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DEE - maestrogaspare

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DEE - maestrogaspare
• La situazione socio-economica e culturale contemporanea
coinvolge anche la scuola; per questo motivo, occorre dare
una svolta concreta all’azione educativa e didattica, per
meglio rispondere all’emergenza educativa in atto.
• Occorre che le diverse discipline, e tra esse l’IRC, avvertano
la necessità di concorrere alla formazione della persona in
modo globale, tanto da dare un orientamento ed un
significato all’esistenza dell’alunno, trasformando le
conoscenze in bagaglio di esperienze di vita.
• La DEE si propone come modello concreto di riferimento
nella progettazione di processi educativi attenti alla
situazione esperienziale del discente, in grado di offrire
all’alunno un cambiamento di prospettiva e opportunità di
realizzazione di sé.
• La prospettiva della DEE
– Cambia l’orizzonte in cui si muoveva la didattica
tradizionale, quello della trasmissione di contenuti
– Muta la prospettiva secondo cui la programmazione
curriculare si attenga ai contenuti previsti a livello
nazionale da mediare a livello locale.
– L’innovazione DEE:
pianificare esperienze di apprendimento progettate a
partire dai bisogni educativi del soggetto concreto.
– La progettazione ermeneutica esistenziale (PEE) tiene
in conto la reale condizione educativa del discente nel
suo particolare momento evolutivo.
• Cosa sì
– progettazione
delle esperienze
• Cosa no
di apprendimento
– mappa dei contenuti
a partire
da trasmettere
dai bisogni educativi
definita
del soggetto concreto
dalle discipline di studio
– adeguata e proporzionata
– successione delle mete
risposta alle aspettative
educative,
esistenziali dello studente
didattiche e culturali
in modo simile
per tutti gli alunni
• Progettando DEE, i traguardi e le tappe del processo si
conoscono (sono fasi progettate, non estemporanee)
ma vengono accolte la diversità di situazioni, domande,
percorsi e soluzioni, in una logica di “crescita e
maturazione della persona in tutti i suoi aspetti e
dimensioni”.
• Il processo DEE si pone come obiettivo finale
la maturazione o l’acquisizione di nuove competenze:
al termine del percorso si ha la trasformazione della
persona, che diviene matura e competente.
• Le nuove competenze vengono acquisite attraverso
compiti di apprendimento, su cui si incentra la prassi
didattica.
• Le unità di apprendimento (UA )
– partono dagli obiettivi formativi (OF);
– si strutturano attorno ai compiti di apprendimento ;
– propongono un percorso commisurato al discente
(che guarda, cioè, alle sue attese educative e
culturali).
• Le unita didattiche (UD) tradizionali
– seguono la logica dell’esplorazione coerente e
sistematica dei contenuti delle diverse aree
disciplinari;
– il discente è tale in quanto soggetto recettivo
dell’azione didattica.
• Nella PEE
– occorre selezionare, calibrare e offrire percorsi e
proposte di lavoro commisurati alla situazione
esistenziale dell’alunno nelle diverse fasi evolutive.
– fornire materiali per l’elaborazione delle risposte,
adeguati alle domande educative rilevate.
• Per attuare il processo di apprendimento si deve:
–
–
–
–
–
–
individuare la domanda educativa
portarla a chiarificazione,
calibrare l’attività didattica all’alunno
indicare compiti proporzionati alla sua domanda,
condurre il processo di elaborazione della risposta,
verificare, valutare e certificare l’avvenuta
trasformazione .
Gli elementi strutturali della PEE
si riconducono alle seguenti fasi:
• Fase ideativa:
– individuazione e definizione della domanda educativa
e dei processi di risposta
• Fase applicativa:
– indicazione del compito di apprendimento
e organizzazione del lavoro
• Fase valutativa:
– individuazione del compito di verifica e dei criteri e dei
livelli per la valutazione e certificazione della competenza
attesa.
• La DEE intende
– tradurre nella prassi didattica la visione educativa
propria della pedagogia ermeneutica esistenziale
– mettere al centro dell’azione didattica i bisogni
educativi ed esistenziali dello studente
– verificare l’avvenuta trasformazione come
maturazione e acquisizione di competenze
Didattica DEE
Didatticatradizionale
• In primo piano: l’apprendimento
dello studente.
