Regi Lagni il quale è di per sé interessato da una difficoltà che nasce dall’innalzamento, perché negli anni si è progressivamente verificato, del livello idrico medio dei Regi Lagni, che in occasione degli 5 R’soco,zto integrale i,. 14/A SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 X LEGISLA TURA eventi piovani più significativi sommerge il depuratore, paradossalmente il depuratore invece di poter scaricare nel corpo idrico recettore che sono appunto i Regi Lagni viene sommerso invece da monte dai Regi Lagni, quindi ogni situazione che determina un ulteriore innalzamento del livello idrico medio dei Regi Lagni contribuisce a complicare ulteriormente questo problema. Capite bene che in queste circostanze ciò che si verifica è un mischiarsi, un contaminarsi delle acque con le acque nere che vengono collettate al depuratore dai Regi Lagni, quindi l’impatto ambientale di questa problematica credo non sfugga a nessuno e quindi quello che a noi come gestori del depuratore preme rappresentare è l’urgenza assoluta di risolvere, insieme alla questione della griglia che contribuisce per un’aliquota al problema dell’innalzamento medio dei Regi Lagni, di risolvere il problema della difesa idraulica dell’impianto di depurazione. Anticipo ciò che certamente dirà il dottor Palmieri, alcuni interventi in questo senso sono inseriti nel grande progetto per il risanamento dei Regi Lagni, ciò non di meno la questione è quotidiana, come ben rappresenta il Sindaco, abbiamo passato svariati inverni a segnalare, in maniera sistematica, a tutti gli enti di controllo, per il tramite del nostro responsabile del depuratore dei Regi Lagni, la sommergenza del depuratore a causa di queste problematiche idrauliche, quindi il mio contributo è solo quello di voler rappresentare, se nessuno, l’urgenza di affrontare la tematica, anche con riferimento alla gestione dei depuratori. riportiamo e alle numerose interlocuzioni, riunioni tenutesi presso gli uffici del dottor Palmieri, in cui abbiamo all’epoca l’ho fatto anche nella mia qualità di direttore generale della Provincia di Caserta sviscerato la questione, per cui tanto si è detto a riguardo. Una cosa mi preme rilevare in questa sede: l’utilità dell’impianto, questo è un principio dal quale non possiamo prescindere, naturalmente l’utilità di un impianto che sia funzionante. Mi pare che qualche soluzione nell’ultima riunione del 6 maggio 2015 sia stata prospettata in termini di approvvigionamento delle risorse. Vero è che come ha detto il rappresentante del Consorzio di Bonifica la questione, probabilmente, dovrebbe trovare la propria soluzione in un provvedimento normativo, di livello regionale che vada a disciplinare più compiutamente quelli che sono i numerosi interventi che vanno realizzati nell’ambito di un canale importante qual è quello dei Regi Lagni, però anche quello della copertura in tariffa che gestiscono allo stato le società provinciali può essere una soluzione mitigata in relazione alle varie porzioni di territorio, in relazione ai vari Comuni interessati. L’auspicio sarebbe che quest’impianto trovasse la propria fonte di finanziamento in un provvedimento specifico di natura regionale, per inciso, la Gisec ancora non è stata ristorata a tutt’oggi delle somme che all’epoca ha anticipato per il funzionamento dell’impianto e quindi a tutt’oggi siamo creditori di circa 102 mila euro per aver consentito il funzionamento dell’impianto nell’ambito della stagione estiva 2014. PRESIDENTE: La parola al Presidente Picaro per la Gisac. PRESIDENTE: Direi di chiudere il nostro giro con il dottor Palmieri al quale non tocca la responsabilità, perché la responsabilità delle scelte è tutta politica, però ci aspettiamo da lei un importante contributo alla condivisione e alla risoluzione del problema attraverso possibili soluzioni. Dagli interventi che abbiamo ascoltato si richiama a possibili interventi