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L`Organizzazione Sanitaria

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L`Organizzazione Sanitaria
O.N.U.
(Organizzazione delle Nazione Unite)
L’organizzazione delle Nazioni Unite è un’organizzazione intergovernativa a
carattere internazionale fondata il 26 giugno 1945, anno della firma dello
statuto delle Nazioni Unite. Lo Statuto entra in vigore il 24 ottobre dello
stesso anno.
Gli scopi e i principi prefissati, riassunti dagli art. 1 e 2 dello Statuto, sono:
 favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali;
 mantenere la pace e la sicurezza internazionale;
 promuovere il rispetto dei diritti umani;
 sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni (in base al principio di
eguaglianza e l’autodeterminazione dei popoli);
 promuovere la cooperazione economica e sociale, il disarmo e la disciplina
degli armamenti;
 promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo
sviluppo progressivo e la sua codificazione.
Gli organi principale dell’O.N.U. sono 6:
1) L’assemblea Generale, formata dai rappresentanti (con diritto di voto) di
tutti gli stati aderenti; Ha istituito, fra altre agenzie, l’UNHCO
(L’Organizzazione delle Nazioni Unite per i problemi sanitari) e l’UNAIDS
(Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV);
2) Il Consiglio di Sicurezza, composto da 15 Stati, dei quali 5 sono i membri
permanenti, con diritto di veto, (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia,
Cina) e gli altri eletti a rotazione ogni due anni dall’assemblea Generale; ha
il compito di intervenire per evitare che i contrasti fra i Paesi degenerino in
conflitti e di ristabilire la pace in caso di guerra; il Consiglio di sicurezza ha
istituito i seguenti Tribunali: Tribunale Penale Internazionale per l’ex
Jugoslavia, Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, Tribunale
Speciale della Cambogia, Corte speciale per la Sierra Leone;
3) Il Segretariato, guidato dal segretario generale delle Nazioni Unite
(attualmente in carica è il sudcoreano Ban – Ki – Moon) , con compiti di
gestione amministrativa dell’O.N.U.. Il segretario ha funzioni diplomatiche
tra gli Stati membri e può portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza
qualsiasi disputa al fine di mantenere la pace nel mondo;
4) Il Consiglio Economico e Sociale, è l’organo consultivo e di
coordinamento dell’attività economica e sociale delle Nazioni
Unite. Ha istituito, tra altro, il W.H.O. (O.M.S.,
Organizzazione Mondiale della sanità, con sede a Ginevra);
5) Il Consiglio per i diritti umani, ha il compito di supervisionare
il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati
aderenti e di informare l’opinione pubblica mondiale dello
stato dei diritti umani nel mondo;
6) La Corte internazionale di giustizia, è il principale organo
giudiziario delle Nazioni Unite che ha il compito di dirimere
le dispute fra gli stati membri che hanno accettato la sua
giurisdizione, secondo il diritto internazionale.
Gli stati aderenti sono 193 su un totale di 205. L’Italia, paese
sconfitto nella II guerra mondiale, è stata ammessa il 14
dicembre 1955.
W.H.O.
L’Organizzazione Mondiale della sanità (World Health
Organization) è l’agenzia speciale dell’O.N.U. per la salute
fondata il 22 luglio 1946 ed entrata in vigore il 7 aprile 1948.
La sede dell’agenzia è a Ginevra (Svizzera).
L’attuale direttore generale dell’organizzazione è Margaret Chan.
L’obiettivo dell’O.M.S. è il raggiungimento da parte di tutte le
popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita nella
sua costituzione come condizione di completo benessere fisico,
mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia o
d’infermità.
W.H.O.
L’O.M.S. è governata attraverso l’Assemblea mondiale della
sanità. L’assemblea è composta da rappresentanti degli
Stati membri, che provengono dalle amministrazioni
sanitarie di ogni singolo paese ed è convocata
annualmente in sessioni ordinarie nel mese di maggio.
Le sue funzioni:
 approvazione del programma dell’organizzazione
 approvazione del bilancio preventivo per il biennio
successivo.
È un soggetto di diritto internazionale.
W.H.O.
L’O.M.S. ha istituito in tutto il mondo sei strutture
organizzative, ognuna gestita da un proprio Comitato
regionale. Le regioni sono:
1. Europa, con sede a Copenaghen;
2. Africa, con sede a Brazzaville (Rep. Congo);
3. Mediterraneo orientale, Cairo;
4. Sud-est asiatico, N. Delhi;
5. Americhe, Washington;
6. Pacifico occidentale, Manila
Alcuni concetti …
Primary Care (Assistenza Primaria):
 Comprende le attività di promozione, prevenzione e
mantenimento delle salute, il counseling, l’educazione sanitaria
dell’assistito, la diagnosi ed il trattamento di malattie acute a
bassa complessità (ridotta concentrazione saperi specialistici ed
impegno tecnologico) e di malattie croniche, nonché la
capillare personalizzazione del servizio in prossimità del
bisogno, in diverse sedi, dall’ambulatorio al domicilio del
paziente;
 Assicura presa in carico e continuità assistenziale mediante
unitario coordinamento e valutazione, con indirizzo del
paziente, in diverse sedi di trattamento degli episodi di cura che
possono interessare anche i livelli superiori di assistenza.
Alcuni concetti …
Secondary Care (Assistenza Secondaria):
Comprende l’assistenza specialistica complessa (pazienti acuti,
approfondimenti diagnostico-terapeutici).
Alcuni concetti …
Tertiary Care (Assistenza Terziaria):
Comprende assistenza specialistica ultra-complessa ad elevato
impegno tecnologico e applicazione di saperi ultraspecialistici.
Alcuni concetti …
Sanità pubblica:
Con questi termini s’intende l’arte e la scienza di
prevenire le malattie, prolungare la vita, promuovere
la salute, favorire l’equità sociale nell’ambito di uno
sviluppo sostenibile attraverso l’impegno organizzato
della società (W.H.O., 1996).
Alcuni concetti …
Efficacia:
È la capacità di raggiungere un determinato obiettivo
prefissato.
Efficienza: è la capacità di raggiungere un determinato obiettivo
prefissato con la allocazione minima possibile di risorse.
Si può essere efficaci nel condurre un’azione ma non
necessariamente efficienti. Si è molto efficaci e molto efficienti
quando si raggiunge il massimo spendendo il minimo.
