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2013-2018 ROMA CAPITALE Proposte per il governo della città PREMESSA Sul grande territorio di Roma si sono espressi al massimo e poi successivamente esauriti alcuni capisaldi di un modello specifico di sviluppo del passato: espansione quantitativa della città trainata dalla sua centralità burocratica crescita innescata dagli interventi pubblici di stampo keynesiano degli anni ’80 e ’90 forte domanda locale indotta sia dall’essere Capitale, sia dall’espansione territoriale, sia dall’essere città amministrativa e politica di elezione Unindustria ritiene che Roma Capitale non debba rappresentare il simbolo della crisi economica e sociale dell’Italia ma può e deve essere il segno di un nuovo corso dello sviluppo basato su qualità economica e sociale e su capacità innovativa come leva strategica dominante Una Capitale che cresce prima riqualificando quello che ha, poi costruendo con intelligenza il nuovo, selezionando dove e perché, e corredando ogni opera con servizi e infrastrutture contestuali 1 PREMESSA Unindustria chiede alla nuova Amministrazione di Roma Capitale non una previsione di sviluppo e di recupero della città ma una visione di lungo termine che indichi non solo che cosa fare ma come fare E’ un invito a pianificare, a credere in un nuovo sviluppo e anzitutto a reagire di fronte alla difficile situazione economica. A proporre e suggerire una sfida di chi deve agire anche con il supporto delle indicazioni che Unindustria vuole dare a chi governerà Roma Capitale Partendo dalla prima priorità: che Roma sappia quale direzione prendere per il suo futuro istituzionale, amministrativo ed economico-sociale, sciogliendo i troppi nodi che negli ultimi anni hanno fermato la sua crescita, con l’obiettivo di far diventare la Capitale, grazie alle sue straordinarie peculiarità e grazie al suo sistema produttivo e di servizi, un importante laboratorio di responsabilità e di governance per il nostro Paese 2 QUADRO ISTITUZIONALE Roma Capitale Il quadro istituzionale di Roma negli ultimi quattro anni è profondamente mutato: l’art. 24 della Legge delega n. 42 del 2009 prevede Roma Capitale quale nuovo ente territoriale a carattere speciale i cui confini coincidono con quelli del Comune di Roma il d.lgs. 156/2010 disciplina l’assetto istituzionale di Roma Capitale il d.lgs. 61/2012 disciplina il conferimento delle funzioni amministrative disposizioni integrative e correttive del d.lgs. 61 (8/4/2013): finanziamento diretto del TPL, negoziazione del Patto di stabilità tra Roma Capitale e Governo, riconoscimento al Sindaco di Roma Capitale di adottare ordinanze per interventi di emergenza connessi a mobilità e inquinamento L’ente territoriale Roma Capitale deve essere considerato il punto di partenza per raggiungere l’ambizioso traguardo della costituzione della Città metropolitana di Roma Capitale 3 QUADRO ISTITUZIONALE Città metropolitana di Roma Capitale L’art. 1, comma 15, della legge di Stabilità 2013 rinvia al 2014 la possibilità di istituire la Città Metropolitana di Roma Capitale. L’effettiva istituzione della città metropolitana, dotata di un’idonea organizzazione di governo e di poteri incisivi nell’ambito della pianificazione urbanistica e dello sviluppo economico è una fondamentale priorità per la riuscita del nuovo governo di Roma. È quindi necessario: formulare un modello condiviso per un’articolazione efficiente delle competenze e della conseguente erogazione dei servizi muoversi verso una dimensione metropolitana la più estesa possibile Per governare occorre comprendere i fenomeni che guidano le relazioni territoriali e indicare il Comune di Roma come l'istituzione più adatta è un limite: nessuna trasformazione urbana può essere analizzata e risolta all'interno dei confini comunali della città 4 IL VINCOLO DELLE RISORSE ECONOMICO-FINANZIARIE Il debito del Comune di Roma al 31/12/2011 ammonta a 12,1 miliardi di euro; di questo il debito finanziario (6,4 miliardi) costa ogni anno 500 milioni di euro in totale e 200 milioni sono a carico dei cittadini (diritti di imbarco aeroportuale e addizionali Irpef) La prossima amministrazione dovrà affrontare una difficile