di natura PICARO RAFFAELE PRESIDENTE Gisac: Brevissimo sarà il contributo che daremo a tal riguardo, preliminarmente ci rifaremo a quella che è stata l’audizione già resa nel corso della Commissione Trasparenza, alla quale ci - — — 6 Re.soconto integrale a. 14/A X LEGISLI TURA normativa, provvedimenti dei quali noi in Commissione possiamo già iniziare a discutere, farci carico, per cui prima ancora di attendere è quello che ci auguriamo le scelte della Giunta regionale che sarebbero celeri perché conosciamo le competenze dell’organo di Governo regionale, la Giunta, in sostituzione e nel frattempo diamo già la disponibilità a poter lavorare ad un emendamento, ad un prowedimento che possa avviare un iter di risoluzione del problema, per intenderci, se non dovesse essere il Governo regionale a provvedere, attraverso un intervento rapido, celere e risolutivo, credo che il Consiglio regionale si debba far carico di una proposta che possa accompagnare il territorio e gli enti competenti a veder risolto il problema. Le lascio la parola. — — PALMIERI, Direttore Generale Ambiente: Cercherò brevemente di fare anche un po’ sintesi dei vari interventi. Il problema di quest’impianto è stato abbondantemente sviluppato negli anni, ma a delle definizioni ormai chiare si è arrivati. Prima di tutto non è un impianto attinente al ciclo integrato delle acque, cioè non è un impianto i cui costi di gestione possono essere inseriti nella tariffa del ciclo integrato delle acque, anche perché ormai con l’entrata in campo dell’autorità per l’energia elettrica, gas e servizi idrici è anche chiaro, a livello nazionale, quali sono i costi, per quale tipo di impianti possono essere posti i costi in tariffa ai fini del recupero da parte degli utenti. E evidente che in questo caso parliamo di un impianto di raccolta rifiuti, quindi come tale non può assolutamente entrare nella tariffa del servizio idrico anche perché la Aige la rigetterebbe immediatamente. Si dovrebbe parlare, in termini di rifiuti, di coprirla con la tariffa dei rifiuti, è evidente che in questo caso dovrebbe essere ripartita tra quelle che sono le società provinciali, qua mi fermo perché non ho proprio idea di quale sia la modalità o la SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 possibilità reale anche d’inserirla in questo tipo di tariffa, considerato che attualmente oggi, come gestore dell’impianto di termovalorizzazione di Acerra, sono in contenzioso con tutte le società provinciali, perché non corrispondono gli oneri di conferimento, quindi c’è sicuramente anche una situazione di difficoltà finanziaria e non solo, bisognerebbe poi capire se ci contestano anche questo tipo di pagamento o meno nell’ambito della tariffa. Però, secondo me, è quello che dal punto di vista compatibilità della spesa, lo è più vicino, è un impianto che raccoglie rifiuti sia vegetali sia speciali e li deve conferire ad un impianto, quindi è sicuramente un impianto di raccolta rifiuti, è sicuramente una spesa compatibile con la tariffa, il problema è costruire un sistema che possa equamente essere posto a carico dei cittadini che in qualche modo rientrano nelle aree di competenza dei Regi Lagni, ma qua bisognerebbe aprire un tavolo con le società provinciali, società che oggi sono solo gestori momentanei del sistema perché mancano gli Ato, manca il soggetto di governo, manca colui che dovrebbe definire in modo chiaro quali costi portare in tariffa, a chi affidare la gestione definitiva e come esigerle, per cui non ho bene idea di come potrebbe essere accolta questa dalle società provinciali che poi con chi si consulterebbero ai fini d’inserire e ripartire quest’ulteriore spesa tra i propri utenti, i Comuni e le varie Province, bisognerebbe, in questo caso, aprire un tavolo con le società e valutare che possibilità realistiche ci sono in termini immediati. Per quanto riguarda invece la parte relativa al