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06/02/2011 Gazzetta di Mantova

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06/02/2011 Gazzetta di Mantova
press LJfE
GAllETTA DI MANTOVA
06/02/2011
tn IUI Ruu
Completata la cittadella della cultura
La piazza dedicata al suo ideatore
Taglio nel t'asti» al teatro ma)
Rinaldoni: \ \ \ lle \ \ \ \ì i
Sfilata di sindaci
e musica celestial e
alza sipario
POGGIO RUSCO . In un'atmosfera di grande commozione ed emozione ieri a Poggi o
Rusco il sindaco Sergio Rinaldoni ha inaugurato il teatro comunale e la piazza antistante intitolata al compianto sindaco Cesare Ghelli . Sindaco dal 1993 al 2001, Ghelli
guidò la giunta che ideò e cominciò ad edificare la Cittadella della Cultura : la nuova
biblioteca Mondadori (l'editore era nato a Poggio), la nuova scuola alberghiera e il teatro-auditorium, attorno a
una nuova piazza dietro il
municipio .
Per il teatro, che completa
l'opera nel suo complesso, il
battesimo è stato doppio : ieri
mattina il taglio del nastro e
ieri sera il concerto del violinista e direttore d'orchestra
di fama internazionale Salvatore Accardo, accompagnato
al piano da Laura Mancini .
Solo un nome di tale prestigio poteva aprire la stagione
musicale del teatro di Poggi o
Rusco che, come il teatro
nuovo "La Fenice" di Venezia, è un progetto dell'architetto di livello mondiale Aldo
Rossi e dei suoi assistenti, curato per la parte acustica dallo studio Muller di Monaco .
All'inaugurazione erano
presenti il Prefetto, il deputa-
to Marco Carra, l'assessore
provinciale Roberto Pedrazzoli, il presidente del Consorzio Oltrepò Alessandro Pa stacci e altri dieci sindaci . La
cerimonia è cominciata con
il saluto del sindaco Rinaldoni e poi del consigliere Umberto Malavasi che ha ricordato la figura di Cesare Ghelli . Poi una preghiera con il
parroco don Tonino Frigo e
lo scoprimento della targa ,
nella commozione generale .
A seguire il taglio del nastr o
e la benedizione del
teatro che ora si avvia alla prima stagione . In cartellone pe r
sabato e domenica
prossimi il musical in
diretta Mamma mia ,
mentre venerdì 18 febbraio sarà la volta dell'esibizione Duel : pianoforte e violoncello .
Sul palco si sono alternate le autorità ,
mentre a tenere il filo
della celebrazione era
l'assessore alla cultura Alda Barbi . «Finalmente Poggio ha il
suo teatro» ha detto
Rinaldoni . Poi gli interventi del sindaco
dei ragazzi Melany Prandini ,
dei rappresentanti di Condè
sur Noireaux, con la quale
Ghelli firmò il gemellaggio, e
poi l'architetto Adriano Negri, vicesindaco di Ghelli ,
presente con l'altro assessore Mario Berni.
«Non avrei voluto essere
io a fare questo oggi» ha esordito commosso, ripercorrendo poi gli anni dell'amministrazione Ghelli di cui la Cit-
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Acqua santa
Don Frigo
impartisce
la benedizione
al teatro
In memoria
La piazza
del teatro
dedicat a
all 'ex sindaco
L'auditorium
progettato
dallo stesso architetto
della Fenice di Venezia
Cartellone ricco d'eventi
tadella doveva essere il fiore
all'occhiello, concludendo
con l'auspicio che diventi il
cuore pulsante del paese .
Anche l'ex sindaco Giann i
Lotti ha rivendicato l'impegno della sua amministrazione e la speranza il teatro di venti luogo anche di formazione dei cittadini e della
classe dirigente e politica .
Questo lavoro in continuità
tra i sindaci Ghelli, Lotti e Rinaldoni ed il comune impegno nel cercare di fare le scel-
te migliori per la comunit à
sono stati evidenziati com e
una lezione dall'architett o
progettista Marco Brandolisio . Infine, la parola al vice sindaco Francesco Cevolani,
presidente di Innovarte, fondazione di gestione del teatro, per il quale «fare cultur a
significa cementare una comunità» ; poi all'assessor e
provinciale Roberto Pedrazzoli, che ha vissuto in prim a
persona la realizzazione del la cittadella, e infine il Prefetto . In serata il concerto d i
Salvatore Accardo .
Tra le prime file, il presidente della Provincia Fontanili, il consigliere regionale
Maccari, il capitano dei carabinieri Barbaglia e l'ispettore della Polstrada Barberio .
Roberta Bassoli
Discorso . Rinaldoni parla ai suoi concittadin i
ra in crisi d'astinenza. E andava a Mirandola. Oltre confine.
Poggio non poteva fare a men o
di un teatro, un cinema-teatro, che oggi all'antica si chiama auditorium . Il
vecchio e glorioso "Verdi" è stato demolito nel 2004 con i suoi sentori di ni cotina e polvere, e già allora da temp o
languiva: spento il proiettore, salutato il vecchio operatore Enzo Bonfà
"Liilàcia", e addirittura senza palco scenico. L'inaugurazione del contenitore postmoderno dietro il municipi o
oggi reclama la memoria del suo precursore "Verdi" incassato fra le scuole elementari "De Amicis" e la casa
dell'Iva delle "brostoltne", venditric e
di semi di zucca, ceci lessi, amarissimi lupini, che nell'estate della Bassa
si riconvertiva in trituratrice di grani te. Intorno al teatro c'era il teatro de l
paese col suo nominario, piazza Zibordi, e show trapassati . Come le serate del mago Salamini che si facev a
seppellire nell'orto di fianco e la sera
s'autoipnotizzava davanti a uno specchio per il pubblico acclamante. Catalessi . Anche i film sono un ricordo, insieme ad Enea che dalla platea, vestito da cowboy perfetto, sparacchiava
contro lo schermo . Conferme che il tea tro è cuore di comunità. (st .sc .)
E
Precursore . Il "Verdi", demolito nel 2004
Enea sparava allo schermo
e Salamini si ipnotizzava
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