• Una accurata analisi della
dimensione antropologica di
partenza identifica la condizione
antropologica della comunità di
studenti, per passare
all’individuazione di attese e
bisogni.
• Tre passaggi:
• In primo piano: l’insegnamento
disciplinare del docente o le
esigenze dell’istituto e del
territorio.
• L’analisi della situazione di
partenza serve a capire come
indirizzare la trasmissione dei
contenuti in modo che risponda
alle condizioni dello studente e
sia da lui più facilmente accolta.
• Tre nodi:
– individuare le aree di esperienza;
– precisare gli elementi qualificanti;
– scegliere una precisa condizione
del vissuto.
– al centro i contenuti,
la disciplina, il docente;
– lo studente è nella posizione
di ricettore;
– l’apprendimento è inteso come
corretta ripetizione di nozioni.
Didattica DEE
• L’offerta formativa viene
costruita sul quadro dei
bisogni educativi ed
esistenziali degli studenti
• Deve consentire allo
studente di acquisire quelle
competenze necessarie alla
costruzione della risposta ai
suoi bisogni.
Risorse DEE
• Definito il quadro delle
competenze attese , bisogna:
– Individuare risorse formative
disciplinari adeguate
– Codificare le risorse formative
che l’istituzione scolastica
intende offrire.
• Questi passaggi vanno seguiti
nei vari livelli di progettazione:
dalla macroprogettazione del
POF, a quella di classe, alla
microprogettazione delle UA
disciplinari.
Didattica DEE
• Progettare il POF nella
prospettiva della DEE
Se la maggioranza del
Collegio Docenti condivide
la scelta della pedagogia
ermeneutica esistenziale,
una Commissione incaricata
progetterà il POF seguendo
l’impianto della PEE.
POF in chiave DEE: come?
•
•
•
•
•
•
Individuare le dimensioni
antropologiche che caratterizzano il
vissuto degli studenti
Analizzare attese e domande
presenti nella dimensione
antropologica
Individuare le esperienze di
apprendimento disciplinari per la
costruzione della risposta da parte
dello studente
Procedere alla definizione del
quadro delle competenze attese
Organizzare gli interventi mirati
Identificare la verifica, valutazione
e certificazione dei risultati
IL POF nella logica della DEE
•
•
Deve rispondere alle mutevoli e
diversificate domande educative
degli studenti
Deve partire da:
–
–
•
una attenta analisi della condizione
esistenziale degli studenti
dalla individuazione delle reali domande
Deve essere:
–
–
–
Essenziale
Flessibile
contenere varie proposte, possibili all’interno
dell’istituto:
•
•
di progetti
di percorsi di apprendimento
da poter scegliere, correggere e precisare
ulteriormente, anche in corso di attuazione
Piano Offerta Formativa (POF)
• Elementi di identificazione:
– dati relativi all’istituzione
scolastica
• Dimensione antropologicoeducativa degli studenti
– Individuata nel vissuto degli
studenti dell’istituto
– confrontata con le Indicazioni
Nazionali per disegnare il
profilo d’istituto
PERCORSO CIRCOLARE
Nelle sue parti, il POF si compone di:
• Finalità educative
–
•
Offerta formativa
–
•
Definisce orario, gruppi classe, organico,
funzioni, collaborazioni, obbligo scolastico,
situazioni di handicap…
Competenze attese
–
•
Propone progetti e percorsi finalizzati alla
costruzione della risposta da parte dello
studente
Organizzazione curriculare ed extracurriculare
–
•
Analizza e definisce le domande e attese
educative, a partire dal vissuto degli studenti
Elenca le macrocompetenze in uscita alla fine
del ciclo e nelle fasi intermedie
Verifica, valutazione e certificazione
–
Stabilisce criteri, indicatori, rubrica per la
verifica, valutazione e certificazione delle
competenze attese.
