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informatica nei paesi emergenti - didamat-2012

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informatica nei paesi emergenti - didamat-2012
INFORMATICA NEI PAESI
EMERGENTI
L’informatica in India
Branca Valentina
Grassi Paola
Parodi Alice
Lo sviluppo indiano, da un’economia agricola a una
industriale punta sull’utilizzo delle tecnologie informatiche
attraverso diversi programmi nazionali come il NII (National
Information Infrastructure). L’India ha inoltre buone
opportunità nell’industria del software e dei servizi.
Il ministro delle Finanze indiano già alcuni anni fa aveva
dichiarato : "Se c’è una scienza che dominerà il XXI,
questa è la l’Information Technology (IT). Se c’è un settore
in cui l’India può emergere come leader mondiale, è la
tecnologia dell’informazione". E ancora: "I recenti progressi
della tecnologia dell’informazione hanno confermato
quest’ultima come lo strumento più rivoluzionario mai
creato nel corso della storia.
Essa promette di trasformare ogni aspetto della vita umana
e di inaugurare una società futura basata sulla conoscenza.
L’India ha dimostrato di poter emergere presto come una
tra le maggiori potenze mondiali nella IT precisamente, noi
proponiamo una politica nazionale dell’informatica con un
programma che prevede di sfruttare pienamente i benefici
della IT in ogni sfera della vita nazionale di far comprendere
come la IT non sia un lusso, ma l’elemento fondamentale
per lo sviluppo futuro di fare dell’India una potenza del
software di assicurare computer e risorse per l’educazione
informatica in tutte le scuole secondarie del paese".
Lo sviluppo della tecnologia dell’informazione in India
Il ruolo fondamentale che l’IT può avere nei diversi ambiti
dello sviluppo nazionale, è stato riconosciuto già quarant’anni
fa. Così un processore di un’unità centrale (basato su valvole)
fu progettato e costruito all’Istituto di Ricerca Tata (Bombay) e
divenne operativo nel 1960. Da quel momento i mezzi
informatici, compresi i più moderni e potenti sistemi disponibili
al mondo, sono stati utilizzati per applicazioni nelle ricerche
scientifiche, di ingegneria e in alcuni settori dell’industria e del
commercio. Il concetto di un’infrastruttura nazionale integrata
dell’informazione è relativamente nuovo, e ha le sue radici in
diverse attività attualmente in corso.
Alcuni esempi :
1. L’India ha intrapreso diversi programmi nell’ambito dei
sistemi per il calcolo parallelo, per diverse aree applicative
e in diversi centri. Questi includono: lo sviluppo del sistema
PARAM presso il Centro di Sviluppo e Calcolo Avanzato
(sotto il controllo del Dipartimento di Elettronica); il sistema
informatico di elaborazione parallela presso il Centro di
Ricerca Atomica Bhabha (sotto il controllo del Dipartimento
dell’Energia Atomica); altri sistemi presso il Laboratorio
Aerospaziale Nazionale, (sotto il controllo del Consiglio di
Ricerca Scientifica e Industriale); e nei laboratori
dell’Organizzazione per la Ricerca e lo Sviluppo della
Difesa.
2.Sono stati creati dei Software Technology Parks che hanno
attratto l’attenzione mondiale. Questi ‘parchi’ hanno
permesso alle principali società mondiali di investire i loro
capitali nello sviluppo del software in India.
3. Il Centro Informatico Nazionale ha attivato un network
(NICNET) che copre tutti i distretti dell’intero paese,
permettendo la creazione di un data base on line per
ogni distretto;
4. Il fatturato dell’industria della IT in India è in continua crescita;
5. La connessione in rete è cresciuta in modo
significativo: il 20% dei computer è collegato a reti
locali. E’ previsto un tasso di crescita annuo del 70% ;
5. Le capacità multimediali riguardanti l’educazione, la
cultura, il turismo, ecc. sono cresciute notevolmente e
rapidamente;
6. La formazione dell’IT si sta sviluppando velocemente e sono
stati creati dei servizi specializzati per l’assistenza, la
consulenza e la realizzazione di programmi specifici.
7. Network per l’istruzione e la ricerca (ERNET), ampiamente
utilizzato dalle istituzioni educative , ha subito importanti
modifiche per diventare la Rete Nazionale della Scienza e
Tecnologia.
8. L’elemento fondamentale in una Infrastruttura Nazionale
per l’Informazione è un ampio collegamento con la rete
informatica, con un accesso a basso costo e senza
restrizioni per l’uso delle linee, raggiungendo, così, dei
prezzi competitivi a livello mondiale. La NII dovrebbe avere
una funzione più ampia rispetto alle numerose società che,
in India, cercano di fornire i servizi legati a Internet, e
occuparsi di diversi settori come l’istruzione, le biblioteche,
la ricerca, l’informazione, gli affari e la divulgazione, le
attività del settore finanziario e dell’industria, le funzioni del
governo, per la pubblica disponibilità delle informazioni, per
la trasparenza.