Appropriatezza: è il grado in cui la conoscenza e le tecniche
disponibili sono usate bene o male nel trattamento delle
malattie e nel raggiungimento della salute (Donabedian).
Le conferenze
internazionali
sull’Assistenza sanitaria
primaria e
sulla Promozione della
salute
Conferenza internazionale sull’Assistenza sanitaria
Primaria Alma – Ata, URSS, 6 – 12 settembre 1978
La conferenza ha espresso la necessità di un azione urgente dei
governi, della comunità internazionale e di tutti coloro che
lavorano per la salute e lo sviluppo per proteggere e
promuovere la salute di ogni individuo. In tal senso ha
proposto l’obiettivo sociale essenziale del raggiungimento
entro l’anno 2000 di un livello di salute che permetta a tutti i
popoli del mondo di condurre una vita socialmente ed
economicamente produttiva (Health for All) (Nel 1995 è stato
avviato un processo di rinnovamento di tale obiettivo orientato
alle sfide per la salute nel 21° secolo). L‘assistenza sanitaria
primaria è stata espressa come la chiave per conseguire tale
risultato.
Alma – Ata, 1978
L’Assistenza Sanitaria Primaria consiste in quelle prestazioni
essenziali che sono fondate su metodi e tecnologie pratiche,
scientificamente valide ed accettabili sul piano sociale;
prestazioni che devono essere rese accessibili alle singole
persone e alle famiglie di una comunità, grazie alla loro piena
partecipazione, e a costi che la collettività e il Paese possano
sostenere in ogni fase del proprio sviluppo in uno spirito di
auto responsabilizzazione e autodeterminazione. Essa fa parte
integrante sia del sistema sanitario di un paese sia del completo
sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa è
l’occasione per avvicinare il più possibile i trattamenti sanitari
ai luoghi dove la gente vive e lavora; è infine il primo elemento
di un processo continuo di tutela sanitaria.
Conferenza internazionale di Promozione
della Salute, 1986, Ottawa, Ontario, Canada
La Conferenza presenta la sua Carta per stimolare l’azione a
favore della Salute per tutti per l’anno 2000.
È stata la risposta fornita alle crescenti aspettative mondiali per
un nuovo movimento di sanità pubblica. Le discussioni si sono
incentrate sui bisogni presenti nei paesi industrializzati, ma
hanno preso in considerazione aspetti simili in tutte le altre
regioni.
È la prima conferenza internazionale che si occupa della
promozione della salute.
Ottawa, 1986
Si dichiara che questa è il processo che mette in grado le persone
di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla.
Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e
sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace
d’identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i
propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi
fronte.
La promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del
settore sanitario.
Ottawa, 1986
La promozione della salute richiede dei compiti, quali:
 Assicurare prerequisiti per la salute (pace, abitazione, istruzione,
cibo, reddito, etc. )
 Sostenere la causa della salute. Una buona salute è una risorsa
per lo sviluppo sociale, economico, personale.
 Mettere in grado tutte le persone di raggiungere appieno il loro
potenziale di salute – ridurre le differenze ed assicurare pari
opportunità e risorse.
 Mediare tra i settori coinvolti nella salute: governi, settore
sanitario, altri settori sociali, economici e produttivi,
organizzazioni non governative e di volontariato, autorità locali e
mezzi di comunicazione di massa.
 Coinvolgere le persone di ogni ceto sociale come individui,
famiglie, gruppi, comunità.
 Adattare le strategie ed i programmi ai bisogni locali.
Ottawa, 1986
Gli strumenti d’azione proposti:
 La costruire di una politica pubblica per la salute
Una politica di promozione della salute richiede che vengano identificati gli
ostacoli all’adozione di politiche pubbliche per la salute nei settori non
sanitari e i modi per superarli. Lo scopo deve essere quello di fare in modo
che le scelte più sane siano quelle più facili da realizzare anche per coloro
che compiono le scelte politiche;
 Creare ambienti favorevoli alla salute
Gli inestricabili legami che esistono tra le persone e il loro ambiente
costituiscono la base per un approccio socio-ecologico alla salute. Il
principio guida globale per il mondo, e allo stesso modo per le nazioni, le
regioni e le comunità, è la necessità di incoraggiare il sostegno e la tutela
reciproci: prendersi cura gli uni degli altri, delle nostre comunità e del
nostro ambiente naturale. La conservazione delle risorse naturali in ogni
parte del mondo dovrebbe essere enfatizzata come una responsabilità
globale;
Ottawa, 1986
Gli strumenti d’azione proposti:
 Dare forza all’azione della comunità sulla salute
La promozione della salute agisce attraverso una concreta ed efficace azione
della comunità nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e
realizzare le strategie che consentano di raggiungere un migliore livello di salute
Ciò richiede un pieno e continuo accesso alle informazioni, la possibilità di
conoscere le opportunità di salute e un adeguato supporto finanziario;
 Sviluppare le abilità personali e sociali
E’ essenziale mettere in grado le persone di imparare durante tutta la vita,
di prepararsi ad affrontare le sue diverse tappe e di saper fronteggiare le
lesioni e le malattie croniche. Ciò deve essere reso possibile a scuola, in
famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti organizzativi della
comunità. E’ necessaria un’azione che coinvolga gli organismi educativi,
professionali, commerciali e del volontariato, ma anche le stesse istituzioni;
Ottawa, 1986
Gli strumenti d’azione proposti:
 Riorientare i servizi sanitari
Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione
della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di
garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari hanno bisogno di
adottare un mandato più ampio che sia sensibile e rispettoso dei
bisogni culturali. Questo mandato dovrebbe sostenere i bisogni degli
individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire
connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali,
politiche, economiche e dell’ambiente fisico.
Il riorientamento dei servizi sanitari richiede anche una maggior
attenzione alla ricerca sanitaria come pure ai cambiamenti
nell'insegnamento e nella formazione professionale. Tutto ciò deve
portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei
servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni
complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Conferenza internazionale di Promozione
della Salute. Adelaide, Australia 1988
È la seconda conferenza internazionale sulla promozione della salute.
Duecentoventi partecipanti, provenienti da ventiquattro paesi hanno messo
in comune le esperienze fatte nel formulare e nel realizzare in concreto
politiche pubbliche sulla salute.
