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L`Organizzazione Sanitaria
O.N.U. (Organizzazione delle Nazione Unite) L’organizzazione delle Nazioni Unite è un’organizzazione intergovernativa a carattere internazionale fondata il 26 giugno 1945, anno della firma dello statuto delle Nazioni Unite. Lo Statuto entra in vigore il 24 ottobre dello stesso anno. Gli scopi e i principi prefissati, riassunti dagli art. 1 e 2 dello Statuto, sono: favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali; mantenere la pace e la sicurezza internazionale; promuovere il rispetto dei diritti umani; sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni (in base al principio di eguaglianza e l’autodeterminazione dei popoli); promuovere la cooperazione economica e sociale, il disarmo e la disciplina degli armamenti; promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione. Gli organi principale dell’O.N.U. sono 6: 1) L’assemblea Generale, formata dai rappresentanti (con diritto di voto) di tutti gli stati aderenti; Ha istituito, fra altre agenzie, l’UNHCO (L’Organizzazione delle Nazioni Unite per i problemi sanitari) e l’UNAIDS (Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV); 2) Il Consiglio di Sicurezza, composto da 15 Stati, dei quali 5 sono i membri permanenti, con diritto di veto, (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina) e gli altri eletti a rotazione ogni due anni dall’assemblea Generale; ha il compito di intervenire per evitare che i contrasti fra i Paesi degenerino in conflitti e di ristabilire la pace in caso di guerra; il Consiglio di sicurezza ha istituito i seguenti Tribunali: Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia, Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, Tribunale Speciale della Cambogia, Corte speciale per la Sierra Leone; 3) Il Segretariato, guidato dal segretario generale delle Nazioni Unite (attualmente in carica è il sudcoreano Ban – Ki – Moon) , con compiti di gestione amministrativa dell’O.N.U.. Il segretario ha funzioni diplomatiche tra gli Stati membri e può portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza qualsiasi disputa al fine di mantenere la pace nel mondo; 4) Il Consiglio Economico e Sociale, è l’organo consultivo e di coordinamento dell’attività economica e sociale delle Nazioni Unite. Ha istituito, tra altro, il W.H.O. (O.M.S., Organizzazione Mondiale della sanità, con sede a Ginevra); 5) Il Consiglio per i diritti umani, ha il compito di supervisionare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti e di informare l’opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel mondo; 6) La Corte internazionale di giustizia, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite che ha il compito di dirimere le dispute fra gli stati membri che hanno accettato la sua giurisdizione, secondo il diritto internazionale. Gli stati aderenti sono 193 su un totale di 205. L’Italia, paese sconfitto nella II guerra mondiale, è stata ammessa il 14 dicembre 1955. W.H.O. L’Organizzazione Mondiale della sanità (World Health Organization) è l’agenzia speciale dell’O.N.U. per la salute fondata il 22 luglio 1946 ed entrata in vigore il 7 aprile 1948. La sede dell’agenzia è a Ginevra (Svizzera). L’attuale direttore generale dell’organizzazione è Margaret Chan. L’obiettivo dell’O.M.S. è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita nella sua costituzione come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia o d’infermità. W.H.O. L’O.M.S. è governata attraverso l’Assemblea mondiale della sanità. L’assemblea è composta da rappresentanti degli Stati membri, che provengono dalle amministrazioni sanitarie di ogni singolo paese ed è convocata annualmente in sessioni ordinarie nel mese di maggio. Le sue funzioni: approvazione del programma dell’organizzazione approvazione del bilancio preventivo per il biennio successivo. È un soggetto di diritto internazionale. W.H.O. L’O.M.S. ha istituito in tutto il mondo sei strutture organizzative, ognuna gestita da un proprio Comitato regionale. Le regioni sono: 1. Europa, con sede a Copenaghen; 2. Africa, con sede a Brazzaville (Rep. Congo); 3. Mediterraneo orientale, Cairo; 4. Sud-est asiatico, N. Delhi; 5. Americhe, Washington; 6. Pacifico occidentale, Manila Alcuni concetti … Primary Care (Assistenza Primaria): Comprende le attività di promozione, prevenzione e mantenimento delle salute, il counseling, l’educazione sanitaria dell’assistito, la diagnosi ed il trattamento di malattie acute a bassa complessità (ridotta concentrazione saperi specialistici ed impegno tecnologico) e di malattie croniche, nonché la capillare personalizzazione del servizio in prossimità del bisogno, in diverse sedi, dall’ambulatorio al domicilio del paziente; Assicura presa in carico e continuità assistenziale mediante unitario coordinamento e valutazione, con indirizzo del paziente, in diverse sedi di trattamento degli episodi di cura che possono interessare anche i livelli superiori di assistenza. Alcuni concetti … Secondary Care (Assistenza Secondaria): Comprende l’assistenza specialistica complessa (pazienti acuti, approfondimenti diagnostico-terapeutici). Alcuni concetti … Tertiary Care (Assistenza Terziaria): Comprende assistenza specialistica ultra-complessa ad elevato impegno tecnologico e applicazione di saperi ultraspecialistici. Alcuni concetti … Sanità pubblica: Con questi termini s’intende l’arte e la scienza di prevenire le malattie, prolungare la vita, promuovere la salute, favorire l’equità sociale nell’ambito di uno sviluppo sostenibile attraverso l’impegno organizzato della società (W.H.O., 1996). Alcuni concetti … Efficacia: È la capacità di raggiungere un determinato obiettivo prefissato. Efficienza: è la capacità di raggiungere un determinato obiettivo prefissato con la allocazione minima possibile di risorse. Si può essere efficaci nel condurre un’azione ma non necessariamente efficienti. Si è molto efficaci e molto efficienti quando si raggiunge il