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Città metropolitane e PON Metro - Dipartimento di Comunicazione e

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Città metropolitane e PON Metro - Dipartimento di Comunicazione e
Città metropolitane e PON Metro
Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale
Massimo La Nave
1
L’area delle operazioni del PON
Il pilastro del PON Metro è l’identificazione dei Comuni capoluogo delle 14 Città
metropolitane come territori target prioritari, addizionale rispetto alle altre filiere di
programmazione settoriali e regionali.
Tale ambito territoriale coincide con le 10 Città metropolitane individuate con legge
nazionale (Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino
e Venezia), cui vanno ad aggiungersi le 4 Città metropolitane individuate dalle Regioni a
statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina, Palermo).
10
Prima riflessione: il PON opera sulle 14 città e non sulle città metropolitane.
Le città dunque al centro di una specifica azione di intervento, per risolvere da un lato le
tematiche relative:
• all’inclusione sociale (accessibilità, degrado urbano, disagio abitativo, sostegno
all’inclusione delle fasce di popolazione maggiormente svantaggiate)e
• dall’altro per promuove una crescita intelligente basata sulla società
dell’informazione (agenda digitale).
La strategia del PON
La strategia italiana per le città metropolitane poggia su quattro assi di intervento:
• L’Asse prioritario “1. Agenda digitale metropolitana” sfrutta le opportunità rese
disponibili dall’innovazione tecnologica nel campo dell’informatica e delle
telecomunicazioni per migliorare l’accesso di cittadini e imprese ai servizi erogati dalle
Amministrazioni locali attraverso canali digitali e soluzioni tecnologiche innovative proprie
del paradigma Smart city, realizzando azioni integrate di open data e digitalizzazione delle
procedure amministrative (Obiettivo tematico
10 2 -Agenda Digitale, Fondo: FESR).
• L’Asse prioritario “2. Sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana” si rivolge in
particolare alla riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle infrastrutture pubbliche
destinate a funzioni di governo locale e all’erogazione di servizi di prossimità e di
illuminazione pubblica, nonché ad incrementare il ricorso alla mobilità sostenibile in ambito
urbano e metropolitano (Obiettivo tematico 4 – Energia sostenibile a qualità della vita,
Fondo: FESR).
La strategia del PON
La strategia italiana per le città metropolitane poggia su quattro assi di intervento:
• L’Asse prioritario “3. Servizi per l’inclusione sociale” mira a contrastare le diverse
forme di disagio, marginalità ed esclusione sociale attraverso una combinazione di
interventi immateriali e politiche indirizzate prioritariamente a qualificare la condizione
abitativa nei quartieri e nelle comunità più 20 svantaggiate, nonché a favorire
l’integrazione e l’accesso ai servizi dei gruppi sociali più deboli (Obiettivo tematico 9 –
Inclusione sociale e lotta alla povertà
10Fondo: FSE).
• L’Asse prioritario “4. Infrastrutture per l’inclusione sociale”, infine, interviene in
forte sinergia con le azioni immateriali dell’Asse 3 per consentire dove necessario il
potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture ad uso abitativo e sociale.
(Obiettivo tematico 9 – Inclusione sociale e lotta alla povertà Fondo: FESR).
Dotazione finanziaria e ambito di intervento
La dotazione finanziaria del PON Metro ammonta a quasi 893 milioni di euro (quota
pubblica), suddivisa in una quota a carico della Commissione Europea di 588 milioni
(sostegno dell’Unione) e del cofinanziamento nazionale di circa 305 milioni.
Per quanto riguarda il contributo comunitario questo proviene per il 75,8% dal FESR
(Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e per il 24,2% dal FSE (Fondo Sociale Europeo).
Le 14 città beneficiarie ricadono in tre distinte
10 aree di intervento, e cioè
• regioni più sviluppate (Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma),
• regioni in transizione (Cagliari),
• regioni in ritardo di sviluppo (Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Catania,
Palermo);
alle città localizzate nelle regioni in ritardo di sviluppo sono destinati il 63% delle
risorse complessive,
la quota di partecipazione dei fondi SIE (fondi Strutturali e di Investimento Europei) è pari
al 75% per le città che ricadono nelle regioni in ritardo di sviluppo e scende al 50%
nelle altre città.
Dotazione finanziaria
Spesa pubblica
ammissibile
566.533.333,33
40.800.000,00
285.600.000,00
892.933.333,33
Regioni in ritardo di sviluppo
Regioni in transizione
Regioni più sviluppate
Totale
10
Quota di
partecipazione dei
fondi SIE
75%
50%
50%
Modalità di gestione
il PON METRO è attuato dalle Autorità urbane, identificate nei Sindaci dei 14 Comuni
capoluogo delle Città metropolitane
Alle Autorità Urbane sono delegate le funzioni di Organismo intermedio del Programma
Le Autorità urbane saranno delegate delle funzioni di Organismo intermedio del
Programma, conformemente all'art. 123.6 del Reg. UE 1303/2013. Il conferimento di tale
delega sarà sancito da un atto dell’Autorità
10 di Gestione, che espliciterà la gamma delle
funzioni trasferite, che saranno valutate caso per caso in funzione dell’esperienza in
materia di gestione dei fondi ESI e della comprovata capacità amministrativa
Organizzazione
I Comuni titolari di tali responsabilità saranno chiamati a dotarsi di una struttura
organizzativa, che dovrà essere espressamente individuata dal Sindaco, e di risorse
umane e tecniche idonee allo svolgimento dei compiti assegnati, nel pieno rispetto dei
Regolamenti comunitari.
