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Atlanti Stereotassici (o Stereotattici) • Fanno uso di un sistema di coordinate 3D (x, y, z) entro cui sono definite con precisione le strutture anatomiche (e.g., pratica chirurgica) – Stabilire punti di repere (riferimento) semplicemente individuabili e aventi localizzazione relativamente stabile tra soggetti (e.g., commissura anteriore) – Creazione di una griglia di suddivisione dello spazio (e.g., battaglia navale!) centrata sui punti di repere – Definire le strutture cerebrali in base alla posizione nella griglia Atlanti Stereotassici (o Stereotattici) Atlanti Stereotassici (o Stereotattici) • Perché sono utili nelle neuroimmagini? – Buon riferimento per la ‘navigazione’ e identificazione automatizzata delle strutture anatomiche – Normalizzazione della variabilità anatomica dei soggetti entro uno spazio comune (e.g., simile al concetto di media) – Rendono semplici analisi di gruppo attraverso cui identificare regioni cerebrali coinvolte in specifici processi cognitivi/psichici – Meta-analisi! Atlanti Stereotassici (o Stereotattici): Talairach Atlanti Stereotassici (o Stereotattici): Talairach Coregistrazione, Normalizzazione, Trasformazione, Allineamento, e molti altri… Atlanti Stereotassici (o Stereotattici): i limiti • Quali sono i limiti all’utilizzo degli atlanti? – Accurati ma non perfetti anche su individui sani (e.g., variabilità di genere, tra soggetti) – L’accuratezza diminuisce nel caso di pazienti con lesioni marcate (e.g., emorragia cerebrale, trauma cranico) – Necessità di specifici atlanti per momenti diversi dello sviluppo (e.g., atlanti pediatrici, patologia-specifici) L’importanza di un template adeguato… Tecniche di morfometria • Volumetria delle strutture sottocorticali • Morfometria basata sul voxel (Voxel-Based Morphometry o VBM) • Analisi dello spessore corticale (Cortical Thickness analysis) • Mappatura lesione-sintomo basata sul voxel (Voxel-based Lesion-Symptom Mapping o VLSM) Tecniche di morfometria Volumetria delle Strutture Sottocorticali Volumetria delle Strutture Sottocorticali Volumetria delle Strutture Sottocorticali • Tecnica basata su specifiche regioni d’interesse (ROI) e (generalmente) su un’ipotesi a priori “forte” (hypothesis-driven) • Può essere condotta manualmente (importante rispettare l’analisi “in cieco”) oppure in maniera automatica (attraverso specifici software), dopo aver allineato le MR nello spazio standard • Fornisce una stima reale e assoluta dell’atrofia/ipertrofia della struttura in esame e permette di quantificare l’associazione con particolari condizioni cliniche/sperimentali Volumetria delle Strutture Sottocorticali Bates et al., 2003 Voxel-Based Morphometry (VBM) • Misurare la densità di sostanza grigia (ma anche bianca) in ciascun voxel Voxel-Based Morphometry (VBM) • Tecnica basata generalmente su un approccio whole-brain e data-driven. Per questo è svolta soltanto in maniera automatizzata, usando specifici software • Controversa da un punto di vista del significato “biologico”, sebbene spesso si evidenzino correlazioni con parametri comportamentali • Uno dei metodi di morfometria più utilizzati (~1500 lavori pubblicati) Cortical Thickness Analysis Cortical Thickness Analysis Cortical Thickness Analysis • Basata sui vertici (vertex) e non sui voxel: da uno spazio volumetrico a uno di superficie • Tecnica molto dispendiosa da un punto di vista computazionale e svolta soltanto in maniera automatizzata • Fornisce informazioni quantitative sulla struttura della corteccia e possono essere derivate ulteriori misure (e.g., girificazione) Cortical Thickness Analysis Voxel-Based Lesion Symptom Mapping Voxel-Based Lesion Symptom Mapping • Utile ad investigare la correlazione tra sintomatologia e lesione cerebrale (e.g., differenze tra gruppi di pazienti) • Metodo semi-automatico (mapping della lesione manuale e analisi dei dati computerizzata) • Si possono fornire evidenze sia per la sostanza bianca che per la grigia Voxel-Based Lesion Symptom Mapping Verdon et al., 2010 Voxel-Based Lesion Symptom Mapping Bates et al., 2003