massimo spendendo il minimo. Appropriatezza: è il grado in cui la conoscenza e le tecniche disponibili sono usate bene o male nel trattamento delle malattie e nel raggiungimento della salute (Donabedian). Le conferenze internazionali sull’Assistenza sanitaria primaria e sulla Promozione della salute Conferenza internazionale sull’Assistenza sanitaria Primaria Alma – Ata, URSS, 6 – 12 settembre 1978 La conferenza ha espresso la necessità di un azione urgente dei governi, della comunità internazionale e di tutti coloro che lavorano per la salute e lo sviluppo per proteggere e promuovere la salute di ogni individuo. In tal senso ha proposto l’obiettivo sociale essenziale del raggiungimento entro l’anno 2000 di un livello di salute che permetta a tutti i popoli del mondo di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva (Health for All) (Nel 1995 è stato avviato un processo di rinnovamento di tale obiettivo orientato alle sfide per la salute nel 21° secolo). L‘assistenza sanitaria primaria è stata espressa come la chiave per conseguire tale risultato. Alma – Ata, 1978 L’Assistenza Sanitaria Primaria consiste in quelle prestazioni essenziali che sono fondate su metodi e tecnologie pratiche, scientificamente valide ed accettabili sul piano sociale; prestazioni che devono essere rese accessibili alle singole persone e alle famiglie di una comunità, grazie alla loro piena partecipazione, e a costi che la collettività e il Paese possano sostenere in ogni fase del proprio sviluppo in uno spirito di auto responsabilizzazione e autodeterminazione. Essa fa parte integrante sia del sistema sanitario di un paese sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa è l’occasione per avvicinare il più possibile i trattamenti sanitari ai luoghi dove la gente vive e lavora; è infine il primo elemento di un processo continuo di tutela sanitaria. Conferenza internazionale di Promozione della Salute, 1986, Ottawa, Ontario, Canada La Conferenza presenta la sua Carta per stimolare l’azione a favore della Salute per tutti per l’anno 2000. È stata la risposta fornita alle crescenti aspettative mondiali per un nuovo movimento di sanità pubblica. Le discussioni si sono incentrate sui bisogni presenti nei paesi industrializzati, ma hanno preso in considerazione aspetti simili in tutte le altre regioni. È la prima conferenza internazionale che si occupa della promozione della salute. Ottawa, 1986 Si dichiara che questa è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace d’identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte. La promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario. Ottawa, 1986 La promozione della salute richiede dei compiti, quali: Assicurare prerequisiti per la salute (pace, abitazione, istruzione, cibo, reddito, etc. ) Sostenere la causa della salute. Una buona salute è una risorsa per lo sviluppo sociale, economico, personale. Mettere in grado tutte le persone di raggiungere appieno il loro potenziale di salute – ridurre le differenze ed assicurare pari opportunità e risorse. Mediare tra i settori coinvolti nella salute: governi, settore sanitario, altri settori sociali, economici e produttivi, organizzazioni non governative e di volontariato, autorità locali e mezzi di comunicazione di massa. Coinvolgere le persone di ogni ceto sociale come individui, famiglie, gruppi, comunità. Adattare le strategie ed i programmi ai bisogni locali. Ottawa, 1986 Gli strumenti d’azione proposti: La costruire di una politica pubblica per la salute Una politica di promozione della salute richiede che vengano identificati gli ostacoli all’adozione di politiche pubbliche per la salute nei settori non sanitari e i modi per superarli. Lo scopo deve essere quello di fare in modo che le scelte più sane siano quelle più facili da realizzare anche per coloro che compiono le scelte politiche; Creare ambienti favorevoli alla salute Gli inestricabili legami che esistono tra le persone e il loro ambiente costituiscono la base per un approccio socio-ecologico alla salute. Il principio guida globale per il mondo, e allo stesso modo per le nazioni, le regioni e le comunità, è la necessità di incoraggiare il sostegno e la tutela reciproci: prendersi cura gli uni degli altri, delle nostre comunità e del nostro ambiente naturale. La conservazione delle risorse naturali in ogni parte del mondo dovrebbe essere enfatizzata come una responsabilità globale; Ottawa, 1986 Gli strumenti d’azione proposti: Dare forza all’azione della comunità sulla salute La promozione della salute agisce attraverso una concreta ed efficace azione della comunità nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie che consentano di raggiungere un migliore livello di salute Ciò richiede un pieno e continuo accesso alle informazioni, la possibilità di conoscere le opportunità di salute e un adeguato supporto finanziario; Sviluppare le abilità personali e sociali E’ essenziale mettere in grado le persone di imparare durante tutta la vita, di prepararsi ad affrontare le sue diverse tappe e di saper fronteggiare le lesioni e le malattie croniche. Ciò deve essere reso possibile a scuola, in famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti organizzativi della comunità. E’ necessaria un’azione che coinvolga gli organismi educativi, professionali, commerciali e del volontariato, ma anche le stesse istituzioni; Ottawa, 1986 Gli strumenti d’azione proposti: Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari hanno bisogno di adottare un mandato più ampio che sia sensibile e rispettoso dei bisogni culturali. Questo mandato dovrebbe sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Il riorientamento dei servizi sanitari richiede anche una maggior attenzione alla ricerca sanitaria come pure ai cambiamenti nell'insegnamento e nella formazione professionale. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza. Conferenza internazionale di Promozione della Salute. Adelaide, Australia 1988 È la seconda conferenza internazionale sulla promozione della salute. Duecentoventi partecipanti, provenienti da ventiquattro paesi hanno messo in comune le esperienze fatte nel formulare e nel realizzare in concreto politiche pubbliche sulla salute. È stato ribadito in questo contesto che la salute è contemporaneamente un diritto fondamentale dell’uomo e un buon investimento sociale. È stato raccomandata ai governi la necessità d’investire risorse nella politica pubblica per la salute e la sua promozione, per un principio di giustizia sociale e per accrescere la produttività della società nel suo complesso con benefici a lungo termine (Es. Il Mozambico e la cura dell’A.I.D.S. per tutto il continente africano, mia nota). Tale raccomandazione è stata associata alla necessità che le nazioni sviluppate garantiscano che le loro politiche abbiano un impatto positivo sulla salute delle nazioni in via di sviluppo, in considerazione delle grandi differenze esistenti tra i livelli di salute nei vari paesi (alcuni aspetti della globalizzazione, sulla qualità e la non gratuità di alcuni sistemi sanitari e sul divario tecnologico, mia nota). Adelaide,1988 La Conferenza ha identificato come prioritarie quattro aree chiave d’intervento immediato per sviluppare una politica pubblica per la salute: Sostenere la salute delle donne; Cibo e alimentazione; Tabacco e alcool; Creare ambienti favorevoli (di lavoro e di vita). Conferenza internazionale di Promozione della Salute, Sundsvall, Svezia 1991 È la terza Conferenza internazionale sulla promozione della salute, dal titolo “Gli ambienti favorevoli alla salute”. S’inserisce in una serie d’eventi iniziati nel 1977 con l’impegno dell’O.M.S. a perseguire gli obiettivi della Salute per Tutti e continuati con Alma – Ata (in collaborazione con L’U.N.I.C.E.F., Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), Ottawa e Adelaide. Sundsvall, Svezia 1991 La Conferenza, stimolata dall’enorme interesse pubblico circa le minacce verso l’ambiente globale, si è impegnata, convocando persone da tutte le parti del mondo, a realizzare ambienti più favorevoli alla salute; ha messo in evidenza che milioni di persone vivono in uno stato d’estrema povertà e di privazione, all’interno di un ambiente sempre più degradato che minaccia la loro salute. Ciò rende difficile raggiungere l’obiettivo della salute per Tutti. Sundsvall, Svezia 1991 La Conferenza ha identificato molti esempi e approcci per creare ambienti favorevoli che possono essere usati da chi definisce le politiche, da chi assume le decisioni operative e dagli attivisti che operano nella comunità nei settori della salute e dell’ambiente. Sono state individuate quattro strategie chiave nell’azione di sanità pubblica per la creazione d’ambienti favorevoli: 1. Rafforzare il sostegno alla causa delle salute attraverso l’azione della comunità, particolarmente i gruppi organizzati delle donne; 2. Mettere in grado le comunità e gli individui d’esercitare un controllo sulla propria salute e sull’ambiente grazie all’istruzione e all’attribuzione d’un maggior potere; 3. Costruire alleanze per la salute e per gli ambienti favorevoli, allo scopo di rinforzare la cooperazione tra le campagne e le strategie a favore della salute e dell’ambiente; 4. Mediare tra gli interessi che sono in competizione nella società, per assicurare un equo accesso agli ambienti favorevoli alla salute. Conferenza internazionale di Promozione della Salute. Jakarta, Indonesia 1997 È la quarta Conferenza internazionale sulla promozione della salute, dal titolo: “Nuovi attori per una nuova era: introdurre la promozione della salute nel 21° secolo”. Giunge in un momento critico nello sviluppo delle strategie internazionali a favore della salute. È la prima che viene organizzata in un paese in via di sviluppo ed è la prima che coinvolge il settore privato a supporto della promozione della salute. La Conferenza costituisce un’opportunità per riflettere su quanto è stato appreso circa l’efficacia della promozione della salute, per riesaminare i determinanti della salute e per identificare le direzioni e le strategie che sono necessarie per orientare le sfide della promozione della salute nel 21° secolo. Jakarta, 1997 Si afferma che i prerequisiti per la salute sono la pace, la sicurezza sociale, le relazioni sociali, il cibo, un reddito, l’attribuzione di maggiori poteri alle donne, un ecosistema stabile, un uso sostenibile delle risorse, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e l’equità. S’evidenzia che la più grande minaccia per la salute è la povertà. La salute di centinaia di milioni di persone è minacciata dall’urbanizzazione selvaggia, dalla prevalenza delle malattie croniche, dall’aumento delle persone anziane, il comportamento sempre più sedentario, la resistenza agli antibiotici e ad altri farmaci, l’aumentato abuso delle droghe e la violenza nella vita quotidiana e tra le mura domestiche. Jakarta, 1997 A tutto questo bisogna rispondere urgentemente e con nuove risposte che vedono nella cooperazione tra diversi settori della società (governi, organizzazioni non governative quindi i settori pubblici e privati) la chiave di svolta per liberare il potenziale per la promozione della salute tra le comunità locali e all’interno delle famiglie. Conferenza Globale sulla Promozione della salute. Città del Messico 2000 Nel 1999 l’O.M.S. ha invitato tutti i ministri della salute del mondo ha partecipare alla quinta Conferenza internazionale sulla promozione della salute. La conferenza è stata un’opportunità per i ministri di condividere successi e sfide nel governare il crescente divario nei livelli di salute che caratterizza complessivamente le popolazioni, particolarmente i paesi in via di sviluppo. Città del Messico 2000 L’invito è stato a rendere visibile il loro impegno nei confronti di tale questione attraverso la sottoscrizione del “Rapporto ministeriale della Città del Messico sulla promozione della salute: dalle idee all’azione”. Questo rapporto