È stato ribadito in questo contesto che la salute è contemporaneamente un
diritto fondamentale dell’uomo e un buon investimento sociale.
È stato raccomandata ai governi la necessità d’investire risorse nella politica
pubblica per la salute e la sua promozione, per un principio di giustizia
sociale e per accrescere la produttività della società nel suo complesso con
benefici a lungo termine (Es. Il Mozambico e la cura dell’A.I.D.S. per tutto
il continente africano, mia nota). Tale raccomandazione è stata associata
alla necessità che le nazioni sviluppate garantiscano che le loro politiche
abbiano un impatto positivo sulla salute delle nazioni in via di sviluppo, in
considerazione delle grandi differenze esistenti tra i livelli di salute nei vari
paesi (alcuni aspetti della globalizzazione, sulla qualità e la non gratuità di
alcuni sistemi sanitari e sul divario tecnologico, mia nota).
Adelaide,1988
La Conferenza ha identificato come prioritarie quattro aree
chiave d’intervento immediato per sviluppare una politica
pubblica per la salute:
 Sostenere la salute delle donne;
 Cibo e alimentazione;
 Tabacco e alcool;
 Creare ambienti favorevoli (di lavoro e di vita).
Conferenza internazionale di Promozione
della Salute, Sundsvall, Svezia 1991
È la terza Conferenza internazionale sulla promozione della
salute, dal titolo “Gli ambienti favorevoli alla salute”.
S’inserisce in una serie d’eventi iniziati nel 1977 con
l’impegno dell’O.M.S. a perseguire gli obiettivi della Salute
per Tutti e continuati con Alma – Ata (in collaborazione con
L’U.N.I.C.E.F., Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia),
Ottawa e Adelaide.
Sundsvall, Svezia 1991
La Conferenza, stimolata dall’enorme interesse pubblico circa le
minacce verso l’ambiente globale, si è impegnata, convocando
persone da tutte le parti del mondo, a realizzare ambienti più
favorevoli alla salute; ha messo in evidenza che milioni di
persone vivono in uno stato d’estrema povertà e di privazione,
all’interno di un ambiente sempre più degradato che minaccia
la loro salute. Ciò rende difficile raggiungere l’obiettivo della
salute per Tutti.
Sundsvall, Svezia 1991
La Conferenza ha identificato molti esempi e approcci per creare
ambienti favorevoli che possono essere usati da chi definisce le
politiche, da chi assume le decisioni operative e dagli attivisti che
operano nella comunità nei settori della salute e dell’ambiente.
Sono state individuate quattro strategie chiave nell’azione di sanità
pubblica per la creazione d’ambienti favorevoli:
1. Rafforzare il sostegno alla causa delle salute attraverso l’azione
della comunità, particolarmente i gruppi organizzati delle donne;
2. Mettere in grado le comunità e gli individui d’esercitare un
controllo sulla propria salute e sull’ambiente grazie all’istruzione e
all’attribuzione d’un maggior potere;
3. Costruire alleanze per la salute e per gli ambienti favorevoli, allo
scopo di rinforzare la cooperazione tra le campagne e le strategie a
favore della salute e dell’ambiente;
4. Mediare tra gli interessi che sono in competizione nella società, per
assicurare un equo accesso agli ambienti favorevoli alla salute.
Conferenza internazionale di Promozione
della Salute. Jakarta, Indonesia 1997
È la quarta Conferenza internazionale sulla promozione della salute, dal
titolo: “Nuovi attori per una nuova era: introdurre la promozione
della salute nel 21° secolo”.
Giunge in un momento critico nello sviluppo delle strategie
internazionali a favore della salute.
È la prima che viene organizzata in un paese in via di sviluppo ed è la
prima che coinvolge il settore privato a supporto della promozione
della salute.
La Conferenza costituisce un’opportunità per riflettere su quanto è stato
appreso circa l’efficacia della promozione della salute, per
riesaminare i determinanti della salute e per identificare le direzioni e
le strategie che sono necessarie per orientare le sfide della
promozione della salute nel 21° secolo.
Jakarta, 1997
Si afferma che i prerequisiti per la salute sono la pace, la
sicurezza sociale, le relazioni sociali, il cibo, un reddito,
l’attribuzione di maggiori poteri alle donne, un ecosistema
stabile, un uso sostenibile delle risorse, la giustizia sociale, il
rispetto dei diritti umani e l’equità.
S’evidenzia che la più grande minaccia per la salute è la povertà.
La salute di centinaia di milioni di persone è minacciata
dall’urbanizzazione selvaggia, dalla prevalenza delle malattie
croniche,
dall’aumento
delle
persone
anziane,
il
comportamento sempre più sedentario, la resistenza agli
antibiotici e ad altri farmaci, l’aumentato abuso delle droghe e
la violenza nella vita quotidiana e tra le mura domestiche.
Jakarta, 1997
A tutto questo bisogna rispondere urgentemente e con nuove
risposte che vedono nella cooperazione tra diversi settori della
società (governi, organizzazioni non governative quindi i
settori pubblici e privati) la chiave di svolta per liberare il
potenziale per la promozione della salute tra le comunità locali
e all’interno delle famiglie.
Conferenza Globale sulla Promozione della
salute. Città del Messico 2000
Nel 1999 l’O.M.S. ha invitato tutti i ministri della salute del
mondo ha partecipare alla quinta Conferenza internazionale
sulla promozione della salute.
La conferenza è stata un’opportunità per i ministri di condividere
successi e sfide nel governare il crescente divario nei livelli di
salute che caratterizza complessivamente le popolazioni,
particolarmente i paesi in via di sviluppo.
Città del Messico 2000
L’invito è stato a rendere visibile il loro impegno nei confronti di
tale questione attraverso la sottoscrizione del “Rapporto
ministeriale della Città del Messico sulla promozione della
salute: dalle idee all’azione”.
Questo rapporto dei ministri attesta il contributo delle strategie di
promozione della salute alla sostenibilità delle azioni svolte a
livello locale, nazionale e internazionale per la salute e si
impegna a disegnare un piano d’azione globale per monitorare
il progresso raggiunto.
Dichiarazione di Nairobi, Kenya, 2009
Settima conferenza internazionale della promozione della salute
Vedi slides “PROMOZIONE DELLA SALUTE”
Altre conferenze da ricordare …
 Sesta Conferenza Mondiale per la Promozione della salute,
Carta di Bangkok per la promozione della salute in un mondo
globalizzato;
 Ottava Conferenza Internazionale per la Promozione della
salute, Helsinki, Finlandia, 10 – 14 giugno 2013, “Health in all
policies”.