Consorzio di Bonifica sono piuttosto incompetente perché i Consorzi non competono alla direzione generale ambiente e tra l’altro so che questa norma che veniva richiamata dal dottor Mastracchio, non è una norma recentissima, ma abbastanza datata, 2003, è dal 2003 che si aspetta l’individuazione delle opere strategiche. Il motivo per cui non è mai stato fatto questo atto non lo conosco, posso solo immaginare che siano 7 Resocoiiuì integrale ti. 14/A X LEGISL4 TURA problemi di carattere economico, perché individuare le opere strategiche significa porre a carico della Regione la spesa, quindi, potenzialmente, per carenza di risorse non si è mai proceduto, ma è un mio personale parere, potrebbe non essere così, per cui bisognerebbe parlare, a questo punto, con la direzione generale delle foreste che interloquisce con i Consorzi, per capire quali sono le motivazioni reali per cui non si è mai fatta quest’individuazione delle opere strategiche di cui la Regione dovrebbe supportare i costi di gestione che però vengono sostenuti direttamente dai Consorzi in termini di operatività. Al di là di queste 3 ipotesi di lavoro non vedo altro, se non la necessità di operare con urgenza perché adesso un sistema che doveva essere un sistema a vantaggio dell’ambiente in realtà è diventato un problema, un problema grave non solo per il Comune e per i cittadini del Comune, ma anche per la gestione degli impianti di depurazione, perché l’impianto di depurazione di Foce Regi Lagni ha continue criticità per questi sollevamenti, c’è un rigurgito delle acque dei Regi Lagni all’interno dell’impianto danni con all’impianto stesso e anche momentanei, fermi dell’impianto con conseguenze di dover scaricare, in alcuni casi, reflui non depurati, cosa che onestamente non ci fa piacere in assoluto, visto che gli sforzi che abbiamo fatto in questi ultimi tre o quattro anni, da quando abbiamo mandato via l’ex società Hydrogest per far funzionare al meglio gli impianti, devo dire, sforzo condiviso e avallato in pieno dal commissario e dalla Regione, tanto è vero che oggi gli impianti escono quasi sempre a norma, quindi questa cosa va ulteriormente superata ed è uno dei motivi per cui dicevo che se non si trova una soluzione urgente, come più volte ci siamo sentiti con la Provincia di Caserta e con il direttore Pica, se non si trova una soluzione alla gestione in termini brevi, la griglia va smontata, perché è un gravissimo problema sia dal punto di vista idraulico sia della funzionalità degli impianti che attengono al ciclo integrato delle acque, ed è evidente che la sua SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 funzionalità può essere garantita solo se trovano le risorse finanziarie, ma risorse finanziarie continue, non può essere un’operazione spot per un anno, perché l’anno dopo siamo punto e a capo, con gli stessi problemi. Non credo di avere altro da aggiungere Presidente, vi ringrazio. PRESIDENTE : Ritengo che questa nostra prima audizione sia stata utile, perché parlo di prima audizione? Perché gli spunti che sono emersi dal contributo di ciascuno di voi mi portano ad immaginare due strade, lei ha parlato di 3 strade, la terza forse a me è sfuggita. PRESIDENTE: Vorrei chiedervi la disponibilità a condividere un percorso, il primo senza dubbio deve attenere all’ipotesi più celere, perché l’applicazione della legge regionale 4 del 2003 ci consentirebbe chiaramente di trovare le risorse, di affrontare il problema in maniera più rapida, sarebbe la Giunta a farsi carico della risoluzione del problema e per farlo vi chiedo la disponibilità, a seconda delle competenze di ciascun soggetto, sicuramente il Consorzio di Bonifica, ad una nuova audizione con il settore Agricoltura, così da approfondire insieme il contenuto della legge, l’applicabilità e la mancata applicazione fino ad oggi e comprendere se c’è un minimo di spiraglio per una prospettiva che sia