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Unioni regionali - Unioncamere Emilia-Romagna

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Unioni regionali - Unioncamere Emilia-Romagna
Unioncamere Emilia-Romagna
Bologna,
20 settembre 2011
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Dopo la crisi finanziaria internazionale, in Spagna
abolito diritto annuale per CdC
Anche in Grecia tendenza alla privatizzazione
degli enti camerali
In Olanda dopo una prima riduzione a 8 CdC,
presentata proposta per abolire diritto annuale e
creare unica Camera finanziata con fondi statali
Commissione UE sottolinea problematicità del
finanziamento pubblico a enti camerali: funzioni
importanti per competitività delle imprese
In Italia, rischi e incertezze dal dibattito sulla
proposta di sopprimere le Province
Riforma di luglio 2010 in Francia persegue
obiettivi di riduzione spesa: razionalizza CCI nella
organizzazione territoriale
 Gestione risorse e personale in ambito regionale
per elevare efficacia di azione e ridurre i
finanziamenti pubblici
 Taglio triennale dei contributi fino al 2013: da -1%
a -3% di finanziamenti pubblici
 Riforma che rafforza dimensione regionale e
mantiene funzione di prossimità con imprese di
Camere commercio e industria

ammodernare
le funzioni delle Camere,
garantendo l’omogeneità su tutto il territorio
nazionale
rafforzarne l’autonomia
esaltarne la funzione di partenariato attivo
rispetto alle Istituzioni
valorizzare la rappresentatività del sistema
economico territoriale
raccordare le Camere in modo innovativo ed
efficiente con le strategie delle politiche di
sviluppo del Governo e delle regioni; rendere
più forte la loro legittimazione istituzionale
nel solco del principio di sussidiarietà
Più
autorevoli,
perché
inserite
esplicitamente
nel
quadro
delle
istituzioni del Paese
Più
rappresentative, perché modellate
per essere espressione trasparente del
contributo delle imprese alla creazione
di ricchezza e benessere sul territorio
Più efficienti, perché viene valorizzata
la loro dimensione di rete e, quindi, la
capacità di ottimizzare risorse e costi
E’ affermata in legge la nostra dimensione di
rete: con il “sistema camerale” nasce un nuovo
riferimento giuridico (articolo 1), di cui fanno
parte le Camere di Commercio, le Unioni
regionali, l’Unioncamere nazionale e loro
organismi strumentali (aziende speciali e strutture
del sistema)oltre alle Camere di Commercio
italiane all’estero e a quelle estere in Italia
riconosciute
 CdC, UR, Unioncamere partecipano a obiettivi di
finanza pubblica con modalità compensative tra
capitoli di spesa: finora non applicato
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Consigli camerali a maggioranza due terzi:
proposta di accorpamento di 2 CCIAA
CCIAA sotto 40 mila imprese: gestione associata
obbligatoria per regolazione del mercato
(Piacenza in Emilia-Romagna)
Aziende Speciali intercamerali: costituite tra 2 o
più Camere che si associano per tale scopo
Per Az. Speciali rispetto dell’equilibrio del bilancio
camerale: divieto di costituirle (o mantenerle)
da sole per CCIAA in regime di rigidità di bilancio
In CCIAA prive di equilibrio economico possibile
SG titolare di altra CdC a regime convenzionale
(Viterbo-Rieti; Ascoli Piceno-Fermo; Vercelli-Biella)
La costituzione di nuove province non
determinerà obbligatoriamente l’istituzione di
nuove CCIAA
 Con decreto del MiSE, previa intesa con la
Conferenza Stato-Regioni, potranno istituirsi
Camere nelle nuove province solo se in ciascuna
CCIAA risultassero iscritte o annotate nel registro
delle imprese almeno 40.000 imprese e venisse
comunque assicurato un sufficiente equilibrio
economico (art.1)
 Se si sopprimono alcune Province, non
automatica la cancellazione delle Camere
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Associazione obbligatoria in Unioni regionali: sviluppo
rapporti con Regione a cui presentano relazione
annuale su attività CCIAA
Unioni regionali perseguono “obiettivi comuni” del
sistema camerale e possono “promuovere e
realizzare servizi comuni”
UR accedono direttamente per “specifiche finalità”
a nuova sezione del fondo di perequazione: Mi.S.E.
ha approvato modifiche al regolamento del fondo
perequativo
Unioncamere ha individuato 3 priorità per 2011:
gestione associata dei servizi; analisi normativa
regionale; monitoraggio economia regionale
Progetti presentati a FP: in attesa di valutazione
Unioncamere individua linee guida cui gli statuti
delle Unioni regionali si attengono: varate il
29.9.2010, con scadenza orientativa di
adeguamento al 30.6.2011
 Le Camere possono avvalersi delle Unioni
regionali per l’esercizio delle funzioni
 Unioni regionali formulano pareri e proposte alle
Regioni su questioni di interesse delle imprese