situazione finanziaria derivante dai forti tagli dei trasferimenti pari, come effetto cumulato nel 2013, a -1,2 miliardi di trasferimenti dello Stato, cui si sommano: -222 milioni di trasferimenti della Regione al TPL, -494 milioni del peggioramento dei pagamenti da Patto di stabilità e -600 milioni nel periodo 2011-2013 per sacrificio di entrate fiscali per contributo alla gestione commissariale, per un totale di 1,316 miliardi di euro Riguardo le due principali società in-house (ATAC e AMA) il Comune, oltre a rilevanti immissioni di liquidità attraverso la propria tesoreria, si è fatto carico di ingenti patrimonializzazioni pari, nel periodo 2008-2011, a 927,6 milioni per ATAC e 524,3 milioni per AMA (versamenti in conto capitale, conferimenti in natura e rivalutazioni di immobili) A ciò si aggiunge la difficoltà di pervenire ad una rapida e puntuale riscossione delle entrate che si sono trasformate in residui attivi di dubbia esigibilità. In particolare, tassa dei rifiuti, imposta comunale sugli immobili, contravvenzioni. Ciò grava su un volume di spesa, in particolare di quella corrente, non più sostenibile 5 LE STRATEGIE PER LIBERARE RISORSE (1/2) È imprescindibile il reperimento delle risorse necessarie per lo sviluppo economico e sociale e a vantaggio del miglioramento quali-quantitativo dei servizi ai cittadini, realizzato con: un programma credibile di dismissioni, valorizzando attività immobiliari ed economiche su un mercato aperto, “non captive” il recupero dell’evasione fiscale e tariffaria (ad esempio, tassa sui rifiuti, IMU) l’IMU è un’imposta patrimoniale: un’ipotesi di riduzione, a fini di equità, non dovrebbe contenere elementi tipici delle imposte sul reddito e riferimenti alla capacità contributiva e, a fini di efficacia, non dovrebbe funzionare per soglie di esenzione totale, ma dovrebbe avere unicamente correttivi riguardanti il valore patrimoniale e funzionare tramite detrazione sull’importo da versare la riorganizzazione e l’efficientamento della macchina amministrativa e la realizzazione di un modello di funzionamento interno che garantisca imparzialità e professionalità per una vera politica anticorruzione e di “buona amministrazione” l’applicazione di una politica del risparmio sistematica e diffusa nell’organizzazione di tutto l’apparato amministrativo l’attuazione della riorganizzazione delle società partecipate del Gruppo Roma Capitale il coinvolgimento di investitori privati attraverso forme di incentivo alla partnership pubblico-privata e liberalizzazioni anche nei settori dei servizi 6 LE STRATEGIE PER LIBERARE RISORSE (2/2) Accesso al credito e pagamento dei debiti di Roma Capitale alle imprese rappresentano certamente anch’essi requisiti indispensabili per liberare risorse: è necessario intervenire sulla messa a sistema degli attori locali e delle risorse, in un’ottica di finanza integrata di territorio, affinché gli stanziamenti non vadano dispersi ma possano essere canalizzati adeguatamente. Ciò con particolare riferimento al Fondo di garanzia per l’accesso al credito (dotazione 8 mln euro) istituito nel 2009 dal Comune di Roma e destinato a garantire PMI con sede a Roma è urgente agire in tempi brevi per la liquidazione dei crediti che le imprese vantano nei confronti dell’ente e delle sue partecipate, in attuazione di quanto previsto: – dal d.l. 35/2013 per i debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31/12/2012 (certificazione) – dal d.lgs. 192, in vigore in Italia dal 1° gennaio 2013, che ha recepito la Direttiva UE Late Payments sui termini di pagamento nelle transazioni commerciali della PA (60 gg il limite massimo) Ciò anche alla luce del terzo decreto legislativo su Roma Capitale e dei maggiori margini di manovra in materia finanziaria che ad essa riconosce 7 VISION Per delineare i principali ambiti di intervento del nuovo governo di Roma Capitale è essenziale agire in due principali direzioni: “conservare” le immense ricchezze della nostra città, confermando a Roma la sua identità di grande capitale internazionale, attore e nodo del sistema economico globalizzato “valorizzare” la città, renderla sicura, pulita, percorribile, fruibile, per migliorare