Elementi di identificazione: dati
relativi all’istituzione scolastica
DIMENSIONE ANTROPOLOGICO – EDUCATIVA DEGLI STUDENTI
Individuazione della dimensione antropologica vissuta dagli studenti dell’istituto
e confronto con le Indicazioni Nazionali per disegnare il profilo d’istituto
FINALITÁ EDUCATIVE
Analisi e definizione delle attese
e domande educative presenti
nella dimensione antropologica
caratterizzante il vissuto
degli studenti.
VERIFICA, VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
Criteri, indicatori, rubrica
per la verifica, valutazione
e certificazione
delle competenze attese.
OFFERTA FORMATIVA
progetti di esperienze educative e
didattiche attraverso le quali lo studente
potrà elaborare le risposte alle sue attese.
COMPETENZE ATTESE
Elenco delle macrocompetenze in uscita
alla fine del ciclo
e nelle fasi intermedie
ORGANIZZAZIONE CURRICOLARE
ED EXTRACURRICOLARE
Indicare orario, gruppi classe, organico, funzioni,
collaborazioni, obbligo scolastico, handicap, ecc.
• La DEE si incentra sulla
condizione educativa del
gruppo classe.
• Non parla in termini
di contenuti da trasmette
ma di persona da costruire,
attraverso l’acquisizione
di nuove competenze.
• Muta la prospettiva,
non semplicemente
la terminologia: al centro
dell’azione didattica si trova
l’alunno con il suo vissuto.
PROGETTO ANNUALE DEE
• Il Progetto annuale deve
avere caratteristiche di:
–
–
–
–
sinteticità,
flessibilità,
adattabilità,
essere declinato
ed esplicitato
nel Piano di lavoro annuale
– può riguardare l’equipe
pedagogica della classe o il
singolo docente per una
specifica disciplina.
PIANO ANNUALE DEE
• Il Piano di lavoro annuale
– riporta sul lungo periodo le
indicazioni generali contenute
nel Progetto annuale;
– è analitico;
– può riguardare l’equipe
pedagogica della classe o il
singolo docente per una
specifica disciplina.
Elementi di identificazione:
Scuola, anno, disciplina, classe e sezione
MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE
Nasce dalla scelta della dimensione antropologica
e dal confronto con le Indicazioni Nazionali
OBIETTIVO FORMATIVO
Analisi del motivo educativo
conduttore del piano
per l’individuazione delle domande
e la scelta delle piste di risposta
definite negli OF.
VERIFICA, VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
Criteri e modalità generali
per la verifica, la valutazione
e la certificazione
delle competenze acquisite.
AMBITI D’INTERVENTO
Elencare gli ambiti dell’intervento
disciplinare attraverso cui
raggiungere gli OF .
COMPETENZE ATTESE
Elenco delle competenze previste in uscita
a fine anno
COLLEGAMENTI INTERDICIPLINARI
Indicare le discipline coinvolte
nelle esperienze-compito
Elementi di identificazione:
Scuola, anno, disciplina, classe e sezione
MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE DEL PIANO
Viene specificato il motivo conduttore che sta alla base del Piano
VERIFICA, VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
Nel Piano annuale vengono specificate le
linee guida per la verifica e la
valutazione e per la certificazione delle
competenze raggiunte
OBIETTIVO FORMATIVO
L’OF precisa nello specifico, per ciascun
punto del Piano, cosa ci si attende dallo
studente
TITOLI delle Unità di Apprendimento
Per ciascuna area di apprendimento, vengono
previste alcune UA, identificate attraverso un
titolo emblematico e significativo
ORGANIZZAZIONE
del lavoro
Vengono specificati i tempi, le
metodologie, gli strumenti, i
collegamenti interdisciplinari, ecc.
COMPETENZE ATTESE
Vengono elencate nel dettaglio le
competenze che ci si attende l’alunno maturi,
a livello cognitivo, relazionale, operativo…
Elementi di identificazione:
Scuola Primaria “X”, anno scolastico
aaaa/aaaa, disciplina IRC, classe V sez. A
MOTIVO EDUCATIVO CONDUTTORE DEL PIANO
Esempio: Lo sviluppo della relazionalità adolescenziale
nel gruppo dei pari
OBIETTIVO FORMATIVO
Esempio
Lo studente è capace di:
1. comprendere le ragioni del rispetto
delle diversità fisiche, culturali, religiose
presenti nei suoi coetanei
2. ascoltare, esprimere, discutere e
rispettare le idee dei compagni di classe
TITOLI DELLE UA
Esempio: Relazione, accoglienza, dialogo
1.La persona umana: diritti e doveri
inalienabili
2.Siamo diversi: perché?