diversa da quella che abbiamo vissuto fino ad oggi. Qualora questo primo tentativo non dovesse portarci ad una risoluzione, direi, a questo punto, che l’occasione che vedo, a seguito di un tavolo con i diversi soggetti interessati, ma l’occasione esiste nel disegno di legge rifiuti che di fatto, dopo un primo esame in Commissione Ambiente, dopo le prime audizioni, si è arenato nell’attesa, probabilmente, dell’approvazione e dell’applicazione di disposizioni in normative nazionali statali. Su quel disegno di legge rifiuti abbiamo espresso come Commissione parere contrario per cui per noi sarebbe anche 8 Resoconw integrale n. X LEGISL4 TUK4 14/A l’occasione, in coerenza con quanto predeterminato, d’intervenire emendamento quel disegno di legge, in questo caso, in Consiglio, perché i termini di presentazione degfl emendamenti in Commissione sono già scaduti, con un emendamento ad hoc, che ci consenta, evidentemente, di ipotizzare una soluzione che riguardi il ciclo integrato dei rifiuti, intervenendo su un disegno di legge che è di grande attualità perché è di queste settimane la discussione, quindi ci troveremmo nell’opportunità a cogliere la discussione del disegno di legge come il momento per trovare una soluzione qualora nel primo caso non dovessimo riuscire a raccogliere un risultato, per cui quello che vi chiedo è la disponibilità che avete già dimostrato oggi a condividere con noi un percorso con la Commissione, così da fare un primo passo insieme, già la settimana prossima, potremmo immaginare lunedì di convocare il settore agricoltura e di approfondire, insieme al Consorzio di Bonifica in questo caso e agli altri soggetti che vorranno partecipare e poi proseguire qualora questa dovesse non rappresentare una soluzione. PICARO RAFFAELE PRESIDENTE, Gisec: Presidente intervengo per confermare la disponibilità della Gisec a tutti tavoli che il dottor Palmieri riterrà opportuno convocare in argomento, il dottor Palmieri sa che siamo solleciti ed in qualche modo collaborativi, quindi appena ci convocherà saremo pronti a dare tutto il nostro contributo. Credo, ma semplicemente per la necessità di realizzare un approfondimento doveroso, che a tal riguardo sarà necessario, sin da subito, creare dei presupposti che strutturalmente possano adeguatamente sostenere l’impianto della tariffa. Il dottor Palmieri nel suo ragionamento ha parlato, non a caso, di impianto che raccoglie, chiedo scusa se mi permetto di sottolineare questo argomento, però tutta la Regione Campania, tutto il sistema di smaltimento della Regione - SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 21116 Campania, che tanto ci ha reso noti all’estero, si regge su questa tariffa che è stata applicata in via transitoria, a partire dal 2010 e che andata a regime, seppur in una fase del tutto transitoria, consente lo smaltimento dei rifiuti, con una serie di problematiche, di confronti, di contraddittori, però siamo in una situazione di una delicatezza tale che ogni aggiustamento di quella che è la posizione attualmente assunta dalle società provinciali voglio solo anticipare un argomento può essere deleterio per l’intero sistema, quindi questo è il punto. Siccome il dottor Palmieri ha parlato di raccolta e, com’è noto a tutti, le società provinciali non sono deputati alla raccolta, bensi allo smaltimento, se andiamo ad aggiungere, nell’ambito della tariffa, un qualcosa che non attiene strettamente allo smaltimento, qualcuno possa, eventualmente, impugnare la tariffa e far cadere il sistema, allora credo, lo dico con spirito collaborativo, che nei provvedimenti che la Regione a riguardo adotterà a vari livelli, il dottor Palmieri che è colui il quale sovraintende al funzionamento del sistema in ambito regionale, sta ben comprendendo lo spirito con il quale sto realizzando questo discorso, da qualche parte poi si dovrà comunque inserire una specifica competenza che a