Principali modelli di Sistema sanitario moderno
Un “sistema” rappresenta un insieme organizzato di componenti
distinte che interagiscono tra di loro per raggiungere obiettivi comuni
predefiniti.
Quello sanitario è il complesso organizzato delle attività di produzione
ed erogazione di servizi sanitari di una Nazione o di una Regione ed
ha come fonte d’innesco la domanda di salute della popolazione, che
a sua volta scaturisce dai bisogni, espressi o meno, della stessa.
I suoi obiettivi sono:
 Migliorare lo stato di salute della popolazione di riferimento;
 Rispondere adeguatamente alle aspettative dell’utenza;
 Fornire una protezione finanziaria nei confronti dei costi delle
malattie.
Principali modelli di Sistema sanitario
Il “Welfare State”, lo “Stato sociale”, indica un orientamento
politico in cui la promozione della sicurezza e del benessere
socio – economico dei cittadini è assunta dallo Stato, nelle sue
articolazioni istituzionali e territoriali, come propria
prerogativa e responsabilità.
Il Welfare state nasce in Europa e rappresenta la risposta dello
Stato ai problemi sociali portati dalla prima industrializzazione.
Lo Stato si sostituisce progressivamente alle istituzioni
religiose negli interventi d’assistenza.
Principali modelli di Sistema sanitario
Il primo sistema sanitario sorto in Europa è opera del cancelliere Otto
von Bismarck (darà il nome al modello di sistema) che istituisce il
primo esempio di un modello di assicurazione sociale statutaria,
mediante un sistema di tipo mutualistico a favore dei ceti più
bisognosi (in Germania l’accelerato sviluppo industriale “produce”
un ingigantimento della questione sociale e rischi di rivoluzioni).
Nel 1883 è istituita l’assicurazione obbligatoria contro le malattie,
mediante la creazione di casse sociali. Chi non era iscritto a tali
casse, era d’ufficio iscritto all’Assicurazione Comunale.
Attualmente in Germania la legislazione prevede l’obbligatorietà
all’iscrizione alle mutue (disciplinare dal diritto pubblico) per tutta la
popolazione che abbia un reddito inferiore ai 3975 Euro mensili (il
90% della popolazione; il resto può iscriversi alle mutue o ad
assicurazioni private).
Quello tedesco è quindi un modello universalista.
Principali modelli di Sistema sanitario
Con la depressione economica del 1929 s’inasprisce il conflitto sociale; il
welfare state finora conosciuto non è ritenuto più sufficiente e si comincia a
teorizzare un intervento più forte dello Stato.
Con la seconda guerra mondiale e i suoi effetti devastanti si comincia a
delineare la necessità di adottare altri modelli sanitari.
In Gran Bretagna Lord Beveridge (darà il nome al modello di sistema) nel
1942 identifica la salute come uno dei tre prerequisiti, insieme a istruzione e
lavoro, per un fattibile sistema di sicurezza sociale. Nel 1948 è fondato Il
National Health Service (NHS) ovvero il primo Servizio Sanitario
Nazionale.
Il principio guida risiede nell’universalità dell’assistenza pubblica: i servizi del
Welfare State come diritto di tutti i cittadini.
All’assistenza sanitaria è attribuito il significato di “servizio sanitario
onnicomprensivo volto a garantire il miglioramento della salute fisica e
psichica delle persone attraverso gli interventi di prevenzione, diagnosi e
cura delle malattie”.
Principali modelli di Sistema sanitario
Modello del Libero Mercato:
In questo modello il bene salute è considerato alla stregua degli altri
beni di consumo.
Il ruolo dello Stato consta nella tutela di pochi e gravi rischi sociali
come le povertà estreme e l’emarginazione sociale mediante sussidi e
nell’incoraggiare quelle soluzioni che il mercato può offrire
spontaneamente.
I cittadini pagano direttamente un’assicurazione volontaria o delle
prestazioni.
Negli U.S.A. nel 1965 è istituito Medicare il programma d’assistenza
sanitaria agli anziani e Medicaid, per alcune categorie di poveri
(sono pubblici).
Nel 2010 il presidente U.S.A. Obama firma una legge di riforma
sanitaria, che, tra altro, amplia il numero dei cittadini tutelati dal
sistema sanitario di Medicaid (circa 32 milioni di persone aggiunte).
Principali modelli di Sistema sanitario … a
confronto …
Sistemi a libero Mercato
(liberista)
 il bene salute è considerato
come un bene di consumo
 lo Stato non interviene nel
finanziamento dell’assistenza
sanitaria alla quale
provvedono i cittadini
attraverso assicurazioni
commerciali
 lo Stato regolamenta il
mercato dei servizi sanitari
con organi di indirizzo simili
a quelli di altri settori
(antitrust, licenze)
 lo Stato non è responsabile
della produzione dei servizi e
non possiede ospedali
USA
39
Sistemi Mutualistici
 il bene salute è considerato





come un bene di consumo
garantito e regolamentato
lo Stato è responsabile per la
politica sanitaria nazionale
lo Stato interviene
regolamentando le mutue e
rendendo obbligatoria
l’iscrizione
lo Stato può possedere a sua
volta alcune mutue
lo Stato possiede in parte le
strutture sanitarie
lo Stato controlla le strutture
Francia, Germania, Canada
Servizi Sanitari
Nazionali
• il bene salute è considerato
come un diritto del cittadino
• lo Stato è responsabile per la
politica sanitaria nazionale
• lo Stato raccoglie i fondi
attraverso la tassazione
generale
• alloca le risorse alle strutture
in base alla programmazione
sanitaria
• lo Stato possiede
maggioranza delle strutture
UK, Italia, Spagna
Alcuni esempi di altri modelli di Sistema sanitario
 Sistema sanitario brasiliano S.U.S. (Sistema Unico di Salute);
 Modello Semashko, commissario, dal 1918, del popolo per la
sanità pubblica, ispiratore delle riforme sanitarie in Unione
Sovietica (U.R.S.S. e paesi comunisti dell’Europa centro –
orientale prima del crollo del muro di Berlino). Era un modello
fortemente centralizzato e universalista.