3.Collaborare o combattere:
ragioni e pregiudizi
VERIFICA, VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE
Esempio
Per la verifica: Costruire e rappresentare
la conclusione di alcune storie che
presentano contrasti tra adolescenti.
Rubrica valutativa con i livelli di
competenza raggiunta.
ORGANIZZAZIONE
Esempio: Tempi: I quadrimestre;
metodologie: multimedialità e attività
manuali; strumenti: LIM, Libro di
testo; collegamenti interdisciplinari:
Italiano, Arte, Storia
COMPETENZE ATTESE
Esempio
Lo studente è capace di:
1. Rispettare un adolescente diverso da lui
2. Dialogare con un suo coetaneo
3. Gestire costruttivamente momenti di
normale contrasto tra compagni
 Individuazione
dell’area di esperienza, precisazione
dell’elemento qualificante dell’area
d’esperienza nella domanda
educativa e Indicazione del motivo
educativo conduttore nella
condizione del vissuto
(domanda mirata)
 Confronto normativo
 Definizione dei passaggi del processo
di apprendimento (fasi di
apprendimento e passaggi di
comprensione) e indicazione degli OF
e degli obiettivi di fase
Elementi di identificazione:
Scuola, anno, disciplina, classe e sezione,
disciplina
FASE IDEATIVA
definizione della domanda
N.B.: Da non trascurare in fase di
progettazione la definizione della
competenza specifica da acquisire
al termine del processo di
apprendimento progettato.
Tale competenza dovrà
esplicitare con coerenza una delle
macrocompetenze
previste nel Piano Annuale.
1.
2.
3.
4.
FASE APPLICATIVA
costruzione della risposta



Individuazione del “compito autentico” e definizione
delle attività di ricerca e modalità di esecuzione
Selezione di documenti e materiali
Precisazione dei tempi, scelta dei metodi,
modalità, mezzi e strumenti
per lo svolgimento dell’attività
Definizione del “compito
autentico per la verifica”
della competenza attesa
Scelta delle modalità di
verifica e definizione dei
criteri e della scala di
valutazione
Certificazione della
competenza acquisita
Confronto con le
Indicazioni nazionali
e con il POF
FASE VALUTATIVA
della competenza acquisita
• si interroga su
un contenuto
esistenziale
L’alunno
È soggetto centrale,
il quale costruisce il
proprio sapere in un
circolo ermeneutico
Momento intermedio
• 1) interpreta
se stesso
attraverso
il testo
Fase conclusiva 1
Punto di partenza
Fase conclusiva 2
• incontra il testo
Il “testo” è da intendersi
come quadro del contenuto
da elaborare e interpretare
e come attività di riferimento
• La fase applicativa della DEE si propone di:
– individuare e specificare la domanda esistenziale
del soggetto
– congiungere l’attenzione alla domanda
esistenziale del soggetto e l’acquisizione dei
contenuti del sapere
– offrire un concreto percorso in cui
domanda esistenziale e contenuti del sapere
possano trovare una composizione
funzionale alla crescita del soggetto che apprende.
Punto di partenza
PROGETTAZIONE
PASSAGGI DI
COMPRENSIONE

INDIVIDUAZIONE
DELL’ELEMENTO
QUALIFICANTE:
funzionale alla
crescita del
soggetto
 FORMULAZIONE
DEGLI
INTERROGATIVI
È soggetto centrale,
che prende consapevolezza
del proprio processo
di apprendimento
CONSAPEVOLEZZA
Fase conclusiva
L’alunno
MODALITÀ DELLA
RISPOSTA
CONDIZIONE
DEL VISSUTO

FORMULAZIONE
DELLA DOMANDA
MIRATA
Fly UP