dei ministri attesta il contributo delle strategie di promozione della salute alla sostenibilità delle azioni svolte a livello locale, nazionale e internazionale per la salute e si impegna a disegnare un piano d’azione globale per monitorare il progresso raggiunto. Dichiarazione di Nairobi, Kenya, 2009 Settima conferenza internazionale della promozione della salute Vedi slides “PROMOZIONE DELLA SALUTE” Altre conferenze da ricordare … Sesta Conferenza Mondiale per la Promozione della salute, Carta di Bangkok per la promozione della salute in un mondo globalizzato; Ottava Conferenza Internazionale per la Promozione della salute, Helsinki, Finlandia, 10 – 14 giugno 2013, “Health in all policies”. Principali modelli di Sistema sanitario moderno Un “sistema” rappresenta un insieme organizzato di componenti distinte che interagiscono tra di loro per raggiungere obiettivi comuni predefiniti. Quello sanitario è il complesso organizzato delle attività di produzione ed erogazione di servizi sanitari di una Nazione o di una Regione ed ha come fonte d’innesco la domanda di salute della popolazione, che a sua volta scaturisce dai bisogni, espressi o meno, della stessa. I suoi obiettivi sono: Migliorare lo stato di salute della popolazione di riferimento; Rispondere adeguatamente alle aspettative dell’utenza; Fornire una protezione finanziaria nei confronti dei costi delle malattie. Principali modelli di Sistema sanitario Il “Welfare State”, lo “Stato sociale”, indica un orientamento politico in cui la promozione della sicurezza e del benessere socio – economico dei cittadini è assunta dallo Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e territoriali, come propria prerogativa e responsabilità. Il Welfare state nasce in Europa e rappresenta la risposta dello Stato ai problemi sociali portati dalla prima industrializzazione. Lo Stato si sostituisce progressivamente alle istituzioni religiose negli interventi d’assistenza. Principali modelli di Sistema sanitario Il primo sistema sanitario sorto in Europa è opera del cancelliere Otto von Bismarck (darà il nome al modello di sistema) che istituisce il primo esempio di un modello di assicurazione sociale statutaria, mediante un sistema di tipo mutualistico a favore dei ceti più bisognosi (in Germania l’accelerato sviluppo industriale “produce” un ingigantimento della questione sociale e rischi di rivoluzioni). Nel 1883 è istituita l’assicurazione obbligatoria contro le malattie, mediante la creazione di casse sociali. Chi non era iscritto a tali casse, era d’ufficio iscritto all’Assicurazione Comunale. Attualmente in Germania la legislazione prevede l’obbligatorietà all’iscrizione alle mutue (disciplinare dal diritto pubblico) per tutta la popolazione che abbia un reddito inferiore ai 3975 Euro mensili (il 90% della popolazione; il resto può iscriversi alle mutue o ad assicurazioni private). Quello tedesco è quindi un modello universalista. Principali modelli di Sistema sanitario Con la depressione economica del 1929 s’inasprisce il conflitto sociale; il welfare state finora conosciuto non è ritenuto più sufficiente e si comincia a teorizzare un intervento più forte dello Stato. Con la seconda guerra mondiale e i suoi effetti devastanti si comincia a delineare la necessità di adottare altri modelli sanitari. In Gran Bretagna Lord Beveridge (darà il nome al modello di sistema) nel 1942 identifica la salute come uno dei tre prerequisiti, insieme a istruzione e lavoro, per un fattibile sistema di sicurezza sociale. Nel 1948 è fondato Il National Health Service (NHS) ovvero il primo Servizio Sanitario Nazionale. Il principio guida risiede nell’universalità dell’assistenza pubblica: i servizi del Welfare State come diritto di tutti i cittadini. All’assistenza sanitaria è attribuito il significato di “servizio sanitario onnicomprensivo volto a garantire il miglioramento della salute fisica e psichica delle persone attraverso gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie”. Principali modelli di Sistema sanitario Modello del Libero Mercato: In questo modello il bene salute è considerato alla stregua degli altri beni di consumo. Il ruolo dello Stato consta nella tutela di pochi e gravi rischi sociali come le povertà estreme e l’emarginazione sociale mediante sussidi e nell’incoraggiare quelle soluzioni che il mercato può offrire spontaneamente. I cittadini pagano direttamente un’assicurazione volontaria o delle prestazioni. Negli U.S.A. nel 1965 è istituito Medicare il programma d’assistenza sanitaria agli anziani e Medicaid, per alcune categorie di poveri (sono pubblici). Nel 2010 il presidente U.S.A. Obama firma una legge di riforma sanitaria, che, tra altro, amplia il numero dei cittadini tutelati dal sistema sanitario di Medicaid (circa 32 milioni di persone aggiunte). Principali modelli di Sistema sanitario … a confronto … Sistemi a libero Mercato (liberista) il bene salute è considerato come un bene di consumo lo Stato non interviene nel finanziamento dell’assistenza sanitaria alla quale provvedono i cittadini attraverso assicurazioni commerciali lo Stato regolamenta il mercato dei servizi sanitari con organi di indirizzo simili a quelli di altri settori (antitrust, licenze) lo Stato non è responsabile della produzione dei servizi e non possiede ospedali USA 39 Sistemi Mutualistici il bene salute è considerato come un bene di consumo garantito e regolamentato lo Stato è responsabile per la politica sanitaria nazionale lo Stato interviene regolamentando le mutue e rendendo obbligatoria l’iscrizione lo Stato può possedere a sua volta alcune mutue lo Stato possiede in parte le strutture sanitarie lo Stato controlla le strutture Francia, Germania, Canada Servizi Sanitari Nazionali • il bene salute è considerato come un diritto del cittadino • lo Stato è responsabile per la politica sanitaria nazionale • lo Stato raccoglie i fondi attraverso la tassazione generale • alloca le risorse alle strutture in base alla programmazione sanitaria • lo Stato possiede maggioranza delle strutture UK, Italia, Spagna Alcuni esempi di altri modelli di Sistema sanitario Sistema sanitario brasiliano S.U.S. (Sistema Unico di Salute); Modello Semashko, commissario, dal 1918, del popolo per la sanità pubblica, ispiratore delle riforme sanitarie in Unione Sovietica (U.R.S.S. e paesi comunisti dell’Europa centro – orientale prima del crollo del muro di Berlino). Era un modello fortemente centralizzato e universalista. Un dato sui Modelli Universalistici: A più di trent’anni di distanza dalla dichiarazione di Alma Ata i paesi che nel mondo attuano politiche universalistiche di Welfare in campo sanitario sono una piccola minoranza, interessando meno del 20% della popolazione mondiale. Brevi cenni storici della legislazione sanitaria in Italia Dall’Unità ai giorni nostri la legge di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. R.D. 20 marzo 1865, n. 2248 l’allegato C Dopo l’unità di Italia, la prima normativa organica in materia sanitaria - emanata con R.D.20 marzo 1865, n. 2248, allegato C - prevedeva che la tutela della salute pubblica fosse affidata, a livello centrale, al Ministro dell’Interno e, sotto la sua dipendenza, in sede periferica, ai Prefetti e ai Sindaci. R.D. 20 marzo 1865, n. 2248, allegato C il Ministro si avvaleva dell’ausilio del Consiglio Superiore di Sanità, organo tecnico consultivo. Nell’ambito del Ministero dell’Interno fu costituita una apposita Direzione Generale della Sanità Pubblica, mentre in periferia furono istituiti gli Uffici sanitari provinciali alla dipendenze dei Prefetti e degli Uffici presso i Comuni. Legge Crispi – Pagliani del 22 dicembre 1888, n. 5849 Questa legge riuscì a disegnare una prima significativa organizzazione dell’assistenza sanitaria, articolata su tre livelli: Centrale, la Direzione generale di sanità si poneva quale luogo deputato all’incontro tra potere politico e sapere tecnicoscientifico; Provinciale, il medico provinciale è la cinghia di collegamento tra la direzione generale e la rete territoriale costituita dai medici comunali; Locale, il medico comunale è il “medico condotto”. I Testi Unici delle leggi sanitarie Il primo T.U. delle leggi sanitarie, che coordinava l’intera materia, fu approvato con R.D. 1907, n. 603; In seguito fu emanato, con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, il nuovo T.U. delle leggi sanitarie che, fino alla riforma sanitaria del 1978, ha fissato le specifiche funzioni dei singoli organi dell’amministrazione sanitaria. Segue: Legislazione sanitaria Nel 1945 è istituito, con D.L. 12 luglio 1945, n. 417, l’Alto Commissariato per l’Igiene e la Sanità pubblica, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sostituisce la Direzione generale della sanità Pubblica. Art. 32 della Costituzione italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”: Con legge 13 marzo 1958, n. 296, fu istituito il Ministero della Sanità, con l’esigenza di dare piena attuazione al dettato della Costituzione (art.32); Segue: Legislazione sanitaria Legge 23 dicembre 1978 n° 833 È la prima Riforma sanitaria del Dopoguerra; Decreti Legislativi 502/92 e 517/93 Seconda riforma sanitaria Decreto Legislativo 229/99 legge Bindi o riforma – ter Legge 08 novembre 2012, n. 189 conversione in legge del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 (Decreto Balduzzi). Segue: Legislazione sanitaria Prima di presentare, con maggior puntualizzazione, le tre riforme che in Italia hanno disegnato l’organizzazione sanitaria, si procederà con un salto cronologico in avanti, descrivendo il contenuto, in alcuni suoi punti salienti, di quello che è comunemente conosciuto come “Decreto Balduzzi” recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute“. Nel documento legislativo è dichiarata la straordinaria necessità ed urgenza di procedere al riassetto dell’organizzazione sanitaria (riduzione degli sprechi e ottimizzazione della spesa) a seguito dell’avvenuta contrazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio Sanitario Nazionale. Decreto Balduzzi Alcuni punti: Sono rivisti i meccanismi dell’attività “intramoenia” per evitare l’evasione fiscale; Nuove regole contro la “medicina difensiva”; Disincentivare le nomine politiche per la selezione dei direttori generali delle ASL e degli altri enti sanitari attraverso un sistema selettivo più trasparente; Aggiornamento dei Lea; Divieto di vendita ai minori di 18 anni di sigarette e altri prodotti da fumo; Azioni di contrasto al gioco d’azzardo per limitarne la dipendenza; Aggiornamento del prontuario farmaceutico; Organizzazione sanitaria In Italia L’organizzazione del Sistema sanitario in Italia ha seguito dall’inizio del secolo due principali modelli: Il “Sistema Mutualistico”; Il “Servizio Sanitario Nazionale”. Organizzazione sanitaria In Italia Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è basato sul principio di copertura universale sanitaria con lo scopo di fornire accesso eguale e gratuito ai servizi d’assistenza ai cittadini. Con la “legge 23 dicembre 1978, n. 833”, nasce un modello di sistema che sostituisce le mutue: il Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo, indicato nell’articolo 32 della Costituzione italiana, di tutelare la salute di ogni cittadino quale bene individuale ed interesse della collettività. Organizzazione sanitaria In Italia legge 23 dicembre 1978, n. 833 E’ una legge quadro che stabilisce i principi e le grandi linee della Riforma Sanitaria e che ha profondamente mutato le strutture sanitarie italiane. legge 23 dicembre 1978, n. 833 L’art. 1 della legge di Riforma Sanitaria definisce il SSN nel seguente modo: il complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio legge 23 dicembre 1978, n. 833 Il sistema sanitario si basa sui principi di: “Universalità dei destinatari” (prestazioni garantite a tutti i cittadini, compresi, in certi limiti, stranieri e apolidi); “garanzia” (tutela della salute nei diversi ambiti); “solidarietà” nella contribuzione