il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, fra cittadini e comunità, fra imprenditori e lavoratori Ciò per rendere la città sempre più vivibile per i suoi residenti e più attraente agli occhi degli investitori internazionali, che da sempre guardano a Roma con favore, promuovendo l’insediamento nel territorio di aziende a capitale estero che operano nei settori ad alto valore aggiunto e basso impatto ambientale 8 METODO Il ruolo di Unindustria è di confronto e approfondimento sulle tematiche e supporto alle logiche di attività, al fianco delle Istituzioni realizzando un modello di concertazione basato su un ampio coinvolgimento e una forte interazione tra i diversi attori sociali attuando una programmazione condivisa che non consista in un processo formale ma che preveda il coinvolgimento dell’associazione nei processi decisionali Unindustria intende far sentire la propria voce e partecipare attivamente agli indirizzi di policy portando proposte e contributi, nella consapevolezza che nessun attore, da solo, può conseguire risultati di lungo periodo 9 AMBITI DI INTERVENTO: LE PRIORITÀ 1 Infrastrutture 6 Smart city 2 Trasporti e mobilità 7 Agenda digitale e Semplificazione 3 Logistica urbana 8 Servizi pubblici e Liberalizzazioni 4 Ambiente e riqualificazione urbana 9 SBA e Contratti pubblici 5 Infrastrutture digitali 10 Cultura, turismo, entertainment e moda 10 AMBITI DI INTERVENTO 1. Infrastrutture Ridurre il gap con le altre Capitali europee con particolare riferimento alle linee metropolitane e del trasporto collettivo: avviando una fase di coordinamento con le altre Istituzioni e le aziende che gestiscono le reti infrastrutturali per la pianificazione dell’assetto infrastrutturale essenziale per l’economia della città e della regione definendo le linee di sviluppo sostenibile del territorio del Quadrante Ovest dell’Area romana in funzione anche del raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino attraverso la realizzazione di un “piano integrato di area vasta” concertato con le istituzioni e le imprese che gestiscono le reti completando le opere avviate non concluse o messe a bando (es. raddoppio della via Tiburtina, ponte della Scafa, anello ferroviario) e predisponendo una programmazione credibile per la manutenzione delle infrastrutture in grado di attivare strumenti di finanza di progetto promuovendo un ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità sugli investimenti 11 AMBITI DI INTERVENTO 2. Trasporti e mobilità Ridurre la congestione del traffico urbano migliorando le condizioni di circolazione e sicurezza, contenendo la domanda di mobilità individuale a favore di quella collettiva, attraverso: migliore governance dei trasporti, coordinamento e/o unificazione tra le agenzie di trasporto della regione e di Roma Capitale potenziamento e riqualificazione dell’offerta integrata di trasporto sviluppo della tecnologia per il TPL, considerata elemento fondamentale per ottenere risparmi economici e di tempo negli spostamenti riorganizzazione e gestione innovativa delle fermate ai nodi di scambio modifiche e limitazioni al sistema della sosta su strada ed incentivi all’utilizzo dei parcheggi esistenti e alla realizzazione di nuovi politiche di pricing integrate per orientare la domanda di trasporto netta separazione, anche contabile, tra politiche assistenziali e tariffarie per la remunerazione dei servizi da traffico 12 AMBITI DI INTERVENTO 3. Logistica urbana Promuovere un sistema di logistica urbana che contemperi la sostenibilità ambientale con i modelli di business degli operatori del trasporto, della logistica e del commercio, favorendo: – – – – – la riduzione dell’inquinamento atmosferico la diminuzione del parco merci nelle aree centrali la pedonalizzazione delle aree di pregio della città la promozione della propulsione elettrica lo sviluppo di servizi integrati per il commercio assicurare continuità al modello operativo di concertazione pubblico privata ideata da Unindustria con la collaborazione degli uffici di Roma Capitale, per l’implementazione di soluzioni di logistica urbana a basso impatto ambientale corredate da soluzioni operative praticabili nel breve-medio periodo (progetto Logeco) 13 AMBITI DI INTERVENTO 4. Ambiente e riqualificazione urbana (1/2) Manutenzione dell’esistente, strettamente legata ad un’intensa opera di decoro urbano e lotta al degrado: – promuovere interventi di recupero delle aree produttive per renderle maggiormente compatibili all’attività imprenditoriale in termini di servizi e accessibilità – identificare interventi manutentori ed idonee tecniche e tecnologie moderne per attuare azioni di riqualificazione territoriale – favorire il decoro urbano anche attraverso la possibilità di prevedere interventi diretti da parte di privati interessati a migliorare il contesto nel quale vivono e operano sviluppo di un disegno della città armonico, equilibrato e sostenibile: – favorire un’ordinata organizzazione del territorio evitando l’insorgere di contrapposizioni tra le esigenze residenziali e le attività produttive – ridurre il numero di interventi in deroga al Piano regolatore avviando una fase di valutazione complessiva sulla realizzabilità e l’attualità di quanto previsto dal piano 14 AMBITI DI INTERVENTO 4. Ambiente e riqualificazione urbana (2/2) Pianificazione adeguata della gestione dei rifiuti per uscire definitivamente da logiche emergenziali attraverso: – forte coordinamento con Regione e Provincia – aggiornamento della regolamentazione al mutato quadro normativo nazionale – efficientamento dei servizi di gestione RSU per evitare alle aziende tariffe eccessive a fronte dei servizi erogati o possibili doppi oneri per rifiuti la cui gestione è già a carico dell’azienda – politiche efficaci e risorse adeguate per il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata, di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, di valorizzazione degli scarti – realizzazione, anche tramite il coinvolgimento dei privati, di un sistema integrato autosufficiente di trattamento, recupero e messa in discarica – coinvolgimento (debat public), compensazioni e garanzie per salute pubblica e ambiente nell’individuazione dei siti – rivalutazione, sulla base di presupposti scientifici ed economici oggettivi e fatte salve tutte le considerazioni imprescindibili di tutela della salute pubblica e salvaguardia ambientale, dell’opportunità di percorsi “waste to energy”, eventualmente anche per specifiche filiere di recupero o tipologie di rifiuto 15 AMBITI DI INTERVENTO 5. Infrastrutture digitali Le infrastrutture in larga e larghissima banda costituiscono il fattore abilitante per lo sviluppo di servizi e piattaforme digitali e quindi per la concreta attuazione dell’Agenda Digitale Italiana. In tale ambito è prioritario: favorire l’utilizzo delle tecnologie innovative a basso impatto ambientale per la posa in opera delle infrastrutture in fibra (es. minitrincea, no-dig): riduzione delle tempistiche autorizzative e minimizzazione degli obblighi di realizzazione di opere accessorie non strettamente correlate alla posa dell’infrastruttura (es. eccessiva dimensione del manto stradale di ripristino a valle di scavi) promuovere/incentivare logiche di condivisione da parte dei gestori delle reti del sottosuolo, sia nelle nuove realizzazioni sia nella disponibilità di quelle esistenti per ulteriori utilizzi, col fine di – ridurre i costi di costruzione di nuove opere e di gestione delle reti esistenti – ridurre i disagi per viabilità e cittadini e minimizzare l’impatto ambientale favorire, anche attraverso interventi di tipo regolatorio, l’installazione di impianti per garantire la risoluzione di criticità di copertura della banda larga mobile in alcune aree e lo sviluppo della rete ultraveloce sul mobile (LTE) 16 AMBITI DI INTERVENTO 6. Smart city Applicare il modello “Città intelligenti” per l'integrazione funzionale dell'area metropolitana di Roma, attuando un percorso focalizzato su: – – – – – ottimizzazione della gestione dei servizi di pubblica utilità (rifiuti, servizi ambientali, forniture energetiche e idriche, ecc.) e del rapporto con la PA promozione di una mobilità sostenibile smart building con focus sull’efficienza energetica e fonti rinnovabili (adeguamento del patrimonio edilizio della PA e promozione di interventi nel residenziale/servizi/direzionale) protocolli