L’individuazione e, se necessario, il rafforzamento degli uffici preposti
dell’Amministrazione comunale, costituiranno una condizione di avvio effettivo del
Programma nelle singole città. A tal fine,
10il Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA)
dell’Autorità di Gestione potrà interessare, nella misura opportuna, anche le
Amministrazioni comunali coinvolte nell’attuazione.
In qualità di organismi intermedi le Autorità urbane potranno individuare ulteriori
beneficiari, responsabili dell’attuazione di singoli interventi o di Azioni integrate
Definizione di organismo intermedio: qualsiasi organismo pubblico o privato che agisce
sotto la responsabilità di un'autorità di gestione o di certificazione o che svolge mansioni
per conto di questa autorità in relazione lnei confronti dei beneficiari che attuano le
operazioni
Scambio di esperienza
Per l’intero ciclo di vita del Programma, è incentivato e promosso lo scambio di
esperienze tra le Città Metropolitane coinvolte.
L’Autorità di Gestione promuove le attività di Gruppi di lavoro orizzontali da individuare
su tematiche di alto valore aggiunto e gruppi di Azioni integrate di elevata complessità
progettuale (ad es. smart city, contrasto alla marginalità estrema e comunità Rom) per
contribuire alla soluzione di problemi progettuali e attuativi di carattere comune e
permettere la diffusione di buone pratiche.
10
Partenariato
Le Autorità urbane sono responsabili delle attività di confronto pubblico e
consultazione con il partenariato istituzionale e socio-economico a livello territoriale,
sia ai fini dell’individuazione degli interventi e della loro trasparente motivazione, anche
in relazione a eventuali ipotesi alternative proposte dal partenariato o alla costituzione di
partnership e progetti di scala inter-comunale, sia in relazione alle attività di
progettazione tecnica e operativa di singoli interventi, in particolare per quanto
riguarda l’integrazione delle considerazioni legate allo sviluppo sostenibile e la
partecipazione attiva e il coinvolgimento degli utilizzatori finali e dei soggetti incaricati della
gestione dei servizi da innescare attraverso
10 il Programma.
A tal fine, a partire dal mese di settembre 2014 e secondo modalità e tempi da concordare
con l’Autorità di Gestione, ciascuna città sarà chiamata a prevedere momenti di confronto
pubblico e consultazione.
Partecipazione
L’obiettivo specifico che il Programma si pone è la partecipazione degli stakeholder
istituzionali e dei cittadini nelle diverse fasi di attuazione.
Nel perseguire tale obiettivo, il PON METRO misura la sua performance attraverso un
indicatore di risultato che esprime il numero dei partecipanti agli eventi di confronto
pubblico organizzati nel corso dell’implementazione.
Il target rispetto al quale si valuterà il successo del Programma sarà identificato nell’ambito
della redazione di un Piano di comunicazione
dedicato, considerando le popolazioni
10
target delle iniziative realizzate in ciascuna città a valere sugli altri assi del PON.
Co-progettazione
Nel PON Metro i Comuni hanno responsabilità diretta di individuare le proprie priorità di
intervento.
Il Programma individua nell’Azione integrata il suo strumento attuativo, ponendo cioè
l’accento sull’integrazione intesa in termini funzionali, ovvero tra vari interventi – materiali e
immateriali – per perseguire un singolo obiettivo di cambiamento/miglioramento in
relazione ad un ambito di intervento che si manifesta concretamente in uno/a o più
servizi/iniziative rivolti ad una specifica10
tipologia di utenza/gruppo target.
L’Azione integrata viene ammessa a finanziamento nel Programma dopo un percorso di
co-progettazione che coinvolge il Comune titolare
Il percorso di co-progettazione
Il percorso di individuazione e sviluppo dell’Azione integrata è strutturato in tre fasi, che
concorrono alla definizione del Dossier di co-progettazione:
1. DOSSIER PRELIMINARE (Concept dell’Azione integrata). In questa fase avviene lo
sviluppo preliminare di aree tematiche e opzioni progettuali nella città, nei limiti degli ambiti
d’intervento specificati. In particolare, negli due ambiti di intervento del Programma: a)
smart city per il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani; b) social innovation per
l’inclusione dei segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati.
2. DOSSIER INTERMEDIO (Costruzione operativa dell’Azione integrata). In questa fase vi
è la declinazione puntuale delle Azioni integrate sostenute dal PON, articolate in singoli
10
interventi. L’esito delle attività confluisce
in una seconda parte del dossier di coprogettazione che consente di dettagliare il piano finanziario delle Azioni integrate nelle 14
città. Le scelte e le strategie operative delle singole città e i contenuti delle Azioni integrate
confluiranno nel documento di Programma da notificare formalmente alla Commissione
Europea.
3. DOSSIER FINALE (Definizione finale dell’Azione integrata e organizzazione
dell’attuazione). Mentre prosegue il disegno e la strutturazione definitiva delle Azioni
integrate, si procede all’ attivazione delle strutture responsabili dell’attuazione, con
l’individuazione degli uffici comunali responsabili e la finalizzazione delle procedure
connesse all'articolazione e delega delle funzioni di programmazione, gestione, attuazione
e controllo nelle amministrazioni interessate. La terza parte del dossier rappresenta in
modo compiuto i progetti delle Azioni integrate individuandone quindi i soggetti responsabili
e i meccanismi attuativi.
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