al finanziamento (in relazione al proprio reddito e al proprio bisogno); “eguaglianza” nell’accesso ai servizi sanitari. legge 23 dicembre 1978, n. 833 Il sistema mantiene la sua organizzazione unitaria ma si articola su tre livelli di autorità: Centrale (Governo, Ministero della Sanità e organi consultivi – propositivi dello stesso); Regionale (Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano); Locale, con i Comuni, singoli e associati e le Comunità Montane, che gestiscono direttamente i servizi sanitari tramite le Unità Sanitarie Locali (U.S.L.); legge 23 dicembre 1978, n. 833 U.S.L.,definizione: Art. 10: “l’unità sanitaria locale è il complesso dei presidi, degli uffici e dei servizi dei comuni, singoli o associati, e delle comunità montane i quali in un ambito territoriale determinato assolvono ai compiti del servizio sanitario nazionale …” Art. 14: “l’ambito territoriale di attività di ciascuna attività sanitaria locale è delimitato in base a gruppi di popolazione di regola compresi tra 50.000 e 200.000 abitanti, tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche e socio-economiche della zona”. legge 23 dicembre 1978, n. 833 Ha significato ottenere: Il decentramento dei poteri decisionali dallo Stato alle Regioni ed a livello locale (con l’eliminazione del livello provinciale, il Sindaco è la massima autorità sanitaria periferica, l’Ufficiale Sanitario è il suo collaboratore); L’unificazione su base territoriale della gestione sanitaria nelle USL ; La suddivisione del territorio di ogni USL in Distretti Sanitari di Base, al fine di potenziare l’assistenza sanitaria di primo livello (OMS Primary Health Care) L’integrazione Servizi Sanitari e Servizi Sociali; legge 23 dicembre 1978, n. 833 La salute quale diritto per tutti i cittadini, in attuazione dell’art. 32 della Costituzione; Unitarietà del processo assistenziale (pari dignità ai momenti della prevenzione, diagnosi e cura, riabilitazione); Uniformità gestionale (la tassazione dei cittadini alimenta un unico fondo, il Fondo Sanitario Nazionale, ripartito poi tra le Regioni, a costituire il Fondo Sanitario Regionale, in base alla popolazione, Uniformità geografica e sociale; Importanza della programmazione (soddisfare i bisogni della popolazione attraverso strumenti programmatori). Organizzazione sanitaria In Italia D.Lgs. 502/92 e 517/93 La seconda riforma ha apportato notevoli cambiamenti nell’organizzazione del servizio sanitario ma non ha modificato i principi fondamentali fissati dalla legge n. 833 del 1978. essa è stata attuata attraverso il: D.Lgs 30/12/1992 n° 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria”; e il D.Lgs 7/12/1993 n° 517 “Modificazioni al D.Lgs 502/92”. D.Lgs. 502/92 e 517/93 La legge delega 421 del 23/10/1992 incarica il governo d’emanare un decreto legislativo al fine di: Semplificare la struttura delle A.S.L.; Provvedere a un ottimale e razionale utilizzo delle risorse destinate al S.S.N.; Perseguire la migliore efficienza del S.S.N. a garanzia del cittadino; Contenere la spesa sanitaria perseguendo l’equità distributiva; Assicurare a tutti i cittadini il libero accesso alle cure e la gratuità del servizio. D.Lgs. 502/92 e 517/93 I principi fondamentali dei decreti legislativi: La “regionalizzazione”; sono ridefiniti i compiti affidati allo Stato e alle Regioni, con un ridimensionamento delle attribuzioni del livello centrale e rafforzamento dei poteri della regione in materia di programmazione, finanziamento, organizzazione, funzionamento e controllo delle attività (è un governo regionale della sanità); “L’aziendalizzazione”; le A.S.L. e gli ospedali di maggiore complessità sono trasformati in aziende con l’applicazione di principi privatistici quali l’efficienza e l’economicità (obbligo di pareggio di bilancio, contabilità economica); La “concorrenza tra le strutture pubbliche e private e la libertà di scelta del cittadino” (per garantire la qualità delle prestazioni). D.Lgs. 502/92 e 517/93 I punti sostanziali della riforma sono: L’istituzione delle Aziende sanitarie (Aziende U.S.L. e Aziende ospedaliere, dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile; La riduzione del numero delle U.S.L.; Il finanziamento derivato dal pagamento delle prestazioni erogate (D.R.G., Diagnosis – related group, raggruppamento omogeneo di diagnosi); L’istituzione del Dipartimento di Prevenzione; L’articolazione delle Aziende U.S.L. in Distretti sanitari; L’adozione sistematica del metodo di verifica e revisione della qualità e della quantità delle prestazioni; La creazione delle figure dei Direttori Generale, Sanitario e Amministrativo Aziendali. Una parentesi: il D.R.G. È un sistema di classificazione dei pazienti, dimessi da un ospedale, in gruppi omogenei, per assorbimento di risorse impegnate. Si permette in tal modo di quantificare economicamente tale assorbimento di risorse e quindi remunerare ciascun episodio di ricovero. Il D.R.G. viene attribuito al paziente attraverso un software, mediante variabili specifiche del paziente quali l’età, sesso, tipo di dimissione, diagnosi principale e/ secondaria, procedure/interventi chirurgici. Il software utilizza questi dati forniti dalla scheda di dimissione ospedaliera (SDO), compilata dal medico responsabile della dimissione, presente in tutte le cartelle cliniche, inviata alla Regione e al Ministero della salute (elaborazione di fonte Wikipedia). Organizzazione sanitaria In Italia D.Lgs. 229/99 La terza riforma sanitaria prende avvio con la Legge delega del 30 novembre 1998, n. 419; Questo Decreto va nel senso della razionalizzazione complessiva del Servizio sanitario nazionale, senza modificare i principi e gli obiettivi del S.S.N. stabiliti dalle L.833/78. D.Lgs. 229/99 La riforma accelera il processo di aziendalizzazione in considerazione dei positivi riscontri tratti dall’esperienza maturata. L’azienda agisce in concreto alla stregua di qualsiasi imprenditore privato: È introdotto l’Atto aziendale di diritto privato che