Europa e India, il dialogo che nasce dall’informatica
L’Università di Udine coordina un progetto dell’Unione europea con il Birla
Science Centre di Hyderabad su tecnologie 3D, piattaforme biblioteche e
digitali intelligenti, educazione a distanza e trasferimento tecnologico.
Cadono le barriere culturali fra Europa e India. Come? Con l’informatica e,
più in generale, con le tecnologie digitali. Che, grazie al progetto ICT for
EU-India Cross Cultural Dissemination, diventeranno un mezzo per
migliorare la diffusione e l’accessibilità delle informazioni e, quindi,
aumentare il potenziale di scambio interculturale fra istituzioni indiane ed
europee. Presentato all’Unione Europea dall’ateneo friulano, con la
collaborazione delle università di Genova e Valencia e del Birla Science
Centre di Hyderabad, il progetto è stato approvato e finanziato con 400
mila euro nell’ambito del Programma economico interculturale EuropaIndia.
L’iniziativa coordinata dall’Università di Udine rientra fra le 26 selezionate
(delle quali soltanto due italiane) su 126 presentate da 12 paesi e che
hanno coinvolto complessivamente 400 partner. Le aree studiate dal
progetto, che avrà la durata di 3 anni, saranno le tecnologie 3D, le
biblioteche digitali, il filtraggio intelligente dell’informazione, l’e-governance,
l’educazione a distanza, il trasferimento tecnologico. “Il progetto spiega
Furio Honsell, coordinatore scientifico dell’iniziativa – si propone di
sperimentare ed estendere l’ambito di utilizzo degli strumenti di diffusione e
filtraggio dell’informazione e intermediazione elettronica sviluppati
dall’università di Udine ad un contesto e a contenuti che promuovano il
dialogo interculturale tra l’Europa meridionale e l’India meridionale. Questi i
nove gruppi di lavoro del progetto:
Tecnologie Web 3D. Gli ambienti tridimensionali sono sempre più utilizzati
per le iniziative di apprendimento a distanza, anche se spesso sono
problematici nell’utilizzo. Il progetto si propone di trovare applicazioni
innovative delle tecnologie Web 3D a scopo educativo e di studiare soluzioni
ai problemi di utilizzo.
Controllo di qualità delle librerie digitali. Il web ha tanto aumentato la
quantità di informazioni disponibili, quanto ne ha diminuito la qualità: pagine
web pseudo-scientifiche, reti informative non ufficiali, blogs, ecc.
L’obiettivo è studiare, sperimentare e valutare nuovi sistemi di controllo della
qualità per le librerie digitali, in modo da migliorare l’efficacia dello scambio
di conoscenze, oltre a sviluppare un sistema intelligente che aiuti l’utente a
rintracciare dati ed informazioni di buona qualità e a rifiutare quelli scadenti.
Sistemi di tutoraggio intelligente. Verranno sperimentati nell’ambito del
trattamento e della difesa da virus informatici.
Memorizzazione di informazione semantica. L’attività di questo gruppo
renderà possibile la ricerca concettuale sul web e non solo attraverso parole
chiave.
Personalizzazione in sistemi e-learning. Nei diversi settori, e-commerce,
portali di servizio, sistemi di e-learning, saranno esplorate le modalità di
applicazione più innovative delle tecnologie di personalizzazione rivolte
all’apprendimento.
Contenuti digitali per la divulgazione culturale. Europa e India hanno un
patrimonio artistico e culturale particolarmente ricco. Gli strumenti digitali
possono essere sperimentati per aumentare la conoscenza e la fruibilità della
storia e della cultura dei due paesi. Lo sviluppo di piattaforme digitali per
realizzare questo obiettivo è una sfida ancora aperta.
Specifica e verifica dei siti web. Oggi è molto frequente visitare siti web
che disorientano con una struttura troppo intricata. Serve sviluppare un
linguaggio specifico per verificare alcune proprietà semantiche di un sito web
che permetta di controllare e mantenere la coerenza della struttura e dei
contenuti.
Tecniche di clustering per l'organizzazione in memoria dei documenti. È
sempre più urgente sviluppare nuove tecniche per raggruppare e organizzare
documenti e contenuti in rete, così da ridurre il sovraccarico cognitivo.
Trasferimento dell'innovazione tecnologica. L’obiettivo è di applicare ad
un contesto culturale più ampio le metodologie sviluppate a Udine per
promuovere i rapporti fra università e impresa.