con Roma Capitale per la promozione di iniziative smart (sicurezza del territorio, open data, infomobilità, valorizzazione patrimonio artistico, smart energy) utilizzo efficace delle risorse UE a disposizione per iniziative smart city/green economy individuare un riferimento unico per la programmazione, il coordinamento e la gestione delle diverse direttrici di attività necessarie, data la trasversalità delle tematiche e il coinvolgimento di molteplici centri decisionali nell’articolata struttura organizzativa di Roma Capitale costituire una cabina di regia “Roma Smart City” con la partecipazione dei referenti della PA e dei rappresentanti delle parti economiche interessate 17 AMBITI DI INTERVENTO 7. Agenda digitale e Semplificazione Realizzare un vasto piano di digitalizzazione e semplificazione della macchina comunale, anche con abrogazione di leggi e soppressione di uffici e procedure, avvalendosi del know how del sistema Confindustria e avviando progetti comuni Roma Capitale-Regione-Unindustria/Confindustria Lazio attuare una strategia organica che ricomprenda almeno 5 aspetti: AIR, infrastrutture tecnologiche; servizi finali e infrastrutturali, inclusi i necessari standard per l’e-business e i beni digitali; alfabetizzazione, per far conoscere e sperimentare i vantaggi della digitalizzazione; adozione di norme giuridiche e regolamentari sulla cittadinanza digitale nonché in materia di transazioni tra privati e con la PA agire in via prioritaria su: – effettiva applicazione della normativa nazionale sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi (SUAP), sul modello SEMPLIFICA di Unindustria, basato su riuso ed economicità – razionalizzazione di disposizioni, prassi e procedimenti al fine di evitare duplicazioni negli adempimenti documentali a carico delle imprese e nelle verifiche da parte degli organismi di controllo presso le aziende – eGovernment – consolidamento Infrastrutture Data Center – Big Data, con focus sul Turismo – riscossione unificata tributi e tariffe comunali: integrazione procedure e posizione finanziaria unica comunale – semplificazione contratti pubblici: centrali uniche, uniformazione requisiti, banca dati Roma 18 AMBITI DI INTERVENTO 8. SBA e Contratti pubblici Dare seguito a livello comunale alle disposizioni dello SBA, comunitario, nazionale, regionale, e relativo regolamento di attuazione, procedendo alla semplificazione normativa per le micro e piccole imprese: redazione chiara dei testi normativi, consultazione preventiva degli stakeholder, obbligo dell’analisi di impatto economico della regolamentazione istituire la Centrale Unica Acquisti del Gruppo Roma Capitale ridurre il rischio di discriminazione delle PMI: azioni nei confronti delle stazioni appaltanti affinché prevedano forme di premialità verso le PMI ridurre il ricorso al global service/facility management: scorporo delle percentuali più rilevanti di attività in un appalto composto standardizzare i requisiti, per evitare che ogni stazione appaltante proponga i propri, anche per gare identiche ad altre: utile una banca dati/ centrale di prequalifica del Gruppo Roma Capitale superare le criticità nella formazione dei prezzi nel contratto di gara: – maggiore attenzione delle stazioni appaltanti nella verifica di congruità del prezzo – hostelling di tutte le gare del Gruppo Roma Capitale, anche non centralizzate, su un’unica piattaforma dare piena attuazione alla disciplina sui termini di pagamento istituire l’Osservatorio comunale sugli appalti, con la partecipazione e il potere consultivo delle associazioni 19 AMBITI DI INTERVENTO 9. Servizi pubblici e Liberalizzazioni Nuova governance e recupero di efficienza delle società partecipate Gruppo Roma Capitale principi di gestione dei SPL: – libero mercato, limitando l’attribuzione dei diritti di esclusiva ai soli casi di liberalizzazione non idonea – proprietà di beni e reti a controllo pubblico – gestione a gara tra aziende con la massima apertura alla concorrenza di aziende pubbliche e private – regolazione pubblica rimessa ad Autorità, con interventi surrogatori in caso di inazione dell’ente locale progressiva liberalizzazione dei SPL e recupero di efficienza, anche