disciplina la sua organizzazione e il suoi funzionamento (di pertinenza del Direttore generale) del tutto simile all’atto costitutivo di una società privata; L’azione è condotta con criteri quali l’efficacia, l’efficienza, l’economicità, la diretta responsabilità dirigenziale. Organizzazione sanitaria In Italia Il federalismo La spinta verso il decentramento che riconosce alle regioni un ruolo fondamentale, culmina in un trasferimento dei poteri dal centro alla periferia (federalismo - devolution) con la riforma del titolo V della costituzione. Il passo da annotare, per la sanità è rappresentato da: L’Accordo Stato – Regioni dell’8 agosto 2001 e dal conseguente Decreto legge 18 settembre 2001, n. 347 (ora legge 405/2001) e l’Accordo Stato - Regioni del 22 novembre 2001. Lo Stato definisce in campo sanitario i principi fondamentali con leggi – quadro, definisce i livelli essenziali di prestazioni, erogati su tutto il territorio nazionale e ne verifica l’attuazione. Le Regioni emanano leggi specifiche, programmano le attività, attribuiscono le risorse finanziarie. Organizzazione sanitaria In Italia Il federalismo I livelli essenziali di assistenza (di prestazioni) costituiscono l’elemento unificante tra federalismo ed equità. Cosa sono: Sono livelli di assistenza sanitaria (essenziali, non “minimi”!) quegli ambiti di attività che una società considera così importanti da non poter essere negati alla popolazione. Si forniscono ai cittadini senza differenze di reddito, posizione geografica, religione, etnia sesso o altro. Le prestazioni comprese nei L.E.A. devono essere garantite in ogni regione. Sono stati definiti dalla terza riforma sanitaria. Organizzazione sanitaria In Italia l’Azienda sanitaria La A.S.L. è un’Azienda dotata di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, patrimoniale, contabile gestionale e tecnica. Gli ospedali di maggior rilievo e i Policlinici Universitari sono indipendenti dalle A.S.L. e sono definiti rispettivamente Aziende Ospedaliere e Aziende Policlinico Universitario. Ogni azienda sanitaria è diretta da un direttore generale, un direttore sanitario e un direttore amministrativo (scelti dal Direttore generale). È compito delle A.S.L. garantire i L.E.A.; l’A.O. fornisce assistenza secondaria e terziaria (e garantisce i L.E.A. “assistenza ospedaliera”). Organizzazione dipartimentale È una delle novità organizzative delle strutture aziendali introdotte con il Dlgs 502/92 e successive modifiche. È un aggregazione di più U.O. (unità operative) affini o complementari, con propria autonomia e responsabilità, ma interdipendenti (es. Dip. di Cardiologia, di Neuroscienze etc. etc.). Ha il fine di potenziare le responsabilità dirigenziali e professionali, come centro di responsabilità economiche e di elaborazione dei programmi di attività e di valutazione dell’assistenza. Il dipartimento è gestito da un direttore nominato dal Direttore generale. A.S.L. La A.S.L. assolve i compiti del S.S.N. in un determinato ambito territoriale; Ogni A.S.L. È organizzata nelle seguenti strutture tecnico – funzionali: il distretto socio – sanitario; il presidio ospedaliero; Il dipartimento di prevenzione. Organizzazione sanitaria In Italia Il Distretto IL distretto è l'articolazione territoriale dell‘ A.s.l., che assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie. Viene individuato sulla base di una popolazione minima di sessantamila abitanti, salvo che la Regione disponga diversamente in considerazione delle condizioni geomorfologiche del territorio o della bassa densità di popolazione; E’ dotato di autonomia tecnica, gestionale ed economicofinanziaria, ed è soggetto a rendicontazione analitica con contabilità separata all'interno del bilancio aziendale. Il Distretto Il Distretto ha una serie di compiti e di attribuzioni che vanno dall’assistenza specialistica ambulatoriale, alle attività rivolte agli anziani, ai disabili, ai malati di Aids. A capo del Distretto è un direttore nominato dal Direttore generale della A.S.L. Ha la finalità di realizzare un elevato livello d’integrazione tra i diversi servizi che erogano le prestazioni sanitarie e tra questi e i servizi socio – sanitari, tale da consentire una risposta coordinata e continuativa ai bisogni sanitari della popolazione. Il Distretto I servizi offerti dal Distretto sono: Assistenza primaria (MMG, medico di medicina generale, PLS, pediatra di libera scelta, Continuità assistenziale, guardia medica); Assistenza specialistica ambulatoriale; Consultorio materno infantile; Attività e servizi per disabili; Cure per tossicodipendenti (SERT); Attività e servizi per patologie come AIDS e pazienti in fase terminale; Servizio di farmacia; Cure intermedie. Il Distretto Cure intermedie Le cure intermedie sono un’area di servizi integrati, sanitari e socio-domiciliari, residenziali e semi-residenziali, finalizzata a garantire la continuità assistenziale dopo la dimissione ospedaliera e a favorire il rapido recupero funzionale e la massima autonomia dei pazienti. Il rafforzamento di questa area assistenziale può favorire inoltre la prevenzione dei ricoveri non necessari/impropri. Cure intermedie I servizi per le cure intermedie sono: L’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), che offre assistenza infermieristica, visite specialistiche, fisioterapia; L’ADP (Assistenza Domiciliare Programmata); è assicurata periodicamente dal MMG ai pazienti non deambulanti con patologie croniche, che hanno difficoltà ad essere trasportati in ambulatorio; Previene il ricorso a forme d’assistenza più complessa (ADI, ricovero ospedaliero); Casa della Salute (è la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di Medicina Generale e Specialistica ambulatoriale, e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione) (è sperimentale); Ospedale di comunità (è una struttura residenziale in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata. Esso è riservato a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari); Cure