PECACCHIA A Rocca di Mezzo, fino a non molto tempo fa, per
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PECACCHIA A Rocca di Mezzo, fino a non molto tempo fa, per
PECACCHIA A Rocca di Mezzo, fino a non molto tempo fa, per riferirsi ad una donna di cattivi costumi si usava l’appellativo pecacchia. Così apostrofandola, gli si rivolgeva l’insulto percaccia, cioè porcaccia. Ma, al di là del significato popolare e scurrile, l’origine dell’appellativo rimanda ancora una volta alla storia di Yoshua, che da Yo – Shoa, cioè da “Io artefice dello Shoa” diventa Gesù (cesso, rifiuto) e Uomo-Donna o (Andro)Sfinge, a seguito dell’evirazione, per rimanere eternamente incatenato al ciclo portentoso della morte e della resurrezione, dono di Dio al popolo ebreo. Pecacchia, infatti, può significare: 1) PES caccia, descrizione telegrafica della resurrezione del PES, cioè dell’Uomo-Pesce Gesù dal sepolcro, collocato in un antro ipogeo umido e malsano; 2) PES caccia, esortazione a “cacciare” il pesce, cioè il pene, a Gesù risorto e a dirgli <<pecca!>>; 3) PES cacchio, localizzazione del sepolcro segreto nel cacchio dell’Altopiano delle Rocche, visto come l’Uomo vitruviano o di Leonardo da Vinci. Dato che con la parola cacchio ci si riferisce al cavallo del corpo umano o zona pubica del bacino, nel dubbio circa la localizzazione del sepolcro tra Rocca di Mezzo e Rovere, bisogna privilegiare questa volta Rovere, ubicato proprio all’altezza del cacchio dell’Uomo dell’Altopiano. L’espressione pecacchia può essere relazionata anche al termine pecchia, che significa piccola ape o apecula. Anche l’apecula è un’allegoria del cavallo o cacchio (oltre che della Piramide egizia ), ma, a parte ciò, è una mascheratura dell’espressione volgare “a pecora”, riferibile a Gesù Uomo-Donna “inculato”. Ciò detto, occorre aggiungere che una diversa possibile localizzazione del sepolcro rispetto a Rovere risulta da un’altra serie di indizi che dal cavallo dell’Uomo-Aquila portano alla sua ascella. Per utilizzare questi altri indizi bisogna cambiare l’orientamento geografico dell’Altopiano su Google Earth o, in altri termini, vedere nell’Altopiano un’aquila che ha le due zampe rispettivamente su Celano e Secinaro, le ali rispettivamente sui Piani di Pezza e su Rocca di MezzoTerranera,il collo e la testa tra Campo Felice e Rocca di Cambio. Dato che si tratta di ali sovviene in aiuto il nome del Profeta dell’Islam Alì, cioè lo stesso Maometto. Il suo nome o, meglio sarebbe dire, il suo soprannome Alì deve essere inteso, infatti, come il latino alae, -arum o ali in italiano. La sua origine remota va ricondotta alla radice etimologica aks-, da cui sono derivati il latino axis ed axilla, cioè ascella. La genesi di ala va spiegata servendosi dell’ideogramma dell’Aquila egizia formata da due Piramidi ed un asse centrale, l’asse della croce per la crocefissione degli ebrei I musulmani hanno preso il singolare del sostantivo, ala, per coniare il neologismo della lingua araba Allah, nonché la famosa invocazione Allah Akbar, cioè Allah è Grande. In realtà, l’espressione va interpretata come “Akbar cioè Dio è là”, prendendo allà come l’avverbio di luogo spagnolo allà, derivante dal latino illa e illac. Sviluppando ulteriormente la frase si ha: - Dio è là in bara K, dove la K sta per knee , crittogramma di Rovere, e per una freccia direzionale I che da Rovere rinvia a Rocca di Mezzo; - nella baracca, cioè il luogo angusto, malsano e sotterraneo; - nella barca, cioè la Nave o N-ave o N-avello1. La bara, come già detto è la bara del Santo Benedetto o Pene detto (Baruch o Barack), soprannominato anche Katz (Cazzo) o GADU per essere appartenuto al popolo di Gath o Goliath2. Il sepolcro per la sua forma può essere considerata anche come una barca o barga oppure come un bargello, cioè una piccola nave o baccello o vascello, avendo il guscio dei piselli la forma concava di un’antica nave. In questo caso il riferimento topografico è sempre a Rovere ma visto all’incontrario . L’unione delle due curve dà il PES o Pesce acrostico cristiano, che è sia un ginocchio, nel senso di γυνή-occhio, occhio di vagina, sia una freccia rivolta a destra, in direzione di Rocca di Mezzo da Rovere. 1 Barqa o burqa Il soprannome Cazzo è ovviamente di conio ebreo, mentre dal punto di vista dei nemici di Israele il nome corretto sarebbe Cat o Gath, analogo a tigre o a felino. Tale nome deriva dal latino caedo, caedis, cecidi, caesum, caedĕre, dal quale sono derivati nomi come Caesar, Czar, Kaisar, Azero ed il verbo cacciare, in spagnolo cazar. Rimanendo sempre nella metafora della caccia o caza e per similitudine con il leone fu coniato il nome gentilizio Iulius (Iulus), dovendosi interpretare lo stesso come U Leo oppure Y-Leo. 2 L’occhio dunque rappresenta la stratta apertura, il pertugio per il quale si accede alla Camera nascosta della vagina, metafora di Rovere, benché gli altri elementi indiziari rimandano a Rocca di Mezzo. E’ qui in realtà che dovrebbe trovarsi pecacchia nella catapecchia, cioè nella casa pecchia o casa apecula. Sarebbe la casa della piccola ape (apecula), ma anche la casa pecula, cioè la casa della pecora od ovile (di qui il toponimo Ovindoli). E’ la casa dell’Agnello di Dio (Agnus Dei), cioè di Yoshua.