Un dato sui Modelli Universalistici:
A più di trent’anni di distanza dalla dichiarazione di
Alma Ata i paesi che nel mondo attuano politiche
universalistiche di Welfare in campo sanitario sono
una piccola minoranza, interessando meno del 20%
della popolazione mondiale.
Brevi cenni storici della legislazione
sanitaria in Italia
Dall’Unità ai giorni nostri
la legge di unificazione amministrativa del Regno
d’Italia.
R.D. 20 marzo 1865, n. 2248
l’allegato C
Dopo l’unità di Italia, la prima normativa organica in
materia sanitaria - emanata con R.D.20 marzo 1865, n.
2248, allegato C - prevedeva che la tutela della salute
pubblica fosse affidata, a livello centrale, al Ministro
dell’Interno e, sotto la sua dipendenza, in sede
periferica, ai Prefetti e ai Sindaci.
R.D. 20 marzo 1865, n. 2248,
allegato C
 il Ministro si avvaleva dell’ausilio del Consiglio
Superiore di Sanità, organo tecnico consultivo.
 Nell’ambito del Ministero dell’Interno fu costituita
una apposita Direzione Generale della Sanità
Pubblica, mentre in periferia furono istituiti gli Uffici
sanitari provinciali alla dipendenze dei Prefetti e degli
Uffici presso i Comuni.
Legge Crispi – Pagliani
del 22 dicembre 1888, n. 5849
Questa legge riuscì a disegnare una prima significativa
organizzazione dell’assistenza sanitaria, articolata su tre livelli:
 Centrale, la Direzione generale di sanità si poneva quale luogo
deputato all’incontro tra potere politico e sapere tecnicoscientifico;
 Provinciale, il medico provinciale è la cinghia di collegamento
tra la direzione generale e la rete territoriale costituita dai
medici comunali;
 Locale, il medico comunale è il “medico condotto”.
I Testi Unici delle leggi sanitarie
 Il primo T.U. delle leggi sanitarie, che coordinava
l’intera materia, fu approvato con R.D. 1907, n. 603;
 In seguito fu emanato, con R.D. 27 luglio 1934, n.
1265, il nuovo T.U. delle leggi sanitarie che, fino alla
riforma sanitaria del 1978, ha fissato le specifiche
funzioni dei singoli organi dell’amministrazione
sanitaria.
Segue: Legislazione sanitaria
 Nel 1945 è istituito, con D.L. 12 luglio 1945, n. 417, l’Alto
Commissariato per l’Igiene e la Sanità pubblica, alle dirette
dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri che
sostituisce la Direzione generale della sanità Pubblica.
 Art. 32 della Costituzione italiana: “La Repubblica tutela la salute
come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività
e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana”:
 Con legge 13 marzo 1958, n. 296, fu istituito il Ministero della
Sanità, con l’esigenza di dare piena attuazione al dettato della
Costituzione (art.32);
Segue: Legislazione sanitaria
 Legge 23 dicembre 1978 n° 833
È la prima Riforma sanitaria del Dopoguerra;
 Decreti Legislativi 502/92 e 517/93
Seconda riforma sanitaria
 Decreto Legislativo 229/99
legge Bindi o riforma – ter
 Legge 08 novembre 2012, n. 189
conversione in legge del decreto legge 13 settembre
2012, n. 158 (Decreto Balduzzi).
Segue: Legislazione sanitaria
Prima di presentare, con maggior puntualizzazione, le tre riforme
che in Italia hanno disegnato l’organizzazione sanitaria, si
procederà con un salto cronologico in avanti, descrivendo il
contenuto, in alcuni suoi punti salienti, di quello che è
comunemente conosciuto come “Decreto Balduzzi” recante
“Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese
mediante un più alto livello di tutela della salute“.
Nel documento legislativo è dichiarata la straordinaria necessità
ed urgenza di procedere al riassetto dell’organizzazione
sanitaria (riduzione degli sprechi e ottimizzazione della spesa) a
seguito dell’avvenuta contrazione delle risorse finanziarie
destinate al Servizio Sanitario Nazionale.
Decreto Balduzzi
Alcuni punti:
 Sono rivisti i meccanismi dell’attività “intramoenia” per evitare
l’evasione fiscale;
 Nuove regole contro la “medicina difensiva”;
 Disincentivare le nomine politiche per la selezione dei direttori
generali delle ASL e degli altri enti sanitari attraverso un sistema
selettivo più trasparente;
 Aggiornamento dei Lea;
 Divieto di vendita ai minori di 18 anni di sigarette e altri prodotti da
fumo;
 Azioni di contrasto al gioco d’azzardo per limitarne la dipendenza;
 Aggiornamento del prontuario farmaceutico;
Organizzazione sanitaria In Italia
L’organizzazione del Sistema sanitario in Italia ha
seguito dall’inizio del secolo due principali modelli:
 Il “Sistema Mutualistico”;
 Il “Servizio Sanitario Nazionale”.
Organizzazione sanitaria In Italia
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è basato sul principio di
copertura universale sanitaria con lo scopo di fornire accesso
eguale e gratuito ai servizi d’assistenza ai cittadini.
Con la “legge 23 dicembre 1978, n. 833”, nasce un modello di
sistema che sostituisce le mutue: il Servizio Sanitario
Nazionale, con l’obiettivo, indicato nell’articolo 32 della
Costituzione italiana, di tutelare la salute di ogni cittadino quale
bene individuale ed interesse della collettività.