riguardo non mi pare di poter cogliere in maniera del tutto chiara in quelle che sono le competenze attualmente ricoperte dalla società provinciale, è un contributo questo che attualmente sto rendendo semplicemente per poter anticipare un problema che altre società provinciali sicuramente andranno poi a porre, è un contributo che sto ponendo sul tavolo a salvaguardia dell’intero sistema che funziona, ma che comunque è appeso ad un filo. — — VIPARELLI PAOLO Dirigente tecnico Sma Campania: Stiamo parlando di un canale, se questo ragionamento lo facessimo anche per gli altri 5 collettori d’importanza, simile a quello dei Regi Lagni, parlo del: Savone a Mondagone, l’Agnena, Regi Lagni, alveo dei Camaldoli, il quinto è un po’ più piccolo, non lo voglio neanche — 9 Resocrnsw inIcgra!’ a. 14/A X LEGISL4 TURA nominare, quindi diciamo 4, se avessimo una griglia su ognuno di questi canali, il quinto potrebbe essere il Volturno, perché ha lo stesso tipo di problema, noi gestiamo la diga a Ponte Annibale ed invito tutti coloro che partecipano al tavolo a presiedere durante eventi di morbida, un p0’ di acqua in più, quello che passa su di una diga, perché quella è una traversa, vi accorgereste che la quantità di rifiuti che passi a e che viene veicolata dal corpo idrico è impressionante. Se raccogliessimo l’input di voler mettere questi costi all’interno di una tariffa, veramente non sapremmo dove arrivare, perché il problema dei rifiuti che vengono abbandonati da ignoti, sull’argine dei fiumi che naturalmente, salendo con le piogge, raccolgono tutti, stiamo parlando di un qualcosa che oggi ci vede litigare con i Comuni, loro fanno le ordinanze a noi, noi facciamo le ordinanze a loro e il giudice qualche volta dà ragione a noi, qualche volta dà ragione a loro, ma di fatti i rifiuti rimangono là, perché nessuno ha la sufficiente dotazione finanziaria per rimuoverli, quindi mi chiedo: se mettessi tante griglie quanti sono i canali abbiamo risolto un problema o esistono altre soluzioni strutturali come diceva il professore che dobbiamo percorrere? E una riflessione da pare con molta attenzione perché il problema dei rifiuti abbandonati da ignoti su aree demaniali è una questione seria che fino ad oggi non è stata affrontata se non in tribunale. Vi ringrazio. INTERVENTO: Mi permetta di condivkiere la posizione dell’ingegnere Mastracchio e sottolineare che analogo problema c’è per tutti i sistemi di derivazione di cui una parte sono anche gestiti nell’ambito del ciclo integrato delle acque, quindi canali aperti che rientrano nel complessivo sistema gestionale attinente l’impianto di depurazione, lungo i cui argini quotidianamente vengono sversati, abbandonati enormi quantità di rifiuti, più o meno speciali, più o meno pericolosi, perché i rifiuti di natura edile, che contengono amianto sono all’ordine del giorno e sono qualità SEDUT4 DEL 22 FEBBRAIO 2016 gigantesche per cui il gestore dell’impianto di depurazione protempore, che sia un soggetto pubblico o un soggetto privato, per quanto possa avere un’azione di controllo su questo tipo di problematica poi non ha materialmente la risorsa per allontanare questi rifiuti, quindi il problema è di enorme entità quello dei rifiuti abbandonati. RUSSO DIMITRI Sindaco Castel Volturno: È ovvio che questa Commissione non è una Commissione che propone leggi o comunque è legiferante, però sono contento di aver sentito tanti interventi che bene o male hanno chiarito un po’ la situazione, ma quello che già sapevamo, che il problema essenzialmente è di natura finanziaria, ma le due strade alternative: o ripartire il costo di manutenzione tra le società che gestiscono i rifiuti o avere un decreto del Presidente della Regione che si rifà a quella legge, purtroppo sono 2 strade molto lunghe che vanno non a risolvere le urgenze che abbiamo, a giorni, non a mesi. Anche se iniziassimo a vederci domani a seguire tutto l’iter