intermedie ... continua … R.S.A. (Residenze Sanitarie Assistenziali) (è una struttura extraospedaliera finalizzata a fornire accoglimento, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero a persone anziane prevalentemente non autosufficienti. È caratterizzata per tempi prolungati di permanenza e per la bassa intensità di cure sanitarie rispetto a quelle offerte da strutture riabilitative); Infermiere di famiglia (il documento Health21 del 1998 dell’O.M.S., regione europea, introduce questa figura infermieristica) (poco conosciuto in Italia); Ambulatorio infermieristico; Hospice (è una struttura per malati terminali, offre cure palliative cioè destinate ad alleviare le sofferenze). Il presidio ospedaliero Sono strutture che forniscono assistenza sanitaria secondaria e terziaria, ma possono offrire cure intermedie all’interno della rete dei servizi territoriali. Una definizione: “istituzione che offre posti letto, pasti e assistenza continua ai suoi pazienti, mentre questi sono sottoposti alle cure mediche necessarie sotto la supervisione di professionisti medici. Nell’eseguire questi servizi, l’ospedale s’adopera per restituire ai pazienti la salute”. Il Dipartimento di Prevenzione È la struttura operativa della A.S.L. preposta all’organizzazione, alla gestione e all’attuazione delle attività sanitarie volte alla promozione e alla tutela della salute della popolazione (istituito dal Dlgs 502/92). Il DP si occupa di igiene e di sanità pubblica, sanità degli alimenti, sanità della nutrizione, sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità animale relativa alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti. L’ospedale Una classificazione: Presidi ospedalieri; Aziende ospedaliere; I policlinici universitari; Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, IRCCS (organismi a rilevanza nazionale che svolgono attività di ricerca nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari insieme a prestazioni di ricovero e cura ad alta specialità) ; Case di Cura private accreditate. L’ospedale i percorsi Esistono due modalità d’accesso alle strutture ospedaliere: Il percorso non urgente (ambulatorio, preospedalizzazione, ricovero d’elezione; Il percorso urgente (dal Pronto soccorso con un ricovero d’urgenza nelle U.U.O.O dello stesso ospedale o con trasferimento ad altre strutture ospedaliere); i percorsi percorso non urgente l’ambulatorio: Si tratta di un organizzazione complessa di varie attività sanitarie, dove si può fare un ciclo completo di diagnosi e terapia. Ricovero d’elezione: E’ Previsto per il trattamento di patologie non urgenti o per condizioni che richiedono particolari approfondimenti diagnostici non eseguibili in ambulatorio e che, come tale, può essere programmato (ricovero ordinario, day hospital, day surgery). Preospedalizzazione: Detta anche Pre - Ricovero si intende una fase di accesso del paziente all’interno della struttura sanitaria ospedaliera atta all’espletamento di tutti gli accertamenti diagnostici che devono precedere un determinato trattamento chirurgico programmato. i percorsi ricoveri d’elezione day hospital: E’ un tipo di ricovero programmato, alternativo al ricovero tradizionale, finalizzato all’effettuazione di prestazioni di carattere diagnosticoterapeutico e riabilitativo. Questo tipo di ricovero si può comporre di un certo numero di accessi, anche non continuativi, in cui il paziente soggiorna presso la struttura ospedaliera non oltre le 12 ore, nella fascia oraria mattutina e/o pomeridiana, ad esclusione della domenica. Garantisce l’assistenza medica e infermieristica con erogazione di prestazioni multi - professionali e plurispecialistiche non eseguibili in ambulatorio. ricoveri d’elezione Day surgery: Con il termine di chirurgia di giorno si intende la possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici o anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive o semi-invasive in regime di ricovero limitato alle sole ore di giorno, in anestesia locale, loco-regionale, generale. Ministero della Salute Il Ministero della Salute (Ministero della Sanità fino all’agosto 2001) è l’organo centrale dell’SSN preposto alla funzione di indirizzo e programmazione in materia sanitaria, alla definizione degli obiettivi da raggiungere per il miglioramento dello stato di salute della popolazione e alla determinazione dei livelli di assistenza da assicurare a tutti i cittadini in condizioni di uniformità sull’intero territorio nazionale. Il Ministero della Salute si articola in tre Dipartimenti, ognuno dei quali suddiviso in Direzioni Generali, per meglio rispondere alle esigenze di tutela e di promozione della salute dei cittadini nell’ambito dell’attuale contesto devolutivo: Qualità, Innovazione, Prevenzione e Comunicazione. Al conseguimento degli obiettivi concorrono: – le Regioni, che organizzano sul proprio territorio i servizi e le attività destinate alla tutela della salute, programmano gli interventi da compiere, coordinano l’azione delle Aziende USL e delle Aziende ospedaliere e ne verificano l’operato; – le Aziende sanitarie (USL e ospedaliere), che provvedono ad assicurare i livelli di assistenza nel proprio ambito territoriale attraverso i propri servizi o “acquistando” le prestazioni presso altre strutture pubbliche o private. Il Ministero è coadiuvato nelle sue funzioni da organi e istituti con funzioni di ricerca, consulenza, proposta e supporto in materia tecnica e scientifica. Ministero della Salute Con legge 3 agosto 2001, n. 317 questo Dicastero è stato denominato “Ministero della Salute” (dal governo delle strutture all’indirizzamento e alla tutela della salute). Il D.L. 16 maggio 2008, n. 85 ha trasferito le funzioni del Ministero della Salute con le inerenti risorse finanziarie strumentali e di personale al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Il Ministero della Salute è stato poi istituito nuovamente con la Legge 13 novembre 2009, n. 172, entrata in vigore il 13 dicembre 2009.