NEWS: INDIA PRONTA A PRODURRE I TABLET LOW COST
L’India è pronta a produrre a partire da aprile un tablet a basso costo da distribuire a
scuole e college. La decisione, rende noto la Rete per l’Informazione Scientifica e
Tecnologica (Riset), è del Dipartimento Centrale per le Telecomunicazioni del
Governo indiano, che ha promosso un piano per la produzione di 50.000 personal
computer di tipo tablet. Si chiameranno Aakash-2 e il costo previsto è compreso fra
55 e 70 dollari statunitensi. L’obiettivo è incrementare l’uso della banda larga e
accelerare la digitalizzazione del Paese, a partire dagli studenti. Responsabile della
realizzazione del progetto Aakash-2 é il Centro per lo Sviluppo del Calcolo Avanzato
(C-Dac), che é il braccio per la ricerca e la progettazione del Dipartimento per
l’Information Technology, assistito dall’Indian Institute of Technology di Mumbai. Le
società pubbliche Bhatat Electronics, ITI e BEL saranno responsabili della
produzione. (ANSA 04/2012)
Dell e Vmware , due potenti aziende, investono milioni di
dollari nel paese. Lo scopo: migliorare distribuzione e strutture di
ricerca. Le università e gli studenti locali attirano sempre di più
l'IT occidentale
Dell, il colosso dell'Informatica, si concentra nell'ampliamento
della sua rete di vendita, Vmware, la società di Palo Alto investe
invece nella ricerca e nello sviluppo software per potenziare le
sue soluzioni di virtualizzazione.
"L'India è anche uno dei mercati emergenti in maggiore crescita
e dove abbiamo sempre più importanti partner strategici", ha
dichiarato Diane Greene, CEO dell'azienda. "Per questi motivi
stiamo aumentando in modo sostanziale i nostri investimenti in
India".
GRANDI RISULTATI …
L'India è diventata la nuova Silicon Valley globale. A Bangalore
IBM, Google, Microsoft, Cisco e tanti altri colossi IT hanno aperto
ormai da anni sedi distaccate che sfruttano abilmente la
manodopera locale specializzata.
La più grande Democrazia del mondo è destinata ad attirare
sempre più investimenti IT grazie soprattutto alla qualità delle
sue università e dei suoi studenti. "Harvard è la scelta di ripiego
per quelli che non sono riusciti a entrare da noi", dichiarava
placidamente nel 2006 Soumitra Kumar Nandy, docente
dell'Indian Institute of Science di Balgalore.
Secondo gli esperti le 380 università scientifiche indiane
sfornano ogni anno 200 mila ingegneri, 300 mila laureati in
materie scientifiche e 2mila specialisti con PHD. E il tutto
senza dimenticare che il mercato del lavoro locale esprime un
appeal fortissimo per l'industria grazie ai bassi costi.
Centro comunitario di informatica Ambedkar (AC3)
Il centro è situato nel Sudharshan Layout vicino alla Bannerghatta
Road a Bangalore, nello stato di Karnataka.
Il centro comunitario di informatica Ambedkar non è un'istituzione
scolastica privata o pubblica; si tratta di un centro educativo di
informatica guidato da giovani che fanno parte del gruppo locale
chiamato Ambedkar Sanga che opera nel quartiere povero della zona.
Il centro è stato fondato nel 2007 allo scopo di avvicinare
all'informatica bambini e ragazzi emarginati che hanno poche altre
opportunità di entrare in contatto con la tecnologia.
Il gruppo consiste di circa 15 bambini e giovani di ambo i sessi dai 13
ai 23 anni. Essi frequentano i corsi tre volte alla settimana, in lezioni
da due ore per volta.
L'area nella quale è collocato questo centro è priva persino delle
infrastrutture fondamentali. I giovani di questa zona, a nostro parere,
devono imparare ad avere sete di libertà oltre che ad usare il
computer: il software libero è un modo per parlare di libertà.
Non c'è stato nessun processo di migrazione. Siamo dei sostenitori del software
libero dunque abbiamo iniziato con l'installare software libero in tutti i computer in
uso; comunque, non abbiamo dovuto affrontare nessuna particolare difficoltà
nell'impostare il sistema. La nostra principale difficoltà è la mancanza di hardware.
Usiamo solo computer portatili, e ce ne servono sempre. Ci basiamo sulle donazioni
per il nostro lavoro.
Abbiamo cinque postazioni di lavoro, tutte costituite da computer portatili che
funzionano con sistemi operativi totalmente liberi.
Tutti i programmi che utilizziamo sono liberi. Per esempio, usiamo LibreOffice per i
fogli di lavoro e per la scrittura di documenti generici, e GIMP per la grafica.
Navigare nel web usando software libero aiuta questi giovani ragazzi e ragazze ad
avere accesso al mondo esterno in sicurezza e con fiducia. I programmi liberi di
grafica come GIMP permettono loro di esprimere la loro creatività liberamente e
facilmente.
Uno dei giovani emarginati che ha frequentato i corsi al centro ha acquisito una
grande abilità nell'usare GIMP. I suoi lavori sono stati presentati e venduti in una
conferenza locale sul software libero.
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