burocratico i tempi sarebbero molto lunghi, non so qual è la soluzione, quella che ci risolve l’urgenza, però intanto l’urgenza c’è. Da me sono venuti a piangere gli allevatori bufalini, questi mi hanno minacciato, se non faccio l’ordinanza lo faranno loro, con tutto il clamore ed io mi metterò insieme a loro eventualmente, perché sta diventando una situazione insostenibile. Non vedo la difficoltà, nella seconda soluzione, quella di ripartire il costo. La problematica per cui si aprirebbero degli scenari difficili o complicati nel ripartire 700 mila euro, penso che si può capire quali sono i Comuni che afferiscono tra le Province, lo sanno loro, saranno un centinaio, si fa 700 mila diviso 100 e s’impone al Consiglio comunale, dei singoli Comuni, di stabilire che all’interno della tariffa di igiene urbana si mette una voce contributo per la gestione della griglia dei Regi Lagni”, è una sciocchezza, è un contributo, facendo i conti come un salumiere, Io Resoconto integrale i,. 14/A X LEGISL4 TURA talmente basso che secondo me passa in Consiglio comunale a prescindere, l’unica cosa che mi preme sottolineare è che per un’eventuale soluzione del genere il Comune di Castel Volturno non deve dare nessun contributo, anche se fosse un centesimo all’anno, perché penso che il Comune di Castel Volturno ha il diritto di rivendicare un ristoro, un contributo per tutto il danno che i Regi Lagni gli ha recato nel corso della storia, perché ricordatevi che se Castel Volturno oggi è un paese disastrato dal punto di vista ambientale, se ci sono le case abbandonate, se abbiamo 15 mila immigrati irregolari, il motivo è solo questo, non ci sono altri motivi perché per la questione dei Regi Lagni, i proprietari delle seconde case, quando negli anni 1970 e negli anni 1980 andavano a Castel Volturno a villeggiare, non vengono più perché il mare è uno schifo, questo è l’unico motivo, quindi per una questione di principio penso che il Comune di Castel Volturno a questo eventuale costo di gestione non deve moralmente partecipare, anzi, avremo il diritto di rivendicare un danno causato da tutti i Comuni, dalla Regione e dalla Provincia per quello che è successo a Castel Volturno, perché abbiamo la sfortuna di essere gli ultimi della costa, tutto arriva da noi, ma quello ha messo in ginocchio il Paese, perché abbiamo un’unica risorsa a Castel Volturno, è il mare, altro non c’è, tutto deriva dall’indotto che crea il turismo di balneazione, è inutile negarlo, quello è, quindi se qualche Comune o qualche società rivendica dei crediti nel Comune di Castel Volturno vi dico che abbiamo dei crediti ancora più alti nei vostri confronti e nei confronti delle società o degli organismi sovracomunali, abbiamo un credito morale ancora più alto che poi si potrebbi? anche concretizzare e cristallizzare in un valore economico, però non voglio dire: “Facciamo causa contro”, sarebbe una sciocchezza, però che ci sia la consapevolezza che per tanti anni abbiamo subito lo sversamento di questi Comuni questo deve essere chiaro a tutti, quindi il micro comune di Castel Volturno non caccia 1 euro. PRESIDENTE: Pascale. SEDUT4 DEL 22 FEBBRAIO 2016 La parola al consigliere De DE PASCALE CARMINE Sono del gruppo consiliare De Luca Presidente in Rete. Non conosco questa zona, nè la griglia, non l’ho mai vista, ma dalle parole che ho ascoltato mi rendo conto che siamo di fronte ad una situazione di emergenza, che è stata ben evidenziata dal grido di aiuto del Sindaco di Castel Volturno, chiaramente, quello dei rifiuti abbandonati è un grosso problema della Regione Campania, si riscontra un p0’ dappertutto, ma adesso quello che è importante è focalizzarsi su questa problematica della griglia che è quella più urgente. Ritengo che l’urgenza ci impone di far intervenire ad interessare al più presto possibile l’Assessore per trovare una soluzione di carattere finanziario, una soluzione che sia