Organizzazione sanitaria In Italia
legge 23 dicembre 1978, n. 833
E’ una legge quadro che stabilisce i principi e le grandi
linee della Riforma Sanitaria e che ha profondamente
mutato le strutture sanitarie italiane.
legge 23 dicembre 1978, n. 833
L’art. 1 della legge di Riforma Sanitaria definisce il SSN nel
seguente modo: il complesso delle funzioni, delle strutture, dei
servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento
ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione,
senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo
modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti
del servizio
legge 23 dicembre 1978, n. 833
Il sistema sanitario si basa sui principi di:
 “Universalità dei destinatari” (prestazioni garantite a tutti i
cittadini, compresi, in certi limiti, stranieri e apolidi);
 “garanzia” (tutela della salute nei diversi ambiti);
 “solidarietà” nella contribuzione al finanziamento (in relazione
al proprio reddito e al proprio bisogno);
 “eguaglianza” nell’accesso ai servizi sanitari.
legge 23 dicembre 1978, n. 833
Il sistema mantiene la sua organizzazione unitaria ma si articola
su tre livelli di autorità:
 Centrale (Governo, Ministero della Sanità e organi consultivi –
propositivi dello stesso);
 Regionale (Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano);
 Locale, con i Comuni, singoli e associati e le Comunità
Montane, che gestiscono direttamente i servizi sanitari tramite
le Unità Sanitarie Locali (U.S.L.);
legge 23 dicembre 1978, n. 833
U.S.L.,definizione:
Art. 10: “l’unità sanitaria locale è il complesso dei presidi, degli
uffici e dei servizi dei comuni, singoli o associati, e delle
comunità montane i quali in un ambito territoriale determinato
assolvono ai compiti del servizio sanitario nazionale …”
Art. 14: “l’ambito territoriale di attività di ciascuna attività
sanitaria locale è delimitato in base a gruppi di popolazione di
regola compresi tra 50.000 e 200.000 abitanti, tenuto conto
delle caratteristiche geomorfologiche e socio-economiche della
zona”.
legge 23 dicembre 1978, n. 833
Ha significato ottenere:
 Il decentramento dei poteri decisionali dallo Stato alle Regioni
ed a livello locale (con l’eliminazione del livello provinciale, il
Sindaco è la massima autorità sanitaria periferica, l’Ufficiale
Sanitario è il suo collaboratore);
 L’unificazione su base territoriale della gestione sanitaria nelle
USL ;
 La suddivisione del territorio di ogni USL in Distretti Sanitari
di Base, al fine di potenziare l’assistenza sanitaria di primo
livello (OMS  Primary Health Care)
 L’integrazione Servizi Sanitari e Servizi Sociali;
legge 23 dicembre 1978, n. 833
 La salute quale diritto per tutti i cittadini, in attuazione dell’art.




32 della Costituzione;
Unitarietà del processo assistenziale (pari dignità ai momenti
della prevenzione, diagnosi e cura, riabilitazione);
Uniformità gestionale (la tassazione dei cittadini alimenta un
unico fondo, il Fondo Sanitario Nazionale, ripartito poi tra le
Regioni, a costituire il Fondo Sanitario Regionale, in base alla
popolazione,
Uniformità geografica e sociale;
Importanza della programmazione (soddisfare i bisogni della
popolazione attraverso strumenti programmatori).
Organizzazione sanitaria In Italia
D.Lgs. 502/92 e 517/93
La seconda riforma ha apportato notevoli cambiamenti
nell’organizzazione del servizio sanitario ma non ha modificato
i principi fondamentali fissati dalla legge n. 833 del 1978. essa
è stata attuata attraverso il:
 D.Lgs 30/12/1992 n° 502  “Riordino della disciplina in
materia sanitaria”; e il
 D.Lgs 7/12/1993 n° 517  “Modificazioni al D.Lgs 502/92”.
D.Lgs. 502/92 e 517/93
La legge delega 421 del 23/10/1992 incarica il governo
d’emanare un decreto legislativo al fine di:
 Semplificare la struttura delle A.S.L.;
 Provvedere a un ottimale e razionale utilizzo delle risorse
destinate al S.S.N.;
 Perseguire la migliore efficienza del S.S.N. a garanzia del
cittadino;
 Contenere la spesa sanitaria perseguendo l’equità distributiva;
 Assicurare a tutti i cittadini il libero accesso alle cure e la
gratuità del servizio.
D.Lgs. 502/92 e 517/93
I principi fondamentali dei decreti legislativi:
 La “regionalizzazione”; sono ridefiniti i compiti affidati allo Stato e
alle Regioni, con un ridimensionamento delle attribuzioni del livello
centrale e rafforzamento dei poteri della regione in materia di
programmazione, finanziamento, organizzazione, funzionamento e
controllo delle attività (è un governo regionale della sanità);
 “L’aziendalizzazione”; le A.S.L. e gli ospedali di maggiore
complessità sono trasformati in aziende con l’applicazione di principi
privatistici quali l’efficienza e l’economicità (obbligo di pareggio di
bilancio, contabilità economica);
 La “concorrenza tra le strutture pubbliche e private e la libertà di
scelta del cittadino” (per garantire la qualità delle prestazioni).
D.Lgs. 502/92 e 517/93
I punti sostanziali della riforma sono:
 L’istituzione delle Aziende sanitarie (Aziende U.S.L. e Aziende
ospedaliere, dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia
organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile;
 La riduzione del numero delle U.S.L.;
 Il finanziamento derivato dal pagamento delle prestazioni erogate
(D.R.G., Diagnosis – related group, raggruppamento omogeneo di
diagnosi);
 L’istituzione del Dipartimento di Prevenzione;
 L’articolazione delle Aziende U.S.L. in Distretti sanitari;
 L’adozione sistematica del metodo di verifica e revisione della
qualità e della quantità delle prestazioni;
 La creazione delle figure dei Direttori Generale, Sanitario e
Amministrativo Aziendali.
Una parentesi: il D.R.G.
È un sistema di classificazione dei pazienti, dimessi da un
ospedale, in gruppi omogenei, per assorbimento di risorse
impegnate. Si permette in tal modo di quantificare
economicamente tale assorbimento di risorse e quindi
remunerare ciascun episodio di ricovero.
Il D.R.G. viene attribuito al paziente attraverso un software,
mediante variabili specifiche del paziente quali l’età, sesso, tipo
di
dimissione,
diagnosi
principale
e/
secondaria,
procedure/interventi chirurgici. Il software utilizza questi dati
forniti dalla scheda di dimissione ospedaliera (SDO), compilata
dal medico responsabile della dimissione, presente in tutte le
cartelle cliniche, inviata alla Regione e al Ministero della salute
(elaborazione di fonte Wikipedia).
Organizzazione sanitaria In Italia
D.Lgs. 229/99
La terza riforma sanitaria prende avvio con la Legge delega del
30 novembre 1998, n. 419;
Questo Decreto va nel senso della razionalizzazione complessiva
del Servizio sanitario nazionale, senza modificare i principi e
gli obiettivi del S.S.N. stabiliti dalle L.833/78.
D.Lgs. 229/99
La riforma accelera il processo di aziendalizzazione in
considerazione dei positivi riscontri tratti dall’esperienza
maturata.