con l’assistenza tecnica del sistema Confindustria tramite: – verifica, delibera-quadro, relazione per gli affidamenti non conformi, fissazione obblighi di servizio pubblico e correlate compensazioni economiche – definizione del territorio di riferimento di bacini ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l'efficienza del servizio – indizione di gare che prevedano lo spacchettamento dei preesistenti grandi monopoli pubblici e divisione in più affidamenti per ambiti e bacini ottimali – eventuali cessioni di quote solo con gara a doppio oggetto pre-liberalizzazione limitata in ottemperanza agli obblighi comunitari: messa a gara di singole tratte e bacini (trasporti); pre-liberalizzazione municipale con messa a gara del servizio per municipi a diversi gestori in concorrenza (rifiuti) e con project financing (aree verdi) con attribuzione delle risorse a gestori subentranti 20 AMBITI DI INTERVENTO 10. Cultura, turismo, entertainment e moda (1/2) Passare dalla tutela della cultura alla cultura della tutela: il patrimonio artistico e culturale di Roma è un bene comune da salvaguardare. I soggetti della tutela devono essere non solo gli enti pubblici ma anche i soggetti privati e tutta la società civile passare dal concetto di restauro estetico a quello di manutenzione programmata in tutta la città di Roma comprese le nuove opere poco conosciute e visitate che sono collocate nelle periferie incentivare soprattutto in campo archeologico attività di ricerca, catalogazione e restauro da parte di istituzioni italiane e straniere promuovendo la cultura di Roma nei paesi esteri con possibili maggiori ritorni di flussi turistici pianificare e programmare i Grandi Eventi di Roma Capitale (culturali, congressuali, sportivi… riflessione sul “caso piazza di Siena”) con una maggiore sinergia tra istituzioni e operatori per incentivare gli arrivi grazie a pacchetti di offerta ben promossi e “certi” favorire la nascita del Convention & Visitor Bureau di Roma e del Lazio, con una governance pubblico/privata che preveda la partecipazione attiva di Roma Capitale consolidare il lavoro del “Tavolo Tecnico delle imprese del Turismo Integrato del Lazio”, nato in seno a Unioncamere Lazio e promosso da Enti e Associazioni d’impresa locali, volto a prevedere un maggior raccordo tra i diversi livelli istituzionali in termini di coordinamento e pianificazione delle attività finalizzate alla promozione turistica 21 AMBITI DI INTERVENTO 10. Cultura, turismo, entertainment e moda (2/2) semplificare e velocizzare in occasione dei Grandi Eventi il meccanismo delle procedure autorizzative e dei nulla osta per le riprese cinematografiche e fotografiche e per l’utilizzo degli spazi pubblici per rendere la Capitale una destinazione a forte vocazione congressuale e luogo di elezione per le produzioni audiovisive, nazionali ed internazionali istituire un’“officina per le professioni multimediali” (scrittura, post produzione digitale, effetti speciali..) con l’obiettivo di pervenire, che metta a sistema le imprese con i centri di ricerca, gli atenei e le scuole professionali per valorizzare le vocazioni formative di altissimo livello presenti a Roma (da quelle “ingegneristiche a quelle artistiche”) promuovere la valorizzazione e il recupero di spazi dismessi (es. cambio destinazione d’uso di sale cinematografiche) per trasformarli in nuove “agorà”, luoghi di incontro/promozione/scambio culturale realizzare ogni iniziativa nel settore moda stringendo alleanze di sistema con Milano e Firenze istituire un luogo dedicato interamente alla cultura della moda e del lavoro per avvicinare le giovani generazioni alla moda e alle opportunità lavorative che essa può offrire valorizzare la creatività nelle periferie urbane, in particolar modo dove i giovani sono a rischio di emarginazione con l’attivazione di corsi di formazione e il recupero delle botteghe artigiane sostenere l’internazionalizzazione del Made in Rome anche attraverso accordi intersettoriali (Regione, CNA, Federlazio, Confcommercio, Unindustria) e promuoverlo tramite l’organizzazione di fashion weekend con eventi e manifestazioni anche per incrementare il turismo nei periodi di bassa stagione 22