condivisa perché da quello che capisco la soluzione è direttamente connessa all’impegno finanziario, tanto meno di primo acchitto per liberare questo canale e poi preoccuparsi della gestione di questa griglia, se la griglia ci deve essere, altrimenti è inutile fare un impianto se non insieme a questo impianto si definisce la gestione dell’impianto e gli oneri connessi alla gestione dell’impianto altrimenti si crea un nuovo mostro sul territorio. Quello che propongo al Presidente della Commissione è quello di trovare innanzitutto una soluzione, l’interessamento dell’Assessore e insieme a lui vedere immediatamente cosa si può fare, perché siamo ancora nell’ambito della stagione delle piogge dove il flusso delle acque aumenta con il pericolo che il terreno, i Paesi, le abitazioni circostanti possano essere invase dalle acque, questo lo dobbiamo evitare, per cui do pieno sostegno a tutto ciò che si possa fare. O troviamo una soluzione con la Giunta altrimenti andiamo in Consiglio regionale e vediamo di portare quest’esigenza. Il Resoconto integrale n. 14/A X LEGISL4 TURA Quando vedo queste situazioni dove il cittadino diventa vittima dell’inefficienza del sistema, sia esso provinciale, regionale, comunale, è una situazione che mi fa sentire in colpa, quindi da parte mia tutto l’impegno, vediamo insieme Presidente, disponga, io sarò presente, sosterrò le azioni che devono essere urgenti. PRESIDENTE: Nel ringraziarvi per i contributi che avete fornito rubo un ultimo minuto per concludere, Il secondo giro, perché di fatti c’è stato un secondo giro, ci ha chiarito ulteriormente le idee. Atteso il metodo di lavoro che suggerivo poc’anzi, ossia che già lunedi prossimo ci si incontri in un’audizione con il settore ambiente, convenga sulla necessità che sia fatta chiarezza e si evitino equivoci che potrebbero anziché risolvere le questioni acuirne la problematica. Il tema è chiaro, è regionale, non c’è un territorio coinvolto più di altri, o meglio, c’è nelle conseguenze, ma nella risoluzione è tutto il territorio regionale che deve farsi carico della risoluzione del problema qualora la soluzione più celere è quella suggerita dal dottor Mastracchio non si riesca a fare chiarezza dell’applicazione della legge 4. Generale accolto il suo appello e le dico di più: facciamoci carico insieme di emendare il disegno di legge sui rifiuti, se non riusciamo a trovare una soluzione con la Giunta, le rammento che il Presidente Bonavitacola è a conoscenza dell’intera problematica, gli ho scritto il 9 ottobre, ma poi è stato anche in visita al Comune con il Sindaco Russo, per cui è pienamente a conoscenza delle vicende, ci faremo noi tutti componenti della Commissione protagonisti di un sollecito che sia efficace alla Giunta, a seguito del quale, se non dovessimo riuscire a sortire degli effetti proprio perché, come lei dice, la situazione implica un’urgenza concreta, allora vuoi dire che ci impegneremo da Consiglieri regionali provando insieme a realizzare un emendamento condiviso con i soggetti che oggi abbiamo invitato a partecipare a quest’audizione, nella forma SEDUTA DEL 22 FEBBRAIO 2016 -- migliore che tuteli tutti gli aspetti amministrativi dei soggetti presenti e soprattutto rispetti la norma nazionale, la legge nazionale e anche le esigenze che provengono dai territori, perché l’obiettivo finale che ci dobbiamo porre è proprio questo, per cui se siete d’accordo procediamo alla convocazione di un’audizione per il prossimo lunedì, vi informeremo come già abbiamo fatto in questa occasione, scriverò personalmente nuovamente all’assessore Bonavitacola e al Presidente De Luca, lei lo farà nella forma che riterrà più opportuna, dopodiché a seguito dell’impegno che mi aspetto, perché sono sicuro che sarà così, capiremo come proseguire e che ordine di lavori darci. Grazie a tutti e buon proseguimento di giornata. I lavori terminano alle ore 13,40. — — I2