L’azienda agisce in concreto alla stregua di qualsiasi imprenditore
privato:
 È introdotto l’Atto aziendale di diritto privato che disciplina la
sua organizzazione e il suoi funzionamento (di pertinenza del
Direttore generale) del tutto simile all’atto costitutivo di una
società privata;
 L’azione è condotta con criteri quali l’efficacia, l’efficienza,
l’economicità, la diretta responsabilità dirigenziale.
Organizzazione sanitaria In Italia
Il federalismo
La spinta verso il decentramento che riconosce alle regioni un ruolo
fondamentale, culmina in un trasferimento dei poteri dal centro alla
periferia (federalismo - devolution) con la riforma del titolo V della
costituzione.
Il passo da annotare, per la sanità è rappresentato da:
 L’Accordo Stato – Regioni dell’8 agosto 2001 e dal conseguente
Decreto legge 18 settembre 2001, n. 347 (ora legge 405/2001) e
l’Accordo Stato - Regioni del 22 novembre 2001.
Lo Stato definisce in campo sanitario i principi fondamentali con
leggi – quadro, definisce i livelli essenziali di prestazioni, erogati su
tutto il territorio nazionale e ne verifica l’attuazione.
Le Regioni emanano leggi specifiche, programmano le attività,
attribuiscono le risorse finanziarie.
Organizzazione sanitaria In Italia
Il federalismo
I livelli essenziali di assistenza (di prestazioni) costituiscono
l’elemento unificante tra federalismo ed equità. Cosa sono:
Sono livelli di assistenza sanitaria (essenziali, non “minimi”!)
quegli ambiti di attività che una società considera così
importanti da non poter essere negati alla popolazione. Si
forniscono ai cittadini senza differenze di reddito, posizione
geografica, religione, etnia sesso o altro.
Le prestazioni comprese nei L.E.A. devono essere garantite in
ogni regione.
Sono stati definiti dalla terza riforma sanitaria.
Organizzazione sanitaria In Italia
l’Azienda sanitaria
La A.S.L. è un’Azienda dotata di personalità giuridica pubblica,
di autonomia organizzativa, patrimoniale, contabile gestionale e
tecnica.
Gli ospedali di maggior rilievo e i Policlinici Universitari sono
indipendenti dalle A.S.L. e sono definiti rispettivamente
Aziende Ospedaliere e Aziende Policlinico Universitario.
Ogni azienda sanitaria è diretta da un direttore generale, un
direttore sanitario e un direttore amministrativo (scelti dal
Direttore generale).
È compito delle A.S.L. garantire i L.E.A.; l’A.O. fornisce
assistenza secondaria e terziaria (e garantisce i L.E.A.
“assistenza ospedaliera”).
Organizzazione dipartimentale
È una delle novità organizzative delle strutture aziendali
introdotte con il Dlgs 502/92 e successive modifiche.
È un aggregazione di più U.O. (unità operative) affini o
complementari, con propria autonomia e responsabilità, ma
interdipendenti (es. Dip. di Cardiologia, di Neuroscienze etc.
etc.).
Ha il fine di potenziare le responsabilità dirigenziali e
professionali, come centro di responsabilità economiche e di
elaborazione dei programmi di attività e di valutazione
dell’assistenza.
Il dipartimento è gestito da un direttore nominato dal Direttore
generale.
A.S.L.
La A.S.L. assolve i compiti del S.S.N. in un determinato ambito
territoriale;
Ogni A.S.L. È organizzata nelle seguenti strutture tecnico –
funzionali:
 il distretto socio – sanitario;
 il presidio ospedaliero;
 Il dipartimento di prevenzione.
Organizzazione sanitaria In Italia
Il Distretto
IL distretto è l'articolazione territoriale dell‘ A.s.l., che assicura i
servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e
socio-sanitarie.
Viene individuato sulla base di una popolazione minima di
sessantamila abitanti, salvo che la Regione disponga
diversamente
in
considerazione
delle
condizioni
geomorfologiche del territorio o della bassa densità di
popolazione;
E’ dotato di autonomia tecnica, gestionale ed economicofinanziaria, ed è soggetto a rendicontazione analitica con
contabilità separata all'interno del bilancio aziendale.
Il Distretto
Il Distretto ha una serie di compiti e di attribuzioni che vanno
dall’assistenza specialistica ambulatoriale, alle attività rivolte
agli anziani, ai disabili, ai malati di Aids.
A capo del Distretto è un direttore nominato dal Direttore
generale della A.S.L.
Ha la finalità di realizzare un elevato livello d’integrazione tra i
diversi servizi che erogano le prestazioni sanitarie e tra questi e
i servizi socio – sanitari, tale da consentire una risposta
coordinata e continuativa ai bisogni sanitari della popolazione.
Il Distretto
I servizi offerti dal Distretto sono:
 Assistenza primaria (MMG, medico di medicina generale, PLS,
pediatra di libera scelta, Continuità assistenziale, guardia medica);
 Assistenza specialistica ambulatoriale;
 Consultorio materno infantile;
 Attività e servizi per disabili;
 Cure per tossicodipendenti (SERT);
 Attività e servizi per patologie come AIDS e pazienti in fase
terminale;
 Servizio di farmacia;
 Cure intermedie.
Il Distretto
Cure intermedie
Le cure intermedie sono un’area di servizi integrati, sanitari e
socio-domiciliari, residenziali e semi-residenziali, finalizzata a
garantire la continuità assistenziale dopo la dimissione
ospedaliera e a favorire il rapido recupero funzionale e la
massima autonomia dei pazienti. Il rafforzamento di questa
area assistenziale può favorire inoltre la prevenzione dei
ricoveri non necessari/impropri.
Cure intermedie
I servizi per le cure intermedie sono:
 L’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), che offre assistenza
infermieristica, visite specialistiche, fisioterapia;
 L’ADP (Assistenza Domiciliare Programmata); è assicurata periodicamente
dal MMG ai pazienti non deambulanti con patologie croniche, che hanno
difficoltà ad essere trasportati in ambulatorio; Previene il ricorso a forme
d’assistenza più complessa (ADI, ricovero ospedaliero);
 Casa della Salute (è la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso
spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi
compresi gli ambulatori di Medicina Generale e Specialistica ambulatoriale,
e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione) (è
sperimentale);
 Ospedale di comunità (è una struttura residenziale in grado di erogare
assistenza
sanitaria
di
breve
durata.