competenze dirette: a) osservatorio e
monitoraggio dell’economia regionale; b)
rapporto annuale sull’attività CCIAA
Unioncamere ha approvato le linee guida per
Statuti : a) indicazioni vincolanti (mission, nome e
composizione organi, ruolo dirigenza); b) indirizzi
adattati a dimensione (fino a 5 CdC associate)
e a territori (es: Regioni a statuto speciale); c)
raccomandazioni: strategie pluriennali, schema
comune di bilancio
 Approvati i nuovi Statuti in 13 UR tra cui Em.-Rom:
a fine 2010 prima approvazione in UR Basilicata,
in Calabria ricomposta la divisione in 2 UR
 Composizione del Consiglio UR: impatto della
norma 2010 sul tetto dei 5 componenti per
Giunte camerali e per “organismi pubblici anche
con personalità di diritto privato”: 4 UR con
riconoscimento ottenuto da Regione

Carenza della normativa della 580/1993: le
CCIAA possono associarsi in Unioni regionali
 Primo banco di prova (regole condivise sulle
Unioni Regionali) superato: Consiglio Generale di
Unioncamere del giugno 2011 attesta coerenza
con linee guida degli Statuti definitivamente
approvati da 13 Unioni Regionali
 Invertita la tendenza alla diversificazione delle
regole, dopo l’esaurimento della funzione
unificante dello Statuto-tipo ministeriale: allineata
denominazione organi a quella delle CCIAA
associate (Giunta, Consiglio)
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Programmazione di interventi camerali
è formulata in coerenza con la
programmazione dell’Unione Europea,
dello Stato e delle Regioni : programmi
integrati per promozione dell’economia
Dopo soppressione dell’ICE accordi di
collaborazione operativa per
internazionalizzazione con Assessorati
della Regione: in Emilia-Romagna due
Protocolli con Assessorati Agricoltura e
Attività Produttive
Impostazione di interventi per la gestione
associata (regolazione del mercato in
Piemonte, anche servizio metrico in
Basilicata, Molise e Lombardia, statistica e
studi in Emilia-Romagna): rafforzare la
collaborazione intercamerale;
 Laboratorio di sperimentazione: logiche e
strumenti di intervento diversificati per

conseguire efficienza ed economicità.
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G.U. 24 luglio 2010: UR inserite in conto economico
consolidato per contenere spesa pubblica: escluse
da tagli su capitoli di spesa solo aziende speciali e
società partecipate operanti in house
Circolare MiSE 22-12- 2010 su compensi e tetto di 5
e 3 componenti degli organi di amministrazione e
controllo di organismi pubblici : si applica solo a
UR Campania, Liguria, Toscana e Veneto che
hanno ottenuto la personalità giuridica di diritto
privato dalla Regione
Riflessi su modifiche statutarie: aggiornate le linee
guida con possibilità di istituire Giunta esecutiva
come organo di amministrazione, oltre a Giunta e
a Consiglio;
Esclusi dai tagli i progetti finanziati da terzi
Ancora da approvare Statuti in Abruzzo,
Campania, Molise, Sardegna, Toscana,
Trentino Alto Adige
 In 2 regioni a statuto speciale (Friuli
Venezia Giulia e Trentino Alto Adige)
non attivata struttura autonoma: solo
fondo spese (funzionamento organi) nel
bilancio di CCIAA che presiede l’UR
 A fine 2010 impostato unico schema di
bilancio UR (con base impositiva prevista
da decreto) e relativo piano dei conti

Realizzati 3 incontri per confrontare
programmi e strategie UR: a) Milano:
accordi di collaborazione con Regioni; b)
Firenze: monitoraggio economia regionale;
c) Matera: gestione associata dei servizi in
ambito regionale e partecipazione a
progetti delle istituzioni comunitarie:
 Entro 2011 prima convention nazionale di
programma e di organizzazione delle UR
sulla base di un documento di proposte

Programma 2011 UR Veneto: avvio di
società consortile Veneto promozione
per internazionalizzazione con Regione
 Programma 2011 UR Lazio: relazione
annuale sull’attività CCIAA manifesto
strategico del sistema camerale
 Gestione associata delle competenze:
rilevanza in Basilicata, Lombardia, Molise;
 Programmi integrati degli uffici studi per
il monitoraggio dell’economia in
Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna,
Veneto, Lombardia

Protocollo URER con 3 aziende speciali:
spese missioni internazionalizzazione
 Utilizzo società in house consortili a livello
regionale o nazionale: contributo
consortile per gestione servizi associati
 Piani di formazione collegati ad analisi
organizzative esclusi da tagli; si devono
privilegiare strutture formative di sistema

Divieto di aumenti di capitale, trasferimenti
straordinari, aperture di credito e rilascio di
garanzie a favore di società partecipate che
per 3 esercizi registrano perdite di esercizio o
utilizzano riserve per ripianare perdite anche
infrannuali
 Consentiti trasferimenti solo a fronte di
convenzioni, contratti di servizio o di
programma per investimenti o servizi
 Tali disposizioni si applicano anche a srl per
gestione immobili sede di Unioni regionali,
impostate per restare strutturalmente in
perdita: rivisitazione Unioncamere servizi

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