Esso è riservato a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad
elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti
adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari);
Cure intermedie ... continua …
 R.S.A. (Residenze Sanitarie Assistenziali) (è una struttura
extraospedaliera finalizzata a fornire accoglimento, prestazioni
sanitarie, assistenziali e di recupero a persone anziane
prevalentemente non autosufficienti. È caratterizzata per tempi
prolungati di permanenza e per la bassa intensità di cure
sanitarie rispetto a quelle offerte da strutture riabilitative);
 Infermiere di famiglia (il documento Health21 del 1998
dell’O.M.S., regione europea, introduce questa figura
infermieristica) (poco conosciuto in Italia);
 Ambulatorio infermieristico;
 Hospice (è una struttura per malati terminali, offre cure
palliative cioè destinate ad alleviare le sofferenze).
Il presidio ospedaliero
Sono strutture che forniscono assistenza sanitaria secondaria e
terziaria, ma possono offrire cure intermedie all’interno della
rete dei servizi territoriali.
Una definizione: “istituzione che offre posti letto, pasti e
assistenza continua ai suoi pazienti, mentre questi sono
sottoposti alle cure mediche necessarie sotto la supervisione di
professionisti medici. Nell’eseguire questi servizi, l’ospedale
s’adopera per restituire ai pazienti la salute”.
Il Dipartimento di Prevenzione
È la struttura operativa della A.S.L. preposta all’organizzazione,
alla gestione e all’attuazione delle attività sanitarie volte alla
promozione e alla tutela della salute della popolazione (istituito
dal Dlgs 502/92).
Il DP si occupa di igiene e di sanità pubblica, sanità degli
alimenti, sanità della nutrizione, sicurezza negli ambienti di
lavoro, sanità animale relativa alla produzione, trasformazione
e commercializzazione dei prodotti.
L’ospedale
Una classificazione:
 Presidi ospedalieri;
 Aziende ospedaliere;
 I policlinici universitari;
 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, IRCCS
(organismi a rilevanza nazionale che svolgono attività di ricerca
nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione
dei servizi sanitari insieme a prestazioni di ricovero e cura ad
alta specialità) ;
 Case di Cura private accreditate.
L’ospedale
i percorsi
Esistono due modalità d’accesso alle strutture ospedaliere:
 Il percorso non urgente (ambulatorio, preospedalizzazione,
ricovero d’elezione;
 Il percorso urgente (dal Pronto soccorso con un ricovero
d’urgenza nelle U.U.O.O dello stesso ospedale o con
trasferimento ad altre strutture ospedaliere);
i percorsi
percorso non urgente
 l’ambulatorio:
Si tratta di un organizzazione complessa di varie attività sanitarie, dove
si può fare un ciclo completo di diagnosi e terapia.
 Ricovero d’elezione:
E’ Previsto per il trattamento di patologie non urgenti o per condizioni
che richiedono particolari approfondimenti diagnostici non eseguibili
in ambulatorio e che, come tale, può essere programmato (ricovero
ordinario, day hospital, day surgery).
 Preospedalizzazione:
Detta anche Pre - Ricovero si intende una fase di accesso del paziente
all’interno della struttura sanitaria ospedaliera atta all’espletamento
di tutti gli accertamenti diagnostici che devono precedere un
determinato trattamento chirurgico programmato.
i percorsi
ricoveri d’elezione
 day hospital:
E’ un tipo di ricovero programmato, alternativo al ricovero tradizionale,
finalizzato all’effettuazione di prestazioni di carattere diagnosticoterapeutico e riabilitativo.
Questo tipo di ricovero si può comporre di un certo numero di accessi, anche
non continuativi, in cui il paziente soggiorna presso la struttura ospedaliera
non oltre le 12 ore, nella fascia oraria mattutina e/o pomeridiana, ad
esclusione della domenica.
Garantisce l’assistenza medica e infermieristica con erogazione di prestazioni
multi - professionali e plurispecialistiche non eseguibili in ambulatorio.
ricoveri d’elezione
 Day surgery:
Con il termine di chirurgia di giorno si intende la possibilità
clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi
chirurgici o anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche
invasive o semi-invasive in regime di ricovero limitato alle sole
ore di giorno, in anestesia locale, loco-regionale, generale.
Ministero della Salute
Il Ministero della Salute (Ministero della Sanità fino all’agosto 2001) è
l’organo centrale dell’SSN preposto alla funzione di indirizzo e
programmazione in materia sanitaria, alla definizione degli obiettivi da
raggiungere per il miglioramento dello stato di salute della popolazione e
alla determinazione dei livelli di assistenza da assicurare a tutti i cittadini in
condizioni di uniformità sull’intero territorio nazionale. Il Ministero della
Salute si articola in tre Dipartimenti, ognuno dei quali suddiviso in
Direzioni Generali, per meglio rispondere alle esigenze di tutela e di
promozione della salute dei cittadini nell’ambito dell’attuale contesto
devolutivo: Qualità, Innovazione, Prevenzione e Comunicazione.
Al conseguimento degli obiettivi concorrono:
– le Regioni, che organizzano sul proprio territorio i servizi e le attività
destinate alla tutela della salute, programmano gli interventi da compiere,
coordinano l’azione delle Aziende USL e delle Aziende ospedaliere e ne
verificano l’operato;
– le Aziende sanitarie (USL e ospedaliere), che provvedono ad assicurare i
livelli di assistenza nel proprio ambito territoriale attraverso i propri servizi
o “acquistando” le prestazioni presso altre strutture pubbliche o private.
Il Ministero è coadiuvato nelle sue funzioni da organi e istituti con funzioni di
ricerca, consulenza, proposta e supporto in materia tecnica e scientifica.
Ministero della Salute
Con legge 3 agosto 2001, n. 317 questo Dicastero è stato
denominato “Ministero della Salute” (dal governo delle
strutture all’indirizzamento e alla tutela della salute).
Il D.L. 16 maggio 2008, n. 85 ha trasferito le funzioni del
Ministero della Salute con le inerenti risorse finanziarie
strumentali e di personale al Ministero del Lavoro, della Salute
e delle Politiche Sociali.
Il Ministero della Salute è stato poi istituito nuovamente con la
Legge 13 novembre 2009, n. 172, entrata in vigore il 13
dicembre 2009.
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